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FRANCESCO PASSANTINO
Ringrazio il Professore La Rosa per l’invito. Prima di raccontare alcune delle esperienze innovative condotte sul
territorio faccio una breve introduzione, illustrando il percorso professionale che mi ha portato ad intraprendere queste
attività.
Dal 1990 sono un formatore sui temi delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Ho iniziato la mia
carriera all’ISIDA nel 1990 ed ho continuato questa attività per 21 anni, svolgendo attività didattiche nei Master post
laurea, anche presso diverse Università. Ho lavorato su tanti progetti di carattere tecnologico, con differenti scale
dimensionali, dalla grande impresa alla startup. Durante la mia carriera mi sono occupato anche di valutazione di
imprese presso diversi studi professionali, per conto dell’Unicredit, dell’IRFIS, della Regione Siciliana e del Ministero
dell’industria. Conclusa la mia esperienza all’ISIDA, ho deciso di continuare le attività nel settore education con il
sentimento di “missione personale”, nei confronti dei giovani futuri imprenditori, realizzando una serie di progetti di
volontariato di respiro internazionale: il “Google Developers Group”, “Startup Weekend” e “CoderDojo”. Iniziative che
hanno avuto un forte impatto sul territorio e delle quali vi presenterò i risultati ad oggi.
Google Developers Group Palermo
Ad oggi ci sono 618 gruppi di programmatori che lavorano sulle tecnologie Google in 104 paesi del mondo, 22 gruppi
sono in Italia, 4 in Sicilia. Il primo gruppo a essere fondato in Italia è stato proprio il gruppo di Palermo nel 2010. In sei
anni di attività abbiano realizzato 48 eventi, con 801 iscritti (registrati e visibili sul gruppo professionale LinkedIn), la
media di partecipanti per evento è di 74 persone, l’iniziativa è condotta a titolo totalmente volontario, al fine di
sostenere l’innovazione a livello locale. Sei anni di attività, realizzati grazie al sostegno di alcuni sponsor che ci hanno
fornito i “contenitori”, luoghi dove si svolgevano queste attività. Noi abbiamo portato il “contenuto”, anche grazie al
sostegno di Google che ci ha sostenuto, ad esempio inviandoci dei relatori anche da San Francisco o da Londra.
Grazie a questo progetto abbiamo potuto dare un’opportunità ai giovani sviluppatori siciliani: imparare qualcosa
sull’universo delle tecnologie di Google. Oggi noi tutti, credo la maggior parte delle persone che sono presenti in sala,
abbiamo uno smartphone (molto probabilmente Android), utilizziamo Google come motore di ricerca, consultiamo
Google Maps, utilizziamo YouTube o altri sistemi. Google si propone come leader nel settore delle Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione, un motore dell’innovazione a livello internazionale che ha bisogno di una
forte community di sviluppatori che sappia usare i suoi strumenti, a tal fine supporta questi 618 gruppi nel mondo.
Questi eventi sono rivolti ai cittadini, agli studenti ed alle imprese. Ad ogni incontro diamo la possibilità alle persone
che partecipano di poter raccontare in cinque minuti le loro attività per promuovere le innovazioni provenienti dal
territorio. Gli interventi toccano le tematiche di più grande interesse, ad esempio i sistemi per la geo-localizzazione,
l’utilizzo dei motori di ricerca per la proposizione di attività imprenditoriali o lo sviluppo di applicazioni per le
piattaforme mobile. Per i professionisti e le imprese, l’adozione di questi strumenti e la conoscenza e la creazione di
competenze su questi modelli che si evolvono molto rapidamente, è di vitale importanza. Molto spesso i nostri
sviluppatori non hanno il tempo di soffermarsi sull’evoluzione di queste tecnologie ed hanno bisogno di essere
informati, aggiornati, ed istruiti su quali sono le tematiche che possono essere utilizzate all’interno dei loro progetti.
È importante notare che l’attività che abbiamo condotto a Palermo è stata riconosciuta dalla prossima
programmazione regionale, quella 2014-2020, all’interno della strategia intelligente. Nelle quattro pagine del
documento di sintesi uno dei paragrafi riporta: “è il caso del gruppo di sviluppatori di Google che ha lo scopo di fornire
agli sviluppatori siciliani l’opportunità di incontrarsi per condividere idee e novità sull’universo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, in generale sugli strumenti e i servizi di Google in particolare”, riconoscendo
l’attività del gruppo come strumento sistemico che attua quindi la modifica di un “sistema”, permettendo alle persone
di aggiornarsi sulle nuove tecnologie, di sperimentarle, di raccontarle e, soprattutto, di aumentare il turn-over tra le
imprese. Può sembrare irrilevante, però l’occasione che hanno avuto gli sviluppatori di parlare tra di loro, di conoscere
le loro condizioni di lavoro, le tecnologie sulle quali lavoravano, il progetto sul quale si impegnavano, ha permesso
loro di aumentare la conoscenza e la qualità delle tecnologie adottate nella città di Palermo ed in tutte le altre città,
dando loro l’opportunità di potersi spostare con più velocità verso le imprese più innovative. Questo è uno dei risultati
più importanti tra quelli che abbiamo ottenuto.
Per stimolare la creatività e lo sviluppo di soluzioni innovative realizziamo Hackathon (gare di programmazione per
raggiungere obiettivi specifici in breve tempo), Barcamp (nei quali diamo a tutti la possibilità di poter raccontare le loro
idee), oppure opportunità di certificazione, formando i nostri sviluppatori su tematiche che, per esempio, oggi non
sono erogate dall’Università di Palermo. Questo è un caso da approfondire, oggi l’Università di Palermo (né la facoltà
di Ingegneria Informatica, né la Facoltà di Informatica a Scienze), hanno dei corsi sullo sviluppo di tecnologie mobile. I
nostri studenti universitari non apprendono le tecniche di sviluppo di applicazioni mobile con Android o iOS, per
questo motivo ci siamo impegnati nel 2016, formando 150 sviluppatori sulle tecnologie di sviluppo Android. Google ci
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ha sostenuto con una piccola sponsorizzazione che ci ha permesso di affittare i locali presso il Consorzio Arca. Il
primo corso è stato di livello intermedio, molte imprese ci hanno chiesto i curriculum dei partecipanti, altre imprese ci
hanno chiesto di formare i loro dipendenti, altre ancora ci hanno chiesto di formare questi partecipanti, portandoli dal
livello intermedio al livello avanzato. Per questi motivi abbiamo organizzato, in collaborazione con 12 imprese
tecnologiche palermitane, un corso di livello avanzato sponsorizzato con una piccolissima quota di 250€ per impresa.
Ogni azienda ha ricevuto formazione per due suoi dipendenti ed ha avuto avuto accesso ai curriculum di altri 30
partecipanti, che hanno usufruito del corso avanzato a titolo totalmente gratuito. Il corso, certificato da Google, è stato
erogato secondo gli standard internazionali, abbiamo introdotto nel mercato 54 nuovi sviluppatori di livello avanzato
sulla tecnologia Android, 24 provenienti dalle imprese e 30 selezionati tra i 150 che avevano sostenuto il corso di tipo
intermedio, i cui curriculum sono stati inviati alle 12 imprese, alla fine del corso. In questo modo abbiamo realizzato un
piccolo “sistema”, con un costo distribuito tra le 12 imprese sponsor, abbiamo permesso a 30 nuovi allievi, nella
maggior parte dei casi studenti universitari che non fruiscono di questo tipo di formazione, di candidarsi ad una
posizione lavorativa a livello locale; questo lo abbiamo fatto senza finanziamenti pubblici, semplicemente e
velocemente con capitali privati.
Startup Weekend Palermo
Questa iniziativa oggi è sostenuta da Google for Entrepreneurs, tra gli altri global sponsor negli anni si sono succeduti
ad esempio Coca Cola, Amazon, la Bill and Melinda Gates Foundation. Si tratta di un evento della durata di tre giorni
che dà la possibilità ai propositori di raccontare un proprio progetto di impresa e, con l’aiuto di una serie di mentor, di
svilupparlo per illustrarlo durante il terzo giorno ad una giuria che valuta i progetti ed assegna dei premi. Diamo
opportunità reali a chi ha un’idea ma non ha un team, uno dei motivi per i quali le persone partecipano è: “mi servono
degli sviluppatori”, “mi serve un designer”, “mi serve chi si occupa di statistica, di controllo di gestione, di economia, di
marketing”, l’opportunità per conoscere queste specifiche figure professionali può essere Startup Weekend. Ad oggi,
nei primi cinque anni di attività le 3.000 edizioni di Startup Weekend, in 150 nazioni di tutto il mondo, hanno raccolto
più di 193.000 partecipanti, divisi in 23.000 team. A Palermo siamo già alla quinta edizione. La prima l’abbiamo fatta
nel 2013 presso l’Istituto “Vittorio Emanuele III”, la seconda edizione si è svolta al Consorzio Arca, passando da 90 a
110 partecipanti, la terza è stata un’edizione “verticale” una “Tourism Edition”.
Ogni anno, da 18 anni, a Palermo e dintorni, si svolge una manifestazione che si chiama TravelExpo, è un’opportunità
di tipo business to business che viene data alle imprese del settore turistico, per potersi incontrare e fare affari,
partecipano agenzie di viaggi, tour operator, compagnie aeree, catene alberghiere. L’occasione era opportuna per
innestare anche un evento per lo sviluppo di imprese in questo settore. Da due anni, durante la tre giorni di
TravelExpo, si svolge contemporaneamente una Startup Weekend nel settore turismo. Alla prima edizione, che si è
svolta l’anno scorso, 45 partecipanti hanno presentato progetti nell’ambito turistico avendo l’opportunità di confrontarsi
immediatamente con il mercato, attraversando il corridoio e parlando con le compagnie aeree, con le catene
alberghiere e con tutto il resto del loro target in modo da poter modellare meglio i loro business. Da otto progetti sono
nate due Srl, il nostro obiettivo è questo: fare in modo che i progetti si trasformino in imprese.
Nel 2016 abbiamo realizzato due edizioni, oltre alla “Tourism Edition” è stata organizzata una “Women Edition”, hanno
partecipato soltanto donne, con mentor donne, in giuria soltanto donne. L’abilità, le competenze, le attitudini ci sono
tutte, volevamo dare alle ragazze la “consapevolezza”. Spesso infatti, avendo la paura di confrontarsi con un universo
maschile che prova a imporre la propria idea, che prova a ritagliarsi una leadership, la partecipazione femminile a
manifestazioni di questo tipo non era bilanciata. Questa Startup Weekend speciale, ha prodotto un effetto
interessante, infatti nell’edizione successiva, una Tourism Edition svoltasi qualche settimana fa alla Fiera del
Mediterraneo, dal 20% di presenza femminile dell’anno precedente siamo passati al 50%. Siamo riusciti a
“comunicare” alle ragazze palermitane che desideravano presentare progetti d’impresa, che Startup Weekend era una
opportunità, anche per loro. Addirittura per un progetto più “tecnico”, come il corso Android del Google Developers
Group per 150 sviluppatori successivo alla Women Edition, siamo passati dal 10% di sviluppatrici al 22%. E’ bastata
una sola testimonianza sul territorio, a far capire loro che potevano fare quello che volevano, non c’era nessuno che
poteva impedirglielo, non si dovevano preoccupare, lo “spazio innovativo” non è terreno esclusivo per gli uomini, non
esiste soltanto lo stereotipo del programmatore uomo con barba e occhiali, anche le ragazze possono partecipare ad
attività di questo tipo. Da notare che la Startup Weekend Tourism Edition dell’anno scorso è stata vinta da Annalisa
Riggio, che poi ha vinto un grant da € 25.000 con Telecom Italia, si è costituita come impresa e adesso esce sul
mercato con un progetto che si chiama Bookingbility, un sistema di prenotazioni turistiche per chi ha esigenze
speciali, la Tourism Edition di quest’anno è stata vinta da Elisabetta Vassallo con una applicazione mobile a supporto
delle guide.
Startup Weekend è soprattutto un evento di carattere formativo, diamo supporto con i mentor, persone specializzate
su tematiche differenti, che sviluppano piattaforme per il settore alberghiero, professori universitari, esperti di open
data di carattere pubblico, esperti di design, volontari a titolo gratuito che per tre giorni offrono il loro contributo ai
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progetti nascenti. Grazie al supporto di questi specialisti, nel settore dei Social Media, motori di ricerca, turismo,
abbiamo dato l’opportunità ai giovani partecipanti di creare relazioni con queste persone, scambiare impressioni,
ottenere feedback utilissimi per lo sviluppo delle loro idee. Sono stati molto utili anche i giudici che hanno analizzato e
votato i progetti. Tra i giudici nell’ultima edizione ad esempio c’erano Maurizio Carta (che ci ha preceduti poco fa),
Monica Guizzardi (del Consorzio Arca), Dario Maccarone (di TIM Working Capital), Danilo Mazara (che lavora per
Accenture), rappresentanti di diverse aziende palermitane nel settore delle tecnologie dell’informazione nel settore
della comunicazione. Il team vincente, ha ottenuto una serie di premi che sono e saranno utili per lo sviluppo dei
progetti di carattere imprenditoriale: il Consorzio Arca (con i sei mesi di incubazione), Catamiati (che accompagnerà le
idee verso lo sviluppo di impresa), Edigma (che ha offerto lo sviluppo della piattaforma tecnologica al progetto
vincente), Expedia (che ha offerto sia un periodo di stage per i componenti del progetto vincente, sia un buono di €
500 da spendere in biglietti aerei per i rappresentanti della startup vincente), Flazio (che ha offerto ai primi tre
classificati la realizzazione del sito Web), Giglio.com, Olomedia e Servizi Speciali (che hanno offerto un periodo di
incubazione), Omnia Consulting (ha offerto un corso di formazione in Project Management per i partecipanti della
startup vincente), Promotech (ha offerto una serie di gadget, che sono sempre utili) e Tim Working Capital (che ha
offerto la possibilità di ospitare i primi tre progetti classificati per tre mesi all’interno dei suoi spazi di Catania e di
ricevere la consulenza dei loro professionisti ed esperti). I premi erogati da Startup Weekend sono degli strumenti che
permettono realmente di convertire il progetto in impresa.
Concludendo la manifestazione si propone come progetto formativo, di supporto allo sviluppo di relazioni e come
catalizzatore per tutte le realtà del territorio, riusciamo a coinvolgere le imprese future, gli acceleratori, le imprese che
fanno e supportano la scena startup a livello locale. Un progetto concreto attorno al quale tutti gli attori del territorio,
nel settore della creazione d’impresa, si aggregano per portare avanti da volontari questo “sistema”.
CoderDojo Palermo
Anche questo è un progetto di carattere divulgativo, stavolta l’obiettivo è ancora più ambizioso. Con l’esperienza di
formatore nei master post-Laurea ho avuto a che fare con studenti universitari dal 1990 al 2011, ancora oggi continuo
a fare questo tipo di attività, però in maniera ridotta. La tendenza più rilevante che ho notato in venti anni di attività
didattica è che la qualità del “materiale umano” con il quale ho lavorato andava sempre più peggiorando, in particolare
dal punto di vista delle competenze e delle conoscenze delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
Ritenevo, sbagliandomi, che aumentando il livello della diffusione delle tecnologie, contemporaneamente
aumentassero le competenze su di esse; questo non è mai avvenuto. Ogni volta che inizio il mio corso da 70 ore,
propongo un test di base per valutare le competenze degli studenti, per determinare il livello della classe. Ogni anno
ho dovuto cominciare dal livello zero.
L’intuizione è quella di “prenderli” quando sono piccoli! Non possiamo fare altrimenti. Per questo motivo ho richiesto
l’affiliazione a CoderDojo, un progetto diffuso a livello internazionale, come i due precedenti nato negli Stati Uniti. Si
tratta di club gratuiti, condotti su base volontaria, che hanno l’obiettivo di insegnare ai piccoli la programmazione
informatica. È sparso in tutto il mondo, è senza fini di lucro come gli altri. Abbiamo iniziato selezionando 15 bambini
tra i 7 e i 13 anni, abbiamo spiegato loro come funzionava Scratch, un linguaggio di programmazione sviluppato al
MIT di Boston, che permette di sviluppare dal videogioco al programma più complesso. In tre lezioni abbiamo
spiegato ai piccoli come funziona questo software, poi abbiamo chiesto loro di inventare qualcosa di nuovo. Ci sono
riusciti tutti, anzi mi ha stupito il fatto che il più bravo della classe aveva 6 anni, era venuto per accompagnare il
fratello che ne aveva 8, il papà aveva chiesto se poteva seguire la lezione ed è stato accolto. Grazie a questo
strumento, che si basa sulle forme e sui colori, che devono essere aggregati per creare dei software, il bambino non
ha avuto bisogno di leggere nulla ed ha riprodotto le esercitazioni che venivano proposte creando i suoi software.
La domanda di partecipazione è stata molto alta, abbiamo avuto un grande numero di iscritti. Google ha notato queste
attività che stavamo realizzando qui a Palermo e ci ha selezionato come best practices inviandoci una serie di kit per
la comprensione dell’elettronica di base per bambini. Abbiamo ricevuto una serie di oggetti che ci hanno permesso di
spiegare ai piccoli come funzionava la trasmissione dell’energia elettrica, attivando motori elettrici, onde sonore,
illuminazioni, oppure attraverso l’uso di una scheda particolare, che si chiama “Makey Makey”, che permette di
collegare i software sviluppati dei piccoli con il mondo reale. Ad esempio è stata realizzata un’applicazione con quattro
tasti i quali, se premuti, emettevano un suono e una luce differente, si è collegata questa scheda e i quattro tasti sono
stati simulati da quattro pezzi di pongo, di materiale duttile, collegati con i fili elettrici. Abbiamo dato la dimostrazione
che toccando il pongo, grazie al collegamento elettrico, il computer reagiva e accendeva la luce o emetteva un suono.
In altri esercizi abbiamo fatto vedere ai piccoli come i cinque Volt della porta USB si trasmettevano anche attraverso il
corpo umano, in quanto conduttore. Abbiamo dato loro le prime nozioni di elettronica di base attraverso questo tipo di
esercizio, ciascuno ha scritto questo software, lo abbiamo provato attraverso questa scheda e questo simulatore, ed
abbiamo dimostrato la trasmissione di energia elettrica attraverso l’interazione tra il mondo reale ed un software scritto
da loro.
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Il secondo ciclo di lezioni lo abbiamo fatto per bambini con più di 10 anni, impartendo loro lezioni di robotica. Lego,
oltre a realizzare i kit che conosciamo tutti, realizza una serie chiamata “Mindstorm”, dei robot che hanno a
disposizione dei sensori e degli attuatori. Hanno un visore che permette, ad esempio, di individuare una pallina
all’interno di una stanza, poi con un motore il robot riesce a muoversi verso questa pallina e con un altro attuatore
riesce a colpirla. Logicamente il robot da solo non può fare nulla se non è adeguatamente programmato. Dunque
abbiamo unito la parte del gioco, durante la quale i bambini costruivano e assemblavano il loro robot alla parte di
programmazione, durante la quale scrivevano il software necessario per istruire il robot a cercare la pallina all’interno
della stanza, far muovere il robot nella direzione della pallina, giunto a x centimetri dalla pallina colpirla con un
braccio. Non è molto distante da: piglia il bullone e montalo all’interno della testata di un motore, oppure vernicia tutta
l’automobile e così via, come se fossero lezioni di Ingegneria dell’Automazione. Siamo riusciti a farlo fare a bambini di
10 anni, utilizzando i robot della Lego.
Un terzo ciclo l’abbiamo fatto su HTML il principale “linguaggio” per lo sviluppo di applicazioni Web. In questo caso
abbiamo selezionato bambini un po’ più grandi, dai 12 anni in poi, abbiamo spiegato loro sia come funziona l’HTML,
sia come funziona WordPress, la piattaforma più utilizzata al mondo per la realizzazione di siti Web. Abbiamo
spiegato a questi 12 bambini come funzionava la più importante piattaforma per la pubblicazione di contenuti e dando
loro l’opportunità di creare dei diari on-line, dove raccontavano le loro esperienze o le esperienze del loro quartiere.
Tutte le attività del CoderDojo le abbiamo svolte all’interno del Centro TAU che si trova alla Zisa, una buona parte dei
bambini che hanno partecipato ai corsi del Centro TAU provenivano dal quartiere Zisa, altri li abbiamo accettati
tramite l’iscrizione fatta dai genitori sui social network.
Abbiamo concluso il ciclo con una azione di “sistema”, con una sorta di bando abbiamo selezionato 30 insegnanti di
scuole elementari e medie con l’obiettivo di trasferire loro la conoscenza sull’utilizzo del software Scratch, per fare in
modo che loro insegnassero ai loro bambini come funzionava questo strumento e poi tornassero per raccontarci come
era andata. Abbiamo erogato tre lezioni ai docenti, i quali hanno erogato tre lezioni ai loro allievi e poi sono tornati per
raccontarci l’esperienza. L’impatto sistemico ha dato i suoi frutti, abbiamo formato con una sola operazione altri 600
bambini sul pensiero computazionale.
Se verificate quanto investe l’amministrazione americana nella diffusione e nello sviluppo delle nuove tecnologie nelle
scuole e guardate i video con i quali il Presidente Obama sostiene l’introduzione del pensiero computazionale
all’interno delle istituzioni scolastiche, vi renderete conto di quanto sia importante per i loro e per i nostri ragazzi non
solo che sappiano utilizzare un telefonino, ma che sappiano anche creare delle applicazioni per quel telefonino; che
non sappiamo soltanto utilizzare un videogioco, ma che ne sappiano creare anche uno nuovo. Il motto di CoderDojo
è: “Saper programmare è come saper leggere e scrivere”, in questa visione, un movimento come CoderDojo ha
aiutato e può aiutare tantissimo i nostri ragazzi, finché la scuola pubblica non farà la sua parte.
Con questo vi ringrazio. (Applausi).
TOMMASO VACCARELLO. Devo dare atto a Passantino, perché domenica ho fatto una esperienza per me
èsconvolgente. Un mio nipote di 10 anni che frequenta la quarta elementare alla scuola Trieste, con il computer ha
iniziato a programmare. Gli ho chiesto: dove hai appreso queste cose? Mi ha risposto: un insegnante della scuola
Trieste mi ha insegnato questo sistema e faceva i disegni, i colori, li modificava, una cosa che mi ha sconvolto. Come
è possibile? Alcune manovre, scusate il termine non appropriato, le apprendeva mentre lavorava. Cioè ha scoperto
domenica, mentre giocavamo al computer, tutta una serie di passaggi che non aveva appreso a scuola. Volevo
semplicemente confermare e darle questa testimonianza.
FRANCESCO PASSANTINO. Sicuramente attraverso il divertimento si amplifica l’apprendimento, uno strumento
come questo diventa un motore per invogliare i bambini a lavorare con il pensiero computazionale, magari tra qualche
anno ci troveremo qualche ingegnere informatico in più.
Google Developers Group
Startup Weekend
CoderDojo
Francesco Passantino
fpassantino@gmail.com
about.me/fpassantino
• Dal 1990 è formatore per i temi delle
Tecnologie dell'Informazione e della
Comunicazione nei Master post laurea,
organizzati da diverse Università e
Business School.
• Ha fondato e lavorato per numerose
Startup e per diversi progetti ICT.
• Valutatore di imprese per Unicredit, Irfis,
Regione Siciliana, Ministero Industria, ha
fondato il Google Developer Group ed il
CoderDojo di Palermo, ha organizzato
quattro edizioni di Startup Weekend
Palermo.
• Svolge attività di Digital Strategist, con
specializzazione in servizi Social Local
Mobile e di Project Manager per
applicazioni mobile e web.
2
GOOGLE DEVELOPERS GROUP
https://sites.google.com/site/palermogtug/
Obiettivo
• Lo scopo del GDG Palermo è quello di dare agli
sviluppatori siciliani l'opportunità di
incontrarsi ed imparare (o insegnare) qualcosa
di nuovo sull'universo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione in
generale e di Google in particolare.
• Organizziamo anche eventi di informazione ed
orientamento rivolti a cittadini, studenti ed
imprese
Metodo
• Ad ogni incontro invitiamo gli iscritti a
preparare brevi presentazioni da 5 minuti,
invitiamo altresì alcuni speaker a preparare
delle presentazioni più dettagliate su temi
concordati di volta in volta nella mailing list;
una sessione di domande e risposte e un
momento di "networking" tra i partecipanti
concludono le sessioni di lavoro. I nostri
incontri sono sempre gratuiti ed aperti al
pubblico.
Innovazione
• Queste tecnologie si evolvono così velocemente
che è difficile per chiunque essere aggiornati su
tutti gli aspetti. La maggior parte di noi,
generalmente, si focalizza sulle tecniche che usa,
tralasciando altre aree che potrebbero essere utili
professionalmente.
• Chiunque lavori o sia interessato alle tecnologie è
invitato a partecipare per discutere e per
scambiare informazioni, idee ed esperienze sia
online che attraverso gli incontri live su base
mensile.
Partecipazione
• Gli incontri gratuiti del GDG assumono format
di volta in volta diversi: videoconferenze,
demo di progetti, elevator pitch, proposte,
relazioni, gare di sviluppo software,
hackathons, barcamp, occasioni di
networking, opportunità di certificazione,
ecc..
• Partnership con altri GDG, altre community,
con Google ed altre grandi aziende
Impatto e sostenibilità
• 104 paesi, 618 gruppi
• 22 gruppi in Italia, 4 in Sicilia
• Il gruppo di Palermo:
– 6 anni di vita, 48 incontri realizzati
– 801 membri, 74 partecipanti in media
• Zero euro di investimento
STARTUP WEEKEND
http://www.swpalermo.it
da 20% a 50% da 10% a 22%
Effetto della Women’s Edition
Giuria
Premi «Tourism Edition 2016»
Presentation Outline
1. Intro: Logo, nome del progetto (attenti al naming), slogan,
dominio, facebook, twitter, speaker, come rintracciarvi
2. The Problem We Solve: breve testo descrittivo, a che punto
siete, prototipo, mockup, foto…
3. Market Analysis: Size, CAGR, Business Model, citazioni,
numeri, grafici
4. Competitive Landscape: il benchmark, perché è innovativo,
dove si differenzia, evoluzione del prodotto
5. Business model canvas
6. Financial Plan: costi e ricavi, finanziamento
7. Our Team: nomi, foto, età, ruolo, bio, linkedin
CODERDOJO
https://coderdojopalermo.wordpress.com/
CoderDojo
• I CoderDojo sono club gratuiti il cui obiettivo è
l’insegnamento della programmazione
informatica ai più piccoli.
• CoderDojo è un movimento aperto, libero e
totalmente gratuito organizzato in centinaia di
club indipendenti sparsi in tutto il mondo.
• Ogni Dojo organizza le proprie attività senza
scopo di lucro, rispettando le indicazioni della
Charter internazionale stilata dalla Fondazione
Internazionale CoderDojo.
CoderDojo Italia
http://www.coderdojoitalia.org/
LE ATTIVITÀ SVOLTE
Primo ciclo
• I primi 15 bambini iscritti (con età compresa
tra i 7 ed i 13 anni), hanno iniziato le attività
della sezione palermitana con tre lezioni su
«Scratch»
Scratch
• Scratch è un linguaggio didattico, progettato dai
MIT Media Lab's di Boston, per l'insegnamento
della programmazione tramite primitive visive,
utilizzabile per progetti pedagogici e di
intrattenimento che spaziano dalla matematica
alla scienza, consentendo la realizzazione di
simulazioni, visualizzazione di esperimenti,
animazioni, musica, arte interattiva, e semplici
giochi.
• Informazioni su: http://scratch.mit.edu/
Lezione di elettronica
• Google ha selezionato l'iniziativa palermitana
per la "Google for Entrepreneurs Week Italia",
donando dei kit per permettere ai bambini di
apprendere le basi dell'elettronica.
Makey Makey
• Si collega la scheda Makey
Makey al computer tramite
la porta USB ed i connettori
alle palline di Didò , la
massa si tiene in mano
• Le palline, collegate al
circuito, simulano i tasti
freccia
• Maggiori informazioni su
www.makeymakey.com
Secondo ciclo: Lego Mindstorm
• Tre lezioni di robotica basate su Lego
Mindstorm (con un progetto didattico ideato
dalle insegnanti Giusi Carini, coadiuvate dagli
ingegneri Sergio Tropea ed Angelo Milazzo)
• Informazioni su: http://www.lego.com/en-
us/mindstorms/
• L’iniziativa è rientrata nella settimana europea
della robotica: http://www.eu-
robotics.net/cms/index.php?idart=3342
Terzo ciclo: HTML
• Due lezioni sull'HTML, il linguaggio più diffuso
per la realizzazione di siti web, coordinati da
Mario Malcangi e Francesco Passantino.
• L'attività formativa rientra nell'ambito della
Hour Of Code http://hourofcode.com/it
Formazione Pensiero Computazionale
• Rivolta a docenti di scuola primaria e secondaria
ed a educatori di centri di aggregazione giovanile
interessati a partecipare al processo CoderDojo.
• Si sono discussi i concetti chiave il pensiero
computazionale, offrendo al contempo una serie
di strumenti semplici, divertenti e facilmente
accessibili per formare bambini, ragazzi e giovani
ai concetti di base dell'informatica e del pensiero
computazionale stesso.
Programma ed Impatto
• Periodo gennaio-febbraio 2015 per 21 ore
– 3 lezioni da 3 ore presso il Centro TAU
– 3 lezioni da 3 ore a cura dei docenti , presso i
rispettivi istituti scolastici/centri di formazione
– Un workshop da 3 ore per la presentazione dei
risultati ottenuti con interventi a cura dei docenti
• I docenti hanno formato circa 600 bambini sul
pensiero computazionale
Innovazione e cultura per la crescita della Sicilia - Intervento di Francesco Passantino

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Innovazione e cultura per la crescita della Sicilia - Intervento di Francesco Passantino

  • 6. 1 FRANCESCO PASSANTINO Ringrazio il Professore La Rosa per l’invito. Prima di raccontare alcune delle esperienze innovative condotte sul territorio faccio una breve introduzione, illustrando il percorso professionale che mi ha portato ad intraprendere queste attività. Dal 1990 sono un formatore sui temi delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Ho iniziato la mia carriera all’ISIDA nel 1990 ed ho continuato questa attività per 21 anni, svolgendo attività didattiche nei Master post laurea, anche presso diverse Università. Ho lavorato su tanti progetti di carattere tecnologico, con differenti scale dimensionali, dalla grande impresa alla startup. Durante la mia carriera mi sono occupato anche di valutazione di imprese presso diversi studi professionali, per conto dell’Unicredit, dell’IRFIS, della Regione Siciliana e del Ministero dell’industria. Conclusa la mia esperienza all’ISIDA, ho deciso di continuare le attività nel settore education con il sentimento di “missione personale”, nei confronti dei giovani futuri imprenditori, realizzando una serie di progetti di volontariato di respiro internazionale: il “Google Developers Group”, “Startup Weekend” e “CoderDojo”. Iniziative che hanno avuto un forte impatto sul territorio e delle quali vi presenterò i risultati ad oggi. Google Developers Group Palermo Ad oggi ci sono 618 gruppi di programmatori che lavorano sulle tecnologie Google in 104 paesi del mondo, 22 gruppi sono in Italia, 4 in Sicilia. Il primo gruppo a essere fondato in Italia è stato proprio il gruppo di Palermo nel 2010. In sei anni di attività abbiano realizzato 48 eventi, con 801 iscritti (registrati e visibili sul gruppo professionale LinkedIn), la media di partecipanti per evento è di 74 persone, l’iniziativa è condotta a titolo totalmente volontario, al fine di sostenere l’innovazione a livello locale. Sei anni di attività, realizzati grazie al sostegno di alcuni sponsor che ci hanno fornito i “contenitori”, luoghi dove si svolgevano queste attività. Noi abbiamo portato il “contenuto”, anche grazie al sostegno di Google che ci ha sostenuto, ad esempio inviandoci dei relatori anche da San Francisco o da Londra. Grazie a questo progetto abbiamo potuto dare un’opportunità ai giovani sviluppatori siciliani: imparare qualcosa sull’universo delle tecnologie di Google. Oggi noi tutti, credo la maggior parte delle persone che sono presenti in sala, abbiamo uno smartphone (molto probabilmente Android), utilizziamo Google come motore di ricerca, consultiamo Google Maps, utilizziamo YouTube o altri sistemi. Google si propone come leader nel settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, un motore dell’innovazione a livello internazionale che ha bisogno di una forte community di sviluppatori che sappia usare i suoi strumenti, a tal fine supporta questi 618 gruppi nel mondo. Questi eventi sono rivolti ai cittadini, agli studenti ed alle imprese. Ad ogni incontro diamo la possibilità alle persone che partecipano di poter raccontare in cinque minuti le loro attività per promuovere le innovazioni provenienti dal territorio. Gli interventi toccano le tematiche di più grande interesse, ad esempio i sistemi per la geo-localizzazione, l’utilizzo dei motori di ricerca per la proposizione di attività imprenditoriali o lo sviluppo di applicazioni per le piattaforme mobile. Per i professionisti e le imprese, l’adozione di questi strumenti e la conoscenza e la creazione di competenze su questi modelli che si evolvono molto rapidamente, è di vitale importanza. Molto spesso i nostri sviluppatori non hanno il tempo di soffermarsi sull’evoluzione di queste tecnologie ed hanno bisogno di essere informati, aggiornati, ed istruiti su quali sono le tematiche che possono essere utilizzate all’interno dei loro progetti. È importante notare che l’attività che abbiamo condotto a Palermo è stata riconosciuta dalla prossima programmazione regionale, quella 2014-2020, all’interno della strategia intelligente. Nelle quattro pagine del documento di sintesi uno dei paragrafi riporta: “è il caso del gruppo di sviluppatori di Google che ha lo scopo di fornire agli sviluppatori siciliani l’opportunità di incontrarsi per condividere idee e novità sull’universo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in generale sugli strumenti e i servizi di Google in particolare”, riconoscendo l’attività del gruppo come strumento sistemico che attua quindi la modifica di un “sistema”, permettendo alle persone di aggiornarsi sulle nuove tecnologie, di sperimentarle, di raccontarle e, soprattutto, di aumentare il turn-over tra le imprese. Può sembrare irrilevante, però l’occasione che hanno avuto gli sviluppatori di parlare tra di loro, di conoscere le loro condizioni di lavoro, le tecnologie sulle quali lavoravano, il progetto sul quale si impegnavano, ha permesso loro di aumentare la conoscenza e la qualità delle tecnologie adottate nella città di Palermo ed in tutte le altre città, dando loro l’opportunità di potersi spostare con più velocità verso le imprese più innovative. Questo è uno dei risultati più importanti tra quelli che abbiamo ottenuto. Per stimolare la creatività e lo sviluppo di soluzioni innovative realizziamo Hackathon (gare di programmazione per raggiungere obiettivi specifici in breve tempo), Barcamp (nei quali diamo a tutti la possibilità di poter raccontare le loro idee), oppure opportunità di certificazione, formando i nostri sviluppatori su tematiche che, per esempio, oggi non sono erogate dall’Università di Palermo. Questo è un caso da approfondire, oggi l’Università di Palermo (né la facoltà di Ingegneria Informatica, né la Facoltà di Informatica a Scienze), hanno dei corsi sullo sviluppo di tecnologie mobile. I nostri studenti universitari non apprendono le tecniche di sviluppo di applicazioni mobile con Android o iOS, per questo motivo ci siamo impegnati nel 2016, formando 150 sviluppatori sulle tecnologie di sviluppo Android. Google ci
  • 7. 2 ha sostenuto con una piccola sponsorizzazione che ci ha permesso di affittare i locali presso il Consorzio Arca. Il primo corso è stato di livello intermedio, molte imprese ci hanno chiesto i curriculum dei partecipanti, altre imprese ci hanno chiesto di formare i loro dipendenti, altre ancora ci hanno chiesto di formare questi partecipanti, portandoli dal livello intermedio al livello avanzato. Per questi motivi abbiamo organizzato, in collaborazione con 12 imprese tecnologiche palermitane, un corso di livello avanzato sponsorizzato con una piccolissima quota di 250€ per impresa. Ogni azienda ha ricevuto formazione per due suoi dipendenti ed ha avuto avuto accesso ai curriculum di altri 30 partecipanti, che hanno usufruito del corso avanzato a titolo totalmente gratuito. Il corso, certificato da Google, è stato erogato secondo gli standard internazionali, abbiamo introdotto nel mercato 54 nuovi sviluppatori di livello avanzato sulla tecnologia Android, 24 provenienti dalle imprese e 30 selezionati tra i 150 che avevano sostenuto il corso di tipo intermedio, i cui curriculum sono stati inviati alle 12 imprese, alla fine del corso. In questo modo abbiamo realizzato un piccolo “sistema”, con un costo distribuito tra le 12 imprese sponsor, abbiamo permesso a 30 nuovi allievi, nella maggior parte dei casi studenti universitari che non fruiscono di questo tipo di formazione, di candidarsi ad una posizione lavorativa a livello locale; questo lo abbiamo fatto senza finanziamenti pubblici, semplicemente e velocemente con capitali privati. Startup Weekend Palermo Questa iniziativa oggi è sostenuta da Google for Entrepreneurs, tra gli altri global sponsor negli anni si sono succeduti ad esempio Coca Cola, Amazon, la Bill and Melinda Gates Foundation. Si tratta di un evento della durata di tre giorni che dà la possibilità ai propositori di raccontare un proprio progetto di impresa e, con l’aiuto di una serie di mentor, di svilupparlo per illustrarlo durante il terzo giorno ad una giuria che valuta i progetti ed assegna dei premi. Diamo opportunità reali a chi ha un’idea ma non ha un team, uno dei motivi per i quali le persone partecipano è: “mi servono degli sviluppatori”, “mi serve un designer”, “mi serve chi si occupa di statistica, di controllo di gestione, di economia, di marketing”, l’opportunità per conoscere queste specifiche figure professionali può essere Startup Weekend. Ad oggi, nei primi cinque anni di attività le 3.000 edizioni di Startup Weekend, in 150 nazioni di tutto il mondo, hanno raccolto più di 193.000 partecipanti, divisi in 23.000 team. A Palermo siamo già alla quinta edizione. La prima l’abbiamo fatta nel 2013 presso l’Istituto “Vittorio Emanuele III”, la seconda edizione si è svolta al Consorzio Arca, passando da 90 a 110 partecipanti, la terza è stata un’edizione “verticale” una “Tourism Edition”. Ogni anno, da 18 anni, a Palermo e dintorni, si svolge una manifestazione che si chiama TravelExpo, è un’opportunità di tipo business to business che viene data alle imprese del settore turistico, per potersi incontrare e fare affari, partecipano agenzie di viaggi, tour operator, compagnie aeree, catene alberghiere. L’occasione era opportuna per innestare anche un evento per lo sviluppo di imprese in questo settore. Da due anni, durante la tre giorni di TravelExpo, si svolge contemporaneamente una Startup Weekend nel settore turismo. Alla prima edizione, che si è svolta l’anno scorso, 45 partecipanti hanno presentato progetti nell’ambito turistico avendo l’opportunità di confrontarsi immediatamente con il mercato, attraversando il corridoio e parlando con le compagnie aeree, con le catene alberghiere e con tutto il resto del loro target in modo da poter modellare meglio i loro business. Da otto progetti sono nate due Srl, il nostro obiettivo è questo: fare in modo che i progetti si trasformino in imprese. Nel 2016 abbiamo realizzato due edizioni, oltre alla “Tourism Edition” è stata organizzata una “Women Edition”, hanno partecipato soltanto donne, con mentor donne, in giuria soltanto donne. L’abilità, le competenze, le attitudini ci sono tutte, volevamo dare alle ragazze la “consapevolezza”. Spesso infatti, avendo la paura di confrontarsi con un universo maschile che prova a imporre la propria idea, che prova a ritagliarsi una leadership, la partecipazione femminile a manifestazioni di questo tipo non era bilanciata. Questa Startup Weekend speciale, ha prodotto un effetto interessante, infatti nell’edizione successiva, una Tourism Edition svoltasi qualche settimana fa alla Fiera del Mediterraneo, dal 20% di presenza femminile dell’anno precedente siamo passati al 50%. Siamo riusciti a “comunicare” alle ragazze palermitane che desideravano presentare progetti d’impresa, che Startup Weekend era una opportunità, anche per loro. Addirittura per un progetto più “tecnico”, come il corso Android del Google Developers Group per 150 sviluppatori successivo alla Women Edition, siamo passati dal 10% di sviluppatrici al 22%. E’ bastata una sola testimonianza sul territorio, a far capire loro che potevano fare quello che volevano, non c’era nessuno che poteva impedirglielo, non si dovevano preoccupare, lo “spazio innovativo” non è terreno esclusivo per gli uomini, non esiste soltanto lo stereotipo del programmatore uomo con barba e occhiali, anche le ragazze possono partecipare ad attività di questo tipo. Da notare che la Startup Weekend Tourism Edition dell’anno scorso è stata vinta da Annalisa Riggio, che poi ha vinto un grant da € 25.000 con Telecom Italia, si è costituita come impresa e adesso esce sul mercato con un progetto che si chiama Bookingbility, un sistema di prenotazioni turistiche per chi ha esigenze speciali, la Tourism Edition di quest’anno è stata vinta da Elisabetta Vassallo con una applicazione mobile a supporto delle guide. Startup Weekend è soprattutto un evento di carattere formativo, diamo supporto con i mentor, persone specializzate su tematiche differenti, che sviluppano piattaforme per il settore alberghiero, professori universitari, esperti di open data di carattere pubblico, esperti di design, volontari a titolo gratuito che per tre giorni offrono il loro contributo ai
  • 8. 3 progetti nascenti. Grazie al supporto di questi specialisti, nel settore dei Social Media, motori di ricerca, turismo, abbiamo dato l’opportunità ai giovani partecipanti di creare relazioni con queste persone, scambiare impressioni, ottenere feedback utilissimi per lo sviluppo delle loro idee. Sono stati molto utili anche i giudici che hanno analizzato e votato i progetti. Tra i giudici nell’ultima edizione ad esempio c’erano Maurizio Carta (che ci ha preceduti poco fa), Monica Guizzardi (del Consorzio Arca), Dario Maccarone (di TIM Working Capital), Danilo Mazara (che lavora per Accenture), rappresentanti di diverse aziende palermitane nel settore delle tecnologie dell’informazione nel settore della comunicazione. Il team vincente, ha ottenuto una serie di premi che sono e saranno utili per lo sviluppo dei progetti di carattere imprenditoriale: il Consorzio Arca (con i sei mesi di incubazione), Catamiati (che accompagnerà le idee verso lo sviluppo di impresa), Edigma (che ha offerto lo sviluppo della piattaforma tecnologica al progetto vincente), Expedia (che ha offerto sia un periodo di stage per i componenti del progetto vincente, sia un buono di € 500 da spendere in biglietti aerei per i rappresentanti della startup vincente), Flazio (che ha offerto ai primi tre classificati la realizzazione del sito Web), Giglio.com, Olomedia e Servizi Speciali (che hanno offerto un periodo di incubazione), Omnia Consulting (ha offerto un corso di formazione in Project Management per i partecipanti della startup vincente), Promotech (ha offerto una serie di gadget, che sono sempre utili) e Tim Working Capital (che ha offerto la possibilità di ospitare i primi tre progetti classificati per tre mesi all’interno dei suoi spazi di Catania e di ricevere la consulenza dei loro professionisti ed esperti). I premi erogati da Startup Weekend sono degli strumenti che permettono realmente di convertire il progetto in impresa. Concludendo la manifestazione si propone come progetto formativo, di supporto allo sviluppo di relazioni e come catalizzatore per tutte le realtà del territorio, riusciamo a coinvolgere le imprese future, gli acceleratori, le imprese che fanno e supportano la scena startup a livello locale. Un progetto concreto attorno al quale tutti gli attori del territorio, nel settore della creazione d’impresa, si aggregano per portare avanti da volontari questo “sistema”. CoderDojo Palermo Anche questo è un progetto di carattere divulgativo, stavolta l’obiettivo è ancora più ambizioso. Con l’esperienza di formatore nei master post-Laurea ho avuto a che fare con studenti universitari dal 1990 al 2011, ancora oggi continuo a fare questo tipo di attività, però in maniera ridotta. La tendenza più rilevante che ho notato in venti anni di attività didattica è che la qualità del “materiale umano” con il quale ho lavorato andava sempre più peggiorando, in particolare dal punto di vista delle competenze e delle conoscenze delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Ritenevo, sbagliandomi, che aumentando il livello della diffusione delle tecnologie, contemporaneamente aumentassero le competenze su di esse; questo non è mai avvenuto. Ogni volta che inizio il mio corso da 70 ore, propongo un test di base per valutare le competenze degli studenti, per determinare il livello della classe. Ogni anno ho dovuto cominciare dal livello zero. L’intuizione è quella di “prenderli” quando sono piccoli! Non possiamo fare altrimenti. Per questo motivo ho richiesto l’affiliazione a CoderDojo, un progetto diffuso a livello internazionale, come i due precedenti nato negli Stati Uniti. Si tratta di club gratuiti, condotti su base volontaria, che hanno l’obiettivo di insegnare ai piccoli la programmazione informatica. È sparso in tutto il mondo, è senza fini di lucro come gli altri. Abbiamo iniziato selezionando 15 bambini tra i 7 e i 13 anni, abbiamo spiegato loro come funzionava Scratch, un linguaggio di programmazione sviluppato al MIT di Boston, che permette di sviluppare dal videogioco al programma più complesso. In tre lezioni abbiamo spiegato ai piccoli come funziona questo software, poi abbiamo chiesto loro di inventare qualcosa di nuovo. Ci sono riusciti tutti, anzi mi ha stupito il fatto che il più bravo della classe aveva 6 anni, era venuto per accompagnare il fratello che ne aveva 8, il papà aveva chiesto se poteva seguire la lezione ed è stato accolto. Grazie a questo strumento, che si basa sulle forme e sui colori, che devono essere aggregati per creare dei software, il bambino non ha avuto bisogno di leggere nulla ed ha riprodotto le esercitazioni che venivano proposte creando i suoi software. La domanda di partecipazione è stata molto alta, abbiamo avuto un grande numero di iscritti. Google ha notato queste attività che stavamo realizzando qui a Palermo e ci ha selezionato come best practices inviandoci una serie di kit per la comprensione dell’elettronica di base per bambini. Abbiamo ricevuto una serie di oggetti che ci hanno permesso di spiegare ai piccoli come funzionava la trasmissione dell’energia elettrica, attivando motori elettrici, onde sonore, illuminazioni, oppure attraverso l’uso di una scheda particolare, che si chiama “Makey Makey”, che permette di collegare i software sviluppati dei piccoli con il mondo reale. Ad esempio è stata realizzata un’applicazione con quattro tasti i quali, se premuti, emettevano un suono e una luce differente, si è collegata questa scheda e i quattro tasti sono stati simulati da quattro pezzi di pongo, di materiale duttile, collegati con i fili elettrici. Abbiamo dato la dimostrazione che toccando il pongo, grazie al collegamento elettrico, il computer reagiva e accendeva la luce o emetteva un suono. In altri esercizi abbiamo fatto vedere ai piccoli come i cinque Volt della porta USB si trasmettevano anche attraverso il corpo umano, in quanto conduttore. Abbiamo dato loro le prime nozioni di elettronica di base attraverso questo tipo di esercizio, ciascuno ha scritto questo software, lo abbiamo provato attraverso questa scheda e questo simulatore, ed abbiamo dimostrato la trasmissione di energia elettrica attraverso l’interazione tra il mondo reale ed un software scritto da loro.
  • 9. 4 Il secondo ciclo di lezioni lo abbiamo fatto per bambini con più di 10 anni, impartendo loro lezioni di robotica. Lego, oltre a realizzare i kit che conosciamo tutti, realizza una serie chiamata “Mindstorm”, dei robot che hanno a disposizione dei sensori e degli attuatori. Hanno un visore che permette, ad esempio, di individuare una pallina all’interno di una stanza, poi con un motore il robot riesce a muoversi verso questa pallina e con un altro attuatore riesce a colpirla. Logicamente il robot da solo non può fare nulla se non è adeguatamente programmato. Dunque abbiamo unito la parte del gioco, durante la quale i bambini costruivano e assemblavano il loro robot alla parte di programmazione, durante la quale scrivevano il software necessario per istruire il robot a cercare la pallina all’interno della stanza, far muovere il robot nella direzione della pallina, giunto a x centimetri dalla pallina colpirla con un braccio. Non è molto distante da: piglia il bullone e montalo all’interno della testata di un motore, oppure vernicia tutta l’automobile e così via, come se fossero lezioni di Ingegneria dell’Automazione. Siamo riusciti a farlo fare a bambini di 10 anni, utilizzando i robot della Lego. Un terzo ciclo l’abbiamo fatto su HTML il principale “linguaggio” per lo sviluppo di applicazioni Web. In questo caso abbiamo selezionato bambini un po’ più grandi, dai 12 anni in poi, abbiamo spiegato loro sia come funziona l’HTML, sia come funziona WordPress, la piattaforma più utilizzata al mondo per la realizzazione di siti Web. Abbiamo spiegato a questi 12 bambini come funzionava la più importante piattaforma per la pubblicazione di contenuti e dando loro l’opportunità di creare dei diari on-line, dove raccontavano le loro esperienze o le esperienze del loro quartiere. Tutte le attività del CoderDojo le abbiamo svolte all’interno del Centro TAU che si trova alla Zisa, una buona parte dei bambini che hanno partecipato ai corsi del Centro TAU provenivano dal quartiere Zisa, altri li abbiamo accettati tramite l’iscrizione fatta dai genitori sui social network. Abbiamo concluso il ciclo con una azione di “sistema”, con una sorta di bando abbiamo selezionato 30 insegnanti di scuole elementari e medie con l’obiettivo di trasferire loro la conoscenza sull’utilizzo del software Scratch, per fare in modo che loro insegnassero ai loro bambini come funzionava questo strumento e poi tornassero per raccontarci come era andata. Abbiamo erogato tre lezioni ai docenti, i quali hanno erogato tre lezioni ai loro allievi e poi sono tornati per raccontarci l’esperienza. L’impatto sistemico ha dato i suoi frutti, abbiamo formato con una sola operazione altri 600 bambini sul pensiero computazionale. Se verificate quanto investe l’amministrazione americana nella diffusione e nello sviluppo delle nuove tecnologie nelle scuole e guardate i video con i quali il Presidente Obama sostiene l’introduzione del pensiero computazionale all’interno delle istituzioni scolastiche, vi renderete conto di quanto sia importante per i loro e per i nostri ragazzi non solo che sappiano utilizzare un telefonino, ma che sappiano anche creare delle applicazioni per quel telefonino; che non sappiamo soltanto utilizzare un videogioco, ma che ne sappiano creare anche uno nuovo. Il motto di CoderDojo è: “Saper programmare è come saper leggere e scrivere”, in questa visione, un movimento come CoderDojo ha aiutato e può aiutare tantissimo i nostri ragazzi, finché la scuola pubblica non farà la sua parte. Con questo vi ringrazio. (Applausi). TOMMASO VACCARELLO. Devo dare atto a Passantino, perché domenica ho fatto una esperienza per me èsconvolgente. Un mio nipote di 10 anni che frequenta la quarta elementare alla scuola Trieste, con il computer ha iniziato a programmare. Gli ho chiesto: dove hai appreso queste cose? Mi ha risposto: un insegnante della scuola Trieste mi ha insegnato questo sistema e faceva i disegni, i colori, li modificava, una cosa che mi ha sconvolto. Come è possibile? Alcune manovre, scusate il termine non appropriato, le apprendeva mentre lavorava. Cioè ha scoperto domenica, mentre giocavamo al computer, tutta una serie di passaggi che non aveva appreso a scuola. Volevo semplicemente confermare e darle questa testimonianza. FRANCESCO PASSANTINO. Sicuramente attraverso il divertimento si amplifica l’apprendimento, uno strumento come questo diventa un motore per invogliare i bambini a lavorare con il pensiero computazionale, magari tra qualche anno ci troveremo qualche ingegnere informatico in più.
  • 10. Google Developers Group Startup Weekend CoderDojo Francesco Passantino fpassantino@gmail.com
  • 11. about.me/fpassantino • Dal 1990 è formatore per i temi delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione nei Master post laurea, organizzati da diverse Università e Business School. • Ha fondato e lavorato per numerose Startup e per diversi progetti ICT. • Valutatore di imprese per Unicredit, Irfis, Regione Siciliana, Ministero Industria, ha fondato il Google Developer Group ed il CoderDojo di Palermo, ha organizzato quattro edizioni di Startup Weekend Palermo. • Svolge attività di Digital Strategist, con specializzazione in servizi Social Local Mobile e di Project Manager per applicazioni mobile e web. 2
  • 13.
  • 14. Obiettivo • Lo scopo del GDG Palermo è quello di dare agli sviluppatori siciliani l'opportunità di incontrarsi ed imparare (o insegnare) qualcosa di nuovo sull'universo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in generale e di Google in particolare. • Organizziamo anche eventi di informazione ed orientamento rivolti a cittadini, studenti ed imprese
  • 15. Metodo • Ad ogni incontro invitiamo gli iscritti a preparare brevi presentazioni da 5 minuti, invitiamo altresì alcuni speaker a preparare delle presentazioni più dettagliate su temi concordati di volta in volta nella mailing list; una sessione di domande e risposte e un momento di "networking" tra i partecipanti concludono le sessioni di lavoro. I nostri incontri sono sempre gratuiti ed aperti al pubblico.
  • 16. Innovazione • Queste tecnologie si evolvono così velocemente che è difficile per chiunque essere aggiornati su tutti gli aspetti. La maggior parte di noi, generalmente, si focalizza sulle tecniche che usa, tralasciando altre aree che potrebbero essere utili professionalmente. • Chiunque lavori o sia interessato alle tecnologie è invitato a partecipare per discutere e per scambiare informazioni, idee ed esperienze sia online che attraverso gli incontri live su base mensile.
  • 17.
  • 18. Partecipazione • Gli incontri gratuiti del GDG assumono format di volta in volta diversi: videoconferenze, demo di progetti, elevator pitch, proposte, relazioni, gare di sviluppo software, hackathons, barcamp, occasioni di networking, opportunità di certificazione, ecc.. • Partnership con altri GDG, altre community, con Google ed altre grandi aziende
  • 19.
  • 20. Impatto e sostenibilità • 104 paesi, 618 gruppi • 22 gruppi in Italia, 4 in Sicilia • Il gruppo di Palermo: – 6 anni di vita, 48 incontri realizzati – 801 membri, 74 partecipanti in media • Zero euro di investimento
  • 22.
  • 23.
  • 24. da 20% a 50% da 10% a 22% Effetto della Women’s Edition
  • 25.
  • 27.
  • 29.
  • 30. Presentation Outline 1. Intro: Logo, nome del progetto (attenti al naming), slogan, dominio, facebook, twitter, speaker, come rintracciarvi 2. The Problem We Solve: breve testo descrittivo, a che punto siete, prototipo, mockup, foto… 3. Market Analysis: Size, CAGR, Business Model, citazioni, numeri, grafici 4. Competitive Landscape: il benchmark, perché è innovativo, dove si differenzia, evoluzione del prodotto 5. Business model canvas 6. Financial Plan: costi e ricavi, finanziamento 7. Our Team: nomi, foto, età, ruolo, bio, linkedin
  • 32. CoderDojo • I CoderDojo sono club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. • CoderDojo è un movimento aperto, libero e totalmente gratuito organizzato in centinaia di club indipendenti sparsi in tutto il mondo. • Ogni Dojo organizza le proprie attività senza scopo di lucro, rispettando le indicazioni della Charter internazionale stilata dalla Fondazione Internazionale CoderDojo.
  • 33.
  • 36. Primo ciclo • I primi 15 bambini iscritti (con età compresa tra i 7 ed i 13 anni), hanno iniziato le attività della sezione palermitana con tre lezioni su «Scratch»
  • 37. Scratch • Scratch è un linguaggio didattico, progettato dai MIT Media Lab's di Boston, per l'insegnamento della programmazione tramite primitive visive, utilizzabile per progetti pedagogici e di intrattenimento che spaziano dalla matematica alla scienza, consentendo la realizzazione di simulazioni, visualizzazione di esperimenti, animazioni, musica, arte interattiva, e semplici giochi. • Informazioni su: http://scratch.mit.edu/
  • 38.
  • 39. Lezione di elettronica • Google ha selezionato l'iniziativa palermitana per la "Google for Entrepreneurs Week Italia", donando dei kit per permettere ai bambini di apprendere le basi dell'elettronica.
  • 40.
  • 41. Makey Makey • Si collega la scheda Makey Makey al computer tramite la porta USB ed i connettori alle palline di Didò , la massa si tiene in mano • Le palline, collegate al circuito, simulano i tasti freccia • Maggiori informazioni su www.makeymakey.com
  • 42.
  • 43.
  • 44. Secondo ciclo: Lego Mindstorm • Tre lezioni di robotica basate su Lego Mindstorm (con un progetto didattico ideato dalle insegnanti Giusi Carini, coadiuvate dagli ingegneri Sergio Tropea ed Angelo Milazzo) • Informazioni su: http://www.lego.com/en- us/mindstorms/ • L’iniziativa è rientrata nella settimana europea della robotica: http://www.eu- robotics.net/cms/index.php?idart=3342
  • 45.
  • 46.
  • 47. Terzo ciclo: HTML • Due lezioni sull'HTML, il linguaggio più diffuso per la realizzazione di siti web, coordinati da Mario Malcangi e Francesco Passantino. • L'attività formativa rientra nell'ambito della Hour Of Code http://hourofcode.com/it
  • 48. Formazione Pensiero Computazionale • Rivolta a docenti di scuola primaria e secondaria ed a educatori di centri di aggregazione giovanile interessati a partecipare al processo CoderDojo. • Si sono discussi i concetti chiave il pensiero computazionale, offrendo al contempo una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare bambini, ragazzi e giovani ai concetti di base dell'informatica e del pensiero computazionale stesso.
  • 49. Programma ed Impatto • Periodo gennaio-febbraio 2015 per 21 ore – 3 lezioni da 3 ore presso il Centro TAU – 3 lezioni da 3 ore a cura dei docenti , presso i rispettivi istituti scolastici/centri di formazione – Un workshop da 3 ore per la presentazione dei risultati ottenuti con interventi a cura dei docenti • I docenti hanno formato circa 600 bambini sul pensiero computazionale