Intervento di Francesca Bernè, Servizio Controlli Gestionali di Banca Popolare di Cividale, al seminario "Banca vs impresa, banca vs banca, impresa vs impresa" del RiskCenter (www.riskcenter.it)
5. 5
“Credit crunch”
Relazione Governatore Banca d’Italia, 31 maggio 2013
“…..Le prospettive della domanda interna dipendono anche, in ampia
misura, dalle condizioni di accesso al credito….
……Il canale bancario costituisce la fonte principale di finanziamento della
nostra economia…..
…..La congiuntura assai sfavorevole comprime oggi la domanda di credito.
La contrazione dei prestiti riflette la flessione degli investimenti delle imprese,
la caduta degli acquisti di beni durevoli e la debolezza del mercato
immobiliare. Ma alla diminuzione degli impieghi contribuisce, in misura
significativa, l’irrigidimento dell’offerta, legato al deterioramento del merito
di credito della clientela e ai suoi riflessi sulla qualità degli attivi bancari….
…..L’aumento del rischio di insolvenza delle imprese spinge al rialzo i
tassi sui prestiti……"
6. 6
Trend prestiti Italia e Area Euro
Le tensioni del funding condizionano l’offerta di credito, ma la bassa dinamica del credito è
collegata anche a motivazioni di domanda, a loro volta strettamente connesse al ciclo
economico
Fonte: Rapporto ABI 2013 sul settore bancario, 21 maggio 2013.
7. 7
Fonte: Rapporto ABI 2013 sul settore bancario, 21 maggio 2013.
NOTA ABI: L'indice di diffusione varia tra 1 e -1 (ovvero 100% e -100%) ed è pari alla differenza tra la quota ponderata di banche che indicano che la domanda
di credito delle imprese è in crescita e la quota di banche che indicano che la domanda è in calo. (**) L'indice varia tra 1 e -1 (ovvero 100% e -100%) ed è pari
alla differenza tra la quota ponderata di banche che indicano che i fattori considerati hanno contribuito alla crescita della domanda di credito da parte delle
imprese e la quota ponderata di banche che indicano che i fattori considerati hanno contribuito negativamente alla domanda di credito delle imprese.
Contrazione della quantità della domanda di credito ma anche della sua qualità (riduzione
degli investimenti delle imprese, mentre aumenta la domanda di ristrutturazione del debito)
Domanda di credito in Italia
8. 8
Determinanti offerta del credito Italia (imprese)
Nella prima metà del 2012
inasprimento dell’offerta di
credito determinato da fattori
endogeni (chiusura del mercato
della raccolta).
Dalla seconda metà del 2012
si riduce la pressione dei fattori
endogeni, ma continua a
permanere l’incidenza dei fattori
esogeni legati alla recessione.
Fonte: Rapporto ABI 2013 sul settore bancario, 21 maggio 2013.
NOTA ABI: L'indice di diffusione varia tra 1 e -1 (ovvero 100% e -100%) ed è pari alla differenza tra la quota ponderata di banche che indicano che i fattori
considerati hanno contribuito all’inasprimento degli standard di concessione del credito alle imprese e la quota di banche che indicano che hanno contribuito ad
ammorbidirli. Fattori endogeni: costo del capitale; accesso al mercato dei capitali; liquidità delle banca.
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Mld € a/a Mld € a/a Mld € a/a
Totale Impieghi a clientela (settore privato e PA) 1.907,5 -2,1% 1.928,0 -1,1% 1.948,9 1,3%
Impieghi a settore privato 1.640,3 -2,4% 1.660,2 -1,8% 1.681,2 1,2%
- a imprese e famiglie 1.458,6 -3,1% 1.474,8 -2,5% 1.505,3 1,0%
- a medio-lungo 1.076,6 -2,5% 1.085,4 -2,8% 1.103,7 0,2%
Masse intermediate
30/04/2013 31/12/2012 30/04/2012
Trend confermato nei primi mesi del 2013
Fonte: ABI Monthly Outlook Maggio 2013
12. Quadro di settore
Contesto di mercato
Evoluzione del sistema
bancario
PAROLE CHIAVI
Fase di recessione economica
Riduzione significativa della
redditività
CAPITALE
Fase di incertezza e prospettive
negative di crescita
Riduzione impieghi –
processo di deleveraging
FUNDING
Riduzione del reddito disponibile
reale e della ricchezza finanziaria
delle famiglie
Pressione sul margine di
intermediazione (aumento
costo rifinanziamento,
riduzione forbice)
REDDITIVITA’
Produzione industriale in calo;
andamento negativo della
domanda interna
Aumento del credito
deteriorato e delle rettifiche
di valore su crediti
QUALITA’ DEL CREDITO
Scenari di bassi tassi di interesse
di mercato monetario
Attenzione elevata sul
monitoraggio del rischio di
liquidità
ACCANTONAMENTI
Settore bancario caratterizzato da molteplici
fattori di pressione
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Rettifiche di valore e credito deteriorato
18.995
27.591
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
2011 2012
0,69
0,98
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
2011 2012
Rettifiche/riprese di valore per deterioramento
39 Gruppi bancari 2011-2012
Rettifiche su crediti da 16,7
a 26 miliardi di Euro
+45,3%
Fonte: Rapporto ABI 2013 sul settore bancario, 21 maggio 2013.
+0,29 p.p.
Dati in milioni di Euro % sul totale Attivo
Relazione Annuale 2012 Banca d’Italia, 31 maggio 2013:
“Il peggioramento della qualità del credito è quasi interamente attribuibile ai prestiti alle
imprese, il cui tasso di ingresso in sofferenza ha raggiunto il 3,9 per cento nel quarto
trimestre del 2012, circa un punto percentuale in più rispetto allo stesso periodo del 2011”
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Fallimenti imprese in Italia
Trend fallimenti in Italia per anno
Trend fallimenti in Italia primo trimestre
Fonte: CRIBIS D&B
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Contesto e regolamentazione
Contesto sfidante – forte accelerazione ai cambiamenti
Attuale struttura fissa del sistema bancario: numero degli sportelli; ruolo
della filiale e degli addetti; adattamento al nuovo modo di essere banca
Peso della redditività: tema fondamentale nei piani industriali delle
banche, ma non al centro delle istituzioni e del regolatore
Catena del valore del credito: evoluzione con obiettivo di maggiore
efficienza (recupero crediti e cessioni), in un contesto di ulteriore aumento
del credito deteriorato e del costo del credito
Vincoli regolamentari di solvibilità, di liquidità e di leverage
Accesso al mercato dei capitali - funding (rating e collaterals; liquidità
presso la BCE; operazioni di LTRO)
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Punti di attenzione
Aumenta l’incidenza del credito deteriorato sul totale impieghi con
riduzione del peso del BONIS (al 31-12-2012 peso crediti deteriorati: 13,4%; a
fine 2011: 11,2%. Fonte: Banca d’Italia).
Liquidità ottenuta dalla Banche grazie alle operazioni LTRO della BCE:
destinata al rifinanziamento delle obbligazioni bancarie in scadenza
Tassi di interesse attivi bancari applicati: ad oggi sono quasi solo costituti da
premi al rischio (costo dei fondi per le banche è determinato dalla politica
monetaria della BCE; il costo del rischio è diverso per ogni Paese)
Armonizzazione con l’Europa del trattamento fiscale delle rettifiche su
crediti (in Italia ammortamento in 18 anni)
Assorbimento patrimoniale – regole Basilea 3: PMI supporting factor
(proposta italiana accettata in sede europea. Possibilità di riduzione delle
ponderazioni di rischio associate alle esposizioni verso le piccole e medie imprese)
Misure prociclicità e Basilea 3
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Politiche del credito delle banche
Valutazione del merito creditizio. Skill fondamentale per la banca: capacità di
erogazione del credito secondo determinati standard di valutazione
La regolamentazione influisce sul business, ma non può sostituirsi alla capacità
di fare credito da parte della banca (assorbimento patrimoniale per i rischi di credito
pesa in media tra l’80-90%)
Gestione del rischio di credito: utilizzo di strumenti di monitoraggio idonei, ma
con valorizzazione delle persone addette e specialistiche
Rapporto di trasparenza e fiducia con la clientela
Struttura dei finanziamenti imprese italiane: i finanziamenti bancari
rappresentano una quota % del totale del debito finanziario delle imprese maggiore
della media dell’Area Euro (66% vs 47%); bassi livelli di patrimonializzazione (sotto
lo standard rispetto a quella dell’Area Euro)
Forme tecniche adeguate: i prestiti con durata originaria inferiore a 1 anno sono
circa il 34% del debito bancario delle imprese, rispetto al 29% medio nell'Area Euro.
(patologia di sistema: ritardo nei pagamenti PA e clienti/fornitori)
Punti di attenzione
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Processo del credito
Opinione condivisa: nell’attuale fase critica (o in tutte le fasi?) fanno ancora più
premio relazioni di finanziamento che poggiano su solide basi informative:
- nuova occasione/necessità di impostare il rapporto banca - impresa su maggiore
trasparenza informativa: sviluppo del ruolo della banca come partner strategico;
- arricchire l’analisi delle performance passate con l’esame dei driver del rischio:
maggiore integrazione delle informazioni quantitative con quelle qualitative,
extracontabili e forward looking (business plan, andamento dei mercati di riferimento,
ruolo dell’impresa nella filiera, asset intangibili...);
- valorizzare il ruolo degli specialisti di settore, esperti del credito e formazione
delle risorse: crescita competenze sul funzionamento dei mercati e delle economie
locali;
- in una prima fase i modelli di rating: prevalenza moduli economico-finanziari, tetto al
contributo qualitativo ed assenza override;
- in una seconda fase: progressivo rafforzamento del peso del giudizio dei gestori;
- a tendere: modelli misti per raggiungere la completezza informativa.