1. Una rete per l’agricoltura
Slide a supporto del lab di formazione
Mura Mura – 25 e 26 Ottobre 2013
flavio@redomino.com
2.
3. Una definizione di co-creazione
collaborazione creativa tra i diversi
stakeholder al fine di definire, chiarire,
creare e realizzare visioni che forniscano
valore in un senso più esteso e profondo
9. Piattaforme di co-creazione
La co-creazione riguarda il coinvolgimento inclusivo
e dotato di senso di tutti i portatori di interesse
della catena del valore di un prodotto o servizio al
fine di espandere la creazione reciproca di valore.
Questo tipo di coinvolgimento per essere attuato
richiede una piattaforma di co-creazione:
un ambiente propriamente progettato dove si
trovano artefatti, interfacce, processi e
soprattutto persone che permettono al valore
di essere generato per tutti i partecipanti
Una piattaforma di co-creazione è una qualsiasi piattaforma
di partecipazione (online e offline) che permette la cocreazione di valore. Perchè questo avvenga devono essere
presenti 2 elementi, la piattaforma di partecipazione e il
processo di co-creazione del valore
10. Piattaforme di partecipazione
Una piattaforma di partecipazione può assumere diverse
forme, ad esempio anche una riunione, un negozio, un call
center, un sito web una pagina Facebook o Twitter possono
essere trasformati in piattaforma di partecipazione se
vengono progettate per stimolare l’ascolto e raccogliere
i punti di vista dei partecipanti.
Ogni luogo dove si possono avere esperienze di
interazione con gli stakeholder di una particolare
filiera produttiva può essere trasformato in una
piattaforma di partecipazione.
11. Processo di co-creazione del valore
Perchè le piattaforme partecipative si trasformino in vere e proprie
piattaforme di co-creazione attraverso esse deve essere perseguito
il processo di co-creazione del valore.
Questo processo richiede l’applicazione di 4 principi fondamentati:
Trasparenza, le interazioni sulla piattaforma devono essere
trasparenti per tutti i partecipanti.
Accesso, la piattaforma deve assicurare che tutti i partecipanti
abbiano un livello appropriato di accesso e che non solo accedano
ai contenuti, ma che abbiano anche la possibilità di modificare
ed estendere tali contenuti.
Dialogo, la piattaforma deve assicurare che tutti i partecipanti
possano condividere i contenuti della piattaforma, comunicare con
gli altri partecipanti e soprattutto dare significato ai
contenuti presenti nella piattaforma attraverso le conversazioni
con gli altri partecipanti alla piattaforma.
Riflessività, gli input, le interazioni e i feedback dei
partecipanti devono avere la reale possibilità di migliorare la
piattaforma, il contenuto di essa e l’esperienza di interazione
dei partecipanti con il prodotto o servizio al quale si riferisce
12. Step di implementazione
Gli step attraverso i quali occorre andare per implementare una
piattaforma di co-creazione sono:
1. Identificare l’area di applicazione del processo di co-creazione
del valore, questo dominio può essere strettamente operativo o
altamente strategico.
2. Identificare i portatori di interesse chiave del processo di
creazione del valore.
3. Progettare una piattaforma di partecipazione che consenta una
partecipazione efficace dei partecipanti che si intende
coinvolgere (trasparente, accessibile, dialogica e riflessivva)
4. Ingaggiare gli stakeholder nella piattaforma partecipativa
progettata.
5. Assicurarsi che i partecipanti alla piattaforma abbiano la
possibilità di intervenire nell’evoluzione della piattaforma
stessa sulla base della loro esperienza di interazione con essa.
6. Progettare il legame della piattaforma in questione con altre
importanti piattaforme nella catena del valore della filiera
produttiva di riferimento assicurandosi che la piattaforma abbia
la possibilità di creare nuovi ambienti di partecipazione cocreativa in futuro
13. Processi co-creativi
Esistono 2 tipi principali di co-creazione, la co-creazione “insideout” e la co-creazione “outside-in”:
inside-out
l’azienda gestisce la piattaforma e in essa espone parte dei sui
processi ai quali partecipano i detentori di interesse migliorando
la loro esperienza di partecipazione al business e/o fruizione dei
prodotti dell’azienda che gestisce la piattaforma (es. Nike +)
outside-in
questo tipo di co-creazione parte tipicamente da iniziative dei
dipendenti di un’azienda che sono interessati a raccogliere idee
collettive (Orange IdClic) e a rendere evidente a tutti i portatori
di interesse dell’azienda le fasi implementative di queste idee, al
fine di aumentare il valore generato per i propri clienti e
partner.
14. Applicazione della co-creazione
La co-creazione può avere molte applicazioni sia di tipo altamente
operativo che prettamente strategico.
Le applicazioni operative della co-creazione permettono di aumentare la
collaborazione interna fra le funzioni aziendali e la collaborazione
esterna lungo tutta la catena del valore. In ambito operativo la cocreazione può essere utilizzata:
per individuare una proposizione di vendita che generi autentico
valore per i clienti e gli altri detentori di interesse;
per accedere a risorse che si trovano al di fuori dall’organizzazione;
per costruire partnership più efficaci basate non solo sulla
condivisione delle risorse ma anche sulla costruzione di ecosistemi di
prodotti.
Le applicazioni strategiche della co-creazione possono essere finalizzate:
all’individuazione di nuovi modelli operativi quando gli esistenti
appaiono limitati o obsoleti;
alla creazione di nuovi mercati.
15. Benefici della co-creazione
I principali benefici ottenuti dall’applicazione della co-creazione
sono:
per le imprese
riduce i costi grazie alla rimozione delle inefficienze operative dovute
principalmente ai costi elevati di interazione con i detentori di
interesse della catena del valore
aumenta la produttività
crea nuove opportunità di business
aumenta il capitale strategico dell’impresa
per gli individui
crea nuove esperienze di valore
mitiga i rischi di partecipazione
aumenta l’efficienza nella realizzazione del valore
16. espandere lo spazio
dell’esperienza
associata
aumenta il capitale strategico
all’azienda
porta nuove e piú profonde
esperienze
aumenta i ricavi
ORIENTAMENTO
ALL’ESPERIENZA
espandere
espandere
ambito
relazioni
e scala delle
di rete
con le altre
RELAZIONI
DI RETE
INDIVIDUI
AZIENDA
interazioni
INTERAZIONI
fra gli individui
organizzazioni
che appartengono
stakeholder
all’ecosistema
PIATTAFORME DI
PARTECIPAZIONE
diminuisce i rischi
diminuisce i rischi
diminuisce i costi
espandere
diminuisce i costi
il legame
fra le
piattaforme di
partecipazione e le altre importanti
piattaforme utilizzate nell’ecosistema
17. Co-creare innovazione sociale
Nei sistemi co-creativi di collaborazione, si ha sperimenta la
possibilità di uscire dalla comfort-zone del proprio campo di
appartenenza per co-creare uno spazio nuovo dove esiste un nuovo
set di possibilità per innovare
Questo è il modo di operare in un mondo complesso e interdipendente come
il nostro, un mondo che ci pone sfide su larga scala
il parallasse interdisciplinare ci permette di capire a fondo le sfide
che stiamo affrontando, ogni disciplina/ogni attore vede sono un angolo
del problema che affrontiamo e solo raccogliendo i diversi punti di
vista possiamo avere una idea delle diverse dimensioni del nostro
problema (resilienza VS robustezza)
18.
19. Caso - Club Tourism
Parte del secondo più grande travel agent giapponese (Kinki Nippon
Tourist)
Club Tourism compete sul mercato delle agenzie di viaggio in modo
innovativo non basando la propria attività sul prezzo dei pacchetti
promossi che sempre più vengono valuti come delle commodity dai
viaggiatori
L’impresa ha creato e gestisce più di 200 club tematici frequentati da
persone con uno specifico interesse in comune, come ad es. bere il tè
I facilitatori di questi club a tema, chiamati ‘frendly staff’,
invitano agli incontri sia degli specialisti che dei viaggiatori che
hanno fatto dei viaggi relativi al tema del club, ad es. dei connoiseur
di tè, e dei viaggiatori che sono stati in Cina con il proposito di
scoprire nuove varietà di tè chiedendo loro di condividere foto e altri
contenuti relativi al tema
I pionieri di un nuovo pacchetto viaggio, sono gli agenti migliori e
possono facilmente coinvolgere i nuovi interessati
Durante gli incontri il club progetta il viaggio incorporando le
attività di potenziale interesse, ad es. visitare le piantagioni di tè
o approfondire le virtù medicinali del tè
I facilitatori oltre alla progettazione del nuovo pacchetto si fanno
promotori delle offerte di compagnie aeree e hotel dell’area geografica
di interesse
20. Caso - Club Tourism
Dopo aver progettato il pacchetto e averlo sperimentato con alcuni
clienti, l’impresa promuove il viaggio massicciamente, facendo
consegnare i dépliant porta a porta da impiegati part-time che
spesso sono clienti passati, ‘echo staff’
L’assunzione dei clienti dell’agenzia come evangelisti part-time
riduce il rischio di nuove assunzioni a scatola chiusa
L’echo staff sono molto ben accetti nelle case, soprattutto dai
potenziali clienti di una certa età e il loro lavoro è
preziosissimo perché parlando a lungo con queste persone hanno la
possibilità di capire quali sono i loro interessi e di riportarlo
all’impresa
Club Tourisim è un esempio della potenza co-creativa delle
interazioni faccia a faccia con gli individui che sono parte del
sistema: stakeholder esterni, clienti passati, dipendenti, clienti
futuri, specialisti
L’attenzione di Club Tourism, ed è questa la sua unicità, parte da
molto prima del viaggio, continua durante il viaggio e si protrae
fino a dopo il viaggio durante l’attività di debrief fatta di
fronte ai nuovi interessati a quel tipo di viaggio, attività
quest’ultima molto importante per la fissazione della memoria di
viaggio
21.
22. leva 1: relazioni di rete con le organizzazioni stakeholder
Al fine di ingrandire l’ambito e la scala delle
interazioni degli individui coinvolti nei diversi
contesti del sistema, la rete di relazioni fra le
organizzazioni della catena del valore deve espandersi
oltre i confini tradizionali ed includere più
stakeholder possibili (profit.com, public.gov,
social.org)
Inizialmente l’impresa cercherà di espandere le proprie
relazioni creando un legame maggiore con le esperienze
già esistenti di quelle organizzazioni che le sono
contigue/adiacenti
Piano piano l’impresa prenderà fiducia attraverso i
feedback di ritorno dalla rete e creerà legami con
stakeholder più lontani e/o provando a proporre
tipologie di esperienze non esistenti
Gli individui convolti nella filiera (dipendenti,
lavoratori delle altre organizzazioni stakeholder,
clienti) otterranno come risultato un’esperienza di
coinvolgimento di valore maggiore
Le organizzazioni coinvolte nel sistema accresceranno
il loro capitale strategico: la capacità di pianificare
ed eseguire con successo la propria strategia aziendale
DOMANDE
- quali sono i differenti tipi di
organizzazioni stakeholder nella
nostra rete di business?
- possiamo coinvolgere gli
stakeholder in modi diversi/nuovi
al fine di espandere la
generazione del valore
reciprocamente?
- a quali stakeholder conviene
indirizzarsi inizialmente?
- esistono degli opinion leader
fra gli stakeholder? Se si, come
possiamo migliorare la loro
esperienza?
23. leva 2: interazioni degli individui nei diversi contesti
Gli individui convolti nella filiera (dipendenti,
lavoratori di altre organizzazioni stakeholder,
clienti) sono coloro che possono migliorare e
accrescere l’esperienza collegata all’azienda
Come nel caso delle relazioni con le organizzazioni
stakeholder, è spesso usato dalle imprese un
approccio a fasi che comincia dal rafforzamento di
interazioni già esistenti fra individui già connessi
Piano piano l’impresa prenderà fiducia e coinvolgerà
molti più individui proponendo nuovi tipi di
interazioni nei diversi contesti
DOMANDE
-
-
-
quali sono i legami che l’impresa
ha in essere con i propri
dipendenti, con i clienti e con i
lavoratori delle altre
organizzazioni stakeholder?
può l’azienda essere coinvolta in
modo più co-creativo in queste
interazioni?
dove e come queste interazioni
possono essere rese più cocreative?
24. leva 3: esperienza di aziende stakeholder e clienti
L’esperienza dei partecipanti alla catena del
valore può riguardare l’offerta dell’azienda, i
processi operativi dell’azienda, le sue
piattaforme di partecipazione
Spesso le aziende che aprono i loro processi
(progettazione, sviluppo, ricerca, marketing,
ecc.) all’esterno si dimenticano di raccogliere
le esperienze dei partecipanti e di incorporarle
nelle piattaforme di partecipazione
DOMANDE
Un altro errore ricorrente è che le aziende
spesso si aprono agli stakeholder esterni prima
di aver prestato attenzione all’esperienza dei
propri dipendenti
- quali sono le attuali esperienze
vissute dalle persone attraverso la
nostra catena del valore quando esse
entrano in contatto con le nostre
piattaforme, con i nostri
prodotti/servizi e con i nostri processi?
- possiamo costruire esperienze più
cariche di senso con le persone coinvolte
nella nostra catene del valore
- come possiamo generare punti di vista
basati sull’esperienza con i nostri
clienti e stakeholder attraverso le
piattaforme di partecipazioni esistenti o
furure?
25. leva 4: le piattaforme di partecipazione
Le piattaforme di partecipazione consentono una
industrializzazione delle interazioni fra gli
individui coinvolti nel sistema
Dovunque cominci la trasformazione dell’impresa
verso una strategia di co-creazione, la pietra
angolare che supporta le altre 3 leve sono le
piattaforme di partecipazione
Attraverso le piattaforme di engagement sia l’ambito
che la scala delle interazioni fra gli individui
possono essere ingrandite
Esempi di piattaforme di partecipazione sono, i
meeting, i siti web, i punti vendita, i prodotti, i
call center, le community di interessi, ecc.
DOMANDE
- quali asset e risorse esistenti possono essere
sfruttate come piattaforme di engagement?
- come possiamo coinvolgere i nostri partner di
innovazione al fine di costruire piattaforme di
engagement insieme?
- come possiamo tenere vive le nostre piattaforme di
engagement attraverso la generazione di valore cocreato
26.
27. Caso - Crushpad /the Wine Foundry
Fondata nel 2004 a San Francisco, ha aperto
una seconda filiale a Bordeaux nel 2009
Privati o aziende sono aiutati a produrre il
proprio vino e sono incoraggiati a partecipare
secondo la propria disponibilità alla
viticoltura al fine di comprenderne tutti gli
aspetti
L’attività di Crushpad è portata avanti grazie
a una struttura dove l’uva è processata e
fermentata e un sito web dove i clienti possono
prendere le decisioni riguardo alla viticultura
e possono seguire i progressi
Per facilitare la partecipazione dei clienti,
l’azienda ha diviso il processo di preparazione
del vino in 5 momenti:
Pianificazione
Coltura e controllo delle viti
Raccolta e lavorazione dell’uva
Invecchiamento
Etichettatura
28. Caso - Crushpad /the Wine Foundry
I clienti di Crushpad sono: amatori, viticoltori professionisti, enoteche, wine bar e
ristoranti
Più di 5000 clienti hanno prodotto 1400 barili di 650 tipologie differenti di vino, di questi
molti sono amatori alla prima esperienza
Crushpad si colloca al centro di una rete di fornitori, partner, investitori, dipendenti e
clienti
I clienti di Crushpad sono coinvolti nell’ecosistema grazie a 7 principali piattaforme
Piattaforma di definizione del vino, alcuni video tutorial demistificano la viticoltura
spiegandone l’arte e la scienza in modo diretto al fine di accompagnare il cliente nella scelta
dello stile di vino voluto
Piattaforma di selezione del vigneto, i vigneti della West Cost sono presentati attraverso dei
video tutorial girati sul campo al fine di accompagnare il cliente nella scelta del vigneto
adatto alla varietà di vino scelto
Piattaforma di raccolta dell’uva, i clienti sono coinvolti nella definizione della data di
raccolta attraverso l’utilizzo di strumenti e metodologie per valutare la maturità dell’uva i
base al clima e all’aspetto dell’uva
Piattaforma di invecchiamento del vino, i clienti sono coinvolti nella scelta delle botti dove
fare invecchiare il vino, nella durata dell’invecchiamento, nella proseguimento o termine della
fermentazione malolattica e nella rimozione del residuo solido dalle botti
Piattaforma di imbottigliamento, confezionamento ed etichettatura del vino, tipo di bottiglia,
tappo e etichetta vengono scelte con l’aiuto del packaging team di Crushpad
Piattaforma commerciale, i clienti business sono supportati nella realizzazione delle start-up
Piattaforma comunitaria, viticoltori e privati condividono le loro esperienze e i loro consigli
29.
30. leva 1: relazioni di rete con le organizzazioni stakeholder
Al fine di ingrandire l’ambito e la scala delle
interazioni degli individui coinvolti nei diversi
contesti del sistema, la rete di relazioni fra le
organizzazioni della catena del valore deve espandersi
oltre i confini tradizionali ed includere più
stakeholder possibili (profit.com, public.gov,
social.org)
Inizialmente l’impresa cercherà di espandere le proprie
relazioni creando un legame maggiore con le esperienze
già esistenti di quelle organizzazioni che le sono
contigue/adiacenti
Piano piano l’impresa prenderà fiducia attraverso i
feedback di ritorno dalla rete e creerà legami con
stakeholder più lontani e/o provando a proporre
tipologie di esperienze non esistenti
Gli individui convolti nella filiera (dipendenti,
lavoratori delle altre organizzazioni stakeholder,
clienti) otterranno come risultato un’esperienza di
coinvolgimento di valore maggiore
Le organizzazioni coinvolte nel sistema accresceranno
il loro capitale strategico: la capacità di pianificare
ed eseguire con successo la propria strategia aziendale
DOMANDE
- quali sono i differenti tipi di
organizzazioni stakeholder nella
nostra rete di business?
- possiamo coinvolgere gli
stakeholder in modi diversi/nuovi
al fine di espandere la
generazione del valore
reciprocamente?
- a quali stakeholder conviene
indirizzarsi inizialmente?
- esistono degli opinion leader
fra gli stakeholder? Se si, come
possiamo migliorare la loro
esperienza?
31. leva 2: interazioni degli individui nei diversi contesti
Gli individui convolti nella filiera (dipendenti,
lavoratori di altre organizzazioni stakeholder,
clienti) sono coloro che possono migliorare e
accrescere l’esperienza collegata all’azienda
Come nel caso delle relazioni con le organizzazioni
stakeholder, è spesso usato dalle imprese un
approccio a fasi che comincia dal rafforzamento di
interazioni già esistenti fra individui già connessi
Piano piano l’impresa prenderà fiducia e coinvolgerà
molti più individui proponendo nuovi tipi di
interazioni nei diversi contesti
DOMANDE
-
-
-
quali sono i legami che l’impresa
ha in essere con i propri
dipendenti, con i clienti e con i
lavoratori delle altre
organizzazioni stakeholder?
può l’azienda essere coinvolta in
modo più co-creativo in queste
interazioni?
dove e come queste interazioni
possono essere rese più cocreative?
32. leva 3: esperienza di aziende stakeholder e clienti
L’esperienza dei partecipanti alla catena del
valore può riguardare l’offerta dell’azienda, i
processi operativi dell’azienda, le sue
piattaforme di partecipazione
Spesso le aziende che aprono i loro processi
(progettazione, sviluppo, ricerca, marketing,
ecc.) all’esterno si dimenticano di raccogliere
le esperienze dei partecipanti e di incorporarle
nelle piattaforme di partecipazione
DOMANDE
Un altro errore ricorrente è che le aziende
spesso si aprono agli stakeholder esterni prima
di aver prestato attenzione all’esperienza dei
propri dipendenti
- quali sono le attuali esperienze
vissute dalle persone attraverso la
nostra catena del valore quando esse
entrano in contatto con le nostre
piattaforme, con i nostri
prodotti/servizi e con i nostri processi?
- possiamo costruire esperienze più
cariche di senso con le persone coinvolte
nella nostra catene del valore
- come possiamo generare punti di vista
basati sull’esperienza con i nostri
clienti e stakeholder attraverso le
piattaforme di partecipazioni esistenti o
furure?
33. leva 4: le piattaforme di partecipazione
Le piattaforme di partecipazione consentono una
industrializzazione delle interazioni fra gli
individui coinvolti nel sistema
Dovunque cominci la trasformazione dell’impresa
verso una strategia di co-creazione, la pietra
angolare che supporta le altre 3 leve sono le
piattaforme di partecipazione
Attraverso le piattaforme di engagement sia l’ambito
che la scala delle interazioni fra gli individui
possono essere ingrandite
Esempi di piattaforme di partecipazione sono, i
meeting, i siti web, i punti vendita, i prodotti, i
call center, le community di interessi, ecc.
DOMANDE
- quali asset e risorse esistenti possono essere
sfruttate come piattaforme di engagement?
- come possiamo coinvolgere i nostri partner di
innovazione al fine di costruire piattaforme di
engagement insieme?
- come possiamo tenere vive le nostre piattaforme di
engagement attraverso la generazione di valore cocreato
34.
35. Musei Partecipativi
L’orientamento più attuale degli operatori
culturali, soprattutto all’estero, è quello di
favorire, da parte dei propri utenti, la costruzione del senso di appartenenza e di identità
culturali e sociali condivise.
E questo dialogo virtuoso, oggi, può essere
possibile solo attraverso quella dimensione
relazionale, partecipativa e collaborativa basata
sulla accessibilità digitale, in grado anche di
favorire processi co-creativi di valore culturale
tramite contenuti personali creati dall’utenza.
Trasformare il museo, come dice Nina Simon, in un
participatory museum nel quale, cioè, si attivino
processi partecipativi in grado di trasfigurare il
museo in una piattaforma socio-culturale che metta
in connessione fra loro i vari soggetti coinvolti:
“[…] creators, distributors, consumers, critics and
collaborators”.
La creazione dei dispositivi
sociali che permettono alle
persone coinvolte dalle
aziende di generare valore
in modo più esteso e più
profondo è una forma di
arte!
37. sessione di co-creazione – obiettivo del lavoro
L’obiettivo di questa attività è quello di
evidenziare i comportamenti che emergono
nelle situazioni reali, immaginare le
aspettative, la progettazione, le principali
difficoltà (conflitti) e le possibili
soluzioni (collaborazioni)
… e ottenere una consapevolezza maggiore
di come un progetto può progredire attraverso
il coinvolgimento dei portatori di interesse
(impresa co-creativa)
come il cambiamento sia generativo, avvenga
cioè grazie a passi concreti fatti insieme a
tutti i portatori di interessi e basati
sull’ascolto reciproco
38. sessione di co-creazione – contesto
1. Dividiamoci in gruppi da 4 ognuno. Ogni gruppo
sarà dedicato a una delle iniziative di
agricoltura civica
2. Un rappresentate dell’iniziativa in questione
ne descriva brevemente il modello operativo
2. Definiamo i principali portatori di interessi
dell’iniziativa attribuendo ad ogni compagno nel
team una funzione interna (responsabile
dell’attività agricola, responsabile dell’attività
sociale, fundraiser, ecc.) o esterna (consumatore,
famigliare, rappresentate istituzioni, ecc.)
3. descrivi l'ambito nel quale si decide di
coinvolgere gli stakeholder individuati
(riconoscimento sul territorio, scarsa
soddisfazione dei clienti, individuazione dei
requisiti di un nuovo progetto, etc.)
39. sessione di co-creazione – progettazione e azione
4. racconta come l'azienda inquadra la
preparazione del dispositivo sociale,
ovvero la sessione di co-creazione con
gli stakeholder:
come l'azienda ha affrontato il problema
in questione in passato?
quali ricerche, approfondimenti e discussioni
sono state svolte sull'argomento?
quali sono le motivazioni principali che
spingerebbero l'azienda a utilizzare la co-creazione?
dove si svolgerà la sessione di co-creazione?
chi verrà invitato alla sessione di co-creazione
e chi no? e motivi di tale scelta.
chi farà cosa durante la sessione e con quali obiettivi?
5. entra nel ruolo definito al punto 2 e porta avanti la sessione
40. sessione di co-creazione – analisi
6. Al termine della sessione, si uscirà dal ruolo
interpretato nella sessione di co-creazione e si
entrerà in quello dell'osservatore esterno e
ognuno individualmente scriverà:
cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato?
quali assunti iniziali sono stati confermati e
quali no?
cosa migliorerebbe un’eventuale sessione
successiva?
quali regole generali si deducono e necessitano
di essere tenute ben presenti quando si
intraprende una sessione di co-creazione con gli
stakeholder di un progetto
44. La narrazione è un atto politico
Da sempre la narrazione costituisce un fondamentale strumento
attraverso il quale l’uomo assolve una duplice funzione:
si riappropria della propria esperienza
diviene uomo politico inteso come individuo che contribuisce a
definire il sentimento comune della società in cui vive e di cui
è parte integrante
45. Homo Narrans VS Homo Sapiens
Nei sistemi umani le storie conducano
all’azione, al cambiamento molto di
più degli individui
Le storie sono una fondamentale
caratteristica dell’intelligenza
umana perché permettono il
trasferimento della conoscenza
indipendentemente dall’evoluzione
genetica e dall’imitazione dei
genitori
Le storie si comportano come frattali
nelle diverse culture sviluppate
dall’uomo, ovvero sono molto simili a
livello di comunità, famiglia e
società
46. Educare con le storie
Lo storytelling è uno strumento educativo che facilita la costruzione di
nuove conoscenze e la comprensione da parte di un pubblico non esperto
Lo storytelling trova la sua collocazione ottimale all’interno di quello
che viene definito apprendimento informale
EDUCAZIONE FORMALE
avviene nelle istituzioni formalmente dedicate all’istruzione
e alla formazione e si conclude con l’acquisizione di un
diploma o di una qualifica riconosciuta.
EDUCAZIONE NON-FORMALE
s’intende ogni attività educativa organizzata al di fuori del
sistema formale e realizzata, ad esempio, nel luogo di lavoro
o nell’ambito di organizzazioni o gruppi della società civile,
nelle associazioni ecc. È rivolta a categorie di utenti ben
individuabili e si pone determinati obiettivi nel campo
dell’apprendimento, ma non prevede l’acquisizione di titoli
di studio o qualifiche riconosciute.
EDUCAZIONE INFORMALE
è un processo, non legato a tempi o luoghi specifici, per il
quale ogni individuo acquisisce – anche in modo inconsapevole
o non intenzionale - attitudini, valori, abilità e conoscenze
dall’esperienza quotidiana e dalle influenze e risorse educative nel suo ambiente: dalla famiglia e dal vicinato, dal lavoro
e dal gioco, dal mercato, dalla biblioteca, dal mondo dell’arte
e dello spettacolo, dai mass-media
47. L’apprendimento informale il vero apprendimento
Le metodologie alla base dell’apprendimento informale incoraggiano la
partecipazione attiva, lo sviluppo dei processi di esplorazione di
contenuti e strumenti allo scopo di costruire una esperienza e
significato personale che possa essere di valore lungo l’arco della vita
Riflettiamo sul nostro percorso di apprendimento. Dove e come abbiamo
imparato – in un contesto formale, non-formale o informale? Quali sono
le vostre esperienze? Cosa preferite?
48. la narrazione come metodo di ricerca
L’ambito della congettura e dell’ipotetico é stato recentemente
rivalutato e la narrazione é stata negli ultimi tempi considerata lo
strumento privilegiato di cui servirsi per affrontare argomenti
difficilmente comprensibili con metodi analitico-descrittivi
Questo è il caso dei sistemi umani che sono sistemi complessi
adattivi, e che come tutti i sistemi organici non sono spiegati da
approcci empirici di tipo induttivo (inducere – portar dentro),
Es ist dafür gesorgt, dass die Bäume nicht in den Himmel wachsen
È stato stabilito che gli alberi non crescono fino al cielo
(Goethe – Poesia e Verità)
L’affermarsi della metafora ingegneristica a scapito di quella
ecologica è il problema principale che esiste a livello economico,
ambientale e sociale. Gli imprenditori e i politici del futuro
dovranno smettere di ingegnerizzare soluzioni come se le imprese e
le comunità fossero sistemi meccanici e al contrario dovrebbero
concentrarsi sull’evoluzione sperimentale, partecipata (evoluzione e
exaptazione)
51. Digital storytelling: narrazione e sceneggiatura
Il digital storytelling è l'espressione moderna dell'antico
mestiere di cantastorie
Le storie digitali uniscono l’abilità della narrazione alle
potenzialità tecnologiche
Una storia digitale è una breve narrazione che dovrebbe
richiedere al massimo 5 minuti per essere letta o vista che
utilizza testo, immagini, fotografie, disegni, video,
musica, la voce o effetti sonori.
Gli elementi essenziali di una storia digitale sono
1. Punto di vista: le storie dovrebbero essere personali e
autentiche
2. Raccontare qualcosa che ne valga la pena “the dramatic
question”
3. Un contenuto emozionalmente valido coinvolgente
4. La vostra voce
una buona narrazione farà una
5. Ritmo
digital story e non il contrario!
6. Economia delle parti
buona
52. Il teatro di narrazione come riferimento centrale
Lo storytelling trova il suo specifico linguistica nel teatro di
narrazione, esso si fonda sul racconto del performer che assume la
funzione di narratore con la propria identità non sostituita cioè
senza interpretare un personaggio (Dario Fo, Marco Paolini)
Paolini coniuga sensibilità narrativa, impegno civile e creatività
linguistica
Nel suo racconto del Vajont il suo intento non è la ricostruzione
fedele (cosa dichiarata da Paolini molte volte durante lo
spettacolo) ma la riproposizione di esse (definita «rimettere in
circolo» da Paolini) con uno sguardo attento a ciò che queste
vicende ancora oggi rappresentano
Il tema della partecipazione e della funzione sociale della
narrazione è centrale nel teatro di Paolini, i suoi spettatori non
rinunciano al ruolo di cittadini durante lo spettacolo e dopo lo
spettacolo restano solleticati, pronti ad agire sulle tematiche da
lui proposte