1. Grafica Illustrazione Fotografia Architettura Writing Street Art
ProgettoUVA Ata Bozaci/Toast LucianoPerondi/Molotro ElviraPagliuca GabrieleRosso/Method MarcoBiagioni/Maken
GiuliaRizzini GiannicolaBaiardi AlessandroSartori FabioGirola DrakCrew Does1 WallsMix Opiemme Wany
2. Bimestrale, anno zero, numero zero. Settembre/Ottobre ‘06
Rivista gratuita, scaricabile in pdf, dal sito www.metastyle.it
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Redazione
Tel. 3400816352 / 3897947376
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Nucleo redazionale:
Alessandro Tartaglia, Antonio Donato Dentico , Violetta Troina
Progetto grafico:
Alessandro Tartaglia, Violetta Troina
Si collabora su invito della redazione, il materiale non viene
restituito, per ogni informazione è possibile contattarci al
sopracitato indirizzo di posta elettronica.
La foto in copertina è di Giulia Rizzini
4. Intro 3
Questa rivista prende il nome da ciò che più ci caratterizza, il nostro la nostra opinabile scelta, riescono a tirarsi fuori dalla banalità e a
colore, infatti FF3300 non è altro che il codice RGB dell'arancione. proporre risultati interessanti. Contaminare e farsi contaminare,
Abbiamo deciso di utilizzare un colore perché è qualcosa di effimero, approfondire qualunque frontiera. Questo perché abbiamo bisogno di
intangibile, che può variare per saturazione, intensità, sfumature... i esprimerci liberamente ma anche di possedere un metodo, nel momento
colori si contaminano a vicenda dando vita a nuove infinite tonalità. in cui la nostra creatività diviene servizio di un cliente. Diviene così
Contaminazione. Questa è la parola chiave. FF3300 non vuole informare, fondamentale capire quanto l’acquisizione di un’esperienza modifichi
nel senso ortodosso del termine, piuttosto vuole diventare un vettore, il nostro modo di lavorare. Tutto viene rimescolato ogni volta, percorriamo
che metterà in comunicazione differenti realtà, limitrofe, ma distinte, involontariamente un iter di apprendimento che rigettiamo nei nostri
del mondo della creatività, nel tentativo di stabilire connessioni, lavori senza che quasi accorgercene. La mia personale esperienza
interazioni, contaminazioni. Un Network, una rete, che collegherà artistica mi ha portato in luoghi quanto mai diversi, dal primo
individui, pensieri, idee. Cercheremo di indagare i linguaggi avvicinamento attraverso il writing al mondo più razionale
contemporanei, analizzandoli, scomponendoli, osservandoli, fino a dell’architettura, passando attraverso una formazione liceale di tipo
Urls: comprenderli e rielaborarli, al di là delle mode e delle tendenze. Noi artistico. Il mio punto di vista mi porta ad apprezzare quanto mai le
crediamo che la creatività sia qualcosa che va oltre le capacità tecniche sfide che mi si propongono ogni giorno, ovvero quelle di avere un
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di utilizzo di un software o di una penna, o di qualunque altro numero crescente di vincoli tecnici ai quali non puoi sottrarti
"strumento", è nostra profonda convinzione che ciò che c'è di interessante assolutamente ogni volta che proponi nuove soluzioni. Il mondo
nell'atto creativo sia a monte, e sia l'idea, l'intuizione, e successivamente, dell’architettura è ormai un mondo che ha delle leggi fondamentali, la
l'iter progettuale, il cammino, che trasforma l'idea in un oggetto reale. vera sfida sta nel capire il suo funzionamento, penetrarci e finalmente
In linea con queste affermazioni, non possiamo non considerare la migliorarlo. Questo, con altre caratteristiche, è apportabile a qualsiasi
grafica, l'architettura, la street art e qualunque altra manifestazione altro volto dell’espressione artistica. Cominciare con la dovuta cautela
visiva della creatività come "messaggi", e quindi "scrittura". e con il massimo rispetto per poi cercare di migliorare e soprattutto di
FF3300 è sostanzialmente un progetto di contaminazione, uno sguardo essere al passo con il progresso sfruttando gli strumenti che può offrirci.
attento su ciò che si può nascondere nella confusione odierna. Un Un capitolo quanto mai vasto ed inesauribile, il nostro lavoro ha la
progetto per un processo, un progredire di idee mirate al raggiungimento volontà di ritagliarvi un’altra finestra su questo mondo. Speriamo con
di un risultato concreto o semplicemente all’istintiva intenzione di voler bella vista.
dare un campionario di emozioni. Qualsiasi disciplina artistica può
questo, legare mondi lontani come istinto e tecnica e creare procedimenti Alessandro / Antonio
non tanto logici come sembrerebbe. Domare l’istinto artistico con la
tecnica, forgiare la tecnica con l’istinto. Non esistono processi prescritti,
inutile cercare manuali. Ciò che invece va cercato è uno sguardo meno E se fino a qualce tempo fa l’autore restavva più importante del tipografo,
superficiale, atto a capire che tipo di lavoro e quanto lavoro si nasconde oggi le cose non stanno più così, perché le nuove tecnologie informatiche
anche dietro una semplice pagina di un libro. Il nostro lavoro editoriale mettono ciascuno di noi nella condizione di diventare tipografo, ogni
cerca di esaurire questi argomenti, vaghi nella loro verbalizzazione, tipografo, poi, può diventare autore. E viceversa naturalmente. Il confine
sicuramente più esaurienti nella raffigurazione. Non poniamo limiti o tra Intelligenza e Mano si fa sempre più labile e incerto.“
giudizi, analizziamo accuratamente il lavoro di alcuni artisti che, secondo da IL TIPOGRAFO - mestiere d’arte.
5. ProgettoUVA 4
A partire dagli studi sul modo di vivere e percepire la città, proposti - sei sticker, che riprendendo il logotipo del progetto, lo riporti con
dalla filosofia "situazionista", dalle riflessioni di Hakim Bey, e dalle diverse espressioni, a seconda degli attributi "bello", "brutto", "veloce",
performances del collettivo "Luther Blisset", poniamo la nostra attenzione "scomodo", "silenzioso" e "utile". Questi adesivi sono stati poi attaccati
sulla mappatura delle traiettorie interne alla città di Urbino, città che nei luoghi indicati dagli intervistati come belli, brutti etc...
permette questo tipo di lavoro viste le sue ridotte dimensioni, e dato
il fatto che noi viviamo qui per studio. - sei cortometraggi che lavorano sulla relazione tra luogo e attributo.
Questi video sono stati realizzati nella maniera più opportuna per
Con città di Urbino intendiamo la zona del centro storico interna alle comunicare i concetti relativi, utilizzando serie di fotografie, riprese, e
mura, in quanto zona più interessante dal punto di vista della ogni accorgimento necessario in fase di montaggio al fine di ottenere
frequentazione e della fruizione. la corretta comunicazione del concetto relativo al luogo.
In un primo momento il nostro obiettivo è stato quello di raccogliere La deriva psicogeografica è punto di partenza e punto di arrivo del
Urls: materiale informativo attraverso la compilazione di un questionario, nostro lavoro, anche se nel nostro caso ha un significato diverso rispetto
costituito da una serie di domande e da due "esercizi" grafici sul tema a chi iniziò questa forma di esplorazione dello spazio urbano.
http://www.isioti.it/uva
http://www.isioti.it/uva
della mappa. Si sono identificati i fruitori dei percorsi attraverso la loro La nostra ricerca, come dicevamo, prende spunto dalle attività dei
appartenenza alla categoria di studenti, turisti, abitanti e così via, e dal situazionisti, che operarono e rifletterono sul concetto di città a partire
tempo che hanno trascorso nella città di Urbino. Poi si è chiesto dagli anni '50. L'Internazionale Situazionista nasce dall'unione di due
all'intervistato/a di dare una visualizzazione grafica alla propria movimenti, il Lettrismo di Isidore Isou, che esplorava le possibilità della
percezione della città e una identificazione su mappa dei percorsi parola rispetto alla realtà rompendo il tradizionale concetto di poesia,
effettivi. Una serie di domande ha esplorato le sensazioni e l'approccio e il gruppo artistico Cobra, di matrice surrealista, teso a contrastare le
che i soggetti hanno con i differenti luoghi nei quali si soffermano. correnti neocostruttiviste e razionaliste. I Cobra dal lato artistico e i
Lettristi dal lato letterario, spingevano per un ritorno ad un più stretto
In un secondo momento, il materiale grafico e informativo raccolto è rapporto con l'artigianalità delle espressioni artistiche, per un
stato sviluppato sotto forma di tre elaborati grafici, che sono: coinvolgimento totale dell'artista rispetto al mondo e per la fusione di
tutte le arti, oltrepassando le divisioni obsolete, per una reinterpretazione
- un sito web nel quale è possibile visualizzare in forma grafica le del reale e una sua riscrittura. L'Internazionale Situazionista si costituisce
informazioni, consultare le mappe risultanti "oggettive" e "soggettive", ad Alba nel 1957, e da subito pone la sua attenzione ad un rinnovamento
cioè, quelle delle traiettorie e quelle invece rappresentanti la percezione della progettazione architettonica e al rapporto esistente tra città e
generale dello spazio urbano. Parte fondamentale del sito è la possibilità abitanti. L'ambiente urbano influenza il comportamento affettivo
Marco Biagioni,
di esplorare le traiettorie mediante uno strumento di navigazione dell'individuo, pertanto, la psicogeografia diventa un metodo di indagine
Stefano Menconi,
virtuale, costruito a partire da immagini fotografiche. Inoltre sul sito psichica su questo rapporto. Si vuole cambiare l'atteggiamento di
Giulia Rizzini,
sono presenti il modello del questionario utilizzato per la fase di raccolta passività nei confronti della città, trasformandolo in un atteggiamento
Alessandro Tartaglia.
dei dati (al fine di rendere questo progetto replicabile in altre realtà da attivo e critico. Interventi artistici come scritte sui muri, modifiche
terzi), una parte informativa sulla filosofia situazionista e sul nostro proposte per l'arredo urbano, indicazioni sui cartelli stradali, erano ciò
progetto e i link ai principali siti presenti sul web circa questo argomento.
6. ProgettoUVA 5
che essi definivano "situazione costruita", cioè un'unità di propone agli abitanti delle città di astrarsi dal tessuto sociale, anziché
comportamento che nel tempo porta a dei cambiamenti lavorando sul veicolarlo in un movimento globale costruttivo.
lato passionale degli esseri umani. L'esplorazione della città era una Per il nostro lavoro ci siamo basati su queste teorie, soprattutto come
derivazione dei precedenti esperimenti di surrealisti e dadaisti, i quali dato culturale, per verificare ciò che è stato detto e fatto in precedenza.
si lasciavano guidare dal caso per la scelta dei percorsi, diversamente Nella realtà infatti, il nostro lavoro nasce da presupposti diversi e per
però, i situazionisti non esploravamo casualmente la città, bensì era la usi diversi. Il nostro confronto con la città di Urbino è soprattutto di
stessa architettura urbana che forniva le indicazioni dei percorsi, i matrice antropologica, essendo sua caratteristica particolare quella di
cosiddetti "punti di presa". L'orientamento veniva quindi influenzato riunire a causa dell'università molte persone di età e provenienza
dalla suscettibilità emotiva e passionale dell'esploratore, e della diverse. Questa città è spesso vissuta come ponte di passaggio tra
variazione che esse portano a livello di percezione e consapevolezza. l'adolescenza e l'età adulta per gli studenti, è scenario abituale di chi
L'esplorazione poi, non era una attività individualista, ma era volta ad ci è nato e vissuto, è un'interessante luogo turistico. La percezione di
una consapevolezza generale e funzionale alla collettività. Oltre allo quello che esteriormente è uno scheletro di case, sarà quindi diversa
studio psicogeografico del territorio , i situazionisti elaborano un per ogni caso. La sua morfologia cambierà, il suo senso, i suoi punti di
programma d'azione chiamato "urbanismo unitario". È una protesta presa, il suo "contenuto". Le persone che la vivono determinano una
contro la visione troppo sterile da parte degli urbanisti delle città. Essi sua successiva rappresentazione, quindi possibile esistenza, e questa
condannano la sensazione di alienazione provocata dall'architettura manipolazione virtuale fa sì che venga consumata quell'interazione tra
e rivendicano la loro posizione di osservatori interni alla città, mentre esseri umani e architettura auspicata dai situazionisti.
accusano gli urbanisti di essere in una posizione di esteriorità. Essi
progettano strategicamente dal di fuori, mentre loro agisco dall'interno. Altre informazioni sul progetto sono presenti sul sito web:
La città è come un corpo, è il destinatario degli studi e delle azioni, http://www.isioti.it/uva
oggetto dell'esplorazione stessa. La loro visione emotiva e partecipativa,
fa si che tutto si svolga in una dimensione ludica, di manipolazione.
Non potendo in effetti agire sulla città vera e propria, molto spesso le
azioni situazioniste venivano riversate simbolicamente sul suo principale
mezzo di rappresentazione, la mappa geografica. Lavorare sulla mappa
e sulla città reale era di pari importanza.L'eredità di questi esperimenti
e riflessioni sono state raccolte nel tempo da diverse correnti culturali,
ponendo più o meno l'accento sulla forza politica del discorso o su
quella sociale. Hakim Bey è forse il più importante dei teorizzatori
della controcultura, merito suo l'introduzione del concetto di TAZ, Zona
Temporaneamente Autonoma, ovvero un luogo separato dalla società
e non soggiogato dal capitalismo. Può essere reale, come uno squat o
virtuale come una comunità su internet. Si genera e si distrugge nel
giro di poco, per non essere presa come riferimento dalle mode e per
essere invisibile al nemico. Quindi al contrario dei situazionisti, Bey
7. ProgettoUVA 6
Il logotipo
L'uva, intesa come frutto, sebbene quantitativamente e qualitativamente
composta da più forme, è un unico oggetto. Ci appropriamo quindi,
dell'immagine di questo frutto per indicare metaforicamente i risultati
del nostro lavoro di ricerca sulla città di Urbino. Il nome del frutto è
stato mantenuto sotto forma di acronimo, Urbino Visioni Alternative.
L'uva, mitologicamente, è riconducibile all'immagine del satiro, del
quale è stato elaborato un pittogramma. Dal punto di vista simbolico,
questa figura rappresenta l'essere primordiale, colui il quale squarciato
il velo di Maya, riesce a comprendere ed accettare la realtà nella sua
drammaticità. Parafrasando, nel nostro caso il satiro rappresenta
l'approccio disilluso e diretto, alla percezione della città, che spogliata
della sua finta oggettività urbanistica, si rivela per quello che è: una
fitta rete di traiettorie disomogenee e percezioni soggettive.
da "La nascita della tragedia", Friedrich Nietzche:
" [...] Se dunque prescindiamo per un momento dalla nostra prorpria
realtà, se concepiamo la nostra esistenza empirica, come quella del
mondo in genere, come una rappresentazione dell'uno originario
prodotta in ogni istante, allora il sogno dovrà essere da noi considerato
come l'illusione dell'illusione, quindi come una soddisfazione ancora
maggiore della brama originaria di illusione. Per questo motivo l'intimo
nocciolo della natura trae quell'indescrivibile piacere dall'artista ingenuo
e dall'opera d'arte ingenua che parimenti è solamente l'illusione
dell'illusione."
"[...] In questo senso l'uomo dionisiaco (ndr, il satiro) somiglia ad Amleto:
entrambi hanno gettato una volta uno sguardo vero sull'essenza delle
cose, hanno conosciuto, e provano nausea di fronte all'agire; giacché
la loro azione non può mutare nulla dell'essenza eterna delle cose, ed
essi sentono come ridicolo e infame che si pretenda da loro che rimettano
in sesto il mondo che è fuori dai cardini. La conoscenza uccide l'azione,
per agire occorre essere avvolti nell'illusione [...]"
11. Ata Bozaci Toast 10
Ata Bozaci, un personaggio che molti conoscono sotto lo una volta entrato in contatto con il mondo dell'illustrazione
pseudonimo di “Toast”, affermato come writer, è un artista e della grafica, come sono cambiati i tuoi orizzonti di writer?
poliedrico, dotato di talento nell’illustrazione e nella grafica, vive io ho cominciato con l'illustrazione, la grafica e il writing allo
e lavora in Svizzera, a Berna, sede del suo studio, Atalier. stesso tempo. Questi media sono da sempre parte del mio percorso.
Il "gioco" tra i diversi linguaggi è stato considerevole, e io ho
avuto fortuna nel riuscire a realizzare questo "gioco", perchè è
come mai toast? un qualcosa che può diventare ancora più forte nel futuro.
perchè no.. è un nome divertente.
cosa è ATALIER, come è nato e di cosa si occupa?
come ti sei formato dal punto di vista artistico? le influenze.. Atalier ha le sue radici nella stampa, noi facevamo anche siti e
gli incontri.. gli scontri..i maestri..? giochi, dopo l'esaurimento del boom del web, abbiamo dovuto
Urls: cerco di disegnare in ogni istante nei miei diversi sketchbook che specializzarci. I giochi online sono qualcosa che non è molto
http://www.atalier.com si possono paragonare a dei diari, questo può aiutare a visualizzare sviluppato in svizzera. Noi abbiamo una grande chance di prendere
http://www.toastone.com il proprio sviluppo e le influenze nel corso degli anni.. una buona posizione in questo mercato.
ti da ancora soddisfazione dipingere con gli spray? ci puoi quali sono gli idoli che hanno segnato il tuo cammino?
descrivere le tue sensazioni quando dipingi? no comment...
certo, dipingere è ancora un importantissima parte della mia vita.
Io lavoro molto a computer, e dipingere fuori con gli amici è un tempo libero, passioni ed interessi, descrivi ciò che per te
buon modo per bilanciare. non è lavoro...
io amo lo skate da quando sono adolescente... e un' altra cosa
qual'è stato il punto di contatto tra il mondo del writing e che mi piace molto è cucinare strani piatti =)
quello della grafica? come è avvenuto il passaggio?
il mondo del writing è stato costruito su basi di grafica, tipografia,
e illustrazione. Era ovvio se la scena voleva diventare più forte
avrebbe dovuto aumentare la contaminazione con questi media
nel futuro. Io ho approfittato di questa chance anche se questo
non è stato facile.
19. Luciano Perondi Molotro 18
Luciano Perondi, disegnatore di caratteri e progettista grafico, quando si vedeva il proprio carattere funzionare era emozionante,
vive e lavora a Busto Arsizio (Varese) dove ha sede il suo studio quando per la prima volta si digitavano le prime parole in word
Molotro. Nelle righe seguenti un estratto di una lunga o da qualche altra parte e si vedevano comparire queste lettere
conversazione sul disegno delle lettere, il rapporto tra writing disegnate da te era fantastico, la terza volta che lo fai non ha
e tipografia, la comunicazione visiva e la progettazione grafica. quasi più importanza. In realtà forse le soddisfazioni sono in
altre cose, alla fine è un lavoro, di per se è anche difficile essere
soddisfatti di questo lavoro, perchè conoscendo bene un carattere,
cosa significa disegnare lettere? quali sono le difficoltà? i difetti che ha, sapendo che non riesci a cancellarli tutti, non è
quali sono le soddisfazioni? quasi possibile.. ti lascia sempre un senso di insoddisfazione.
io credo che disegnare caratteri non vuol dire esattamente
disegnare lettere... se non altro perchè ci sono anche i numeri... pensi ci sia affinità tra i writers che disegnano lettere e i
Urls: ma al di la di questo, fondamentalmente, si lavora con parole, type designer?
http://www.molotro.com con un sitema che va ben al di là della singola lettera, anche se può essere... in realtà la differenza è la questione performativa,
è un sistema fondamentalmente limitato, limitante... io come type il writing è ogni volta diverso, ogni volta un esecuzione, la
designer avverto una sorta di frustrazione, nell'essere confinato tipografia è il progetto di qualcosa che deve essere com e
all'unicode, ad una fila di caselle, vorrei che la scrittura si evolvesse stereotipo, come modulo fisso, che poi viene ripetuto infinite
in una direzione non lineare, verso una maggior libertà e volte. Ciò detto, in realtà il writing credo che abbia una forte
possibilità di muoversi nello spazio, ed il carattere è concepito progettualità, uno la deve concepire questa scritta, la deve
per essere una sequenza di glifi, oggetivamente.... la difficoltà progettare, la deve elaborare, la fa tante volte... Diciamo che io
più grande è questa, riuscire a superare queste barriere della sinceramente non ho mai fatto writing, è successo solo una volta,
linearità, una difficoltà che non è ancora stata superata, e nel che un mio amico voleva portarmi a tutti i costi a fare questa cosa,
mondo non la si avverte come problema, non si fa nulla in questo ero giovanissimo, avrò avuto 15 o 16 anni, in pratica io volevo
senso, è questa la difficoltà. Dal punto di vista progettuale le fare le lettere in un certo modo e lui mi ha detto: "no, non si fanno
difficoltà a disegnare caratteri, la più grande difficoltà, a parte così le lettere, si deve fare così..." , io volevo scrivere delle poesie,
questo senso di frustrazione, è il fatto che il disegno di un carattere e lui mi disse: "no, non si scrivono poesie, tu devi avere una
ha una curva di interesse e piacevolezza che è altissima all'inizio, parola che scrivi..".
e pian piano diventa sempre più bassa, ed è veramente una Alla fine praticamente era una roba che non riuscivo a capire,
sofferenza finirli, perchè è veramente lungo, ci vogliono anni per avevo troppi limiti, e ho lasciato stare, pensando che non facesse
completarne uno fino in fondo, per ampliarlo, per svilupparlo per me. Quindi in realtà il writing non lo conosco assolutamente,
tutto, e uno non ha mai tempo, ha sempre altre cose più da praticante, quel poco che so è ciò che mi raccontano, però
interessanti da fare... però in realtà bisognerebbe farlo prima o vedo appunto questa differenza di approccio. Infatti il type
poi questo lavoro. Le soddisfazioni sono più che altro all'inizio, designer ha un approccio più funzionale, meno autoespressivo,
20. Luciano Perondi Molotro 19
cioè io quando disegno un carattere lo faccio perchè c'è un (ride, ndr) scusa per questa filosofia da bar...
problema, e lo devo risolvere col progetto di un carattere, è anche
un problema di immagine, ma non è che io manifesto qualcosa pensi siano utili le conoscenze di un writers nel disegno di
di interiore disegnando un carattere. Deve essere una questione un carattere tipografico?
quasi "ingegneristica", si manifesta una questione di gusto si.. nel senso, magari la capacità tecnica, il controllo formale,
tipografico, una ricerca formale, anche più concettuale, l'attenzione alle forme, penso siano utili, siano anche importanti,
sperimentale, però in realtà il succo, l'interiorità non si manifesta, possono dare tante possibilità. D'altro canto può essere d'ostacolo
un certo atteggiamento di cui parlavo prima, perchè cambia la
non viene fuori. A meno che non fare cose veramente diverse prospettiva, l'obiettivo del progetto, la durata, cambia il processo
dalla tipografia, spingendosi oltre la tipografia stessa. Credo però stesso per cui si arriva... cambia l'ampiezza, il carattere è più un
che questa idea presente nel writing di esprimere la propria sistema, il writing è un opera in sè. Forse a volte bisogna cambiare
personalità sia assente nel disegno dei caratteri. Poi in realtà ci prospettiva mentale, ma questo è positivo, perchè uno non si
sono alcuni che disegnano i caratteri in un modo più affine al deve fossilizzare, se si fossilizza produce cose inutili da un certo
mondo del writing. Però non è certo il mio caso,anzi io ho il punto di vista, cose stanche. Una cosa che mi viene in mente è
problema che i miei caratteri sono troppo neutri, cioè.. magari che hanno in comune l'invidia, tu vedi una cosa di un altro è dici
funzionano bene per la funzione per cui sono stati concepiti, che devi fare meglio, oppure dici che è un ignorante, che sei solo
sono buoni caratteri, ma sono anche difficili da vendere, da tu il vero interprete del vero spirito... questa è la cosa più in
spendere, perchè sono meno personalizzati. Le cose che comune che hanno... ma questo penso sia in comune a tutte le
personalizzano di più i caratteri che ho fatto in realtà sono dovute attività umane in cui l'apporto personale conta, in sostanza. Non
a fattori tecnici o a precise ricerche storiche. Quindi personalmente so per i writer, ma io conosco tanti type designer che hanno
la vedo forte questa differenza, invece per altri probabilmente è sempre fatto solo type design, fanno solo type design e non si
minore, quindi ci sono affinità per il fatto che scrivono, ma per sono mai mossi... e quindi sono in realtà dei tecnici... in molti casi
il resto personalmente ci trovo una certa distanza. Ma sicuramente questo limita ancora di più le loro consocenze. A me piacerebbe
c'è una certa distanza tra fare grafica e disegnare caratteri, o tra vedere come disegna un carattere un fisico.. un muratore..
fare information design e fare grafica, scrivere un libro di qualcuno di cultura.. un musicista.. qualcuno che ha una
fantascienza e scrivere un giallo. Sono attività fondamentalmente formazione completamente diversa, in questi casi sarebbe
diverse, ma che si assomigliano perchè hanno a che fare con la interessante osservare come una consocenza che non sia
stessa materia, ma in realtà presuppongono approcci diversi e strettamente legata alla disciplina possa tornare utile.
culture diverse, ma anche un approccio tecnico diverso. Poi in
realtà l'uomo è uomo, e in realtà quello che penso che succeda ci parleresti del tuo percorso? come sei arrivato fino a qui?
nei circoli di type design, e quelli che succede nell'ambiente del
fino a qui dove? Perchè il mio percorso.. io volevo fare la rockstar,
writing siano suppergiù le stesse cose, credo che l'uomo non sia
l'astronauta, il fisico.. forse una delle cose più concrete che mi
cambiato molto negli ultimi 40.000 anni...
21. Luciano Perondi Molotro 20
passava per la testa, a me piaceva la fisica... in realtà forse il poeta anche due di cento chilie la cosa era veramente spaventosa...
mi sarebbe piaciuto... però a un certo punto, sbagliando Comunque il corso si era concluso abbastanza bene, con un
completamente, sono finito a fare questo inutile corso di laurea risultato non del tutto inaccettabile, più che altro era un lavoro
di disegno industriale, e mi sono trovato sul cammino Giovanni sperimentale, per imparare, fatto in maniera assolutamente
Lussu, io facevo industrial design, non sapevo cosa fosse la grafica.. rudimentale. Poi Piazza doveva fare due caratteri e mi chiese di
mi ricordo che avevo trovato nella biblioteca dell'univeristà un lavorare con lui, partecipai al progetto di questi due caratteri, e
libro che si chiamava "FARSI UN LIBRO" (di G.Lussu e D.Turchi, ho fatto qualche anno così, ancora ad approfondire l'esperienza...
Ndr), e mi era piaciuto sostanzialmente, mi interessava questa In realtà ho iniziato a capirci veramente qualcosa, un pò di anni
cosa delle lettere, la trovavo curiosa. Poi accidentalmente c'era dopo quando ho avuto l'occasione di andare da Bruno Mag, in
un corso di Lussu quell'anno, all'univeristà, proprio quell'anno, Inghilterra, a Londra, lui mi ha aperto gli occhi dal punto di vista
infatti il libro non era li accidentalmente, ma penso fosse in tecnico. Anche dal punto di vista didattico, questioni puramente
bibliografia, e quindi la biblioteca universitaria si procurava i pratiche, che qui in Italia non avevo avuto modo di
libri in bibliografia... Ho frequentato questo corso, sul type design.. affrontare perchè non avevo conosciuto nessuno che aveva a
io non avevo la minima idea di cosa fosse la grafica e il type che fare tutti i giorni con la professione di type designer, con le
design, a mala pena sapevo installare un carattere su computer, problematiche e le scelte ad essa connesse. Questa cosa è stata
fatto sta che tra una balla e l'altra, il corso era molto ricco di davvero determinante, poi ho potuto sviluppare una vera
contenuti e lezioni, non ho più visto un corso di tale livello, competenza, che è stata maturata lentamente e progressivamente.
chiamarono tutti quelli che si occupavano di caratteri, e se non Questo è un problema, perchè io ho perso almeno 5 anni per
erano tutti, erano quantomeno una buona decina.. c'erano capirci qualcosa, e invece avendo una formazioine più specifica,
sicuramente tutti i milanesi, era stato davvero affascinante... Poi avendo fatto un master di quelli giusti, ci avrei messo un terzo
ovviamente Lussu con la sua sapienza ne raccontava davvero del tempo. Però forse il fatto di aver vissuto più a lungo tutto
delle belle, poi c'era Piazza, un altro personaggio interessante, questo, di aver imparato molto sulla mia pelle, di aver
poi due bravissimi assistenti, che tra l'altro non ho più avuto sperimentato tanto, forse mi ha portato qualcosa, quantomeno
occasione di incontrare o sentire a proposito della tipografia, ma la consapevolezza che la tipografia non è il centro dell'universo.
in realtà ne sapevano davvero molto. Fu davvero molto divertente, Ovviamente secondo me c'è anche il fatto di aver avuto come
mi aveva quasi fatto rivalutare il corso di laurea quell'anno li... riferimento la cultura italiana, aver conosciuto personaggi come
ed era finita che il problema del corso furono i gruppi troppo Giovanni Lussu, Antonio Perri, Giovanni Anceschi, mi ha dato la
grandi, gruppi da dieci... io all'univeristà tendenzialmente ero un possibilità di vedere un pò oltre, e di vedere in un certo senso i
pezzo di merda, e quando mi giravano le balle facevo tutto da limiti del mondo della tipografia, di vedere le cose in una
solo, in pratica facemmo un sotto gruppetto con poche persone, prospettiva più ampia, meno tecnica, meno anglosassone e meno
e la parte sostanziale l'abbiamo monopolizzata, concludendo il tedesca... di approfondire il concetto teorico di scrittura.
lavoro, anche litigando furiosamente con gli altri, tra l'altro c'erano Ovviamente questo è un sogno, sto cercando di tradurlo, di
22. Luciano Perondi Molotro 21
renderlo concreto, passando tra scrittura e information design, forse dovremmo chiederci perchè smettono di essere writers
cercando un punto di contatto pratico tra le due cose, credo quindi quando diventano grafici, se questo avviene, ci sono diverse
che questa questione mi possa far asserire di non essere arrivato persone che conosco, che ad un certo punto della loro vita hanno
ancora da nessuna parte, e credo che proprio questo mi abbia smesso di essere writers, e ce ne sono altre che lo fanno per tutta
fatto prendere consapevolezza di qualcosa che possa andare oltre la vita... se devo essere sincero non ho capito molto questa
la progettazione tipografica, probabilmente è questione di tempo, domanda, o meglio, l'ho capita, ma non so come rispondere... =)
fondare una cultura attorno a questa cosa, una scuola di pensiero,
una riflessione, e anche una pratica, tutto questo necessita di attualmente la grafica in italia di che condizioni di salute
essere trasformato in pratica. Posso dire che il mio percorso, fino gode secondo te? quali sono i suoi problemi? e quali le
ad ora, è stato arrivare ai blocchi di partenza. Da qui in avanti si tendenze da consolidare?
parte, forse. Questa domanda è più legata all'uomo che al type bè.. la grafica in Italia.. si parla di terra bruciata praticamente.
designer, il percorso tecnico in realtà è un accidente in mezzo a C'è un proliferare pazzesco di NON-grafici, in fondo una
tante scelte fatte, magari non legate al lavoro ma a motivi professione per la quale molti grafici si trovano a svolgere un
contingenti, che ti portano a cambiare la visione sulle cose. lavoro che potrebbe essere definito fondamentalmente inutile.
Che cos'è in fondo la grafica? io su questa cosa ho molti dubbi,
cosa pensi dei writers che diventano grafici? volendo secondo me basta un corso serio e ben fatto all'interno
forse in realtà mi interesserebbe pensare qualcosa dei writers di un qualsiasi corso di laurea, o anche prima, per raggiungere
che diventano fisici o che diventano scrittori di gialli e romanzi una competenza dignitosa e auto-prodursi la grafica.
rosa... perchè in realtà la natura visiva delle due cose porta a Forse dovrebbe essere insegnata fin da bambini, come viene
questa confluenza, ho visto writers diventare grafici insegnato il disegno, ovviamente anche li ci sono persone più o
ultraconservatori, di retroguardia.. quindi non credo di avere un meno portate. A me sembra che la grafica sia sopravvalutata,
opinione in proposito. Forse in realtà mi interessa anche poco la nella visione attuale, anche per formare un vero grafico che possa
grafica ad essere sincero, anche qui credo che il percorso formativo fare delle cose superiore in realtà devi formare veramente una
di ognuno sia qualcosa di più ampio dell'appartenenza ad un mente, come formeresti un fisico o un ingegnere, perchè sono
gruppo, non so cosa fanno di solito i writers, forse diventano talmente tante le conoscenze in gioco... Quindi in realtà mi sembra
medici... il fatto è che il writer che diventa grafico è qualcosa di forse uno spreco dedicare alla grafica tutte queste energie, si
semplice, anche perchè ormai tutti fanno i grafici... Forse il writing potrebbero concentrare su altre tematiche, l'organizzazione e la
non è altro che un passaggio, una tappa, attraverso la quale si logistica più fondamentali su cui vale veramente la pena investire
passa crescendo, magari durante l'adolescenza, oppure al contrario tanto, sono cose che permettono ad altre cose di funzionare, e il
il writing potrebbe essere un punto di arrivo.. io non la vedo come problema del mondo in cui viviamo è far funzionare le cose
"cosa pensi degli studenti di medicina che diventano grafici.. la veramente, siamo tantissimi e ognuno va nella sua direzione,
questione è un pò diversa, ci sono grafici che sono anche poeti... anche le risorse diventano poche, in realtà c'è un problema che
23. Luciano Perondi Molotro 22
in molti paesi si vive oggetivamente male, e quindi le persone davvero una nuova frontiera, perchè in fondo il potenziale
scappano da questi paesi. Il problema secondo me è che molto culturale potremmo averlo, se riusciamo davvero ad uscire dai
lavoro della grafica riguarda problemi quasi secondari, rispetto confini della grafica potremmo davvero portare dei contenuti
al resto, ma questo non è uno svilire il ruolo della grafica in se, innovativi al mondo della comunicazione visiva. Dovremmo
perchè la grafica permette di leggere, permette il passaggio di necessariamente imparare a scrivere in inglese, pubblicare in
conoscenza, secondo me è un autocritica sul ruolo dei grafici, inglese, e forse ci sarebbe molto più mercato anche per le
forse in questo processo i grafici sono anche poco determinanti, pubblicazioni di carattere teorico secondo me, del resto Tufte
sono poveri di contenuti e di pensiero, e quindi il loro apporto è penso sia diventato ricco con le sue, cioè, non so se sia diventato
elementare e improvvisato, ma non nel senso jazzistico del ricco, però comunque no ha vendute parecchi, e sono libri
termine, cioè studiato e non alla portata di tutti, ma fatto a caso, comunque teorici... sono anche collezioni di immagini. La tendenza
all'ultimo momento, fatto per tappare un buco. Si sono fatte da consolidare sono le aggregazioni spontanee di gruppi di
queste cose delle università di grafica, ma in realtà senza avere persone, che mettono insieme le conoscenze, e questo sta
veramente contenuti e sopratutto l'operazione che non si è fatta succedendo. Il mondo della grafica non è così ristretto, ci sono
è quella di portare la grafica ad altre discipline, cioè l'architettura, tante persone, l'aiap tende a non essere più una parrocchietta,
la fisica, l'ingegneria avrebbero solo da giovarsi dell'apporto e questo è positivo, anche se è una parrocchietta, ma poi ci sono
della grafica... non magari dell'apporto dei grafici, ecco, forse i legami tra grafici e altre discipline, minimi, ma si stanno iniziando
grafici potrebbero essere molti meno e diventare più dei a muovere, e qualcosa potrebbe davvero cambiare, succedere.
consulenti, per le questioni legate all'immagine e alla produzione
di immagine. Io non credo molto a questo ruolo della grafica, e ci racconti come nasce molotro? cosa fa molotro e dove si
quindi secondo me la situazione italiana, per quello che è ai bassi trova?
livelli, e quindi il nulla più totale, e per quello che è anche i livelli molotro è un uccello nord americano, della famiglia degli
più alti, che fondamentalmente tolti pochissimi casi, si fa un sacco Eracidi, in pratica ha la caratteristica tipo cuculo, di deporre
di belle confezioni, ma niente di più, la situazione italiana è forse
le uova in mezzo agli altri insetti, di essere un parassita
disperata, ovviamente però questo è un mercato che
(ride, ndr)... in realtà non tutti i tipi di molotro scacciano gli
potenzialmente è in esplosione, se non fosse che produce poco
altri uccelli dal nido, diciamo che è un parassita un pò meno
fatturato, la grafica in Italia potrebbe essere quello che è stato
il design negli anni 60 e la moda negli anni 80, del resto sono antipatico del cuculo. Al di là di questo, io da piccolo avevo
tantissimi i grafici, qualcosa deve pur succedere se ci sono le in camera un poster del molotro, e lo dipingevano in maniera
condizioni, le teste ci sono, l'unica cosa che non vorrei che facesse abbastanza simpatica, tant'è che la prima volta che ho scelto
la fine della moda e del design italiano, cioè pura superficie, l'indirizzo email l'ho scelto come nome, e fatto sta che poi
perchè questo non produce nulla a lungo termine, forse una pian piano usando quella mail per lavoro, è diventato il
memoria storica si, ma poi si arena, ma del resto potrebbe essere nome dello studio. Un pò come i gruppi rock, da ragazzi...
24. Luciano Perondi Molotro 23
scegli il nome, e poi il nome ti rappresenta.. più o meno uno determinante, e la cosa è possibile perchè questo è un
studio di design è una rock band, perchè ha la stessa bisogno reale, e nessuno lo fa, a quel punto non fai più
consistenza, è una forma di autoesaltazione anarchica, è grafica, fai qualcosa di leggermente diverso, che sicuramente
un modo per fare le cose in una certa maniera, con una è più soddisfacente e redditizio, rispetto ad un immagine
certa libertà. Dopo una fase formativa dove si lavora per gli coordinata. A volte non puoi dire no neanche a quelle cose
altri, avere uno studio proprio penso sia un esperienza li, che sono le peggiori del mondo, però quando puoi non
interessante, anche divertente, problematica più che altro... fare quei lavori li è tanto di guadagnato, quando puoi lasciare
Molotro si occupa prevalentemente di caratteri tipografici perdere biglietti da visita e siti internet, è tutta salute...
e di information design, che sono due cose che vanno anche economica. Il tipo di gestione del tempo è
abbastanza d'accordo, ma nell'ottica della scrittura, e anche fondamentalmente nazista, orari di lavoro molto rigidi,
il nucleo attorno a cui si è sviluppato exp, che è un gruppo molto mattinieri, quindi sveglia all'alba, formidabili tirate,
di ricerca sulla scrittura. Insomma, io sono lo zoccolo duro, pause microscopiche... a parte gli scherzi l'idea è quella di
e poi ci sono altre persone che lavorano con me, alcune sfruttare la mattina più che la sera o la notte, lasciando
più fisse alcune un pò meno, la caratteristica è quella di queste al privato, questa è una cosa a cui credo, e che
approcciare i lavori con questa idea della ricerca, teorica, condivido con le persone con cui lavoro, il cercare l'efficienza,
del non partire dalla grafica e del cercare di non arrivare cosa che non si è ancora raggiunta, però proprio l'efficienza
alla grafica. Di cercare di lavorare con altre discipline. Ad è la base per fare lavori di diversi tipi, e per avere la libertà
esempio tra i miei collaboratori più stabili c'è uno psicologo... di agire e di fare altro, perchè poi la grafica non è
con cui facciamo diversi progetti di ricerca e sperimentazione, assolutamente il centro della vita, perchè ci sono cose più
e ovviamente un sacco di iniziative "no profit", penso che interessanti e più importanti da fare, se poi però con la
sette ottavi del nostro tempo siano orientati a iniziative grafica riusciamo ad essere anche produttivi per il mondo
sperimentali, che fondamentalmente sono quasi più che ci circonda tanto meglio, comunque l'idea di lavorare
redditizie della grafica, perchè alla fine la grafica non paga, troppe ore è sballata, non va bene, sia chiaro c'è chi è
nel senso che è solamente fonte di frustrazioni, stress e chiamato a fare questo perchè è chiamato a fare questo
tutto. Come grafico vieni pagato troppo poco, per un lavoro perchè ha un compito di ordine superiore e deve farlo, però
che stanca e porta via tempo, oltre a non essere sano. Invece non penso che il nostro ruolo in questo mondo sia
provare ad approcciare le cose in un modo diverso, anche necessariamente fare grafica... questo approccio è in qualche
rifiutando un certo tipo di lavori, ovviamente se te lo puoi modo anche legato al luogo, perchè io sono nato a Busto
permettere, quando puoi permettertelo, sopratutto cercando Arsizio, e qui vivo, e ho deciso di lavorare qui, per questa
di creartene altri per lavorare, dove l'elemento di ricerca sia dimensione che mi allontana un pò da Milano, da questo
25. Luciano Perondi Molotro 24
lavoro a tutti i costi, da questi orari senza senso, da questo dei bluesman neri del nord America, chi era cieco faceva il
divertimento a tutti i costi. Busto sembra un pò una città musicista, quindi forse bisogna capire qual'è la dimensione del
fantasma in certi momenti, nonostante sia grossa, è poco colore nel mondo, poi ovviamente la progettazione tipografica
movimentata, però è molto vicina a Milano, e a tante altre di per se, è quella roba li, anche se a ben vedere, finchè progetti
un carattere non ti importa del colore, ma quando passi
cose, come l'aereoporto. Questo mi sembra interessante
all'applicazione pratica scopri che le pagine dei libri non sono
perchè mi permette di sviluppare dei discorsi con maggior
bianche, che l'inchiostro non è nero, che le condizioni di luce
calma, con un altro approccio, anche se purtroppo a causa
cambiano completamente la percezione del bianco e del nero,
dell'insegnamento io a Busto ci sto molto poco... anche se quindi in realtà, si forse il mondo del type design è senza colori,
questo vedremo come si trasformerà, nel futuro... in questo ma il mondo della tipografia in realtà in una maniera molto più
momento in questa situazione è la soluzione migliore questa sfumata, sottile, più sofisticata è molto colorato... Io non so come
di non essere milanesi, questa "non-milanesità". vivono gli altri type designer, ma il mio mondo è mediamente
colorato... apprezzo le belle giornate luminose, sopratutto invernali,
un type designer vive in un mondo in bianco e nero? quando c'è quel mattino.. quella luce stupenda.. tra l'altro dal
bho.. no.. non so, perchè in realtà.. io ho una stampante in bianco mio studio si vede il Monte Rosa, che nelle mattine di Inverno è
e nero volendo, nel senso che non stampa i colori... in questo veramente rosa, ed è quindi colorato..
senso si..(ride, ndr) ma.. non credo.. la questione del bianco e del Il mio mondo non è in bianco è nero.
nero io non la vivo così, anche perchè non sono solo un type
designer. Però la questione del colore è un problema, il colore cosa pensi dell'insegnamento della grafica in italia,
viene sopravvalutato e sottovalutato al tempo stesso, il colore funziona? dove funziona e dove non funziona?
non viene conosciuto veramente, al colore si attribuiscono ruoli Non lo so.. è superfluo.. eccessivo.. ce n'è troppo.. e nei posti
costruiti su concetti aleatori e personali, senza nessuna base. Il sbagliati. La grafica bisognerebbe insegnarla nelle Università di
mondo del design è un mondo dove l'opinione si trasforma in fisica, ingegneria.. filosofia.. semiotica... insegnarla ai grafici mi
teoria senza passare per null'altro, e quindi la questione del sembra che siano povere le facoltà di grafica come contenuti, non
colore è totalmente sottovalutata. Una delle cose migliori che ho sviluppano un pensiero, delle menti, poi la funzione delle
visto è una dispensa di Silvestrini sulla teoria del colore università è forse esaurita in questo senso, è solo uno studentificio
completamente in bianco e nero, quella è stata una delle cose oramai, secondo me la vera formazione è quella che si crea con
più belle che ho visto riguardo i colori. In realtà la questione della gruppi di pensiero, con riflessioni in comune, con discussioni,
tipografia, del bianco e del nero è anche relativa, perchè allora con progetti.. progetti sperimentali, la vera formazione la fai con
anche il mondo dell'ingegneria è in bianco e nero, anche il mondo progetti sperimentali, che non hai mai fatto. Alla fine tu insegni
della musica, se non fosse per associazioni sinestetiche, potrebbe con un atteggiamento da scuola superiore in un Universtità, che
essere senza colore... tant'è che per tradizione, i ciechi parlano ha un impostazione universitaria nata non per la grafica.
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L'Università è un buon pezzo di carta che ti serve per molte cose, contenti tutti, come insegnante uno va per la sua strada, chi è
ma poi la vera formazione è fatta in altri posti, in altri momenti, disposto a seguirlo e ad imparare, impara, chi non è disposto
e sarebbe interessante sviluppare questi altri momenti... insomma prosegue per la sua strada, che magari è migliore di quella
ci si sta lavorando su questa cosa. Secondo me l'idea in questo dell'insegnante. Il più delle volte è più formativo il contatto tra
senso, la vera formazione potrebbe essere fatta veramente studenti che con l'insegnante, che può avere un ruolo marginale
collaborando con una serie di personaggi che possono dare nella formazione.. io credo di avere avuti pochi insegnanti che
veramente qualcosa di diverso, e quindi darti una visione più mi hanno formato, ma invece tanti compagni di Università con
ampia delle cose. Fondamentalmente io credo che bisognerebbe cui ho lavorato che hanno contribuito alla mia formazione, ma
mettere assieme dei gruppi e di sviluppare dei progetti, questa anche non-compagni universitari, anche amici, anche persone
dovrebbe essere la formazione. L'Università la si tiene perchè conosciute per caso. Quindi non lo so, non mi viene da
c'è, tanto meglio. E poi hai l'occasione di conoscere tanta gente, generalizzare su sta cosa, secondo me non c'è differenza rispetto
dove le conosci queste altre persone che possono darti qualcosa agli altri studenti. Caso per caso c'è chi è più o meno dotato,
se non attraverso l'università, però questo è il punto di partenza, tendenzialmente non ho neanche notato una maggiore abilità a
non quello di arrivo. Per quello che riguarda i luoghi dove si livello tecnico, secondo me rientra tutto quanto nel caso umano
insegna la grafica, è inutile parlarne, sono posti ben organizzati, generale, il writing è una delle tante esperienze di vita che uno
belli, però forse non sono più un luogo di formazione, sono fa, come la grafica e i miei corsi.. quindi non posso generalizzare
complementari alla formazione, non sono però il luogo vero dove in nessun modo, non posso dire in nessun modo quale differenza
si sviluppa la formazione. Poi bisognerebbe capirlo anche a livello c'è tra un writer e un altra persona, secondo me non ce ne sono,
imprenditoriale questo passaggio e secondo me sfugge. Ci si basa la differenza è tra singoli non tra categorie, poi in realtà a me
su un concetto obsoleto di Università, forse qualcosa verrà fuori. tutte le bandiere e le definizioni non sono mai piaciute, io
Anche perchè in queste condizioni è difficile imparare e pagarsi fondamentalmente non mi ritengo un grafico perchè non faccio
la formazione... vedo tanta gente della mia età che pur avendo il grafico, posso dire di essere un type designer, ma la cosa non
lauree e master fatica a trovare lavoro, qua in Italia, e comunque mi sposta di una virgola, tanto meno mi stanno simpatiche le
lo trova sotto pagato, quindi forse è necessario cambiare qualcosa. organizzazioni, i gruppi e queste cose qui... le associazioni... le
organizzazioni.. i gruppi organizzati mi fanno anche un pò paura...
hai mai insegnato a dei writers? come sono rispetto agli Forse la cosa simpatica dei writers è che litigano tanto tra loro,
altri studenti? però in realtà comunque fanno parte di un gruppo, e questo mi
questa è evidentemente una domanda tendenziosa, se devo spaventa.. forse esagero nel mio individualismo, che poi non è
essere sincero i casi di writer che ho avuto sono talmente diversi un vero individualismo... Io rispondo come ho risposto prima, è
tra loro che non posso farne una categoria, credo che alcuni si una questione umana, sono differenze tra singoli, non tra
odierebbero tra loro. Dipende tra le persone. Il problema categorie. Mi rifugio nella filosofia da bar e pub ed evito di
dell'insegnamento è che fondamentalmente non si può fare rispondere alla domanda, fondamentalmente.
27. Luciano Perondi Molotro
26
dettaglio di un Manifesto per lo Iuav di Venezia Ninzioletto type
28. Luciano Perondi Molotro
27
Tecno type / applicazione Workshop tenutosi a Metaponto, per il Politecnico di Bari
29. Elvira Pagliuca 28
Elzevira nasce 24 anni fa in provincia. All'asilo la maestra si
rifiuta di appiccicare i suoi disegni al muro perché, sostiene,
spaventano gli altri bimbi. In effetti in quegli anni Elzevira si
diletta a disegnare un unico soggetto: due fantasmi, di quelli col
lenzuolo bianco, arrabbiati, con una striscia blu sopra (il cielo)
e una marrone (il terreno). Raggiunta la maturità psicofisica,
artistica e culturale, illustra scene autobiografiche, spesso con
l'inutile intento di filosofeggiarci un po' su. Di solito ascolta della
musica, mentre disegna.
Urls:
http://www.elzevira.blogspot.com
L’eremita
35. GabrieleRosso Method 34
Gabriele Rosso nasce a Bordighera (Imperia) il 4 dicembre 1980.
Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Cuneo e attualmente
studia Illustrazione all’ISIA di Urbino. Ha creato il brand di
abbigliamento Method. è appassionato di snowboard e di granita
alla mandorla
Urls:
http://www.method.eu
Ciabatte
42. Marco Biagioni Maken 41
Marco Biagioni nasce ventiquattro anni fa a Roma, dove cresce
ed entra in contatto con il mondo del writing. Dopo aver conseguito
la laurea all’accademia di belle arti, viene ammesso all’Isia di
Urbino, dove studia illustrazione. Nel tempo libero elabora nuove
ricette a base di verdure e gioca a street fighter 2.
Urls:
//
Battaglia in Cielo
47. Giulia Rizzini 46
Giuliaha ventiquattro anni, è nata a Mantova, e si è laureata in
progettazione grafica all’Isia di Urbino, dove ora frequenta il
corso di laurea specialistico in Fotografia. Possiede un innato
quanto trascurato talento nell’illustrazione, e nonostante si ostini
a considerare i suoi lavori come degli scarabocchi, sono riuscito
a rubargliene alcuni, cioè quelli che vedete qui pubblicati.
Urls:
http://melaenne.blogspot.com
Untitled
69. Giannicola Baiardi 68
Giannicola è nato a Foggia, ha ventitre anni e studia design al della sua natura comunicativa. La fotografia bressoniana ha esaurito i
politecnico di Bari. Le foto che vi proponiamo sono state realizzate suoi aspetti più interessanti, a noi è rimasto il progetto, magari
in Turchia, dove lui ha trascorso diversi mesi di recente. progettiamo di "cogliere il momento", ma progettiamo. Di questi tempi
poi prendono sempre più piede progetti a lunghissimo termine come
farsi una fototessera al giorno per 10anni, 20anni, tutta la vita, quidi la
progettualità diventa preponderante. Io cerco di sfuggire un po' a tutto
iniziamo dal semplice.. chi sei? cosa fai..?
questo usando vecchie pellicole scadute, che non possono garantire
uno psiconauta...ihihihihi...no, aspetta, sono uno che non sa che fare
più colori fedeli, sono mediamente imprevedibili, ed il caso, si sa, ha
molta più fantasia di noi.
no mi spiace, buona la prima.. in questo articolo ci sono dei tuoi
scatti, me ne parli? ci parli del tuo incontro con la fotografia?
sono esperimenti, ho cercato di trovare un linguaggio fotografico quando avevo 5-6 anni mio padre mi piazzò in un angolo del suo salotto-
Urls: coerente e funzionale al luogo che cercavo di raccontare/creare, sono studio con una luce da 1000W in mano per un pomeriggio mentre lui
tutti realizzati con pellicole scadute faceva delle foto (era a corto di cavalletti), non fu il massimo quindi.
// Il giorno dopo però abbiamo stampato in camera oscura, lì credo che
a livello emotivo, cosa hai cercato di trasmettere? sia cominciato tutto.
ho cercato di capire e confezionare un'idea relativa ad un luogo, come
se volendo raccontare la stazione di Tokio all'ora di punta si facessero Tu studi design, almeno.. dovresti, fai grafica... hai molteplici
foto mosse, o quello che vuoi... Il luogo delle foto è un monolitico, linguaggi a disposizione. Tra questi, la fotografia è quello
razionale e asettico dormitorio turco. Tutti hanno gli stessi (pochi) egemone? e perchè..?
centimetri per organizzare una vita operaia e monotona.
la fotografia è uno degli strumenti della grafica, come la tipografia,
Tutto è asciutto, senza fronzoli... ecco, ho provato a fare foto che aiutassero
l'illustrazione ecc... Però conserva una certa indipendenza, rimane
il luogo ad esprimersi in questo senso, per quello che è.
autonomo. Volendo diciamo che può essere usato come strumento della
comunicazione, e diventa grafica.
qual'è secondo te, il rapporto tra vedere e sentire, sopratutto in
relazione a questi tuoi scatti? mi interessa molto questa riflessione.. puoi spiegarmi il rapporto
vedere è un'esperienza retinica e mentale, per sentire un luogo è tra grafica e fotografia secondo te, in maniera approfondita?
necessario toccarlo, vedere le trame delle superfici, odorarlo. Queste
la fotografia può fare ricerca autonoma, o funzionale ad altro, come alla
foto le ho fatte dopo aver vissuto un mese in quel luogo.
grafica, è uno strumento abbastanza versatile, pur essendo per sua
natura determinista e inequivocabile.
pensi ci sia un aspetto progettuale nella fotografia? oppure pensi
che sia un qualcosa legato al divenire, all'istante.. una sorta di
prima parlavi di comunicazione visiva, ma essa presuppone che
"carpe diem"..?
ci siano dei messaggi, dei mittenti e dei riceventi. I tuoi lavori
la fotografia dell'istante irripetibile è morta, la foto è progetto a causa
70. Giannicola Baiardi 69
fotografici, nella fattispecie questo che vediamo qui oggi, cosa
comunicano? che messaggio portano?
queste foto non avevano mittente, ed il ricevente ero io. Però,
come dicevo prima, ho cercato di usare un linguaggio fotografico
coerente con quello che fotografavo, quindi ne è scaturita una
narrazione abbastanza eloquente del luogo, descrivendo il
generale grazie al particolare. Non sono foto con un target
commerciale, non devono essere vendute, ma descrivono. E basta.
83. Alessandro Sartori 82
Alessandro Sartori nasce a Senigallia il 26 Novembre del 1982.
Vive ad Ancona, è laureato in scienze della comunicazione
pubblicitaria, e attualmente frequenta il corso di laurea
specialistico dell’Isia di Urbino. I lavori che ci propone sono stati
realizzati per un progetto il progetto di esposizione collettiva
“Emocromo” attraverso la tecnica del Cut-Out, in digitale.
Urls:
//
Emocromo #1
87. Fabio Girola 86
Fabio è nato e vive a Milano, dove fa parte di un collettivo artistico
chiamato “interplay”, e dove studia fotografia.
Urls:
//
Untitled
92. Drak Crew 91
Drak + Tck
Urls:
Logan - Resp - Bomb - Sen400 - Trip - Pak
http://www.drak.it
Pak - Bomb
Pak - Trip - Bomb
93. Drak Crew
92
Bomb - Pak - Wan Pak - Bomb
Pak - Bomb Pak - Bomb
Pak - Not180 - Bomb - Trip
94. Drak Crew
93
Pak - Trip - Bomb Pak
Pak - Wan - Bomb
Trip - Pak - Wan - Bomb Pak
95. Does1 94
come hai incontrato il writing? cosa pensi della connessione tra writing e type design?
quando ero alle scuole medie io disegnavo sempre e giocavo con io penso che questi due aspetti si possano mescolare bene
le lettere... nel '97 ho fatto il mio primo pezzo illegale, ma in quel insieme, personalmente io utilizzo con grande soddisfazione
periodo non avevo davvero idea di come fosse la scena nella mia elementi "grafici" nei miei pezzi, su tela e su muro.
città... Dopo non molto tempo ho iniziato a interessarmi davvero
di writing, nella mia zona ho dipinto un pò ovunque, per esempio la lettera, come entità astratta è qualcosa che può essere
in un posto chiamato "l'hall of fame di Geleen" (un posto un pò distorto all'infinito, o ci sono dei limiti nel plasmarla?
rude sotto una desolata ferrovia piena di alberi e piante, non credo che ci siano dei limiti nel plasmare le lettere, credo
completamente ricoperto di pezzi). Questo mi ha dato un certo che si possa andare avanti all'infinito, l'importante è essere
"feeling" che non ho mai perso fino ad ora. Nel periodo tra il '97 costantemente in competizione con se stessi, e quando si arriva
ed il 2000 non ho fatto molto, Sono stato arrestato per un pezzo ad un certo punto, cercare nuovi stimoli nello sperimentare forme,
Urls: illegale, e mi sono fermato per tre anni. Nel 2003 sono tornato abbinamenti cromatici e sfondi...
http://www.digitaldoes.com di nuovo a dipingere su muro.
http://fotolog.com/does1 chi era il tuo modello quando hai iniziato a dipingere?
il tuo contesto di ha influenzato molto nel cammino inizialmente guardavo ovunque, perché per me era tutto nuovo.
artistico? Nash mi disse molto sulla storia dei graffiti, e Tumki ha avuto
Negli ultimi tre anni ho dovuto seguire alcuni corsi di graphic una forte influenza sul mio writing, riguardo alla composizione
design. Questi corsi mi hanno aiutato ad ampliare i miei orizzonti e a certe idee. Altre importanti influenze sono state quelle di
di writer. Comunque io sento di aver imparato di più dalla Swet, Dare, Atom e Can2 , Chas, Stain, Nyse, Vens, e Sunk.
collaborazione con altri writer. Il mio lavoro attuale non ha nulla Quali sono le dinamiche che segue il writing per te?
a che vedere con la mia attività creativa. se tu intendi la connessione tra writing e l'attuale composizione
di un pezzo, io penso che ogni cosa deva in accordo alle altre,
descrivici il tuo stile... funzionalmente a un obiettivo. A volte tutti gli elementi si evolvono
il mio stile è wildstyle. Io ho cominciato con delle lettere semplici spontaneamente, ma solitamente io lavoro dandomi degli obiettivi.
e sotto l'influenza di alcune persone con le quali ho lavorato
come Tumki, Chas e Nash, io ho sviluppato un mio stile personale. progetti per il futuro?
Questo è un percorso determinato dal disegnare molto. io spero ti viaggiare molto, e lavorare con molto persone diverse.
Inizialmente io facevo molti pezzi 3d, ma successivamente ho Cercherò di sviluppare il mio stile personale e differenziarlo
ripreso a fare pezzi 2d, e oggi cerco di fondere questi due modi ulteriormente da quello degli altri writer. Poi cercherò di curare
di concepire la lettera. il progetto del mio sito che sarà presto online,
www.digitaldoes.com
101. Walls Mix
100
Proe Ik1 Gojo Nim Style1
Sez - Nof - Nim Nof
Asker - Weol - Banc - Mind2
102. Opiemme 101
Opiemme è un gruppo di street artists che fa poesia visiva, opera alcune realtà che si conosco di quest’ambiente che cercherà di
nel torinese, ma non solo, scopriamo meglio insieme chi sono farsi sentire. Graditissimi fino all’ultimo i contributi, se qualcuno
questi ragazzi e cosa fanno... volesse partecipare perché trova sta facendo un percorso simile,
partendo dalla poesia, ci contatti scrivi@opiemme.com .
ho saputo che avete in programma due mostre nel prossimo Nico:l’opiemme è contaminazione, è giocare con i differenti metodi
futuro.. raccontateci di cosa parlano.. di linguaggio.
Danzio: La prima è a Torino dal 21 settembre al 31 Ottobre alla
galleria Dieffe, in centro a Torino. E’ la nostra prima volta in una cosa è l’opiemme e come nasce...
galleria d’arte. Affiancheremo una pittrice calabra, Tina Sgrò. Con Danzio: nasce come gruppo di scrittura nel 98. Oggi è qualcosa
due interventi. Uno farà sì che la galleria con i sui muri bianchi di più.Da un lato perché è stato nella sua indole collaborare con
sia come le pagine di un libro, e Mrfijodor decorerà e inserirà persone che non dell’ambito letterario e dall’altro perché da subito
Urls: alcuni testi dell’Opiemme. Siamo stati chiamati nella mostra che fra noi che scrivevamo si parlava di trovare il modo di “svecchiare”
http://www.opiemme.com si intitola Incroci per la ns prerogativa di portare la poesia in la poesia. Col tempo ci siamo accorti che non era un azione tanto
strada. Così ho pensato ad una soluzione per simbolizzare questo: formale quanto comunicativa, su come la poesia arriva alle
portare in galleria diversi segnali stradali che contengono sia persone, certo cerchiamo di scrivere in maniera quotidiana,
poesie adesive, sia frasi e parole inserite con adesivi che creano colloquiale a volte. Comunque la si voglia definire, è certo che
messaggi giocando sui significati dei cartelli. Il cartello “Rimozione non seguiamo per la poesia classica delle regole e del metro che
Forzata” accoglie la scritta ”Le idee non hanno più propietà. a volte me la fanno sembrare un gioco di società a cui tanti si
Pericolo di furto”. “Alla base del mio lavoro sia in scrittura che in attengono. E che per interpretarla assomiglia ad un rebus Essù!
questi nuovi modi di proporre la poesia c’è la ricerca della Teniamola viva sta cosa! Allora diciamo che l’Opiemme è un
semplicità. Semplificare i messaggi perché arrivino a più persone collettivo che alla base del suo lavoro ha la parola e la chiarezza
possibili. L’uso dei cartelli stradali e della parola che gioca con i del messaggio, o vorrebbe. C’è chi scrive (Davide Danio, Danzio,
significati che questi portano è fatto per decodificare il messaggio Egon), chi fa video(Nicolò Parodi), chi fa musica (Caffè Nero), chi
al pubblico,” Danzio B. Opiemme. Poi a ottobre saremo a milano, graffiti, illustrazioni e performance (Mrfijodor) e chi ci aiuta coi
per un appuntamento molto interessante organizzato da IVAN suoi consigli culinari (Mase). Il fenomeno è variegato vi invito a
(www.i-v-a-n.net) e che speriamo possa crescere da qua all’inizio. guardare il nostro sito, www.opiemme.com .
Sarà un incontro presentazione tenuto da noi e lui sulla poesia
di strada e su quelli che presentano la poesia in modi particolari. Nico: l’opiemme è contaminazione, è giocare con i differenti
Il 9 ci sarà la conferenza stampa, il 10 azioni in strada, e l’11 si metodi di linguaggio.
inaugurerà la mostra al sagapò (www.sagapò.org) essendo il
tutto ancora in via di definizio rimando ai vari contatti internet
per saperne di più. Sicuro sarà un momento di aggregazione fra