R. Villano - Farmacia in letteratura e teatro - DONIZETTI
Il Mostro Di Cogne
1. WGA Intellectual Property Registry Registration Number 1384758
Tutti i diritti sono riservati
Il Mostro di Cogne
di
Federico Remiti
Basata sul libro "La Verità" di Annamaria Franzoni e Gennaro De
Stefano, Ed.Piemme.
Autore: Federico Remiti
Email: f.remiti@gmail.com
2. PROLOGO
FADE IN:
"Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano
con arroganza. Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano
gli occhi per abbattermi simili a un leone che brama la
preda, a un leoncello che si apposta in agguato". [Salmo
16, 10-11]
FADE TO:
"In TV il processo, lo pseudo processo o la mimesi del
processo non si possono fare". [Corrado Calabrò,
Presidente AGCOM]
FADE TO:
Quello che state per visionare è un film drammatico
basato sul libro “La Verità” di Annamaria Franzoni e
Gennaro De Stefano, sulla ricostruzione dei fatti operata
dalla magistratura in sede processuale e sugli articoli
di giornale scritti all’epoca dei fatti. Per questioni
narrative molti elementi del film sono di pura fantasia,
sebbene è stata cura dell’autore rispettare il più
possibile le singole verità narrate dai protagonisti,
dalla magistratura e dai media.
3. 2.
1 INTRODUZIONE 1
1 FILM D'ANIMAZIONE CONTENENTE I TITOLI DI TESTA 1
Annamaria sogna di abbandonare suo figlio Samuele nello
chalet di Cogne. Davide, il suo primogenito, scende con
lei le scale esterne della casa. Mano nella mano
proseguono lungo la stradina che li porta alla fermata
dello scuolabus. Samuele esce di casa e scende tutto solo
le scale. Nel giardino c'è una altalena che cigola
(sospinta dal vento) e la bicicletta da poco abbandonata
dal fratellino (la ruota dietro gira ancora). Il piccolo
ha paura di essere abbandonato e chiama la mamma con
tutta le sue forze, fino a farsi scoppiare un capillare
dell'occhio dal pianto. La mamma lo ignora per tutto il
tragitto. Ai suoi strilli risponde però la vicina
infastidita. Daniela gli chiede cosa ci fa tutto solo con
gentilezza, poi cambia espressione del viso, da dolce a
violenta. Chiede al bimbo di venire da lei, ma lui si
spaventa e scappa rintanandosi di corsa dentro casa.
Samuele si nasconde sotto le coperte del lettone dei
genitori. Nel frattempo Annamaria e Davide prendono lo
scuolabus e scendono al parco giochi della scuola. Lì
incontrano Stefano, il marito di Annamaria, con un altro
bambino molto piccolo (Gioele, il futuro figlio della
coppia). Giocano felici tutti assieme, ma improvvisamente
ad Annamaria incomincia a sanguinare il naso. Il bambino
piccolo è sparito e lei è inspiegabilmente incinta. La
donna cerca di fermare il sangue con le mani, ma quando
le vede sporche di sangue si terrorizza. Una goccia di
sangue le cade sul pancione e macchia il suo vestito da
sposa bianco. Infine si sveglia.
In sottofondo si sente una intercettazione ambientale di
Annamaria Franzoni.
VOICE OVER ANNAMARIA
E io ti dico... la scena che mi sento...
Che lei è entrata... subito dopo che io
sono uscita... di corsa come una iena e
ha guardato sotto il tavolo... perché la
TV era accesa... è corsa di sotto con una
rabbia allucinante... nella camera non
l’ha trovato... Samuele stava nel
letto... lei ha incominciato a dirgli
qualcosa...
(MORE)
4. 3.
VOICE OVER ANNAMARIA
(CONT'D)
lui intanto si è spaventato... e ha
incominciato a colpirlo... finché non gli
ha visto tutto il sangue.
FADE TO BLACK.
2 INT. CELLA DI ANNAMARIA - CARCERE DELLE VALLETTE TORINO 2
All'interno di una cella, una donna, vestita con jeans e
felpa, si sveglia all'improvviso. Le altre carcerate nel
braccio femminile del penitenziario, urlano minacce
contro di lei e battono le stoviglie contro le sbarre. Le
loro urla, seppur lontane, giungono abbastanza distinte
nella cella della donna.
LA CAMERA INQUADRA DALL'ALTO LA DONNA NELLA CELLA,
PARTICOLARE MENTRE APRE GLI OCCHI. DEL MUCO SCENDE DAL
NASO DI ANNAMARIA (RACCORDO CON IL SANGUE DAL NASO
DELL’INCUBO)
La donna muove lentamente le mani per guardarsele, poi si
tocca il naso per pulirsi e guarda nuovamente le mani,
come a cercare del sangue. E’ molto stordita dai
tranquillanti. La guardia che la piantona giorno e notte,
la osserva con attenzione.
Annamaria è in preda a una crisi d'ansia, respira
affannosamente, la sua vista è offuscata. Piangnucola,
invoca il nome del suo bambino.
ANNAMARIA
(piangente)
Samuele, angelo mio.. io non posso più
vivere senza di te..
Due guardie scortano un medico lungo il lungo corridoio
del penitenziario, i tacchi fanno un rumore forte e sordo
quando sbattono. Le altre carcerate si avvicinano al
passaggio delle guardie, e inveiscono contro la nuova
arrivata.
CARRELLATA LUNGO IL CORRIDOIO A SEGUIRE LE GUARDIE.
DETENUTA 1
Portatemi qui quella puttana, che ci
penso io a rovinarle la vita per sempre!
5. 4.
DETENUTA 2
(allungandosi fra le sbarre)
Che se ne vada! Qui non vogliamo
assassini di bambini!
Le guardie passano i manganelli sulle sbarre per fare
arretrare le detenute.
GUARDIA 1
Silenzio, bestie!
Le due guardie si fermano davanti alla cella della nuova
arrivata. La guardia che piantona la cella controlla da
uno spiraglio, apre la porta e si mette a parlare con una
delle guardie appena sopraggiunte. L'altra guardia scorta
il medico all'interno.
MEDICO DEL CARCERE
(gentile)
Come sta signora?
ANNAMARIA
(stordita dai tranquillanti
e piangente)
Mi scoppia la testa dottore, ahhhh mi
sento svenire.. soffoco! E non riesco a
muovermi.. Perché non riesco a muovermi?
MEDICO DEL CARCERE
(puntandole la luce negli
occhi e rivolgendosi alla
guardia)
E' solo parzialmente cosciente..
(rivolgendosi ad Annamaria)
Mi hanno detto che ha avuto un incubo,
signora. Piangeva e rideva nel sonno.
Il medico del carcere tira fuori dalla borsa il
necessario per visitare la donna.
ANNAMARIA
Il mio bambino, dov'è il mio bambino? Era
qui con me un attimo fa.
(ricomincia a piangere e
coordina male le parole)
La mia non è vita.. è un inferno senza il
mio bambino. Io non.. la mia vita..
(MORE)
6. 5.
ANNAMARIA (CONT'D)
senza di lui niente non ha più senso..
angelo mio torna dalla tua mamma.. io..
non sono stata io..
Il medico del carcere prende la misura della pressione
arteriosa e annota su un libricino:
“Torino, Carcere delle Vallette - 25 marzo 2002, ore
23:12. Crisi notturna d'ansia. PA 130/190 All'improvviso
la detenuta inizia a piangere, crisi isterica piangendo,
inizia a parlare del bambino. Come non può vivere senza
di lui.”
Il medico tira fuori dalla borsa una boccetta contenente
un forte tranquillante da somministrare via endovenosa.
ANNAMARIA (CONT’D)
(mugula)
Cosa mi fa ancora? Ho freddo.. le mie
braccia tremano.. senti come tremano..
MEDICO DEL CARCERE
Stia tranquilla, questo la farà dormire
un po.. si calmi.. si calmi.. qui è al
sicuro..
ANNAMARIA
Il mio bambino, mi manca il mio bambino..
La detenuta si addormenta, mentre udiamo ancora le voci
risuonare, ma molto più lontane, quasi ovattate. Un
telefono suona insistemente. Una delle due guardie va a
rispondere.
INQUADRATURA SFOCATA DELLA GUARDIA CHE VA A RISPONDERE
DAL PUNTO DI VISTA DELLA DONNA CHE SI STA ADDORMENTANDO.
Il telefono continua a suonare mentre gli occhi della
donna si chiudono.
TRANSITION TO:
3 INT. STUDIO TELEVISIVO - REGIA 3
7. 6.
INQUADRATURA DEL TELEFONO DELLA REGIA DI UNO STUDIO
TELEVISIVO.
L'assistente alla regia alza il telefono.
ASSISTENTE ALLA REGIA
(al telefono)
Qui è la regia. Sì. Sì. Stiamo preparando
lo studio per la diretta. Un ora e 45
minuti.
Poi si rivolge a uno dei suoi tecnici.
ASSISTENTE ALLA REGIA
(CONT’D)
Aldo, per favore, accendi tutto.
Il tecnico attiva le luci. Lo studio televisivo si
illumina lentamente, una sezione alla volta. Leggermente
spostato rispetto alle poltrone per gli ospiti troneggia
su un piedistallo il plastico dello chalet di montagna.
In seguito si accende il tabellone dietro alle poltrone.
Si vede il viso di Annamaria con una enorme scritta:
"Innocente o colpevole?"
TECNICO DELLO STUDIO
E quella roba là in mezzo allo studio
cosa sarebbe?
ASSISTENTE ALLA REGIA
Bah! Quella è la casa della nostra
ospite.. Senti io vado a chiamare i
cameraman. Tu fa un po quel che ti pare!
Fai un po di check dell’attrezzatura.
L'assistente alla regia si alza e se ne va. Il tecnico
cambia un po di inquadrature del set sul suo video, poi
muove la dolly su binario.
INQUADRATURA DELLA DOLLY CHE SI MUOVE NELLO STUDIO.
INQUADRATURA DEL TECNICO ALLA REGIA. INQUADRATURA DALLA
DOLLY DEL PLASTICO A VOLO D'UCCELLO, PERDITA DEL FUOCO.
Si incomincia a sentire un rumore di pale di elicottero
in lontananza che si fa sempre più forte.
8. 7.
ATTO I: LA MORTE DI SAMUELE
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: IVANO
4 I/E. ELICOTTERO DEL 118 - IN AVVICINAMENTO A COGNE - 4
MATTINO
Ivano, la guardia alpina a bordo dell’elisoccorso, sta
mettendo a fuoco il binocolo sulla casa di Annamaria
(raccordo con l’inquadratura precedente). Il plastico
dello chalet di montagna diventa la vera casa
dell'omicidio, immersa nelle meravigliose vallate di
Cogne. E’ un inverno atipico per la zona, fa molto freddo
e non c’è neve.
PILOTA
Dove posso scendere secondo te?
IVANO
(lascia andare il binocolo
legato al collo e indica con
la mano)
Cogne è quel paese laggiù, ai piedi della
vallata. La vedi la strada che porta sul
fianco nord?
PILOTA
Sì!
IVANO
La casa segnalata potrebbe essere
l'ultima in cima, oltre la fine di quella
strada, ma non ne sono sicuro. Proprio
laggiù, sotto quel costone roccioso. Non
ci sono luoghi in piano là, è impossibile
atterrare.
CO-PILOTA
(parlando alla radio)
Elisoccorso I-432 chiama Centrale.
IVANO
Inoltre c'è una linea dell'alta tensione
qualche centinaio di metri più in là..
(MORE)
9. 8.
IVANO (CONT'D)
Se ben ricordo, quella porta corrente al
Parco del Gran Paradiso.
PILOTA
Mi sembra di vederla.. ehi hai buona
memoria tu! (ride)
IVANO
(sorridente)
E che guida alpina sarei sennò?
(risata)
Ivano torna a scrutare l'orizzonte con il
binocolo.
PILOTA
(rivolgendosi al co-pilota)
Franco, controlla se è segnalata una
linea elettrica sulla mappa per favore.
CENTRALE 118
(alla radio)
Qui centrale. I-432 dove siete? Passo.
CO-PILOTA
(parlando al pilota)
Ok.
Il co-pilota clicca il tasto della radio per parlare.
CO-PILOTA (CONT’D)
(parlando alla radio)
Centrale siamo quasi su Cogne. Stiamo
cercando la casa. C'è qualcuno laggiù con
cui siamo in contatto? Siamo sul paese
tra 5 minuti circa.
CENTRALE 118
(alla radio)
Ricevuto I-432. Abbiamo una guida alpina
in linea sul fisso di casa. Ho ricevuto
nuove informazioni sul paziente. Sembra
si tratti di forte aneurisma celebrale,
ripeto, forte aneurisma celebrale. Età
soggetto 3 anni. Il bambino è molto
grave, c'è il medico di famiglia là.
Procedo a comunicare il vostro arrivo in
pochi minuti.
10. 9.
CO-PILOTA
(parlando alla radio)
Centrale, abbiamo bisogno delle
coordinate esatte o di una segnalazione
da terra. Sulle nostre carte quella
frazione non è segnalata.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: LEONARDO
INQUADRATURA DEL PERSONALE MEDICO DEL 118.
Il co-pilota apre una piccola saracinesca e urla al
personale medico.
CO-PILOTA (CONT’D)
Dottore, dalla centrale mi hanno chiesto
di informarla sulla gravità del paziente.
Si tratta di un bambino sui 3 anni, colto
da aneurisma celebrale. Laggiù c’è il
medico di famiglia.
LEONARDO
Quanto grave?
CO-PILOTA
E’ in pericolo di vita. Non possiamo
scendere completamente perché il terreno
è troppo scosceso. Vi lasciamo giù e vi
veniamo a prendere al vostro segnale.
LEONARDO
Noi siamo pronti. Quando vuoi.
CENTRALE 118
(alla radio)
Centrale a I-432.
Il co-pilota si rigira verso l'abitacolo.
CO-PILOTA
(alla radio)
Qui I-432. Dimmi.
11. 10.
CENTRALE 118
(alla radio)
Non abbiamo le coordinate ma dovrebbe
esserci un gruppo di 3-5 persone fuori
dalla casa per segnalarvi la
posizione. Il bambino è già li', gli
ho detto di portarlo fuori.
Ivano passa il binocolo al co-pilota. Una donna si
sbraccia per segnalare la posizione. Sono in tre. Una
donna ha un bambino in braccio e l’altra le è a fianco.
La terza, quella che segnala la posizione, è poco
distante.
PILOTA
Avevi ragione tu, la casa è quella.
CO-PILOTA
(parlando alla radio)
Centrale. Contatto visivo affermativo.
PILOTA
Ok! Tentiamo un touch-and-go. Un
centinaio di metri più in su della casa
mi sembra una zona sicura. Facciamo un
tentativo.
CO-PILOTA
(parlando alla radio)
Centrale. Scendiamo. Chiedi se va bene un
po dietro la casa.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: DAVIDE
5 INT. SCUOLA ELEMENTARE - MATTINO 5
Davide, il primogenito di Annamaria, ha la mano alzata
per chiamare la maestra.
MAESTRA
Allora bambini, adesso voglio che
qualcuno mi legga ad alta voce la frase
sulla lavagna. Con la giusta
punteggiatura e intonazione però. Chi
inizia per primo?
(MORE)
12. 11.
MAESTRA (CONT'D)
(la maestra si accorge di
Davide)
Davide?
DAVIDE
Signora maestra posso andare al bagno?
MAESTRA
(annoiata)
Vai.. ma sbrigati!
Davide si alza ed esce dalla classe. Sulla lavagna si
legge:
Il cacciatore entrò nella stanza e, avvicinatosi al
letto, vide il lupo.
Eccoti qua, vecchio impenitente, disse, è un pezzo che ti
cerco.
MAESTRA (CONT’D)
Chi vuole leggere per primo?
(osserva la stanza)
Sophie!
Sophie starnutisce. Poi incomincia a leggere la frase.
Improvvisamente un forte rumore di elicottero copre
completamente la sua voce.
BAMBINO
Uaooooo!!!
Tutti i bambini, tranne Sophie, corrono alle finestre e
spiaccicano la faccia contro il vetro.
MAESTRA
Bambini!! State seduti!!
BAMBINO 2
Io ne uno uguale a casa! Grande così!
Il bimbo fa un gesto per dimostrare quanto grande.
BAMBINO
Uaooo che forza!
13. 12.
Il bambino indica l’elicottero con la mano e cerca con un
dito di schiacciarlo sul vetro man mano che diventa
sempre più piccolo. Entra Davide ma rimane impietrito
sull’uscio della porta, stupito da quel che vede.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: STEFANO
6 INT. FABBRICA DI INTROD - OFFICINA 6
Stefano, il padre di Davide e Samuele, sta lavorando
nella fabbrica di elettrotecnica per centrali
idroelettriche a Introd, che dista circa 40 minuti da
Cogne. Egli è vestito in maniera molto semplice, con uno
di quei maglioni dalla fantasia a rombi tipico di
montagna. Ha l'aria assonnata di chi ha dormito poco la
notte precedente.
Stefano e un collega stanno ispezionando una turbina
dismessa dalla centrale. Scambiano alcune battute di
spirito sullo stato di Stefano, particolarmente assonnato.
OPERAIO 1
Secondo me si è bruciata quella scheda..
STEFANO
Quale scheda?
OPERAIO 1
Quella! Non la vedi che è mezza nera?
L'operaio indica una scheda elettronica con la luce
portatile.
STEFANO
Se lo dici te..
OPERAIO 1
Fatto festa con la mogliettina stanotte
eh?
STEFANO
Ma che dici! Ho solo dormito un po male.
14. 13.
OPERAIO 1
Dalla tua faccia si direbbe che non hai
dormito proprio! Lascia stare faccio io..
(si avvicina alla scheda)
Vai a prenderti un caffè! Prima di far
danni.. già non funziona da se sto coso.
STEFANO
E' il terzo che prendo oggi.
(pausa)
Vabbé vado a lavarmi un po la faccia in
bagno e torno da te.
OPERAIO 1
Mi sa che nemmeno un tuffo nella Dora ti
sveglierebbe a te stamattina! (ride)
7 Stefano si dirige verso i bagni. 7
7 INT. FABBRICA DI INTROD - SEGRETERIA 7
Arriva una chiamata sul fisso dell’azienda. La segretaria
risponde prontamente. La vediamo parlare senza udire quel
che dice, poi dall'interno dell'ufficio udiamo la
conversazione.
SEGRETARIA
(piuttosto fredda)
Si calmi signora non riesco a capire quel
che dice.
ANNAMARIA
(al telefono agitata)
Samuele e' morto, Samuele e' morto,
chiama Stefano. Chiama Stefano.
SEGRETARIA
(piuttosto fredda)
E' impegnato in officina signora.
ANNAMARIA
(al telefono agitata)
Chiamalo, digli di venire a casa subito
ma non dirglierlo!
15. 14.
8 INT. FABBRICA DI INTROD - BAGNO 8
Stefano è in bagno che si lava la faccia, quando la porta
si apre ed entra la segretaria.
INQUADRATURA DI STEFANO CHE SI ASCIUGA LA FACCIA NELLO
SPECCHIO.
Stefano strabuzza un po' gli occhi poi si gira verso la
segretaria guardandola un po' stupito.
STEFANO
(scocciato)
Beh? Che c’è?
SEGRETARIA
Guarda, mi ha chiamato tua moglie e ha
detto che devi chiamare a casa
urgentemente.
STEFANO
(arrabbiato)
E che diamine! Devo anche lavorare per
mangiare!
Stefano fa un gesto alla segretaria perché se ne vada,
lei esce dal bagno ed attende fuori. Poi Stefano compone
il numero di Annamaria dal suo cellulare.
STEFANO (CONT’D)
(parla al telefono, con
dolcezza)
Sono io bimba, ti sei sentita di nuovo
male?
ANNAMARIA
(al telefono, sconvolta)
Samuele è morto. E' successo un disastro,
vieni subito.
STEFANO
(parla al telefono,
incredulo)
Cosa è successo al piccolo?
16. 15.
ANNAMARIA
(Al telefono, sconvolta)
Vieni subito.
Stefano mette giù la chiamata e esce dal bagno con l'aria
attonita. La segretaria lo scruta in attesa delle sue
parole.
STEFANO
Devo uscire subito, glielo dica al capo..
mia moglie, non si sente bene un altra
volta. Io spero che lui capisca. E’ una
emergenza.
La segretaria fa segno con la testa alzando un po le
spalle.
SEGRETARIA
Non so, ma riferirò.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: ADA
9 INT. CASA DI ADA SATRAGNI - CUCINA - MATTINO 9
Ada Satragni vive molto vicino alla casa dei Franzoni. La
mattina dell'omicidio sta tranquillamente facendo
colazione. Il marito si sta preparando per andare al
lavoro. La signora di servizio sta versando il thè nella
tazza di Ada.
MARITO DI ADA
(in piedi mentre si aggiusta
la cravatta)
Sophie ha già preso il pulmino?
ADA
Sì! E' uscita dieci minuti fa! E tu sei
di nuovo in ritardo invece.
DONNA DI SERVIZIO
Vado a prenderle la giacca, signore.
La donna di servizio si allontana per prendere la giacca
al marito di Ada.
17. 16.
MARITO DI ADA
Non riesco mai a salutarla, povera
piccola..
ADA
Tranquillo, era così contenta di tornare
a scuola che è uscita di corsa.
MARITO DI ADA
Ah.. va bene.. Ci vediamo stasera allora.
Scappo, di corsa anch’io, ma mica cosi
contento.
Il marito di Ada dà un bacio alla moglie e fa per uscire.
Nel frattempo entra la donna di servizio con la giacca in
mano e il telefono cordless per la signora. Il marito di
Ada prende la giacca e incomincia a vestirsi.
DONNA DI SERVIZIO
La cercano al telefono signora. Non
capisco che cosa vogliono.
Ada, ancora in pigiama, prende in mano il cordless.
ADA
(a bassa voce)
Chi è a quest'ora?
(parlando al telefono)
Pronto! Chi parla?
ANNAMARIA
(al telefono, agitata e
spaventata)
Sono Annamaria Franzoni, la sua vicina.
Samuele vomita sangue dalla bocca! Venga
subito!
ADA
Cosa è successo?
ANNAMARIA
Mio figlio vomita sangue! Venga qui
subito! La prego! Non so proprio cosa
fare..
ADA
Sono ancora in pigiama, mi dia cinque..
18. 17.
ANNAMARIA
O Dio! Gli sta scoppiando il cervello! O
mio Dio!
ADA
..minuti.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: DANIELA
10 I./E. CASA DEI LORENZI - GIARDINO/STANZA MATRIMONIALE - 10
MATTINO
ANNAMARIA
(fuori campo, urlato)
Daniela!
Una agghiacciante richiesta di aiuto, si leva dalla casa
dei Franzoni verso la vuota vallata. Non succede nulla.
Dopo un po di tempo la vicina di casa apre le ante delle
finestre del suo balcone.. Annamaria con un telefono
cellulare all'orecchio apre la porta-finestra.
ANNAMARIA (CONT’D)
(agitata e spaventata)
Daniela! C'è Samuele che perde sangue
dalla testa!
DANIELA
(in dialetto)
Oh mio Dio!
Daniela corre verso casa dei Franzoni.
LA STEADY CAM SEGUE DANIELA FIN QUANDO NON ENTRA DENTRO
LA STANZA. TRANSIZIONE BUIO-LUCE NATURALE ALL’ENTRATA.
Annamaria, completamente vestita di nero, è ferma
immobile davanti al bambino con le braccia diritte lungo
il corpo. Quando Daniela entra uno spettacolo
raccapricciante le si apre davanti agli occhi. Tutto il
soffitto e la parete sono spruzzati di sangue. Daniela
porta le mani alla bocca. Cala il silenzio fra le due
donne, spezzato solo dal rantolo del piccolo (non
inquadrato).
19. 18.
ANNAMARIA
Va a chiamare Ada.. fa presto!
Daniela esce di casa e scende lungo la strada che separa
la casa dei Franzoni da quella di Ada Satragni, il medico
di famiglia. A tratti la donna corre e cammina, sconvolta
da ciò che ha visto, fra un passo e l'altro aggiunge
qualche parola di preghiera in dialetto e si porta le
mani alla bocca, sconvolta.
Improvvisamente, da una curva spunta la macchina di Ada
che si sta già dirigendo verso casa dei Franzoni. Il
cognato Marco, guardia alpina, è alla guida della Panda
bianca.
11 INT. STUDIO TELEVISIVO - SET 11
Tutto è pronto nello studio televisivo per lo speciale
sul caso di Cogne. Le telecamere sono puntate sugli
ospiti, seduti nel salottino preparato per l'occasione.
Tra gli ospiti abbiamo il giovane prete di famiglia don
Marco Baroncini, l'avvocato della difesa Carlo Taormina,
il giornalista Gennaro De Stefano, il comandante del RIS
di Parma tenente colonnello Luciano Garofano, lo
psicologo Paolo Crepet e la giornalista Barbara
Palombelli. Di lato rispetto alle due file di poltrone,
troneggia il plastico della casa dei Franzoni. Sul
tabellone luminoso il viso di Annamaria Franzoni, con la
scritta "Colpevole o innocente?".
BRUNO VESPA
Buonasera al pubblico di Porta a Porta e
buonasera ai nostri ospiti. Stasera
parleremo di nuovo dell'omicidio del
piccolo Samuele. Annamaria Franzoni è
colpevole o innocente? L’assassino ha
ucciso con un Sabot o con un pentolino? I
nostri ospiti ci aiuteranno a far luce
sul caso che sta dividendo le coscienze
dell’Italia intera, tra colpevolisti e
innocentisti.
Il pubblico applaude, il presentatore introduce gli
ospiti.
20. 19.
BRUNO VESPA (CONT’D)
Bene! Dò subito il benvenuto a Porta a
Porta all'avvocato di Annamaria,
l’onorevole Carlo Taormina.
(applausi)
TAORMINA
(saluta con un breve cenno
della mano)
Grazie.. grazie.. buonasera a tutti.
BRUNO VESPA
Poi abbiamo lo scrittore Gennaro De
Stefano, la persona che ha aiutato
Annamaria nella raccolta delle sue
memorie, nel libro che presenteremo tra
poco.
Lo scrittore fa un gesto con la testa e il pubblico
applaude. Il libro è posato in bella vista sulle sue
ginocchia.
BRUNO VESPA (CONT’D)
Infine abbiamo una delle persone
spiritualmente più vicine alla famiglia
nonché fondatore del comitato Conosci
Annamaria.. Don Marco Baroncini!
Da questa parte invece abbiamo il
comandante dei RIS di Parma tenente
colonnello Luciano Garofano, e i nostri
cari opinionisti, il nostro psicologo,
Paolo Crepet e la giornalista, Barbara
Palombelli.
Il presentatore fa una breve pausa attendendo che il
pubblico smetta di applaudire.
BRUNO VESPA (CONT’D)
Come vedete anche stasera abbiamo ospiti
veramente eccellenti, ma posso dirvi che
non è tutto. In esclusiva per la nostra
trasmissione abbiamo una ospite
d'eccezione.. autrice del libro-verità
uscito in questi giorni, nonché unica
sospettata per l'omicidio del piccolo
Samuele, Annamaria Franzoni!
21. 20.
Una musica di sottofondo introduce l'ingresso in studio
della nuova ospite. Si aprono due porte ed entra
Annamaria, vestita in maniera molto sobria ed elegante.
Per timidezza la donna non guarda le telecamere al suo
ingresso, semplicemente stringe la mano al conduttore e
va a sedersi sulla sedia al centro, sistemata di fronte
alle telecamere fra le due file parallele di ospiti. Poco
dietro si vede il suo viso ingigantito sul tabellone. Il
pubblico fa ampi applausi.
BRUNO VESPA (CONT’D)
Annamaria che piacere! Benvenuta a Porta
a Porta!
ANNAMARIA
Grazie..
(si siede)
BRUNO VESPA
Oggi siamo qui per darle l’opportunità di
raccontare la sua versione dei fatti,
direttamente al cuore degli italiani. Ho
letto in anteprima "La Verità”, il libro
scritto da lei a due mani con il
giornalista De Stefano. Le va di
parlarcene?
ANNAMARIA
Sono qui anche per questo.. si.
BRUNO VESPA
Mi permetta di dire che questa è una
"verità" molto diversa da quella
accertata dalla giustizia.
ANNAMARIA
Voglio precisare che è la verità non è
"una mia verità" è la verità di quello
che è successo quella mattina. Ho
raccontato come sempre, l'ho fatto
cercando di ricordare nei particolari
quello che è successo ed anche i miei
pensieri. E' la verità e ci tengo a dirlo.
BRUNO VESPA
Lei dice "non sono un assassina e non
sono pazza".
22. 21.
ANNAMARIA
Io non sono stata io. Lo voglio gridare
finché avrò vita. Non sono stata io ad
uccidere mia figlio. Io sono innocente,
ho fatto... ho sentito il dovere di
scrivere questo libro con grande dolore,
rivivendo questi momenti atroci che mi
hanno devastata proprio per gridare a
tutte le persone che sono innocente, che
io non ho ucciso mio figlio e che, se si
vuole arrivare a capire chi è stato,
bisogna andare nella direzione giusta
cercando di indagare in tutto quello che
c'è agli atti, che bisogna cercare di
approfondire meglio. Mi sembra, nel mio
caso, mi hanno fatto la radiografia in
lungo e in largo ma non è stato fatto
cosi con altre persone che avevano anche
molte contraddizioni.
BRUNO VESPA
E' possibile che lei si creda come si
descrive... non che lo sia..
ANNAMARIA
Mi hanno dato della pazza, ma io è da
quel giorno che continuo a ripetere ai
giudici sempre la stessa versione. Voi
non potete proprio immaginare cosa
significa avere un figlio brutalmente
assassinato sotto gli occhi e rimanere
lucidi? Eppure l'accusa chiede per due
volte la perizia psichiatrica, dopo che
mi sono volontariamente sottoposta ben a
tre e tutte mi hanno dichiarato sana di
mente. Se non mi trovassero sana di
mente, il caso sarebbe chiuso, giusto?
Invece io sono qui a chiedere giustizia
per il mio piccolo Sammy. Sono sana di
mente e voglio che si trovi l'assassino
di mio figlio.
BRUNO VESPA
Vuole raccontarci la sua versione dei
fatti, la sua verità, cosicché la
conoscano anche i nostri telespettatori?
23. 22.
ANNAMARIA
Spero di sentirmela, è molto doloroso per
me ricordare quei momenti. Ma ci provo.
(pausa)
Io avevo appena accompagnato mio figlio
Davide a prendere il pulmino come facevo
tutte le mattine. Apro la porta di casa e
la chiudo a chiave. Mi tolgo le scarpe e
infilo gli zoccoli, poi appendo il
soprabito. Di rumore sento solo la
televisione. Questo è strano, quando
Samuele non mi vede urla. Forse siamo
riusciti a non fare troppo baccano
uscendo e lui si è addormentato.
Il Bruno Vespa si avvicina al plastico e indica la porta.
BRUNO VESPA
Mi faccia capire, quindi lei è entrata
dall'ingresso principale ed ha chiuso la
porta alle sue spalle. Mentre suo figlio
stava dormendo al piano di sotto nella
stanza matrimoniale, giusto?
ANNAMARIA
Esatto, almeno quello era quello che
pensavo io. Siccome dormiva ho pensato di
farmi una doccia, quindi sono scesa nella
mia stanza per cambiarmi. C'era poca luce
che penetrava dalla finestra attraverso
il tendone blu. Guardo in direzione di
mio figlio e non lo vedo muoversi.. ho
pensato o dorme o vuole farmi il gioco
del "cucù". Però poi ho sentito un
respiro strano. Alzo il piumone per
controllare e vedo mio figlio in un lago
di sangue..
Annamaria inizia a piangere e a parlare con il magone.
BRUNO VESPA
Si sente bene signora Lorenzi?
ANNAMARIA
(singhiozzante)
E' stato.. E' stato uno shock enorme..
(MORE)
24. 23.
ANNAMARIA (CONT'D)
come se il tempo si fosse fermato, uno
shock. Non riesco a capire quello che
vedo, faccio un passo indietro, provo a
chiamarlo ma lui non risponde, è come se
non ci fosse. Sento solo il suo respiro,
una specie di rantolo terrificante. Vedo
una grossa profonda ferita sulla testa a
forma di croce e del materiale celebrale
sul cuscino. Penso che mi abbia chiamato
così forte che gli è scoppiata la testa.
Un giorno un pediatra mi aveva detto che
aveva pianto così forte che la pressione
sanguigna gli aveva rotto un capillare
nell'occhio..
(piange)
Appena mi riprendo dallo shock, cerco il
telefono per fare il 118 ma non ricordo
se ci vuole il prefisso o no per cui
sento una voce della Telecom che mi dice
che ho sbagliato numero. Riprovo, apro
la finestra e chiedo aiuto alla vicina.
Penso sia colpa del telefono troppo
vecchio, allora lascio il telefono sul
comodino e corro al piano di sopra dove
il telefono è più moderno.
BRUNO VESPA
Quindi lei per prima cosa cerca di
chiamare il 118, non riuscendoci, poi
apre la finestra al piano di sotto per
chiedere aiuto e poi sale di nuovo le
scale. Tutto questo con gli zoccoli ai
piedi.
ANNAMARIA
Esatto. Non tocco Samuele perché non so
veramente cosa fare, è lì con le braccia
distese che respira male, ho paura a
spostarlo. Vado su e rifaccio il numero
del 118, finalmente rispondono. Urlo che
ho bisogno d'aiuto ma la persona al
centralino mi dice di attendere, che mi
passa l'addetto. Sono momenti terribili,
perché sono preoccupata che Sammy
soffochi nel suo vomito. Mi giro e vedo
il mio cellulare.
(MORE)
25. 24.
ANNAMARIA (CONT'D)
Lo prendo e cerco il numero del nostro
medico di base che abita vicino a casa
nostra. Faccio fatica a concentrarmi e a
trovare il numero di Ada. Lo compongo
mentre finisco di dare i dati al pronto
intervento. Mi risponde la sua
governante, alla quale urlo: "Rosanna,
Rosanna, mandami Ada, mandami Ada.
Samuele sta male!". Ma Rosanna non
capisce, cosi mi passa Ada che mi chiede
chi sono e cosa voglio. Gli spiego che
sono Annamaria Lorenzi e che mio figlio
sta male e lei mi risponde che sarebbe
arrivata subito. Poso il telefono sul
comò della mia camera. Chiamo Samuele ma
lui non mi risponde! (si commuove)
Gli stringo la manina che aveva adagiata
lungo il corpo e gli faccio una carezza
in viso, continuando a chiamarlo:
"Samuele, Samuele, mi senti sono la
mamma, sono qui con te!". Del materiale
celebrale mi rimane attaccato alla mano e
io lo poso dolcemente pensando che fosse
suo e gli potesse servire.
BRUNO VESPA
Ma non vedeva tutto il sangue schizzato
sulle pareti?
ANNAMARIA
Ma all'inizio meno perché era in
penombra. C'era una finestra aperta ma
non c'era ancora il sole fuori: era una
luce non tanto forte. Poi il mio sguardo
era rivolto a lui, non a qualcosa
intorno, io guardavo lui.
BRUNO VESPA
Quando avverte suo marito? Mi sembra che
lei a suo marito ha riferito una
situazione più grave che al 118.
ANNAMARIA
Subito dopo avere chiamato Ada. Riprendo
il telefonino e faccio il numero, ma
nell'agitazione devo avere sbagliato e
chiamo la scuola.
(MORE)
26. 25.
ANNAMARIA (CONT'D)
Rifaccio il numero e mi risponde Giacinta
la segretaria dell'azienda in cui lavora
Stefano. Gli dico di chiamarlo con
urgenza. Poi apro la porta-finestra che
dà sul giardino.
BRUNO VESPA
Questa qui esatto?
ANNAMARIA
Quella. Cosi' Ada può entrare senza
passare dall'ingresso al piano di sopra.
Il gelo entra dentro la stanza per cui
copro Samuele con il piumone, il lenzuolo
è accartocciato al fondo. Quando la luce
illumina la stanza per la prima volta mi
rendo conto della scena raccapricciante
che ho davanti. C'è sangue ovunque, sui
muri, sulle pareti, sul letto, a terra e
lui li che geme. Entro ed esco dalla
stanza, in attesa di Ada, quando vedo
Daniela, la mia vicina, sul suo balcone.
Le urlo: "Daniela corri, aiutami! Chiama
la Satragni. Samuele sta male, gli è
scoppiata la testa.
BRUNO VESPA
La Ferrod... la sua vicina, fu in seguito
da lei accusata come presunta assassina,
perché chiamò proprio la Ferrod se era
una persona a lei sospetta?
ANNAMARIA
Mio figlio era stato ucciso, ma fino
all'autopsia pensavo che gli fosse
scoppiata la testa.. Per cui io non ho
collegato le due cose, ho agito
d’istinto! Il pubblico ministero mi aveva
chiesto se potevo darle qualche spunto su
chi potesse essere stato. Non seppi
rispondere. Ma a mio marito venne in
mente qualcosa. Ero ancora sotto choc. Il
mio era un po' uno sfogo, un po' volontà
di capire. Daniela Ferrod mi spiava, me
lo riferivano anche altre persone. Quando
passavo in paese gridava dalla finestra.
Mi guardava in modo pesante.
(MORE)
27. 26.
ANNAMARIA (CONT'D)
Secondo me era invidiosa della nostra
vita perfetta. Ma in quel momento era là
persona più vicina, non ho pensato a
nulla di tutto ciò.
BRUNO VESPA
Che reazione ha avuto la sua vicina alla
sua richiesta d'aiuto?
ANNAMARIA
Daniela mi viene incontro preoccupata di
vedermi cosi' agitata, poi una volta
sulla soglia esclama: "Oh Mio Dio!" e
indietreggia. Io le chiedo nuovamente di
andare a chiamare Ada, ma dopo pochi
metri vediamo spuntare la Panda bianca
della dottoressa..
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: MARCO
12 I./E. AUTO DI MARCO - MATTINO 12
Ada e suo suocero Marco discutono nel tragitto da casa
loro a quella dei Lorenzi.
MARCO
Come mai questa chiamata?
ADA
Dice che il figlio sta male, che vomita
sangue.
MARCO
Ma se l'ho vista io, sarà venti minuti
fa, accompagnarlo tutta tranquilla alla
fermata del pulmino.
ADA
Probabilmente quello era Davide, quello
più grande. E' il piccolo a non sentirsi
bene.
MARCO
Capisco. Ma la cosa è strana.
28. 27.
13 I./E. CASA DEI LORENZI - GIARDINO/STANZA MATRIMONIALE - 13
MATTINO
Marco e Ada incrociano la signora Ferrod che urla
qualcosa di incomprensibile e gesticola ampiamente. Ada
la guarda stupita. Parcheggiano poco più in là l'auto e
Ada scende con la sua borsa da medico. Entrambi camminano
in direzione della porta finestra. Ada entra e saluta
come se fosse una visita di routine, non avendo ancora
realizzato la gravità della situazione. Il suocero si
blocca sull'ingresso, sconvolto dalla scena che si trova
di fronte. Annamaria intanto sta parlando al fisso con il
118 e fa un cenno ad Ada.
ANNAMARIA
(al telefono, sconvolta)
Come non riescono a trovare la via?
(Pausa)
Gliel'ho già detto più volte. Si..
Montroz non Monroz.
(Pausa)
4A! Seeeee! Vi prego non respira! Fate
presto!
Ada dopo avere sentito il polso al bambino e controllato
il respiro (il bambino non viene mai inquadrato) si
avvicina ad Annamaria. Si sente il rantolo forte.
ADA
(molto agitata)
E' il 118? Dammi il telefono.
Ada prende in mano la cornetta.
ADA (CONT’D)
Qui parla Ada Satragni, sono un medico.
(pausa per ascoltare)
Il bambino è molto grave. Ha perso molto
sangue.
(pausa per ascoltare)
Sui 4 anni.
(pausa per ascoltare)
Respira ancora. Sì. Le passo mio suocero.
Ada fa un gesto a Marco, ancora bloccato sul
pianerottolo. Egli si avvicina ad Ada e prende il
telefono.
29. 28.
Annamaria sente suonare il telefono cellulare sul comò e
si avvicina per prenderlo, mentre Ada va verso il bambino
per soccorrerlo. Nel frattempo rientra anche Daniela, la
quale si avvicina con la dottoressa al bambino.
C'è una gran confusione nella stanza, Marco chiarisce la
posizione con il 118, mentre Annamaria parla a suo
marito.
Ripetizione scena a pagina 13
STEFANO
(al telefono, con dolcezza)
Sono io bimba, ti sei sentita di nuovo
male?
ANNAMARIA
(parla al telefono,
sconvolta)
Samuele è morto. E' successo un disastro,
vieni subito.
STEFANO
(al telefono, incredulo)
Cosa è successo al piccolo?
ANNAMARIA
(parla al telefono,
sconvolta)
Vieni subito.
Cade la linea. Annamaria posa il cellulare e si dirige
verso Ada e il bambino. C'è anche Daniela ad ascoltare.
ANNAMARIA (CONT’D)
Cos'ha Ada? Respira?
ADA
Dimmi cos'è successo.
ANNAMARIA
Non lo so, ero fuori ad accompagnare
Daniele al pulmino. Era nel letto che si
succhiava il dito quando l'ho lasciato e
l'ho ritrovato così.
30. 29.
ADA
Ma Samuele è caduto!
ANNAMARIA
No, No, è sempre stato nel letto.
ADA
Allora qualcuno l'ha ferito.
ANNAMARIA
No, non ho visto nessuno, è sempre stato
nel letto.
ADA
Se non è caduto, non è stato ferito, che
cos'è? Un aneurisma che gli ha fatto
scoppiare la testa?
Ada apre la sua borsa e controlla nei medicinali. Intanto
Marco mette giù il telefono ed esce dalla stanza.
ADA (CONT’D)
Ho bisogno di una bacinella d'acqua.
Poi cerca di spostare il bambino vicino al bordo del
letto. Annamaria corre in bagno, va a prendere una
bacinella e la riempie d'acqua. Mentre è in bagno si
accorge di una macchia di sangue sul lavello. Si blocca,
la guarda e poi la fa sparire con la mano, sporcandosi il
polsino della maglia.
Ada prepara un una iniezione da fare al bambino. Poi
prende delle garze dalla borsa. Le mani le tremano
visibilmente. Arriva Annamaria con la bacinella d'acqua.
L'appoggia sul letto di fianco a Samuele.
ANNAMARIA
Oh Mio Dio! Cosa gli è successo?
Ada inizia a tamponare il sangue e a ripulirgli il viso
dalla materia celebrale.
ADA
Non lo so, non lo so nemmeno io. Ho
bisogno di cotone per tamponare le ferite.
31. 30.
Annamaria torna in bagno e prende un'intera confezione di
cotone e del disinfettante.
ANNAMARIA
Ecco.
Nel frattempo Ada pratica l'iniezione sulla coscia del
bambino. Il bambino reagisce facendo la pipì.
ANNAMARIA (CONT’D)
E’ vivo? E' un buon segno? Ti prego dimmi
qualcosa Ada!
Ada continua a tamponare le ferite e non risponde. Prova
a chiamare il piccolo, muovendogli una luce di fronte
agli occhi per vedere se reagisce. Annamaria prende la
bacinella piena di sangue e va a versarla nel bagno. Ada
continua a chiamare Samuele. Annamaria posa la bacinella
con l'acqua pulita di fianco al letto.
ANNAMARIA (CONT’D)
Ada, ce la farà?
ADA
Daniela, portala fuori e non farla
entrare!
DANIELA
Su, vieni Annamaria!
Daniela la prende per un braccio e cerca di portarla
fuori, ma riesce solo a trascinarla sulla soglia
dell'ingresso.
ADA
Ma quando arriva questo elicottero?
Ditele di sollecitarlo per piacere.
Intanto si continua a udire il rantolo del piccolo.
ADA (CONT’D)
Marco, vieni dentro a darmi una mano!
Marco, entra dentro la casa facendosi spazio fra Ada e
Annamaria.
32. 31.
ADA (CONT’D)
Chiama tu il 118. Digli di fare presto!
Marco va al telefono e compone il numero.
MARCO
Sono Marco Savin, la chiamo da Cogne.
(pausa)
Dov'è l'elicottero? La situazione qui è
gravissima.
Marco mette una mano sulla cornetta.
MARCO (CONT’D)
L'operatrice sta contattando
l'elicottero, Ada.
ADA
Annamaria, ho bisogno di una coperta, vai
a prendere una coperta!
Annamaria va a prendere il necessario.
MARCO
(al telefono)
Va bene.
L'elicottero è su Cogne, non riescono a trovare la casa e
ci chiedono di uscire per segnalarla. Ti chiedono di
portare fuori anche il bambino perché probabilmente
avranno difficoltà ad atterrare.
ADA
Adesso lo mettiamo su un cuscino, lo
copriamo e lo portiamo fuori.
Nel frattempo giunge Annamaria con le coperte pesanti.
Ada prende un cuscino e lo mette di fianco al bimbo.
MARCO
Forza incominciate a uscire! L'elicottero
dovrebbe essere già in zona.
La prima ad uscire è Daniela. Annamaria attende che Ada
posi il bambino sulla barella improvvisata. Lo coprono
bene, poi lo alzano e lo mettono sul cuscino.
33. 32.
ANNAMARIA
Come posso aiutarti?
ADA
Tamponagli le ferite mentre io lo prendo
fra le braccia. Andiamo.
Ada prende in braccio il bambino nella barella
improvvisata e lo porta fuori, Annamaria la segue a breve
distanza. Daniela fa segno con le braccia verso il cielo.
DANIELA
Mi sembra di sentirlo arrivare!
CUT TO:
14 I/E. A BORDO DELL’ELICOTTERO DEL 118 - SOPRA A COGNE - 14
MATTINO
Ripetizione della scena a pagina 9.
Ivano passa il binocolo al co-pilota. Una donna si
sbraccia per segnalare la posizione. Sono in tre. Una
donna ha un bambino in braccio e l’altra le è a fianco.
La terza, quella che segnala la posizione, è poco
distante.
PILOTA
Avevi ragione tu, la casa è quella.
CO-PILOTA
(parlando alla radio)
Centrale. Contatto visivo affermativo.
PILOTA
Ok! Tentiamo un touch-and-go. Un
centinaio di metri più in su della casa
mi sembra una zona sicura. Facciamo un
tentativo.
CO-PILOTA
(parlando alla radio)
Centrale. Scendiamo. Chiedi se va bene un
po dietro la casa.
CUT TO:
34. 33.
15 I./E. MACCHINA DI STEFANO - MATTINO 15
Stefano è in auto, in mezzo al traffico, cerca di farsi
strada a tutti i costi per rientrare il più in fretta
possibile. Parla concitatamente al cellulare con suo
padre.
STEFANO
Si.. Si.. è stata di nuovo male stanotte.
(pausa)
Si.
(pausa)
Il solito attacco d’ansia. Niente di che.
(pausa)
Ora sto rientrando per vedere cos'è
successo al piccolo.
(pausa)
Già.
(pausa)
Annamaria ha detto che è morto, ma non
era in se!
(pausa)
No, non saprei. Avrà esagerato.
(pausa)
Vi chiamo appena so qualcosa di certo.
(pausa)
Va bene.
(pausa)
Ciao.
Poi Stefano compone il numero di cellulare di Annamaria.
Il telefono è scarico e risulta irraggiungibile.
STEFANO (CONT’D)
Dannazione!
Distratto dal cellulare rischia un frontale con un altra
macchina che scarta di lato e suona il clacson.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: ALBERTO
16 EXT. DISTRIBUTORE DI BENZINA DI COGNE - MATTINO 16
La tranquilla vallata di Cogne viene improvvisamente
disturbata dal forte rumore di un elicottero in arrivo.
35. 34.
Un anziano del paese sta facendo rifornimento nella
stazioncina Esso di Cogne. Alberto, mentre fa
rifornimento, si accorge del rumore, fa scattare il
meccanismo di riempimento automatico e si sposta un po
più in là, per cercare di capire da dove proviene. La
persona anziana esce dall’auto.
ANZIANO
(in dialetto, indicando i
numeri del distributore)
Alberto, furfante, mica ti avevo detto di
farmi il pieno io! 20 euro!
ALBERTO
Sta zitto un attimo, vecchiaccio tirchio!
Il meccanismo di riempimento automatico scatta e la pompa
non fa più rumore. A quel punto si distingue chiaramente
il rombo dell'elicottero.
ALBERTO (CONT’D)
Guarda là! Mi sembra un elicottero.
Chissà cosa è successo. Un incidente?
ANZIANO
Io non vedo niente, sarà un po la vista,
sarà un po che io guardo i numeri della
pompa al posto tuo, visto che mi tocca
pagare a me.
ALBERTO
Ma si', guarda là quel puntino rosso che
attraversa la vallata. Punta dritto su
Cogne. Mi sembra proprio che punti verso
di qua.
ANZIANO
Sarà il papa in vacanza! Adesso però
fammi tu la carità, quanto avevamo detto?
20 euro? Ecco qua. (Ride)
L’elicottero del 118 vira poco più in là e si porta verso
il fianco della vallata.
36. 35.
ALBERTO
Me li dai dopo vecchio genovese, adesso
dammi un passaggio, voglio andare a
vedere che succede lassù.
ANZIANO
Se offre la casa, ben venga.. salta su..
con la mia alfetta arriviamo prima di
loro!
Alberto, il benzinaio chiude il distributore di benzina e
salta sulla macchina. I due partono insieme.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: CARLO
17 I./E. NEGOZIO DI ALIMENTARI DEI PERRATONE A GIMILLAN - 17
MATTINO
Carlo Perratone esce di corsa dal suo negozio di
alimentari con il naso all’insù.
CARLO
(in dialetto)
Oddio. Cos’è successo?
(pausa, entra nel negozio)
François, stai tu al negozio? Vado a
vedere!
Carlo prende il telefono cellulare e le chiavi, poi
chiama Graziana.
TRANSITION TO BLACK.
TEXT IN WHITE: CARLO E
ULISSE
18 EXT. NEGOZIO DI ORTAGGI E FRUTTA DEI GUICHARDAZ - MATTINO 18
Carlo arriva in furgone, parcheggia davanti al negozio e
scende. Si appresta ad entrare ma trova Ulisse con i suoi
clienti che guardano in cielo appena fuori dal negozio di
ortofrutta.
37. 36.
CARLO GUICHARDAZ
(in dialetto)
Ciao Ulisse. Grazie di avere aperto.
(Ulisse non risponde)
Beh che c’è?
ULISSE
E’ successo qualcosa vicino casa nostra.
Si gira e vede anche lui l’elicottero.
19 I./E. A BORDO DELL’ELICOTTERO DEL 118 - SOPRA LA CASA DEI 19
LORENZI - MATTINO
Il medico e il suo staff paramedico sono pronti a
intervenire. Si preparano allo sbarco.
LORENZO
Okay ragazzi, ci siamo. State pronti con
la barella. Il terreno è scosceso e
ripido, per cui passi lenti e piedi ben
piantati a terra. Non voglio soccorrere i
miei soccorritori. Ci siamo intesi?
PERSONALE MEDICO DEL 118
Si.
LORENZO
Il bambino è grave, portate giù anche la
rianimazione.
CO-PILOTA
(dallo sportellino)
Cinque secondi all'atterraggio.
20 L'elicottero alza moltissima polvere durante 20
l'avvicinamento al suolo. Si posa in una zona non abitata
a una certa distanza a Nord dalla villetta. Fuori sul
giardino ci sono quattro persone, più il bambino da
soccorrere.
Il co-pilota apre uno sportellino e urla nel vano di
carico.
CO-PILOTA (CONT’D)
Vai! Vai! Vai!
38. 37.
20 EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO - MATTINO 20
Lorenzo spalanca il portellone laterale dell'elicottero e
il personale medico scende. Dalla porta laterale della
cabina scende invece Ivano, la guardia alpina. Il
personale medico corre con un buon passo e si dirige
verso il piccolo Samuele. Il pilota fa un gesto ad Ivano
per comunicargli che sale in quota e rimane in hovering.
Una volta allontanati tutti, l'elisoccorso dà potenza al
motore e sale in quota a un centinaio di metri.
LORENZO
(urlato verso Ada)
Sono Lorenzo Iannizzi del pronto
soccorso. Quali sono le condizioni del
paziente?
ADA
(in stato confusionale)
Dott.ssa Satragni. Ho cercato di
tamponare le ferite come potevo. Perde
copiosamente sangue dalle ferite sulla
testa. Respira con fatica, le pulsazioni
stanno diminuendo, ma il cuore ancora.
LORENZO
Ok. Ce ne occupiamo noi ora.
Ada apre i tamponi di cotone utilizzati per fermare il
sangue e mostra la lesione sulla fronte. Il medico rimane
in silenzio, ma è molto sorpreso delle ferite di chiara
origine traumatica sulla parte occipitale sinistra del
cranio. Ivano è li con loro che ascolta e osserva il
bambino.
LORENZO (CONT’D)
(turbato)
Mio Dio! Cos'è successo qui?
ADA
(agitata)
Non lo so.. non lo so.. potrebbe essere
stato colpito da un aneurisma..
LORENZO
(irritato)
Ma non dire questo!
39. 38.
I soccorritori chiedono spazio, allontanano la madre, la
vicina e il suocero di Ada. Annamaria, mentre arrivano i
soccorsi, piange senza dire una parola, tiene le braccia
conserte.
INFERMIERE
Fate largo per piacere! Fate largo!
LORENZO
Chi è il genitore del bambino?
ADA
Lei è la madre, il padre sta arrivando.
LORENZO
Dobbiamo portarlo via d'urgenza signora.
Forza dategli ossigeno e mettetelo sulla
barella. Tamponate meglio quelle ferite.
Fermate il sangue.
ANNAMARIA
(piangendo)
Sopravvivrà?
Il medico fa finta di non sentire la domanda per non
dovere rispondere.
LORENZO
Per favore portatela dentro.
Daniela e Vito (il vicino di casa che è sopraggiunto in
soccorso) cercano di portare dentro Annamaria. Lei entra
in casa, ma poi si lamenta. Ivano segue la signora nella
casa ma poi ci rimane. Intanto fuori arrivano numerosi
estranei, fra cui la signora di servizio di Ada.
ANNAMARIA
(piangendo)
Non voglio stare qui! Lasciatemi uscire!
LORENZO
Come si chiama il bambino?
ADA
Samuele.
40. 39.
LORENZO
Samuele mi senti?
Lorenzo punta la luce negli occhi del bambino per vedere la sua
risposta. Poi ascolta se respira. Annamaria ritorna in zona.
LORENZO (CONT’D)
Conosce il suo gruppo sanguigno?
(rivolgendosi ad Ada)
No.
LORENZO (CONT’D)
Quanto sangue ha perso?
ADA
Non so. Molto. Abbiamo cercato di
tamponare le ferite ma era sul letto in
un lago di sangue. Gli ho fatto una
iniezione di adrenalina.
LORENZO
Forza con quella barella! Ivano dov'è?
INFERMIERE
Non saprei!
Annamaria si gira nervosa per la seconda volta a guardare
Ivano che è rimasto in casa.
LORENZO
(rivolto a un infermiere)
Va bene. Chiama tu l'elicottero. Digli di
scendere che evacuiamo il paziente.
L'infermiere prende la sua radio.
INFERMIERE
(parla alla radio)
Franco sono Marco passo.
CO-PILOTA
(alla radio)
Dimmi.
41. 40.
INFERMIERE
(parla alla radio)
Evacuiamo il bambino, scendete fra due
minuti, tempo di prepararci.
Intanto gli infermieri continuano a tamponare il sangue e
dare ossigeno al bambino. Poi lo spostano sulla barella e
lo legano.
21 INT. CASA DEI LORENZI - CAMERA MATRIMONIALE/BAGNO - 21
MATTINO
Ivano è rimasto dentro casa ad osservare il sangue sulle
pareti e sul soffitto, quando sente alla radio la
conversazione tra l’infermiere e il co-pilota. Ivano nota
anche il calzino insanguinato per terra e il pigiama
appoggiato sul letto.
INFERMIERE
(alla radio)
Evacuiamo il bambino. Scendete al più
presto.
CO-PILOTA
(alla radio)
Okay, scendiamo.
Ivano prende la radio in mano e cambia canale per
contattare i carabinieri. Un istante dopo Annamaria entra
dentro la stanza.
ANNAMARIA
(rivolgendosi a Ivano)
Ha bisogno di qualcosa?
IVANO
(rimettendo la radio nel
fodero)
No, grazie.
Annamaria poi vede Stefano arrivare e gli va incontro.
Ivano per non farsi sentire va nel bagno, chiude la porta
e si guarda intorno per cercare un oggetto che potrebbe
avere stato utilizzato l’assassino. Poi chiama.
42. 41.
IVANO(CONT’D)
(parlando alla radio)
Qui guardia alpina Ivano Iannizzi in
servizio d’emergenza con l’elisoccorso a
Cogne. C’è qualcuno in ascolto? Passo.
STAZIONE CARABINIERI
(alla radio)
Qui stazione dei carabinieri di Cogne.
IVANO
(parlando alla radio)
Siamo intervenuti in una villetta, al 4A,
Frazione Montroz. Il bambino ha il cranio
sfondato. La stanza in cui si trovava è
imbrattata di sangue fino al soffitto.
STAZIONE CARABINIERI
(alla radio)
Come dice? Mandiamo subito una pattuglia.
Ivano esce dal bagno e poi dalla stanza.
22 EXT. STRADA COMUNALE DI COGNE - MATTINO 22
Stefano è in auto ed è infuriato per l'alfetta che
procede a bassa velocità verso casa sua. Sull'auto che lo
precede c'è Alberto e il vecchietto che gli ha dato un
passaggio. Prima di imboccare la stradina di casa le due
auto incrociano il pulmino della scuola (che trasporta
l’asilo nido questa volta) in attesa di Samuele. Lo
scuolabus chiude le porte e se ne va dritto per la strada
principale lasciando le due auto svoltare nella stradina.
Lungo la strada comunale le due macchine devono farsi
largo fra una schiera di curiosi che stanno camminando ai
bordi della stradina, verso la sua abitazione. Stefano è
molto calmo, non si innervosisce.
Dopo qualche istante il vecchietto mette la freccia e
accosta per parcheggiare lungo il prato. Stefano ha
finalmente strada libera. Parcheggia l'auto dietro a
quella della Satragni. Annamaria riconosce l’auto e gli
va in contro.
43. 42.
23 EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO 23
ANNAMARIA
Stefano!
Annamaria esce di casa.
STEFANO
O mio Dio!
ADA
Stia tranquillo Lorenzo è ancora vivo ed
è in buone mani, stanno per portarlo via..
STEFANO
Ma cos’è successo?
ADA
Non lo so, perde sangue dalla testa, non
lo sappiamo..
Annamaria emette dei versi, chiude gli occhi e poi
incomincia ad avere un malore. Nel frattempo rientra
Ivano. Ada dà sostegno ad Annamaria. Lorenzo alza la
copertina e guarda il bambino poi si rivolge alla moglie.
STEFANO
Stai tranquilla, non ti sentire in colpa.
LORENZO
Ah! Sei qui Ivano! Scusami un attimo.
Lorenzo e Ivano si spostano un attimo per parlare in
privato.
LORENZO (CONT’D)
(rivolto a Ivano)
Lo portiamo via. L’elicottero sta
scendendo.
IVANO
E cosa lo porti via a fare?
LORENZO
Respira ancora, è in stato comatoso ma è
vivo, non posso lasciarlo qui.
44. 43.
IVANO
Ho chiamato io i carabinieri. Saranno qui
tra pochi minuti.
Tornano insieme agli altri Ivano e Lorenzo.
Nel frattempo c’è un gran via vai di persone che entrano
ed escono dalla stanza, compreso Alberto, l’anziano e
Carlo Perratone.
LORENZO
L’elicottero sta arrivando. State pronti.
(poi si rivolge alle persone
che sono lì)
Per favore chiamate il 112.
ADA
(si rivolge ad Annamaria)
Non vai anche tu?
ANNAMARIA
Non so, si può?
ADA
Non saprei.
ANNAMARIA
Può chiedere lei Ada? Intanto vado a
prepararmi.
Lorenzo e la vicina sono lì di fianco che ascoltano il
discorso. Intanto l’elicottero è sopra la casa e
lentamente si avvicina al suolo.
Lorenzo e i soccorritori alzano il bambino. Ada parla con
Ivano ma c’è troppo rumore e non si sente nulla.
Annamaria tira fuori dalla tasca le chiavi e le dà a
Daniela.
ANNAMARIA (CONT’D)
Per favore Daniela chiudi tu la porta-
finestra..
DANIELA
Non ti preoccupare, dai pure a me.
45. 44.
Intanto l’elicottero inizia a rombare sulle loro teste e
atterra con un solo pattino dove si era posato prima.
Ada corre da Annamaria.
ADA
Dovete rimanere qui! Non si può salire a
bordo!
ANNAMARIA
Come non si può?
ADA
(più forte)
Mi spiace, mi dicono che dovete rimanere
qui! Non sanno se lo portano all’ospedale
di Aosta o direttamente a Torino.
Il personale medico termina l’imbarco del bambino e
l’elicottero vola via. Stefano rimane solo a terra.
24 INT. SCUOLA ELEMENTARE DI COGNE 24
INQUADRATURA DI DAVIDE CHE DALLA FINESTRA DELLA SUA
SCUOLA GUARDA L’ELICOTTERO DEL 118 VOLARE VIA LONTANO.
INQUADRATURA DELLA CASA CHE SI ALLONTANA DAL PUNTO DI
VISTA DELL’ELICOTTERO.
25 INT. STUDIO TELEVISIVO - SET 25
BRUNO VESPA
Quindi la prima a visitare il bambino è
stata proprio la dottoressa Satragni.
Possibile che non si sia accorta subito
che quelle lesioni fossero di origine
traumatica? Ha parlato di un forte
aneurisma per consolarla o perché ne era
convinta?
ANNAMARIA
Penso che lei me lo abbia detto perché
come me non poteva pensare ad un
omicidio.
(MORE)
46. 45.
ANNAMARIA (CONT'D)
La nostra vita a Cogne è proprio la vita
di paese, lontana da tutto questo.
BRUNO VESPA
Come può non aver pensato lei ad un
delitto?
ANNAMARIA
Non lo so... non mi ha sfiorato neanche
lontanamente. Forse era il mio senso di
colpa di averlo lasciato lì che mi ha
fatto pensare questo... di averlo
lasciato abbandonato... pensando di
lasciarlo in un posto sicuro... perché
sapevo che se era nel mio letto lui ci
sarebbe rimasto, sarebbe rimasto lì pochi
minuti.
BRUNO VESPA
Dal tutto risulta che lei si è accorta
della morte di Samuele molto, molto dopo.
ANNAMARIA
Beh, no io vedevo la gravità man mano che
passavano i minuti, passando dalla camera
al piano di sopra a chiedere soccorsi,
vedevo che lui non mi rispondeva, vedevo
che tutte le mie urla nel chiamarlo, nel
toccarlo e mi accorgevo della gravità
delle sue ferite, cosa che nella penombra
iniziale e poi nella luce. Dopo questo me
ne rendevo conto perché aumentavano,
vedevo i tagli più profondi quanti ne
aveva.
BRUNO VESPA
Quindi lei al 118 ha parlato di sangue
dalla bocca perché non se ne è accorta
subito.
ANNAMARIA
Si, è andata così, alla prima chiamata al
118 ho parlato di sangue che esce dalla
bocca. Poi loro hanno richiamato proprio
mentre entrava la dottoressa, quindi ci
ha parlato lei.
(MORE)
47. 46.
ANNAMARIA (CONT'D)
L’elicottero aveva problemi ad
individuare la zona, quindi gli ha
passato suo suocero, Marco, guida alpina
che conosce bene i dintorni. Io non ho
più parlato con loro. Però subito dopo ha
chiamato Stefano sul cellulare, a lui
dico di correre subito perché Samuele sta
malissimo, che gli è scoppiata la testa.
BRUNO VESPA
Poi cosa succede? Ci racconti.
ANNAMARIA
Ada mi chiede cosa è successo e io gli
dico che non lo so. Samuele era nel
lettone quando l’avevo lasciato che
dormiva e si ciucciava il dito e io l’ho
trovato così dopo avere accompagnato
Davide al pulmino. Ada gli presta le
prime cure, mi chiede di andargli a
prendere dell’acqua e del cotone. Io
cerco di rendermi più utile che posso,
vado in bagno e prendo una bacinella e la
riempio d’acqua. Poi le porto il cotone.
Le chiedo cosa può essere successo e lei
mi risponde di non saperlo, che potrebbe
essergli esplosa la testa perché quella
era l’impressione che dava vedendolo.
BRUNO VESPA
Suo figlio a questo punto è ancora vivo,
vero?
ANNAMARIA
Si, è immobile ma respira regolare...
(pausa)
Ada gli pulisce la faccia e tampona le
ferite poi gli fa una iniezione alla
coscia. Lui reagisce facendo la pipì
allora io gli chiedo se è un buon segno,
visto che reagisce, ma Ada non mi
risponde. E’ molto agitata, le tremano le
mani. Spero mi dica che sta meglio,
insisto e lei mi fa allontanare da
Daniela, ma non riesco a stare lontano al
mio bambino.
(MORE)
48. 47.
ANNAMARIA (CONT'D)
Lo guardo, spero che sopravviva, anche
menomato o con una cicatrice molto
grande, non importa. La dottoressa mi
chiede si sollecitare l’elicottero ma io
sono in preda al panico, allora suo
suocero entra nella stanza e chiama dal
fisso dall’altra parte del letto. Ci
comunicano di portare fuori il bambino
per sollecitare il trasporto, la
dottoressa mi dice che devo andare con
l’elicottero allora io salgo a cambiarmi.
BRUNO VESPA
Quindi lei ha camminato sul sangue e per
questo gli zoccoli erano sporchi, come
rilevato dal RIS.
ANNAMARIA
Si. Io sono stata inizialmente
incriminata per quegli zoccoli. Poi in un
secondo momento i nostri periti hanno
provato che quelle all’interno non erano
tracce di sangue, ma intanto il processo
è stato fatto solo a me. Salgo le scale
di corsa, mi cambio gli zoccoli con gli
stivaletti, prendo la giacca, la borsa e
le chiavi dall’interno della porta perché
qualcuno chiuda la casa. Scendo in camera
da letto e lascio la borsa e la giacca e
li appoggio fra il letto e la porta
finestra. Chiedo ad Ada cosa posso fare
per aiutare e allora vado a prendergli un
cuscino e una copertina in camera di
Davide. Ada crea un lettino improvvisato
con il cuscino e la coperta. Quando muove
Samuele però dai tagli sopra la fronte,
dove ci sono i capelli esce tanto sangue,
io tra un po svengo. Sono paralizzata
dalla paura.
BRUNO VESPA
Suo marito a questo punto non era ancora
arrivato signora?
ANNAMARIA
No. Continuo a guardare verso il prato se
arriva ma non arriva.
(MORE)
49. 48.
ANNAMARIA (CONT'D)
Vado sul marciapiede della casa dove Ada
ha appoggiato Samuele e gli tocco la
manina, lo sento freddo, ma Ada dice di
averlo coperto bene. Perde molto sangue e
non respira. Ada si avvicina e dice che
respira, ma servono delle altre bende per
tamponare le ferite. Daniela va dentro e
ne prende un po, però si dimentica di
disinfettarlo allora io mi arrabbio con
lei. Ada tampona le ferite e le copre con
del cotone, quando udiamo che
l’elicottero sta arrivando. E quasi tutto
coperto tranne un taglietto che arriva
fino all’occhio. Io lo chiamo, ha gli
occhi semiaperti e fissi.. Sammy Sammy,
lui apre un occhio e lo richiude, allora
riprovo e lui di nuovo, lo dico alla
dottoressa ma non mi risponde. A quel
punto mi allontanano e io non lo rivedrò
più.
Annamaria si mette a piangere.
ANNAMARIA (CONT’D)
Alzo lo sguardo.. C’è tanta gente e tanta
confusione. L’elicottero cerca di
atterrare fra casa nostra e i vicini.. ma
alza troppa polvere. Arriva anche
Stefano, io gli vado incontro ma lui va
dal bambino. L’elicottero non riesce ad
atterrare e si posa dietro la nostra
villetta. I soccorritori e il medico
dell’elicottero scendono e gli danno
subito ossigeno, poi lo caricano sulla
barella. Stefano li segue e gli aiuta. Io
li seguo lungo la scalinata che porta
all’ingresso principale, poi consegno le
chiavi alla vicina perché chiuda ma la
dottoressa e altre persone sopraggiunte
mi trattengono. Mi parlano ma io non le
ascolto. Mi mettono in mano un bicchiere
e mi dicono di bere. Mi infastidiscono.
Chiedo di salire sull’elicottero ma la
dottoressa mi ripete di bere, che non c’è
posto. Urlo a Stefano di salire lui ma
troppo tardi, l’elicottero è già in volo.
50. 49.
BRUNO VESPA
Quindi al contrario di quello che è stato
detto non è stata Lei a non volere
accompagnare il bambino all’ospedale.
ANNAMARIA
Mi è stato impedito di salire
sull'elicottero. E' stato solo a livello
mediatico che è stato tirato fuori questo
e poi nella sentenza del giudice che mi
ha condannato, che non so dove abbia
preso questa affermazione perché non
esiste, anzi agli atti c'è proprio
scritto che mi hanno trattenuto perché io
volevo salire su quell'elicottero.
Abbiamo cercato di seguirlo in macchina
ma ci hanno fermato perché non sapevano
dove lo stavano portando. Ada aspettava
una chiamata per saperlo. Quando il
telefono squilla io sono lì pronta a
partire con Stefano ma lei mi abbraccia,
io non capisco perché, e poi.. e poi mi
stringe forte e sussurra nell’orecchio
“Samuele è morto..., non ce l’ha fatta”.
Annamaria si mette a piangere.
BRUNO VESPA
Come reagisce alla notizia suo marito?
ANNAMARIA
Sono attimi in cui non vedi più nulla,
non senti più nulla. Io ho sentito solo
Stefano piangere e urlare il suo nome
dalla gradinata delle scale. Abbiamo
vissuto un quarto d’ora di autentica
disperazione e non abbiamo avuto nemmeno
il diritto di potere piangere il nostro
bambino, oltre quel quarto d’ora. Le
esigenze investigative avevano la
precedenza. Un maresciallo nostro amico,
che era stato nostro ospite qualche
giorno prima, mi prende da parte e mi
chiede: “Ma perché stamattina hai
chiamato il 118?”
51. 50.
ATTO II: LA SERA PRECEDENTE
26 EXT. STRADA COMUNALE DELLA FRAZIONE - NOTTE 26
Stefano come tutte le sere rientra a casa dal lavoro con
la sua auto. Percorre le ultime curve che lo separano
dallo chalet di montagna in cui vive con la moglie. C'è
un grande buio attorno, il posto è molto isolato, solo la
vallata è illuminata. Stefano pigia un tasto sul
telecomando nel portaoggetti dell’auto e parcheggia
l’auto nel garage. Qualcosa o qualcuno sembra osservarlo
da un muretto poco distante.
VISTA ESTERNA DELLO CHALET DA UN PUNTO DI VISTA DI UNA
PERSONA APPOSTATA FUORI DALLA CASA.
27 INT. CASA DEI LORENZI - SCALE/SALA 27
Stefano sale le scale interne della casa.
STEFANO
Bimbi? Bimba? Dove siete?
I bambini sono nascosti nella sala da pranzo della casa,
addobbata a festa. La mamma, nascosta dietro lo stipite
della porta, fa il segno di far silenzio ai bambini,
anch’essi nascosti che se la ridacchiano divertiti.
Stefano sente le risate dei bambini e capisce dove sono
nascosti.
STEFANO (CONT’D)
Un mostro vi ha uccisi tutti? Bambini
dove siete?
Stefano si avvicina alla sala da pranzo. Samuele scalpita
per uscire e Davide il più grande lo trattiene.
DAVIDE
(sottovoce)
Dove vai, stai qui nascosto!
Samuele non ce la fa ed esce fuori.
SAMUELE
Buh!
52. 51.
STEFANO
Oh! Che spavento!
Samuele ride e scappa gridando dalla paura verso la
mamma. Si attacca alla gamba di lei e Annamaria lo prende
in braccio. Davide va verso il babbo e la mamma lo segue.
DAVIDE
Non vale è uscito prima.. ciao Papi!
Stefano dà un bacio a Davide.
ANNAMARIA
Ciao amore come è andata oggi?
DAVIDE
Insomma, le solite piccole scaramuccie
con il capo che mi innervosiscono un po,
per il resto tutto bene. Voi birbanti
cosa avete fatto oggi?
SAMUELE
Io ho preparato la pizza!
STEFANO
(ride)
E la mamma non ti ha aiutato nemmeno un
poco?
SAMUELE
Un pochino si..
Annamaria sorride.
STEFANO
E tu, ometto di casa?
DAVIDE
Io ero con la maestra.
ANNAMARIA
Dai venite tutti in cucina che è pronto!
Ho fame!
I bambini corrono verso la cucina.
53. 52.
STEFANO
(verso la moglie, ride)
Sono terribili insieme non stanno mai
fermi 5 minuti!
ANNAMARIA
A chi lo dici! Ma quanto sono carini.
Annamaria e Stefano si guardano e poi si baciano.
28 EXT. CASA DEI PERRATONE - SERA 28
Una auto con i fari accessi nella notte attende con il
motore acceso fuori da una casa di montagna. Una signora
impellicciata entra a bordo dell'auto facendo ampi sbuffi
dal freddo.
29 I./E. AUTO DEI PERRATONE - SERA 29
All'interno Carlo Perratore e Graziana Blanc discutono.
GRAZIANA
(in dialetto valdostano)
Non so tu ma io non ho proprio voglia di
andare a trovare i Bologneis.
CARLO
(in dialetto valdostano)
Graziana, sono sei mesi che me lo chiede.
Dobbiamo parlare di cose importanti per
il futuro di Cogne. Fammi il piacere.
GRAZIANA
(in dialetto valdostano)
Come vuoi. Ma quando entra in negozio con
quell'aria da gran donna di città,
guarda..
CARLO
(in dialetto valdostano)
Fattela piacere per stasera. Forse scopri
che è una bella persona invece.
Carlo continua a guidare nella notte.
54. 53.
30 INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - SERA 30
Annamaria lava i piatti in cucina quando improvvisamente
avverte un malore. La donna emette un gemito poi porta
una mano allo stomaco. Stefano si alza dalla sedia e la
sorregge da dietro, lei si lascia un po andare. La TV è
accesa.
STEFANO
Annamaria!
ANNAMARIA
(geme)
STEFANO
Stai di nuovo male?
ANNAMARIA
Ahhh non riesco a respirare. Mi manca
l'aria.. mi sento svenire..
STEFANO
Non stare in piedi, siediti sul divano.
Lascia stare i piatti, ci penso io poi.
Annamaria si siede sul divano, sorretta da Stefano.
STEFANO (CONT’D)
Aspetta ti apro un poco la finestra.
Stefano apre la finestra, qualcosa si muove all’esterno
della casa.
INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI
DALLA CASA.
STEFANO (CONT’D)
Bimbi andate a giocare in salotto, la
mamma non sta bene.
I due bimbi se ne vanno con calma, poi incominciano a
correre e a urlare appena usciti dalla porta della cucina.
STEFANO (CONT’D)
Vuoi che chiami i Perratone per dirgli di
non venire?
55. 54.
ANNAMARIA
Ma no.. vado in bagno un attimo.. vedrai
che quando torno starò meglio.
Annamaria si alza dal divano e va in bagno. Una volta
vicino alla tazza porta due dita in gola e vomita.
Stefano attende fuori dal bagno e la sente vomitare.
STEFANO
Meglio evitare Bimba, adesso li chiamo..
Stefano si avvicina al telefono e compone il numero di
casa, ma non risponde nessuno. I ragazzi continuano a
giocare. Poi suona il campanello. Annamaria è sempre nel
bagno che cerca di riprendersi, suda freddo. Quando sente
il campanello si alza da terra e si lava la faccia.
Stefano va ad aprire la porta, i bambini lo seguono.
31 EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO - SERA 31
Stefano esce in giardino e va incontro all'amico Carlo.
STEFANO
Ciao Carlo! Grazie di essere venuto.
Nel frattempo scende dall'auto anche la moglie.
CARLO
Stefano, che piacere. Ti presento mia
moglie, ma forse vi conoscete già..
Graziana questo è Stefano, consigliere
della giunta del nostro amato comune.
STEFANO
Onorato di conoscerla signora.
GRAZIANA
Piacere mio.
STEFANO
Mi scuso per mia moglie se non è venuta
fuori con me. E’ dentro che vi attende.
Purtroppo non si sente bene.
56. 55.
GRAZIANA
(prende Carlo per un braccio)
Non vogliamo assolutamente disturbare.
Carlo è meglio che torniamo un altra
volta.
STEFANO
Ma non disturbate affatto! Tanto poi le
passa.. non vi preoccupate. Prego vi
faccio strada.
32 INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - SERA 32
I Perratone entrano in casa.
INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI
DALLA CASA.
Entra Stefano in cucina e poi seguono i Perratone.
STEFANO
Annamaria, questi sono Graziana e Carlo
Perratone. Gli amici di cui ti ho tanto
parlato.
ANNAMARIA
Piacere! Benvenuti a casa nostra!
Scusatemi se non mi alzo, ma ho avuto un
leggero malore e ho paura di svenire.
CARLO
Per carità! Stia seduta signora!
(pausa)
E loro due chi sono? Ciao!
STEFANO
Le nostre due pesti! Davide e Samuele!
Fate “ciao” a Carlo!
DAVIDE
Buonasera!
Samuele ride e si nasconde tra le braccia della mamma.
STEFANO
Sammy! Fai ciao!
57. 56.
SAMUELE
(lentamente)
Ciao..
STEFANO
E’ tanto attaccato alla mamma. Annamaria
ce la fai ad alzarti e venire di là in
salotto?
ANNAMARIA
Magari, piano piano, provo.
Annamaria si alza lentamente e tutti si muovono verso la
sala.
CUT TO:
33 INT. CASA DEI LORENZI - SALA - NOTTE 33
I bambini giocano di fianco ai genitori mentre la
conversazione diventa più intima.
ANNAMARIA
Questi improvvisi cali di pressione li ho
avuti spesso durante la gravidanza. Più
di dieci ore travagliate per avere Davide
e altrettante per Samuele. Pensavo
veramente di morire.
STEFANO
Non dire così su!
ANNAMARIA
Pensate che quando ero ancora in cinta,
una volta andai in centro ad Aosta con
una amica. Eravamo sulla strada in
macchina, stavamo parlando dei problemi
di suo figlio per via del suo handicap,
poverina, quando io mi sento svenire e la
faccio fermare in mezzo alla strada.
CARLO
Si vede che la vita frenetica di città
non fa per lei signora. Si sta molto
meglio qui che c’è l’aria buona, vero?
58. 57.
ANNAMARIA
Sì, sì.. Sono cresciuta in un paese
piccolo come questo io!
(nota Davide sbadigliare)
Stefano puoi portare tu a letto Davide
per favore? Mi sembra assonnato.
STEFANO
Ci penso io, non ti preoccupare. Vieni
Davide.
Stefano prende Davide in braccio, il bimbo è assonnato e
si stropiccia gli occhi.
ANNAMARIA
Domani va a scuola e si deve alzare
presto.
Stefano e Davide se ne vanno. Graziana guarda il piccolo
Samuele. Le due donne appaiono abbastanza in confidenza
ora.
GRAZIANA
Certo che i figli sono un dono del cielo
ma anche un grosso sacrificio!
ANNAMARIA
I bambini sono tutta la mia vita, non
potrei vivere senza di loro. Davide è
fantastico! Un bravissimo bambino!
Samuele mi preoccupa un po’.. è tanto
vispo! Sono veramente una mamma troppo
apprensiva. Sapessi come li vizio!
(pausa)
Ma perché voi due non avete figli? Se
posso chiedere... non li volete?
GRAZIANA
(visibilmente dispiaciuta,)
No, no, eccome se li vogliamo. L’anno
scorso ho perso una bambina nata
prematura.
Graziana ha un gesto d’affetto nei confronti del marito
posandogli la mano sulla gamba. Il marito l’abbraccia.
59. 58.
ANNAMARIA
Che cosa terribile!
GRAZIANA
(commossa)
Terribile. L’hanno sottoposta a delle
cure sperimentali, ma alla fine non ce
l’ha fatta. Dovreste provare anche voi
cosa significa.
ANNAMARIA
Avete intenzione di riprovarci?
GRAZIANA
Non saprei, nelle mie condizioni di
salute dovrei farmi la gravidanza a letto
e con il negozio sarebbe un guaio. Vorrei
tanto un figlio, ma so che mi
richiederebbe davvero tanti sacrifici.
ANNAMARIA
E si! Avere un figlio richiede davvero
tanto, anche sacrificare la salute se
necessario, ma quante soddisfazioni dopo.
Samuele è attaccatissimo alla sua mamma.
Quando non mi vede urla e scoppia a
piangere, pensa!
CARLO
Ti posso chiedere perché la stanza è
addobbata a festa? Era un po che te lo
volevo chiedere!
ANNAMARIA
Domani facciamo una festa per Davide e
tutti i suoi amichetti! La facciamo
sempre perché ci fa stare bene, ci
teniamo molto a fare amicizia anche con
gli altri genitori. Sai, siamo di fuori.
Samuele incomincia a giocare pericolosamente con un
mobile e la mamma ha uno scatto d’ira.
ANNAMARIA (CONT’D)
Samuele! Piantala o le prendi! Scendi di
lì immediatamente!
60. 59.
Samuele smette ma poi si mette a piangere. La mamma torna
in se e lo prende in braccio. Poi gli accarezza la testa
per farlo smettere. I Perratone si guardano un po
imbarazzati. Stefano torna dopo avere messo a letto
Davide.
STEFANO
Non stai di nuovo bene Bimba?
ANNAMARIA
Nulla di grave Samuele stava per farsi
male sul mobile. Io, mah, sto così così.
STEFANO
Ah! E’ solo un po vispo. Vi possiamo
offrire qualcosa?
CARLO
Io volevo farti i complimenti per la
magnifica vista del paese da qua. Davvero!
Carlo si avvicina con Stefano e Graziana a un ampia
finestra che da su Cogne illuminata di notte.
STEFANO
Grazie! Abbiamo fanno tanti sacrifici per
questo nido d’amore, ma ora ne siamo
felici e orgogliosi! Ancora grazie. Posso
farti vedere il resto della casa?
CARLO
Volentieri.. Tu Graziana rimani con
Annamaria nel caso non si sentisse bene?
GRAZIANA
Si si, nessun problema.
INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI
DALLA CASA, SI NOTANO CARLO E STEFANO CHE SCRUTANO DALLA
FINESTRA.
ANNAMARIA
Ti spiace se incominciamo a spostarci in
cucina? Abbiamo preparato da mangiare...
Una cosa semplice, della pizza e qualche
dolcetto.
61. 60.
GRAZIANA
Fai piano piano.
Annamaria si alza, sembra stare meglio.
ANNAMARIA
Mi sembra che un po è passato. Vieni
Sammy!
Il bimbo prende i suoi giocattoli e segue la mamma in
cucina.
34 INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - NOTTE 34
Annamaria entra lentamente in cucina.
ANNAMARIA
Scusami per il disordine. Mi ha colto il
malore e ho lasciato i piatti da fare.
La TV è accesa e stanno trasmettendo uno speciale sul
delitto di Erika e Omar.
Rientrano Carlo e Stefano parlando di politica.
STEFANO
E così l’assessore l’ha cacciato
dall’ufficio..
CARLO
(ride)
Ma pensa te! Che matto di un sindaco.
(pausa e poi si rivolge ad
Annamaria)
Signora, la vostra casa è splendida.
Complimenti.
ANNAMARIA
Grazie! Posso offrirvi qual cosa? Abbiamo
pizza e dolcetti.
(pensa)
E da bere acqua, vino oppure bibite.