Ricerca sul rapporto tra le microimprese Italiane e il web
1. Ricerca sul rapporto tra le
microimprese Italiane e il web
Autore: Alessandro Marocchini
Roma, 27/09/2009
2. Cos’è una microimpresa?
• Una microimpresa è
un’azienda con massimo 10
dipendenti e un fatturato
annuo non superiore ai 2
milioni di euro (fonte:
Raccomandazione 2003/361 della
Commissione Europea, del 6 maggio
2003)
• La microimpresa rientra nella
macrocategoria delle PMI di
cui fanno parte anche
piccole e medie imprese
• In Italia le microimprese
sono il 95% del totale delle
aziende e occupano il 46%
dei lavoratori.
3. Caratteristiche distintive delle
microimprese
• Rilevante presenza nel panorama delle
imprese nazionali
• Fondamentale bacino occupazionale per lo
sviluppo economico Europeo
• Specifica diffusione territoriale e presenza di
distretti locali
• Offrono un bacino di assorbimento nei
confronti dei disoccupati fuoriusciti dalle grandi
imprese
• Nelle microimprese la figura dell’imprenditore
è preponderante e onnipresente, spesso
ricopre più ruoli all’interno dell’azienda
• Mancanza di organizzazione aziendale e ruoli
delineati
• Il bilancio aziendale molto spesso coincide con
il bilancio familiare
• Nelle microimprese comunemente non esiste il
concetto di formazione e l’unica forma di
apprendimento considerata e attuata è il
training on the job
• Molto spesso le microimprese nascono già
sottocapitalizzate e per finanziarsi ricorrono
abitualmente all’autofinanziamento non
avendo nessuna riserva economica
4. La ricerca
• La ricerca è stata svolta su un
campione di 70 microimprese
sparse uniformemente in tutto
il territorio nazionale
• La ricerca si è svolta tra Luglio
e Settembre 2009 tramite
questionario strutturato
compilabile anonimamente
online
• Questa ricerca non ha nessun
valore statistico ma può essere
utile a comprendere le
dinamiche del rapporto tra la
microimpresa Italiana e il web
5. Aziende a gestione familiare
• Il 62% delle microimprese
intervistate è a carattere
familiare
• Le imprese che hanno tra i 7
e i 10 dipendenti sono
quelle con minor
percentuale di gestione
familiare
• Le imprese a carattere
familiare sono gestite e
amministrate all’interno di
un nucleo familiare
• Le questioni aziendali
vengono discusse in
famiglia ma le decisioni
vengono effettivamente
prese dal titolare d’impresa
6. Bilancio aziendale = bilancio
domestico?
• Nel 68% delle
microimprese intervistate
il bilancio aziendale
coincide con il bilancio
domestico
• Solo nel 32% dei casi il
bilancio aziendale è
separato da quello
familiare
7. Ha mai avuto accesso a informazioni
sui finanziamenti pubblici?
• Il 69% dei titolari di
microimprese ha avuto
accesso a informazioni
sui finanziamenti pubblici
Regionali o Europei
• Le imprese che hanno tra
i 7 e 10 addetti sono
quelle che meno hanno
avuto accesso o richiesto
informazioni su
finanziamenti pubblici
mentre quelle con 1-3
addetti sono state quelle
che hanno raccolto più
informazioni
8. Ha mai usufruito di finanziamenti
pubblici?
• Il 59% delle
microimprese
intervistate non ha
mai usufruito di
finanziamenti pubblici
• Soprattutto tra le
microimprese con
meno di 4 dipendenti
9. Qual è il grado di conoscenza del
suo mercato di riferimento?
• Per il 67% delle
microimprese intervistate
il loro grado di
conoscenza del mercato
(chi sono i loro clienti,
dove si trovano e come
contattarli) è di medio
livello
• Solo un 13% ritiene che il
loro grado di conoscenza
sia basso
10. L’azienda ha mai usufruito di corsi
di formazione?
• Nel 55% dei casi l’azienda ha
usufruito di corsi di formazione
mentre un buon 45% di imprese non
ha mai svolto o usufruito di corsi di
formazione
• Molto spesso si tratta di corsi di
formazione professionali ad
argomentazione tecnica per i
dipendenti
• Sono scarsi i casi di corsi di
formazione gestionale effettuati dai
dipendenti o dal titolare di una
microimpresa
• La percentuale maggiore di
partecipazione ai corsi di formazione
si è avuta nelle microimprese con più
di 3 dipendenti
11. Ha mai chiesto finanziamenti alla
sua banca negli ultimi 5 anni?
• Il 69% delle microimprese
intervistate ha chiesto almeno
un finanziamento o un prestito
alla propria banca negli ultimi 5
anni (2004-2009)
• Solo il 31% delle aziende
interpellate non ha avuto
necessità di prestiti
• Soprattutto le microimprese
con più di 3 addetti hanno fatto
richiesta di prestiti alle proprie
banche mentre le
microimprese con 1-3
dipendenti hanno registrato
una parità tra aziende che
hanno fatto richiesta di prestiti
e aziende che non l’hanno
fatto
12. Le sono stati concessi i
finanziamenti richiesti?
• A sorpresa ben il 61%
delle microimprese ha
avuto accesso al credito
da parte delle banche
• Le imprese con 1-3
dipendenti sono state
quelle che hanno ricevuto
più risposte negative
dalle banche mentre
quelle con più di 3 addetti
hanno quasi sempre
avuto esito positivo
13. La sua microimpresa ha mai
effettuato campagne pubblicitarie?
• Ben il 70% delle
microimprese ha
effettuato nella
propria vita almeno
una campagna
pubblicitaria non web
• Le aziende con più di
6 dipendenti sono
quelle che hanno
effettuato più
pubblicità
14. Perché non ha investito in
pubblicità?
• La principale ragione per cui le
microimprese non hanno
effettuato pubblicità è per il loro
scarso budget da destinare alla
pubblicità, ben il 38% infatti ha
problemi di low budget
• La seconda motivazione è la
dimensione del proprio mercato,
troppo piccolo e localizzato per
effettuare una campagna
pubblicitaria. Il 31% delle
microimprese ha un mercato
troppo piccolo per fare pubblicità
• Un interessante 19% invece non
effettua pubblicità perché non sa
come investire proficuamente il
proprio budget: non sa in quale
media investire e quale ROI
aspettarsi
15. E’ contento dei risultati raggiunti
con la pubblicità?
• Il 59% delle microimprese
intervistate è rimasto
soddisfatto dei risultati
raggiunti tramite
campagna pubblicitarie
• Nelle microimprese con
1-3 addetti si è avuta una
bassa percentuale di
soddisfazione mentre in
quelle con più di 6 addetti
si è avuto il picco di
soddisfazione
16. La sua azienda utilizza Internet per
lavorare?
• Come prevedibile il
numero di aziende
che utilizzano internet
per il proprio lavoro
ha conseguito una
percentuale del 96%,
quindi la totalità delle
microimprese
17. La sua azienda dispone di un sito
web?
• Anche in questo caso
la percentuale di
microimprese che
posseggono un sito
web è molto alta
• Ben il 95% delle
microimprese Italiane
ha un proprio website
18. Tipologia dei siti web delle
microimprese
• Anche qui i risultati erano abbastanza
prevedebili
• Ben la metà delle microimprese Italiane
possiede un sito vetrina aggiornato
raramente e che serve a mostrare le
classiche 4 pagine: chi siamo, dove
siamo, i nostri prodotti, contatti
• Il 19% del campione invece possiede un
sito catalogo dove vengono illustrati in
modo più dettagliato i propri prodotti e
servizi, senza però venderli online
• Un altro 19% delle microimprese
intervistate ha invece optato per un sito
di e-commerce con il quale possono
vendere online i propri prodotti e servizi.
Una percentuale scarsa anche perché
non tutte le microimprese possono o
riescono a vendere online i propri
prodotti o servizi (vedi centri escursioni o
pub)
• Solo un’esigua parte delle microimprese
Italiane, il 10%, ha scelto un’approccio
web 2.0 per il proprio sito
19. Internet ha aiutato la sua azienda a
farsi conoscete?
• Per il 95% delle
microimprese intervistate
internet ha aiutato la
propria azienda a farsi
conoscere
• Segno che le
microimprese conoscono
le potenzialità del web, le
hanno riscontrate
praticamente nella loro
attività quotidiana e le
apprezzano
20. La sua azienda ha mai effettuato
pubblicità online?
• La percentuale di
microimprese che hanno
effettuato pubblicità
online almeno una volta
nell’arco della loro vita si
attesta al 55%
• Quindi quasi metà delle
microimprese non ha mai
usufruito di nessuna
forma di advertising
online
21. Quali erano gli obiettivi della
pubblicità online?
• Nella maggior parte dei casi (39%)
le microimprese hanno scelto di
fare advertising online per farsi
conoscere dai propri prospect
• Al secondo posto(23%) si
posiziona la pubblicità per vendere
online i propri prodotti: coscienti di
avere un brand debole e poco
conosciuto le microimprese hanno
effettuato pubblicità online per far
conoscere il proprio e-shop
• Entrare in contatto con i propri
clienti è risultato essere un
obiettivo scelto solo dal 15% delle
aziende
• L’assistenza ai clienti online ha
ricevuto solo un 15% di preferenze
dalle microimprese
22. Hai raggiunto i risultati prefissati
tramite la pubblicità online?
• La maggioranza delle
microimprese, circa il
65%, è soddisfatta dei
risultati raggiunti tramite
la pubblicità online e
dichiara di aver raggiunto
gli obiettivi prefissati per
le loro campagne online
• Solo un 35% delle
microimprese non ha
raggiunto gli obiettivi
stabiliti tramite la propria
campagna online
23. Ha intenzione di effettuare
pubblicità online in futuro?
• Ben il 63% delle
microimprese intervistate ha
espresso il desiderio di
effettuare pubblicità online nel
prossimo futuro
• La scelta di effettuare ancora
advertising online in futuro si
è avuta soprattutto tra le
microimprese che hanno già
svolto tale pubblicità in
passato, anche tra quelle che
non sono rimaste soddisfatte
della loro precedente
esperienza, segno che le
microimprese nutrono fiducia
nell’advertising online
24. Sintesi dei risultati
• Le microimprese sono aziende a carattere
familiare dove il budget domestico
corrisponde a quello aziendale
• Il 69% delle microimprese accede alle
informazioni riguardanti finanziamenti
pubblici e un 59% di esse in seguito ne
usufruisce
• Il loro grado di conoscenza del mercato è
medio ma mai basso (solo il 13%)
• Circa la metà di esse ha usufruito di corsi di
formazione professionale. In rari casi a
questi corsi ne sono seguiti alcuni di
carattere gestionale.
• Il 69% delle microimprese Italiane ha
richiesto negli ultimi 5 anni prestiti e
finanziamenti alle proprie banche e circa il
61% di questi hanno avuto esito positivo.
• Il 70% delle microimprese Italiane ha
effettuato almeno una volta una campagna
pubblicitaria. Il restante 30% non ha
praticato nessuna forma di pubblicità perché
dotata di scarse risorse finanziarie o perché
il proprio mercato è troppo piccolo per
giustificare una tale spesa
• Più della metà delle aziende è rimasta
soddisfatta dei risultati raggiunti tramite la
pubblicità
25. Sintesi dei risultati
• La stragrande maggioranza delle
microimprese utilizza il web per lavoro e
dispone di un sito web
• La tipologia più utilizzata è il classico sito
vetrina e il catalogo prodotti mentre i siti
web 2.0 sono ancora poco sfruttati
• Per il 95% di esse il web ha aiutato
concretamente la propria azienda a farsi
conoscere dai propri clienti
• La metà delle microimprese ha effettuato
almeno una volta una pubblicità online
con un budget di spesa medio di circa 5
euro al giorno. Le microimprese che
hanno speso di più sono quelle con 7-10
addetti viceversa hanno investito meno le
aziende con 1-3 addetti
• L’obiettivo principale di una campagna
online è farsi conoscere dai propri
prospect, vendere online ed entrare in
contatto con i propri clienti
• Per il 65% delle aziende l’advertising
online ha effettivamente contribuito a
raggiungere gli obiettivi prefissati e il 63%
di esse ripeterà questa esperienza anche
in futuro
26. Conclusioni
La microimpresa Italiana si trova in una situazione di evoluzione: se da una parte resta
ancorata a vecchi caratteri distintivi che la penalizzano, come scarsa organizzazione
aziendale e mancanza di pianificazione a medio-lungo termine, dall’altra è riuscita a
comprendere che il web può essere un’arma vincente e un supporto low-budget ad alto
ritorno economico e relazionale, molto meglio delle sue sorelle maggiori. Resta il problema
che nel nostro paese mancano figure professionali qualificate e specializzate nel
supportare le microimprese a posizionarsi correttamente in Internet e a sfruttare
efficacemente i vari strumenti 2.0, vero tallone d’achille di queste aziende: infatti solo
una piccolissima parte di esse ,circa il 10%, possiede un sito 2.0 o sa sfruttare
efficacemente social network e blog. Altro grande ostacolo è la mancanza di
alfabetizzazione informatica dei titolari di microimprese: anche coloro che nutrono la
volontà di relazionarsi con i propri clienti online devono superare lo scoglio di una
mancanza di preparazione non colmata da nessuna politica pubblica di sostegno.
Finora non esistono corsi di alfabetizzazione informatica gratuita per piccoli imprenditori
nei tanti comuni della nostra penisola. Comunque resta un forte senso di fiducia nei
confronti delle nuove tecnologie e nel web da parte delle microimprese, tanto che
anche coloro che hanno avuto una precedente esperienza negativa con l’advertising online
vogliono effettuare pubblicità online nel futuro; è una risorsa da non disperdere e da
incoraggiare. Workshop nei weekend, Fiere e corsi gratuiti serali possono aiutare a
formare i titolari di microimprese nel relazionarsi correttamente e proficuamente al web,
mentre potrebbe essere utile realizzare portali verticali per ogni categoria commerciale
che possano accentrare le varie e sparse realtà locali presenti nel nostro paese: un sito
web di una microimpresa è una goccia nell’oceano di internet, ma un portale che li riunisca
e che sia pubblicizzato nelle maggiori fiere ed eventi internazionali garantirebbe visibilità
alle tante piccole imprese testimoni di eccellenza, creatività e qualità made in Italy. Ma
questo è comito della nostra classe dirigente e politica.