2. L'aritmia è l'alterazione del ritmo cardiaco normale, che si
riferisce al ritmo che origina dal nodo del seno, regolare per
frequenza e conduzione elettrica del cuore[1][2]. Un ritmo è
regolare quando la distanza fra i battiti consecutivi non supera i
160 msec[2]; ci si riferisce ad una frequenza normale, nell'adulto
a riposo, con una variazione dai 60 ai 100 battiti/min[2]; si parla
di una conduzione normale quando all'ECG l'onda P è <120
msec, l'intervallo PR non supera i 200 msec e il complesso QRS è
di durata <100 msec[2].
L'alloritmia è una irregolarità uniforme e continuata del battito
cardiaco e del polso[3]. La periodicità la differenzia dall'aritmia,
che invece è irregolare. Le alloritmie si riscontrano solitamente
in pazienti cardiopatici, ma possono comparire anche in soggetti
con cuore apparentemente sano. Un caso particolare di
alloritmia è il bigeminismo, condizione in cui ad ogni battito
segue regolarmente un'extrasistole[4].
Sia l'alloritmia che l'aritmia possono essere accertate tramite
alcuni strumenti come l'elettrocardiogramma, il
fonocardiogramma (metodica ormai totalmente in disuso),
l'ecocardiogramma, il monitoraggio elettrocardiografico
continuo secondo Holter.[5]
Aritmia Cardiaca
3. Le aritmie sono dovute a
una normale o a un'anomala formazione dell'impulso,
un'anomala conduzione dell'impulso,
una combinazione di queste.
Formazione dell'impulso[modifica | modifica wikitesto]
La formazione dell'impulso avviene a causa di variazioni localizzate di correnti ioniche. Vi sono due cause principali di formazione
dell'impulso che possono condurre ad aritmie: l'automatismo e l'attività triggered.
L'automatismo può essere normale o anomalo. Quello normale si può riscontrare non solo al NSA (nodo seno-atriale) ma anche in
certi pacemaker latenti o sussidiari. L'automatismo anomalo è definito dall'iniziazione ripetitiva spontanea di un impulso.
A differenza delle aritmie da automatismo, l'attività triggered deve essere preceduta necessariamente da un potenziale d'azione che
si sposta dal NSA al focus triggered: ciò può accadere quando il focus ha frequenza maggiore del NSA, per aumentata attività del
primo o ridotto attività del secondo.
4. Anomalie della conduzione
Aritmie da conduzione anomala son dette "da rientro" e son dovute dalla concomitanza di diversi fattori.
I circuiti di rientro possono essere sia anatomicamente che funzionalmente determinati
È comunque necessaria una certa massa di tessuto: è infatti difficile indurre aritmie protratte in cuori di mammiferi piccoli. Una massa critica di muscolo
cardiaco ha caratteristiche elettrofisiologiche non uniformi, e quindi può avere più fronti eccitatori che circolano contemporaneamente per la presenza
di elementi diversi, quali velocità di conduzione refrattarietà, recupero dell'eccitabilità.
È presente spesso anche un trigger per consentire l'arrivo prematuro di un fronte di eccitazione.
Le vie di conduzione accessorie possono essere singole o multiple e si distinguono:
per sito di origine e inserzione:
atrioventricolare: vie destre e sinistre (anterosettali, postero settali, parete libera)
atriofascicolari (fascio di Brechenmacher)
nodofascicolari (fibre di Mahaim)
per la direzione di conduzione
anterograda
retrograda occulta
bidirezionale
per le proprietà di conduzione
lenta, decrementale
veloce, non decrementale
5. Sintomi
Possono essere del tutto assenti; alcune volte infatti sono solo
reperti strumentali (ECG...)
Extrasistole: la percezione può anche non esserci, ma
generalmente è come di un 'vuoto', un battito mancato.
Tachicardia: la sensazione è di un aumento di battiti, che può
essere regolare ma anche irregolare, spossatezza, respirazione
difficile, vertigini.
Bradicardia: affaticamento, vertigini e possibile perdita di
coscienza.
6. Diagnosi
Clinica: è fondamentale considerare anche lo stato del paziente: non bisogna
curare l'elettrocardiografo (Gerd Herold).
L'ECG è sicuramente il metodo più semplice e innocuo. Sono stati validati dei
metodi computerizzati per la diagnosi delle aritmie[9][10]
Si può ricorrere all'ECG dinamico secondo Holter, o elettrocardiogramma delle
24 ore, che registra l'elettrocardiogramma del paziente in tutta la giornata e
durante tutte le attività, in modo da poter riscontrare eventuali anomalie.
Studio elettrofisiologico transesofageo: studia la risposta del cuore agli stimoli
elettrici tramite un catetere in esofago collegato a degli elettrodi
Studio elettrofisiologico endocavitario: il catetere è posizionato nelle cavità
cardiache; L'alternanza dell'onda T è un nuovo metodo non invasivo
diagnostico in grado di evidenziare il rischio aritmico cioè di valutare se
l'aritmia di tipo ventricolare è maligna o no