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Enrica Crivello
Presentarsi online
(per farsi ricordare)
Twitter @jembenton
Blog enricacrivello.it/blog
Chiediti cosa sai fare
e cosa ti piace fare.
Poi inizia a raccontarlo.
Esserci.
(E basta?)
Prenditi la
responsabilità
di raccontarti.
Clio Makeup
(Clio Zammatteo)
http://bit.ly/primo-video-clio
Clio Makeup
(Clio Zammatteo)
Daniela Scapoli
La Bionda e la Bruna
labiondaelabruna.com
Utile e interessante,
per qualcuno.
Fai la differenza.
Fai la differenza.
Per te stesso.
.1.
Trova uno spazio
in cui sei a tuo agio
.2.
Sperimenta
sempre!
.3.
Non farlo perché
«adesso lo fanno tutti»
.4.
Non ti preoccupare
di essere primo su Google
.5.
All’inizio è normale
avere poco seguito
.
6.
Non essere
ossessionato
dai numeri!
.Fatti ricordare
perché
sai fare la differenza
«Ci sono due modi
per influenzare
qualcuno:
manipolarlo
oppure ispirarlo»
Robert Cialdini
Grazie!
Twitter @jembenton
Blog enricacrivello.it/blog

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Presentarsi online per farsi ricordare – #DonneDigitali

Notas do Editor

  1. Sono Enrica Crivello, mi occupo di marketing online dal 2012, il momento in cui dopo diverse esperienze da dipendente in Italia e all’estero ho scelto di aprire partita iva. Per lavoro aiuto chi ha un’attività a raccontarla online. Le persone che scelgono di lavorare con me sono piccoli imprenditori o freelance: io li chiamo piccoli business con un cuore, perché ciò che li accomuna è il fatto di essere appassionati del proprio lavoro. Non credo che presentarsi online serva a tutti, sempre e comunque. Infatti quello che prometto ai miei clienti e di aiutarli ad andare online non perché tanto ormai online ci sono tutti, ma per ottenere dei risultati concreti che possono davvero migliorare il modo in cui i loro clienti li percepiscono.
  2. Questo è il mio motto, è nato quando ero agli inizi. Avevo appena aperto partita iva e non sapevo da dove cominciare per presentarmi online, sia agli altri addetti ai lavori, sia a potenziali clienti. Ero preoccupata del fatto che essendo da sola avrei dovuto rinunciare a un sacco di cose che avevo prima, in ufficio. Come una fotocopiatrice, l’abbonamento ai principali quotidiani, una segretaria che rispondesse al telefono e gestisse l’amministrazione. Poi però mi sono detta: per iniziare non mi servono tutte queste cose. Per iniziare mi servono tre cose: chiedermi cosa so fare, chiedermi cosa mi piace fare, e infine iniziare a raccontarlo. Ha funzionato. Quindi questo è quello che oggi chiedo di fare ai miei clienti quando lavoriamo insieme. Credo che il primo passo per presentarsi online sia sapere che cosa si vuole raccontare di sé, e che non ci sia niente di meglio da raccontare rispetto a ciò che sai fare e ciò che ti piace fare. Ed è per questo motivo che oggi parto proprio da qui, perché questa è la stessa richiesta che faccio a voi oggi: per costruire una buona presenza online non vi serve altro, almeno all’inizio.
  3. Per capire cosa vuol dire “buona” presenza online innanzi tutto cerchiamo di capire un po’ meglio cosa vuol dire “presenza online”. Una presenza online è l’insieme di tutti gli account che hai aperto e delle interazioni che questi account hanno raccolto nel corso del tempo. Quindi la verità è che ognuno di noi ha già una presenza online. Più o meno curata, magari, però una presenza online ce l’abbiamo tutti. La vera differenza è tra chi c’è e basta, e chi invece non si accontenta di esserci: prende le redini di quella presenza online per far sì che faccia davvero ciò che dovrebbe, ovvero presentare se stesso. Presentarsi secondo me è più difficile di come sembra. Vi racconto una storia, che riguarda il momento in cui avevo finito finalmente di scrivere la mia tesi specialistica e la stavo mostrando già stampata alla mia relatrice di tesi, in attesa del suo ok per rilegarla. Nel frontespizio avevo scritto i nomi del relatore, del correlatore, e poi il mio: candidata, dottoressa Enrica Crivello. La mia relatrice alzò le sopracciglia e disse che presentarsi come dottoressa era quantomeno altezzoso da parte mia. Io a quel punto, che avevo copiato il frontespizio da un’altra tesi specialistica, mi scusai tantissimo, dissi che assolutamente non era mia intenzione mancare di rispetto, corsi a ristampare il frontespizio e mi sentii davvero molto stupida per quell’errore. Solo molti anni dopo, ripensandoci, mi sono accorta che invece non mi sarei affatto dovuta scusare: avevo una laurea triennale, per la legge ero in effetti una dottoressa, e poi per carità chissenefrega delle formule e dei titoli, ma io mi stavo presentando esattamente per quello che ero. Il frontespizio era corretto. Ma era molto più comodo dare ragione a lei.
  4. Perché presentarsi per come si è, decidere raccontarsi, è una responsabilità. E si sa che è molto più comodo non prendersele, le responsabilità. Se tu ti presenti come dottore, allora poi devi dimostrare di esserlo. E inoltre ti metti automaticamente in confronto con altri dottori, senza dimenticare che ci sarà sempre un dottore che è più dottore di te, e che magari cercherà pure di mettere in discussione il tuo titolo. E questo vale per tutto: se ti presenti come copy, o come esperto di giardinaggio, o come sommelier, dall’altra parte si crea un’aspettativa. E non deludere quell’aspettativa è una responsabilità che scegli di prenderti. È molto più facile decidere di non fare nulla, stare in un cantuccio a lamentarci perché nessuno sa delle nostre capacità di sommelier, piuttosto che decidere sì, ora dichiarerò al mondo che sono un sommelier, uscirò allo scoperto, e scriverò Enrica Crivello, sommelier, prendendomi la responsabilità di ciò che succederà dopo che l’avrò dichiarato. In tanti mi dicono: ok, ma io non sono ancora pronto. E mentre preparavo le slide per questa giornata ho scoperto finalmente la risposta da dare a chi non si sente pronto.
  5. La conoscete? È Clio Makeup, una famosa beauty blogger, conosciuta soprattutto per il suo canale YouTube dove insegna a truccarsi. Questo è un fermo immagine del suo primissimo video su YouTube, che risale al 2008, in cui racconta che tra poco inizierà a fare una scuola e quindi condividerà in questo canale tutti i suoi progressi riguardo al makeup. Di questo video mi interessa farvi notare alcune cose. La prima è che non è perfetto: la luce è verdina, e la sua voce nel corso del video è piuttosto tremula, lei è decisamente emozionata, si vede che è la prima volta che fa una cosa del genere. La seconda è che basta davvero poco per iniziare: non serve un sito, non serve un logo, non serve aver fatto un percorso pazzesco di personal branding. Si può andare su Youtube, aprire un canale, girare un video di pochi minuti, e voilà. Quello che fa la differenza è che Clio qui mette già le basi per il suo successo, e come dicevo non sono basi in alcun modo connesse alla sua capacità tecnica o alla potenza dei suoi mezzi: le basi sono queste: Clio sceglie di condividere qualcosa di utile e qualcosa di interessante. Ricordatevi di queste due parole.
  6. Perché sono le parole che l’hanno portata fino a qui, questa è Clio oggi. Clio non parla di scienza infusa, non sta rivelando il quinto segreto di Fatima. Ma sta comunque condividendo qualcosa che vale la pena sia condiviso: questo qualcosa è la sua esperienza e la sua storia. Il suo canale è super seguito perché attraverso questi due ingredienti, la sua esperienza e la sua storia, tutti possiamo imparare qualcosa che prima non sapevamo. E tutto questo lo fa semplicemente essendo se stessa: non si è inventata un’identità parallela o un personaggio per poter andare online e spaccare tutto. Funziona perché racconta online le cose che le succedono offline. È completamente credibile, perché è una di noi.
  7. Lei invece è Daniela Scapoli. Daniela ha un blog che si chiama la Bionda e la Bruna, che sono i soprannomi delle sue due figlie. Il blog di Daniela parla di autismo, attraverso la sua esperienza di essere madre di una figlia autistica e attraverso la storia della sua famiglia, che Daniela condivide semplicemente in forma di racconto, senza la pretesa di offrire formule o dare soluzioni. Di nuovo, in questo caso si tratta di un blog, ma Daniela poteva scegliere di portare avanti lo stesso racconto attraverso un account Instagram, una Pagina Facebook, o qualunque mezzo con cui si trovi a suo agio. Al centro non c’è il mezzo usato o la tecnologia, ma la condivisione di un’esperienza, e anche in questo caso si tratta di qualcosa di utile e di interessante.
  8. Cosa intendo quando dico utile e interessante? Un sacco di persone davanti a queste due parole si spaventano, pensano di doversi inventare chissà che, di dover dire cose strabilianti. Non è così: come abbiamo visto si può essere utili e interessanti semplicemente consigliando qual è il migliore fondotinta se hai la pelle secca, o raccontando le sfide che la tua famiglia si trova ad affrontare tutti i giorni. La vera differenza la fa non tanto l’essere originali, ma aver scelto di essere utili e interessanti per qualcuno, in particolare. Aver scelto di parlare con un pubblico specifico, un pubblico per il quale le cose che dici possono fare la differenza. E sembra banale, ma a me sapere qual è il fondotinta migliore per il mio tipo di pelle serve, mi serve tantissimo: perché io il fondotinta lo uso tutti i giorni, e se ne trovo uno che mi sta bene sono felice. E anche leggere le esperienze di Daniela mi è utile: prima di incontrare il suo blog non sapevo nulla di autismo, ora invece so un sacco di cose, ho capito che ci sono molte sfumature, e questo mi rende una persona migliore, più capace di vivere in una società complessa, mi permette di essere più inclusiva e aperta. Entrambe le cose, il fondotinta migliore e saperne di più sull’autismo, fanno la differenza per me.
  9. E sembra un invito assurdo, “dai vai, fai la differenza” come se fosse una cosa incredibilmente romantica, di cui sono capaci in pochi. Invece ho scoperto che basta davvero poco per fare la differenza. Ognuno di noi ha delle competenze che possono essere utili per qualcun altro, e che possono permettere a qualcuno di imparare qualcosa: c’è chi sa fare l’orto sul balcone, c’è chi sa tutto su come si organizza un viaggio zaino in spalla, c’è chi fa il grafico e può mettere a disposizione degli altri le cose belle che disegna. E poi non è necessario reinventare la ruota ogni volta. Ci si può benissimo lasciare ispirare dagli altri – che non vuol affatto dire copiare, ma assimilare ciò che ci piace, farlo nostro, mischiarlo ad altre cose che ci piacciono, e provare a creare un nostro modo di raccontarci.
  10. La terza e più importante cosa è che raccontarsi online fa la differenza soprattutto per noi stessi. Condividere le cose utili e interessanti che sappiamo ha un sacco di vantaggi: ci dà quel riconoscimento sociale di cui ognuno di noi ha bisogno Permette di chiarirsi le idee, di fermarsi a riflettere, e quindi di approfondire sempre di più. Non è vero che se condividi qualcosa rischi che te la rubino: più condividi una cosa, più quella cosa diventa tua.
  11. Da dove si inizia? Si inizia dal mattoncino più piccolo che vi sentite in grado di maneggiare. Può essere un account su Youtube, un account su Flickr, un blog. Datevi modo di sperimentare, sempre, non solo all’inizio: provate strumenti diversi fino a quando non trovate quello con cui siete più a vostro agio. Non mandate una newsletter solo perché tutti mandano newsletter. Non preoccupatevi di registrare adesso un dominio come fiorista reggio emilia per essere trovati dai visitatori random su Google. La priorità è essere utili e interessanti, nella formula che vi fa sentire più a vostro agio. All’inizio non vi si filerà nessuno. È normale. Nel mio blog all’inizio avevo 10 lettori per ogni post, sembrano pochissimi, ma io che scrivevo soprattutto per me stessa ero incredibilmente soddisfatta del fatto che 10 persone si prendessero la briga di stare sul mio blog e leggere ciò che avevo da dire. Per favore: non siate ossessionati dai numeri. La priorità è essere utili e interessanti, siate ossessionati solo da questo.
  12. Da dove si inizia? Si inizia dal mattoncino più piccolo che vi sentite in grado di maneggiare. Può essere un account su Youtube, un account su Flickr, un blog. Datevi modo di sperimentare, sempre, non solo all’inizio: provate strumenti diversi fino a quando non trovate quello con cui siete più a vostro agio. Non mandate una newsletter solo perché tutti mandano newsletter. Non preoccupatevi di registrare adesso un dominio come fiorista reggio emilia per essere trovati dai visitatori random su Google. La priorità è essere utili e interessanti, nella formula che vi fa sentire più a vostro agio. All’inizio non vi si filerà nessuno. È normale. Nel mio blog all’inizio avevo 10 lettori per ogni post, sembrano pochissimi, ma io che scrivevo soprattutto per me stessa ero incredibilmente soddisfatta del fatto che 10 persone si prendessero la briga di stare sul mio blog e leggere ciò che avevo da dire. Per favore: non siate ossessionati dai numeri. La priorità è essere utili e interessanti, siate ossessionati solo da questo.
  13. Da dove si inizia? Si inizia dal mattoncino più piccolo che vi sentite in grado di maneggiare. Può essere un account su Youtube, un account su Flickr, un blog. Datevi modo di sperimentare, sempre, non solo all’inizio: provate strumenti diversi fino a quando non trovate quello con cui siete più a vostro agio. Non mandate una newsletter solo perché tutti mandano newsletter. Non preoccupatevi di registrare adesso un dominio come fiorista reggio emilia per essere trovati dai visitatori random su Google. La priorità è essere utili e interessanti, nella formula che vi fa sentire più a vostro agio. All’inizio non vi si filerà nessuno. È normale. Nel mio blog all’inizio avevo 10 lettori per ogni post, sembrano pochissimi, ma io che scrivevo soprattutto per me stessa ero incredibilmente soddisfatta del fatto che 10 persone si prendessero la briga di stare sul mio blog e leggere ciò che avevo da dire. Per favore: non siate ossessionati dai numeri. La priorità è essere utili e interessanti, siate ossessionati solo da questo.
  14. Da dove si inizia? Si inizia dal mattoncino più piccolo che vi sentite in grado di maneggiare. Può essere un account su Youtube, un account su Flickr, un blog. Datevi modo di sperimentare, sempre, non solo all’inizio: provate strumenti diversi fino a quando non trovate quello con cui siete più a vostro agio. Non mandate una newsletter solo perché tutti mandano newsletter. Non preoccupatevi di registrare adesso un dominio come fiorista reggio emilia per essere trovati dai visitatori random su Google. La priorità è essere utili e interessanti, nella formula che vi fa sentire più a vostro agio. All’inizio non vi si filerà nessuno. È normale. Nel mio blog all’inizio avevo 10 lettori per ogni post, sembrano pochissimi, ma io che scrivevo soprattutto per me stessa ero incredibilmente soddisfatta del fatto che 10 persone si prendessero la briga di stare sul mio blog e leggere ciò che avevo da dire. Per favore: non siate ossessionati dai numeri. La priorità è essere utili e interessanti, siate ossessionati solo da questo.
  15. Da dove si inizia? Si inizia dal mattoncino più piccolo che vi sentite in grado di maneggiare. Può essere un account su Youtube, un account su Flickr, un blog. Datevi modo di sperimentare, sempre, non solo all’inizio: provate strumenti diversi fino a quando non trovate quello con cui siete più a vostro agio. Non mandate una newsletter solo perché tutti mandano newsletter. Non preoccupatevi di registrare adesso un dominio come fiorista reggio emilia per essere trovati dai visitatori random su Google. La priorità è essere utili e interessanti, nella formula che vi fa sentire più a vostro agio. All’inizio non vi si filerà nessuno. È normale. Nel mio blog all’inizio avevo 10 lettori per ogni post, sembrano pochissimi, ma io che scrivevo soprattutto per me stessa ero incredibilmente soddisfatta del fatto che 10 persone si prendessero la briga di stare sul mio blog e leggere ciò che avevo da dire. Per favore: non siate ossessionati dai numeri. La priorità è essere utili e interessanti, siate ossessionati solo da questo.
  16. Da dove si inizia? Si inizia dal mattoncino più piccolo che vi sentite in grado di maneggiare. Può essere un account su Youtube, un account su Flickr, un blog. Datevi modo di sperimentare, sempre, non solo all’inizio: provate strumenti diversi fino a quando non trovate quello con cui siete più a vostro agio. Non mandate una newsletter solo perché tutti mandano newsletter. Non preoccupatevi di registrare adesso un dominio come fiorista reggio emilia per essere trovati dai visitatori random su Google. La priorità è essere utili e interessanti, nella formula che vi fa sentire più a vostro agio. All’inizio non vi si filerà nessuno. È normale. Nel mio blog all’inizio avevo 10 lettori per ogni post, sembrano pochissimi, ma io che scrivevo soprattutto per me stessa ero incredibilmente soddisfatta del fatto che 10 persone si prendessero la briga di stare sul mio blog e leggere ciò che avevo da dire. Per favore: non siate ossessionati dai numeri. La priorità è essere utili e interessanti, siate ossessionati solo da questo.
  17. Robert