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Presenta
Percorso di ricerca, riflessione e confronto sul tema:




       “C OEDUCAZIONE         E DIARCHIA ”
Per andare al cuore dell’antropologia
scout ed essere capaci di narrare la vita come esercizio
di libertà, così come il Progetto Nazionale 2007 – 2011
voleva, abbiamo assunto l’obiettivo di sostenere la
formazione ad una “adultità” significativa, perché i
ragazzi possano avere di fronte testimoni per maturare
una personale identità verso le scelte della partenza.
Ma con quali modelli della
società contemporanea dobbiamo e vogliamo
confrontarci ?
Per quale uomo della Partenza?
Per quale donna della Partenza ?
L’AGESCI dispone di ricche
esperienze fondate su intuizioni e scelte
“profetiche”, che ancora oggi rappresentano la nostra
originalità e costituiscono il    potenziale di una
proposta educativa che risponda alle domande di
questo tempo.
Ridare significato alle scelte, rivisitare le
motivazioni, riappropriarsi dei valori, a partire dal
valore della Coeducazione e dalla scelta della
Il Consiglio Generale 2009 ha
approvato il percorso di studio ed elaborazione
inerente   i   temi       della       Diarchia   e   della
Coeducazione,         istruito          dal       Comitato
Nazionale,     attraverso           il      Coordinamento
Metodologico,      da       realizzarsi     mediante     il
coinvolgimento di tutti i livelli associativi.
Il               Coordinamento
Metodologico, già in fase istruttoria, ha inteso
muoversi nella propria articolazione più ampia, che
interseca il livello nazionale con quello regionale.
Nel corso del 2009, ha così preso avvio la fase di
studio, propedeutica a quella di elaborazione ed in
vista di una fase di sintesi e restituzione da concludersi
con il Consiglio Generale 2012.
Si è così provveduto alla lettura
ragionata e selettiva della documentazione
storica, orientata al recupero dei fondamenti delle
scelte sulle quali ancora oggi basiamo la nostra
proposta educativa e i nostri modelli organizzativi.
Contestualmente, il Consiglio Nazionale ha analizzato i
dati dei censimenti per leggere e misurare le difficoltà
di attuare la Diarchia oggi nelle unità e nelle strutture.
La             fase           di
elaborazione, muovendo dall’esame delle ragioni
storiche, punta alla attualizzazione dei valori della
Coeducazione e della Diarchia come strategie
funzionali alla realizzazione dell’educazione in AGESCI.
Protagoniste di questa fase del
percorso sono le Comunità Capi, alle quali ci rivolgiamo
con questo DVD, strumento che potrà guidarle nel
compito di indagare gli aspetti problematici, sul piano
educativo e sul piano culturale, indicando percorsi che
possano restituire significato alle scelte e intenzionalità
alla loro pratica.
L’augurio è che possa nascere un dibattito diffuso e
appassionato.
A tutti,
                                   BUON LAVORO!




                                Giuseppe Finocchietti
                                   Marilina La Forgia
Incaricati Nazionali al Coordinamento Metodologico 2006-2010
OGGI



IERI
Le spinte della società
   Il femminismo chiede diritti costituzionali: di
   voto, di lavoro, ecc…
   Nella società si punta alla liberazione della
   donna dal dominio maschile. Nello scoutismo
   la base chiede l’unificazione
L’ attenzione al tema
  Unificazione; particolare attenzione
  alla collegialità effettiva nelle scelte.
  La coeducazione è essenziale per la proposta
  educativa, ma va ottenuta con gradualità e
  continuamente verificata alla luce di un
  confronto di idee e di intenzioni.
  Preoccupante situazione delle Capo
  (disponibilità, assunzione di responsabilità
  paritaria…)
  Route delle Co.Ca. (1979).
  Atteggiamento di prudenza per il proliferare di
  unità miste.
  Esigenza di coordinamento rispetto alle varie età
  per unitarietà del discorso educativo
Attenzione agli aspetti educativo-metodologici
Si verificano:
1. La diarchia nei quadri associativi
2. Le modalità di rapporto tra maschi e femmine
   nella conduzione delle unità
3. Le scelte metodologiche per attuare la coeducazione.
Il tutto per giungere ad un rilancio qualificato della
scelta di coeducazione e di individuazione
degli obiettivi specifici.
  Coeducazione come metodo e non come scopo
  La dimensione sessuale è fondamentale nella
  maturazione della personalità.
  Diarchia = condizione irrinunciabile
  Coeducazione = strumento del metodo
Riscoprire il proprio essere uomo/donna
per assumere in pienezza il proprio genere
  Solo riconoscendo, accettando, valorizzando
  la propria sessualità si potrà uscire dagli stereotipi.
  Solo cogliendo la ricchezza della complementarità,
  il nostro comportamento sarà sereno, rispondente
  ad una chiamata e non competitivo nei confronti
  dell’altro sesso.
  Riscoprire la reciprocità e aborrire l’omologazione
  Tema della coeducazione ampliato come
  educazione alla diversità.
  Attenzione all’educazione all’amore,
  alla costruzione della famiglia.
Non esistono attività di coeducazione,
ma modo “coeducativo” di fare attività
  Coeducazione non come strumento
  del metodo, ma caratterizzazione
  dell’intera proposta.
Nuove attenzioni
• Attenzione all’IDENTITA’ DI GENERE
COEDUCAZIONE                                                   DIARCHIA
  “L’Associazione crede fermamente che dal             “Ogni incarico, elettivo o di nomina, è
   rapporto particolare uomo-donna nasce la             affidato congiuntamente ad una donna e ad
   famiglia umana e scaturisce la vocazione             un uomo, salvo diversa espressa previsione
   dell’uomo a vivere con l’altro, perciò propone –     del presente Statuto. In ogni caso, va
   attraverso l’incontro tra i due sessi – un           comunque garantito un equilibrio numerico
   cammino di crescita che, partendo dalla              dei due sessi all’interno degli organi
                                                        collegiali.”
   scoperta e dalla conoscenza della propria
                                                       ( Statuto art.13)
   identità di genere, conduca alla scoperta ed alla
   conoscenza dell’altro, per instaurare con esso
   un dialogo ricco e costruttivo, attraverso cui
   rileggere e riflettere sul proprio modo di essere
   uomo o donna, superare ruoli e modelli              “… La diarchia dei capi, quale modello di
   precostituiti e collaborare in modo fecondo.”        riferimento di relazione adulta
                                                        uomo/donna, è importante strumento
 (dal Reg. Metodologico, art. 11)                       educativo…”
                           contraddizioni esistenti nel paese sul art. 12)
                                                (dal Reg. Metodologico,

                                   tema coeducazione

Nel corso del tempo le problematiche socio/culturali hanno più volte interpellato il nostro
    metodo educativo e, sempre, l’AGESCI ha confermato la validità pedagogica della
    diarchia e della coeducazione, mettendone in luce e approfondendone, di volta in
     volta, gli aspetti più rispondenti alle emergenze educative provenienti dal mondo
• Lanciare e/o stimolare la discussione in Co.Ca.
   rispetto al tema della coeducazione e della
   diarchia , nonché delle connessioni tra questi.


• Far emergere lo stato dell’arte nelle
   Co.Ca., quindi suscitare un pensiero sul
   tema, per meglio “digerire” gli spunti proposti
   dal DVD.
Ogni aspetto rappresenta
                                                               una fase del gioco

                   1.   Le differenze fra uomo e donna nei seguenti ambiti:
                        fisico, comportamentale,relazionale, emozionale.
        2.   La valutazione delle differenze, verificando, se per l’azione
             educativa, rappresentano un ostacolo o una
             ricchezza, approfondendone, quindi,
             i vari “perché”.
3.   La presa di coscienza dei ruoli (maschile e femminile)
     che ricopriamo anche nell’azione educativa e le difficoltà
     nell’essere capo-uomo o capo-donna.
 4.    La ricerca del significato e del senso della coeducazione.
          5.   La definizione dell’imprescindibile rapporto tra diarchia e coeducazione.
1. Le Comunità Capi dovranno dividersi in due squadre:
   una formata dai Capi e l’altra dalle Capo.

2. Le squadre dovranno sfidarsi ed esprimersi su
   situazioni o domande .

3. Ogni fase avrà un momento di confronto

4. Di volta in volta i “campioni” dell’una e dell’altra
   squadra si sfideranno in prove di abilità
   domestica, drammatizzazioni, giochi di ruolo ecc…
Giochiamo con gli stereotipi.
                              Due rappresentanti della squadra maschile
                                     e due di quella femminile si sfidano
                                            parallelamente in due prove

                        Piantare il maggior numero
                 di chiodi in 60 secondi

         Piegare il maggior numero di
  vari capi d’abbigliamento in 120 secondi

A tempo scaduto, confrontando gli esiti delle due prove, le squadre
dovranno raggiungere un accordo nello stabilire quale delle due abbia
ottenuto la vittoria
                                                           MATERIALE
                                       Chiodi, martello, pezzi di legno,
                                   capi d’abbigliamento, cronometro.
Test su comportamenti ed abitudini:
      Primo momento. Le due squadre stilano un elenco preciso
      e minuzioso di tutte le cose che le persone dell’altro sesso
      fanno la mattina prima di uscire di casa. (3 minuti circa)

   Secondo momento. I componenti delle squadre elencheranno
   le attività che loro stessi svolgono rientrando a casa a fine
   giornata. (3 minuti circa)

Terzo momento. Attraverso un breve confronto, verificare i punti
inseriti nei rispettivi elenchi (eliminando eventuali esagerazioni)
e, in accordo, stabilire la squadra vincitrice della prova, sulla
base dell’utilità e del numero delle cose considerate valide.
                                                       MATERIALE
                                              cartelloni, pennarelli
Differenze relazionali/sociali

              Le due squadre scelgono una delle seguenti situazioni da
             simulare con l’aiuto di un componente dell’altra squadra.
                  Drammatizzare la situazione scelta, secondo regole e
                                   particolari selezionati e/o inventati.


Situazioni :
   a. In un autobus una donna/uomo si accosta più del “consentito”.
   b. Sul lavoro subisci una mortificazione del/della tuo/tua capo
        ufficio che, riprendendoti in modo autoritario, ti impone di
        lavorare secondo le sue direttive da te non condivise.
Differenze relazionali/sociali

        c.   Di ritorno dal lavoro, ti sdrai sul divano per
             riposare, generando le ire di tuo marito/tua moglie che
             ti ricorda le mille cose da fare in casa .
d.   Ti trovi ad ascoltare un/una amico/a che ti racconta le sue
     conquiste in campo “amoroso…” esprimi ad alta voce (sempre
     recitando) le tue considerazioni sul caso, come se il pubblico
     potesse ascoltare i tuoi pensieri.

Breve confronto sulle eventuali differenze tra uomo e donna nei
comportamenti e nelle emozioni , per ogni situazione scelta.

                                                         MATERIALE
                                             eventuali travestimenti
Dimensione emozionale

                  Ogni partecipante, osservando le immagini che seguono,
                   dovrà selezionare quella che ritiene più interessante e,
                           con una parola, descriverne l’emozione provata


Breve confronto sulle immagini scelte

                                                            MATERIALE:
                                          immagini In Power Point o carta
Sulla base delle prove precedenti,
le due squadre dovranno sfidarsi
  Elencando a “botta e risposta”
 il maggior numero di differenze
        tra uomo e donna.
Utilizzando l’elenco creato,
                                    le due squadre prenderanno
                                       una posizione nel definire
                                              le differenze come:
o un freno
o una ricchezza
o irrilevanti rispetto all’azione educativa

              Domanda stimolo: La mancata differenziazione
              tra i due sessi è il raggiungimento della parità
              tra uomo e donna?
              Breve confronto
Leggendo le situazioni seguenti,
                                      le squadre dovranno decidere come affrontare
                                                      la singola situazione proposta.
                                  Successivamente descriveranno l’ipotetica risposta
                                                            fornita dall’altra squadra.
                  Situazioni:
          A.      Durante il montaggio del campo ti accorgi che le guide si fanno
                  aiutare da alcuni elementi del reparto maschile.
     B.        Alcuni lupetti non accettano la nuova Akela poiché non “all’altezza”
               del precedente che era maschio.
C.        Una scolta confessa, durante una riunione di clan, di essere incinta e di
          voler abortire.
          D.     Il capo reparto intreccia una relazione sentimentale con una scolta
                 in servizio .
                              breve confronto
Scegliere l’affermazione
                                                            ritenuta più giusta
               1. Coeducazione significa:
               A. Educare ragazzi e ragazze insieme ed allo stesso modo
               B. Educare ragazzi e ragazze saltuariamente insieme ed allo
                  stesso modo
               C. Educare ragazzi e ragazze parallelamente ed in maniera
                  differenziata (per superare ruoli sessualmente precostituiti)

2.   L’unità migliore per rispondere alle esigenze della coeducazione è:
A.   Mista nello staff e nell’unità
B.   Mista nello staff e monosessuata nell’unità
C.   Monosessuata nello staff e mista nell’unità
D.   Monosessuata nello staff e nell’unità
Scegliere l’affermazione
                                                          ritenuta più giusta

                Secondo te è giusto, dal punto di vista psicologico, che i
                 maschi imparino a danzare e le femmine a ferrare un mulo?
             A. Giusto
             B. Sbagliato

•   A questo punto, dovrete trovare (in caso di disaccordo tra le affermazioni
    scelte e le risposte date alla domanda) una posizione che soddisfi
    entrambe le squadre.

         •   Domanda stimolo: La coeducazione, oggi, è un dato di fatto?
Rispondere alle
                             Seguenti domande



1. Quale il rapporto tra coeducazione e
   diarchia?

2. Diarchia e coeducazione sono
   strumenti da utilizzare o valori a cui
   tendere ?
Come momento conclusivo vi
proponiamo di ascoltare una
traccia audio di trenta
secondi, tratta da un monologo
di
Giorgio Gaber.

Per ascoltare clicca sull’altoparlante.
“Non è solo stare insieme”
La coeducazione, per il guidismo e lo scautismo
                 cattolici italiani,
          è scelta, valore, strumento.
Ricostruiamo il senso di un percorso associativo,
             etico e metodologico.

            a cura del centro documentazione
Coeducazione perché: documenti e riflessioni per capire il senso di una scelta associativa
COEDUCAZIONE, UNA STORIA, DUE OPINIONI
Fusione AGI-ASCI, come e perché, Giancarlo Lombardi, R/S Servire, 1998, n. 4, pp.3-7
Raccontami una storia, Anna Perale, I Quaderni di Proposta Educativa, 2004, n. 00, pp.4-23

PIETRE MILIARI I
VERSO LA COEDUCAZIONE (E LA FUSIONE)
Agi, documenti preparatori al Consiglio Generale, Don Giorgio Basadonna, Il Trifoglio, 1970, n.
    5/6, pp.24-35
Coeducazione, Annamaria Capo, Assemblea nazionale Capo AGI, Il
    Trifoglio, n.10, 1971, pp.65-70
Consiglio Generale congiunto AGI-ASCI; Estote Parati-Il Trifoglio, 1972, n. 6, pp.141-143
Piano di convergenza, Estote Parati-Il Trifoglio, 1973, n. 5, pp.26-28
PIETRE MILIARI II: COEDUCAZIONE NON È SOLO STARE INSIEME
Il Patto Associativo, Documenti ufficiali 1977 e 1999
Normative per la costituzione delle unità miste, allegato 1 al Consiglio Generale 1975
Coeducazione, mozione n. 2 Consiglio Generale 1977

PIETRE MILIARI III: LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE NON È SOLO DIARCHIA
Relazione del Comitato centrale, mozione n.1 Consiglio Generale 1977
Partecipazione femminile, mozione n. 6 Consiglio Generale 1978
Partecipazione femminile, mozione n.4, Consiglio Generale 1979

PIETRE MILIARI IV: LA COEDUCAZIONE A 360°
Coeducazione, mozione n. 5, Consiglio Generale 1985
Coeducazione, allegato n.1, Consiglio Generale 1985
Coeducazione, all. n.2, Liguria-Lombardia-Piemonte, Consiglio Generale 1985
La proposta di coeducazione dieci anni dopo, all. n.3, Nino della Valle, M.Letizia Celotti,
Consiglio Generale 1985
PIETRE MILIARI V: COEDUCAZIONE COME PROGETTO ASSOCIATIVO E REGOLAMENTO
“Educare all’unità attraverso la valorizzazione delle diversità”, Progetto nazionale, all. n.2
Consiglio Generale 1992
Regolamento metodologico, 2007

UNA SCELTA AL MICROSCOPIO I: BILANCI E PROSPETTIVE DELLA COEDUCAZIONE
Coeducazione nell’Agesci, aspetti storici e prospettive, Maria Scolobig, R/S Servire, 1978, n.
1, pp.64-66
Il futuro della coeducazione, Gege Ferrario, RS/Servire, 1985, n. 4/5, pp.21-24
L’avventura della coeducazione, Gege Ferrario, R/S Servire, 1998, n. 4, pp.38-39
Noi, reduci della coeducazione, Robert Lorenzini, Scout-Proposta Educativa, 1994, n.
16, pp.38-39
UNA SCELTA AL MICROSCOPIO II: COSA RICHIEDE LA COEDUCAZIONE
La coeducazione: una frontiera nuova?, Stefano Pirovano, R/S Servire, 995, n.
4, pp.33-35
Coeducazione, Paola Dal Toso, Intervento all’Incontro Capi della Branca
Lupetti/Coccinelle zona Brescia, 16 gennaio 1993
Appunti sulla coeducazione, don Francesco Pieri, R/S Servire, 1995, n. 1, pp.22-25
aGeSci, parliamone, Sandro Repaci Manuela Benni, ,I Quaderni di Proposta
Educativa, 2004, n. 00, pp.34-37
La speranza fa novanta: novant’anni di scautismo cattolico in Italia: le speranze e le
prospettive, don Sergio Nicolli, Scout-Proposta Educativa, 2006, n. 12, pp.67-68
Diarchia perché: Perché la scelta di coeducazione in Agesci
si lega così strettamente alla scelta della diarchia

DIARCHIA: UNA STORIA, DUE OPINIONI (AL MASCHILE E AL FEMMINILE)
Alle origini della diarchia, Ottavio Losana, Scout-Proposta Educativa, 2007, n. 13, pp.15-16
Un punto di arrivo naturale, intervista a Claudia Conti, a cura di Marina De Checchi, Scout-
Proposta Educativa, 2007, n.. 13, p.17

LA DIARCHIA SERVE E A VOLTE NON BASTA
Democrazia è una parola di genere femminile, Giulia Forleo, Scout-Proposta
Educativa, 1978, n. 7, pp.39-41
Un capo deciso, una capo sorridente, don Giorgio Basadonna, Scout-Proposta
Educativa, 1984, n. 31, p.45
Pari non significa uguale, intervista a Odile Bonte, a cura di Gualtiero Zanolini, Scout-Proposta
Educativa, 1988, n. 21, pp.18-19
Essere uomo, essere donna. Mosaico di riflessioni, Federica Frattini, R/S Servire,1998, n.
4, pp.8-10
Servizio in due, la diarchia in staff, tra fatiche e potenzialità, Silvia Caniglia, Scout-Proposta
Educativa, 2007, n. 13, p.14
Educazione sessuale? No!
Sessualità, affettività e amore nell’educazione
Una proposta di educazione della persona sessuata al dono di sé

EDUCAZIONE SESSUALE? NO! SESSUALITÀ NELL’EDUCAZIONE
I principali problemi educativi nell’età puberale, Vittorio Pranzini, in: Roberto
Lorenzini, L’educazione sessuale nei gruppi di adolescenti,
Borla, 1981, pp.33-43
La figura e il ruolo dell’adulto nell’educazione sessuale, Giulia e Romano Forleo
in:    Roberto      Lorenzini,    L’educazione     sessuale     nei   gruppi    di
adolescenti, Borla, 1981, pp.53-64
Identità di genere e l’attenzione al corpo, Agesci Lombardia, n. 2, 2009,
pp.34-36
SESSO, AFFETTIVITÀ, AMORE: UN UNICO PECORSO EDUCATIVO
Sincerità, disinteresse responsabilità, Ottavio Losana, Estote Parati, 1974, n.
1, pp.12-13
Educare all’affettività, piste di lavoro, Stefano Costa, Scout-Proposta
Educativa, 2003, n. 10, pp.9-10
Coeducazione, Paola Dal Toso, Intervento all’Incontro Capi della Branca
Lupetti/Coccinelle zona Brescia 16 gennaio 1993
La chiarezza della proposta, Roberto Lorenzini, L’educazione sessuale nei gruppi di
adolescenti, Borla, 1981, pp.53-64
Educazione all’amore, Agnese Tassinario, Scout-Proposta Educativa, 1977, n.
29, pp.44-47
Coeducazione ed educazione all’amore, Gualtiero Zanolini e Anna Perale Scout-
Proposta Educativa, 1985, n. 17, pp.12-17
Coeducare chi? Educare i futuri uomini e le future donne, sapendo cosa
significa questa parola ( e scoprendo l’arcano dell’identità di genere)

IDENTITÀ VO CERCANDO
La formazione dell’identità sessuale, Stefano Pirovano, R/S Servire, 1998, n.
4, pp.11-14
Essere uguali, essere diversi. Psicologia della coeducazione, Anna Riva, Scout-
Proposta Educativa, 1984, n. 31, pp.9-10
Uomini e donne: quale identità, colloquio con Paola Bassani, Consiglio
Nazionale di Pianezza (TO) del 14 dicembre 2002. Testo non rivisto
dall’autrice.
Gli scout, uomini e donne, non sono uguali, Riccardo Massa, Intervento al
Seminario Agesci sulla coeducazione, Scout-Proposta Educativa, 1994, n.
24, pp.28-30
QUANDO PARI NON È UGUALE
Le nostre idee, osservazioni del Commissariato centrale AGI sui risultati della commissione
ASCI-AGI sulla coeducazione, Il Trifoglio, 1970, n. 5/6, pp.24-35
Pari non significa uguale, intervista a Odile Bonte, a cura di Gualtiero Zanolini, Scout-
Proposta Educativa, 1988, n. 21, pp.18-19
Maschi e femmina li creò, Marina De Checchi, Scout Proposta Educativa, 2006, n.6, pp.8-9
Aspetti e nodi problematici della coeducazione; quali specificità dell’educazione di ragazzi e
ragazze, Giulia Paola Di Nicola in : “Identità di genere e metodo scout. La
coeducazione”,Fiordaliso, 1994, pp.13-18
Uomini e donne fra diversità e alterità, Vittorio Ghetti e Franco La Ferla, R/S
Servire, 1998, n. 4, pp.33-36

NON È BENE CHE L’UOMO SIA SOLO
Ish e Ishshah, Stefano Pinna, I Quaderni di Proposta Educativa, 2004, n.00, pp.10-14
ATTENZIONE!
         ENTRATE IN QUESTA
SEZIONE SOLO DOPO AVER AFFRONTATO
        I QUATTRO PERCORSI.

   Se lo avete fatto, cliccate su “Questionario”,
          altrimenti cliccate su “Percorsi”
Cara comunità capi, al termine del
                 percorso che ti sei costruita, ti chiediamo di
                     spendere ancora un po’ di tempo per la
                  compilazione di un semplice questionario.

Obiettivo del questionario
Il questionario intende far emergere la percezione comune
sul tema trattato in questo DVD e rilevare sommariamente la
modalità di composizione delle unità, nonché l’attuazione
della diarchia nei vari gruppi d'Italia.
I dati così raccolti saranno funzionali all'elaborazione di
alcune riflessioni da sottoporre al CG 2012.
Modalità di compilazione
Compilate direttamente il questionario sul documento word
che otterrete cliccando sul tasto “Questionario” e che
salverete in una cartella del vostro computer.
 Modalità di raccolta ed elaborazione dei dati
Inviate il file ai vostri Responsabili di Zona, i quali sono
incaricati, insieme agli ICM regionali, dell’elaborazione dei
singoli questionari. Successivamente gli ICM faranno sintesi
di quanto emerso in regione e lo riporteranno all'incontro
nazionale di Giugno 2011.
 Buona compilazione e grazie della vostra collaborazione!
Per la realizzazione di questo strumento di
                    lavoro, vogliamo ringraziare:

• Gli incaricati Nazionali e Regionali al
  Coordinamento Metodologico
• Tutti gli intervistati: Capi, ragazzi, esperti
  esterni all’associazione.
• Il Centro Documentazione AGESCI
• Gianni Aureli e Filippo Santucci che hanno
  curato il montaggio del DVD
           …ed ora, al questionario!
TITOLO                                        AUTORE                      EDITORE

        Difendiamo la coeducazione a scuola                          Autori Vari                Francoangeli

Il problema della coeducazione e altri studi pedagogici            Calò Giovanni               Dante Alighieri

                   La coeducazione                                 Mazzeo Arturo                   Argalia

                   Abilità differenti                        Fornasa W., Meneghini R.           Francoangeli

 Percorsi pedagogici ed educativi nell’opera di N Galli   A cura di Luigi Pati e Lino Prenna        V&P


        Aspetti psicologici della coeducazione                     Del Core Pina                   ElleDiCi


           A proposito di coeducazione in
                                                                   Marchi Maria                Azione Cattolica
      proposta educativa-A.C.- (1992)5, p. 54-63


               Non è solo stare insieme                     A cura di Michele Pandolfelli         Fiordaliso


                                                           A cura dell’Ufficio Nazionale di
       Educazione sessuale nella scuola (1980)                                                       CEI
                                                                pastorale scolastica

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Coeducazione Agesci

  • 1.
  • 3. Percorso di ricerca, riflessione e confronto sul tema: “C OEDUCAZIONE E DIARCHIA ”
  • 4. Per andare al cuore dell’antropologia scout ed essere capaci di narrare la vita come esercizio di libertà, così come il Progetto Nazionale 2007 – 2011 voleva, abbiamo assunto l’obiettivo di sostenere la formazione ad una “adultità” significativa, perché i ragazzi possano avere di fronte testimoni per maturare una personale identità verso le scelte della partenza.
  • 5. Ma con quali modelli della società contemporanea dobbiamo e vogliamo confrontarci ? Per quale uomo della Partenza? Per quale donna della Partenza ?
  • 6. L’AGESCI dispone di ricche esperienze fondate su intuizioni e scelte “profetiche”, che ancora oggi rappresentano la nostra originalità e costituiscono il potenziale di una proposta educativa che risponda alle domande di questo tempo. Ridare significato alle scelte, rivisitare le motivazioni, riappropriarsi dei valori, a partire dal valore della Coeducazione e dalla scelta della
  • 7. Il Consiglio Generale 2009 ha approvato il percorso di studio ed elaborazione inerente i temi della Diarchia e della Coeducazione, istruito dal Comitato Nazionale, attraverso il Coordinamento Metodologico, da realizzarsi mediante il coinvolgimento di tutti i livelli associativi.
  • 8. Il Coordinamento Metodologico, già in fase istruttoria, ha inteso muoversi nella propria articolazione più ampia, che interseca il livello nazionale con quello regionale. Nel corso del 2009, ha così preso avvio la fase di studio, propedeutica a quella di elaborazione ed in vista di una fase di sintesi e restituzione da concludersi con il Consiglio Generale 2012.
  • 9. Si è così provveduto alla lettura ragionata e selettiva della documentazione storica, orientata al recupero dei fondamenti delle scelte sulle quali ancora oggi basiamo la nostra proposta educativa e i nostri modelli organizzativi. Contestualmente, il Consiglio Nazionale ha analizzato i dati dei censimenti per leggere e misurare le difficoltà di attuare la Diarchia oggi nelle unità e nelle strutture.
  • 10. La fase di elaborazione, muovendo dall’esame delle ragioni storiche, punta alla attualizzazione dei valori della Coeducazione e della Diarchia come strategie funzionali alla realizzazione dell’educazione in AGESCI.
  • 11. Protagoniste di questa fase del percorso sono le Comunità Capi, alle quali ci rivolgiamo con questo DVD, strumento che potrà guidarle nel compito di indagare gli aspetti problematici, sul piano educativo e sul piano culturale, indicando percorsi che possano restituire significato alle scelte e intenzionalità alla loro pratica. L’augurio è che possa nascere un dibattito diffuso e appassionato.
  • 12. A tutti, BUON LAVORO! Giuseppe Finocchietti Marilina La Forgia Incaricati Nazionali al Coordinamento Metodologico 2006-2010
  • 13.
  • 15.
  • 16. Le spinte della società Il femminismo chiede diritti costituzionali: di voto, di lavoro, ecc… Nella società si punta alla liberazione della donna dal dominio maschile. Nello scoutismo la base chiede l’unificazione
  • 17. L’ attenzione al tema Unificazione; particolare attenzione alla collegialità effettiva nelle scelte. La coeducazione è essenziale per la proposta educativa, ma va ottenuta con gradualità e continuamente verificata alla luce di un confronto di idee e di intenzioni. Preoccupante situazione delle Capo (disponibilità, assunzione di responsabilità paritaria…) Route delle Co.Ca. (1979). Atteggiamento di prudenza per il proliferare di unità miste. Esigenza di coordinamento rispetto alle varie età per unitarietà del discorso educativo
  • 18. Attenzione agli aspetti educativo-metodologici Si verificano: 1. La diarchia nei quadri associativi 2. Le modalità di rapporto tra maschi e femmine nella conduzione delle unità 3. Le scelte metodologiche per attuare la coeducazione. Il tutto per giungere ad un rilancio qualificato della scelta di coeducazione e di individuazione degli obiettivi specifici. Coeducazione come metodo e non come scopo La dimensione sessuale è fondamentale nella maturazione della personalità. Diarchia = condizione irrinunciabile Coeducazione = strumento del metodo
  • 19. Riscoprire il proprio essere uomo/donna per assumere in pienezza il proprio genere Solo riconoscendo, accettando, valorizzando la propria sessualità si potrà uscire dagli stereotipi. Solo cogliendo la ricchezza della complementarità, il nostro comportamento sarà sereno, rispondente ad una chiamata e non competitivo nei confronti dell’altro sesso. Riscoprire la reciprocità e aborrire l’omologazione Tema della coeducazione ampliato come educazione alla diversità. Attenzione all’educazione all’amore, alla costruzione della famiglia.
  • 20. Non esistono attività di coeducazione, ma modo “coeducativo” di fare attività Coeducazione non come strumento del metodo, ma caratterizzazione dell’intera proposta.
  • 21. Nuove attenzioni • Attenzione all’IDENTITA’ DI GENERE
  • 22. COEDUCAZIONE DIARCHIA “L’Associazione crede fermamente che dal “Ogni incarico, elettivo o di nomina, è rapporto particolare uomo-donna nasce la affidato congiuntamente ad una donna e ad famiglia umana e scaturisce la vocazione un uomo, salvo diversa espressa previsione dell’uomo a vivere con l’altro, perciò propone – del presente Statuto. In ogni caso, va attraverso l’incontro tra i due sessi – un comunque garantito un equilibrio numerico cammino di crescita che, partendo dalla dei due sessi all’interno degli organi collegiali.” scoperta e dalla conoscenza della propria ( Statuto art.13) identità di genere, conduca alla scoperta ed alla conoscenza dell’altro, per instaurare con esso un dialogo ricco e costruttivo, attraverso cui rileggere e riflettere sul proprio modo di essere uomo o donna, superare ruoli e modelli “… La diarchia dei capi, quale modello di precostituiti e collaborare in modo fecondo.” riferimento di relazione adulta uomo/donna, è importante strumento (dal Reg. Metodologico, art. 11) educativo…” contraddizioni esistenti nel paese sul art. 12) (dal Reg. Metodologico, tema coeducazione Nel corso del tempo le problematiche socio/culturali hanno più volte interpellato il nostro metodo educativo e, sempre, l’AGESCI ha confermato la validità pedagogica della diarchia e della coeducazione, mettendone in luce e approfondendone, di volta in volta, gli aspetti più rispondenti alle emergenze educative provenienti dal mondo
  • 23.
  • 24.
  • 25. • Lanciare e/o stimolare la discussione in Co.Ca. rispetto al tema della coeducazione e della diarchia , nonché delle connessioni tra questi. • Far emergere lo stato dell’arte nelle Co.Ca., quindi suscitare un pensiero sul tema, per meglio “digerire” gli spunti proposti dal DVD.
  • 26. Ogni aspetto rappresenta una fase del gioco 1. Le differenze fra uomo e donna nei seguenti ambiti: fisico, comportamentale,relazionale, emozionale. 2. La valutazione delle differenze, verificando, se per l’azione educativa, rappresentano un ostacolo o una ricchezza, approfondendone, quindi, i vari “perché”. 3. La presa di coscienza dei ruoli (maschile e femminile) che ricopriamo anche nell’azione educativa e le difficoltà nell’essere capo-uomo o capo-donna. 4. La ricerca del significato e del senso della coeducazione. 5. La definizione dell’imprescindibile rapporto tra diarchia e coeducazione.
  • 27. 1. Le Comunità Capi dovranno dividersi in due squadre: una formata dai Capi e l’altra dalle Capo. 2. Le squadre dovranno sfidarsi ed esprimersi su situazioni o domande . 3. Ogni fase avrà un momento di confronto 4. Di volta in volta i “campioni” dell’una e dell’altra squadra si sfideranno in prove di abilità domestica, drammatizzazioni, giochi di ruolo ecc…
  • 28. Giochiamo con gli stereotipi. Due rappresentanti della squadra maschile e due di quella femminile si sfidano parallelamente in due prove Piantare il maggior numero di chiodi in 60 secondi Piegare il maggior numero di vari capi d’abbigliamento in 120 secondi A tempo scaduto, confrontando gli esiti delle due prove, le squadre dovranno raggiungere un accordo nello stabilire quale delle due abbia ottenuto la vittoria MATERIALE Chiodi, martello, pezzi di legno, capi d’abbigliamento, cronometro.
  • 29. Test su comportamenti ed abitudini: Primo momento. Le due squadre stilano un elenco preciso e minuzioso di tutte le cose che le persone dell’altro sesso fanno la mattina prima di uscire di casa. (3 minuti circa) Secondo momento. I componenti delle squadre elencheranno le attività che loro stessi svolgono rientrando a casa a fine giornata. (3 minuti circa) Terzo momento. Attraverso un breve confronto, verificare i punti inseriti nei rispettivi elenchi (eliminando eventuali esagerazioni) e, in accordo, stabilire la squadra vincitrice della prova, sulla base dell’utilità e del numero delle cose considerate valide. MATERIALE cartelloni, pennarelli
  • 30. Differenze relazionali/sociali Le due squadre scelgono una delle seguenti situazioni da simulare con l’aiuto di un componente dell’altra squadra. Drammatizzare la situazione scelta, secondo regole e particolari selezionati e/o inventati. Situazioni : a. In un autobus una donna/uomo si accosta più del “consentito”. b. Sul lavoro subisci una mortificazione del/della tuo/tua capo ufficio che, riprendendoti in modo autoritario, ti impone di lavorare secondo le sue direttive da te non condivise.
  • 31. Differenze relazionali/sociali c. Di ritorno dal lavoro, ti sdrai sul divano per riposare, generando le ire di tuo marito/tua moglie che ti ricorda le mille cose da fare in casa . d. Ti trovi ad ascoltare un/una amico/a che ti racconta le sue conquiste in campo “amoroso…” esprimi ad alta voce (sempre recitando) le tue considerazioni sul caso, come se il pubblico potesse ascoltare i tuoi pensieri. Breve confronto sulle eventuali differenze tra uomo e donna nei comportamenti e nelle emozioni , per ogni situazione scelta. MATERIALE eventuali travestimenti
  • 32. Dimensione emozionale Ogni partecipante, osservando le immagini che seguono, dovrà selezionare quella che ritiene più interessante e, con una parola, descriverne l’emozione provata Breve confronto sulle immagini scelte MATERIALE: immagini In Power Point o carta
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37.
  • 38. Sulla base delle prove precedenti, le due squadre dovranno sfidarsi Elencando a “botta e risposta” il maggior numero di differenze tra uomo e donna.
  • 39. Utilizzando l’elenco creato, le due squadre prenderanno una posizione nel definire le differenze come: o un freno o una ricchezza o irrilevanti rispetto all’azione educativa Domanda stimolo: La mancata differenziazione tra i due sessi è il raggiungimento della parità tra uomo e donna? Breve confronto
  • 40. Leggendo le situazioni seguenti, le squadre dovranno decidere come affrontare la singola situazione proposta. Successivamente descriveranno l’ipotetica risposta fornita dall’altra squadra. Situazioni: A. Durante il montaggio del campo ti accorgi che le guide si fanno aiutare da alcuni elementi del reparto maschile. B. Alcuni lupetti non accettano la nuova Akela poiché non “all’altezza” del precedente che era maschio. C. Una scolta confessa, durante una riunione di clan, di essere incinta e di voler abortire. D. Il capo reparto intreccia una relazione sentimentale con una scolta in servizio . breve confronto
  • 41. Scegliere l’affermazione ritenuta più giusta 1. Coeducazione significa: A. Educare ragazzi e ragazze insieme ed allo stesso modo B. Educare ragazzi e ragazze saltuariamente insieme ed allo stesso modo C. Educare ragazzi e ragazze parallelamente ed in maniera differenziata (per superare ruoli sessualmente precostituiti) 2. L’unità migliore per rispondere alle esigenze della coeducazione è: A. Mista nello staff e nell’unità B. Mista nello staff e monosessuata nell’unità C. Monosessuata nello staff e mista nell’unità D. Monosessuata nello staff e nell’unità
  • 42. Scegliere l’affermazione ritenuta più giusta  Secondo te è giusto, dal punto di vista psicologico, che i maschi imparino a danzare e le femmine a ferrare un mulo? A. Giusto B. Sbagliato • A questo punto, dovrete trovare (in caso di disaccordo tra le affermazioni scelte e le risposte date alla domanda) una posizione che soddisfi entrambe le squadre. • Domanda stimolo: La coeducazione, oggi, è un dato di fatto?
  • 43. Rispondere alle Seguenti domande 1. Quale il rapporto tra coeducazione e diarchia? 2. Diarchia e coeducazione sono strumenti da utilizzare o valori a cui tendere ?
  • 44. Come momento conclusivo vi proponiamo di ascoltare una traccia audio di trenta secondi, tratta da un monologo di Giorgio Gaber. Per ascoltare clicca sull’altoparlante.
  • 45.
  • 46.
  • 47. “Non è solo stare insieme” La coeducazione, per il guidismo e lo scautismo cattolici italiani, è scelta, valore, strumento. Ricostruiamo il senso di un percorso associativo, etico e metodologico. a cura del centro documentazione
  • 48. Coeducazione perché: documenti e riflessioni per capire il senso di una scelta associativa COEDUCAZIONE, UNA STORIA, DUE OPINIONI Fusione AGI-ASCI, come e perché, Giancarlo Lombardi, R/S Servire, 1998, n. 4, pp.3-7 Raccontami una storia, Anna Perale, I Quaderni di Proposta Educativa, 2004, n. 00, pp.4-23 PIETRE MILIARI I VERSO LA COEDUCAZIONE (E LA FUSIONE) Agi, documenti preparatori al Consiglio Generale, Don Giorgio Basadonna, Il Trifoglio, 1970, n. 5/6, pp.24-35 Coeducazione, Annamaria Capo, Assemblea nazionale Capo AGI, Il Trifoglio, n.10, 1971, pp.65-70 Consiglio Generale congiunto AGI-ASCI; Estote Parati-Il Trifoglio, 1972, n. 6, pp.141-143 Piano di convergenza, Estote Parati-Il Trifoglio, 1973, n. 5, pp.26-28
  • 49. PIETRE MILIARI II: COEDUCAZIONE NON È SOLO STARE INSIEME Il Patto Associativo, Documenti ufficiali 1977 e 1999 Normative per la costituzione delle unità miste, allegato 1 al Consiglio Generale 1975 Coeducazione, mozione n. 2 Consiglio Generale 1977 PIETRE MILIARI III: LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE NON È SOLO DIARCHIA Relazione del Comitato centrale, mozione n.1 Consiglio Generale 1977 Partecipazione femminile, mozione n. 6 Consiglio Generale 1978 Partecipazione femminile, mozione n.4, Consiglio Generale 1979 PIETRE MILIARI IV: LA COEDUCAZIONE A 360° Coeducazione, mozione n. 5, Consiglio Generale 1985 Coeducazione, allegato n.1, Consiglio Generale 1985 Coeducazione, all. n.2, Liguria-Lombardia-Piemonte, Consiglio Generale 1985 La proposta di coeducazione dieci anni dopo, all. n.3, Nino della Valle, M.Letizia Celotti, Consiglio Generale 1985
  • 50. PIETRE MILIARI V: COEDUCAZIONE COME PROGETTO ASSOCIATIVO E REGOLAMENTO “Educare all’unità attraverso la valorizzazione delle diversità”, Progetto nazionale, all. n.2 Consiglio Generale 1992 Regolamento metodologico, 2007 UNA SCELTA AL MICROSCOPIO I: BILANCI E PROSPETTIVE DELLA COEDUCAZIONE Coeducazione nell’Agesci, aspetti storici e prospettive, Maria Scolobig, R/S Servire, 1978, n. 1, pp.64-66 Il futuro della coeducazione, Gege Ferrario, RS/Servire, 1985, n. 4/5, pp.21-24 L’avventura della coeducazione, Gege Ferrario, R/S Servire, 1998, n. 4, pp.38-39 Noi, reduci della coeducazione, Robert Lorenzini, Scout-Proposta Educativa, 1994, n. 16, pp.38-39
  • 51. UNA SCELTA AL MICROSCOPIO II: COSA RICHIEDE LA COEDUCAZIONE La coeducazione: una frontiera nuova?, Stefano Pirovano, R/S Servire, 995, n. 4, pp.33-35 Coeducazione, Paola Dal Toso, Intervento all’Incontro Capi della Branca Lupetti/Coccinelle zona Brescia, 16 gennaio 1993 Appunti sulla coeducazione, don Francesco Pieri, R/S Servire, 1995, n. 1, pp.22-25 aGeSci, parliamone, Sandro Repaci Manuela Benni, ,I Quaderni di Proposta Educativa, 2004, n. 00, pp.34-37 La speranza fa novanta: novant’anni di scautismo cattolico in Italia: le speranze e le prospettive, don Sergio Nicolli, Scout-Proposta Educativa, 2006, n. 12, pp.67-68
  • 52. Diarchia perché: Perché la scelta di coeducazione in Agesci si lega così strettamente alla scelta della diarchia DIARCHIA: UNA STORIA, DUE OPINIONI (AL MASCHILE E AL FEMMINILE) Alle origini della diarchia, Ottavio Losana, Scout-Proposta Educativa, 2007, n. 13, pp.15-16 Un punto di arrivo naturale, intervista a Claudia Conti, a cura di Marina De Checchi, Scout- Proposta Educativa, 2007, n.. 13, p.17 LA DIARCHIA SERVE E A VOLTE NON BASTA Democrazia è una parola di genere femminile, Giulia Forleo, Scout-Proposta Educativa, 1978, n. 7, pp.39-41 Un capo deciso, una capo sorridente, don Giorgio Basadonna, Scout-Proposta Educativa, 1984, n. 31, p.45 Pari non significa uguale, intervista a Odile Bonte, a cura di Gualtiero Zanolini, Scout-Proposta Educativa, 1988, n. 21, pp.18-19 Essere uomo, essere donna. Mosaico di riflessioni, Federica Frattini, R/S Servire,1998, n. 4, pp.8-10 Servizio in due, la diarchia in staff, tra fatiche e potenzialità, Silvia Caniglia, Scout-Proposta Educativa, 2007, n. 13, p.14
  • 53. Educazione sessuale? No! Sessualità, affettività e amore nell’educazione Una proposta di educazione della persona sessuata al dono di sé EDUCAZIONE SESSUALE? NO! SESSUALITÀ NELL’EDUCAZIONE I principali problemi educativi nell’età puberale, Vittorio Pranzini, in: Roberto Lorenzini, L’educazione sessuale nei gruppi di adolescenti, Borla, 1981, pp.33-43 La figura e il ruolo dell’adulto nell’educazione sessuale, Giulia e Romano Forleo in: Roberto Lorenzini, L’educazione sessuale nei gruppi di adolescenti, Borla, 1981, pp.53-64 Identità di genere e l’attenzione al corpo, Agesci Lombardia, n. 2, 2009, pp.34-36
  • 54. SESSO, AFFETTIVITÀ, AMORE: UN UNICO PECORSO EDUCATIVO Sincerità, disinteresse responsabilità, Ottavio Losana, Estote Parati, 1974, n. 1, pp.12-13 Educare all’affettività, piste di lavoro, Stefano Costa, Scout-Proposta Educativa, 2003, n. 10, pp.9-10 Coeducazione, Paola Dal Toso, Intervento all’Incontro Capi della Branca Lupetti/Coccinelle zona Brescia 16 gennaio 1993 La chiarezza della proposta, Roberto Lorenzini, L’educazione sessuale nei gruppi di adolescenti, Borla, 1981, pp.53-64 Educazione all’amore, Agnese Tassinario, Scout-Proposta Educativa, 1977, n. 29, pp.44-47 Coeducazione ed educazione all’amore, Gualtiero Zanolini e Anna Perale Scout- Proposta Educativa, 1985, n. 17, pp.12-17
  • 55. Coeducare chi? Educare i futuri uomini e le future donne, sapendo cosa significa questa parola ( e scoprendo l’arcano dell’identità di genere) IDENTITÀ VO CERCANDO La formazione dell’identità sessuale, Stefano Pirovano, R/S Servire, 1998, n. 4, pp.11-14 Essere uguali, essere diversi. Psicologia della coeducazione, Anna Riva, Scout- Proposta Educativa, 1984, n. 31, pp.9-10 Uomini e donne: quale identità, colloquio con Paola Bassani, Consiglio Nazionale di Pianezza (TO) del 14 dicembre 2002. Testo non rivisto dall’autrice. Gli scout, uomini e donne, non sono uguali, Riccardo Massa, Intervento al Seminario Agesci sulla coeducazione, Scout-Proposta Educativa, 1994, n. 24, pp.28-30
  • 56. QUANDO PARI NON È UGUALE Le nostre idee, osservazioni del Commissariato centrale AGI sui risultati della commissione ASCI-AGI sulla coeducazione, Il Trifoglio, 1970, n. 5/6, pp.24-35 Pari non significa uguale, intervista a Odile Bonte, a cura di Gualtiero Zanolini, Scout- Proposta Educativa, 1988, n. 21, pp.18-19 Maschi e femmina li creò, Marina De Checchi, Scout Proposta Educativa, 2006, n.6, pp.8-9 Aspetti e nodi problematici della coeducazione; quali specificità dell’educazione di ragazzi e ragazze, Giulia Paola Di Nicola in : “Identità di genere e metodo scout. La coeducazione”,Fiordaliso, 1994, pp.13-18 Uomini e donne fra diversità e alterità, Vittorio Ghetti e Franco La Ferla, R/S Servire, 1998, n. 4, pp.33-36 NON È BENE CHE L’UOMO SIA SOLO Ish e Ishshah, Stefano Pinna, I Quaderni di Proposta Educativa, 2004, n.00, pp.10-14
  • 57.
  • 58. ATTENZIONE! ENTRATE IN QUESTA SEZIONE SOLO DOPO AVER AFFRONTATO I QUATTRO PERCORSI. Se lo avete fatto, cliccate su “Questionario”, altrimenti cliccate su “Percorsi”
  • 59. Cara comunità capi, al termine del percorso che ti sei costruita, ti chiediamo di spendere ancora un po’ di tempo per la compilazione di un semplice questionario. Obiettivo del questionario Il questionario intende far emergere la percezione comune sul tema trattato in questo DVD e rilevare sommariamente la modalità di composizione delle unità, nonché l’attuazione della diarchia nei vari gruppi d'Italia. I dati così raccolti saranno funzionali all'elaborazione di alcune riflessioni da sottoporre al CG 2012.
  • 60. Modalità di compilazione Compilate direttamente il questionario sul documento word che otterrete cliccando sul tasto “Questionario” e che salverete in una cartella del vostro computer. Modalità di raccolta ed elaborazione dei dati Inviate il file ai vostri Responsabili di Zona, i quali sono incaricati, insieme agli ICM regionali, dell’elaborazione dei singoli questionari. Successivamente gli ICM faranno sintesi di quanto emerso in regione e lo riporteranno all'incontro nazionale di Giugno 2011. Buona compilazione e grazie della vostra collaborazione!
  • 61. Per la realizzazione di questo strumento di lavoro, vogliamo ringraziare: • Gli incaricati Nazionali e Regionali al Coordinamento Metodologico • Tutti gli intervistati: Capi, ragazzi, esperti esterni all’associazione. • Il Centro Documentazione AGESCI • Gianni Aureli e Filippo Santucci che hanno curato il montaggio del DVD …ed ora, al questionario!
  • 62. TITOLO AUTORE EDITORE Difendiamo la coeducazione a scuola Autori Vari Francoangeli Il problema della coeducazione e altri studi pedagogici Calò Giovanni Dante Alighieri La coeducazione Mazzeo Arturo Argalia Abilità differenti Fornasa W., Meneghini R. Francoangeli Percorsi pedagogici ed educativi nell’opera di N Galli A cura di Luigi Pati e Lino Prenna V&P Aspetti psicologici della coeducazione Del Core Pina ElleDiCi A proposito di coeducazione in Marchi Maria Azione Cattolica proposta educativa-A.C.- (1992)5, p. 54-63 Non è solo stare insieme A cura di Michele Pandolfelli Fiordaliso A cura dell’Ufficio Nazionale di Educazione sessuale nella scuola (1980) CEI pastorale scolastica