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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Nuovi metodi e linguaggi per la  comunicazione degli adolescenti L’educazione, la formazione, i ragazzi e Internet: Una relazione impossibile? Bari, 23 marzo 2011 L’educazione tra pari nelle malattie sessualmente trasmesse Dino Amenduni, Proforma
Chi parla? Mi chiamo  Dino Amenduni Ho 27 anni, sono laureato in psicologia del lavoro (triennale), della comunicazione (specialistica) e ho un master in marketing Sono il  responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica  a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho sempre studiato e lavorato e dove vivo tuttora
Chi parla? Sono il coordinatore dello staff social media di  Nichi Vendola  ( Link alla pagina FB di Nichi ) Sono stato coordinatore di  EmiLab , staff di 150 volontari under30 a supporto di Michele Emiliano, sindaco di Bari, (PD, Amministrative 2009)  ( link alla pagina FB di Emiliano ) Nel poco  tempo libero  che mi rimane sono giornalista musicale, e blogger sul Fatto Quotidiano ( link al blog ) e tra i responsabili di Quink, collettivo di satira ( link alla pagina FB )
Di che si parla? Come è cambiata la  comunicazione  dopo l’avvento di Internet? Come cambia la comunicazione tra  adolescenti ? Come può cambiare la comunicazione  tra chi insegna e chi apprende ? Una case history personale: insegnare web-marketing in una classe ad obbligo formativo Buone pratiche per la  peer education
Temi Il web: un rischio o un’ opportunità ? Come è possibile utilizzare  Internet nella peer education ? Esistono metodi e  contenuti trasversali  a tutti i contesti, le età, le lezioni?  È possibile integrare  metodi verticali e orizzontali di insegnamento ? Nota:  questa presentazione incarna tutte le tecniche descritte
Il web 2.0 Trattazione teorica originale di Tim O’Reilly.  Traduzione integrale  qui Alcuni assiomi: 1. The long tail I piccoli siti rappresentano il grosso del contenuto internet; nicchie ristrette rappresentano il grosso delle applicazioni internet possibili. Perciò: fate leva sul customer-self service e sulla gestione dei dati algoritmici per raggiungere l’intero web, le periferie e non solo il centro, la lunga coda e non solo la testa.
Il web 2.0 Alcuni assiomi: 2. I Dati sono il Prossimo Intel Inside Le applicazioni sono sempre più guidate dai dati. Perciò: Per un vantaggio competitivo, cercate di possedere una fonte di dati unica e difficile da ricreare. 3. Gli Utenti Aggiungono Valore La chiave per un vantaggio competitivo nelle applicazioni internet è il grado in cui gli utenti sono in grado di aggiungere i propri dati a quelli che voi fornite. Perciò: Non limitate la vostra “architettura partecipativa” allo sviluppo del software. Coinvolgete i vostri utenti sia implicitamente, sia esplicitamente nell’aggiungere valore alla vostra applicazione.
Il web 2.0 Alcuni assiomi: 4. Gli Effetti del Network di Default Solo una piccola percentuale di utenti si prenderà la briga di aggiungere valore alla vostra applicazione. Perciò: Impostate di default un sistema per aggregare i dati degli utenti come effetto dell'utilizzo della vostra applicazione. 5. Some Rights Reserved  La protezione della proprietà intellettuale limita il riutilizzo e previene la sperimentazione. Perciò: Quando i benefici vengono dall’adozione collettiva e non dalla restrizione privata, assicuratevi che le barriere all'adozione siano basse. Seguite gli standard esistenti e utilizzate le licenze con il minimo di restrizioni possibili.
Il web 2.0 Alcuni assiomi: 6. L’eterno Beta Quando i dispositivi e i programmi sono collegati a internet, le applicazioni non sono più manufatti software, bensì servizi in continuo sviluppo. Perciò: Non inserite più nuove funzioni in versioni monolitiche ma, al contrario, aggiungetele regolarmente come parte della normale esperienza dell’utente. Impegnate i vostri utenti come collaudatori in tempo reale e dotate il servizio di strumenti di controllo così saprete come la gente usa le nuove funzioni.
Il web 2.0 Alcuni assiomi: 7.Cooperazione, Non Controllo Le applicazioni Web 2.0 consistono in una rete di data service che collaborano. Perciò: Offrite interfacce per i web service e syndication dei contenuti e riutilizzate i data service degli altri. Supportate modelli di programmazione leggeri che consentono sistemi di abbinamento non rigidi. 8. Il Software a Livello Superiore del Singolo Dispositivo Il PC non è più l’unico dispositivo che consente l’accesso alle applicazioni internet e le applicazioni che sono limitate a un solo dispositivo hanno un valore inferiore rispetto a quelle che sono connesse.
Dal web 1.0 al web 2.0
Il web 2.0 – modelli teorici di riferimento Legge di Pareto Modello Wikipedia Coda lunga Saggezza della folla
A. Legge di Pareto 80/20 Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere  l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause
A. Legge di Pareto 80/20 Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio: Economia:  l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle vendite Qualità:  il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti Informatica :  l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli (fonte: Wikipedia)
B. Modello Wikipedia – divisione disorganizzata del lavoro ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
C. La coda lunga La coda lunga è una  teoria economica  formulata da Chris Anderson (fondatore di Wired) nel 2004 È un modello che sembra poter spiegare i funzionamenti del mercato. È una teoria attuale per il mercato dei beni immateriali e “futuribile” perché pare essere in grado di teorizzare il cambiamento delle leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio)
C. La coda lunga La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino ,  spezzando il legame che vincolava il successo alla visibilità La possibilità di gestire un catalogo virtuale pressoché illimitato ha  rivoluzionato il modello economico dominante : semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli Oggi:  le corporazioni dei beni immateriali sono in profonda difficoltà (esempi: mercato discografico e pornografia)
C. La coda lunga - cause Nuove tecnologie hardware e software a  basso costo  che permettono ai produttori di beni immateriali (grafica, musica, video, servizi) di farlo a costi contenuti o addirittura nulli Servizi  (Internet, archiviazione dati)  a costi contenuti  che forniscono banda e hosting illimitato ai produttori di beni immateriali Possibilità di distribuire i propri prodotti a costo zero  (es. attraverso Youtube), combinata alla possibilità che questi prodotti siano fruiti da chiunque attraverso Internet, anche senza pubblicità o senza conoscenza diretta del prodotto o dell’autore (es. attraverso Google o aggregatori di notizie)
C. La coda lunga - cause Approcci di marketing e comunicazione più efficienti  e misurati per la distribuzione di questi prodotti (niente più costi di stampa, di magazzino e di spedizione) Possibilità per tutti di entrare in questo mercato (finisce la divisione tra produttore e consumatore: si parla di  prosumer , ovvero di un utente che fa entrambe le cose in contemporanea)
C. La coda lunga - conseguenze Dal broadcasting al narrowcasting : da una platea con milioni di persone come pubblico a milioni di platee con poche persone come pubblico Questo modello economico, chiamato “coda lunga”, è economicamente sostenibile proprio perché non ha costi se non quelli (minimi) per produrre il contenuto e, in caso di contenuti professionali, ha costi nulli per la distribuzione Gli utenti, avendo molte più alternative di scelta, abbandonano il  mainstream  e  si rivolgono alle nicchie di mercato  che più soddisfano le loro necessità
D. Saggezza della folla È una teoria dimostrata da James Surowiecki attraverso un’infinità di prove empiriche (2005). Secondo questa teoria,  una variabile è misurata in modo più preciso da una massa di persone inesperte che da un gruppo di specialisti
D. Saggezza della folla Esempio (1):  durante una fiera, Surowiecki fece scommettere 100 persone sul peso di un vitello. Le 100 persone dichiararono il loro peso stimato. A seguire, fece ripetere l’esperimento a 10 allevatori Il peso del vitello fu indovinato con precisione assoluta dalla “massa”  (il valore medio delle 100 valutazioni era precisamente il peso del vitello) Esempio (2) :  prediction markets – un istituto di ricerca universitario permise ai cittadini di scommettere sul vincitore alle elezioni. Nelle scommesse, le quote variano sulla base dell’orientamento della giocata (sia sulla base di chi viene scelto, sia su quanto si punta) Il risultato del prediction market fu più affidabile di quello dei sondaggi  nel misurare la distanza tra i vincitori
Dal web 1.0 al web 2.0 – una mappa
Dal web 2.0 alla classe Perché questo preambolo teorico? Per studiare quali sono i meccanismi di  socializzazione e apprendimento dei giovani  (e non solo) I nati dopo il 1976 appartengono infatti alla cosiddetta  Millenial Generation , ossia a quel gruppo di persone, “nativi digitali”, che considerano Internet la prima fonte rilevante di reperimento delle informazioni Se Internet è più credibile di ogni altra cosa, non può che diventare un nostro  alleato formativo/educativo
Dal web 2.0 alla classe - strumenti Questi strumenti della rete possono essere funzionali all’apprendimento e alla comunicazione agli adolescenti: Facebook Youtube Twitter Linkedin Slideshare Skype Delicious Wikipedia Per ogni strumento vi chiedo di farmi tutte le domande necessarie all’approfondimento
Dal web 2.0 alla classe - Facebook
Dal web 2.0 alla classe - Facebook Facebook è il social media più popolare al mondo.  Ha 600 milioni di iscritti, 17 milioni di italiani.  Il 65% degli utenti di Internet ha un profilo FB e un italiano su quattro è iscritto Ignorare o evitare Facebook è un errore . È un luogo di socializzazione e di condivisione delle conoscenze, a prescindere dalla nostra valutazione sullo strumento Bisogna dunque ribaltare la minaccia in possibile opportunità:  trasformiamo Facebook da distrazione per gli studenti ad alleato per i docenti
Dal web 2.0 alla classe - Facebook Possibili applicazioni: Gruppo FB della classe per condividere contenuti, informazioni, stati d’animo Pagina FB legata a specifici progetti educativi o a percorsi informativi Semplice monitoraggio delle dinamiche relazionali tra adolescenti Monitoraggio degli argomenti più citati sulla Rete come spunto per la discussione in classe Utilizzare FB in classe (per uscire da scuola) e a casa (per rientrare a scuola)
Dal web 2.0 alla classe - Youtube
Dal web 2.0 alla classe - Youtube Possibili applicazioni: Realizzare video di alcune parti di  lezi oni come archivio Utilizzare Youtube per reperire materiale per le lezioni Nel collegio docenti:  realizzare focus group tra studenti o tra alunni per valutare miglioramenti nei metodi e confrontarsi con altre scuole Per la peer education : riprendere le lezioni, caricarle (in privato) su Youtube e analizzarne le dinamiche di gruppo, gli stili di leadership
Dal web 2.0 alla classe - Twitter
Dal web 2.0 alla classe - Twitter Possibili applicazioni Twitter è un social media basato sul  microblogging , aggiornamenti di 140 caratteri. A differenza di FB, gli aggiornamenti possono essere categorizzati per argomento (o #hashtag) Si possono dunque  produrre aggiornamenti su uno specifico argomento  (in classe o fuori) o cercare notizie o fonti su argomenti specifici Inoltre si possono commentare  eventi in diretta , confrontandosi con gli altri (ad esempio, commenti su seminari o eventi fuori dalla classe)
Dal web 2.0 alla classe - Linkedin
Dal web 2.0 alla classe - Linkedin Possibili applicazioni Linkedin è un social media dedicato ai professionisti . Il profilo personale si costruisce attraverso la condivsione del proprio curriculum, dell’attività professionale Può servire ai docenti per scambiarsi  buone pratiche  e materiali, riflettere su modelli educativi da sperimentare in più luoghi o per collaborazioni a distanza Può inoltre essere utile per  aggiornamento e approfondimento professionale
Dal web 2.0 alla classe - Slideshare
Dal web 2.0 alla classe - Slideshare Possibili applicazioni Slideshare è un social media che serve ad aggregare presentazioni in PowerPoint . Anche questa presentazione sarà caricata su questo social media Questo strumento può servire dunque per  caricare appunti , dispense, lucidi interne alla classe Inoltre può servire per cercare  fonti esterne , in italiano o all’estero, utili come approfondimento per gli studenti e i docenti
Dal web 2.0 alla classe - Skype
Dal web 2.0 alla classe - Skype Possibili applicazioni Skype è uno strumento che permette di fare telefonate gratuitamente tra computer e a basso costo tra computer e numeri di rete fissa È inoltre dotato di un sistema di chat (instant messaging), della possibilità di fare  videochiamate e di predisporre conference call Queste possibilità possono essere sfruttate per realizzare conversazioni tra docenti,  tra docenti e studenti, per la peer education , in chat multiple, in videoconferenza…
Dal web 2.0 alla classe - Delicious
Dal web 2.0 alla classe - Delicious Possibili applicazioni Delicious è un social media che permette di salvare e condividere  cronologie di ricerca sul web Se un docente prepara una lezione cercando fonti su Internet, può decidere di condividere le fonti sulla Rete a vantaggio di altri docenti o degli studenti che possono dunque  seguire il percorso logico  intrapreso dai docenti Si possono anche fare ricerche  esplorando i percorsi di navigazione  altrui su temi specifici, come ulteriore approfondimento
Dal web 2.0 alla classe - Wikipedia
Dal web 2.0 alla classe - Wikipedia Possibili applicazioni Wikipedia è un’enciclopedia libera, creata da utenti, modificata da utenti e  consultabile da tutti Per alcuni Wikipedia è un eccessivo acceleratore dell’esperienza di apprendimento: invece di fare una ricerca, si tende a copiare e incollare da Wikipedia.  Questo problema si può aggirare utilizzando gli altri strumenti del web 2.0 in modo integrato E poi Wikipedia non è solo uno strumento passivo: le voci dell’enciclopedia si possono creare o modificare in qualsiasi momento. Dunque la costruzione dei vocaboli può essere  un’esperienza da provare in classe per stimolare processi collaborativi
Dalla presentazione al web 2.0 (e viceversa)
Dal web 2.0 alla peer education Pr oviamo ad applicare queste tecniche su noi stessi Guardiamo insieme questo video tratto dall’archivio di  Ted  ( http://www.ted.com ) Ted è una conferenza multidisciplinare la cui missione è riassunta nella formula " ideas worth spreading " (idee degne di essere diffuse) e, in effetti,  le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED . Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che include scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altri saperi
Dal web 2.0 alla peer education Johanna Blakey: i media sociali e la fine dei generi Di che parla il video? I media e le compagnie pubblicitarie usano ancora gli stessi vecchi dati demografici per capire il pubblico, ma la ricercatrice dei media Johanna Blakley dice che stanno diventando sempre di più difficili da cercare e seguire on line. Mentre i media sociali superano i media tradizionali, e le utenti sono più numerose degli utenti, la Blakley spiega quali cambiamenti attendono i media del futuro. Johanna Blakley studia comunicazione di massa e sociologia dei consumi nel Norman Lear Center, un think-tank in California
Cosa dice questo video? Dalle reti sociali alle reti di interessi : non dialoghiamo più con persone appartenenti a reti prossimali (i vicini di casa/compagni di classe/comunità locale o cittadini), ma piuttosto con persone con cui condividiamo interessi; Le interazioni sono multiple, così come le identità di riferimento . Essendo multiple ed estemporanee sono anche più deboli e volatili; Le donne sono generalmente più presenti degli uomini sui social media: questo non ci porterà al femminismo 2.0 ma alla consapevolezza che  la distinzione di genere sarà comunque meno rilevante rispetto alle differenze di interessi Si va verso un appiattimento mediale della fruizione
Antropologia dei nuovi media Secondo questo video, i criteri demografici (e culturali) con cui fino a oggi abbiamo analizzato intere fasce sociali,  differenze di genere e aspettative relazionali sono saltati a causa delle nuove opportunità offerte dai media sociali La principale conseguenza è la riduzione delle differenze inter-genere Come possiamo utilizzare questa novità per la peer education?
Antropologia dei nuovi media La peer education deve prevedere parità da ogni punto di vista: sociale, relazionale, di gerarchia, di leadership.  Eliminare la differenza (stereotipata) di genere è funzionale al raggiungimento dell’obiettivo Inoltre la comunicazione online facilita alcuni processi altrimenti complessi: Comunicazione asincrona : si risponde solo quando si vuole, se si vuole; Filtro dello schermo : evitando il confronto visivo, si tende a dire maggiormente ciò che si pensa
Antropologia dei nuovi media I nuovi media integrano l’esperienza educativa tradizionale (mai pensarli in modo alternativo o mutualmente esclusivo). Rappresenta una possibile integrazione, un “ bonus motivazionale” o uno strumento di alleggerimento cognitivo Le due dinamiche stimolate favoriscono sia i docenti che gli studenti e, dunque, l’apprendimento: Più sincerità nelle relazioni Più divertimento nelle relazioni
Si impara quando si ha voglia “ Se volete capire il villaggio globale, probabilmente è una buona idea che capiate cosa li appassiona, cosa li diverte, cosa scelgono di fare nel tempo libero […] Intrattenimento e giochi hanno un impatto enorme sulla vita delle persone. Per esempio sulle loro preferenze politiche e sulla loro salute. Se in qualche modo v’interessa capire il mondo, esaminare come le persone si divertono è davvero un buon modo per cominciare”
Un altro video Se sui nuovi media le differenze di genere stereotipate possono essere annullate,  esiste una differenza educativa tra uomini e donne in classe . Ce lo spiega un altro video di Ted Ali Carr-Chellman identifica tre motivi per cui i maschi si interessano sempre meno alla scuola, e propone un piano per coinvolgerli di nuovo: portare la stessa cultura dei ragazzi in aula, con regole nuove che lascino fare ai maschi i maschi usando nuovi video-giochi capaci di educare e insieme divertire
Un altro video Ali Carr-Chellman: giocare per recoinvolgere i ragazzi nel modo di  imparare Ali Carr-Chellman è una progettista dell’educazione e un’autrice che studia i modi più efficaci per indurre i bambini a crescere meglio a scuola
Cosa dice questo video? I maschi  perdono il contatto con i sistemi di apprendimento tradizionali  tra i tre e i tredici anni; Spesso si dà la colpa alle ‘distrazioni’ (ad esempio, i videogiochi): ma  le distrazioni sono il sintomo della perdita di contatto, non della causa ; Gli  insegnanti devono rispettare modelli educativi precodificati  per ottenere il massimo stipendio: la rigidità è quasi obbligatoria; Il gioco è un’opportunità educativa : pensarlo come a un premio o una distrazione è limitante
Cosa dice questo video? Tra i motivi della rottura del patto educativo: Eccesso di  tolleranza zero Limiti alla  creatività Assenza di modelli educativi maschili  nelle scuole (pochi insegnanti maschi) Compressione dei tempi educativi:  chi è “normale” è “diverso”
Nuovi media per la peer education Il risultato di questo incrocio di variabili può portare alla costruzione di nuovi modelli formativi, anche di peer education che prevedano: Costante  interazione online-offline , sia in classe che a casa; Analisi scientifica dei materiali prodotti online , attraverso software di analisi dei testi per studiare le dinamiche relazionali nella classe: può essere utile per valutare i rapporti di forza/debolezza, individuare i leader e personalizzare schemi motivazionali; Su temi sensibili, come le MST, la possibilità di ‘nascondersi’ dietro pseudonimi o l’anonimato  può favorire la condivisione di esperienze traumatiche o ansiogene
Ma funziona per tutte le classi? Una case history Pur non avendo la pretesa di aver disegnato pratiche universali, ritengo che alcune dinamiche siano pressoché  universali e dunque utilizzabili in qualunque gruppo-classe Ho provato a sperimentare alcune di queste tecniche durante un modulo di web-marketing (trenta ore) che ho tenuto nel 2010 Gli studenti erano iscritti a un corso di formazione finanziato della Regione Puglia per studenti a rischio di esclusione sociale. Il corso era in grafica pubblicitaria e produzione audiovisiva
Case history – punti di forza Buona propensione degli studenti all’utilizzo di Internet Approccio spontaneo alla multimedialità Differenza d’età limitata (8 anni) tra insegnante e alunni Argomento potenzialmente interessante, nuovo e adatto alla sperimentazione di pratiche innovative
Case history – punti di debolezza Studenti generalmente demotivati Alto livello di assenteismo interno Livello di attenzione molto variabile, sia all’interno della stessa lezione, sia tra una lezione e l’altra Il modulo era abbastanza periferico rispetto agli obiettivi del corso triennale (web marketing in un corso più tecnico/esecutivo) Differenza d’età limitata (8 anni) tra insegnante e alunni: più difficile stabilire l’autorità gerarchica
Case history – opportunità La multimedialità come necessità : l’unico modo per tenere alta l’attenzione è usare Internet per scopi educativi evitando che il computer (presente in aula) o altri dispositivi (telefoni cellulari) diventano una via di fuga dalla lezione; Alto livello di curiosità : l’insegnante deve imporre la gerarchia attraverso l’autorevolezza (“lui ne sa”) e deve invece accettare l’orizzontalità nel tono e nella richiesta di aiuto e di approfondimento, anche in argomenti non coincidenti con i moduli educativi previsti; Catena della motivazione : più si risponde alle domande degli studenti con passione e completezza, più gli studenti avranno una ragione per ascoltare
Case history – minacce Rischio di perdere il controllo degli aspetti educativi : se per tenere il livello di motivazione sempre alto si spinge in modo eccessivo sulla multimedialità o sulla curiosità, si rischia di perdere d’occhio la trasmissione delle informazioni Le dinamiche interne  al gruppo classe sono spesso  complesse , anche per motivi indipendenti dalla volontà del formatore. Se quelle dinamiche sono ignorate o mal gestite, la classe può diventare irrecuperabile Se la classe perde di interesse, la trasmissione delle informazioni risulta quasi impossibile
Case history – una lezione Segue uno slideshow: è quello  della seconda lezione del mio modulo Al termine del modulo vi illustrerò le tecniche che ho provato a utilizzare per gestire la lezione Ogni lezione è stata realizzata proiettando le slide all’interno di una sala multimediale. Tutti gli studenti avevano accesso a Internet (poi regolato e ridotto durante l’anno).  Le slide “esperimento” sono state co-costruite in classe Gli studenti hanno un’età media di 18 anni e sono al terzo e ultimo anno di corso
Corso di web-advertising Il marketing sui nuovi media A cura di Dino Amenduni Lezione - 11 maggio 2010
Ma perché capita di sentire che FB diventerà a pagamento? Leggiamo insieme le risposte dalla Rete http://www.tuttotech.com/archives/4984/facebook-a-pagamento-il-social-network-smentisce http://www.ciaoblog.net/facebook-a-pagamento-la-bufala-dellanno/ Dalla scorsa lezione
Ma perché capita di sentire che FB diventerà a pagamento? Lo scopo è creare una finta catena di Sant’Antonio E lo scopo della finta catena di Sant’Antonio è rubare informazioni personali (mail, numero di telefono) Dalla scorsa lezione
Ma perché capita di sentire che FB diventerà a pagamento? Questa pratica si chiama  Phishing Leggiamo il significato da Wikipedia:  http://it.wikipedia.org/wiki/Phishing Dalla scorsa lezione
Quando prendete una decisione su un acquisto, a chi o cosa vi rivolgete per scegliere? A chi ha acquistato prodotti su Internet Su forum specialistici Yahoo Answers Blog Anche offline, a chi ha fatto acquisti su Internet Domanda al nostro gruppo di lavoro
Quali sono i principali motivi per cui passate del tempo al computer? - navigare su siti specialistici - Facebook - giochi online - guardare video - sentire musica e scaricare musica - chattare - vedere film o partite in streaming - avere dei consigli  - cercare delle informazioni Domanda al nostro gruppo di lavoro
Senza quale strumento ridurreste di molto l’uso del vostro computer? - Google  - YouTube  - Giochi online - Download di musica - Wikipedia Facebook, Messenger, MySpace non sono decisivi Domanda al nostro gruppo di lavoro
A quali siti/social network siete iscritti? -  Badoo - Facebook - Netlog - QBR - Myspace - Skakkinostri - MSN   Domanda al nostro gruppo di lavoro
Il web marketing è la branca delle attività di marketing dell’azienda che sfrutta il canale online per studiare il mercato e sviluppare i rapporti commerciali (promozione/pubblicità, distribuzione, vendita, assistenza alla clientela, etc.) tramite il Web http://it.wikipedia.org/wiki/Web_marketing Definizione di web-marketing
Il Web Advertising (pubblicità on line) è una forma di promozione che utilizza Internet  e World Wide Web con l’espresso scopo di fornire messaggi di marketing per attirare clienti http://www.webmaremma.com/web-advertising/ Definizione di web advertising
Cinque minuti di pausa e dieci di improvvisazione prima di ricominciare Pausa!
- Costi ridotti rispetto ai media tradizionali; - Possibilità di individuare precisamente il pubblico con cui vogliamo interagire; - Possibilità di cambiare una strategia di comunicazione “in corsa”; - Possibilità di parlare con i clienti/utenti, e possibilità che i clienti/utenti parlino con noi; - in alcuni casi,  costi ridotti per i prodotti Cosa cambia con il web-marketing
Prima di proseguire, poniamoci alcuni interrogativi: - quali sono gli elementi che ci possono convincere a comprare un prodotto? - quale tipo pubblicità vi convince? - e quale è invece inutile o addirittura inefficace? - nel reperire le informazioni, preferite Internet o i mezzi tradizionali? - e vi fidate più di Internet o dei mezzi tradizionali? Ma basterà?
Quali sono le persone, i marchi, le aziende che secondo voi comunicano al  meglio   in Italia ? Scegliete un nome a testa e studieremo una campagna pubblicitaria insieme a voi L’esperimento del giorno
- Mediaset perché è dominante - Nestlè/Nesquik perché fa molta pubblicità - Riso Scotti perché è popolare  - Ringo per il messaggio  - MTV perché è la TV dei giovani SKY per l’offerta - Kraft/sottilette per il clima familiare - Kellogg’s Miel Pops perché parla bene ai bambini - Paco Rabanne per il prodotto e lo spot - CocaCola per lo spot - Vigorsol per l’originalità     L’esperimento del giorno
Avete già qualche domanda, dubbio o curiosità (anche su come ho organizzato la lezione!) Abbiamo finito per oggi!
Se mi dite i vostri nomi, cognomi e indirizzi di posta mando questa presentazione a tutti!
Tecniche utilizzate La lezione inizia dov’è finita la precedente Anche se gli argomenti delle lezioni sono totalmente indipendenti, un elemento di possibile motivazione può essere garantito dalla risposta a  domande o questioni sollevate dagli studenti  (più o meno spontaneamente) Questa tecnica può essere percepita come un segno di  attenzione  da parte degli studenti, garantisce un ruolo attivo e interattivo nel processo formativo e mostra l’interesse del docente per gli interessi degli alunni Questa tecnica può essere utilizzata sia se il docente conosce già la risposta, rinviandola alla lezione successiva, sia in caso il docente sia non pienamente preparato. In questo secondo caso  suggerisco di condividere la comune “ignoranza” con gli studenti
Tecniche utilizzate Utilizzo di fonti terze Bisogna evitare scontri preconcetti tra studenti e docenti , specie in determinati contesti sensibili (politica, etica, modelli educativi, dinamiche relazioni individuali e sociali). Posizioni pregiudizievoli sono alla base della compromissione di rapporti personali e dell’interesse per la disciplina (forse sarà capitato anche a voi: quante volte avete sentito la frase “non seguo (la materia) perché il professore mi sta antipatico?) In caso di dibattito in corso,  l’ausilio di una comune ricerca pubblica sulla Rete  può risolvere la controversia in modo sereno e oggettivamente condiviso dal gruppo-classe
Tecniche utilizzate Ragionare in chiave “ipertestuale” Ogni argomento ne può introdurre un altro . Anche quando il collegamento logico non appare immediato, vale la pena di sforzarsi sul saltare con disinvoltura da un tema a un altro Lo stile di navigazione su Internet,  ipertestuale , si basa esattamente su questo processo: il link ci fa “saltare” da un sito all’altro, talvolta in modo ragionato, altre volte in modo casuale e non predeterminato Questo non vuol dire rinunciare a modelli formativi tradizionali e alla trasmissione di conoscenze indispensabili, ma piuttosto  integrare uno schema definito  che il docente deve comunque avere entrando in aula per non trasmettere idea di scarsa preparazione o improvvisazione
Tecniche utilizzate Darsi un obiettivo preciso Ogni lezione può essere l’anello di una catena.  Deve essere progettata in modo autonomo, ma all’interno di una cornice narrativa complessiva Ogni lezione deve avere dunque una sua compiutezza . In particolare, può essere utile porsi un obiettivo (trasmettere una nozione o un concetto) e condividerlo con gli studenti, affinché si sentano responsabilizzati sul raggiungimento Condiviso l’obiettivo,  ogni azione “collaterale” deve essere funzionale al raggiungimento delle finalità educative
Tecniche utilizzate Utilizzare un approccio narrativo Siamo circondati da storie e racconti: serie televisive, fatti di attualità, strumenti della Rete (Facebook, forum, Youtube), così come le favole che raccontiamo ai bambini seguono  precise dinamiche narrative Utilizzare  lo stesso approccio a lezione  favorirà la trasmissione di informazioni agli adolescenti che sono abituati ad apprendere informazioni secondo questa modalità Nel racconto non va escluso l’aneddoto , anche personale (del docente o degli studenti, spontaneo o indotto), per tenere alta l’attenzione e per creare empatia nella classe
Tecniche utilizzate Evitare la monotonia Non bisogna essere né monòtoni né monotòni . L’interesse del gruppo classe non si attrae solo con argomenti interessanti ma anche con linguaggi e modalità sempre diversi.  L’unica cosa realmente importante è  difendere e far accrescere la percezione di autorevolezza negli studenti . L’autorevolezza si costruisce anche mostrando capacità di gestire le difficoltà della classe o di saper cambiare atteggiamento se quello standard non funziona Dunque può essere utile  dividere la lezione in moduli  (teoria, esercitazione, approfondimento, valutazione) ma  ruotarne l’ordine sistematicamente
Tecniche utilizzate Fare pause intelligenti Gli studenti sono esseri umani e come tutti hanno il diritto a rifiatare durante la lezione, all’interno di  regole precise e stabili nel tempo Un patto studenti-insegnanti  può essere raggiunto trasformando la pausa in un momento di dialogo alla pari all’interno del gruppo classe Un esempio:  usare Internet per leggere i giornali online  e commentare le notizie di attualità, immaginandone la declinabilità ipertestuale
Tecniche utilizzate Verificare l’apprendimento senza metodi invasivi La trasmissione dei contenuti-obiettivo della lezione può essere rinforzata con un  esercizio  che permetta l’applicazione di ciò che è stato spiegato in momenti di esercitazione o attraverso processi proiettivi Dal  processo proiettivo  possono nascere i presupposti per le domande o le questioni aperta da cui ricominciare la lezione successiva Può essere utile stimolare la  competizione interna, possibilmente cambiando il formato dell’esercitazione  (scritta, orale, per gruppi) per non far emergere sempre i più bravi della classe
In sintesi Non vivere Internet come il  nemico Non vivere Internet come la  panacea di tutti i mali Usare il gioco e il  divertimento  per facilitare l’apprendimento Valutare le  competenze trasversali  degli studenti: non solo i più bravi, ma anche i più empatici, i leader, i gregari, gli educati Ragionare in ottica  ipertestuale Lavorare per  obiettivi Ascoltare e coinvolgere all’interno di una  griglia educativa Autorevolezza , non autorità Mescolare metodi gerarchici con  metodi orizzontali  di apprendimento Gli studenti possono insegnare ai docenti almeno quanto i docenti possono insegnare agli studenti
Grazie! Un grande abbraccio Dino Amenduni Facebook:  http://www.facebook.com/dinoamenduni Twitter:  http://www.twitter.com/doonie LinkedIn:  http://www.linkedin.com/dinoamenduni   Slideshare:  http://www.slideshare.net/doonie  (here you can find this slideshow) Proforma Site:  http://www.proformaweb.it Facebook:  http://www.facebook.com/proformaweb   Twitter:  http://www.twitter.com/proformaweb   Youtube:  http://www.youtube.com/proformaweb

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Nuovi metodi e linguaggi per la comunicazione degli adolescenti

  • 1. Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Nuovi metodi e linguaggi per la comunicazione degli adolescenti L’educazione, la formazione, i ragazzi e Internet: Una relazione impossibile? Bari, 23 marzo 2011 L’educazione tra pari nelle malattie sessualmente trasmesse Dino Amenduni, Proforma
  • 2. Chi parla? Mi chiamo Dino Amenduni Ho 27 anni, sono laureato in psicologia del lavoro (triennale), della comunicazione (specialistica) e ho un master in marketing Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho sempre studiato e lavorato e dove vivo tuttora
  • 3. Chi parla? Sono il coordinatore dello staff social media di Nichi Vendola ( Link alla pagina FB di Nichi ) Sono stato coordinatore di EmiLab , staff di 150 volontari under30 a supporto di Michele Emiliano, sindaco di Bari, (PD, Amministrative 2009) ( link alla pagina FB di Emiliano ) Nel poco tempo libero che mi rimane sono giornalista musicale, e blogger sul Fatto Quotidiano ( link al blog ) e tra i responsabili di Quink, collettivo di satira ( link alla pagina FB )
  • 4. Di che si parla? Come è cambiata la comunicazione dopo l’avvento di Internet? Come cambia la comunicazione tra adolescenti ? Come può cambiare la comunicazione tra chi insegna e chi apprende ? Una case history personale: insegnare web-marketing in una classe ad obbligo formativo Buone pratiche per la peer education
  • 5. Temi Il web: un rischio o un’ opportunità ? Come è possibile utilizzare Internet nella peer education ? Esistono metodi e contenuti trasversali a tutti i contesti, le età, le lezioni? È possibile integrare metodi verticali e orizzontali di insegnamento ? Nota: questa presentazione incarna tutte le tecniche descritte
  • 6. Il web 2.0 Trattazione teorica originale di Tim O’Reilly. Traduzione integrale qui Alcuni assiomi: 1. The long tail I piccoli siti rappresentano il grosso del contenuto internet; nicchie ristrette rappresentano il grosso delle applicazioni internet possibili. Perciò: fate leva sul customer-self service e sulla gestione dei dati algoritmici per raggiungere l’intero web, le periferie e non solo il centro, la lunga coda e non solo la testa.
  • 7. Il web 2.0 Alcuni assiomi: 2. I Dati sono il Prossimo Intel Inside Le applicazioni sono sempre più guidate dai dati. Perciò: Per un vantaggio competitivo, cercate di possedere una fonte di dati unica e difficile da ricreare. 3. Gli Utenti Aggiungono Valore La chiave per un vantaggio competitivo nelle applicazioni internet è il grado in cui gli utenti sono in grado di aggiungere i propri dati a quelli che voi fornite. Perciò: Non limitate la vostra “architettura partecipativa” allo sviluppo del software. Coinvolgete i vostri utenti sia implicitamente, sia esplicitamente nell’aggiungere valore alla vostra applicazione.
  • 8. Il web 2.0 Alcuni assiomi: 4. Gli Effetti del Network di Default Solo una piccola percentuale di utenti si prenderà la briga di aggiungere valore alla vostra applicazione. Perciò: Impostate di default un sistema per aggregare i dati degli utenti come effetto dell'utilizzo della vostra applicazione. 5. Some Rights Reserved La protezione della proprietà intellettuale limita il riutilizzo e previene la sperimentazione. Perciò: Quando i benefici vengono dall’adozione collettiva e non dalla restrizione privata, assicuratevi che le barriere all'adozione siano basse. Seguite gli standard esistenti e utilizzate le licenze con il minimo di restrizioni possibili.
  • 9. Il web 2.0 Alcuni assiomi: 6. L’eterno Beta Quando i dispositivi e i programmi sono collegati a internet, le applicazioni non sono più manufatti software, bensì servizi in continuo sviluppo. Perciò: Non inserite più nuove funzioni in versioni monolitiche ma, al contrario, aggiungetele regolarmente come parte della normale esperienza dell’utente. Impegnate i vostri utenti come collaudatori in tempo reale e dotate il servizio di strumenti di controllo così saprete come la gente usa le nuove funzioni.
  • 10. Il web 2.0 Alcuni assiomi: 7.Cooperazione, Non Controllo Le applicazioni Web 2.0 consistono in una rete di data service che collaborano. Perciò: Offrite interfacce per i web service e syndication dei contenuti e riutilizzate i data service degli altri. Supportate modelli di programmazione leggeri che consentono sistemi di abbinamento non rigidi. 8. Il Software a Livello Superiore del Singolo Dispositivo Il PC non è più l’unico dispositivo che consente l’accesso alle applicazioni internet e le applicazioni che sono limitate a un solo dispositivo hanno un valore inferiore rispetto a quelle che sono connesse.
  • 11. Dal web 1.0 al web 2.0
  • 12. Il web 2.0 – modelli teorici di riferimento Legge di Pareto Modello Wikipedia Coda lunga Saggezza della folla
  • 13. A. Legge di Pareto 80/20 Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause
  • 14. A. Legge di Pareto 80/20 Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio: Economia: l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle vendite Qualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti Informatica : l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli (fonte: Wikipedia)
  • 15.
  • 16. C. La coda lunga La coda lunga è una teoria economica formulata da Chris Anderson (fondatore di Wired) nel 2004 È un modello che sembra poter spiegare i funzionamenti del mercato. È una teoria attuale per il mercato dei beni immateriali e “futuribile” perché pare essere in grado di teorizzare il cambiamento delle leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio)
  • 17. C. La coda lunga La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino , spezzando il legame che vincolava il successo alla visibilità La possibilità di gestire un catalogo virtuale pressoché illimitato ha rivoluzionato il modello economico dominante : semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli Oggi: le corporazioni dei beni immateriali sono in profonda difficoltà (esempi: mercato discografico e pornografia)
  • 18. C. La coda lunga - cause Nuove tecnologie hardware e software a basso costo che permettono ai produttori di beni immateriali (grafica, musica, video, servizi) di farlo a costi contenuti o addirittura nulli Servizi (Internet, archiviazione dati) a costi contenuti che forniscono banda e hosting illimitato ai produttori di beni immateriali Possibilità di distribuire i propri prodotti a costo zero (es. attraverso Youtube), combinata alla possibilità che questi prodotti siano fruiti da chiunque attraverso Internet, anche senza pubblicità o senza conoscenza diretta del prodotto o dell’autore (es. attraverso Google o aggregatori di notizie)
  • 19. C. La coda lunga - cause Approcci di marketing e comunicazione più efficienti e misurati per la distribuzione di questi prodotti (niente più costi di stampa, di magazzino e di spedizione) Possibilità per tutti di entrare in questo mercato (finisce la divisione tra produttore e consumatore: si parla di prosumer , ovvero di un utente che fa entrambe le cose in contemporanea)
  • 20. C. La coda lunga - conseguenze Dal broadcasting al narrowcasting : da una platea con milioni di persone come pubblico a milioni di platee con poche persone come pubblico Questo modello economico, chiamato “coda lunga”, è economicamente sostenibile proprio perché non ha costi se non quelli (minimi) per produrre il contenuto e, in caso di contenuti professionali, ha costi nulli per la distribuzione Gli utenti, avendo molte più alternative di scelta, abbandonano il mainstream e si rivolgono alle nicchie di mercato che più soddisfano le loro necessità
  • 21. D. Saggezza della folla È una teoria dimostrata da James Surowiecki attraverso un’infinità di prove empiriche (2005). Secondo questa teoria, una variabile è misurata in modo più preciso da una massa di persone inesperte che da un gruppo di specialisti
  • 22. D. Saggezza della folla Esempio (1): durante una fiera, Surowiecki fece scommettere 100 persone sul peso di un vitello. Le 100 persone dichiararono il loro peso stimato. A seguire, fece ripetere l’esperimento a 10 allevatori Il peso del vitello fu indovinato con precisione assoluta dalla “massa” (il valore medio delle 100 valutazioni era precisamente il peso del vitello) Esempio (2) : prediction markets – un istituto di ricerca universitario permise ai cittadini di scommettere sul vincitore alle elezioni. Nelle scommesse, le quote variano sulla base dell’orientamento della giocata (sia sulla base di chi viene scelto, sia su quanto si punta) Il risultato del prediction market fu più affidabile di quello dei sondaggi nel misurare la distanza tra i vincitori
  • 23. Dal web 1.0 al web 2.0 – una mappa
  • 24. Dal web 2.0 alla classe Perché questo preambolo teorico? Per studiare quali sono i meccanismi di socializzazione e apprendimento dei giovani (e non solo) I nati dopo il 1976 appartengono infatti alla cosiddetta Millenial Generation , ossia a quel gruppo di persone, “nativi digitali”, che considerano Internet la prima fonte rilevante di reperimento delle informazioni Se Internet è più credibile di ogni altra cosa, non può che diventare un nostro alleato formativo/educativo
  • 25. Dal web 2.0 alla classe - strumenti Questi strumenti della rete possono essere funzionali all’apprendimento e alla comunicazione agli adolescenti: Facebook Youtube Twitter Linkedin Slideshare Skype Delicious Wikipedia Per ogni strumento vi chiedo di farmi tutte le domande necessarie all’approfondimento
  • 26. Dal web 2.0 alla classe - Facebook
  • 27. Dal web 2.0 alla classe - Facebook Facebook è il social media più popolare al mondo. Ha 600 milioni di iscritti, 17 milioni di italiani. Il 65% degli utenti di Internet ha un profilo FB e un italiano su quattro è iscritto Ignorare o evitare Facebook è un errore . È un luogo di socializzazione e di condivisione delle conoscenze, a prescindere dalla nostra valutazione sullo strumento Bisogna dunque ribaltare la minaccia in possibile opportunità: trasformiamo Facebook da distrazione per gli studenti ad alleato per i docenti
  • 28. Dal web 2.0 alla classe - Facebook Possibili applicazioni: Gruppo FB della classe per condividere contenuti, informazioni, stati d’animo Pagina FB legata a specifici progetti educativi o a percorsi informativi Semplice monitoraggio delle dinamiche relazionali tra adolescenti Monitoraggio degli argomenti più citati sulla Rete come spunto per la discussione in classe Utilizzare FB in classe (per uscire da scuola) e a casa (per rientrare a scuola)
  • 29. Dal web 2.0 alla classe - Youtube
  • 30. Dal web 2.0 alla classe - Youtube Possibili applicazioni: Realizzare video di alcune parti di lezi oni come archivio Utilizzare Youtube per reperire materiale per le lezioni Nel collegio docenti: realizzare focus group tra studenti o tra alunni per valutare miglioramenti nei metodi e confrontarsi con altre scuole Per la peer education : riprendere le lezioni, caricarle (in privato) su Youtube e analizzarne le dinamiche di gruppo, gli stili di leadership
  • 31. Dal web 2.0 alla classe - Twitter
  • 32. Dal web 2.0 alla classe - Twitter Possibili applicazioni Twitter è un social media basato sul microblogging , aggiornamenti di 140 caratteri. A differenza di FB, gli aggiornamenti possono essere categorizzati per argomento (o #hashtag) Si possono dunque produrre aggiornamenti su uno specifico argomento (in classe o fuori) o cercare notizie o fonti su argomenti specifici Inoltre si possono commentare eventi in diretta , confrontandosi con gli altri (ad esempio, commenti su seminari o eventi fuori dalla classe)
  • 33. Dal web 2.0 alla classe - Linkedin
  • 34. Dal web 2.0 alla classe - Linkedin Possibili applicazioni Linkedin è un social media dedicato ai professionisti . Il profilo personale si costruisce attraverso la condivsione del proprio curriculum, dell’attività professionale Può servire ai docenti per scambiarsi buone pratiche e materiali, riflettere su modelli educativi da sperimentare in più luoghi o per collaborazioni a distanza Può inoltre essere utile per aggiornamento e approfondimento professionale
  • 35. Dal web 2.0 alla classe - Slideshare
  • 36. Dal web 2.0 alla classe - Slideshare Possibili applicazioni Slideshare è un social media che serve ad aggregare presentazioni in PowerPoint . Anche questa presentazione sarà caricata su questo social media Questo strumento può servire dunque per caricare appunti , dispense, lucidi interne alla classe Inoltre può servire per cercare fonti esterne , in italiano o all’estero, utili come approfondimento per gli studenti e i docenti
  • 37. Dal web 2.0 alla classe - Skype
  • 38. Dal web 2.0 alla classe - Skype Possibili applicazioni Skype è uno strumento che permette di fare telefonate gratuitamente tra computer e a basso costo tra computer e numeri di rete fissa È inoltre dotato di un sistema di chat (instant messaging), della possibilità di fare videochiamate e di predisporre conference call Queste possibilità possono essere sfruttate per realizzare conversazioni tra docenti, tra docenti e studenti, per la peer education , in chat multiple, in videoconferenza…
  • 39. Dal web 2.0 alla classe - Delicious
  • 40. Dal web 2.0 alla classe - Delicious Possibili applicazioni Delicious è un social media che permette di salvare e condividere cronologie di ricerca sul web Se un docente prepara una lezione cercando fonti su Internet, può decidere di condividere le fonti sulla Rete a vantaggio di altri docenti o degli studenti che possono dunque seguire il percorso logico intrapreso dai docenti Si possono anche fare ricerche esplorando i percorsi di navigazione altrui su temi specifici, come ulteriore approfondimento
  • 41. Dal web 2.0 alla classe - Wikipedia
  • 42. Dal web 2.0 alla classe - Wikipedia Possibili applicazioni Wikipedia è un’enciclopedia libera, creata da utenti, modificata da utenti e consultabile da tutti Per alcuni Wikipedia è un eccessivo acceleratore dell’esperienza di apprendimento: invece di fare una ricerca, si tende a copiare e incollare da Wikipedia. Questo problema si può aggirare utilizzando gli altri strumenti del web 2.0 in modo integrato E poi Wikipedia non è solo uno strumento passivo: le voci dell’enciclopedia si possono creare o modificare in qualsiasi momento. Dunque la costruzione dei vocaboli può essere un’esperienza da provare in classe per stimolare processi collaborativi
  • 43. Dalla presentazione al web 2.0 (e viceversa)
  • 44. Dal web 2.0 alla peer education Pr oviamo ad applicare queste tecniche su noi stessi Guardiamo insieme questo video tratto dall’archivio di Ted ( http://www.ted.com ) Ted è una conferenza multidisciplinare la cui missione è riassunta nella formula " ideas worth spreading " (idee degne di essere diffuse) e, in effetti, le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED . Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che include scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altri saperi
  • 45. Dal web 2.0 alla peer education Johanna Blakey: i media sociali e la fine dei generi Di che parla il video? I media e le compagnie pubblicitarie usano ancora gli stessi vecchi dati demografici per capire il pubblico, ma la ricercatrice dei media Johanna Blakley dice che stanno diventando sempre di più difficili da cercare e seguire on line. Mentre i media sociali superano i media tradizionali, e le utenti sono più numerose degli utenti, la Blakley spiega quali cambiamenti attendono i media del futuro. Johanna Blakley studia comunicazione di massa e sociologia dei consumi nel Norman Lear Center, un think-tank in California
  • 46. Cosa dice questo video? Dalle reti sociali alle reti di interessi : non dialoghiamo più con persone appartenenti a reti prossimali (i vicini di casa/compagni di classe/comunità locale o cittadini), ma piuttosto con persone con cui condividiamo interessi; Le interazioni sono multiple, così come le identità di riferimento . Essendo multiple ed estemporanee sono anche più deboli e volatili; Le donne sono generalmente più presenti degli uomini sui social media: questo non ci porterà al femminismo 2.0 ma alla consapevolezza che la distinzione di genere sarà comunque meno rilevante rispetto alle differenze di interessi Si va verso un appiattimento mediale della fruizione
  • 47. Antropologia dei nuovi media Secondo questo video, i criteri demografici (e culturali) con cui fino a oggi abbiamo analizzato intere fasce sociali, differenze di genere e aspettative relazionali sono saltati a causa delle nuove opportunità offerte dai media sociali La principale conseguenza è la riduzione delle differenze inter-genere Come possiamo utilizzare questa novità per la peer education?
  • 48. Antropologia dei nuovi media La peer education deve prevedere parità da ogni punto di vista: sociale, relazionale, di gerarchia, di leadership. Eliminare la differenza (stereotipata) di genere è funzionale al raggiungimento dell’obiettivo Inoltre la comunicazione online facilita alcuni processi altrimenti complessi: Comunicazione asincrona : si risponde solo quando si vuole, se si vuole; Filtro dello schermo : evitando il confronto visivo, si tende a dire maggiormente ciò che si pensa
  • 49. Antropologia dei nuovi media I nuovi media integrano l’esperienza educativa tradizionale (mai pensarli in modo alternativo o mutualmente esclusivo). Rappresenta una possibile integrazione, un “ bonus motivazionale” o uno strumento di alleggerimento cognitivo Le due dinamiche stimolate favoriscono sia i docenti che gli studenti e, dunque, l’apprendimento: Più sincerità nelle relazioni Più divertimento nelle relazioni
  • 50. Si impara quando si ha voglia “ Se volete capire il villaggio globale, probabilmente è una buona idea che capiate cosa li appassiona, cosa li diverte, cosa scelgono di fare nel tempo libero […] Intrattenimento e giochi hanno un impatto enorme sulla vita delle persone. Per esempio sulle loro preferenze politiche e sulla loro salute. Se in qualche modo v’interessa capire il mondo, esaminare come le persone si divertono è davvero un buon modo per cominciare”
  • 51. Un altro video Se sui nuovi media le differenze di genere stereotipate possono essere annullate, esiste una differenza educativa tra uomini e donne in classe . Ce lo spiega un altro video di Ted Ali Carr-Chellman identifica tre motivi per cui i maschi si interessano sempre meno alla scuola, e propone un piano per coinvolgerli di nuovo: portare la stessa cultura dei ragazzi in aula, con regole nuove che lascino fare ai maschi i maschi usando nuovi video-giochi capaci di educare e insieme divertire
  • 52. Un altro video Ali Carr-Chellman: giocare per recoinvolgere i ragazzi nel modo di imparare Ali Carr-Chellman è una progettista dell’educazione e un’autrice che studia i modi più efficaci per indurre i bambini a crescere meglio a scuola
  • 53. Cosa dice questo video? I maschi perdono il contatto con i sistemi di apprendimento tradizionali tra i tre e i tredici anni; Spesso si dà la colpa alle ‘distrazioni’ (ad esempio, i videogiochi): ma le distrazioni sono il sintomo della perdita di contatto, non della causa ; Gli insegnanti devono rispettare modelli educativi precodificati per ottenere il massimo stipendio: la rigidità è quasi obbligatoria; Il gioco è un’opportunità educativa : pensarlo come a un premio o una distrazione è limitante
  • 54. Cosa dice questo video? Tra i motivi della rottura del patto educativo: Eccesso di tolleranza zero Limiti alla creatività Assenza di modelli educativi maschili nelle scuole (pochi insegnanti maschi) Compressione dei tempi educativi: chi è “normale” è “diverso”
  • 55. Nuovi media per la peer education Il risultato di questo incrocio di variabili può portare alla costruzione di nuovi modelli formativi, anche di peer education che prevedano: Costante interazione online-offline , sia in classe che a casa; Analisi scientifica dei materiali prodotti online , attraverso software di analisi dei testi per studiare le dinamiche relazionali nella classe: può essere utile per valutare i rapporti di forza/debolezza, individuare i leader e personalizzare schemi motivazionali; Su temi sensibili, come le MST, la possibilità di ‘nascondersi’ dietro pseudonimi o l’anonimato può favorire la condivisione di esperienze traumatiche o ansiogene
  • 56. Ma funziona per tutte le classi? Una case history Pur non avendo la pretesa di aver disegnato pratiche universali, ritengo che alcune dinamiche siano pressoché universali e dunque utilizzabili in qualunque gruppo-classe Ho provato a sperimentare alcune di queste tecniche durante un modulo di web-marketing (trenta ore) che ho tenuto nel 2010 Gli studenti erano iscritti a un corso di formazione finanziato della Regione Puglia per studenti a rischio di esclusione sociale. Il corso era in grafica pubblicitaria e produzione audiovisiva
  • 57. Case history – punti di forza Buona propensione degli studenti all’utilizzo di Internet Approccio spontaneo alla multimedialità Differenza d’età limitata (8 anni) tra insegnante e alunni Argomento potenzialmente interessante, nuovo e adatto alla sperimentazione di pratiche innovative
  • 58. Case history – punti di debolezza Studenti generalmente demotivati Alto livello di assenteismo interno Livello di attenzione molto variabile, sia all’interno della stessa lezione, sia tra una lezione e l’altra Il modulo era abbastanza periferico rispetto agli obiettivi del corso triennale (web marketing in un corso più tecnico/esecutivo) Differenza d’età limitata (8 anni) tra insegnante e alunni: più difficile stabilire l’autorità gerarchica
  • 59. Case history – opportunità La multimedialità come necessità : l’unico modo per tenere alta l’attenzione è usare Internet per scopi educativi evitando che il computer (presente in aula) o altri dispositivi (telefoni cellulari) diventano una via di fuga dalla lezione; Alto livello di curiosità : l’insegnante deve imporre la gerarchia attraverso l’autorevolezza (“lui ne sa”) e deve invece accettare l’orizzontalità nel tono e nella richiesta di aiuto e di approfondimento, anche in argomenti non coincidenti con i moduli educativi previsti; Catena della motivazione : più si risponde alle domande degli studenti con passione e completezza, più gli studenti avranno una ragione per ascoltare
  • 60. Case history – minacce Rischio di perdere il controllo degli aspetti educativi : se per tenere il livello di motivazione sempre alto si spinge in modo eccessivo sulla multimedialità o sulla curiosità, si rischia di perdere d’occhio la trasmissione delle informazioni Le dinamiche interne al gruppo classe sono spesso complesse , anche per motivi indipendenti dalla volontà del formatore. Se quelle dinamiche sono ignorate o mal gestite, la classe può diventare irrecuperabile Se la classe perde di interesse, la trasmissione delle informazioni risulta quasi impossibile
  • 61. Case history – una lezione Segue uno slideshow: è quello della seconda lezione del mio modulo Al termine del modulo vi illustrerò le tecniche che ho provato a utilizzare per gestire la lezione Ogni lezione è stata realizzata proiettando le slide all’interno di una sala multimediale. Tutti gli studenti avevano accesso a Internet (poi regolato e ridotto durante l’anno). Le slide “esperimento” sono state co-costruite in classe Gli studenti hanno un’età media di 18 anni e sono al terzo e ultimo anno di corso
  • 62. Corso di web-advertising Il marketing sui nuovi media A cura di Dino Amenduni Lezione - 11 maggio 2010
  • 63. Ma perché capita di sentire che FB diventerà a pagamento? Leggiamo insieme le risposte dalla Rete http://www.tuttotech.com/archives/4984/facebook-a-pagamento-il-social-network-smentisce http://www.ciaoblog.net/facebook-a-pagamento-la-bufala-dellanno/ Dalla scorsa lezione
  • 64. Ma perché capita di sentire che FB diventerà a pagamento? Lo scopo è creare una finta catena di Sant’Antonio E lo scopo della finta catena di Sant’Antonio è rubare informazioni personali (mail, numero di telefono) Dalla scorsa lezione
  • 65. Ma perché capita di sentire che FB diventerà a pagamento? Questa pratica si chiama Phishing Leggiamo il significato da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Phishing Dalla scorsa lezione
  • 66. Quando prendete una decisione su un acquisto, a chi o cosa vi rivolgete per scegliere? A chi ha acquistato prodotti su Internet Su forum specialistici Yahoo Answers Blog Anche offline, a chi ha fatto acquisti su Internet Domanda al nostro gruppo di lavoro
  • 67. Quali sono i principali motivi per cui passate del tempo al computer? - navigare su siti specialistici - Facebook - giochi online - guardare video - sentire musica e scaricare musica - chattare - vedere film o partite in streaming - avere dei consigli - cercare delle informazioni Domanda al nostro gruppo di lavoro
  • 68. Senza quale strumento ridurreste di molto l’uso del vostro computer? - Google - YouTube - Giochi online - Download di musica - Wikipedia Facebook, Messenger, MySpace non sono decisivi Domanda al nostro gruppo di lavoro
  • 69. A quali siti/social network siete iscritti? - Badoo - Facebook - Netlog - QBR - Myspace - Skakkinostri - MSN Domanda al nostro gruppo di lavoro
  • 70. Il web marketing è la branca delle attività di marketing dell’azienda che sfrutta il canale online per studiare il mercato e sviluppare i rapporti commerciali (promozione/pubblicità, distribuzione, vendita, assistenza alla clientela, etc.) tramite il Web http://it.wikipedia.org/wiki/Web_marketing Definizione di web-marketing
  • 71. Il Web Advertising (pubblicità on line) è una forma di promozione che utilizza Internet e World Wide Web con l’espresso scopo di fornire messaggi di marketing per attirare clienti http://www.webmaremma.com/web-advertising/ Definizione di web advertising
  • 72. Cinque minuti di pausa e dieci di improvvisazione prima di ricominciare Pausa!
  • 73. - Costi ridotti rispetto ai media tradizionali; - Possibilità di individuare precisamente il pubblico con cui vogliamo interagire; - Possibilità di cambiare una strategia di comunicazione “in corsa”; - Possibilità di parlare con i clienti/utenti, e possibilità che i clienti/utenti parlino con noi; - in alcuni casi, costi ridotti per i prodotti Cosa cambia con il web-marketing
  • 74. Prima di proseguire, poniamoci alcuni interrogativi: - quali sono gli elementi che ci possono convincere a comprare un prodotto? - quale tipo pubblicità vi convince? - e quale è invece inutile o addirittura inefficace? - nel reperire le informazioni, preferite Internet o i mezzi tradizionali? - e vi fidate più di Internet o dei mezzi tradizionali? Ma basterà?
  • 75. Quali sono le persone, i marchi, le aziende che secondo voi comunicano al meglio in Italia ? Scegliete un nome a testa e studieremo una campagna pubblicitaria insieme a voi L’esperimento del giorno
  • 76. - Mediaset perché è dominante - Nestlè/Nesquik perché fa molta pubblicità - Riso Scotti perché è popolare - Ringo per il messaggio - MTV perché è la TV dei giovani SKY per l’offerta - Kraft/sottilette per il clima familiare - Kellogg’s Miel Pops perché parla bene ai bambini - Paco Rabanne per il prodotto e lo spot - CocaCola per lo spot - Vigorsol per l’originalità L’esperimento del giorno
  • 77. Avete già qualche domanda, dubbio o curiosità (anche su come ho organizzato la lezione!) Abbiamo finito per oggi!
  • 78. Se mi dite i vostri nomi, cognomi e indirizzi di posta mando questa presentazione a tutti!
  • 79. Tecniche utilizzate La lezione inizia dov’è finita la precedente Anche se gli argomenti delle lezioni sono totalmente indipendenti, un elemento di possibile motivazione può essere garantito dalla risposta a domande o questioni sollevate dagli studenti (più o meno spontaneamente) Questa tecnica può essere percepita come un segno di attenzione da parte degli studenti, garantisce un ruolo attivo e interattivo nel processo formativo e mostra l’interesse del docente per gli interessi degli alunni Questa tecnica può essere utilizzata sia se il docente conosce già la risposta, rinviandola alla lezione successiva, sia in caso il docente sia non pienamente preparato. In questo secondo caso suggerisco di condividere la comune “ignoranza” con gli studenti
  • 80. Tecniche utilizzate Utilizzo di fonti terze Bisogna evitare scontri preconcetti tra studenti e docenti , specie in determinati contesti sensibili (politica, etica, modelli educativi, dinamiche relazioni individuali e sociali). Posizioni pregiudizievoli sono alla base della compromissione di rapporti personali e dell’interesse per la disciplina (forse sarà capitato anche a voi: quante volte avete sentito la frase “non seguo (la materia) perché il professore mi sta antipatico?) In caso di dibattito in corso, l’ausilio di una comune ricerca pubblica sulla Rete può risolvere la controversia in modo sereno e oggettivamente condiviso dal gruppo-classe
  • 81. Tecniche utilizzate Ragionare in chiave “ipertestuale” Ogni argomento ne può introdurre un altro . Anche quando il collegamento logico non appare immediato, vale la pena di sforzarsi sul saltare con disinvoltura da un tema a un altro Lo stile di navigazione su Internet, ipertestuale , si basa esattamente su questo processo: il link ci fa “saltare” da un sito all’altro, talvolta in modo ragionato, altre volte in modo casuale e non predeterminato Questo non vuol dire rinunciare a modelli formativi tradizionali e alla trasmissione di conoscenze indispensabili, ma piuttosto integrare uno schema definito che il docente deve comunque avere entrando in aula per non trasmettere idea di scarsa preparazione o improvvisazione
  • 82. Tecniche utilizzate Darsi un obiettivo preciso Ogni lezione può essere l’anello di una catena. Deve essere progettata in modo autonomo, ma all’interno di una cornice narrativa complessiva Ogni lezione deve avere dunque una sua compiutezza . In particolare, può essere utile porsi un obiettivo (trasmettere una nozione o un concetto) e condividerlo con gli studenti, affinché si sentano responsabilizzati sul raggiungimento Condiviso l’obiettivo, ogni azione “collaterale” deve essere funzionale al raggiungimento delle finalità educative
  • 83. Tecniche utilizzate Utilizzare un approccio narrativo Siamo circondati da storie e racconti: serie televisive, fatti di attualità, strumenti della Rete (Facebook, forum, Youtube), così come le favole che raccontiamo ai bambini seguono precise dinamiche narrative Utilizzare lo stesso approccio a lezione favorirà la trasmissione di informazioni agli adolescenti che sono abituati ad apprendere informazioni secondo questa modalità Nel racconto non va escluso l’aneddoto , anche personale (del docente o degli studenti, spontaneo o indotto), per tenere alta l’attenzione e per creare empatia nella classe
  • 84. Tecniche utilizzate Evitare la monotonia Non bisogna essere né monòtoni né monotòni . L’interesse del gruppo classe non si attrae solo con argomenti interessanti ma anche con linguaggi e modalità sempre diversi. L’unica cosa realmente importante è difendere e far accrescere la percezione di autorevolezza negli studenti . L’autorevolezza si costruisce anche mostrando capacità di gestire le difficoltà della classe o di saper cambiare atteggiamento se quello standard non funziona Dunque può essere utile dividere la lezione in moduli (teoria, esercitazione, approfondimento, valutazione) ma ruotarne l’ordine sistematicamente
  • 85. Tecniche utilizzate Fare pause intelligenti Gli studenti sono esseri umani e come tutti hanno il diritto a rifiatare durante la lezione, all’interno di regole precise e stabili nel tempo Un patto studenti-insegnanti può essere raggiunto trasformando la pausa in un momento di dialogo alla pari all’interno del gruppo classe Un esempio: usare Internet per leggere i giornali online e commentare le notizie di attualità, immaginandone la declinabilità ipertestuale
  • 86. Tecniche utilizzate Verificare l’apprendimento senza metodi invasivi La trasmissione dei contenuti-obiettivo della lezione può essere rinforzata con un esercizio che permetta l’applicazione di ciò che è stato spiegato in momenti di esercitazione o attraverso processi proiettivi Dal processo proiettivo possono nascere i presupposti per le domande o le questioni aperta da cui ricominciare la lezione successiva Può essere utile stimolare la competizione interna, possibilmente cambiando il formato dell’esercitazione (scritta, orale, per gruppi) per non far emergere sempre i più bravi della classe
  • 87. In sintesi Non vivere Internet come il nemico Non vivere Internet come la panacea di tutti i mali Usare il gioco e il divertimento per facilitare l’apprendimento Valutare le competenze trasversali degli studenti: non solo i più bravi, ma anche i più empatici, i leader, i gregari, gli educati Ragionare in ottica ipertestuale Lavorare per obiettivi Ascoltare e coinvolgere all’interno di una griglia educativa Autorevolezza , non autorità Mescolare metodi gerarchici con metodi orizzontali di apprendimento Gli studenti possono insegnare ai docenti almeno quanto i docenti possono insegnare agli studenti
  • 88. Grazie! Un grande abbraccio Dino Amenduni Facebook: http://www.facebook.com/dinoamenduni Twitter: http://www.twitter.com/doonie LinkedIn: http://www.linkedin.com/dinoamenduni Slideshare: http://www.slideshare.net/doonie (here you can find this slideshow) Proforma Site: http://www.proformaweb.it Facebook: http://www.facebook.com/proformaweb Twitter: http://www.twitter.com/proformaweb Youtube: http://www.youtube.com/proformaweb