2. Alle radici della chiesa nascente
Fin dai tempi apostolici alcune donne
seguirono l’invito di Gesù ed
abbracciarono con gioia la verginità
“per il regno dei cieli” (Mt 19,12),
come attestano anche gli scritti
paolini (1Cor 7,25.34) e gli Atti degli
Apostoli (At 21,9).
3. Mt 19,11-12
"Non tutti possono capirlo, ma solo
coloro ai quali è stato concesso. Vi
sono infatti eunuchi che sono nati
così dal seno della madre; ve ne sono
alcuni che sono stati resi eunuchi
dagli uomini, e vi sono altri che si
sono fatti eunuchi per il regno dei
cieli. Chi può capire capisca".
4. CCC - n. 1618
Fin dall'inizio della Chiesa, ci sono stati
uomini e donne che hanno rinunciato al
grande bene del matrimonio per seguire
l'Agnello dovunque vada (Ap 14,4), per
preoccuparsi delle cose del Signore e
cercare di piacergli (1Cor 7,32), per
andare incontro allo sposo che viene (Mt
25,6). Cristo stesso ha invitato certuni a
seguirlo in questo genere di vita.
5. 1Cor, 7,25.34
“Fratelli, quanto alle vergini, non ho alcun
comando dal Signore, ma do un consiglio,
come uno che ha ottenuto misericordia
dal Signore e merita fiducia. [...] Così la
donna non sposata, come la vergine, si
preoccupa delle cose del Signore, per
essere santa nel corpo e nello spirito; la
donna sposata, invece, si preoccupa delle
cose del mondo, come possa piacere al
marito”
6. CCC - n. 1619
La verginità per il regno dei cieli è uno
sviluppo della grazia battesimale, un
segno possente della preminenza del
legame con Cristo, dell'attesa ardente del
suo ritorno, un segno che ricorda pure
come il matrimonio sia una realtà del
mondo presente che passa (Mc 12,25;
1Cor 7,31).
7. At 21,8-9
Ripartiti il giorno dopo, giungemmo a
Cesarea; ed entrati in casa di Filippo
l'evangelista, che era uno dei sette,
restammo da lui. Egli aveva quattro
figlie non sposate, le quali
profetizzavano.
8. Una vocazione antica …
Molteplici fonti storiche attestano che la
verginità ben presto divenne una scelta di
vita operata da molti cristiani; le vergini
vivevano nel seno della comunità cristiana
locale e spesso anche nell’ambito della
famiglia di origine, dedite al culto divino,
“porzione eletta” del popolo di Dio.
9. Una vocazione antica …
Rivolgiamo ora la parola alle vergini ...
esse sono il fiore sbocciato sull’albero
della Chiesa, sono gemme e gioielli di
grazia, letizia di vita, oggetto di lode e di
onore, dono integro ed inalterato di Dio,
riflesso della santità del Signore, porzione
eletta del gregge di Cristo. La madre
Chiesa sente vivissima gioia per esse ed in
esse manifesta la sua spirituale fecondità.
San Cipriano, Sul contegno delle vergini
10. Una vocazione antica …
Saluto le famiglie dei miei fratelli, con le
mogli e i figli, e le vergini.
Ignazio, Agli Smirnesi, XIII,I
Le vergini devono camminare con
coscienza irreprensibile e pura.
Policarpo, Ai Filippesi, V,3
E molti uomini e donne di sessanta o
settanta anni, che fin da fanciulli furono
ammaestrati negli insegnamenti di Cristo,
perseverano incorrotti.
Giustino, I Apologia, XV,6
11. Una vocazione antica …
Le prime vergini cristiane
(Agata, Lucia, Agnese,
Cecilia, Anastasia, Felicita
e Perpetua) sono tuttora
menzionate nel Canone
Romano e proposte
come modello luminoso
di santità.
12. Una vocazione antica …
Dal IV secolo il proposito della verginità
passò da una dimensione intima e privata
ad un livello sociale ed ecclesiale: le
vergini, consacrate dal Vescovo, divennero
una “categoria” (ordo, appunto) del
popolo di Dio. Ambrogio nel De Virginibus
ci fornisce notizie precise di una
celebrazione liturgica di consacrazione,
presieduta dal vescovo.
13. Una vocazione antica …
Alla vigilia di Natale del 353 (o all’Epifania
del 354) Marcellina, sorella di Ambrogio,
prese il velo dalle mani di papa Liberio
che, nell’omelia, tra l’altro le dice “Sono
davvero nobili, o figlia, le nozze a cui
aspirasti”. Come d’uso a quei tempi,
Marcellina continuò a vivere a casa sua,
affiancata da un’amica con la quale
condivideva la preghiera, ricevendo molte
visite di personalità religiose.
14. … caduta nell’oblio
Già alla fine del IV secolo accanto alla
verginità consacrata, vissuta in un
cammino personale, iniziarono ad
affiorare comunità femminili con
strutture e regole, e con il passare dei
secoli la vita monastica divenne il luogo
esclusivo, per le donne, per condurre
un’esistenza dedicata a Dio.
15. … riscoperta e riabilitata
Il Concilio Vaticano II, momento di
profondo rinnovamento della Chiesa ed
allo stesso tempo di forte recupero dei
valori evangelici, creò le condizioni adatte
per il ripristino del rito di consacrazione e
quindi per la rinascita di quella forma di
vita consacrata di cui il primitivo carisma
della verginità è il germe (Sacrosanctum
Concilium n. 80).
16. … riscoperta e riabilitata
Il 31 Maggio 1970 la Sacra Congregazione
per il Culto Divino ha promulgato il nuovo
rito, operando una felice revisione degli
antichi testi, che venne approvato da Papa
Paolo VI ed inserito nel Pontificale Romano.
La Chiesa, ammettendo nuovamente alla
consecratio, oltre alle monache, anche le
vergini che vivono nel mondo, ha mostrato
grande fiducia e speranza nel ruolo della
donna.
17. … giuridicamente riconosciuta
Il rito è stato integrato dal Canone 604 del
Nuovo Codice di Diritto Canonico:
PARTE III. GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA
E LE SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA
SEZIONE I. GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA
TITOLO I. NORME COMUNI A TUTTI GLI
ISTITUTI DI VITA CONSACRATA (Cann. 573
– 606)
18. … giuridicamente riconosciuta
Il Canone 604 così recita:
§1. A queste forme di vita consacrata è assimilato
l'ordine delle vergini le quali, emettendo il santo
proposito di seguire Cristo più da vicino, dal Vescovo
diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito
liturgico approvato e, unite in mistiche nozze a Cristo
Figlio di Dio, si dedicano al servizio della Chiesa.
§2. Le vergini possono riunirsi in associazioni per
osservare più fedelmente il loro proposito e aiutarsi
reciprocamente nello svolgere quel servizio alla
Chiesa che è confacente al loro stato.
19. … liturgicamente regolata
Il rito di consacrazione delle vergini è
l’azione liturgica con cui la Chiesa celebra la
decisione di una vergine cristiana di
consacrare a Cristo la propria verginità e,
invocando su di lei il dono dello Spirito, la
dedica per sempre al servizio cultuale del
Signore e ad una diaconia di amore in favore
della comunità ecclesiale.
(AA.VV., Dizionario Liturgico, San Paolo)
20. … liturgicamente regolata
I requisiti richiesti alle vergini laiche per la
consacrazione sono: “che non siano state mai
sposate né abbiano mai vissuto pubblicamente
in stato contrario alla castità; che per l’età, la
prudenza, la provata vita morale e per consenso
di tutti diano fiducia di perseverare in una vita
casta e dedicata al servizio della Chiesa e del
prossimo; che siano state ammesse alla
consacrazione dal Vescovo ordinario del luogo”.
21. … liturgicamente regolata
Il ministro del rito di consacrazione delle vergini è il
Vescovo ordinario del luogo: il suo intervento non
è puramente rituale perché, per il vincolo peculiare
che viene a crearsi tra la vergine e la Chiesa locale,
al Vescovo spetta l’ammissione delle candidate alla
consacrazione e la fissazione del modo in cui
debbano “obbligarsi ad abbracciare in perpetuo la
vita verginale” nella loro condizione di vita,
attraverso un colloquio pastorale “tra il padre e
pastore della diocesi e una sua figlia”.
22. … liturgicamente regolata
È opportuno che la consacrazione delle
vergini sia fatta nell’ottava di Pasqua, nelle
solennità (soprattutto quelle in cui si
celebrano i misteri dell’incarnazione del
Signore), nelle domeniche, nelle feste della
beata Vergine Maria o delle sante vergini: è
un preciso criterio teologico a guidare la
scelta dei giorni, cioè il carattere sponsale
del mistero celebrato.
23. Lex orandi, lex credendi
Alla luce del famoso motto “lex orandi,
lex credendi statuit”, nello spirito delle
catechesi mistagogiche dei Padri,
proviamo a ripercorrere il rito di
consacrazione onde ricavarne gli elementi
più importanti di questa vocazione.
Il rito di consacrazione delle vergini si
sviluppa in sette momenti:
24. Lex orandi, lex credendi
1. Chiamata delle vergini
2. Omelia e allocuzione
3. Interrogazioni
4. Litanie dei Santi
5. Rinnovazione del proposito di castità
6. Solenne preghiera di consacrazione
7. Consegna dei simboli di consacrazione
25. 1. Chiamata delle vergini
Si articola in tre testi d’ispirazione biblica,
(Prudentes virgines, Venite filiae e Et nunc
sequimur), che esprimono in modo
mirabile i sentimenti da cui è pervaso il
cuore di una vergine nel giorno della sua
consacrazione: vivo amore per Cristo,
desiderio intenso di seguirLo e, allo stesso
tempo, piena coscienza della propria
debolezza.
26. 1. Chiamata delle vergini
Dal punto di vista rituale, la chiamata
delle vergini dà luogo ad una sorta di
corteo nuziale, con le lampade accese,
che richiama il corteo delle vergini sagge
ammesse nella casa dello sposo (Mt 25,1-
12).
27. 2. Omelia ed allocuzione
Il Vescovo spiega il significato del
dono “della verginità per la
santificazione personale delle
consacrande, per il bene della Chiesa e
di tutto il mondo”, prendendo spunto,
se vuole, dall'omelia proposta dal
Pontificale Romano per il rito di
consacrazione delle vergini.
28. 3. Interrogazioni
Nelle “interrogazioni” il Vescovo pone tre
domande: “Volete perseverare nel proposito di
santa verginità a servizio del Signore e della
Chiesa fino al termine della vostra vita?”,
“Volete seguire Cristo come propone il Vangelo,
perché la vostra vita sia una particolare
testimonianza di carità e segno visibile del
Regno futuro?”, “Volete essere consacrate con
solenne rito nuziale a Cristo, Figlio di Dio e
nostro Signore?”.
29. 3. Interrogazioni
La risposta e “Si, lo voglio”: é un
impegno pubblico, ecclesiale, assunto
con piena consapevolezza, un impegno
cosi grande che vengono invocati
anche i Santi nelle litanie. E’ un
impegno assunto non solo nella Chiesa
ma anche di fronte alla Chiesa, come
richiamo per la vita futura.
30. 4. Litanie dei Santi
Con esse la comunità, affidandosi
all’intercessione della beata Vergine
Maria e dei santi, implora Dio perché
effonda la grazia dello Spirito Santo
sulle vergini consacrande.
31. 5. Proposito di castità
“Accogli, o Padre, il mio proposito di castità
perfetta alla sequela di Cristo”. In questa sequela
c’é la crescita nelle virtù per conformarsi allo
Sposo e tra tutte le virtù, come dice San Paolo, la
più importante e la carità. Nel rito della
consacrazione delle vergini la formulazione del
propositum sta alla preghiera di consacrazione
come, nella Messa, la presentazione dei doni sta
alla preghiera eucaristica.
32. 5. Proposito di castità
Le caratteristiche dell’offerta del proposito,
irrevocabile per sua natura, sono l’ecclesialità
(l’offerta è fatta a Dio per le mani del Vescovo,
mentre l’assemblea liturgica funge da
testimone); la sponsalità (il proposito di
castità perfetta è la donazione a Cristo totale
e perpetua); l’orientamento cristologico (la
vergine, donandosi al Signore, vuole
condividerne la sorte, assumerne lo stile e la
condizione di vita in una vera sequela).
33. 5. Proposito di castità
Si tratta di un impegno definitivo,
irrevocabile, di una scelta di vita fatta in
risposta alla chiamata del Signore; questo
impegno non è funzionale (nell’ordine del
ministero) ma essenziale (nell’ordine del
carisma); in altri termini la consacrazione
delle vergini riconosce un carisma più che
un ministero.
34. 6. Preghiera di consacrazione
La celebre composizione Deus
castorum corporum, gioiello
dell’antica liturgia romana, dal V
secolo figura nel rito di consacrazione
delle vergini e ci aiuta a cogliere altri
aspetti importanti di questa
vocazione.
35. 6. Preghiera di consacrazione
la verginità, dono carisma di Dio,
... Come può un’anima rivestita di
carne mortale vincere le leggi della
natura .... se non sei tu, Padre
misericordioso ad accendere ed
alimentare questa fiamma
comunicando la tua stessa forza ...
36. 6. Preghiera di consacrazione
segno escatologico della realtà che
sarà dopo la resurrezione,
... hai innalzato a immagine degli
angeli coloro che sono per condizione
mortali e li hai resi capaci di
anticipare in sé l’esperienza del Regno
futuro ...
37. 6. Preghiera di consacrazione
non è mortificazione del matrimonio,
... Alla luce dell’eterna sapienza hai fatto loro
comprendere che mentre rimaneva intatto il
valore e l’onore delle nozze, santificate
all’inizio dalla tua benedizione, secondo il tuo
provvidenziale disegno dovevano sorgere
donne vergini che, pur rinunziando al
matrimonio aspirassero a possederne
nell’intimo la realtà del mistero ...
38. 6. Preghiera di consacrazione
Nella preghiera di consacrazione è
evidente il parallelo tra matrimonio e
verginità consacrata: Gesù realizza
misticamente con la vergine
consacrata ciò che il matrimonio
simboleggia e significa, sia a livello
spirituale che nella corporeità.
39. 6. Preghiera di consacrazione
Perciò, tra le due realtà (matrimonio
cristiano e verginità consacrata) non
c’è contrasto (si vedano anche le
parole di S. Ambrogio sulla ricchezza
dei carismi nella Chiesa): in entrambe
si deve vivere l’amore indissolubile,
esclusivo e fedele, vicendevole e
fecondo.
40. 6. Preghiera di consacrazione
ma diretta espressione del vincolo
sponsale con Cristo,
... Così tu le chiami a realizzare, al di
là dell’unione coniugale, il vincolo
sponsale con Cristo di cui le nozze
sono immagine e segno ...
41. 6. Preghiera di consacrazione
e diventa, con l’aiuto delle Spirito, totale
dedizione al Padre e ai fratelli nella sequela del
Figlio;
... Concedi, o Padre per il dono del tuo Spirito
che siano prudenti nella modestia, sagge nella
bontà, austere nella dolcezza, caste nella libertà.
Ferventi nella carità nulla antepongano al tuo
amore ... con amore ti temano per amore ti
servano ... In Te, Signore, possiedono tutto,
poiché hanno scelto Te solo al di sopra di tutto ...
42. 6. Preghiera di consacrazione
Si chiede per le vergini il dono di tutte le virtù
(“sagge nella bontà”, “austere nella
dolcezza”, caste nella liberta”): il culmine è
“ferventi nella carità”. La parte finale è un
evidente richiamo all’esclusività e totalità
dell’amore (“In Te, Signore, possiedano tutto,
poiché hanno scelto Te solo al di sopra di
tutto”), un amore fecondo da cui scaturisce
la maternità spirituale delle vergini.
43. 7. Riti esplicativi
Alla vergine vengono consegnati tre simboli:
il velo (facoltativo ma storicamente e
simbolicamente molto significativo): segno di
esclusività e di appartenenza (è tutta di Cristo);
l’anello: simbolo della sponsalità, sulla quale ci
soffermeremo ampiamente tra poco;
la Liturgia delle Ore: simbolo della preghiera, che
è il servizio a cui la vergine consacrata è chiamata,
il colloquio sponsale con Cristo a nome di tutta la
comunità.
44. Caratteristiche
Le due caratteristiche principali dell’Ordo
Virginum sono, appunto:
la sponsalità con Cristo, che è il “proprium
specifico”;
la diocesanità, come riferimento ecclesiale
più appropriato.
45. La sponsalità
La sponsalità per la vergine consacrata è:
DONO che consente di vivere già, nella fede, la
realtà mistica dell’amore nuziale con Cristo, il
cui talamo (il letto nuziale) è la croce;
RISPOSTA all’amore di Cristo che chiama, con
un amore totale, unico, indiviso, per sempre;
ESIGENZA di essere nel mondo e nella Chiesa
presenza, testimonianza e segno dell’amore
sponsale della Chiesa verso il Suo Sposo e
Signore.
46. La sponsalità
Dalla sponsalità deriva la gioiosa necessità
di conformare la propria vita alla Sua vita e
cioè di vivere pienamente la sequela Christi
come condivisione della vita dello Sposo.
La sponsalità è, quindi, il punto focale
intorno al quale si esprime e si organizza la
vita delle vergini ed è la nota che ne
caratterizza la spiritualità.
47. La diocesanità
La diocesanità per le vergini consacrate
non è soltanto appartenenza giuridica,
ma appartenenza di amore alla propria
Chiesa locale, alla sua storia e alla sua
realtà presente. È partecipazione piena e
cordiale alla vita della Chiesa locale nella
quale, qui ed ora, sussiste e si manifesta
la Chiesa Universale.
48. La diocesanità
La diocesanità è la seconda connotazione
dell'Ordo Virginum, ma è al tempo stesso una
conseguenza della sponsalità: è la “casa” in
cui la sposa vive e si prende cura del suo
Sposo. La testimonianza di diocesanità è una
testimonianza di ecclesialità, perché l'amore
va vissuto ovunque ci conduca la strada del
Signore. Più il cuore si dilata, più si diventa
testimoni splendenti, dal volto ben visibile.
49. Ricapitolando
Le vergini consacrate non sono religiose, né
membri di un Istituto di vita secolare, non fanno
riferimento a un fondatore, non assumono una
regola monastica o uno statuto di vita religiosa,
non hanno superiori, possono vivere da sole, in
famiglia o in piccole comunità, del frutto del loro
lavoro; fanno riferimento diretto al Vescovo
della diocesi che le accoglie, ne verifica la
vocazione, le consacra e concorda con ciascuna
le modalità dello stile di vita e di eventuali servizi
pastorali.
50. Ricapitolando
Le vergini consacrate possono impegnarsi in
molteplici ambiti della vita ecclesiale:
anzitutto nella preghiera ecclesiale, servizio che viene
loro affidato nel rito stesso della consacrazione;
nei servizi di evangelizzazione e catechesi;
nell'animazione ed educazione alla preghiera;
nell'impegno di annuncio di tutte le vocazioni di
speciale consacrazione e di sostegno per gli sposi
cristiani nell'impegno di fedeltà;
nella dedizione ai fratelli più poveri e bisognosi.