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Convegno:
La problematica suicidaria nella società contemporanea
Conegliano, 27 novembre 2010
EPIDEMIOLOGIA, CAUSE E PREVENZIONE
DEL SUICIDIO IN ADOLESCENZA
Paolo Michielin
Direttore del Distretto Socio-Sanitario n. 4 – Azienda ULSS n. 9
Professore associato di Psicologia clinica – Università di Padova
2. SUICIDIO
E’ l’atto volontario, anche se non sempre pienamente
consapevole, di porre termine alla propria vita.
Tale scelta è, in genere, indotta da circostante, interne o
esterne, che la persona avverte e considera come
assolutamente insopportabili, tanto da preferire il suicidio
come l’unico mezzo di liberazione o come la “migliore
soluzione possibile”.
Il suicidio è il risultato di un processo psicologico che
comprende 3 elementi: l’idea della morte come liberazione,
l’intenzione ragionata e deliberata di morire, un
comportamento autodistruttivo fatale.
3. COMPORTAMENTI
AUTODISTRUTTIVI
Alcuni comportamenti autodistruttivi sono definiti “atti
parasuicidari” o “suicidi lenti”.
Ad es. il comportamento autodistruttivo dell’alcolista, del
tossicodipendente, dell’anoressica, del fumatore accanito o
di chi si impegna in comportamenti a grande rischio e
incorre in incidenti.
Non sono assimilabili al suicidio perché manca l’intenzione
di morire.
In alcuni casi (es. incidenti stradali o overdose) la morte
rappresenta un suicidio “nascosto”.
4. DATI
STATISTICI
Nel mondo: 1 milione di suicidi all’anno
16 suicidi all’anno ogni 100.000 abitanti
Frequenza 7-20 volte maggiore degli omicidi
(dati O.M.S.)
Nell’arco della vita due picchi: 15-25 anni e dopo i 65 anni
6 suicidi ogni 100.000 abitanti in Italia (4 M e 1 F)
Al Centro-Nord il doppio dei suicidi rispetto al Sud
17 suicidi ogni 100.000 abitanti in Europa
25 suicidi ogni 100.000 abitanti in Giappone
Dalle 5 alle 10 persone per ogni suicida che rimangono
sconvolte dal gesto
5. ADOLESCENZA
Il buon esito del processo maturativo
Passaggio dal principio di piacere
al principio di realtà
6. ADOLESCENZA
Cambiamenti nel corpo e nella psiche
Pubertà corpo sessuato
Separazione-individuazione
cambiamento delle relazioni
Nuovi valori e ideali
IDENTITA’
7. Adolescenza come età a rischio
Fragilità narcisistica fisiologica
Ricerca del rischio, “presa del rischio”
9. RILEVANZA E SPECIFICITA’ DEL
TENTATO SUICIDIO IN
ADOLESCENZA
Necessità di istituire dei Crisis Center o reti
di servizi sensibili, accessibili, efficaci e
tempestivi
10. • I TASSI DI SUICIDIO GIOVANILE STANNO
AUMENTANDO
dal 1952 a 1995 triplicato nei < 25 anni maschi
• IL SUICIDIO E’ LA TERZA CAUSA DI MORTE
TRA I GIOVANI
tra i 15 e 24 anni dopo gli incidenti stradali e i tumori
• Per ogni SUICIDIO COMPLETATO si stimano circa
100 TENTATIVI DI SUICIDI
IL TENTATIVO DI SUICIDIO È IL PIÙ
IMPORTANTE FATTORE DI RISCHIO SUICIDALE
11. più che tentativo di
suicidio…
METTERE IN PERICOLO SE’ STESSI
Atto attraverso il quale un individuo si mette in pericolo di morte,
coscientemente o incoscientemente
Difficile valutare la reale intenzione di morire
Porre fine ad una sofferenza o cambiare qualcosa nella vita
Difficoltà a mentalizzare la morte
Impossibilità di non passare all’atto
Perret Catipovic
12. Incapacità di riconoscere il mondo interno
Corpo come unica modalità per cessare il malessere e
unico mezzo d’azione
Atto patologico
Atto paradossale: morire per vivere per sempre
Atto antinarcisistico ma onnipotente
Pommeraux
15. ALCUNI MITI SUL
SUICIDIO
I ragazzi che pensano al suicidio o
hanno fantasie di morte, non ne parlano
volentieri e non ammettono di aver
bisogno di aiuto
FALSO
16. ALCUNI MITI SUL
SUICIDIO
I ragazzi che parlano di suicidio non lo
tenteranno e sono meno a rischio di
morire
FALSO
17. ALCUNI MITI SUL
SUICIDIO
Le adolescenti femmine muoiono meno
frequentemente dei coetanei maschi,
quindi i loro comportamenti suicidali non
vanno presi sul serio
Metà FALSO
18. ALCUNI MITI SUL
SUICIDIO
Il suicidio in adolescenza è
maggiormente diffuso nelle fasce socio-
economiche piùdeboli
FALSO
19. ALCUNI MITI SUL
SUICIDIO
La maggior parte degli adolescenti
che si tolgono la vita ha disturbi
mentali
FALSO
21. E’ tipicamente giovanile
E’ tipicamente femminile
E’ un fenomeno ripetuto
L’avvelenamento è il metodo più diffuso
Relazione fra t.s. e suicidi:
adulti 10-20:1 (M 12:1, F 23:1)
giovani < 25 40–100 : 1 (Fonagy)
100-200 :1 (OMS)
Rapporto F / M da 2:1 a 10:1
Tendenza a una riduzione delle differenze
Il 50% degli adolescenti con ts, ritenta
entro due anni dal primo gesto
22. FATTORI DI RISCHIO
DEL SUICIDIO
Tante correlazioni ma nessun identikit
attendibile
Precedente TS come unico fattore
statisticamente predittivo
E’ fra i ragazzi che tentano che troviamo
chi morirà in adolescenza o in età
adulta
23. FATTORI DI RISCHIO
• Precedente T.S.
• Alterazioni dell’umore
• Abuso di sostanze
24. FATTORI DI RISCHIO
predisponenti
• ISOLAMENTO SOCIALE anche solitudine esistenziale
• STRUTTURA DEL NUCLEO FAMILIARE
Assenza del genitore
Disturbi psichiatrici in famiglia
Precedenti suicidi in famiglia
Abuso sessuale
• CONDIZIONE DI STUDENTE
Calo improvviso del rendimento scolastico
Abbandono scolastico
Disturbi dell’apprendimento conseguenti ad una condizione emotiva
25. FATTORI DI RISCHIO
predisponenti
DISTURBI PSICHIATRICI E PSICOLOGICI
• Disturbi depressivi
• Abuso di alcol o di sostanze
• Disturbi della condotta
• Disturbi nel controllo degli impulsi
26. SINTOMI PIU’
FREQUENTI DELLA
DEPRESSIONE
- Stato d’animo di tristezza, abbattimento, sentirsi giù
- Perdita di interesse e di piacere per le attività
- Senso di valere poco
- Senso di colpa eccessivo
- Difficoltà di concentrarsi e di pensare lucidamente
- Disturbi del sonno
- Cambiamenti nell’appetito
- Agitazione, irrequietezza o, all’opposto, rallentamento
- Riduzione dell’energia, facile affaticabilità
- Pensieri ricorrenti di morte e di suicidio
27. FATTORI PRECIPITANTI
Eventi stressanti considerati “scatenanti”
l’episodio suicidario”
• Forte conflittualità familiare
• Bocciatura
• Abbandono da parte del partner
• Recenti perdite familiare
28. CAUSE E PERCORSI
DEL SUICIDIO
- Il vuoto interiore e l’annientamento del sé
- Il crollo dell’autostima e la ferita narcisistica
- Il senso di colpa e il bisogno di espiazione
- La simbiosi e l’identificazione con una persona che si perde
- La mancata elaborazione del lutto
- L’impotenza e l’assenza di controllo sulla propria vita
- La disperazione
- La liberazione da un dolore o una situazione insopportabile
- La retroflessione dell’aggressività
- L’illusione di controllare la vita e la morte
- La vendetta
29. SEGNALI
SEGNALI VERBALI
“ non ho piùvoglia di vivere”
“vorrei andare a dormire e non svegliarmi più”
“i miei ci staranno male quando me ne sarò
andato”
“ presto tutto questo schifo finirà”
ALTRI
Letture sul suicidio e la morte
Dono di oggetti significativi
Lasciare un testamento
30. SEGNALI
COMPORTAMENTA
LI
- Aumento o diminuzione del sonno, dell’appetito
- Svogliatezza, difficoltà di concentrazione
- Cambiamenti repentini del tono dell’umore
- Tristezza e pianto improvvisi
- Abbandono delle attività sociali, tendenza alla solitudine
- Brusco peggioramento del rendimento scolastico
- Aumento dei comportamenti a rischio
- Fughe
- Aumento dell’uso di alcool e droga,
- Improvviso disinteresse per l’elaborazione di piani per il futuro
- Disturbi fisici (mal di pancia, mal di testa…)
32. ATTIVITA’
PREVENTIVE
Far conoscere, ridurre, mettere in grado di affrontare i
rischi di:
incidente stradale
suicidio… e altre cause di morte precoce
devianza, bullismo…
abuso di alcool e uso di sostanze
comportamenti sessuali pericolosi
disturbi del comportamento alimentare…
e altre cause di disagio fisico,psichico e sociale
Far conoscere e avvicinare i Servizi
33. ATTIVITA’
PREVENTIVE
PROMUOVERE LE LIFE SKILLS
Processi decisionali e problem solving
Pensiero creativo
Pensiero critico
Gestione dello stress e delle avversità
Gestione delle emozioni
Auto-consapevolezza, auto-stima e auto-efficacia
Empatia
Capacità di relazione interpersonale
Comunicazione efficace
34. DETERMINANTI DEL
SUICIDIO NEGLI
ANZIANI
• Depressione e disperazione
• Deterioramento psico-fisico
• Malattie invalidanti
• Lutti e perdite
• Vedovanza
• Isolamento sociale
• Pensionamento
• Bilancio negativo della vita
35. LE REAZIONI
EMOTIVE DEGLI
ALTRI
•Shock
•Negazione e distorsione dei fatti
•Rabbia
•Senso di colpa
•Vergogna
•Impotenza
•Ansia e depressione
•Ricerca di significato di quanto è successo
•Rischio imitativo