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SARDEGNA - Proposte didattiche - Ventriglia

  1. PROPOSTE DIDATTICHE : LA DIDATTICA METAFONOLOGICA E ABILITA’ DI STUDIO Luciana Ventriglia Insegnante – Specializzata in pedagogia clinica Presidente Comitato Scuola A.I.D
  2. CONTENUTI DEL PERCORSO: Didattica/strategia didattica Metodologia Apprendimento Alfabetizzazione emergente Alfabetizzazione formalizzata “Scrittura” strumentale, produzione testi “Lettura”strumentale , lettura per lo studio Pedagogia della riuscita
  3. DIDATTICA La didattica è la teoria e la pratica dell’insegnare. Scopo della teoria didattica è: - Il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del docente - Il miglioramento dell’efficacia e soprattutto dell’efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell’allievo che apprende. La didattica è quindi anche un’arte della semplificazione e della relazione.
  4. DIDATTICA PER L’APPRENDIMENTO Conflitto cognitivo Co-costruzione della conoscenza Dimensione operativa Monitoraggio Motivazione, autostima Senso di autoefficacia / stile di attribuzione Sfida ottimale Metacognizione Autoconsapevolezza
  5. Ambiente di apprendimento: Scuola del I° ciclo  Incoraggiare l’apprendimento collaborativo “Imparare non è solo un processo individuale. La dimensione comunitaria dell‟apprendimento svolge un ruolo significativo”  Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di “imparare ad apprendere”. Realizzare percorsi in forma di laboratori “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa”. da “Indicazioni per il curricolo” – Ministero Pubblica Istruzione , 2007
  6. Ma… che cosa è l’apprendimento?
  7. DIDATTICA EROGATIVA “ OGGI SPIEGO”
  8. Atto di indirizzo settembre 2009  Contenuti e articolazione delle discipline devono essere ripensati nella prospettiva di portare a una prima familiarità con i “nuclei fondanti” delle discipline stesse e a una solida acquisizione di conoscenze e competenze di base che tutti gli studenti devono possedere e padroneggiare a a conclusione del primo ciclo di istruzione. Occorre abbandonare con decisione la strada, talora percorsa, dei programmi pletorici
  9. Atto di indirizzo settembre 2009  verificare periodicamente e con sistematicità i progressi di ogni singolo alunno, soprattutto nelle capacità di base;  responsabilizzare ogni scuola rispetto ai risultati e ai livelli di apprendimento che i propri alunni sono chiamati a raggiungere  definire e controllare i livelli di competenza raggiunti con verifiche periodiche e sistematiche (a fine anno, a fine del singolo segmento, a fine ciclo), anche tenendo conto delle analisi valutative condotte dall’Invalsi;
  10. Atto di indirizzo settembre 2009 intervenire con strategie di rinforzo, di approfondimento e di recupero, in stretta relazione con le carenze o le potenzialità verificate;
  11. NEGOZIAZIONE DI SIGNIFICATI; COLLABORAZIONE
  12. LA SCRITTURA COMPONENTI -Linguistico-fonologiche -Grafo-Motorie La compromissione di ognuna di esse comporta due distinti quadri clinici, funzionalmente autonomi e isolabili uno dall’altro: -Disortografia -Disgrafia Consensus Conference (2007)
  13. Scrivere / leggere Dehaene  Saper leggere significa prima di tutto saper decodificare.  La decodifica dei grafemi in fonemi è costituita dal passaggio da un’unità visiva a una uditiva  Per progredire nella lettura il bambino deve saper decifrare da solo le nuove sequenze di caratteri per riconoscervi delle parole di cui conosce già la pronuncia e il significato, e automatizzare progressivamente l’insieme di questa catena di elaborazione
  14. Scrivere / leggere Dehaene  L’apprendimento esplicito delle corrispondenze grafema-fonema è il solo ad offrire al bambino la libertà di leggere.  Sappiamo che i metodi globali o ideovisivi non funzionano: tutti i bambini beneficiano di un apprendimento esplicito e più precoce imparando le corrispondenze tra lettere e suoni del linguaggio
  15. I neuroni della lettura • È quindi su questa operazione che (gli insegnanti) devono focalizzare tutti i loro sforzi.(.) • Fin dai primi anni, semplici giochi preparano il bambino alla lettura, sia sul piano fonologico, facendogli manipolare i suoni del linguaggi (rime, sillabe, fonemi), sia su quello visivo, facendogli riconoscere, memorizzare e tracciare la forma delle lettere.
  16. Applica strategie didattiche Fasi iniziali del processo di alfabetizzazione : uso di un unico carattere di scrittura nelle fasi di primo contatto con la scrittura per favorire una corretta “mappatura” grafema-fonema; frequenza delle attività metafonologiche da proporre nelle prime classi di scuola primaria lavoro sulle competenze visuo- percettive, implicate nelle prime fasi dell’apprendimento della lettura e scrittura.
  17. Definizione di competenza metafonologica È una particolare conoscenza metalinguistica che consiste nella “capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando con gli stessi adeguate trasformazioni” (Bortolini, 1995)
  18. Consapevolezza fonologica Globale Analitica  Riconoscimento e  Segmentazione fonemica produzione rime  Fusione fonemica  Segmentazione  Identificazione del fonema sillabica di parole iniziale, finale, intermedio  Fusione sillabica  Manipolazione dei suoni  Identificazione della (elisione, aggiunta, sostituzione) sillaba iniziale, finale, intermedia
  19. CMF  L’osservazione longitudinale dei bambini nel passaggio tra l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e il primo anno della primaria ha messo in evidenza come un’adeguata stimolazione in età prescolare, precoce e continuativa( 3 sedute settimanali di 30-40 minuti ciascuna)a livello di gruppo, faciliti l’apprendimento delle abilita metafonologiche, considerate prerequisiti di un adeguato sviluppo della letto scrittura. ( “Progetto interdisciplinare nell’ultimo anno di scuola dell’infanzia. Dalla valutazione al potenziamento dei prerequisiti metafonologici” Dislessia –ottobre 2008 )
  20. Consapevolezza fonologica  Conoscenza metalinguistica  Abilità di - identificare - classificare - segmentare i segmenti fonologici della parola - fondere - manipolare Apprendimento della lettura e scrittura
  21. Scuola e DSA Interventi di prevenzione primaria Identificazione precoce  Prove di valutazione: - questionario osservativo IPDA - prove di scrittura spontanea - prove di consapevolezza metafonologica  Continuità (passaggio di informazioni tra ordini diversi di scuola)  Rilevazione di difficoltà persistenti  Osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze di letto scrittura
  22. SCRITTURA SPONTANEA La scrittura spontanea risulta significativa nel predire sia la capacità di scrivere in maniera fluida e corretta che l’abilità di lettura. La scrittura inventata è collegata ad una consapevolezza fonologica ben padroneggiata e acquisita: livelli elevati di capacità di riconoscere i suoni delle parole permettono di svolgere la prova di scrittura inventata in modo significativamente diversa da coloro che dimostrano scarsa o nulla abilità fonologica Pinto G. “Il suono, il segno, il significato” Carocci)
  23. Fasi del processo di acquisizione della lettura e scrittura Fase logografica Fase alfabetica Fase ortografica Fase lessicale
  24. Modello di apprendimento della lingua scritta FASE LOGOGRAFICA Scrive parole in modo globale Si iniziano ad applicare regole di FASE ALFABETICA conversione fonema/grafema : decodifica in sequenza Criteri operativi diversi: FASE ORTOGRAFICA decodifica in parallelo di gruppi di lettere FASE LESSICALE Le parole vengono scritte in modo diretto senza bisogno di trasformazioni parziali.
  25. RICOPIARE
  26. Scrittura lessicale • Questa procedura è indispensabile per scrivere correttamente parole ad ortografia irregolare o ambigua • Si basa sul recupero della corretta forma ortografica delle parole da un magazzino che contiene informazioni sulla forma ortografica di parole precedentemente apprese. • Le stringhe ortografiche sono mantenute attive a livello del buffer grafemico, un magazzino a breve termine che interfaccia le rappresentazioni ortografiche con i processi periferici di programmazione motoria della scrittura “DDO Diagnosi dei disturbi ortografici in età evolutiva” Erickson
  27. APPRENDIMENTO E METACOGNIZIONE  Scoprire il funzionamento della lingua scritta: PRINCIPIO ALFABETICO (corrispondenza tra numero dei grafemi di una parola scritta e numero dei fonemi componenti la parola detta)  Scoprire LE REGOLE DELLA LINGUA SCRITTA (spazi, apostrofo, accento, maiuscola, uso dell’h,…) “Quando dico „LATTE‟, la parola esce tutta insieme. Se la scrivo, devo scrivere „L-A-T-T-E”
  28. Didattica: Fase alfabetica (acquisizione del magazzino grafico) Convenzionalità della lingua scritta (direzionalità sinistra-destra)
  29. Didattica: Fase alfabetica (acquisizione del magazzino grafico,)  grafemi: vocali e consonanti (isomorfismo)
  30. Le vocali: simbolismo grafico
  31. Laboratorio linguistico fonologico Obiettivi:  Identificare la parola all’interno del flusso continuo del parlato  Individuare la diversa lunghezza delle parole  Individuare parole che fanno rima, ma che hanno tratti distintivi molto differenziati (coppia minima)  Analizzare la struttura sillabica delle parole  Analizzare la posizione delle sillabe nelle parole  Cogliere le uguaglianze sillabiche eo fonologiche  Conoscere la segmentazione e la sintesi fonetica della sillaba e della parola
  32. Laboratorio linguistico fonologico Attività: Giochi metafonologici  Identificazione e ricerca di parole in rima  Ascolto e produzione di racconti con coppie minime  Scansione sillabica di parole  Fusione di sillabe per formare parole  Scansione fonemica di parole  Fusione di fonemi per formare parole  Eliminazione di sillabe iniziali, finali, intermedie delle parole  Eliminazione di fonemi iniziali, finali intermedi delle parole  Sostituzioni di sillabe nella parte iniziale, finale ed intermedia di parole  Sostituzione di fonemi all’inizio, alla fine, in mezzo alle parole
  33. Didattica: Fase logografica (senza presentazione formale del codice scritto)  Concetto di frase (numero di parole in una frase) La mamma compra il giornale La mamma compra il …………
  34. Le parole e i loro confini STEFANO
  35. Didattica metafonologica PA TA TA RO SA
  36. Didattica metafonologica N A S O V A S O … A S O T N O T E
  37. Difficoltà nella scrittura Negli aspetti esecutivi: Disgrafia Disortografia Nella produzione del testo: Ideazione Stesura Revisione
  38. CONFLITTO OPERATIVO La mancata automatizzazione della codifica ortografica interferisce in modo diretto sul processo di produzione di un testo (scarsa organizzazione sintattico-grammaticale; disordine e scarsa coerenza; errori di codifica ).
  39. Processo di scrittura
  40. Ideazione Ricerca metamnemonica (selezionare informazioni dalla MLT e organizzarle) Attivazione di informazioni che si hanno sull’argomento oggetto di scrittura Definire gli obiettivi di ciò che si vuole esprimere Brainstorming
  41. Pianificazione del testo scritto
  42. Revisione  Fase di correzione vera e propria  Collaborazione tra pari che leggono ad alta voce un testo e fanno capire al suo autore se riescono a formarsi una rappresentazione mentale di ciò che ha scritto (revisione a coppie)  La revisione comporta una rilettura del proprio testo dal punto di vista dei possibili lettori e dello scopo stabilito.  Comporta: aggiunte, cancellazioni, sostituzioni, spostamenti
  43. Lettura Velocità Decodifica (Riconoscere e nominare correttamente parole ) Correttezza Comprensione (Capacità di cogliere il significato del testo) “Attività costruttiva, interattiva e attiva che richiede l‟integrazione delle informazioni nuove contenute nel testo, all‟interno delle strutture di conoscenza possedute dal lettore o dall‟ascoltatore.” De Beni , Cisotto, Carretti “Psicologia della lettura e della scrittura”
  44. Reading literacy (Capacità di comprensione della lettura) L’abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio scritto richieste dalla società eo apprezzate dall’individuo.  I giovani lettori devono saper costruire un significato da testi di vario tipo. Leggono: - per apprendere, - per far parte della comunità dei lettori a scuola e nella vita di ogni giorno - per godimento personale (Studio internazionale sulla lettura IEA PIRLS 2006)
  45. Processi di lettura Ricavare informazioni e concetti esplicitamente espressi nel testo Fare inferenze Interpretare ed integrare informazioni e concetti Analizzare e valutare il contenuto, la lingua e gli elementi testuali Pirls 2006 Assessment Framework and Specifications
  46. La lettura come atto ricostruttivo di cooperazione fra lettore e testo “Un testo è una macchina pigra che chiede al lettore di fare una parte del suo lavoro. Un testo è una superficie di manifestazione linguistica il cui contenuto viene costruito attraverso atti di cooperazione da parte del lettore, che presuppone del “non detto” o del “già detto” che delinea interstizi e spazi bianchi, addirittura postula che il lettore svolga per conto proprio dei “capitoli fantasma”. Eco U. (1979), quarta di copertina Lector in fabula
  47. LA LETTURA  Lettura come decodifica: lettura ad alta voce caratterizzata dalla capacità di denominare le parole di un testo in modo corretto e veloce  Lettura come comprensione: capacità di rappresentarsi il contenuto di quello che stiamo leggendo DUE PROCESSI DISTINTI
  48. Studio: ruolo degli elementi contestuali  Leggere titoli e sottotitoli  Individuare le parole-chiave (in grassetto, in corsivo)  “Leggere” le immagini, le cartine, i grafici, le tabelle  Leggere le didascalie, i commenti a margine, i “box”  Integrare questa fase con eventuali appunti presi in classe recuperando le informazioni ritenute più utili
  49. Strategie  Fornire organizzatori anticipati e mappe semantiche per aiutare i ragazzi a rappresentare graficamente e verbalmente i collegamenti tra le informazioni  Scrivere le informazioni più importanti  Consegnare in anticipo il testo da leggere  Sollecitare la lettura strategica cooperativa  Insegnare le strategie di lettura (strategie di anticipazione: inferenze dal titolo e dalle figure, parole chiave….)
  50. Daniel Pennac “Solo noi possiamo tirare fuori quel bambino dalla sua prigione, sia che siamo formati per farlo o meno. Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di me un insegnante, non erano formati per questo. Non si sono preoccupati delle origini della mia infermità scolastica, non hanno perso tempo a cercare le cause e tanto meno a farmi la predica. Erano adulti di fronte a un adolescente in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente, si sono buttati, non ce l‟hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita”.
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