1. PIANO COMUNALE ANTINCENDIO BOSCHIVO
Redatto: Dr. Giuliano Pardini………………..ufficio comunale protezione civile
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2. Premessa
Il presente piano comunale di antincendio boschivo in attuazione per il periodo
2007- 2008 è redatto in conformità delle vigenti normative e contiene:
1. - morfologia del territorio boschivo
- estensione e tipologia del bosco;
- cenni climatici;
- gli incendi nel triennio 2004-2006
2. -il piano operativo (estratto dal Piano Provinciale A.I.B.
formato Zerosir):
. le strutture operative
.avvistamento
.pattugliamento
.sala operativa
.reperibilità tecnici
.numeri utili
.note generali
Al presente rapporto è allegato:
• La relazione
• Schema di convenzione con le ASS.ni di Volontariato
• Delibera di G.M. relativa all’approvazione del Piano A.I.B.
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3. Il Piano viene sottoposto all'att.ne della Giunta Regionale Settore Foreste per
l'erogazione di eventuali contributi ed alla Provincia di Lucca come parte
integrante del Piano Provinciale A.I.B.:
IL TERRITORIO BOSCHIVO
La Macchia Lucchese
La Macchia Lucchese è una fascia boschiva ( v. planimetria allegata) di un
chilometro circa di larghezza che, prospiciente la riva del mare, si estende
per cinque chilometri a sud della città di Viareggio. La superficie, di circa
cinquecento ettari, è delimitata a nord dal centro urbano di Viareggio, ad
est dal viale dei Tigli, che collega Viareggio a Torre del Lago, a sud dal
viale Kennedy strada a fondo cieco sul mare che collega Torre del Lago con
la marina omonima, e ad ovest da una larga fascia di dune che la separano
dalla spiaggia. Il bosco è situato nella parte meridionale del comune di
Viareggio e fa parte del demanio del comune stesso che lo ha acquistato in
due fasi successive tra il 1926 ed il 1957. Dal 1979 il complesso forestale
della Macchia Lucchese, insieme alla limitrofa tenuta Borbone, fa parte del
territorio dell’Ente Parco Regionale di Migliarino, S.Rossore, Massaciuccoli,
fatta eccezione per due appezzamenti situati nella zona settentrionale.
L'intera superficie è classificabile come zona C) ai sensi dell'articolo 10 del
testo coordinato della L.R. 29 giugno 1982 n. 52 (sistema regionale aree
verdi) e della L.R. 27 aprile 1987 n. 25 (modifica alla L.R. 52/82), ad
eccezione delle aree di riserva integrale presenti al suo interno che sono
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4. assimilabili alle zone D) del suddetto articolo.
I boschi della Macchia Lucchese , oggi conosciuta anche come Pineta di
Levante, sono costituiti (vedi distribuzione delle tipologie boschive in
planimetria) principalmente da pinete a pino domestico e pino marittimo,
conseguenza dei rimboscamenti effettuati tra il 700 ed il 900; il leccio una
delle specie un tempo dominanti, è, oggi, di nuovo ampiamente diffuso,
mentre si possono ancora osservare, sparsi all'interno della pineta, nuclei di
ontano nero accompagnato da pioppi, salici, frassini e dall'olmo;
quest'ultimo è presente solo sporadicamente. Nei pressi delle numerose
aree umide si possono riconoscere lembi della foresta di querce, ontani e
frassini, rasa al suolo nella metà del 700, e rare specie erbacee ed
arbustive della flora mediterranea.
Possiamo quindi notare un sottobosco formato da numerosi arbusti quali il
ginestrone spinoso, il rovo, la ginestra, il ginepro comune e macrocarpa, il
lillatro, il ligustro, il prugnolo, lo sprocco marino etc. di questi il ginestrone
spinoso, il ginepro, il rovo e la ginestra riescono a dominare da soli il
paesaggio botanico. Gli altri contribuiscono con minore effetto. La
vegetazione erbacea non è ricchissima ma, nella parte sia recente che
antica, il terreno è ricoperto di borraccine (muschi) e nelle zone fortemente
ombreggiate ed umide vi sono prati di edera, scirpo e carice.
I soprassuoli della Macchia Lucchese, pur se alterati nello loro
caratteristiche strutturali e floristiche originali, possiedono un rilevante
interesse ecologico e naturalistico. La Macchia Lucchese è stata censita
come isotopo di interesse naturalistico dal C.N.R. e dalla Società Botanica
italiana.
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5. Occorre anche sottolineare che fino agli anni ’70, oltre alla preminente
funzione di protezione delle colture interne dai fortissimi venti libecciali,
viene attribuita a questa pineta una importante funzione produttiva
connessa con una florida attività di raccolta dei pinoli e di smercio del
legname derivante dal fenomeno degli stramazzi di piante. Oggi la funzione
produttiva è diventata marginale ed alla Macchia Lucchese sono attribuibili
tre importanti funzioni:
1- turistica ricreativa. Infatti la Macchia Lucchese, facendo parte del
comprensorio versiliese è soggetta ad un notevole afflusso turistico
che diviene intensissimo durante i mesi estivi; da sottolineare il
fenomeno che dal 2001 ad oggi ha assunto, durante le ore notturne
estive, la Marina di Torre del Lago, che per attività turistico-ricreative
convoglia sulla zona adiacente l’area pinetata e la spiaggia, migliaia di
avventori.
2- didattico naturalistica essendo meta di escursioni didattiche e gite
organizzate;
3- igienico sanitaria, poichè un'area verde di naturale estensione
strettamente compenetrata alla Città di Viareggio.
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6. CENNI CLIMATICI
I venti
Dall'analisi delle date nei quali si sono verificati incendi negli ultimi dieci
anni risulta che il periodo a maggior rischio è compreso tra i mesi di giugno
e settembre.
In questo periodo l'analisi dei venti ricavata dai dati del centro di
Meteorologia Aeronautica (Stazione S.Giusto di pisa e dell'A.R.S.I.A
(centralina di Lido di Camaiore) evidenzia il seguente regime: venti
regnanti (a maggior frequenza} –
venti di NW -maestrale
venti di W -ponente
che spirano generalmente nelle ore diurne dalle 10 la mattina alle 19
pomeridiane con intensità massime verso e ore centrali (ore 15) di non
oltre 6/8 m/sec.
Venti dominanti (poco frequenti ma di forte intensità)
venti di w-sw
scirocco -venti di sw -libeccio
che raggiungono a raffiche oltre i 90 Km/ora ( 48.6 nodi) e spirano
generalmente per periodi superiori alle 24- 48 ore con brevi pause
generalmente nelle ore notturne.
La loro frequenza nel periodo estivo è bassa per il libeccio (in genere una o
due volte) e media per lo scirocco; sono da considerarsi i venti più
pericolosi in caso di concomitanza di incendio.
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7. La temperatura e le precipitazioni
I dati relativi alle temperature e alle precipitazioni del periodo evidenziando
come i mesi di giugno-settembre presentino i minimi annuali di piovosità
chiaramente in concomitanza con i più alti valori medi annuali di
temperatura al suolo 30° c.
GLI INCENDI nel quinquennio 2004 - 2008
n° focolai 57
mq di bosco interessati 19.345 circa
Per il periodo 2004 – 2008 l’ufficio comunale di protezione civile
ha elaborato il catasto degli incendi boschivi approvato con
determinazione dirigenziale n° 1888 del 02/10/2008
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8. IL PIANO COMUNALE
Il Piano Operativo A.I.B. per gli anni 2007 – 2008, conforme alle direttive
previste nella Legge regionale n° 39/00 e succ., si sviluppa in n° 4 fasi:
1. avvistamento/pattugliamento
2. allarme
3. intervento
4. bonifica.
1 – AVVISTAMENTO.
Le Ass.ni volontarie specializzate si impegnano ad espletare il servizio
giornaliero di routine per avvistamento utilizzando sia le 2 torrette poste,
una sul Viale Europa a Torre del Lago e una sul Vialone a Viareggio in in
prossimità della vietta Comparini sia il mezzo fuoristrada dell’associazione
che percorrerà le strade della Pineta fungendo anche da azione deterrente.
La Squadra di turno operativo dovrà essere composta da un minimo di due
persone (ampliabile a 3 in caso di incendio di cui una in torretta per
garantire l’avvistamento) opportunamente formate come operatori
antincendio boschivo, dotate di un mezzo fuori strada a trazione integrale
equipaggiato con attrezzatura antincendio con serbatoio d'acqua di
capacità non inferiore a lt 400 per un primo e rapido intervento di
spegnimento; la pattuglia alternerà la propria presenza in torretta come in
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9. bosco. L’orario sarà dalle ore 12.00 alle ore 16.00 ad integrazione della
Convenzione regionale A.I.B. sottoscritta dalle Associazioni di volontariato
locali specializzate in materia;
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10. 2- GLI ALLARMI.
il personale di vigilanza, avvistato l’incendio, dovrà recarvisi
tempestivamente, prendendo visione dell’evento e comunicarlo al D.O.
(Direttore Operazioni) in loco che attiverà immediati contatti con il C.O.P.
(Centro Operativo Provinciale) e che, successivamente, allertarà la propria
associazione in stand-by. In caso di assenza del D.O. dovrà
immediatamente avvisarlo contattandolo al “red number” previsto attivo
h24 per tutta la stagione degli incendi.
Dal Comando P.M.:
in caso di segnalazione da parte di cittadini l’Agente P.M. ricevuta la
comunicazione del focolaio, la trasmetterà immediatamente alla squadra di
turno presente sul luogo (utilizzando la sigla Radio Viareggio 60 e la
telefonia cellulare) e contestualmente avviserà il D.O. comunale affinchè si
rechi sul posto. Successivamente si attiverà la procedura di cui sopra.
3- GLI INTERVENTI.
Il modulo antincendio presente sul luogo, avvistato l’incendio vi si reca
immediatamente per verificarne la consistenza. In caso di piccola entità
provvederà immediatamente all’estinzione. In caso di focolaio esteso, dovrà
eseguire i seguenti standards direttivi:
- comunicare al D.O. l’estensione del fuoco al fine di rendere il più
chiaro possibile il tipo di evento da affrontare;
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11. - valutare se, in attesa dell’arrivo del D.O. comunale, iniziare un opera
contenimento dell’incendio attivandosi con gli idranti stando in
posizione di allerta e sicurezza del personale;
- comunicare alla propria associazione l’invio di una 3 persona che, per
tutta la fase di presenza sul fuoco della squadra di turno, stia in
torretta per controllare il bosco da altri eventuali incendi;
Il D.O. ricevuta la comunicazione di focolaio esteso dovrà a sua volta:
- recarsi tempestivamente sul luogo dell’incendio;
- prendere contatto col coordinatore volontario per il quadro
dell’evento;
- comunicare l’evento al C.O.P. (Centro Operativo Provinciale);
- coordinare le operazioni conferendo col Centro Provinciale, valutando
se vi sono le condizioni per richiedere squadre a terra o mezzi via aria
a supporto;
Sono contemplate situazioni in cui sul luogo dell’incendio vi siano D.O. della
provincia, Comunità montana, Corpo forestale, Ente Parco. Sarà cura del
C.O.P. stabilire chi dovrà coordinare le operazioni tutto sotto lo spirito di
piena collaborazione. gli operatori si metteranno a disposizione nel
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12. proseguo delle operazioni di spegnimento. Il “Direttore del Fuoco” valuterà
la necessità di richiedere al C.O.P. mezzi di supporto da terra o via aria;
4 – LA BONIFICA
A fine intervento sul fuoco, inizia l’importante opera di bonifica del sito,
procedendo a bonificare la zona percorsa dal fuoco, in modo che l’incendio
venga definitivamente messo sotto controllo e non presenti pericolo di
riprese.
Le operazioni saranno cura della Associazione di turno che si avvarrà di un
responsabile delle operazioni di bonifica. Il D.O. comunale si coordinerà col
responsabile per verificare in normale espletamento delle operazioni sia in
rapporto alle dimensioni dell’incedio che del personale idoneo alle
operazioni.
I volontari di turno dovranno sorvegliare la zona bonificata, al fine di
percepire immediatamente eventuali ripartenze.
E’ opportuna, in questa fase, la possibile partecipazione del Comune con le
proprie strutture di Polizia Municipale, in modo da assicurare la costante
presenza di un’autorità a fini preventivi.
In ogni caso è essenziale tenere costanti contatti col C.O.P. per l’eventuale
gestione delle operazioni, integrazioni di squadre, ed eventuale richiesta di
pattugliamento notturno dell’area fino a quando l’incendio non sarà
completamente sotto controllo.
Terminata l’opera di bonifica il D.O. comunicherà al C.O.P. la fine delle
operazioni.
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13. Idranti antincendio Pineta di Levante
Per il rifornimento di acqua dei moduli antincendio operanti il servizio sono
utilizzabili gli idranti antincendio presenti e ubicati come di seguito
Idranti a colonnina con diametro (UNI) 7 0
- via Comparini ang. v.le dei Tigli
via Manin ang. Salvadori lato Stadio
-
v.le Europa ang. Via Virgilio
-
via Pescatori ang. Via Virgilio
-
via Comparini ang. Via Aurelia
-
via Venezia ang. V.le Marconi (TdL)
-
via Venezia ang. Via Guidicciona (TdL)
-
Marina di Torre del Lago (sbarra via Guidicciona)
-
Vialone Viareggio (sbarra via Comparini)
-
La pressione media in rete varia da 3 a 3,5 atm
Pozzi
Viale dei Tigli (loc. La Lecciona) C/o ex Casa delle Guardie
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14. In ogni caso, per tutte le aree percorse dal fuoco e successivamente alle
operazioni di bonifica, l’uff. di Protezione Civile comunale provvederà agli
adempimenti previsti dalla L. R. n° 01/03 art. 45 (ex art. 70 L. R. n° 39/00)
definendo il catasto delle aree incendiate e conseguenti prescrizioni
legislative.
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15. Bozza di Convenzione
tra il Comune di Viareggio e le Associazioni del Volontariato: Misericordia Viareggio,
Misericordia Torre del Lago, Croce Verde Viareggio.
Vista la legge quadro nazionale sulle Associazioni di Volontariato n° 266/91
e la L. R. T. 28/93;
viste le Delibere Regionali n°3878/95 e m° 484/97 forniscono gli indirizzi
per regolamentare il rapporto tra Associazioni di Volontariato ed Enti Locali;
preso atto che il Settore di Protezione Civile ha elaborato un piano
antincendio boschivo che prevede il conferimento dell'incarico di
prevenzione e spegnimento per gli anni 2007 – 2009 alle Associazioni del
Volontariato Misericordia Viareggio, Misericordia Torre del Lago, Croce
Verde Viareggio, già assegnatarie di medesimo incarico negli anni
precedenti approvato con delibera di G.M. n° 362 del 18/05//2007;
Vista la Del. Reg. 253/97 quot;Piano Antincendio Boschivoquot;;
vista la Legge Quadro in materia di incendi boschivi n° 353/00;
viste le L. Regionali n° 39/00 e 01/03 in materia di incendi boschivi;
si conviene e si stipula quanto segue
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16. 1 Il Comune di Viareggio (in seguito definito quot;Comunequot;) affida alle
Associazioni di Volontariato cittadino della Misericordia di Viareggio,
Misericordia di Torre del Lago, Croce Verde di Viareggio (in seguito
definite quot; Associazioniquot;), l'incarico di prevenzione spegnimento e
bonifica degli incendi boschivi che dovessero verificarsi nella Pineta di
Levante e, comunque, in tutte le aree boscate comprese nel territorio
comunale di Viareggio in pieno principio del Piano Comunale A.I.B.
approvato con Delibera di G.M. n° 362 del 18/05//2007;
2 Il servizio antincendio avrà decorrenza dal giorno 15 maggio degli
anni 2007, 2008, e 2009 e terminerà il giorno 30 Settembre degli
stessi anni. Dal 15 maggio al 01 giugno il servizio si effettuerà
esclusivamente nei giorni festivi e pre festivi, mentre dal 01 giugno
fino alla comunicazione provinciale di cessata stagione degli incendi,
il servizio verrà prestato tutti i giorni della settimana. L' orario di
svolgimento dello stesso, senza distinzioni di periodo, avverrà in un
arco temporale quotidiano (da stabilire in accordo tra l’A.C. e le
Associazioni, e comunque ad integrazione dell’operatività prevista in
ambito di Convenzione Regionale).
3 Il servizio sarà prestato dalle Associazioni tramite una squadra di
pronto intervento composta da 2 operatori, addetti sia al modulo
antincendio che all’avvistamento dalla torretta. In caso di intervento
sul fuoco o in caso di periodo ad alta densità di incendi la squadra si
integrerà con un terzo operatore fisso in torretta.
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17. 4 L’associazione di turno garantisce operatività H24 del giorno in
calendario fornendo una tempistica sul luogo del fuoco in orario extra
13.00 – 20.00 in max 30 minuti dalla chiamata;
5 Il servizio di prevenzione e spegnimento viene assunto in solido dalle
Associazioni ed ogni diversificazione o turnazione di impiego viene
effettuata solo al fine della ripartizione dei carichi operativi.
6 Il servizio verrà assicurato dalle Associazioni secondo il seguente
schema che verrà opportunamente turnato:
1° Associazione: due operatori in servizio di avvistamento regolato
come segue: 13.00 – 14.00 transito in bosco; 14.00 – 16.00 torretta;
16.00 – 17.00 transito in bosco; 17.00 – 19.00 torretta; 19.00 –
20.00 transito in bosco. La squadra di turno garantisce due operatori
con modulo in stand-by con possibilità di intervento entro 20 minuti
dalla chiamata, a supporto della prima squadra;
2° Associazione: 1 Squadra di due operatori con modulo in stand
by allertabili con possibilità di intervento entro 30 minuti dalla
chiamata;
3° Associazione: Una squadra, con adeguato personale, che in caso
di constatata emergenza possa intervenire in un tempo
ragionevolmente breve (1 ora).
7 Il servizio di spegnimento sarà assicurato, oltre che dal primo
intervento della squadra dell’ Associazione di turno, nel caso occorra.,
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18. anche dall’intervento della 1° squadra dell' Associazione in stand-by (
entro 20 minuti dalla chiamata), e dalle altre 2 squadre in posizione
di riserva. Tutte le squadre di intervento dovranno essere dotate di
idonea attrezzatura antincendio con serbatoio di adeguata capacità
(minimo lt.400) e composte da operatori opportunamente formati per
i servizi antincendio. In caso di incendio di vaste proporzioni si
adopereranno, nell’ambito delle disponibilità, personale aggiuntivo in
fase di spegnimento e bonifica del sito.
Ogni Associazione che interviene sul fuoco è rappresentata da un
responsabile che, immediatamente, si mette a disposizione di che
dirigerà il coordinamento delle operazioni di spengimento.
8 In ogni caso le Associazioni si impegnano con la presente a rispettare
rigorosamente le modalità operative previste dal Piano Operativo
Comunale Antincendio Boschivo, del quale devono aver preso
preventiva visione con particolare attenzione a età (minimo
maggiorenne) idoneità fisica (visite mediche) tutela personale
(D.P.I.);
9 Le Associazioni dovranno garantire la piena disponibilità operativa e
la messa a disposizione di almeno n° 2 mezzi dotati di allestimento
A.I.B. e n° 10 persone corrispondenti alle prescrizioni di legge per
attività A.I.B. che dovranno essere utilizzate nei tempi previsti al di
fuori dell’ambito della Convenzione Regionale;
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20. Personale:
10 Il comune è totalmente estraneo ai rapporti fra le Associazioni e
gli operatori di queste impegnati nelle operazioni del servizio
A.I.B. di cui alla presente convenzione. Ogni e qualsiasi
responsabilità derivante dal loro impiego, sia questo diretto o
indiretto, l’eventuale loro denunzia, in quanto occorra, agli enti
antinfortunistici, il rispetto delle norme a tutela dell’integrità della
persona, e quant’altro le vigenti disposizioni prevedano come
necessario in attività, quali quelle di cui alla presente convenzione,
sono a totale ed esclusivo carico delle Associazioni, che con la
firma della presente ne riconoscono l’onere, esonerando nel
contempo il Comune da ogni qualsiasi responsabilità conseguente.
10 bis il Comune garantisce agli operatori impegnati nel servizio di
spegnimento sia il vettovagliamento mediante apposite
convenzioni con ristoratori del luogo, sia l’abbeveraggio.
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21. 11 La presente convenzione ha validità 3 ANNI, ma su richiesta del
Comune le tre Organizzazioni di volontariato dovranno essere
disponibili a modificare il servizio regolato dalla presente, per
eventuali nuove esigenze operative derivanti da sopravvenute
variazioni legislative o per necessità migliorative ritenute
indispensabili per il Comune. Nel caso potranno essere corrisposti
alle Associazioni i maggiori derivanti dalle modifiche apportate
previa debita valutazione economica.
12 Alle Associazioni, per il Servizio di Sorveglianza e spegnimento
degli incendi boschivi verrà corrisposta la somma di €
da suddividersi in parti uguali fra le Associazioni medesime e dal
liquidarsi da parte di questo comune dietro presentazione di
regolare fattura alla data del termine del servizio stesso.
13 Penali: accertata dall’A.C., nella persona dei Funzionari del Settore
Protezione Civile, una inadempienza di una o più Associazioni
firmatarie relativamente agli obblighi previsti in convenzione, verrà
applicata una penale pari a € che sarà detratta dall’importo
finale dovuto.
Letto e sottoscritto
per l’A.C. per le Associazioni
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