La professoressa del Liceo Scientifico “Atzeni” di Capoterra, Maria Antonietta Rivano, ha illustrato, insieme ad alcuni suoi studenti, la relazione: “I sensori ovvero come le Cose comunicano con le Cose”.
I sensori ovvero come le Cose comunicano con le Cose
1.
2. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Dal
Liceo
Scien,fico
‘Sergio
Atzeni’
di
Capoterra
I
sensori
cose
che
comunicano
con
le
cose
3. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
I
sensori:
primo
passo
in
un
processo
di
misura
Misurare
vuol
dire
me@ere
in
corrispondenza
il
mondo
"reale"
degli
even,
fisici
con
quello
"astra@o"
dei
numeri.
Lo
scopo
della
misura
è
quello
di
fornire
una
descrizione
quan,ta,va
di
un
fenomeno
al
fine
di
perme@ere
la
esecuzione
di
processi
decisionali:
di
regolazione,
di
oGmizzazione,
di
approvazione
4. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
SISTEMA
CONTROLLORE
SENSORI
ATTUATORI
I
sensori
comunicano
con
i
disposi,vi
di
un
sistema
di
controllo
5. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Cosa
misurano
e
come
si
presentano
Sensore
di
luminosità
Sensore
di
temperatura
Sensore
di
pressione
Sensore
di
flusso
Sensore
di
posizione
Sensore
di
livello...
Tecnologie
diverse
e
in
con,nua
evoluzione
sono
impiegate,
ci,amo
solo
il
largo
impiego
dei
semicondu@ori
6. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
La
definizione
I sensori sono dispositivi in grado di convertire
una grandezza fisica
in un segnale elettrico
SENSOREGrandezza
fisica
Segnale
elettrico
7. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Perché
la
conversione
di
grandezze
fisiche
in
segnali
ele@rici?
Perché
i
segnali
ele@rici
si
possono
Amplificare
Trasme@ere
a
distanza
Registrare
Elaborare
8. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Un
gran
numero
di
leggi
fisiche
sono
in
gioco
Grandezza
di
ingresso
Grandezza
di
uscita
(ele@rica)
Principio
fisico
di
trasduzione
posizione
tensione
variazione
parametri
circuitali
di
maglia
capacità
variazione
parametri
geometrici
condensatore
indu@anza
variazione
circuito
magne,co
indu@ore
deformazione
resistenza
variazione
resistenza
provocata
da
effe@o
piezoresis,vo
carica
ele@rica
effe@o
piezoele@rico
temperatura
resistenza
variazione
resis,vità
tensione
termoele@ricità
(effe@o
Seebeck)
velocità
tensione
induzione
ele@romagne,ca
frequenza
"effe@o
Hall"
intensità
della
radiazione
luminosa
resistenza
polarizzazione
di
semicondu@ori
fotosensibili
9. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Cosa
significa
INPUT
E
OUTPUT
riferito
ai
sensori?
L’INPUT
è
valore
della
grandezza
fisica
che
provoca
nel
sensore
il
manifestarsi
di
un
segnale
ele@rico
l’OUTPUT
del
sensore
è
il
segnale
ele@rico
Un esempio: la
fotoresistenza
L’input è la luce ovvero
i fotoni
L’output è il valore di
resistenza elettrica che
varia al variare della
luminosità
10. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Com’è
possibile?
Per
ogni
sensore
c’è
un
determinata
legge
della
fisica
che
ne
ha
permesso
la
realizzazione
I
fotoresistori
sono
realizza,
con
materiale
semicondu@ori.
La
luce
o
meglio
i
fotoni
con
la
loro
energia,
incidendo
sul
sensore,
aumentano
le
cariche
libere
per
la
conduzione,
quindi
diminuiscono
la
resistenza
11. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Di
che
,po
sono
i
segnali
provenien,
dai
sensori?
Segnali
binari:
hanno
solo
due
sta,
che
indichiamo
con
0/1
oppure
ON-‐OFF
Si
tra@a
di
due
valori
di
tensione,
ad
esempio:
Stato
0
0V
Stato
1
5V
Segnali
analogici
generano
un
segnale
ele@rico
con,nuo
in
risposta
al
variare
della
grandezza
fisica
in
ingresso
5 V
0 V
5 V
0 V
Segnale
analogico
Segnale
digitale
12. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Le
cara@eris,che
dei
sensori
Il
campo
di
misura:
È
l’intervallo
dei
valori
che
può
assumere
la
grandezza
in
ingresso
affinché
il
sensore
operi
secondo
le
specifiche
Il
campo
di
normale
funzionamento:
È intervallo di valori entro il quale si trova
l’uscita quando la grandezza di ingresso è
nel campo misura
Ad esempio : il sensore di temperatura LM35 ha un
campo di misura tra -55°C e 150°C e un campo di
funzionamento tra -550mV e 1500mV
13. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Il
comportamento
energe,co
Come
tuI
gli
strumenJ
di
misura,
anche
i
sensori
necessitano
di
energia
per
effeLuare
la
trasformazione.
Si
parla
di
:
sensori
passivi
se
l'energia
associata
al
segnale
di
uscita
proviene
da
una
sorgente
di
alimentazione
esterna.
Vengono
invece
chiamaJ
sensori
aGvi
quei
sensori
in
cui
l'energia
entrante
con
il
segnale
di
ingresso
ricompare
direLamente,
anche
se
in
forma
diversa,
associata
al
segnale
di
uscita
14. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
ACCENSIONE
DI
LED
AL
VARIARE
DELLA
TEMPERATURA
COL
SENSORE
LM35
CHE
COMUNICA
CON
ARDUINO
La
nostra
prima
applicazione
con
le
classi
terze
e
quarte
15. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
PROBLEMA
LA
TEMPERATURA
è
una
grandezza
fisica
che
varia
con
con,nuità
Il
nostro
sensore
LM35
è
un
sensore
che
ha
un
campo
di
misura
tra-‐55°C
a
+150°C
Fornisce
un
segnale
d’uscita
di
tensione
da
-‐0,550V
a
+1,5V,
è
quindi
un
segnale
analogico
Il
microcontrollore
Arduino
ha
pin
per
gli
ingressi
del
segnali
analogici,
ma
elabora
da,
digitali
L’accensione
dei
led
per
segnalare
i
diversi
intervalli
di
temperatura
avviene
aGvando
le
uscite
digitali
16.
ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Soluzione
Facciamo
la
conversione
dei
segnali
da
analogici
a
digitali
affinchè
i
da,
provenien,
dal
sensore
possano
essere
elabora,
dal
programma
scri@o
per
Arduino
L’uscita
del
sensore
viene
connessa
ad
un
ingresso
analogico
del
microcontrollore
e
viene
elaborato
dal
conver,tore
A/D
sensore
Da
0V
a
5V
Convertitore
A/D
Da
0
a
1023
Micro
processore
ARDUINO
17. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Cosa
dice
questo
grafico?
La
CARATTERISTICA
rappresenta
il
modo
più
semplice
è
più
pra,co
per
descrivere
il
funzionamento
di
un
sensore
.
Si
tra@a
di
un
grafico
in
cui
vengono
riporta,,
in
funzione
dei
valori
della
grandezza
di
uscita
i
corrisponden,
valori
della
grandezza
fisica
d’ingresso.
Quando
la
CARATTERISTICA
è
reGlinea,
essa
viene
espressa
con
un
coefficiente
chiamato
"costante
K"
caratteristica del sensore LM35
-1000
-500
0
500
1000
1500
2000
-100 -50 0 50 100 150 200
T(°C)
V(mV)
La
costante
vale
10
mV/°C
TKV •=
18. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
La
conversione
A/D
Il
segnale
digitale
in
uscita
da
un
conver,tore
A/D
è
per
definizione
cos,tuito
da
un
numero
finito
di
bit
(N)
che
iden,ficano
2N–
1
intervalli
di
quan,zzazione,
ciascuno
di
ampiezza
V/
(2N–
1),
dove
V
denota
l’ampiezza
massima
del
segnale
valori di tensione variabili tra 0 e 5V diventeranno
dei numeri binari variabili da 0 a 1023
0
0
0
1
0
1
1
0
0
1
mVq 4883,4
1024
5000
==
19. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Conversione
A/D
qVN /=
N (numero binario espresso in decimale)
0
50
100
150
200
250
300
350
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
V(mV)
N
N
20.
ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
La
conversione
A/D
Convertitore
A/D
Da
0
a
1023
Micro
processore
ARDUINO
-‐55°C
a
150°C
21. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
come
elabora
i
bit
il
microcontrollore
T (°C)
0
20
40
60
80
100
120
140
160
0 50 100 150 200 250 300 350
Numero binario
Temperatura
T (°C)
N
k
q
T =
N
k
q
T =
22. ITS
Giua,
Cagliari
-‐
26
Marzo
2015
Campi
di
applicazione
• Monitoraggio
ambientale
•
Monitoraggio
struLurale
degli
edifici
•
Monitoraggio
sismico/microsismico
•
Monitoraggio
struLure
metalliche
• Monitoraggio
energeJco
•
Monitoraggio
parametri
vitali/salute
•
E-‐nose
•
Rilevamento
di
radiazioni
•
Calcolo
di
indici
di
comfort
degli
ambienJ