Presentazione tre geni della tecnologia informatica
La sostenibilità in pratica: un caso studio sul progetto VIVA nell’azienda Mastroberardino
1. La sostenibilità in pratica: un caso
studio sul progetto VIVA
nell’azienda Mastroberardino
Lucrezia Lamastra, PhD
Istituto di Chimica Agraria ed Ambientale
Università Cattolica del Sacro Cuore
17. VIVA e Mastroberardino
Tenuta Mirabella Eclano
Estensione della tenuta: 65 ettari
Suolo: profondo, a tessitura franco sabbiosa, di matrice
vulcanica, con argilla presente in profondità e con presenza
di calcare su tutto il profilo
Vitigni coltivati: Aglianico e Falanghina in prevalenza, Greco e
Fiano nei campi sperimentali
Densità di impianto (ceppi/ha): da 4.000 (varietà a bacca
bianca) a 6.000 (aglianico)
Sistema di allevamento: guyot (per le varietà a bacca bianca)
e cordone speronato (sull’Aglianico)
Esposizione: vari versanti, in prevalenza a sud-ovest
Altitudine: 350 - 450 metri s.l.m.
Vini prodotti:
Naturalis Historia Taurasi DOCG
Radici Taurasi DOCG
Redimore Irpinia Aglianico Doc
Morabianca Irpinia Falanghina Doc
23. L’impegno del Ministero
dell’Ambiente
Contesto: Protocollo di Kyoto e
“Pacchetto Clima-Energia”
dell’Unione Europea, 2008.
Obiettivo: Test realistico, in
collaborazione con il settore
produttivo italiano, per
sperimentare su vasta scala e
ottimizzare le differenti
metodologie di misurazione delle
prestazioni ambientali, tenendo
conto delle caratteristiche dei
diversi settori economici, al fine di
poterle armonizzare e rendere
replicabili.
31. gli indicatori selezionati
rappresentano gli strumenti
per indirizzare il cammino e
misurare la distanza percorsa
rispetto al punto di partenza
non rappresentano il risultato
finale ma il punto di partenza
per un percorso di
miglioramento che dovrà
essere continuo nel tempo.
VIVA gli indicatori!
32. VIVA i disciplinari!
Rilasciati nel
2014
Sono pubblici
Permettono la
valutazione
dell’azienda con
gli indicatori VIVA
33. I contenuti….
VIVA non è uno strumento “comparativo” tra le
aziende
Fornisce alle aziende la possibilità di avere una
diagnosi degli impatti aziendali con un
approccio a 360°
Contempla le differenze climatiche e territoriali
ed è quindi applicabile su tutte le realtà
nazionali
La diagnosi di sostenibilità può avvenire a livello
di organizzazione sia a livello di prodotto → può
essere applicato alle realtà vitivinicole italiane
35. 0 10 20 30 40 50 60
> 50 ha
10-50 ha
5-10 ha
2-5 ha
1-2 ha
< 1 ha
0,2
3,2
6,7
17,9
18,7
53,4
19,9
21,5
17,7
21,6
10,3
9
%
Superficie vitata (ha)
aziende viticole (#)
Il 10% delle
aziende agricole
gestisce il 60%
della superficie
vitata
Realtà vitivinicole
38. 56%
48%
46%
29%
22%
22%
0 20 40 60
DESIDERIO DI PROTEZIONE…
AUMENTARE O MANTENERE…
NECESSITA' DI VANTAGGIO…
PRESSIONE DEGLI STAKEHOLDER
AUMENTO DEI PREZZI ENERGETICI
ADEGUAMENTO/ANTICIPAZIONE…
% degli intervistati
Sostenibile per le aziende
41. …I disciplinari!
garantire l’identificazione, in modo
pratico e univoco, della metodologia di
calcolo, della fonte e della tipologia dei
dati di input che devono essere utilizzati
dalle aziende vitivinicole, ciò al fine di
garantire la coerenza dei dati immessi e
in tal senso la ripetibilità nel tempo dei
quattro Indicatori, nonché la
confrontabilità dei risultati tra le aziende
stesse.
44. Effetto serra…conseguenze!
Scioglimento dei ghiacciai
Innalzamento dei livello dei
mari
Spostamento degli habitat
Eventi piovosi meno
frequenti e di maggiore
intensità
Aumento della frequenza di
eventi metereologici estremi
(cicloni etc.)
etc. etc.
46. Indicatore ARIA-di prodotto
L’indicatore ARIA esprime il totale delle emissioni
di gas effetto serra (GHG) associate, direttamente
e indirettamente, aal ciclo di vita di una bottiglia di
vino da 0,75 l.
L'obiettivo dell'indicatore “CFdi Prodotto” è quello
di permettere alle organizzazioni di acquisire una
maggiore consapevolezza sul contributo che ha
uno specifico prodotto sul surriscaldamento
globale
si basa sulla norma ISO 14067 TS
47. I processi elementari, che costituiscono il PS (Product System) della
bottiglia di vino da 0,75 l sono raggruppati nelle seguenti tre fasi del
ciclo di vita:
Fase “Principale” (Core Business Stage)
comprende tutti i processi che sono sotto il controllo
dell'organizzazione che esegue la quantificazione CFP e
potrebbe includere i processi che si svolgono nei vigneti, nelle
aziende vinicole, negli impianti di imbottigliamento o eventuali
loro combinazioni.
Fase “A Monte” della principale (Upstream Stage)
comprende tutti i processi a monte della Fase Principale
incluso il trasporto ai siti in cui hanno luogo le attività
principali
Fase “A Valle” della principale (Downstream Stage)
comprende tutti i processi a valle della Fase Principale inclusi
la distribuzione ai punti vendita, i depositi intermedi di prodotto
e lo smaltimento degli imballi del prodotto finito
Indicatore ARIA-di prodotto
48. Fase principale
Processi di nitrificazione e/o denitrificazione connessi con
l'uso di fertilizzanti organici/inorganici nei vigneti.
Variazione d'uso del suolo nei vigneti.
Combustione di combustibili fossili acquistati.
Consumo energetico nei siti in cui sono svolte le attività
principali.
Trasporti interni.
Raffreddamento con utilizzo di gas refrigeranti dei siti in cui
sono svolte le attività principali.
Trasporto in discarica e/o agli impianti di riciclaggio dei
rifiuti, generati nei siti in cui sono svolte le attività principali.
Smaltimento dei rifiuti generati durante le attività principali.
49. Fase “a monte”
Produzione di materie prime (ad es. bottiglie, sistemi di
chiusura delle bottiglie e in genere tutti i componenti
dell'unità di prodotto).
Produzione degli imballaggi usati per i materiali
acquistati e per il prodotto finito.
Produzione di materiali ausiliari (ad es. pesticidi,
erbicidi, fertilizzanti, sostanze chimiche, ecc.) utilizzati
nei siti in cui sono svolte le attività principali.
Trasmissione e distribuzione dell'energia consumata
nei siti in cui sono svolte le attività principali.
Trasporto delle merci dai fornitori ai siti in cu sono
svolte le attività principali
50. Fase “a valle”
Trasporto del prodotto finito ai punti di distribuzione e
vendita.
Elettricità consumata, dai centri di distribuzione e vendita del
prodotto finito e dai consumatori finali per la conservazione
del prodotto stesso.
Trasmissione e distribuzione dell'energia consumata dai centri
di distribuzione e dai consumatori.
•Raffreddamento con utilizzo di gas refrigeranti dei centri di
distribuzione del prodotto.
Trasporto degli imballaggi del prodotto finito all'impianto di
trattamento rifiuti (discarica, riciclaggio).
Smaltimento (ad es. discarica, incenerimento) degli imballaggi
del prodotto finito.
51. Requisiti generali di
quantificazione
Allocazione viene fatta secondo criteri di massa
Se l’allocazione annuale risulta essere sotto la soglia cut-off
dell’1% queste emissioni non sono incluse nel calcolo.
Es. una linea di imbottigliamento ha consumato 1000 Kwh
di elettricità per imbottigliare 90 tonnellate
di vino A e 10 tonnellate di vino B. Quale sarà il consumo
relativo al vino A e relativo al vino B?
56. Indicatore ARIA-di azienda
L'indicatore è misurato in tonnellate di CO2-equivalente [t CO2-
eq ] e si riferisce all’insieme delle:
Attività e relativi siti di produzione.
Organizzazioni che gestiscono le attività di produzione.
Periodo durante il quale le attività sono svolte
si basa sulla Norma Internazionale UNI EN ISO 14064
La quantificazione del GHGI deve essere suddivisa nelle seguenti
tre categorie di Emissioni/Rimozioni di gas a effetto serra:
Emissioni/Rimozioni dirette di gas a effetto serra
(denominate anche Scope 1)
Emissioni/Rimozioni indirette di gas a effetto serra da
consumo energetico (denominate anche Scope 2)
Altre Emissioni/Rimozioni indirette di gas a effetto serra
(denominate anche Scope 3).
62. L’ acqua verde
è il quantitativo di
acqua piovana impiegata
dalla coltura per
evapotraspirare; assume
grande rilevanza per i
prodotti agricoli.
63. L’ acqua blu
è l’acqua dolce
sottratta a un bacino
idrico che non viene
reimmessa nello stesso
da cui è stata prelevata,
oppure vi ritorna ma in
tempi diversi.
64. L’ acqua grigia
esprime il volume
“immaginario” di acqua
necessario per diluire la
contaminazione
eventualmente prodotta al
di sotto di determinati end
point legali, e/o
ecotossicologici.
66. Il concetto di “critical
pollutant”
• non si sommano i volumi di
diluizione ma si sceglie il più
alto (relativo al contaminante
che richiederebbe in funzione
non solo della concentrazione
raggiunta nel corpo idrico ma
anche della sua tossicità
espressa dai limiti legali ed
ecotossicologici) poiché quel
volume virtuale diluirebbe
anche gli altri contaminanti,
che richiederebbero volumi di
diluizione inferiori
67. FAO-Penmann Montehit using daily climate
and soil scenario data
BLUE
GREEN
GREY
Real consumption,
in vineyard and in
winery
Environmental
indicator
Crop Water
Requirement data
Fixed % to predict
pesticide
contamination.
10% nitrates
leaching
6% nitrates
leaching considering GW
table recharge
WFN approach ISV approach
VIVA vs il WFN!
68. ..innovativo per quanto riguarda il
calcolo dell’acqua grigia!
Esempio:
• Applicazione: 4 q/ha
• Contenuto in azoto: 20%
• Limite N falda: 10 mg/L
• Ricarica della falda 321 m3
WFN→ 800m3/ha
ISV→480 m3/ha
78. Esempi e osservazioni
Quasi tutta acqua verde
Un prato di graminacee o
un bosco di querce
richiedono più acqua
L’acqua verde è
importante perchè ci dice
quanto una coltura è
adatta a essere coltivata
in una determinata zona!!
100 litri di
acqua in un
bicchiere di
vino???
80. Scale e moduli..dell’
indicatore!
I moduli funzionano a scale diverse:
a scala di campo:
▪ difesa
▪ concimazione
▪ fertilità
▪ erosione
▪ compattamento
a scala aziendale
▪ paesaggio
95. Protezione di specie protette
Gestione di “serbatoi di biodiversità”
Sezione Biodiversità
96. Valorizzazione e recupero
dell’esistente
Costruzione di nuovi
stabili, strade, coltivazioni
in accordo con la
tradizione del luogo
Sezione Paesaggio
97. Salute e sicurezza del
consumatore
Corretta comunicazione
Sezione società-consumatori
98. Salute e sicurezza
Formazione e crescita
professionale
Modalità di reclutamento e
retribuzione
Sezione società-lavoratori
99. Salute e sicurezza
Dialogo e confronto
Opportunità di crescita,
formazione, impiego
Condivisione di valori
Sezione società-comunità
locale
100. Approvvigionamento da
fornitori locali
Assunzione di personale
dalla comunità locale
Investimenti sul territorio
Promozione e
valorizzazione turistica
del territorio
Sezione Economia
101. Definizioni utili a
comprendere il
requisito
Metodologia di calcolo
Origine dei
dati/evidenze
Cosa è richiesto per
soddisfare il requisito
Struttura indicatore
102. Carenza legislativa
maggiore
Carenza legislativa minore
Non conformità a requisito
indicatore
Osservazione.
Non conformità