"Quando smettete di parlare, avete perso i vostri clienti"
L'importanza dei contenuti nella comunicazione aziendale e nel social media marketing, fra copywriting e visual, secondo Laura Zavalloni.
Le slide del suo intervento a Vitamine per la Comunicazione edizione 2016.
[#VitamineComunicazione2016] Laura Zavalloni: contenuti dal copywriting al visual.
1. è impossibile non comunicare
“Quando smettete di parlare, avete perso il vostro cliente”
Estee Lauder (Fondatrice del Gruppo Estée Lauder Companies, casa cosmetica)
{
{
2. L’estetica costituisce un fattore determinante in tutti gli ambiti, dalla vita personale,
sociale e lavorativa.
è il famoso “primo impatto” che sarebbe meglio non fallire.
TUTTO è SEGNO E TUTTO COMUNICA
QUINDI ATTENZIONE!
3. MODALITÀ DI COMUNICAZIONE:
Nelle attività commerciali, la comunicazione viene intesa principalmente per il suo
ruolo tra l’azienda e il mercato, è il mezzo attraverso il quale si raggiunge il proprio
pubblico e si lascia il segno.
4. Ogni giorno esprimiamo circa il 90%
di ciò che pensiamo senza emettere nemmeno un suono
la mente ragiona per schemi, tabelle, immagini
la comunicazione visiva aiuta
a farsi notare e ricordare
https://www.youtube.com/watch?v=QrG4xikTsPw
6. coinvolgono
DIVERTONO
aumentano l’interesse al testo e l’audience e la comprensione di circa il 40%
MEMORABILI
Aiutano a ricordare meglio i contenuti
suggestionano
Portano lo spettatore a comprendere i valori del brand senza che essi siano esplicitati
Umanizzano l’azienda e aiutano l’identificazione
7. Il brand è la relazione emotiva e psicologica che si istaura con il cliente
DIFFERENZA TRA BRAND(MARCHIO) E LOGO
IL LOGO
il pack
l’advertising
l’allestimento dello store
Il brand NON è:
8. IL BRAND È COMPOSTO DA:
• elementi concreti: logo, luogo di lavoro, dipendenti, ecc...
• CARATTERE: di solito si associa alle caratteristiche umane (simpatia, affinità, am-
mirazione...)
• cultura E VALORI: Ciò che produce ci parla della sua storia, del suo paese, della
sua esperienza, della sua qualità, ecc...
• relazione: è il rapporto tra il brand e l’utente finale;
• L’IDENTIFICAZIONE: il brand ci fa da specchio e identificandoci in esso ci fa vedere
come vorremmo essere e come vorremmo apparire
• immagine di sè: il brand ci aiuta a identificarci nei suoi valori e a sentirsi effetti-
vamente come ci vediamo(mantiene la promessa).
9. CI AFFEZIONIAMO AL BRAND
PERCHè:
• il posizionamento: nel mercato, ma anche nei motori di ricerca, rispetto alla
concorrenza;
• lo “storytelling”: il fatto di avere qualcosa da raccontare, che influenzi l’opinio-
ne del cliente, aiuti l’identificazione e lo fidelizzi alla marca;
• il design: tutta la parte visual: logo, immagine coordinata, sito, advertising...;
• il prezzo: stabilisce un valore economico al brand, uno status;
• il sentimento emotivo: fa sentire i clienti “speciali” e parte di una relazione.
10. il BRIEF
Serve, per comprendere appieno le esigenze e le mire del cliente.
· analisi del contesto
. studio dei punti di forza e i punti deboli
· analisi della comunicazione dei competitor
· studio del mercato e del pubblico di riferimento
strategia di comunicazione
13. CONCEPT
proposta concettuale che riassume i valori che l’azienda vuole trasmettere,
non è infatti possibile raccontare tutto .
Occorre selezionare le idee migliori
mediare tra “luogo comune” e innovazione”.
14. PLASMARE IL MESSAGGIO E RENDERLO ADATTO
AI POTENZIALI STRUMENTI
Gli strumenti della comunicazione visiva sono molteplici e vanno studiati
a seconda dell’obiettivo. I più comuni sono in genere:
_ BIGLIETTO DA VISITA
_ INSEGNA
_ BROCHURE
_ HOUSE ORGAN
_ COMPANY PROFILE
_FLYER
_MANIFESTI
_SITO
_SOCIAL NETWORK
_INSERZIONI VARIE
_MAGAZINE
_CAMPAGNA PUBBLICITARIA
_ECC...
19. 1958
Gerald Holtom
(Campaing for Nuclear Disarmement)
1991
Visual Aids
(Red Ribbon)
questi simboli sono oggi emancipati, vivono slegati dal loro contesto originale e
appartengono a tutti noi, sono diventati dei brand
20. La luce che colpisce la retina crea onde differenti a seconda del colore,
che passano poi dal nostro ippotalamo come impulsi elettrici,
generando stimoli e impulsi che si trasformano in
risposte psicologiche.
PSICOLOGIA DEL COLORE
I colori caldi (giallo,arancione, rosso) sono stimolanti e positivi,
ma anche irruenti e decisi. I colori tenui, come le tonalità pastello, sono
rassicuranti e ispirano fiducia.
Stessa cosa per i colori freddi, come il verde e l’azzurro.
21. alcuni abbinamenti da evitare
Verde, Giallo o
Viola su Sfondo
Verde
il verde e il giallo non sono colori da abbinare insieme su una pubblicità, perchè la renderà altamente illeggibile
sia sulla stampa che sul web! Ciò succede perchè essi sono semplicemente troppo vicini nella ruota dei colori. In
realtà, i peggiori colori da utilizzare su uno sfondo verde sono la maggior parte delle sfumature di verde, giallo o
viola. Se fatto con le giuste sfumature, il viola e il verde sono in grado di creare un design molto intenso. Ma il
testo viola su sfondo verde potrebbe essere troppo intenso per essere facilmente leggibile!
23. Colori Chiari Su
Sfondo Bianco
Illegibile! Il testo in grassetto aiuta un pò, ma non molto. E’ sempre meglio restare fedeli a tonalità più scure di
grigio o nero su uno sfondo bianco.
24. Neon o Colori
Arcobaleno
Entrambe le combinazioni di colori al neon ed arcobaleno sono sicuramente “accattivanti”. Ma al di là di questo,
è una combinazione repulsiva e molto irritante! Si stancano gli occhi molto velocemente e causa solo fastidio
invece di sentimenti più positivi che le aziende vogliono che i clienti associno con il loro marchio.
25. Texture di
Sfondo Con Testo
Colorato
Il testo colorato diventa illeggibile quando viene posizionato direttamente su uno sfondo con un colore forte.
26. Rosso, Blu o
Viola su Sfondo
Nero
Un testo realizzato con questi colori su uno sfondo nero lo farà diventare illeggibile! In realtà, quasi tutti i colori
di un testo su uno sfondo nero sono difficili da leggere. Il nero è semplicemente un colore troppo forte che
“giganteggia” sempre su ogni altro colore della pagina.
27. Il colore nero è un tono che
tende ad espandersi e a “man-
giare” gli altri è quindi neces-
sario un forte contarsto affin-
chè possa risultare leggibile.
Il colore nero è un tono che
tende ad espandersi e a “man-
giare” gli altri è quindi neces-
sario un forte contarsto affin-
chè possa risultare leggibile.
Il colore nero è un tono che
tende ad espandersi e a “man-
giare” gli altri è quindi neces-
sario un forte contarsto affin-
chè possa risultare leggibile.
Il colore nero è un tono che
tende ad espandersi e a “man-
giare” gli altri è quindi neces-
sario un forte contarsto affin-
chè possa risultare leggibile.
28. Gradiente Bianco
con Testo Bianco
Le sfumature (gradienti) vanno usati bene! Utilizza lo stesso colore sia per il gradiente che per il testo, il secondo
diventa poco leggibile e debole.
29. Troppe Caselle
Colorate
Usare troppi colori nel design…non è mai conveniente! Molti “riflessi” confondono solo l’occhio e i lettori non
sapranno da dove cominciare a leggere i contenuti. Ecco perché una delle regole fondamentali del design è quello
di limitare il numero di colori da due o tre e, in rarissime occasioni, a quattro.
30. Giallo, Blu
e Magenta su
Sfondo Rosso
Anche se il giallo contrasta bene con il rosso, in alcuni casi non sono una combinazione accattivante. Questo
perchè il rosso, proprio come con il nero, è un colore forte e difficile da bilanciare bene con altri colori.
Inoltre, la maggior parte dei designers sanno bene che il blu e il rosso sono le peggiori combinazioni di colore
possibile quando si tratta di testo, soprattutto il testo blu su uno sfondo rosso. Anche questi due sono dei colori
forti che cercano di “sopraffarsi” a vicenda, senza contare che potrebbero giocare dei brutti scherzi ai nostri
poveri occhi! Anche l’uso del magenta su sfondo rosso non consigliabile. Essi sono due colori che si scontrano
terribilmente e, decisamente, non sono fatti l’uno per l’altra!!
31. Il colore nero è un tono che
tende ad espandersi e a “man-
giare” gli altri è quindi neces-
sario un forte contarsto affin-
chè possa risultare leggibile.
Il colore nero è un tono che
tende ad espandersi e a “man-
giare” gli altri è quindi neces-
sario un forte contarsto affin-
chè possa risultare leggibile.
il blu e il rosso sono le peggiori
combinazioni di colore possi-
bile quando si tratta di testo,
soprattutto il testo blu su uno
sfondo rosso.
il blu e il rosso sono le peggiori
combinazioni di colore possi-
bile quando si tratta di testo,
soprattutto il testo blu su uno
sfondo rosso.
32.
33. Valutare bene il settore in cui opera l’azienda, studiando anche i marchi
concorrenti e cercando di capire a fondo i valori che dovranno essere
trasmessi dal nuovo logo.
SCELTA DEI COLORI
DA UTILIZZARE
il 60-80% delle decisioni di acquisto
si basano sul colore
34. È importante integrare il colore del brand a tutti i livelli
– dal logo, al sito e al packaging –
questo permette di raggiungere il massimo impatto.
Guardando ai migliori
(le 100 marche che valgono di più) si scopre che:
i colori più usati sono
_Blu (33%)
_Rosso (29%)
_Nero o grigio (28%)
_Giallo o oro (13%)
il 95% dei marchi usa solo uno o due colori;
il 41% usa solo testo;
il 9% non contiene il nome dell’azienda.
47. la tipografia esiste per valorizzare il contenuto, attirare l’attenzione, essere
efficace in modo armonico e originale seguendo la logica del testo.
LE FONT
Usarne pochi… ma selezionarli con cura.
https://www.youtube.com/watch?v=wOgIkxAfJsk
49. dipendE da:
fattori FISIOLOGICI - la capacità dell’occhio a coglierli e il loro equilibrio all’interno
della pagina e nella costruzione della parola
fattori PSICOLOGICI - il gusto personale, l’abitudine al segno.
(test di psicologia ci dicono che si legge meglio il carattere a cui si è più abituati)
SCEGLIERE IL CARATTERE
occorre IMMAGINARE IL CARATTERE E LE PAROLE IN FUNZIONE DI SEGNI E FIGURE,
le scritte hanno non solo la funzione di trasmettere un messaggio ma anche
UNA FORZA DI IMMAGINE AUTONOMA
50. LEGGIBILITà
In genere si considera BEN LEGGIBILE uno scritto che si può decifrare bene
anche coprendo la metà inferiore del corpo delle minuscole.
comunicazione
comunicazione
IL CARATTERE MAIUSCOLO RISULTA MENO LEGGIBILE:
per i testi lunghi sono consigliati i caratteri graziati
51. VERIFICARE LE EVENTUALI DILATAZIONI DA POSITIVO A NEGATIVO
comunicazione
comunicazione
comunicazione
comunicazione
52. kerning
lo spazio tra lettera e lettera e l’accostamento di caratteri critici.
Esistono anche i caratteri MONOTYPE con la stessa distanza tra lettera e lettera
AT
AV
Av
FA
Fe
LT
LV
PA
Pe
P.
RV
TA
Te
VA
V.
Ve
YA
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TA
Te
VA
V.
Ve
YA
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54. INTERLINEA
lo spazio tra le righe di testo
Untota explab ium as arunt venes-
si mporae. Imi, quides sin con por
alit est, qui autemporia estiumet ut
del iuntis reped mi, sit molorehenis
aliandel ipsa ea ium repraecate conem
aut voloria aut vendaepta di nobitem
enissim agnate vollatus venis qui idu-
ciet vitae essimporeium ut adicium,
que ommolup tatatur?
Ipsae. Nam dolorro exerro venistem
facestr uptatem poribus simillabo.
Ibus et voluptatur?
Untota explab ium as arunt venes-
si mporae. Imi, quides sin con por
alit est, qui autemporia estiumet ut
del iuntis reped mi, sit molorehenis
aliandel ipsa ea ium repraecate conem
aut voloria aut vendaepta di nobitem
enissim agnate vollatus venis qui idu-
ciet vitae essimporeium ut adicium,
que ommolup tatatur?
55. ALLINEAMENTI
Untota explab ium as arunt venes-
si mporae. BANDIERA SINISTRA
Imi, quides sin con por alit est, qui
autemporia estiumet ut del iuntis re-
ped mi, sit molorehe
Untota explab ium as arunt venes-
si mporae. CENTRALE Imi, quides
sin con por alit est, qui autemporia
estiumet ut del iuntis reped mi, sit
molorehe
Untota explab ium as arunt venes-
si mporae. BANDIERA A DESTRA
Imi, quides sin con por alit est, qui
autemporia estiumet ut del iuntis re-
ped mi, sit molorehe
Untota explab ium as arunt venessi
mporae. Imi, GIUSTIFICA quides sin
con por alit est, qui autemporia estiu-
met ut del iuntis reped mi, sit molo-
rehe
La leggibilità maggiore in occidente è da sinistra verso destra.
56.
57. “Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni,
decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare”
(Bruno Munari - artista e designer italiano)
{
{
58. Non esistono loghi belli o brutti, solo loghi giusti o sbagliati.
(Sagi Haviv- artista e designer israeliano){
{
59. alcuni esempi
di loghi sbagliati
Logo progettato nel 1973 per la Commissione arcidiocesana
della Gioventù della Chiesa cattolica.
Vinse addirittura un premio dell’Art Directors Club di Los Angeles.
87. i BRAND più famosi
Del 2016
Lego scalza la Ferrari
88. Il nome LEGO, coniato nel
1934, deriva dall’unione delle
parole danesi “legt godt” che
significa “gioca bene”
89. REBRANDING
gli strumenti di rappresentazione (suoni, colori, segni), si possono adattare
in base al tempo e al contesto, spesso in maniera coerente con il passato per
rendere sempre riconoscibile l’azienda/prodotto/servizio.
90.
91.
92.
93.
94.
95.
96.
97.
98.
99.
100. Paul Rand, 1981 - “EYE-BEE-M”, che è
la pronuncia dell’acronimo dell’azienda.
101.
102.
103.
104.
105. le cose che non si sanno,
non sono
leonardo sciascia