1. Madri e Padri uguali e
diversi
Paola Venuti
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica
Funzionale (ODFLAB)
DISCoF- Università di Trento
www.odflab.unitn.it
10 novembre 2009 – 1° incontro del ciclo - Figli ieri Genitori oggi
2.
3. Natura e cultura nei
comportamenti parentali
Natura versus cultura
Le recenti scoperte scientifiche ci mostrano che
la nostra dotazione biologica e il nostro corredo
genetico sono dei vincoli che lasciano aperto lo
spazio a trasformazioni dove si plasmano
insieme l’ambiente, l’esperienza e la cultura.
4. Origini dello sviluppo
Natura Cultura
• Comportamenti • Modelli culturali e
geneticamente religiosi
determinati • Educazione ricevuta
• Temperamento dei da entrambi i
genitori partner
• Temperamento del • Personalità dei
bambino genitori
Comportamenti di cura della prole
5. I comportamenti di cura nel
mondo animale e umano
La cura della prole è governata da
comportamenti geneticamente
trasmessi finalizzati a a garantire
la sopravvivenza della specie :
• Garantire la cura materiale del
piccolo
• Garantire il suo benessere
attraverso il contatto
• Garantire una serie di
apprendimenti necessari
• Proteggere il piccolo dai predatori
o dai pericoli
• Formare una rete di rapporti che
formano la base della socialità
6. L’imprinting nei primati
Studi etologici condotti agli
inizi degli anni 60 sui macaca
Rhesus evidenziano che
alcune caratteristiche
specifiche spingono il piccolo
a legarsi alla madre.
Calore, odore, morbidezza e
non invece il nutrimento
come fino a quel momento si
era pensato
Esperimenti sulle finte madri che nutrono e che danno calore
7. La relazione madre-bambino
Il legame che unisce il bambino alla madre è
regolato da fattori biologici importanti quali il
bisogno di contatto, di calore, di essere vicino
ad un altro corpo. Il nutrimento è un elemento
secondario nella formazione del legame, negli
animali come nell’uomo
8. La teoria dell’attaccamento
“Si ritiene essenziale per la
salute mentale che l'infante
e il bambino sperimentino un
rapporto caldo, intimo,
ininterrotto con la madre (o
con un sostituto materno
permanente) nel quale
entrambi possano trovare
soddisfazione e godimento”
“Nel bambino piccolo
la fame dell’amore e
della presenza
materna non è meno
John Bowlby grande della fame di
cibo”.
9. Il sistema di attaccamento
L’attaccamento è basato
su meccanismi neuronali
che formano un sistema
motivazionale indirizzato
verso la socializzazione.
Questo sistema si forma
durante l’infanzia e
continua a modulare i
comportamenti affiliativi
durante tutto il corso della
vita.
Esiste un circuito motivazionale sociale comune a tutti i
mammiferi che si mantiene attivo nel corso della vita.
10. Il comportamento
d’attaccamento
• È selettivo
• Implica la ricerca di vicinanza fisica
• Fornisce benessere e sicurezza attraverso la
vicinanza
• Se interrotto, implica l’angoscia da
separazione
• Fornisce una base sicura dalla quale il bambino
può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi
ritorno.
11. Il sistema di
attaccamento
La separazione da una figura d’attaccamento si
accompagna a numerosi cambiamenti sia
comportamentali che fisiologici. Nei cuccioli, le
vocalizzazioni, spesso aumentano in seguito ad una
separazione. Sono stati segnalati nei primati, in seguito a
separazioni in ambito sociale variazioni nei parametri
cardiovascolari e del sistema immunitario.
La presenza di un partner può costituire una sorta di
«cuscinetto sociale» .
Gli adulti sono predisposti
geneticamente a
rispondere ai segnali dei
piccoli, che se separati dai
loro genitori, li attivano in
maniera più evidente
12. I segnali a cui rispondiamo subito
1- Stimoli nella configurazione del volto che
scatenano le risposte di cura della prole
Il modello che scatena le
reazioni di cura della prole
nell’uomo: le dimensioni
della testa sono definite
“carine” e scatenano
comportamenti di tenerezza
e di voglia di coccolare
Ricerca in corso sui correlati neurobiologici del parenting
13. I segnali a cui
rispondiamo subito
2- I comportamenti di pianto
Il pianto del bambino attiva il sistema nervoso dell’adulto
che se ne prende cura, creando uno stato di attenzione
reciproca. Tre tipologie di pianto:
• Pianto base, che esprime lo stimolo della fame;
vocalizzazioni ritmiche e ripetitive.
• Pianto di dolore: ha un inizio improvviso, grido iniziale
lungo e prolungato trattenimento del respiro.
• Pianto di rabbia con vocalizzazione forte e prolungata.
Questi modelli di pianto sono presenti nella stessa forma
in tutti i bambini sani, di culture anche molto diverse, per
cui si ritiene che la loro produzione sia modulata dal
funzionamento del sistemo nervoso centrale
Ricerca su come i genitori e non genitori percepiscono il
pianto di bambini con sviluppo tipico ed atipico
14. 2- I comportamenti di pianto
Il pianto di un bambino attiva
immediatamente l’adulto:
• Le donne (sia madri che non madri) più
degli uomini mostrano una maggiore
attivazione durante l’ascolto di episodi
di pianto.
• I genitori sono attivati dal pianto, più
dei non genitori
Il pianto ha importanza evolutiva per la relazione di
cura genitoriale.
Sembra plausibile che il genitore sia maggiormente
attento del non genitore alle manifestazioni di disagio
di un bambino e tale fenomeno garantisce
maggiormente la sopravvivenza della specie
15. I segnali a cui rispondiamo subito
3- I comportamenti di sorriso
Al sorriso di un bambino si
risponde in modo socievole ed
amorevole, più il bambino
ottiene risposte più sorriderà.
Il sorriso ha la funzione di
attivare e mantenere il legame
con i genitori
Il sorriso permette di attivare il processo di
comunicazione sociale
16.
17. Il ruolo paterno
La relazione padre-
bambino è sempre
risultata più
dipendente, di quella
della madre, dal
contesto culturale e
sociale
Il ruolo del padre si è
caratterizzato in
maniera diversa a
seconda dei momenti
storici e dei contesti
culturali
18. La relazione padre-bambino
La relazione madre-bambino è più stabile e
biologicamente determinata mentre la
relazione padre-bambino si trasforma in
risposta ai cambiamenti sociali e alla
modificazione delle strutture familiari.
E’ una relazione di tipo culturale e sociale
19. Come è cambiato il ruolo del padre
Modello di padre distanziante ed
incompetente
La maggioranza dei padri assolveva
un ruolo minimale nell'infanzia dei
propri figli e i modelli culturali e
sociali aiutavano a mantenere questa
attitudine.
Il modello è mantenuto da una
particolare struttura di famiglia
allargata in cui altre donne (nonne,
zie, amiche) intervenivano a
sostenere la nuova madre e a
contribuire alla crescita del bambino.
20. Le trasformazioni del ruolo
paterno
Modello di padre compagno di
gioco
Si riscontra un cambiamento con un
ruolo più attivo del padre. I padri
passavano infatti più tempo insieme
al figlio neonato in una dimensione
ludico-espressiva piuttosto che
curativa-allevante.
La maggiore autorità ed autonomia
della donna nelle decisioni di casa
conduce ad un cambiamento e ad un
impegno del padre nei compiti
domestici e nell’interazione con i figli
21. Il padre oggi
Modello di padre “partecipe”
Le trasformazioni sociali che investono la struttura famiglia,
trasforma l’immagine tradizionale del padre. Anche i mass-
media contribuiscono a creare il modello del “nuovo padre”,
coinvolto sul piano affettivo e partecipe della cura e
dell’allevamento dei figli
22. Il padre oggi
Il ruolo del padre nella cura del figlio, almeno nelle società
industrializzate è di gran lunga cambiato per effetto delle
grandi modificazioni sociali, prima fra tutte l’aumento del
lavoro femminile.
Maggior coinvolgimento degli uomini nella sfera del privato
e nel mondo degli affetti
Trasformazione dei ruoli genitoriali, nel senso di una
maggiore interscambiabilità tra ruolo materno e paterno
23. Specificità e differenze nella
relazione parentale
Non esistono differenze sessuali
fisiologicamente basate tra
uomini e donne sulle attitudini
alla cura della prole. In risposta
alle pressioni e aspettative
sociali gli uomini imparano
perfettamente come accudire i
figli.
24. Specificità e differenze nella
relazione parentale
Il padre, più della madre, è un partner di gioco per il
bambino e l’attività ludica proposta dal padre tenda ad
essere più stimolante e vigorosa. Il padre tende a lasciare
più fare il figlio nel gioco e tende a fare meno richieste
26. Specificità e differenze nella
relazione parentale
I padri iniziano giochi tattili ed
eccitanti di movimento delle gambe
mentre le madri al contrario iniziano
giochi di contatto visivo e tentano di
giocare più da lontano.
Scopo di questi giochi potrebbe
essere quello di facilitare un ottimale
livello di attivazione in vista di una
più pressante attenzione ai segnali
sociali.
Nell’ iniziare attività di gioco con i loro bambini, le madri
tendono ad iniziare attività di tipo intellettuale, i padri invece
piacevoli attività socio-fisiche
27. Madre e Padre
Questi dati sembrano dimostrare la somiglianza della relazione
padre-bambino e madre-bambino ed il fatto che anche il padre
possegga tutte le capacità per interagire con successo con il proprio
bambino.
Le differenze che tuttavia si riscontrano riguardano principalmente
il livello qualitativo ed in particolare i ruoli differenti che i genitori
assolvono nella relazione.
In ogni caso il ruolo specifico del padre ed il tipo di attività che inizia
con i bambini sembra dipendere dal contesto circostante.
28. Influenze sul coinvolgimento
paterno
Fattori interpersonali
il coinvolgimento nella relazione matrimoniale
Ruolo della moglie
relazione con il proprio padre
Fattori sociali
esperienze durante l’infanzia relative all’assunzione di compiti
e mansioni
stereotipi di genere
Fattori economici
Lavoro stabile
Flessibilità di orario
Soddisfazione
29. Relazione padre-figlio
I bambini sviluppano un
sistema di attaccamento nei
confronti del padre che, pur
sviluppandosi da origini simili a
quello materno, acquista delle
caratteristiche proprie.
I due sistemi possono essere in relazione in molteplici modi
tra loro ma in ogni caso il sistema padre-bambino non può
essere considerato una conseguenza secondaria del sistema
madre-bambino.
30. Influenza del padre sullo sviluppo
infantile
L’investimento emotivo del padre correla
spesso con il benessere del figlio nonché
con un adeguato sviluppo cognitivo e
sociale
Inoltre i padri giocano un ruolo importante
nell’acquisizione della regolazione emotiva
e nel controllo
In età scolare il coinvolgimento paterno è
associato a migliori prestazioni nello studio
dei figli
31. Influenza del padre sullo sviluppo
Nell’adolescenza, infine, un attaccamento forte e intimo al padre è
associato con migliori risultati nell’ambito educativo,
comportamentale ed emotivo.
Coinvolgimento e vicinanza paterna con l’adolescente proteggono
l’adolescente dal cadere in comportamenti delinquenziali e dalla
sperimentazione stati di disagio emotivo
32. Bisogno di genitori
La disponibilità emotiva materna e paterna offre al bambino un
senso di sicurezza ed un supporto emotivo all’esplorazione ed allo
sviluppo. Il bambino trae beneficio dall’interagire con due adulti
differenti e con due stili diversi di comportamento.