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I disturbi dello spettro autistico

                            PaolaVenuti
  Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
                  DISCoF- Università di Trento
                  paola.venuti@unitn.it
                   www.odflab.unitn.it


Progetto di formazione “I disturbi dello spettro autistico” – 5 settembre 2011
La definizione
L’Autismo e i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo
(DGS) sono disturbi del neurosviluppo, con
  esordio nei primi anni di vita, caratterizzati
  clinicamente da:

   1. compromissioni qualitative delle interazioni
      sociali,
   2. compromissioni qualitative della
      comunicazione,
   3. repertorio limitato, stereotipato, ripetitivo di
      interessi e di attività,
La lunga storia diagnostica

              Eugen Bleuler (1857-1939) uno psichiatra
              svizzero, conia nel 1916 il termine AUTISMO per
              descrivere I sintomi negativi della schizofrenia quali
              il ritiro sociale, la mancanza di piacere e l’apatia




          1943: Leo KANNER (1894-1981), uno psichiatra
          infantile descrive 11 bambini con autismo infantile
          precoce



1944: Hans ASPERGER (1906-1980), un pediatra al
Children’s Hospital in Vienna, Austria, descrive 4
bambini with psicopatia autistica.
Gli anni 1950-1970


                                       B. Bettelheim
 L’ Autismo è considerato come una
  malattia psichiatrica, un disordine
  comportamentale (come una psychosis)
 Confusione con la schizophrenia 
  schizophrenia infantile
 Bruno Bettelheim (1906-1980) a Chicago
  [madri frigorifero]
 Si riconosce solo l’ autismo classico
 Il Ritardo mentale non è considerato come
  reale
Autismo come disturbo comportamentale

Reazione alla tradizione psicoanalitica: interesse
esclusivo per il comportamento, abbandono
dell’interesse per il mondo interno

  Il condizionamento
        classico


   Il condizionamento
         operante
L’approccio cognitivo




Alan Leslie   Francesca Happè   Uta Frith   Simon Baron-Cohen


Autismo come disturbo del neuro-sviluppo
           cervello e mente
L’inizio della ricerca:1970-1980


 Definizione di disordine cerebrale
 Primi studi sui disordine del linguaggio
 Primi studi epidemiologici : 4/10,000

 1979: individuazione dei sottotipi
  comportamentali (Wing and Gould)
   Fuori del mondo
   passivo
   attivo ma oppositivo
Autismo nel 2011
Grave disturbo del comportamento causato da
problemi di neurosviluppo che alterando nei
primi anni di vita la capacità di mettersi in
relazione con gli altri provocano drammatici
effetti cognitivi, affettivi e comportamentali.




 E’ una forma di sviluppo atipico
Lo sviluppo tipico
Lo sviluppo atipico
Autismo nel 2011

 Ha una etiologia complessa, in cui fattori genetici
  giocano un ruolo centrale probabilmente in
  interazione con fattori non-genetici

 Vengono alterati l’interazione sociale reciproca, la
  comunicazione verbale e non verbale, le attività
  [preferenza per attività ripetitive e numero ristretto
  di interessi]

 Si parla di autismi o di Disturbo pervasivo dello
  sviluppo o di Disturbo dello spettro autistico

 Gli interventi precoci migliorano la prognosi
Epidemiologia
Più di 30 studi epidemiologici, dagli anni 1960
Studi recenti: aumento della prevalenza dell’AUTISMO:
    1966-1991: 4,4 per 10000
    1992-2001: 12,7 per 10000


Cambiamenti nella pratica diagnostica, maggior
  consapevolezza dei DPS, “sostituzione diagnostica” (es. RM)

Disturbi dello “spettro autistico”: 91 per 10.000 (0,91 per
   100) (Wing, 1996): circa 1 su 100


L’autismo NON è associato con una particolare classe sociale o
   area geografica (Wing e Potter, 2002)
Tipi diversi di DSA
Cosa causa l’autismo?
Dati provenienti dalla neuropatologia dalle
immagini della struttura e dell’attività del SNC e
dalla neurochimica evidenziano che l’autismo è
causato da differenti condizioni patologiche.
Si sono stabiliti alcuni sottogruppi di “autismi”
caratterizzati da un difetto prenatale nello
sviluppo del cervello, dovuto a:
1. base genetica
2. mutazione somatica causata da infezioni, tossine o altri
   fattori ambientali


La sintomatologia è un disordine emotivo e motivazionale
spesso associato ad anormalità motorie, sensoriali, cognitive, e
linguistiche che emergono nella prima infanzia
Basi neurofisiologiche dell’autismo
      1- Anomalia a livello temporo-frontale

   Nell’ultimo periodo prenatale o nel primo
    periodo post-natale


Sono colpite aree che
riguardano:
Attenzione condivisa
Linguaggio
Ragionamento




       Deficit nell’attenzione condivisa e nel linguaggio
Basi neurofisiologiche dell’autismo – 2- Anomalia
               del Sistema Limbico

 Disfunzione Pre e Post-natale


Sono colpite aree che
riguardano:
Prime forme di
comunicazione - pianto
Emozioni
Memoria




     Deficit nell’interazione sociale e nello scambio emotivo
Basi neurofisiologiche dell’autismo
            3- Anomalia del Cervelletto
 Danno post-natale alle cellule di Purkinje, nell’area cerebellare
  [Welsh et al, 2002].


                                          Sono colpite aree che
                                          riguardano
                                          Movimento
                                          Equilibrio
                                          Postura
                                          Simmetria
                                          Pianificazione




     Interessi e comportamenti ripetitivi - Stereotipie
Interessi e comportamenti
         ripetitivi
DIAGNOSI
       Sottotipi di DPS (o DGS)
•   PDD - PERVASIVE DEVELOPMENTAL DISORDERS
•   DPS - DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO
•   DGS - DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO
•   SINDROMI DA ALTERAZIONE GLOBALE DELLO SVILUPPO
    PSICOLOGICO

ICD-10:
• 1) F84.0   AUTISMO INFANTILE
• 2) F84.1   AUTISMO ATIPICO (DPS-NAS):
• 3) F84.2   Sindrome RETT:
• 4) F84.3   Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia
• 5) F84.5   Sindrome di ASPERGER
Inquadramento diagnostico
             1- DSM IV
• I Disturbi Generalizzati dello Sviluppo sono
  caratterizzati da compromissione grave e
  generalizzata in diverse aree dello
  sviluppo:
   – capacità di interazione sociale reciproca,
   – capacità di comunicazione,
   – presenza di comportamenti, interessi, e attività
     stereotipate.


• Le compromissioni qualitative che definiscono
  queste condizioni sono nettamente anomale
  rispetto al livello di sviluppo o all'età mentale
  del soggetto.
Sottotipi diagnostici

 I soggetti con DSA sono molto
  diversi anche nello stesso sottotipo
 Le distinzioni sono spesso tecniche
  – Diminuzione quantitativa dei sintomi
    tra Autismo E DPS
  – Asperger vs. autismo: non ha
    significativi disturbi del linguaggio e
    non ha disabilità intellettiva
Conseguenze dell’autismo



    A. alterazione        B. alterazioni    C. alterazioni nella
dell’intersoggettività   nell’interazione       cognizione
L’intersoggettività
 A- alterazione dell’intersoggettività

    L’intersoggettività è il processo di condivisione dell’attività
     mentale tra soggetti durante un qualsiasi atto comunicativo

    Dipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti di
     del corpo, del viso, del tratto vocale, delle mani predisposti per
     la funzione comunicative

    Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi
     geneticamente prederminate da successive
     organizzazione del sistema nervoso

Negli autistici si determina
   Scarsa capacità di leggere il Non Verbale
   Confusione quando ci sono molti stimoli
   contemporanei
L’intersoggettività nei soggetti con autismo

Fasi dello sviluppo dell’intersoggettività
Carenze nella Intersoggettività secondaria :

 Difficoltà a sviluppare relazioni triadiche tra sé, altro e oggetti (o
 situazioni)
 Carenza nella comparsa comparsa di comportamenti di segnale
Mancanza del gesto di indicare


.   MANCA
     La capcita’ di alternare lo
      sguardo dall’oggetto alla
      persona
     La capacità di condividere
      l’attenzione sullo stesso
      oggetto
DIFFICOLTA’ NELLA
 INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA




CONSEGUENZA: Carenze nella “Teoria della mente”
B. Alterazioni nell’interazione

 Difficoltà precoci dei bambini con DSA nella
  responsività e nel coinvolgimento attivo
  dell’adulto
 Le madri mostrano inizialmente livelli adeguati di
  disponibilità emotiva. Anche se la disponibilità
  emotiva dei genitori resta stabile, le modalità per
  ingaggiarli in interazione non funzionano
Alterazioni nell’interazione: alcune
                       spiegazioni

                                              Anomala attivazione del
                                              giro fusiforme, l’area
                                              cerebrale tipicamente
    Deficit nella comprensione                coinvolta quando si guarda
    delle emozioni e strategie                un viso- PROVA
    atipiche di face-processing               NEUROFISIOLOGICA




                                      i bambini con autismo non
                                      presentano la normale preferenza per
Difficoltà nel regolare le risposte
                                      gli stimoli sociali; una precoce atipia
emozionali.
                                      nei processi motivazionali
Anomalie nell’elaborazione di
                                      interpersonali comporterebbe un
informazioni socioaffettive,
                                      progressivo e crescente deficit
come quelle veicolate
                                      nell’interazione con gli aspetti sociali
dall’espressione corporea delle
                                      dell’ambiente.
emozioni.
Alterazioni nell’interazione: alcune
                     spiegazioni



                                  Anomalie nello sviluppo di questo
                                  sistema neuronale interferiscano con
Atipico funzionamento del         i processi di imitazione (e
sistema dei Neuroni a             simulazione), comportando in tal
specchio                          modo le compromissioni nucleari
                                  tipiche di tale disturbo [Gallese
                                  2006]




   Difficoltà nell’elaborazione di informazioni
   emozionali, atipie nella modalità di espressione
   corporea di emozioni e nell’uso di gesti espressivi, con
   conseguente interferenza nei processi di regolazione e
   comunicazione intersoggettivi.
C. alterazioni nella cognizione

In molti casi l’autismo è connesso con il ritardo
mentale, ma anche nei casi di autismo con
quoziente intellettivo nella norma ci sono alcune
modalità di pensiero particolarmente differenti

Problemi di connessione: ossia problemi di
attenzione, integrazione dei sistemi, di integrazione
tra i due emisferi, di integrazione percettiva, che
inficiano le capacità di interpretazione del mondo e
di se stessi
C-Alterazioni cognitive

Pensare per immagini
C-Alterazioni cognitiva

Restare legati al
dato percettivo,
poca capacità di
astrazione
Alterazioni cognitive: alcune spiegazioni

Deficit nella mentalizzazione                    Deficit, o un grave
ossia nella comprensione                         ritardo, nello sviluppo
intuitiva degli stati mentali                    della Teoria della Mente,
                                                 cioè nella capacità di
                                                 attribuire stati mentali,
Difficoltà anche nelle competenze
                                                 come “desideri” o
socio-cognitive
                                                 “credenze”, agli altri e a
più semplici, come le Vere credenze
                                                 loro stessi
(rapporto tra vedere e conoscere) e
aspetti delle "intenzioni" e dei
"desideri".




      L’autismo sarebbe caratterizzato dalla
      compresenza di compromissioni nelle abilità di Empatia
Alterazioni cognitive: alcune spiegazioni

   Le caratteristiche dell’autismo sono simili a
   quelle trovate in pazienti con lesioni frontali, che
   presentano difficoltà nelle prove neuropsicologiche
   relative alle Funzioni esecutive (FE).



   Le FE includono abilità (sottodomini) come:
       • Pianificazione
       •Flessibilità cognitiva (set-shifting)
       • Inibizione
       • Memoria di lavoro
       • Generazione di nuove idee
       • Monitoraggio dell’azione
Circuito Deficit - Alterazioni della Relazione - Comportamenti Anomali




 DEFICIT
 NEUROLOGICO

                              DIFFICOLTÀ DI ESPRESSIONE
                              EMOTIVA E DI INTERSOGGETTIVITÀ
                              che conducono a non soddisfare il
                              bisogno di relazione




     COMPORTAMENTI                                                  ALTERAZIONI nella
     anomali nel bambino                                            relazione con la madre




                           MECCANISMI DI DIFESA messi in
                           atto come modalità per gestire l’ansia
Rottura del circuito



                                                            Trattamento
 INCREMENTO di                                              AUMENTARE LA
 alcune funzioni di                                         RECIPROCITÀ attraverso
 base
                           RIDUCE                           il supporto emotivo e
                           I comportamenti anomali del      l’attivazione
                           bambino nell’espressione         dell’intersoggettività
                           emotiva




       Favorisce il
       CONTROLLO                                               DIMINUIRE i deficit
       di comportamenti                                        nella relazione
       bizzarri e strani


                           MODIFICA
                            i meccanismi di difesa per la
                           riduzione dell’ansia

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I disturbi dello spettro autistico

  • 1. I disturbi dello spettro autistico PaolaVenuti Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale DISCoF- Università di Trento paola.venuti@unitn.it www.odflab.unitn.it Progetto di formazione “I disturbi dello spettro autistico” – 5 settembre 2011
  • 2. La definizione L’Autismo e i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (DGS) sono disturbi del neurosviluppo, con esordio nei primi anni di vita, caratterizzati clinicamente da: 1. compromissioni qualitative delle interazioni sociali, 2. compromissioni qualitative della comunicazione, 3. repertorio limitato, stereotipato, ripetitivo di interessi e di attività,
  • 3. La lunga storia diagnostica Eugen Bleuler (1857-1939) uno psichiatra svizzero, conia nel 1916 il termine AUTISMO per descrivere I sintomi negativi della schizofrenia quali il ritiro sociale, la mancanza di piacere e l’apatia 1943: Leo KANNER (1894-1981), uno psichiatra infantile descrive 11 bambini con autismo infantile precoce 1944: Hans ASPERGER (1906-1980), un pediatra al Children’s Hospital in Vienna, Austria, descrive 4 bambini with psicopatia autistica.
  • 4. Gli anni 1950-1970 B. Bettelheim  L’ Autismo è considerato come una malattia psichiatrica, un disordine comportamentale (come una psychosis)  Confusione con la schizophrenia  schizophrenia infantile  Bruno Bettelheim (1906-1980) a Chicago [madri frigorifero]  Si riconosce solo l’ autismo classico  Il Ritardo mentale non è considerato come reale
  • 5. Autismo come disturbo comportamentale Reazione alla tradizione psicoanalitica: interesse esclusivo per il comportamento, abbandono dell’interesse per il mondo interno Il condizionamento classico Il condizionamento operante
  • 6. L’approccio cognitivo Alan Leslie Francesca Happè Uta Frith Simon Baron-Cohen Autismo come disturbo del neuro-sviluppo cervello e mente
  • 7. L’inizio della ricerca:1970-1980  Definizione di disordine cerebrale  Primi studi sui disordine del linguaggio  Primi studi epidemiologici : 4/10,000  1979: individuazione dei sottotipi comportamentali (Wing and Gould)  Fuori del mondo  passivo  attivo ma oppositivo
  • 8.
  • 9. Autismo nel 2011 Grave disturbo del comportamento causato da problemi di neurosviluppo che alterando nei primi anni di vita la capacità di mettersi in relazione con gli altri provocano drammatici effetti cognitivi, affettivi e comportamentali. E’ una forma di sviluppo atipico
  • 12. Autismo nel 2011  Ha una etiologia complessa, in cui fattori genetici giocano un ruolo centrale probabilmente in interazione con fattori non-genetici  Vengono alterati l’interazione sociale reciproca, la comunicazione verbale e non verbale, le attività [preferenza per attività ripetitive e numero ristretto di interessi]  Si parla di autismi o di Disturbo pervasivo dello sviluppo o di Disturbo dello spettro autistico  Gli interventi precoci migliorano la prognosi
  • 13. Epidemiologia Più di 30 studi epidemiologici, dagli anni 1960 Studi recenti: aumento della prevalenza dell’AUTISMO:  1966-1991: 4,4 per 10000  1992-2001: 12,7 per 10000 Cambiamenti nella pratica diagnostica, maggior consapevolezza dei DPS, “sostituzione diagnostica” (es. RM) Disturbi dello “spettro autistico”: 91 per 10.000 (0,91 per 100) (Wing, 1996): circa 1 su 100 L’autismo NON è associato con una particolare classe sociale o area geografica (Wing e Potter, 2002)
  • 15. Cosa causa l’autismo? Dati provenienti dalla neuropatologia dalle immagini della struttura e dell’attività del SNC e dalla neurochimica evidenziano che l’autismo è causato da differenti condizioni patologiche. Si sono stabiliti alcuni sottogruppi di “autismi” caratterizzati da un difetto prenatale nello sviluppo del cervello, dovuto a: 1. base genetica 2. mutazione somatica causata da infezioni, tossine o altri fattori ambientali La sintomatologia è un disordine emotivo e motivazionale spesso associato ad anormalità motorie, sensoriali, cognitive, e linguistiche che emergono nella prima infanzia
  • 16. Basi neurofisiologiche dell’autismo 1- Anomalia a livello temporo-frontale Nell’ultimo periodo prenatale o nel primo periodo post-natale Sono colpite aree che riguardano: Attenzione condivisa Linguaggio Ragionamento Deficit nell’attenzione condivisa e nel linguaggio
  • 17. Basi neurofisiologiche dell’autismo – 2- Anomalia del Sistema Limbico  Disfunzione Pre e Post-natale Sono colpite aree che riguardano: Prime forme di comunicazione - pianto Emozioni Memoria Deficit nell’interazione sociale e nello scambio emotivo
  • 18. Basi neurofisiologiche dell’autismo 3- Anomalia del Cervelletto  Danno post-natale alle cellule di Purkinje, nell’area cerebellare [Welsh et al, 2002]. Sono colpite aree che riguardano Movimento Equilibrio Postura Simmetria Pianificazione Interessi e comportamenti ripetitivi - Stereotipie
  • 20. DIAGNOSI Sottotipi di DPS (o DGS) • PDD - PERVASIVE DEVELOPMENTAL DISORDERS • DPS - DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO • DGS - DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO • SINDROMI DA ALTERAZIONE GLOBALE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO ICD-10: • 1) F84.0 AUTISMO INFANTILE • 2) F84.1 AUTISMO ATIPICO (DPS-NAS): • 3) F84.2 Sindrome RETT: • 4) F84.3 Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia • 5) F84.5 Sindrome di ASPERGER
  • 21. Inquadramento diagnostico 1- DSM IV • I Disturbi Generalizzati dello Sviluppo sono caratterizzati da compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo: – capacità di interazione sociale reciproca, – capacità di comunicazione, – presenza di comportamenti, interessi, e attività stereotipate. • Le compromissioni qualitative che definiscono queste condizioni sono nettamente anomale rispetto al livello di sviluppo o all'età mentale del soggetto.
  • 22. Sottotipi diagnostici  I soggetti con DSA sono molto diversi anche nello stesso sottotipo  Le distinzioni sono spesso tecniche – Diminuzione quantitativa dei sintomi tra Autismo E DPS – Asperger vs. autismo: non ha significativi disturbi del linguaggio e non ha disabilità intellettiva
  • 23. Conseguenze dell’autismo A. alterazione B. alterazioni C. alterazioni nella dell’intersoggettività nell’interazione cognizione
  • 24. L’intersoggettività A- alterazione dell’intersoggettività  L’intersoggettività è il processo di condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un qualsiasi atto comunicativo  Dipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti di del corpo, del viso, del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicative  Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi geneticamente prederminate da successive organizzazione del sistema nervoso Negli autistici si determina Scarsa capacità di leggere il Non Verbale Confusione quando ci sono molti stimoli contemporanei
  • 25. L’intersoggettività nei soggetti con autismo Fasi dello sviluppo dell’intersoggettività Carenze nella Intersoggettività secondaria :  Difficoltà a sviluppare relazioni triadiche tra sé, altro e oggetti (o situazioni)  Carenza nella comparsa comparsa di comportamenti di segnale Mancanza del gesto di indicare . MANCA  La capcita’ di alternare lo sguardo dall’oggetto alla persona  La capacità di condividere l’attenzione sullo stesso oggetto
  • 26. DIFFICOLTA’ NELLA INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA CONSEGUENZA: Carenze nella “Teoria della mente”
  • 27. B. Alterazioni nell’interazione  Difficoltà precoci dei bambini con DSA nella responsività e nel coinvolgimento attivo dell’adulto  Le madri mostrano inizialmente livelli adeguati di disponibilità emotiva. Anche se la disponibilità emotiva dei genitori resta stabile, le modalità per ingaggiarli in interazione non funzionano
  • 28. Alterazioni nell’interazione: alcune spiegazioni Anomala attivazione del giro fusiforme, l’area cerebrale tipicamente Deficit nella comprensione coinvolta quando si guarda delle emozioni e strategie un viso- PROVA atipiche di face-processing NEUROFISIOLOGICA i bambini con autismo non presentano la normale preferenza per Difficoltà nel regolare le risposte gli stimoli sociali; una precoce atipia emozionali. nei processi motivazionali Anomalie nell’elaborazione di interpersonali comporterebbe un informazioni socioaffettive, progressivo e crescente deficit come quelle veicolate nell’interazione con gli aspetti sociali dall’espressione corporea delle dell’ambiente. emozioni.
  • 29. Alterazioni nell’interazione: alcune spiegazioni Anomalie nello sviluppo di questo sistema neuronale interferiscano con Atipico funzionamento del i processi di imitazione (e sistema dei Neuroni a simulazione), comportando in tal specchio modo le compromissioni nucleari tipiche di tale disturbo [Gallese 2006] Difficoltà nell’elaborazione di informazioni emozionali, atipie nella modalità di espressione corporea di emozioni e nell’uso di gesti espressivi, con conseguente interferenza nei processi di regolazione e comunicazione intersoggettivi.
  • 30. C. alterazioni nella cognizione In molti casi l’autismo è connesso con il ritardo mentale, ma anche nei casi di autismo con quoziente intellettivo nella norma ci sono alcune modalità di pensiero particolarmente differenti Problemi di connessione: ossia problemi di attenzione, integrazione dei sistemi, di integrazione tra i due emisferi, di integrazione percettiva, che inficiano le capacità di interpretazione del mondo e di se stessi
  • 32. C-Alterazioni cognitiva Restare legati al dato percettivo, poca capacità di astrazione
  • 33. Alterazioni cognitive: alcune spiegazioni Deficit nella mentalizzazione Deficit, o un grave ossia nella comprensione ritardo, nello sviluppo intuitiva degli stati mentali della Teoria della Mente, cioè nella capacità di attribuire stati mentali, Difficoltà anche nelle competenze come “desideri” o socio-cognitive “credenze”, agli altri e a più semplici, come le Vere credenze loro stessi (rapporto tra vedere e conoscere) e aspetti delle "intenzioni" e dei "desideri". L’autismo sarebbe caratterizzato dalla compresenza di compromissioni nelle abilità di Empatia
  • 34. Alterazioni cognitive: alcune spiegazioni Le caratteristiche dell’autismo sono simili a quelle trovate in pazienti con lesioni frontali, che presentano difficoltà nelle prove neuropsicologiche relative alle Funzioni esecutive (FE). Le FE includono abilità (sottodomini) come: • Pianificazione •Flessibilità cognitiva (set-shifting) • Inibizione • Memoria di lavoro • Generazione di nuove idee • Monitoraggio dell’azione
  • 35. Circuito Deficit - Alterazioni della Relazione - Comportamenti Anomali DEFICIT NEUROLOGICO DIFFICOLTÀ DI ESPRESSIONE EMOTIVA E DI INTERSOGGETTIVITÀ che conducono a non soddisfare il bisogno di relazione COMPORTAMENTI ALTERAZIONI nella anomali nel bambino relazione con la madre MECCANISMI DI DIFESA messi in atto come modalità per gestire l’ansia
  • 36. Rottura del circuito Trattamento INCREMENTO di AUMENTARE LA alcune funzioni di RECIPROCITÀ attraverso base RIDUCE il supporto emotivo e I comportamenti anomali del l’attivazione bambino nell’espressione dell’intersoggettività emotiva Favorisce il CONTROLLO DIMINUIRE i deficit di comportamenti nella relazione bizzarri e strani MODIFICA i meccanismi di difesa per la riduzione dell’ansia