2. L’ insegnante in questo senso svolge un ruolo
quasi terapeutico, di sostegno emotivo
quando gli interventi educativi mirano a
favorire la consapevolezza dei propri
pensieri, dei propri comportamenti, delle
proprie emozioni (rabbia, tristezza, paura)
3. Molte
situazioni di disabilità presentano
comorbilità
Rischio quindi è di trascurare sofferenze
emotive perchè nascoste da disturbi più gravi
Problema della diagnosi differenziale: i
disturbi depressivi possono essere scambiati
per disturbi dell‘apprendimento
4. La scuola fornisce informazioni sulla realtà
esterna alla persona, mentre non si focalizza
abbastanza sulla realtà interna degli alunni
(sul loro mondo di pensieri e sentimenti)
7. A parità di condizioni il successo da solo non
spiega la situazione emotiva
La differente autostima dipende dalle
aspettative.
8. una bassa autostima può svilupparsi
indipendentemente dai successi o fallimenti
ma basandosi esclusivamente su uno
standard che ci si impone (Ideale di sé) che
viene mutuato dalle relazioni significative
(genitori, insegnanti, coetanei)
9. Gli
sforzi dell’ alunno per ottenere successo
di solito sono coronati da successo?
È capace di reagire adeguatamente ai
successi e agli insuccessi?
Tende a darsi obiettivi realistici ?troppo
facili? Come affronta le situazioni nuove ?
con fiducia? Con timore?
È soddisfatto dei suoi risultati scolastici,
delle sue amicizie in classe?
È accettato bene dai suoi compagni?
Riesce a risolvere gli eventuali contrasti
senza eccessi di aggressività?
11. Regola
generale :
tenere le aspettative a un livello adeguato alle
potenzialità reali e aumentare le sue opportunità e
la sua percezione di successo.
Qual è il pensiero del docente in merito?
12. Insegnare all’ alunno a definire i suoi obbiettivi
non confrontandosi con altri e che il
confronto più utile da fare è con se stessi
piuttosto che con gli altri.
13. L’ intervento più importante sarà quello di
aiutare l’ alunno a individuare gli aspetti
che caratterizzano la sua percezione agendo
sugli stili di attribuzione distinguendo tra
stili adattivi e disadattavi.
14. È l’ aspettativa di un evento negativo che si
manifesta attraverso risposte fisiologiche,
comportamentali e cognitive
L’ ansia e il tentativo di controllarla assorbono tutta
l‘attenzione e tutte le energie.
Lo stato emotivo dell’ alunno è influenzato
fortemente dall’ansia
In queste condizioni l ‘apprendimento non può
migliorare
15. Qualsiasi
situazione che minaccia il senso di
sicurezza può portare a un disturbo d’ansia
Se
l’ ansia assume caratteristiche patologiche
può essere responsabile di un disturbo di
interesse psicologico psichiatrico (disturbo
d’ ansia da separazione/ disturbo d’ ansia
generalizzato)
16. Osservare tutte le risposte tipiche
Vanno fatti emergere da colloqui gli aspetti
cognitivi . Sarà possibile individuare così modi
inadeguati di interpretare la realtà:
Doverizzazioni assolute
Insopportabilità
Pensieri catastrofizzanti
Bisogni assoluti
Valutazioni globali
17. I segni descritti possono essere più grossolani:
le risposte motorie possono mescolarsi con
agitazione psicomotoria le risposte cognitive
e i pensieri irrazionali possono essere difficili
da valutare con persone che hanno scarse
possibilità comunicative.
Ma anche in questi soggetti l ‘ansia interferisce
con l’ apprendimento
18.
Nome ____________
Classe _____________
Data_______________
Domanda
1.Ha paura di sbagliare
2.Si preoccupa delle sue condizioni di salute
3.E’ timido
4. E’ ipersensibile alle critiche
5.E’ a disagio si blocca se si sente osservato
6.Appare sfiduciato
7.Si scoraggia di fronte alle difficoltà
8.E’ indeciso nelle scelte
9. Balbetta o farfuglia quando risponde all’insegnante
10.Arrosisce quando gli si rivolge la parola
11. A scuola rende meno di quanto potrebbe
12.Se la prende quando viene rimproverato
13.Appare infelice
14.Gli viene da piangere
15.Dice di sentirsi male
1quasi mai ,2 qualche volta, 3abbastanza spesso, 4molto spesso
19. Strutturare
un forte rapporto empatico con
l’ alunno finalizzato ad aiutarlo e
comprenderlo
Di fronte a situazioni ansiogene può essere
utile seguire l ‘esposizione graduale o
shaping . Si insegna così che ce la può fare
procedendo senza fretta che tutto dipende
dal provare e che esporsi a queste situazioni
non è così terribile come sembrava all’ inizio
20. Scomporre l’obiettivo finale in piccoli sotto-obiettivi, in
modo tale da ridimensionare temporaneamente le
aspettative sulla persona, chiedendo piccoli
miglioramenti per volta fino al raggiungimento della
meta:
1.fare lettura silenziosa davanti all’ insegnante di
sostegno
2.Lettura ad alta voce con l’ insegnante di sostegno
3. Lettura ad alta voce davanti all’ insegnante di classe
4.Lettura ad alta voce davanti all’ insegnante di
sostegno e 2 3 compagni di classe
5.Lettura ad alta voce davanti a tutti i compagni di
classe
Il raggiungimento degli obbiettivi parziali viene
adeguatamente rinforzato
21. Utile
può essere l’ aiuto di un modello:
un'altra persona, meglio se un compagno che
gli mostri come deve fare
lavoro parallelo con il gruppo classe
gli insegnanti non devo giudicare da un
punto di vista tecnico la prestazione
22. La tecnica dell'aiuto consiste nel fornire all'individuo uno o
più stimoli discriminati sotto forma di aiuti (prompt). I
prompt vengono proposti al momento esatto in cui
dovrebbe verificarsi la prestazione:
-suggerimenti verbali;
- indicazioni gestuali;
- guida fisica.
Questi, indispensabili nella prima fase dell'apprendimento,
ma poi vanno necessariamente ridotti o eliminati allo
scopo di favorire l'inserimento definitivo dell'abilità nel
repertorio comportamentale dell'individuo .
23. 1.distinguere pensieri razionali da quelli
irrazionali
2.riconoscere se i propri pensieri sono razionali
o irrazionali
3. riconoscere che i pensieri razionali ci
aiutano a superare meglio le difficoltà
mentre quelli irrazionali peggiorano la
situazione
“Chi lo ha detto che devo? Quello che è successo davvero irreparabile e
terribile? Solo perché non riesco a leggere bene non valgo nulla?”
24. Tutto ciò consente di perseguire questi obbiettivi:
-favorire l’ accettazione di sè e degli altri
- aumentare la tolleranza alla frustrazione
-saper esprimere in modo costruttivo i propri stati
di animo
-sapere individuare i propri modi di pensiero
abituali
- imparare il rapporto tra pensiero ed emozioni
- aumentare la frequenza e l’ intensità di stati
emotivi piacevoli
- favorire l’ acquisizione di abilità di
autoregolazione del proprio comportamento
25. Termine
generico che si riferisce a un
abbassamento del tono dell’ umore sia a
lievi turbamenti della sfera emotiva
È
abbastanza diffusa anche se spesso
sottovalutati i suoi segni (spesso si tratta di
soggetti “tranquilli”, desiderosi di
compiacere l’ insegnante )
26. Il dialogo con il soggetto depresso è difficile egli è
particolarmente chiuso e passivo
Manifestazioni depressive:
- Comportamenti di evitamento di situazioni problematiche
o anche normali
- incapacità di affrontare situazioni spiacevoli
- visione negativa di sé e delle sue attuali esperienze
- visione negativa del futuro
aspetti disfunzionali vanno ricercati nello stile esplicativo ciò
che più di tutto influenza l’ essere ottimisti o pessimisti.
27. E’
il modo in cui gli individui danno
significato agli eventi sia positivi che negativi
e si tratta di quel fattore che più di tutti
influenza il pessimismo o l’ottimismo:
È costituito da 3 dimensioni:
Permanenza
Pervasività
Personalizzazione
Le critiche devono sempre mettere in evidenza cause
specifiche e transitorie rispetto a ciò che si è verificato
questo gli consentirà di imparare a essere ottimista
28. EVENTO NEGATIVO
PESSIMISMO
L’EVENTO VIENE CONSIDERATO
PERMANENTE
“ Luca ce l’ha con me e non vorrà
esser più mio amico”
OTTIMISMO
L’ evento viene considerato transitorio
“Luca oggi ce l’ha con me e per un po’ non vorrà
parlare con me”
29. PESSIMISMO
“Sono stato eletto rappresentate di classe perché qualche
compagno ha voluto essere buono con me”
EVENTO POSITIVO
OTTIMISMO
I miei compagni hanno fiducia in me
30. Evento negativo
PESSIMISMO
L’ esito di un evento viene esteso anche
ad altri eventi
“Tutti se la prendono con me”
OTTIMISMO
“forse sono antipatico a
Simone”
31. PESSIMISMO
… ho sbagliato il compito
perchè sono stupido
OTTIMISMO
…perché non avevo capito l’argomento
32. Indicatori scolastici
Abbassamento prestazioni scolastiche
Perdita di interesse delle materie
scolastiche
Basso impegno- rinuncia con facilità
I compiti sono disordinati e il bambino non
si preoccupa per come possano apparire
Si lamenta di non avere energia per eseguire
i compiti
Indicatori comportamentali
Agitazione
Aumentata dipendenza
Regressione
Comportamento a sociale
Rimostranze su ogni cosa
appare stanco e si muove a rilento
si aliena la simpatia dei compagni
Non è amato da altri bambini
Rifugge il contatto sociale
Indicatori emozionali
Bassa autostima
Irritabilità
Lamentazioni eccessive
Disforia
Senso di colpa
Indicatori fisici
Disturbi del sonno
eccessiva perdita o aumento di peso
Mutamenti appetito senso di pesantezza
Problemi psicomotori
Indicatori cognitivi
Indecisione
Difficoltà concentrazione
Aspettative di errore
Pensieri di morte
33. la
relazione deve incoraggiare la libera
espressione dei vissuti anche i più disturbanti
ristrutturazione
cognitiva : individuare
pensieri distorti e metterli in discussione,
elaborare interpretazioni alternative;
imparare a pensare cosa succederebbe
se…?;imparare a cambiare i propri
comportamenti dopo aver cambiato i
pensieri.
34. Programmazione
di attività piacevoli
automonitoraggio
Dialettica interiore
Autovalutazione
Auto rinforzamento
Immaginazione positiva
35. Stato emotivo di attivazione che si
manifesta a livello verbale/motorio
che può sfociare in aggressività
36. “…qualcosa che non doveva assolutamente
succedere..”
-assunzione di una regola in modo assoluto
-percezione di una infrazione
- demonizzazione e condanna di chi ha infranto
la regola
37. Insegnare a riconoscere la rabbia e i suoi
segnali :
ci sono situazioni in cui il soggetto con difficoltà si sente
soprafatto dalla rabbia come da un “mostro” che viene dall’
esterno. Capire cosa gli succede interrompe un circolo vizioso ->
rabbia-paura-aggressività->inevitabile paura rabbia e
aggressività di chi gli sta vicino
Insegnare
il rilassamento: si possono usare varie
Insegnare
a usare il dialogo interno:
Insegnare
ad agire efficacemente: chiedere aiuto
tecniche come la respirazione profonda addominale, la
visualizzazione, procedure sistematica di tensione/rilassamento
dei muscoli
autoistruzioni verbali … “Posso controllarmi, posso ignorare le
sue provocazioni, è il momento di fare un respiro profondo.. Non
permetterò alla rabbia ci controllarmi”
a qualcuno, allontanarsi dalla situazione.