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T
        AV V E R S I TÀ
        DELLE PIANTE                                     TECNICA

• P R O V E D I A P P L I C A Z I O N E N E L V I VA I S M O P I E M O N T E S E


         Termoterapia in acqua
       contro i fitoplasmi della vite
                      ▪
  Questa pratica può essere una
                                             fitoplasmi del tipo Elm Yellows, è invece zione dei trattamenti insetticidi contro il
                                             trasmessa da una cicalina, lo Scaphoi- vettore), è innegabile, tuttavia, che tra-
                                             deus titanus Ball, strettamente ampelo- mite materiale di moltiplicazione infetto
 concreta possibilità per ottenere           faga e quindi particolarmente efficien- (anche solo con poche barbatelle malate),
  materiali esenti da flavescenza            te come vettore. La lotta contro queste i fitoplasmi siano giunti o possano giun-
    dorata a livello vivaistico              malattie (resa obbligatoria dall’apposi- gere in aree ancora esenti dal patogeno o

                      ▪
                                             to decreto ministeriale del 31-5-2000) comunque essere l’inoculo iniziale del-
                                             è concentrata sulla riduzione dell’ino- l’infezione nei vigneti di nuovo impianto
                                             culo nei vigneti tramite l’estirpo delle contribuendo così ad aggravare il proble-
                                             piante infette, il contenimento delle po- ma. Il lavoro di prevenzione svolto negli
                                             polazioni dell’insetto vettore per mez- ultimi anni per controllare i vigneti di
         di Franco Mannini,                  zo di specifici trat-                                           piante madri e i bar-
         Cristina Marzachì                   tamenti insetticidi e                                           batellai utilizzati dai
                                                                            Il trattamento più efficace



I
                                             l’utilizzo di materia-                                          vivaisti al fine di de-
       fitoplasmi sono associati a malat-    le di moltiplicazione       è quello a 52 °C per 45 minuti,     classarne gli impianti
       tie che portano rapidamente al de-    sano.                        ma richiede cautela perché è       ove la malattia fosse
       perimento e poi alla morte delle         In Piemonte i dan-        prossimo alla soglia di danno      presente, non si è ri-
       piante (Conti, 2001). Tra queste le   ni derivati dalla pre-         sulla vitalità del materiale     velato risolutivo. Tra
più comuni sono il legno nero (LN) e la      senza nei vigneti di                                            i fattori di rischio va
flavescenza dorata (FD) che, caratteriz-     queste malattie sono                                            segnalata, infatti, la
zate da una medesima sintomatologia,         particolarmente gravi e negli ultimi an- possibilità che il periodo di latenza del-
si distinguono nettamente da un punto        ni si è verificata una recrudescenza del- la malattia sia più lungo dei due anni
di vista epidemiologico. Il legno nero è     l’infezione, con particolare riferimento correntemente considerati sufficienti in
un’infezione solitamente non epidemi-        al legno nero. In questa difficile situa- assenza di sintomi, riferibili sulle piante
ca causata da fitoplasmi del tipo Stolbur    zione, il settore vivaistico è stato spesso madri, oppure, che l’infezione interessi
trasmessi da una cicalina (Hyalesthes        additato tra i responsabili della diffusio- il materiale di portinnesto, per il quale
obsoletus Signoret) la cui efficienza come   ne della malattia. Sebbene siano altre, e manca la garanzia di un adeguato con-
vettore è ritenuta modesta (Sforza et al.,   ben note, le cause dell’epidemia (manca- trollo dei vigneti di origine.
1998). La flavescenza dorata, causata da     ti estirpi, mancata o insufficiente esecu-
                                                                                               Vantaggi e svantaggi
                                                                                            A livello vivaistico, tuttavia, un pos-
                                                                                         sibile concreto ridimensionamento del
                                                                                         problema, se non la sua soluzione, po-
                                                                                         trebbe venire dall’impiego di tecniche
                                                                                         di risanamento da impiegarsi sul mate-
                                                                                         riale di moltiplicazione (marze e talee
                                                                                         di portinnesto oppure barbatelle) preli-
                                                                                         minarmente o successivamente alla sua
                                                                                         moltiplicazione. Per quanto riguarda la
                                                                                         flavescenza dorata, infatti, Caudwell in
                                                                                         Francia sin dal 1966 ha messo in evi-
                                                                                         denza che questa malattia poteva esse-
                                                                                         re eliminata dal legno di piante infette
                                                                                         grazie ad un trattamento in acqua calda.
                                                                                         Secondo l’Autore l’immersione in acqua
                                                                                         di marze e talee a temperature di alme-
                                                                                         no 45 °C per tre ore oppure di 50 °C per
                                                                                         45 minuti erano sufficienti ad inattivare

                                                                                           Sintomi da fitoplasmi su cultivar
                                                                                           a uva rossa


62   L’Informatore Agrario • 24/2007
T
                                                                                                            AV V E R S I TÀ
                                                      TECNICA                                             DELLE PIANTE


                                                                                             TABELLA 1 - Resa in barbatelle di 1ª
                                                                                             scelta da materiale termotrattato in
                                                                                             acqua (marza e portinnesto) presso
                                                                                             diversi vivai nei tre anni di prova
                                                                                             (2004-06)
                                                                                                                                   45 °C      50 °C
                                                                                                                      Innesti/      per        per
                                                                                                                               Test 3           45
                                                                                               Cultivar    Portinnesto tesi
                                                                                                                               (%) ore        min.
                                                                                                                        (n.)
                                                                                                                                    (%)        (%)

                                                                                             2004
                                                                                             Barbera       Kober 5BB    200    67    66        61
                                                                                             Barbera       Kober 5BB    100    68    59        52
                                                                                             Cortese        1103 P      250    82    −         88
                                                                                             Chardonnay    Kober 5BB    300    −     79        −
                                                                                             Dolcetto      Kober 5BB    200    43    41        53
                                                                                             Favorita       1103 P      200    84    79        87
                                                                                             Vermentino     1103 P      200    59    55        52
                                                                                                                                    50 °C     52 °C
                                                                                                                      Innesti/       per       per
                                                                                                                               Test 45          45
                                                                                               Cultivar    Portinnesto tesi
                                                                                                                               (%) min.       min.
                                                                                                                        (n.)
                                                                                                                                     (%)       (%)

    Attrezzatura per la termoterapia in acqua usata per la sperimentazione                   2005
                                                                                             Barbera         Du Lot  7.700     −     92        −
i fitoplasmi eventualmente presenti nel       nei confronti del «mal dell’esca» (Fou-        Barbera        161-49 10.000      −     67        −
materiale legnoso. Studi più recenti dello    rie e Halleen, 2004; Larignon e Molot,         Barbera       Kober 5BB 250       51    54        65
stesso Caudwell (Caudwell et al., 1990) e     2004; Moretti et al., 2005), ampelopatia       Barbera       Kober 5BB 4.000     68    65        –
di altri autori (Borgo et al., 1999; Bianco   di origine fungina, sempre più diff usa        Dolcetto      Kober 5BB 250       84    65        –
et al., 2000; Boidron e Grenan, 1992; Tas-    nei giovani vigneti.                           Dolcetto      Kober 5BB 300       49    52        45
sart-Subirats et al., 2003) hanno confer-                                                    Favorita      Kober 5BB 300       39    39        –
mato l’efficacia del trattamento nei con-        L’esperienza piemontese                     Freisa        Kober 5BB 600       65    50        –
fronti dell’agente di FD e, con qualche                                                      Moscato
                                                                                                           Kober 5BB    500    80    65        –
eccezione, di LN. L’introduzione della                  Attrezzatura                           bianco
termoterapia in acqua nella filiera vivai-      per il bagno termoterapico                   Moscato
stica quale pratica corrente consentireb-                                                                  Kober 5BB    200    41    47        49
                                                                                               bianco
be, quindi, di aumentare sensibilmente           Prendendo spunto dall’esperienza            Nebbiolo      Kober 5BB 700       51    52        –
la garanzia di fornire ai viticoltori mate-   francese, all’inizio del 2004, l’Unità di      Bosco          1103 P   250       31    62        –
riale esente da questi patogeni.              Grugliasco (Torino) dell’Istituto di viro-     Pigato         1103 P 1.000       62    72        –
   La termoterapia ha trovato una certa       logia vegetale del Cnr, in collaborazione      Rossese        1103 P   300       67    61        –
diff usione in Francia, mentre in Italia è    con il Vivalb con sede a Vaccheria di Al-      2006
stata applicata sino ad oggi in pochi casi    ba (Cuneo), ha fatto realizzare e messo
                                                                                             Arneis        Kober 5BB    300    82    86        64
e solo in via sperimentale, con successo      in funzione un impianto automatizzato
per quanto riguarda l’efficienza del risa-    per il trattamento in acqua calda del ma-      Barbera         SO 4       300    88    90        81
namento, ma con risultati contrastanti        teriale legnoso di moltiplicazione fina-       Barbera       Kober 5BB    330    80    87        67
sull’effetto depressivo nei confronti della   lizzato alla prevenzione della diff usione     Dolcetto      Kober 5BB    400    82    78        81
successiva vitalità del materiale di pro-     dei fitoplasmi. L’attrezzatura è stata inte-   Dolcetto       1103 P      300    74    70        80
pagazione (Frausin et al., 1999; Moretti e    ramente finanziata dai Vivaisti aderenti       Freisa        Kober 5BB    400    74    86        64
Anaclerio, 2000; Moretti et al., 2002). La    alla Vignaioli Piemontesi. Il prototipo        Grignolino      3309       300    87    88        87
principale remora alla diffusione di que-     piemontese dispone una doppia vasca,           Moscato
                                                                                                              SO 4      300    88    90        86
sta tecnica, oltre al prezzo dell’attrezza-   una per il preriscaldamento (atto a ri-          bianco
tura, consiste infatti nella riduzione del-   durre gli shock termici) e di una secon-       Moscato
                                                                                                             3309       300    81    81        72
la vitalità del materiale di propagazione     da per il trattamento vero e proprio; di        bianco
con effetti più o meno penalizzanti sulle     una gabbia per il caricamento automa-          Moscato
                                                                                                             1103 P     300    88    88        55
rese in vivaio.                               tico (che consente ad ogni turno di trat-       bianco
   Occorre, inoltre, ricordare che la ter-    tare consistenti quantitativi di materia-      Nebbiolo      Kober 5BB    300    69    61        87
moterapia in acqua calda del materia-         le: 20.000 talee in mazzi oppure 100.000       Vermentino      3309       330    79    81        61
le legnoso in fase di moltiplicazione         marze spezzonate in sacchi a rete); di un
elimina Agrobacterium tumefaciens o           sistema ramificato di sensori in grado di          Gli effetti negativi sulla vitalità e lo
                                                                                                 sviluppo delle barbatelle in vivaio sono
«rogna» (Bazzi et al., 1991), nemato-         gestire con molta precisione la tempera-           stati modesti: le riduzioni della resa
di e fi llossera (Hamilton, 1997) e pa-       tura impostata in tutti i punti della vasca        in barbatelle di 1° scelta sono variate
re avere una certa efficacia preventiva       (migliorando l’efficienza del trattamento)         da 0 al 20% a seconda delle cultivar.


                                                                                                            24/2007 • L’Informatore Agrario    63
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        AV V E R S I TÀ
        DELLE PIANTE                                         TECNICA

e, grazie ad uno idoneo soft ware, della
possibilità di variare a piacimento i pa-
rametri di temperatura e durata, oltre
che fornire una documentazione stam-
pata e dettagliata sui modi e i tempi del
trattamento eseguito.

Effetti sul risultato vivaistico
   Grazie alla disponibilità di tale attrez-
zatura e ad uno specifico finanziamen-
to della Regione Piemonte è stato avvia-
to un programma triennale di ricerca
(2004-06) finalizzato all’ottimizzazione
della tecnica per una sua corretta utiliz-
zazione da parte del settore vivaistico at-
ta a minimizzarne gli effetti negativi sul
materiale di moltiplicazione.
   La sperimentazione ha previsto l’ese-
cuzione del bagno termoterapico utiliz-
zando svariati abbinamenti di tempera-
ture e tempi su marze e talee di portin-
nesto prima dell’innesto al tavolo. Sono
stati trattati migliaia di «pezzi» (e rela-
tivi testimoni non trattati) di numerose 1                                                     2
cultivar per riprodurre una situazione in           Ottimo sviluppo ( foto 1) e mancato attecchimento ( foto 2) degli innesti-talea in vivaio
scala semi-industriale.                             dopo termoterapia in acqua a 50 °C per 45 minuti e a 55 °C per 45 minuti rispettivamente
   La verifica della ripresa in vivaio del
materiale in prova è stata suddivisa su via sottolineato come le rese del trattato nore diametro dei tralci, al midollo più
diversi vivaisti in modo di avere repliche non infrequentemente siano state addi- o meno espanso, al diverso contenuto di
e ridurre eventuali effetti depressivi im- rittura migliori di quelle del testimone. sostanze di riserva, ecc.).
putabili alla gestione del singolo vivaio e Pur in presenza di una certa variabilità               Le barbatelle prodotte con marze e ta-
non al trattamento. Sono stati effettuati nelle rese a seconda delle diverse cam- lee di portinnesto termotrattate, inol-
controlli dopo la forzatura, nel periodo pagne vivaistiche (qualità di partenza tre, una volta messe a dimora in vigneto
estivo in barbatellaio                                              del materiale utilizza- hanno fornito un attecchimento e uno
e, in modo particolar-                                              to, andamento stagio- sviluppo normali nel primo anno dal-
mente approfondito,               Permane l’interrogativo           nale dell’annata, fat- l’impianto.
dopo l’estirpo delle             sulla completa efficienza          tori casuali, ecc.) si
barbatelle.                    risanante della termoterapia         può quindi afferma-                  Effetti sulla ripresa
   Una percentuale            in acqua per quanto riguarda          re che il «rischio» o il                     in vigneto
del materiale trattato                  il legno nero               «danno» conseguen-
è stato controllato an-                                             te al trattamento è più        Il trattamento termoterapico può esse-
che nei vigneti in cui                                              che tollerabile a fronte re effettuato anche sulle barbatelle prima
è stato successivamente impiantato per della possibilità da parte dei vivaisti di del confezionamento e della successiva
verificarne il comportamento agronomi- fornire ai viticoltori barbatelle meglio commercializzazione. Tale pratica, ad
co nel lungo periodo.                           garantite nei confronti delle infezioni esempio, è applicata sistematicamente in
   La sperimentazione ha confermato co- di FD e LN.                                              Francia nella produzione di materiale di
me idonee da un punto di vista vivaistico         Tra i fattori fondamentali che ottimiz- «base». Tra gli svantaggi rispetto al trat-
le «combinazioni» 45 °C per 3 ore, 50 °C zano la termoterapia in acqua riducendo- tamento su marze e talee, va segnalato il
e 52 °C per 45 minuti. La combinazione ne i potenziali effetti negativi collaterali rischio di una minore efficacia risanan-
45 °C per 3 ore, tuttavia, è stata poco ap- vanno ricordati:                                     te del bagno caldo, essendo la barbatella
prezzata dai vivaisti in quanto richiede • l’efficienza delle attrezzature a dispo- un’entità più complessa rispetto a marze
tempi lunghi che mal si conciliano con sizione e in particolare la possibilità di e talee legnose. L’altro aspetto negativo
grandi quantità di materiale da trattare, effettuare un pre-riscaldamento del ma- riguarda la possibilità che eventuali ri-
mentre quella a 52 °C × 45’ ha determi- teriale prima del trattamento vero e pro- duzioni di vitalità del materiale a causa
nato più frequentemente un certo calo prio;                                                      del trattamento si manifestino in vigne-
nella resa vivaistica.                          • la buona lignificazione dei materiali to (quindi a carico del viticoltore) e non
   I risultati ottenuti indicano che gli ef- di moltiplicazione utilizzati;                      in vivaio (rischio d’impresa del vivaista)
fetti negativi sulla vitalità e lo sviluppo • la riduzione dei tempi di stoccaggio con gli inevitabili contenziosi che ne de-
delle barbatelle in vivaio sono stati mo- in frigo intercorrenti tra il trattamento riverebbero.
desti, con riduzioni della resa in barba- e l’innesto;                                             Le prove su scala semi-industriale con-
telle di 1a scelta variabili da 0 a 20% a se- • una diversa sensibilità varietale (ascri- dotte nel corso del 2006, in collaborazio-
conda delle cultivar (tabella 1). Va tutta- vibile probabilmente al maggiore o mi- ne con la Coldiretti di Asti, hanno con-

64   L’Informatore Agrario • 24/2007
T
                                                                                                                  AV V E R S I TÀ
                                                          TECNICA                                               DELLE PIANTE


sentito di verificare che il trattamento a       A fine 2006 nessuna delle piantine in              lente alla produzione di oltre 2.000.000
50 °C × 45 minuti applicato alla barba- vaso mostrava sintomi ascrivibili a fi-                     di barbatelle. A tutela del viticoltore ac-
tella prima dell’impianto in vigneto non toplasmi. Le analisi molecolari hanno                      quirente diviene quindi inderogabile il
ha provocato riduzioni quantificabili di escluso nel materiale, trattato e non, la                  rilascio di una «certificazione» sull’av-
attecchimento rispetto al testimone non presenza del fitoplasma FD, mentre il                       venuto trattamento. La Vignaioli Pie-
trattato. Unica differenza riferibile alle fitoplasma LN è stato riscontrato in 4                   montesi si è posta per prima il problema
piantine trattate è stato un ritardo di 10- campioni sul totale dei 13 non trattati                 istituendo tra i vivaisti suoi soci, che pra-
15 giorni nel germogliamento a parità di sopravvissuti (pari al 30,8 %) e in 5 cam-                 ticano la termoterapia in acqua, un con-
data di impianto, ritardo peraltro rias- pioni sul totale dei 22 sopravvissuti al                   sorzio denominato «Orme di Vite®» che,
sorbito rapidamente tanto che in estate lo trattamento a 50 °C per 45 minuti (pari                  grazie a un sistema di certificazione di
sviluppo tra piantine trattate e non, risul- al 22,7%). Solo le 14 piantine derivate da             fi liera ISO-2001, è in grado di garantire
tava perfettamente omogeneo.                  talee trattate a 52 ° C per 45 minuti sono            all’utente finale, con apposito marchio
  A favore del trattamento alla barba- risultate tutte esenti da LN (tabella 2).                    in etichetta, sia l’origine dei materiali di
tella prima dell’impianto si può ascrive-        Tali dati, sebbene preliminari, evi-               moltiplicazione sia la corretta esecuzione
re il pregio di «ripulire» esternamente la denziano quindi un effetto solo par-                     del trattamento termoterapico.
barbatella eliminando                                             zialmente positivo del
batteri, spore di critto-                                         trattamento a 50° per                            Conclusioni
game, uova di vettori o           Il trattamento risulta          45 minuti nell’elimi-
quant’altro eventual-         efficace contro il fitoplasma       nazione del fitoplasma               Il Piemonte, grazie all’attivismo dei
mente presente sulla            della flavescenza dorata          agente di LN, confer-             suoi vivaisti (e all’impulso dato dall’atti-
sua superficie. Tratta-                                           mando alcune pre-                 vità sperimentale avviata in questo speci-
re la barbatella prima                                            cedenti segnalazioni              fico settore), è divenuto un «laboratorio»
della commercializzazione, inoltre, per- (Borgo et al., 1999; Bianco et al., 2000).                 nazionale per l’applicazione su scala in-
mette di evitare i mesi di soggiorno in L’efficienza risanante del trattamento                      dustriale della tecnica della termoterapia
barbatellaio dopo il trattamento, perio- sembrerebbe, invece, ottimale a 52 °C                      in acqua, a cui molti guardano per ca-
do in cui potrebbero verificarsi inocu- per 45 minuti; l’utilizzo di tale «com-                     pire se valga la pena di seguirne l’esem-
lazioni da vettori infetti nel caso venisse binazione», tuttavia, richiede una certa                pio. È evidente, infatti, l’onerosità che
meno la protezione con gli idonei presidi cautela in quanto prossima alla soglia di                 tale intervento comporta in termini ge-
insetticidi.                                  danno sulla vitalità del materiale.                   stionali e di costi di produzione, nonché
                                                                                                    il rischio della non totale innocuità del
     Verifica dell’efficienza                     Il vivaismo piemontese                            trattamento sulla vitalità del materiale
   risanante sul legno nero                        adotta la termoterapia                           di moltiplicazione.
                                                                                                       Permane, inoltre, l’interrogativo sulla
   A fronte delle numerose esperienze spe-      A fronte dei buoni risultati riscontrati            completa efficienza risanante per quan-
rimentali (Caudwell et al., 1990; Borgo et    nei primi due anni di sperimentazione,                to riguarda il legno nero. Detto questo,
al., 1999; Bianco et al., 2000; Tassart-Su-   a partire dalla campagna 2006 la parte                è indubbio che la termoterapia in acqua
birats et al., 2003) che dimostrano l’effi-   tecnicamente più evoluta del vivaismo                 effettuata nei tempi e nei modi corretti,
cienza risanante della termoterapia in        piemontese ha creduto in questa tecni-                oltre che con le idonee attrezzature, può
acqua (Borgo et al., 1999; Bianco et al.,     ca, non solo fruendo dell’attrezzatura                essere una concreta possibilità per ottene-
2000), sia sulla FD che sul LN, ve ne so-     presso il Vivalb per termotrattare alme-              re materiali esenti da fitoplasmi a livello
no alcune che indicano nel LN un fito-        no una parte della propria produzione                 vivaistico. Va tuttavia ribadito che il mate-
plasma di più difficile eradicazione. Si è    vivaistica, ma in diversi casi dotandosi              riale di moltiplicazione trattato, una volta
voluto pertanto confermare tali risultati     di una propria attrezzatura allo scopo.               posto in campo, è comunque soggetto al
anche con i vitigni e nelle condizioni di     In Piemonte (unico esempio a livello na-              rischio di reinfezione nel caso non venga-
operatività locali. Nel 2006 talee legnose    zionale) nel 2006 è stato sottoposto a ba-            no posti in essere i necessari accorgimenti
provenienti da piante con sintomatologia      gno termoterapico un quantitativo molto               nei confronti dell’insetto vettore.        •
evidente e risultate infette dal fitoplasma   consistente di materiale legnoso equiva-                                             Franco Mannini
del LN sono state suddivise in tre lotti,                                                                                       Cristina Marzachì
di cui uno, in qualità di testimone, non è    TABELLA 2 - Saggi molecolari (*) su                           Istituto virologia vegetale - Cnr - Torino
stato trattato e due invece sono stati sot-   piantine in vaso ottenute da talee                                                 f.mannini@ivv.cnr.it
toposti a bagno termoterapico a 50 °C per     infette da legno nero sottoposte
45 minuti e a 52 °C per 45 minuti. Suc-       a termoterapia in acqua nel 2006                        Gli autori ringraziano N. Argamante e F. Ghilino
cessivamente le talee sono state poste a                                                              dell’Ivv-Cnr, C. Costa e S. Piano della Vignaioli
                                                                 Piante Saggi      Legno nero         Piemontesi, M. Bergantin della Coldiretti di Asti
radicare in vaso e conservate sotto rete           Tesi          vive in PCR     (piante infette)     per la collaborazione alla raccolta dei dati, e i
anti-insetto. Le piantine sopravvissute                         vaso (n.) (n.)                        Vivai Vivalb, F.lli Nicola, Porro, Santamaria,
                                                                                  n.         %
(49) sono state monitorate nel corso del-                                                             Massaro e Vinci per aver ospitato le prove.
                                               Test               13      13      4         30,8
la stagione vegetativa per rilevare l’even-                                                           La sperimentazione è stata finanziata dal
                                               50 °C per 45’      22      22      5         22,7
tuale comparsa di sintomi. In parallelo                                                               Progetto della Regione Piemonte «Studi
                                               52 °C per 45’      14      14      0          0
campioni di foglie prelevati dalle piante                                                             sulla flavescenza dorata della vite e sul suo
in vaso sono stati sottoposti ad analisi      (*) PCR + RFLP.                                         vettore Scaphoideus titanus: epidemiologia,
PCR-nested seguita da RFLP per eviden-                                                                diagnostica, prevenzione, contenimento».
                                                  Soltanto le 14 piantine derivate da talee
ziare l’eventuale persistenza del fitopla-        trattate a 52 °C per 45 minuti sono                 La bibliografia sarà consultabile all’indirzzo
sma (Marzachì e Boarino, 2002).                   risultate tutte esenti da legno nero.               www.informatoreagrario.it/bancadati


                                                                                                                    24/2007 • L’Informatore Agrario    65
T
                                                                                                         AV V E R S I TÀ
                                                     TECNICA                                           DELLE PIANTE


          BIBLIOGRAFIA                        des bois de vigne atteints de la Flavescen-    Moretti G., Anaclerio F. (2000) - Influen-
                                              ce dorée. Progrès Agricole et Viticole, 107,   za del trattamento con acqua calda su ta-
Bazzi C., Stefani E., Gozzi R., Burr T.J.,    (12): 281-286.                                 lee di alcuni vitigni (Vitis vinifera L.) - I.
Moore C.L. Anaclerio F. (1991) - Hot-wa-                                                     Indicazioni preliminari. Vignevini, 27,
ter treatment of dormant grape cuttings:      Conti M. (2001) - Giallumi della vite. In-     (7/8): 88-94.
its effects on Agrobacterium tumefaciens      formatore fitopatologico, 51, (4): 35-40.
and on grafting and growth of vine. Vitis,                                                   Moretti G., Anaclerio F., Gardiman M.,
30, 177-187.                                  Fourie P. H., Halleen F. (2004) - Proac-       Lovat L. (2002) - Trattamento con ac-
                                              tive control of Petri disease of grapevine     qua calda su legno di marze e su radici di
Bianco P.A., Fortusini A., Scattini G.,       through treatment of propagation mate-         barbatelle innestate di alcuni vitigni (Vi-
Casati P., Carraro S., Torresin G.C.          rial. Plant Disease, 88, (11): 1241-1245.      tis vinifera L.) - II. Effetti sull’innesto e
(2000) - Prove di risanamento di mate-                                                       sulla ripresa delle barbatelle. Vignevini,
riale viticolo affetto da Flavescenza dora-   Frausin C., Gregoris A., Anaclerio F.          29, (9): 84-91.
ta mediante termoterapia. Informatore         (1999) - Verifica di pratica utilizzazio-
Fitopatologico, 50, (4): 43-49.               ne della tecnica di termoterapia in acqua      Moretti G., Gardiman M., Lovat L.
                                              calda per il risanamento di talee di vite      (2005) - Moltiplicazione per innesto di
Boidron R., Grenan S. (1992) - Appareil       affette da giallume (GY) - Atti Convegno       marze e talee di vite affette da mal del-
à eau chaude pour le traitement des bois      ‘Flavescenza dorata e legno nero della vite    l’esca. Informatore fitopatologico, 55,
contre la flavescence dorée. Progrès Agri-    in Friuli-Venezia Giulia, 85-90.               (9):52-57.
cole et Viticole, 109, (12): 271-273.
                                              Hamilton R. (1997) - Hot water treatment       Sforza R., Clair D., Daire X., Larrue
Borgo M., Murari E., Sartori S., Zanzotto     of grapevine propagation material. The         J., Baudon-Padieu E. (1998) - The role of
A., Sancassani P., Bertaccini A. (1999) -     Australian Grapegrower & Winemaker,            Hyalesthes obsoletus (Hemiptera Cixii-
Termoterapia per eliminare i fitoplasmi da    (4): 21-22.                                    dae) in the occurrence of Bois noir of gra-
vite. Informatore Agrario, 55, (24): 47-51.                                                  pevine in France. J. Phytopathology, 146:
                                              Larignon P., Molot B. (2004) - Les ma-         549-556.
Caudwell A. (1966) - L’inhibition in vi-      ladies du bois, expérimentations en cours
vo du virus de la Flavescence dorée par       et premiers résultats. Progrès Agricole et     Tassart-Subirats V., Clair D., Grenan
la chaleur. «Etudes de virologie». An-        Viticole, 121, (21): 459-463.                  S., Boudon-Padie E., Larrue J. (2003)
nales des Epiphyties, (N.° hors série),                                                      - Hot water treatment: curing efficiency
17: 61-66.                                    Marzachì C., Boarino, A. (2002) - Dia-         for Phytoplasma infection and effect on
                                              gnosi molecolare delle malattie da fitopla-    plant multiplication material. Ex. Ab-
Caudwell A., Larrue J., Valat C., Grenan      smi della vite. Informatore Fitopatologico,    stracts 14th ICVG Conference, Locoro-
S. (1990) - Les traitements a l’eau chaude    52 (10): 36-41                                 tondo (BA), 69-70.




                                                                                                           24/2007 • L’Informatore Agrario   1

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Termoterapia vite

  • 1. T AV V E R S I TÀ DELLE PIANTE TECNICA • P R O V E D I A P P L I C A Z I O N E N E L V I VA I S M O P I E M O N T E S E Termoterapia in acqua contro i fitoplasmi della vite ▪ Questa pratica può essere una fitoplasmi del tipo Elm Yellows, è invece zione dei trattamenti insetticidi contro il trasmessa da una cicalina, lo Scaphoi- vettore), è innegabile, tuttavia, che tra- deus titanus Ball, strettamente ampelo- mite materiale di moltiplicazione infetto concreta possibilità per ottenere faga e quindi particolarmente efficien- (anche solo con poche barbatelle malate), materiali esenti da flavescenza te come vettore. La lotta contro queste i fitoplasmi siano giunti o possano giun- dorata a livello vivaistico malattie (resa obbligatoria dall’apposi- gere in aree ancora esenti dal patogeno o ▪ to decreto ministeriale del 31-5-2000) comunque essere l’inoculo iniziale del- è concentrata sulla riduzione dell’ino- l’infezione nei vigneti di nuovo impianto culo nei vigneti tramite l’estirpo delle contribuendo così ad aggravare il proble- piante infette, il contenimento delle po- ma. Il lavoro di prevenzione svolto negli polazioni dell’insetto vettore per mez- ultimi anni per controllare i vigneti di di Franco Mannini, zo di specifici trat- piante madri e i bar- Cristina Marzachì tamenti insetticidi e batellai utilizzati dai Il trattamento più efficace I l’utilizzo di materia- vivaisti al fine di de- fitoplasmi sono associati a malat- le di moltiplicazione è quello a 52 °C per 45 minuti, classarne gli impianti tie che portano rapidamente al de- sano. ma richiede cautela perché è ove la malattia fosse perimento e poi alla morte delle In Piemonte i dan- prossimo alla soglia di danno presente, non si è ri- piante (Conti, 2001). Tra queste le ni derivati dalla pre- sulla vitalità del materiale velato risolutivo. Tra più comuni sono il legno nero (LN) e la senza nei vigneti di i fattori di rischio va flavescenza dorata (FD) che, caratteriz- queste malattie sono segnalata, infatti, la zate da una medesima sintomatologia, particolarmente gravi e negli ultimi an- possibilità che il periodo di latenza del- si distinguono nettamente da un punto ni si è verificata una recrudescenza del- la malattia sia più lungo dei due anni di vista epidemiologico. Il legno nero è l’infezione, con particolare riferimento correntemente considerati sufficienti in un’infezione solitamente non epidemi- al legno nero. In questa difficile situa- assenza di sintomi, riferibili sulle piante ca causata da fitoplasmi del tipo Stolbur zione, il settore vivaistico è stato spesso madri, oppure, che l’infezione interessi trasmessi da una cicalina (Hyalesthes additato tra i responsabili della diffusio- il materiale di portinnesto, per il quale obsoletus Signoret) la cui efficienza come ne della malattia. Sebbene siano altre, e manca la garanzia di un adeguato con- vettore è ritenuta modesta (Sforza et al., ben note, le cause dell’epidemia (manca- trollo dei vigneti di origine. 1998). La flavescenza dorata, causata da ti estirpi, mancata o insufficiente esecu- Vantaggi e svantaggi A livello vivaistico, tuttavia, un pos- sibile concreto ridimensionamento del problema, se non la sua soluzione, po- trebbe venire dall’impiego di tecniche di risanamento da impiegarsi sul mate- riale di moltiplicazione (marze e talee di portinnesto oppure barbatelle) preli- minarmente o successivamente alla sua moltiplicazione. Per quanto riguarda la flavescenza dorata, infatti, Caudwell in Francia sin dal 1966 ha messo in evi- denza che questa malattia poteva esse- re eliminata dal legno di piante infette grazie ad un trattamento in acqua calda. Secondo l’Autore l’immersione in acqua di marze e talee a temperature di alme- no 45 °C per tre ore oppure di 50 °C per 45 minuti erano sufficienti ad inattivare Sintomi da fitoplasmi su cultivar a uva rossa 62 L’Informatore Agrario • 24/2007
  • 2. T AV V E R S I TÀ TECNICA DELLE PIANTE TABELLA 1 - Resa in barbatelle di 1ª scelta da materiale termotrattato in acqua (marza e portinnesto) presso diversi vivai nei tre anni di prova (2004-06) 45 °C 50 °C Innesti/ per per Test 3 45 Cultivar Portinnesto tesi (%) ore min. (n.) (%) (%) 2004 Barbera Kober 5BB 200 67 66 61 Barbera Kober 5BB 100 68 59 52 Cortese 1103 P 250 82 − 88 Chardonnay Kober 5BB 300 − 79 − Dolcetto Kober 5BB 200 43 41 53 Favorita 1103 P 200 84 79 87 Vermentino 1103 P 200 59 55 52 50 °C 52 °C Innesti/ per per Test 45 45 Cultivar Portinnesto tesi (%) min. min. (n.) (%) (%) Attrezzatura per la termoterapia in acqua usata per la sperimentazione 2005 Barbera Du Lot 7.700 − 92 − i fitoplasmi eventualmente presenti nel nei confronti del «mal dell’esca» (Fou- Barbera 161-49 10.000 − 67 − materiale legnoso. Studi più recenti dello rie e Halleen, 2004; Larignon e Molot, Barbera Kober 5BB 250 51 54 65 stesso Caudwell (Caudwell et al., 1990) e 2004; Moretti et al., 2005), ampelopatia Barbera Kober 5BB 4.000 68 65 – di altri autori (Borgo et al., 1999; Bianco di origine fungina, sempre più diff usa Dolcetto Kober 5BB 250 84 65 – et al., 2000; Boidron e Grenan, 1992; Tas- nei giovani vigneti. Dolcetto Kober 5BB 300 49 52 45 sart-Subirats et al., 2003) hanno confer- Favorita Kober 5BB 300 39 39 – mato l’efficacia del trattamento nei con- L’esperienza piemontese Freisa Kober 5BB 600 65 50 – fronti dell’agente di FD e, con qualche Moscato Kober 5BB 500 80 65 – eccezione, di LN. L’introduzione della Attrezzatura bianco termoterapia in acqua nella filiera vivai- per il bagno termoterapico Moscato stica quale pratica corrente consentireb- Kober 5BB 200 41 47 49 bianco be, quindi, di aumentare sensibilmente Prendendo spunto dall’esperienza Nebbiolo Kober 5BB 700 51 52 – la garanzia di fornire ai viticoltori mate- francese, all’inizio del 2004, l’Unità di Bosco 1103 P 250 31 62 – riale esente da questi patogeni. Grugliasco (Torino) dell’Istituto di viro- Pigato 1103 P 1.000 62 72 – La termoterapia ha trovato una certa logia vegetale del Cnr, in collaborazione Rossese 1103 P 300 67 61 – diff usione in Francia, mentre in Italia è con il Vivalb con sede a Vaccheria di Al- 2006 stata applicata sino ad oggi in pochi casi ba (Cuneo), ha fatto realizzare e messo Arneis Kober 5BB 300 82 86 64 e solo in via sperimentale, con successo in funzione un impianto automatizzato per quanto riguarda l’efficienza del risa- per il trattamento in acqua calda del ma- Barbera SO 4 300 88 90 81 namento, ma con risultati contrastanti teriale legnoso di moltiplicazione fina- Barbera Kober 5BB 330 80 87 67 sull’effetto depressivo nei confronti della lizzato alla prevenzione della diff usione Dolcetto Kober 5BB 400 82 78 81 successiva vitalità del materiale di pro- dei fitoplasmi. L’attrezzatura è stata inte- Dolcetto 1103 P 300 74 70 80 pagazione (Frausin et al., 1999; Moretti e ramente finanziata dai Vivaisti aderenti Freisa Kober 5BB 400 74 86 64 Anaclerio, 2000; Moretti et al., 2002). La alla Vignaioli Piemontesi. Il prototipo Grignolino 3309 300 87 88 87 principale remora alla diffusione di que- piemontese dispone una doppia vasca, Moscato SO 4 300 88 90 86 sta tecnica, oltre al prezzo dell’attrezza- una per il preriscaldamento (atto a ri- bianco tura, consiste infatti nella riduzione del- durre gli shock termici) e di una secon- Moscato 3309 300 81 81 72 la vitalità del materiale di propagazione da per il trattamento vero e proprio; di bianco con effetti più o meno penalizzanti sulle una gabbia per il caricamento automa- Moscato 1103 P 300 88 88 55 rese in vivaio. tico (che consente ad ogni turno di trat- bianco Occorre, inoltre, ricordare che la ter- tare consistenti quantitativi di materia- Nebbiolo Kober 5BB 300 69 61 87 moterapia in acqua calda del materia- le: 20.000 talee in mazzi oppure 100.000 Vermentino 3309 330 79 81 61 le legnoso in fase di moltiplicazione marze spezzonate in sacchi a rete); di un elimina Agrobacterium tumefaciens o sistema ramificato di sensori in grado di Gli effetti negativi sulla vitalità e lo sviluppo delle barbatelle in vivaio sono «rogna» (Bazzi et al., 1991), nemato- gestire con molta precisione la tempera- stati modesti: le riduzioni della resa di e fi llossera (Hamilton, 1997) e pa- tura impostata in tutti i punti della vasca in barbatelle di 1° scelta sono variate re avere una certa efficacia preventiva (migliorando l’efficienza del trattamento) da 0 al 20% a seconda delle cultivar. 24/2007 • L’Informatore Agrario 63
  • 3. T AV V E R S I TÀ DELLE PIANTE TECNICA e, grazie ad uno idoneo soft ware, della possibilità di variare a piacimento i pa- rametri di temperatura e durata, oltre che fornire una documentazione stam- pata e dettagliata sui modi e i tempi del trattamento eseguito. Effetti sul risultato vivaistico Grazie alla disponibilità di tale attrez- zatura e ad uno specifico finanziamen- to della Regione Piemonte è stato avvia- to un programma triennale di ricerca (2004-06) finalizzato all’ottimizzazione della tecnica per una sua corretta utiliz- zazione da parte del settore vivaistico at- ta a minimizzarne gli effetti negativi sul materiale di moltiplicazione. La sperimentazione ha previsto l’ese- cuzione del bagno termoterapico utiliz- zando svariati abbinamenti di tempera- ture e tempi su marze e talee di portin- nesto prima dell’innesto al tavolo. Sono stati trattati migliaia di «pezzi» (e rela- tivi testimoni non trattati) di numerose 1 2 cultivar per riprodurre una situazione in Ottimo sviluppo ( foto 1) e mancato attecchimento ( foto 2) degli innesti-talea in vivaio scala semi-industriale. dopo termoterapia in acqua a 50 °C per 45 minuti e a 55 °C per 45 minuti rispettivamente La verifica della ripresa in vivaio del materiale in prova è stata suddivisa su via sottolineato come le rese del trattato nore diametro dei tralci, al midollo più diversi vivaisti in modo di avere repliche non infrequentemente siano state addi- o meno espanso, al diverso contenuto di e ridurre eventuali effetti depressivi im- rittura migliori di quelle del testimone. sostanze di riserva, ecc.). putabili alla gestione del singolo vivaio e Pur in presenza di una certa variabilità Le barbatelle prodotte con marze e ta- non al trattamento. Sono stati effettuati nelle rese a seconda delle diverse cam- lee di portinnesto termotrattate, inol- controlli dopo la forzatura, nel periodo pagne vivaistiche (qualità di partenza tre, una volta messe a dimora in vigneto estivo in barbatellaio del materiale utilizza- hanno fornito un attecchimento e uno e, in modo particolar- to, andamento stagio- sviluppo normali nel primo anno dal- mente approfondito, Permane l’interrogativo nale dell’annata, fat- l’impianto. dopo l’estirpo delle sulla completa efficienza tori casuali, ecc.) si barbatelle. risanante della termoterapia può quindi afferma- Effetti sulla ripresa Una percentuale in acqua per quanto riguarda re che il «rischio» o il in vigneto del materiale trattato il legno nero «danno» conseguen- è stato controllato an- te al trattamento è più Il trattamento termoterapico può esse- che nei vigneti in cui che tollerabile a fronte re effettuato anche sulle barbatelle prima è stato successivamente impiantato per della possibilità da parte dei vivaisti di del confezionamento e della successiva verificarne il comportamento agronomi- fornire ai viticoltori barbatelle meglio commercializzazione. Tale pratica, ad co nel lungo periodo. garantite nei confronti delle infezioni esempio, è applicata sistematicamente in La sperimentazione ha confermato co- di FD e LN. Francia nella produzione di materiale di me idonee da un punto di vista vivaistico Tra i fattori fondamentali che ottimiz- «base». Tra gli svantaggi rispetto al trat- le «combinazioni» 45 °C per 3 ore, 50 °C zano la termoterapia in acqua riducendo- tamento su marze e talee, va segnalato il e 52 °C per 45 minuti. La combinazione ne i potenziali effetti negativi collaterali rischio di una minore efficacia risanan- 45 °C per 3 ore, tuttavia, è stata poco ap- vanno ricordati: te del bagno caldo, essendo la barbatella prezzata dai vivaisti in quanto richiede • l’efficienza delle attrezzature a dispo- un’entità più complessa rispetto a marze tempi lunghi che mal si conciliano con sizione e in particolare la possibilità di e talee legnose. L’altro aspetto negativo grandi quantità di materiale da trattare, effettuare un pre-riscaldamento del ma- riguarda la possibilità che eventuali ri- mentre quella a 52 °C × 45’ ha determi- teriale prima del trattamento vero e pro- duzioni di vitalità del materiale a causa nato più frequentemente un certo calo prio; del trattamento si manifestino in vigne- nella resa vivaistica. • la buona lignificazione dei materiali to (quindi a carico del viticoltore) e non I risultati ottenuti indicano che gli ef- di moltiplicazione utilizzati; in vivaio (rischio d’impresa del vivaista) fetti negativi sulla vitalità e lo sviluppo • la riduzione dei tempi di stoccaggio con gli inevitabili contenziosi che ne de- delle barbatelle in vivaio sono stati mo- in frigo intercorrenti tra il trattamento riverebbero. desti, con riduzioni della resa in barba- e l’innesto; Le prove su scala semi-industriale con- telle di 1a scelta variabili da 0 a 20% a se- • una diversa sensibilità varietale (ascri- dotte nel corso del 2006, in collaborazio- conda delle cultivar (tabella 1). Va tutta- vibile probabilmente al maggiore o mi- ne con la Coldiretti di Asti, hanno con- 64 L’Informatore Agrario • 24/2007
  • 4. T AV V E R S I TÀ TECNICA DELLE PIANTE sentito di verificare che il trattamento a A fine 2006 nessuna delle piantine in lente alla produzione di oltre 2.000.000 50 °C × 45 minuti applicato alla barba- vaso mostrava sintomi ascrivibili a fi- di barbatelle. A tutela del viticoltore ac- tella prima dell’impianto in vigneto non toplasmi. Le analisi molecolari hanno quirente diviene quindi inderogabile il ha provocato riduzioni quantificabili di escluso nel materiale, trattato e non, la rilascio di una «certificazione» sull’av- attecchimento rispetto al testimone non presenza del fitoplasma FD, mentre il venuto trattamento. La Vignaioli Pie- trattato. Unica differenza riferibile alle fitoplasma LN è stato riscontrato in 4 montesi si è posta per prima il problema piantine trattate è stato un ritardo di 10- campioni sul totale dei 13 non trattati istituendo tra i vivaisti suoi soci, che pra- 15 giorni nel germogliamento a parità di sopravvissuti (pari al 30,8 %) e in 5 cam- ticano la termoterapia in acqua, un con- data di impianto, ritardo peraltro rias- pioni sul totale dei 22 sopravvissuti al sorzio denominato «Orme di Vite®» che, sorbito rapidamente tanto che in estate lo trattamento a 50 °C per 45 minuti (pari grazie a un sistema di certificazione di sviluppo tra piantine trattate e non, risul- al 22,7%). Solo le 14 piantine derivate da fi liera ISO-2001, è in grado di garantire tava perfettamente omogeneo. talee trattate a 52 ° C per 45 minuti sono all’utente finale, con apposito marchio A favore del trattamento alla barba- risultate tutte esenti da LN (tabella 2). in etichetta, sia l’origine dei materiali di tella prima dell’impianto si può ascrive- Tali dati, sebbene preliminari, evi- moltiplicazione sia la corretta esecuzione re il pregio di «ripulire» esternamente la denziano quindi un effetto solo par- del trattamento termoterapico. barbatella eliminando zialmente positivo del batteri, spore di critto- trattamento a 50° per Conclusioni game, uova di vettori o Il trattamento risulta 45 minuti nell’elimi- quant’altro eventual- efficace contro il fitoplasma nazione del fitoplasma Il Piemonte, grazie all’attivismo dei mente presente sulla della flavescenza dorata agente di LN, confer- suoi vivaisti (e all’impulso dato dall’atti- sua superficie. Tratta- mando alcune pre- vità sperimentale avviata in questo speci- re la barbatella prima cedenti segnalazioni fico settore), è divenuto un «laboratorio» della commercializzazione, inoltre, per- (Borgo et al., 1999; Bianco et al., 2000). nazionale per l’applicazione su scala in- mette di evitare i mesi di soggiorno in L’efficienza risanante del trattamento dustriale della tecnica della termoterapia barbatellaio dopo il trattamento, perio- sembrerebbe, invece, ottimale a 52 °C in acqua, a cui molti guardano per ca- do in cui potrebbero verificarsi inocu- per 45 minuti; l’utilizzo di tale «com- pire se valga la pena di seguirne l’esem- lazioni da vettori infetti nel caso venisse binazione», tuttavia, richiede una certa pio. È evidente, infatti, l’onerosità che meno la protezione con gli idonei presidi cautela in quanto prossima alla soglia di tale intervento comporta in termini ge- insetticidi. danno sulla vitalità del materiale. stionali e di costi di produzione, nonché il rischio della non totale innocuità del Verifica dell’efficienza Il vivaismo piemontese trattamento sulla vitalità del materiale risanante sul legno nero adotta la termoterapia di moltiplicazione. Permane, inoltre, l’interrogativo sulla A fronte delle numerose esperienze spe- A fronte dei buoni risultati riscontrati completa efficienza risanante per quan- rimentali (Caudwell et al., 1990; Borgo et nei primi due anni di sperimentazione, to riguarda il legno nero. Detto questo, al., 1999; Bianco et al., 2000; Tassart-Su- a partire dalla campagna 2006 la parte è indubbio che la termoterapia in acqua birats et al., 2003) che dimostrano l’effi- tecnicamente più evoluta del vivaismo effettuata nei tempi e nei modi corretti, cienza risanante della termoterapia in piemontese ha creduto in questa tecni- oltre che con le idonee attrezzature, può acqua (Borgo et al., 1999; Bianco et al., ca, non solo fruendo dell’attrezzatura essere una concreta possibilità per ottene- 2000), sia sulla FD che sul LN, ve ne so- presso il Vivalb per termotrattare alme- re materiali esenti da fitoplasmi a livello no alcune che indicano nel LN un fito- no una parte della propria produzione vivaistico. Va tuttavia ribadito che il mate- plasma di più difficile eradicazione. Si è vivaistica, ma in diversi casi dotandosi riale di moltiplicazione trattato, una volta voluto pertanto confermare tali risultati di una propria attrezzatura allo scopo. posto in campo, è comunque soggetto al anche con i vitigni e nelle condizioni di In Piemonte (unico esempio a livello na- rischio di reinfezione nel caso non venga- operatività locali. Nel 2006 talee legnose zionale) nel 2006 è stato sottoposto a ba- no posti in essere i necessari accorgimenti provenienti da piante con sintomatologia gno termoterapico un quantitativo molto nei confronti dell’insetto vettore. • evidente e risultate infette dal fitoplasma consistente di materiale legnoso equiva- Franco Mannini del LN sono state suddivise in tre lotti, Cristina Marzachì di cui uno, in qualità di testimone, non è TABELLA 2 - Saggi molecolari (*) su Istituto virologia vegetale - Cnr - Torino stato trattato e due invece sono stati sot- piantine in vaso ottenute da talee f.mannini@ivv.cnr.it toposti a bagno termoterapico a 50 °C per infette da legno nero sottoposte 45 minuti e a 52 °C per 45 minuti. Suc- a termoterapia in acqua nel 2006 Gli autori ringraziano N. Argamante e F. Ghilino cessivamente le talee sono state poste a dell’Ivv-Cnr, C. Costa e S. Piano della Vignaioli Piante Saggi Legno nero Piemontesi, M. Bergantin della Coldiretti di Asti radicare in vaso e conservate sotto rete Tesi vive in PCR (piante infette) per la collaborazione alla raccolta dei dati, e i anti-insetto. Le piantine sopravvissute vaso (n.) (n.) Vivai Vivalb, F.lli Nicola, Porro, Santamaria, n. % (49) sono state monitorate nel corso del- Massaro e Vinci per aver ospitato le prove. Test 13 13 4 30,8 la stagione vegetativa per rilevare l’even- La sperimentazione è stata finanziata dal 50 °C per 45’ 22 22 5 22,7 tuale comparsa di sintomi. In parallelo Progetto della Regione Piemonte «Studi 52 °C per 45’ 14 14 0 0 campioni di foglie prelevati dalle piante sulla flavescenza dorata della vite e sul suo in vaso sono stati sottoposti ad analisi (*) PCR + RFLP. vettore Scaphoideus titanus: epidemiologia, PCR-nested seguita da RFLP per eviden- diagnostica, prevenzione, contenimento». Soltanto le 14 piantine derivate da talee ziare l’eventuale persistenza del fitopla- trattate a 52 °C per 45 minuti sono La bibliografia sarà consultabile all’indirzzo sma (Marzachì e Boarino, 2002). risultate tutte esenti da legno nero. www.informatoreagrario.it/bancadati 24/2007 • L’Informatore Agrario 65
  • 5. T AV V E R S I TÀ TECNICA DELLE PIANTE BIBLIOGRAFIA des bois de vigne atteints de la Flavescen- Moretti G., Anaclerio F. (2000) - Influen- ce dorée. Progrès Agricole et Viticole, 107, za del trattamento con acqua calda su ta- Bazzi C., Stefani E., Gozzi R., Burr T.J., (12): 281-286. lee di alcuni vitigni (Vitis vinifera L.) - I. Moore C.L. Anaclerio F. (1991) - Hot-wa- Indicazioni preliminari. Vignevini, 27, ter treatment of dormant grape cuttings: Conti M. (2001) - Giallumi della vite. In- (7/8): 88-94. its effects on Agrobacterium tumefaciens formatore fitopatologico, 51, (4): 35-40. and on grafting and growth of vine. Vitis, Moretti G., Anaclerio F., Gardiman M., 30, 177-187. Fourie P. H., Halleen F. (2004) - Proac- Lovat L. (2002) - Trattamento con ac- tive control of Petri disease of grapevine qua calda su legno di marze e su radici di Bianco P.A., Fortusini A., Scattini G., through treatment of propagation mate- barbatelle innestate di alcuni vitigni (Vi- Casati P., Carraro S., Torresin G.C. rial. Plant Disease, 88, (11): 1241-1245. tis vinifera L.) - II. Effetti sull’innesto e (2000) - Prove di risanamento di mate- sulla ripresa delle barbatelle. Vignevini, riale viticolo affetto da Flavescenza dora- Frausin C., Gregoris A., Anaclerio F. 29, (9): 84-91. ta mediante termoterapia. Informatore (1999) - Verifica di pratica utilizzazio- Fitopatologico, 50, (4): 43-49. ne della tecnica di termoterapia in acqua Moretti G., Gardiman M., Lovat L. calda per il risanamento di talee di vite (2005) - Moltiplicazione per innesto di Boidron R., Grenan S. (1992) - Appareil affette da giallume (GY) - Atti Convegno marze e talee di vite affette da mal del- à eau chaude pour le traitement des bois ‘Flavescenza dorata e legno nero della vite l’esca. Informatore fitopatologico, 55, contre la flavescence dorée. Progrès Agri- in Friuli-Venezia Giulia, 85-90. (9):52-57. cole et Viticole, 109, (12): 271-273. Hamilton R. (1997) - Hot water treatment Sforza R., Clair D., Daire X., Larrue Borgo M., Murari E., Sartori S., Zanzotto of grapevine propagation material. The J., Baudon-Padieu E. (1998) - The role of A., Sancassani P., Bertaccini A. (1999) - Australian Grapegrower & Winemaker, Hyalesthes obsoletus (Hemiptera Cixii- Termoterapia per eliminare i fitoplasmi da (4): 21-22. dae) in the occurrence of Bois noir of gra- vite. Informatore Agrario, 55, (24): 47-51. pevine in France. J. Phytopathology, 146: Larignon P., Molot B. (2004) - Les ma- 549-556. Caudwell A. (1966) - L’inhibition in vi- ladies du bois, expérimentations en cours vo du virus de la Flavescence dorée par et premiers résultats. Progrès Agricole et Tassart-Subirats V., Clair D., Grenan la chaleur. «Etudes de virologie». An- Viticole, 121, (21): 459-463. S., Boudon-Padie E., Larrue J. (2003) nales des Epiphyties, (N.° hors série), - Hot water treatment: curing efficiency 17: 61-66. Marzachì C., Boarino, A. (2002) - Dia- for Phytoplasma infection and effect on gnosi molecolare delle malattie da fitopla- plant multiplication material. Ex. Ab- Caudwell A., Larrue J., Valat C., Grenan smi della vite. Informatore Fitopatologico, stracts 14th ICVG Conference, Locoro- S. (1990) - Les traitements a l’eau chaude 52 (10): 36-41 tondo (BA), 69-70. 24/2007 • L’Informatore Agrario 1