2. Nel corso della ricerca
psicoanalitica sullo sviluppo
della mente umana, Sigmund
Freud articolò il tema dello
"sviluppo psicosessuale" e dei
processi della Libido in cinque
fasi.
Nel corso della ricerca
psicoanalitica sullo sviluppo
della mente umana, Sigmund
Freud articolò il tema dello
"sviluppo psicosessuale" e dei
processi della Libido in cinque
fasi.
Nel corso della ricerca
psicoanalitica sullo sviluppo
della mente umana, Sigmund
Freud articolò il tema dello
"sviluppo psicosessuale" e dei
processi della Libido in cinque
fasi.
Nel corso della ricerca
psicoanalitica sullo sviluppo
della mente umana, Sigmund
Freud articolò il tema dello
"sviluppo psicosessuale" e dei
processi della Libido in cinque
fasi.
3. Freud definisce il bambino un "perverso polimorfo"; il bambino
in tal senso è perverso in quanto ricerca il piacere senza
alcuna finalità riproduttiva (è importante notare come questa
"perversione" non abbia alcuna valenza morale negativa). È,
inoltre, polimorfo, poiché ricerca il piacere attraverso vari
organi e tramite diverse zone erogene, e riceve gratificazione
edonistica sia dal contatto col padre che con la madre.
Il bambino è facilitato in questo dall'assenza di un Super Io e
dell'imposizione morale prodotta dall'educazione.
4. Freud suddivise lo sviluppo del bambino
in 5 fasi successive:
Freud suddivise lo sviluppo del bambino
in 5 fasi successive:
Fase Orale (0-18 mesi)
Fase Anale (18-36 mesi)
Fase Fallica (3-6 anni)
Fase di Latenza (dai 6 anni alla pubertà)
Fase Genitale (dalla pubertà in poi)
Fase Orale (0-18 mesi)
Fase Anale (18-36 mesi)
Fase Fallica (3-6 anni)
Fase di Latenza (dai 6 anni alla pubertà)
Fase Genitale (dalla pubertà in poi)
5. 1. Fase Orale1. Fase Orale
Lo sviluppo sessuale (libido) ha inizio con l’avvio
alla vita dopo la nascita di un bambino e si
concentra nella zona orale. La bocca è l’organo
con il quale il bambino entra in contatto con la
madre, attraverso il suo seno. In questo periodo
della vita del bambino la sua relazione
fondamentale con il mondo esterno è di tipo
nutritivo, con la madre. La libido, energia sessuale,
si concentra nella bocca. Il fanciullo in questa fase
tende a portare tutto alla bocca, dal seno della
madre agli oggetti che lo interessano. La bocca
diventa il suo mezzo di contatto con il mondo. Le
fissazioni relative a questa fase sono dette
fissazioni orali, e derivano dalla lunghezza
eccessiva o eccessivamente corta di questo
periodo.
Lo sviluppo sessuale (libido) ha inizio con l’avvio
alla vita dopo la nascita di un bambino e si
concentra nella zona orale. La bocca è l’organo
con il quale il bambino entra in contatto con la
madre, attraverso il suo seno. In questo periodo
della vita del bambino la sua relazione
fondamentale con il mondo esterno è di tipo
nutritivo, con la madre. La libido, energia sessuale,
si concentra nella bocca. Il fanciullo in questa fase
tende a portare tutto alla bocca, dal seno della
madre agli oggetti che lo interessano. La bocca
diventa il suo mezzo di contatto con il mondo. Le
fissazioni relative a questa fase sono dette
fissazioni orali, e derivano dalla lunghezza
eccessiva o eccessivamente corta di questo
periodo.
6. 2. Fase Anale2. Fase Anale
Dai due ai quattro anni di vita, il bambino impara a
controllare la muscolatura sfinterica e, di
conseguenza, ad utilizzare i servizi igienici per
l'espulsione delle feci, senza avere più bisogno del
pannolino. In questo periodo, il bambino trova piacere
nel controllare la muscolatura dello sfintere anale e
sente la necessità di controllare e disciplinare la
propria richiesta di piacere. Lo svezzamento lascia
sempre un segno nel carattere dell’individuo. Il tipo
anale è ostile, tende all’isolamento affettivo, è avaro,
diffidente etc. Il bambino, dai due ai circa quatto anni
di vita, impara a sviluppare la sua autostima e la sua
autonomia. Le fissazioni provocate in questa fase,
denominata: fissazioni anali, sono provocate
principalmente dal modo in cui è stato imposto al
bambino l'uso del vasino. Le feci rappresentano per il
bambino il suo regalo per l'adulto, il primo elemento
che sgorga da lui, la prima esperienza nella quale,
oltre a ricevere, può anche produrre, dare.
Dai due ai quattro anni di vita, il bambino impara a
controllare la muscolatura sfinterica e, di
conseguenza, ad utilizzare i servizi igienici per
l'espulsione delle feci, senza avere più bisogno del
pannolino. In questo periodo, il bambino trova piacere
nel controllare la muscolatura dello sfintere anale e
sente la necessità di controllare e disciplinare la
propria richiesta di piacere. Lo svezzamento lascia
sempre un segno nel carattere dell’individuo. Il tipo
anale è ostile, tende all’isolamento affettivo, è avaro,
diffidente etc. Il bambino, dai due ai circa quatto anni
di vita, impara a sviluppare la sua autostima e la sua
autonomia. Le fissazioni provocate in questa fase,
denominata: fissazioni anali, sono provocate
principalmente dal modo in cui è stato imposto al
bambino l'uso del vasino. Le feci rappresentano per il
bambino il suo regalo per l'adulto, il primo elemento
che sgorga da lui, la prima esperienza nella quale,
oltre a ricevere, può anche produrre, dare.
7. 3. Fase
Fallica
3. Fase
Fallica
I bambini e le bambine si confrontano con il complesso di
Edipo, una chiara analogia con la tragedia greca dell'
«Edipo Re», utilizzata da Freud per facilitare la
comprensione di questo importante passaggio nello
sviluppo psicosessuale dei bambini dai circa quattro ai
circa sei anni di vita. I bambini si innamorano del genitore di
sesso opposto e provano ostilità per quello dello stesso
sesso. Secondo Freud i bambini escono dalla fase edipica
in due modi diversi. Se maschi, con la paura di castrazione,
temendo che i sentimenti d’amore verso la madre e di
ostilità verso il padre siano puniti facendogli scomparire dal
corpo quella zona che rappresenta il centro della sessualità.
Per questo timore, il bambino comprende di non poter
combattere per l’egemonia sulla madre contro il padre,
soprattutto perché è molto più forte di lui, inoltre il padre
rappresenta colui che è veramente desiderato
sessualmente dalla madre. Nel periodo edipico le femmine
provano una profonda invidia per la madre che riceve dal
papà l'oggetto di amore che a lei manca. E' quella che
Freud chiama invidia per il pene e secondo lui è proprio
questa invidia a generare l'Edipo nella femmina. Non
avendo il pene la bambina si sente inferiore e prova rabbia
nei confronti della mamma che ha permesso che nascesse
senza pene.
I bambini e le bambine si confrontano con il complesso di
Edipo, una chiara analogia con la tragedia greca dell'
«Edipo Re», utilizzata da Freud per facilitare la
comprensione di questo importante passaggio nello
sviluppo psicosessuale dei bambini dai circa quattro ai
circa sei anni di vita. I bambini si innamorano del genitore di
sesso opposto e provano ostilità per quello dello stesso
sesso. Secondo Freud i bambini escono dalla fase edipica
in due modi diversi. Se maschi, con la paura di castrazione,
temendo che i sentimenti d’amore verso la madre e di
ostilità verso il padre siano puniti facendogli scomparire dal
corpo quella zona che rappresenta il centro della sessualità.
Per questo timore, il bambino comprende di non poter
combattere per l’egemonia sulla madre contro il padre,
soprattutto perché è molto più forte di lui, inoltre il padre
rappresenta colui che è veramente desiderato
sessualmente dalla madre. Nel periodo edipico le femmine
provano una profonda invidia per la madre che riceve dal
papà l'oggetto di amore che a lei manca. E' quella che
Freud chiama invidia per il pene e secondo lui è proprio
questa invidia a generare l'Edipo nella femmina. Non
avendo il pene la bambina si sente inferiore e prova rabbia
nei confronti della mamma che ha permesso che nascesse
senza pene.
8. 4. Fase di
Latenza
4. Fase di
Latenza
La fase di latenza non rientra tra le fasi
psicosessuali, in quanto in essa la libido è
"dormiente" e le pulsioni sessuali, se la rimozione è
stata eseguita correttamente, vengono sublimate
verso altri scopi. Secondo Freud, questa fase serve
al bambino per incrementare la socializzazione e
sviluppare rapporti amicali con i membri dello
stesso sesso, focalizzando la sua attenzione sulle
attività che caratterizzeranno il suo sviluppo fisico
(scuola e atletica).
Il gioco diviene più realistico e meno caratterizzato
da fantasie e sentimentalismi, sebbene di sovente
appaiano sogni ad occhi aperti e ritiri nel mondo
interiore. I compiti della fase di latenza
comprendono lo sviluppo di un notevole senso di
dominio e di competenza, di moralità e di stabile
autostima. Inoltre, avviene un ulteriore sviluppo
dell'identità di genere, attraverso la piena
identificazione con il genitore del medesimo sesso.
La fase di latenza non rientra tra le fasi
psicosessuali, in quanto in essa la libido è
"dormiente" e le pulsioni sessuali, se la rimozione è
stata eseguita correttamente, vengono sublimate
verso altri scopi. Secondo Freud, questa fase serve
al bambino per incrementare la socializzazione e
sviluppare rapporti amicali con i membri dello
stesso sesso, focalizzando la sua attenzione sulle
attività che caratterizzeranno il suo sviluppo fisico
(scuola e atletica).
Il gioco diviene più realistico e meno caratterizzato
da fantasie e sentimentalismi, sebbene di sovente
appaiano sogni ad occhi aperti e ritiri nel mondo
interiore. I compiti della fase di latenza
comprendono lo sviluppo di un notevole senso di
dominio e di competenza, di moralità e di stabile
autostima. Inoltre, avviene un ulteriore sviluppo
dell'identità di genere, attraverso la piena
identificazione con il genitore del medesimo sesso.
9. 5. Fase
Genitale
5. Fase
Genitale
La fase genitale ha inizio con la pubertà,
protraendosi poi per tutta la vita
dell'individuo, consentendogli di
sviluppare relazioni significative con il
sesso opposto, grazie all'energia libidica
nuovamente concentrata nella zona
genitale.
Secondo Freud, se si sono generate
fissazioni durante le precedenti fasi, non
ci sarà sufficiente energia sessuale per
permettere un pieno sviluppo della fase
genitale. A questo proposito, è
necessario risolvere ogni eventuale
fissazione al fine di ottenere un completo
ed equilibrato sviluppo psicosessuale.
La fase genitale ha inizio con la pubertà,
protraendosi poi per tutta la vita
dell'individuo, consentendogli di
sviluppare relazioni significative con il
sesso opposto, grazie all'energia libidica
nuovamente concentrata nella zona
genitale.
Secondo Freud, se si sono generate
fissazioni durante le precedenti fasi, non
ci sarà sufficiente energia sessuale per
permettere un pieno sviluppo della fase
genitale. A questo proposito, è
necessario risolvere ogni eventuale
fissazione al fine di ottenere un completo
ed equilibrato sviluppo psicosessuale.
10. RiassuntoRiassunto
Nel corso della sua ricerca sulla psiche umana, Sigmund Freud suddivise lo sviluppo psicosessuale in
fasi. Egli, infatti, divise la vita del bambino in cinque fasi di successivo sviluppo psicosessuale:
Fase orale;
Fase anale;
Fase fallica;
Fase di latenza;
Fase genitale.
L'importanza di questa nuova concezione di Freud è stata soprattutto nel non identificare più la
sessualità con l'attività genitale dell'individuo adulto, ma nello scoprire che esiste anche una
sessualità nel bambino. Con questo termine, infatti, Freud identificava la "ricerca del piacere
fisico", che è presente in ogni momento della vita di un individuo.
Nel corso della sua ricerca sulla psiche umana, Sigmund Freud suddivise lo sviluppo psicosessuale in
fasi. Egli, infatti, divise la vita del bambino in cinque fasi di successivo sviluppo psicosessuale:
Fase orale;
Fase anale;
Fase fallica;
Fase di latenza;
Fase genitale.
L'importanza di questa nuova concezione di Freud è stata soprattutto nel non identificare più la
sessualità con l'attività genitale dell'individuo adulto, ma nello scoprire che esiste anche una
sessualità nel bambino. Con questo termine, infatti, Freud identificava la "ricerca del piacere
fisico", che è presente in ogni momento della vita di un individuo.