2. Sommario
La ricerca «Enogastronomia: un plus per la
vacanza» : metodologia
Analisi quantitativa
Sondaggi web
Analisi qualitativa
Case history
Strategie di gestione
3. Autore: Melania Cammisa – Paolo Matrisciano
Software: SPSS (Statistical Package for the Social Science)
Tipo di rilevazione: questionario effettuato tramite interviste telefoniche –
web
Oggetto: Enogastronomia nuovo plus della vacanza
Universo di riferimento: popolazione italiana in età di voto
Numerosità campionaria: 850
Dati raccolti: in forma casuale per area geografica di residenza sulla
quota di interviste telefoniche
I dati, pur non essendo distribuiti in maniera prettamente casuale, sono
numerosi. La numerosità è tale per cui è stato possibile lavorare in modo
attendibile sulle aree geografiche
Estensione territoriale: nazionale
Periodo di realizzazione delle interviste: febbraio/marzo 2014
4. INTRODUZIONE
La ricerca esplora quanto l’offerta enogastronomica di un
territorio sia percepita come espressione dell’italianità e se
l’enogastronomia è considerata espressione di cultura
popolare o d’élite. E ancora, se il turista, quando sceglie il
luogo della vacanza o del viaggio in Italia, si informa sui piatti
e sui prodotti della cucina locale.
Lo studio, inoltre, focalizza l’attenzione sugli elementi
(monumenti, sport, vita notturna, vini/piatti tipici) che il turista
italiano ritiene più importanti nella scelta di una località
italiana.
L’obiettivo della ricerca è quello di verificare se i prodotti
enogastronomici risultano essere delle icone di un
territorio italiano.
10. 1. Ritiene che il cibo e i prodotti enogastronomici rappresentino
un’espressione del patrimonio culturale del territorio italiano? Si
no
11. Suddivisione delle risposte per area geografica
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
No Si No Si No Si No Si No Si
Centro Isole Nord Est Nord Ovest Sud
Area geografica
Percentuale
16. 3. Su quale elemento di attrattiva si basa la scelta del luogo di
vacanza in Italia?
- Monumenti, musei, mostre d’arte, concerti ecc. (cultura)
- Sport praticabili (sport)
- Vita notturna
- Vini e piatti tipici (enogastronomia)
17. Scelta Prima scelta Seconda scelta Totale
Cultura 652 73 725
Sport 32 78 110
Vita notturna 59 73 132
Enogastronomia 65 502 567
Totale 808 726 1534
18.
19.
20. 4. L’OFFERTA DI CIBI E VINI TIPICI È ESPRESSIONE
DELL’ITALIANITÀ?
25. 6. Cosa le viene in mente, quando pensa alle regioni sotto indicate:
Toscana
-Galleria degli Uffizi, Firenze
- Vini/Chianti
- Tessitura
□
□
□
Veneto
- P.zza San Marco a Venezia
- Vini/Bardolino
- Vetro di Murano
□
□
□
Emilia-Romagna
- Torri di Bologna, Battistero
di Parma
- Formaggio Parmigiano,
Tortellini
- Ceramiche di Faenza
□
□
□
Sicilia
- Etna, Templi di Agrigento
- Pasticceria/Cannoli
- Ceramiche siciliane
□
□
□
Lazio
- Colosseo
- Abbacchio
- Oreficeria
□
□
□
53. Gli intervistati divisi per fasce di età
ETA'
TOTALE
18-25 26-35 36-45 46-60 0ver 60
110 40 60 102 16 328
33,54% 12,20% 18,29% 31,09% 4,88% 100%
54.
55. Gli intervistati divisi in viaggiatori che prediligono:
• Italia
• Estero
• Italia /Estero
Italia Estero Italia/Estero Totale
58 54 200 312
18,59% 17,31% 64,10% 100,00%
56.
57. QUALI ELEMENTI RITIENE FONDAMENTALI PER L’ACQUISTO DI PIATTI E
PRODOTTI ENOGASTRONOMICI? (Max 3 risposte)
MENU TIPICI DEL LUOGO 302 39,22%
PASSAPAROLA DIRETTO 150 19,48%
ESTETICA DEL LOCALE 124 16,10%
OFFERTE A KM 0 122 15,84%
PASSAPAROLA SUL WEB 46 5,98%
MESSAGGIO PUBBLICITARIO 26 3,38%
TOTALE 770 100,00%
58.
59.
60. QUANDO SI PARLA DI ENOGASTRONOMIA, COSA SI INTENDE
PER SEMPLICITA’ (Max 1 risposta)
CIBO POCO ELABORATO 84 25,77%
SAPORE ESSENZIALE 66 20,25%
ALIMENTI CHE MANTENGONO LA LORO IDENTITA' 176 53,98%
TOTALE 326 100,00%
61.
62.
63. QUANDO SI PARLA DI ENOGASTRONOMIA, COSA SI INTENDE PER
GENUINITA’ (Max 1 risposta)
64.
65.
66. QUANDO SI PARLA DI ENOGASTRONOMIA, COSA SI INTENDE PER
TIPICITA’ (Max 1 risposta)
67.
68.
69. QUALI FONTI UTILIZZA PER CONOSCERE LE
SPECIALITA’ENOGASTRONOMICHE DEL LUOGO VISITATO?
(Max 2 risposte)
GUIDA CARTAEA 84 14,24%
WEB 220 37,29%
GIORNALI/RIVISTE 70 11,86%
PERSONE DEL POSTO 216 36,61%
TOTALE 590 100,00%
70.
71.
72.
73.
74.
75.
76.
77.
78. Secondo lei i cataloghi dei tour operator contengono sufficienti
informazioni sull’offerta enogastronomica dei luoghi proposti?
Si ■ no ■
79. Secondo lei i materiali informativi forniti dai territori contengono
sufficienti informazioni sull’offerta enogastronomica? Si ■ no ■
85. Convivialità = bisogno di
convivenza e di relazione
I bisogni quotidiani partono da una
dimensione dell’esperienza,
della passione, dell’interesse e
non dall’ideologia
86. «Cibo povero e sublime.
Democratico e inclusivo.
Un piatto che unisce.
A Napoli non si dice :
andiamo a mangiare la
pizza, ma andiamo a
farci una pizza insieme.
Che è tutt’altra cosa.
Significa che ci si ritrova in
pizzeria PER ASSAPORARE
IL GUSTO DELLA
CONVIVIALITÀ»
87. ►il consumo di cibo è una particolare
esperienza nella quale il gesto di acquisto si
fonde con stimoli percettivi, sensoriali
ed emozionali. Il prodotto, dunque, perde
importanza in quanto merce fisica, mentre trionfa
la marca (un valore intangibile) in quanto simbolo
o segno di un’esperienza
90. Cucinare
Conoscenza–Tradizione
Conoscere una ricetta e impararla è un processo
tipicamente umano e di socializzazione, di
condivisione
una ricetta condivisa segna le molteplici
dimensioni dell’esperienza, della centralità delle
relazioni, del rapporto con il territorio e
dell’interazione con il quotidiano
92. L’alimentazione un «fatto
sociale» forma di
rappresentazione
collettiva
"I fatti sociali consistono in modi di agire,
di pensare e di sentire esterni all'individuo,
eppure dotati di un potere di coercizione in
virtù del quale si impongono su di lui"
E. Durkeim
Sociale (rito,
come gusto della
distinzione, identità
sociale - del territorio )
Culturale
Elemento
economico
Bene di
consumo
93. L’identità comunicata dagli usi
alimentari : quella del territorio
“ MANGIARE GEOGRAFICO”
una cucina, delle ricette, dei
prodotti esprimono in modo del
tutto naturale una cultura di
territorio
95. L’identità comunicata
dagli usi alimentari :
quella del territorio
“ MANGIARE
GEOGRAFICO”
una cucina, delle ricette,
dei prodotti esprimono in
modo del tutto naturale
una cultura di territorio
Oggi :
Un territorio è
un VALORE di
RIFERIMENTO
ASSOLUTO per
le scelte
alimentari.
96. In passato:
nell’antichità, nel medioevo fino al 1700 c’era la
necessità di costruire un MODELLO DI CONSUMO
UNIVERSALE
Oggi:
predomina l’elogio della diversità, nell’era della
globalizzazione si affermano con forza i VALORI
DELLO SPECIFICO LOCALE
Tra un modello locale e un modello
globale
97. Un territorio = come contenitore di una
nuova differenza:
IL CIBO GEOGRAFICO
O
IL GUSTO DELLA GEOGRAFIA
98. dinamiche contrapposte
• Mondializzazione
dei prodotti
• Standardizzazione
del gusto
Attenzione al
prodotto tipico
locale
Incertezza identitaria
RI-ANCORARE
la persona al contesto locale con il cibo
99. PRODOTTO TIPICO = realizzato con lavorazioni
ARTIGIANALI processi di lavorazione
tradizionali e con una tecnologia limitata,
alimentano:
LA PERCEZIONE DI UNA MAGGIORE
NATURALITA’ e PULIZIA del prodotto finito
Un prodotto tipico:RE – INCANTA l’individuo
ipertecnologico di oggi
100. Consumo basato sulla TIPICITA’ , UNICITA’, SPECIALITA’
aumento della CULTURA DEL GUSTO, per un’ampia fascia
sociale
diffusione del GUSTO AUTENTICO in netta contrapposizione
del GUSTO ARTIFICIOSO. Es. la cucina facile alla portata di
tutti perché non mette in soggezione
104. ►NUOVI STRUMENTI
per interpretare e comprendere la
struttura e la dinamica dei
consumi
L’etichetta di CONSUMATORE è
INADEGUATA, RESTRITTIVA
e SUPERATA
105. EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI SEGMENTAZIONE
NON una moltitudine di soggetti = MASSA
OMOGENEA
MA «AGGREGATI MUTEVOLI DI SOGGETTI»
non è più sufficiente profilare i segmenti
di mercato per categorie
106. Chi compie un atto di acquisto
non è semplicemente un utente
classificabile secondo schemi
prestabiliti, ma è una
personache ha idee,
prova emozioni,
interagisce con
l’ambiente
Carl Warner
107. Le scelte di acquisto non dipendono tanto da uno status
oggettivo, quanto da fattori emotivi,
psicologici e relazionali contestuali
108. IL MERCATO È “CONVERSAZIONE”
le imprese per ottenere successo devono entrare in
sintonia con la clientela
E’ centrale il rapporto con i clienti nella
sua componente emozionale, espressa al
momento della fruizione e del consumo
►marketing esperienziale
110. Il corpo è uno strumento di
comunicazione
L’esperienza fisica diventa un’occasione di
sfida, di riflessione, di contatto, di
relazione che condiziona le scelte
quotidiane di consumo
111. il bene più prezioso
Una maggiore consapevolezza del corpo
L’esperienza sensoriale attraverso la mediazione dei
cinque sensi è uno strumento forte per soddisfare il
bisogno/desiderio di «soddisfare nuove qualità
nella percezione»
112. << Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei >>
Antelme Brillant Savaren
113. Rimini Fiera, 16-18 ottobre 2009
<<…il gusto,[…] fra i nostri sensi
ci procura il maggior numero
di godimenti:
1. perché il piacere di mangiare è il solo che,
preso modestamente, non è seguito da
stanchezza;
2. perché è d’ogni tempo, d’ogni età e d’ogni
condizione;
3. perchè torna di necessità almeno una volta
al giorno e in giorno può essere ripetuto,
senza danno, due o tre volte;
4. perché può mescolarsi a tutti gli altri
piaceri e anche consolarci della loro
mancanza;
5. perché le impressioni ch’esso riceve sono a
un tempo, e più durevoli e più dipendenti
dalla nostra volontà;
6. e infine perché mangiando proviamo un
certo benessere indefinibile e particolare
che ci deriva dall’istintiva coscienza che
mangiando compensiamo le nostre perdite
e prolunghiamo la vita.
114. Il cibo come il linguaggio = sistema di segni
CODICI DI COMUNICAZIONE
trasmettono valori simbolici e significati di varia natura
«Come la lingua parlata il sistema alimentare contiene e
trasporta la cultura di chi la pratica, è depositario delle
tradizioni e dell’identità del gruppo . Costituisce uno
straordinario veicolo di auto-rappresentazione e di scambio
culturale : è strumento di identità>>. Massimo Montanari Il cibo
come cultura».
115. “il cibo è cultura. L’alimentazione
è un linguaggio, si impara a
mangiare come si impara a parlare
e le prime esperienze alimentari ci
segnano in maniera indelebile,
ogni alimentazione è lo specchio di
una cultura e ci distingue gli uni
dagli altri”. Marino Niola
119. Due itinerari distinti e
intersecanti, tra arte e design,
dipinti, sculture e arredi,
suppellettili e oggetti in edizione
limitata. Spalmati fra giardini,
piano terra e primo piano: alla
Triennale. Due progetti di
Germano Celant, Arts &
Foods e Cucine & Ultracorpi:
due realistici viaggi, nel tempo,
nell’essenza, nella sostanza e
nella forma del cibo. Tra
nutrimenti rappresentati e
rievocati, gli spazi interni ed
esterni dell’istituzione milanese
rispondono alle esigenze di
immergere il pubblico all’interno
di visioni tematiche percettive,
conformandosi a differenti livelli
di lettura.
La forma come nutrimento totale
Germano Celant
120. Elettrodomestici da cucina nel corso degli anni, spaziando dal
frigorifero al microonde, dalla caffettiera al tostapane, dal
tritarifiuti alle cappe assorbenti, dai bollitori ai mixer, dalle
friggitrici alle gelatiere. Qui Cucine & Ultracorpi, ispirato al libro
di fantascienza L’invasione degli Ultracorpi, scritto da Jack
Finney nel 1955. Il percorso desidera illustrare la lenta quanto
inesorabile trasformazione degli utensili da cucina in macchine
e automi. Un’armata di invasori che dalla metà del XIX secolo
con l’avvento dell’industrializzazione è dilagata arrivando a
sostituire molte pratiche umane dell’elaborazione culinaria
122. Design
«Il food
designer è il
nuovo
professionista
del cibo che lo
sa presentare
al meglio: nel
piatto, in
tavola,
realizzando
originalissimi
eventi foodie.»
123. La shopping bag
del franciacorta
Rosé Demi Sec de
La Montina
premiata a Londra
come migliore
packaging di
lusso nella
categoria shoppers
al “Luxury
Packaging
Awards”.
132. << fenomeni in evoluzione,
più o meno veloci, o più o
meno lente, che indicano
elementi nuovi nel sistema
socio-culturale: sono fatti
sociali>> Francesco Morace,sociologo
135. nel settore alimentare e
ristorativo, si traduce in
un’offerta di prodotti biologici
(sostenibilità), di piatti
ispirati a ricette tipiche
regionali (tradizioni locali),
oppure di cibi ipocalorici o
privi di sostanze che
inducono allergie
(benessere)
PER ESEMPIO:
136. per colloquiare con la clientela si è passati da
argomenti riguardanti lo “stile di vita” o lifestyle del
potenziale consumatore, allo “stile di pensiero”
(mindstyle)
137. stimola i ricordi poiché ogni persona
dispone di una “remota mitologia”
fabbricata con ricordi di famiglia, letture
d’infanzia, canzoni, film, foto, immagini,
sapori, odori….
LA MEMORIA/Tradizioni
138. Evocazione del passato diventa un punto di
forza per il prodotto quando è accompagnato da
una
NARRAZIONE
Memoria NON NOSTALGIA
mezzo di «RIGENERAZIONE VITALE»
139. Repubblica delle Idee, lo chef Bottura: "Sono un artigiano, non un artista"
"Gli artisti possono fare quel che vogliono, i cuochi si devono preoccupare di
preparare qualcosa che sia buono". Lo chef modenese Massimo Bottura è intervenuto
sul palco del Teatro Ariosto, a Reggio Emilia, a proposito del rapporto tra arte e cucina
durante il dibattito con l'antropologo Marino Niola. " La cucina contemporanea per
mantenere viva la tradizione - ha continuato Bottura - deve pensare al passato in
maniera critica e non nostalgica". A supporto della sua tesi, le parole dell'antropologo
Niola: "La tradizione non è il passato, ma l'uso che ne facciamo. Infatti dura solo se
cambia, se noi aggiungiamo qualcosa al passato"
142. Per i territori come trarre vantaggio
pensare a nuovi progetti che mettano al centro
l’esperienza collettiva
finalizzare la vendita sul divertimento e sulla passione
comune
da semplice luogo di produzione e vendita a un territorio
pensato come bene collettivo
143.
144. ...vestiamo tutti insieme di bianco una piazza, una strada un giardino, un
luogo a sorpresa ogni volta diverso delle nostre città e paesi,
trasformandolo in una “camera da pranzo” a cielo aperto. Come? Ognuno
di noi si porta tutto da casa, tavolo, sedie, vivande, stoviglie in ceramica,
bicchieri di vetro… niente carta e niente plastica. Apparecchia e
imbandisce la propria tavola con amici, familiari, colleghi, nonni e
bambini per vivere l’emozione di una Cena tutti insieme per strada
all’insegna delle cinque grandi E di etica, estetica, ecologia, educazione,
eleganza. Una immensa tavola, fatta di tutte le nostre tavole vicine e in
fila, che celebra la tradizione italiana a tavola, nel rispetto di
condivisione, convivialità, piacere di stare insieme. Riviviamo la magia
del territorio con una cena urbana che attraverso il colore bianco, il più
neutro e il più fotografico dei colori, veicolerà grazie alle nostre foto le
immagini dei tanti luoghi del nostro bel paese in rete… Bello sarà partire
con tavoli piatti e sedie al seguito per vivere e scoprire le piazze e le
strade di tanti luoghi italiani… E alla fine della serata ognuno sparecchia,
porta via tutti i rifiuti: non deve rimanere traccia del nostro passaggio.
C’è un solo modo per mantenere pulite le nostre città: non sporcarle
145. Il consumo di beni alimentari non
diminuisce
Italian food style trionfa sui mercati
internazionali
146. Paesi stranieri dove è maggiormente richiesto
il made in Italy alimentare, dati 2014:
l’UE +3,6%
la Russia, con +3,9%
la Germania +0,5%,
gli USA +6,5%, terzo sbocco del “food
and drink” nazionale (e primo per il vino)
la Cina +5,3% nei primi 9 mesi
151. «Mi Siedo» per prenotare in tempo reale
controllando in qualsiasi momento la disponibilità e
ricevendo conferma immediata della prenotazione
senza telefonare o recarsi nel locale
non solo un valore aggiunto per l’utente, permette ai ristoratori
di gestire le prenotazioni con un risparmio dei tempi calcolato
intorno al 40% e di essere disponibili 24 ore su 24
161. Ex avvocato inventa la valigia dei
sapori
Paola Barrano, 38 anni, di Caltagirone, ha lasciato il suo lavoro di
avvocato per creare un e-commerce di prodotti siciliani .
L’idea innovativa? Li spedisce con una valigia di cartone.
Come è nata l’idea? «Ho una passione sfrenata per il cibo e
volevo esprimerla in qualche modo. Ho iniziato pensando di
commercializzare l’olio della mia campagna, poi un amico mi ha
suggerito di intraprendere qualcosa di più ampio respiro.
Nell’agosto 2013 ho fatto un giro della mia Sicilia, conoscendo
tanti piccoli produttori, soffocati dalla grande distribuzione. Mi
sono convinta che l’idea giusta fosse vendere i loro prodotti».
millionare
167. Innovazione di valore Circo
du Soleil
SPETTACOLO
Teatro
Trama
Musica
Creazione di
spettacoli
diversi
Assenza di
animali =
riduzione dei
costi
Innovazione di valore =
Intero sistema
comprende UTILITA’ –
PREZZO E COSTI
ALLINEATI