Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n-19-rivista-federazione-pesistica
L’uomo e il movimento
Antonio Urso
Performance sportiva. MUS, Stress e Infiammazione Cronica di basso grado
Dario Boschiero
Tapering per la competizione
Gian Mario Migliaccio, Paolo Penso
Complessità correlate alla prescrizione dei carichi per raggiungere la potenza di picco
Anne Swisher
Il miglioramento acuto dell’esecuzione del salto verticale dopo squat isometrici dipende dall’angolo del ginocchio e dall’abilità di eseguire un salto verticale
Athanasios Tsoukos, Gregory C. Bogdanis, Gerasimos Terzis E Panagiotis Veligekas
Il luogo dell'esercizio. Viaggio euristico per menti allenabili (prima parte)
Alberto Andorlini
Supplementazione proteica e prestazione di forza/potenza
Jay R. Hoffman
Come regolare le Parallele Asimmetriche
Ines Camilla, Claudio Scotton
La rapidità e la velocità nel tennis. Note di didattica
Alfio Cazzetta
La prevenzione delle lesioni del crociato anteriore nelle atlete
Roberto Benis
Attività fisica e perimenopausa
Luca Marin, Matteo Vandoni, Erwan Codrons, Luca Correale, Marco Del Bianco, Sara Ottobrini
Riflessioni
Pasquale Bellotti
GiocosaMente. Costruire un repertorio: il ruolo del gioco motorio nello sviluppo della “Physical Literacy”
Patrizio De Rossi, Antonio Mazzoni
Indicazioni operative dell’ispettorato nazionale del lavoro in materia di prestazioni sportive dilettantistiche
Guido Martinelli
pagine da manuale tecnico del pilates terza edizione.pdf
Pagine da Strength & Conditioning 19
1. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 5
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.5-9
Dario Boschiero
Performancesportiva
DARIO
BOSCHIERO
Presidente
e Fondatore
dell’Open
Academy
of Medicine,
Londra UK,
Venezia ITA.
Fondatore e
Coordinatore del
Progetto “MUS
- Sintomi Vaghi
e Aspecifici,
Infiammazione
Cronica e
Nutrizione
Clinica”
Direttore Ricerca
e Sviluppo
di BioTekna
Biomedical
Technologies.
MUS,StresseInfiammazioneCronica
dibassogrado
La performance sportiva dell’atleta è
chiaramente influenzata dal suo stato di
benessere, ma nonostante questo sia un
principio di facile condivisione, non è al-
trettanto facile ottenere un quadro atto a
valutare nel complesso lo stato di benes-
sere e performance psicofisica.
La necessaria richiesta di aumento o
mantenimento della performance nella so-
cietà moderna è un passaggio obbligato
non solo nell’ambito sportivo, ma in tut-
ti gli ambiti della nostra vita, più o meno
complessa, con sempre più richiesta di
adattabilità in condizione di stressor o
stimoli persistenti.
Performance PsicoFisica è un concetto
multidimensionale, che comprende variabili
fisiologiche, psicologiche, fisiche, cogniti-
ve, propriocettive e autonomiche.
Il fenomeno è molto complesso, regolato
dallo Stress System, dai processi infiam-
matori di basso grado, dai ritmi circadiani
e da importanti componenti della compo-
sizione corporea come il muscolo, IMAT,
grasso e osso.
PUBBLICATO
PUBBLICATO
PUBBLICATO
PRIM
A
VOLTA
PRIMAVOLTA
PRIMA
VOLT
A
LAVORO
ORIGINALE PER
S&C
SPORT
PERFORMANCE
PER CAPIRE
MEGLIO LE
BASI DELLA
PRESTAZIONE
SPORTIVA
2. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 11
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.11-16
Si
e la
zio.
INTRODUZIONE
L’attività agonistica di un atleta, sia di sport
individuali che di squadra, è strutturata in
periodi in cui vengono definiti i vari obiettivi
da conseguire. Un atleta di Elite, ad esem-
pio, ha nel suo “macrociclo” di riferimento
l’obiettivo più importante, che sia biennale
per un Campionato del Mondo o Europeo o
quadriennale per i Giochi Olimpici. Eviden-
temente, un atleta nel corso della sua vita
agonistica può avere obiettivi di diverso tipo
che richiedono una programmazione rimodu-
labile in periodi più brevi e, quindi, adottare
un macrociclo di una stagione, o prevedere
due o più macrocicli all’interno della stessa.
Nel macrociclo, possiamo quindi individuare
ulteriori suddivisioni in periodi, nei quali l’al-
lenamento avrà un suo preciso obiettivo per
cui, seguendo alcune definizioni tra le più
note, possiamo dividere il macrociclo in pe-
riodo generale, specifico, pre-competitivo,
competitivo e di transizione.
Pur se tutta la stagione di allenamento as-
sume una grande importanza nella ricerca
degli adattamenti per la performance, il pe-
riodo a ridosso della competizione rimane
quello più “delicato” da parte dell’allenatore
ed ovviamente anche dell’atleta. Questo pe-
riodo tipicamente pre-competitivo, a volte
chiamato informalmente periodo di scarico,
ha nella letteratura scientifica il nome di
“Tapering” (1)
IL PROTOCOLLO DI LAVORO ANNUALE
La programmazione della stagione agonisti-
ca è in funzione delle scelte dell’allenatore,
obiettivi agonistici e traguardi da raggiunge-
re. Evidentemente, ogni obiettivo dovrà es-
sere basato su un protocollo di lavoro che,
sempre più per il futuro, dovrà contenere
strategie provenienti da evidenze scienti-
fiche e sempre meno da considerazioni le-
gate alla sola propria esperienza. Allo stes-
so modo, l’utilizzo di “tabelle” o “codici” o
“standard” di allenamento dovranno sempre
più essere presi quali esempi, ma poi com-
pletamente adattati sui veri ritmi biologici
ed adattamenti di diverso genere e natura
dei singoli atleti.
In questo caso, fondamentale risulta l’analisi
precisa degli eterocronismi, cioè del tempo
necessario al raggiungimento della cosiddet-
ta supercompensazione, a seconda delle di-
verse aree metaboliche coinvolte, e del prin-
cipio della contiguità metabolica.
Se lo stimolo allenante è correttamente ri-
volto alla stimolazione specifica di una cer-
ta area biologica, avremo comunque una
sollecitazione parallela delle aree contigue
nella scala di erogazione dell’energia, sia in
base alla potenza che in base alla capacità
di erogazione, parametri che creano una ge-
rarchia biologica nel coinvolgimento delle vie
metaboliche in relazione allo stimolo condi-
zionante. Ciò significa che i diversi tempi nel
GIAN MARIO
MIGLIACCIO
Dottore di
ricerca in Sport
Science, direttore
scientifico Sport
Science Lab.
apering per la
competizione
T PAOLO PENSO
Specialista in
Scienze dello
Sport, Docente
di metodologia
dell’allenamento
per la Federazione
Italiana Nuoto,
Allenatore
Internazionale.
Migliaccio Gian Mario (1), Paolo Penso (2)
1: Sport Science Lab, 2: FIN Federazione Italiana Nuoto
PUBBLICATO
PUBBLICATO
PUBBL
ICATO
PRIM
A
V
O
LTA
PRIMAVOLTA
PRIMAVOLTA
LAVORO
ORIGINALE
PER
S&C
ALLENAMENTO
COMPETIZIONE
CONTINUA LA SERIE DI CONTRIBUTI ALLA
CONOSCENZA DEL FENOMENO ALLENA-
MENTO/COMPETIZIONE COORDINATA E
REALIZZATA DA GIAN MARIO MIGLIACCIO
3. STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 17
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.17-20
S&C
La capacità di sviluppare la potenza costituisce
un importante fattore che distingue gli atle-
ti di successo e l’allenarsi a un livello pari o
quasi alla potenza di picco è una componente
fondamentale dell’allenamento per raggiungere
il successo nelle competizioni.1-4
È stato os-
servato che la potenza di picco, definita come
la potenza massima in un brevissimo periodo
di tempo durante un movimento eseguito in
determinate condizioni2
, si verifica attraverso
una vasta gamma (0-90% di 1 ripetizione mas-
sima (RM)), in diversi esercizi di allenamento
con sovraccarichi.5-10
È stato osservato che il
carico relativo a cui è stata prodotta la poten-
za di picco in uno squat con balzo era pari a
0% di 1RM (nessun carico esterno),10
mentre
è stata riferita una potenza di picco al 45% di
1RM nelle distensioni su panca. Negli esercizi
interessanti la parte inferiore del corpo, la po-
tenza di picco è stata osservata tra il 50 e il
70% di 1RM in uno squat,11
e tra il 30 e il 60%
di 1RM in uno squat in divaricata frontale.11
È
stato dimostrato che il carico che massimizza
l’espressione di potenza in una girata in se-
miaccosciata (power clean) e nei sollevamenti
olimpici si situa per lo più tra il 70 e l’80% di
1RM.8,12,13
Queste osservazioni causano – giustamente -
molta confusione tra gli allenatori, quando si
tratta di stabilire le prescrizioni per l’allena-
Anna Swisher
omplessità correlate alla
prescrizione dei carichi per
raggiungere la potenza di picco
C
ANNE SWISHER
che ha
recentemente
completato
il corso di
dottorato di
ricerca in Sport
Physiology and
Performance
(Fisiologia e
prestazione
sportiva), è
Istruttore e
Direttore della
formazione e
la prestazione
per Eleiko Sport.
Anna ha una
vasta esperienza
come professore,
scienziato dello
sport, pesista,
allenatore della
forza e del
condizionamento
fisico, allenatore
di atletica,
direttore di
laboratorio
di ricerca e
consulente di
scienza dello
sport.
4. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 21
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.21-29
Athanasios Tsoukos, Gregory C. Bogdanis, Gerasimos Terzis E Panagiotis Veligekas
Athletics Laboratory, Faculty of Physical Education and Sports Science, University of Athens, Grecia
Il miglioramento
acuto
dell’esecuzione
del salto verticale
dopo squat
isometrici dipende
dall’angolo del
ginocchio e
dall’abilità di
eseguire un salto
verticale
5. Alberto Andorlini
ALBERTO
ANDORLINI
Dopo una lunga
esperienza come
Insegnante di
Educazione Fisica,
è oggi Preparatore
Atletico e
Riabilitatore. La
sua attività si
lega da sempre
all’interesse per
l’evoluzione del
Movimento e per
lo sviluppo della
Performance.
Ha lavorato per
A.C. Fiorentina,
A.C. Siena, Al
Arabi Sports
Club, Chelsea
f.C. e Nazionale
femminile Calcio in
qualità di Terapista
e Preparatore
Atletico.
Attualmente è
Riabilitatore presso
l’U.S.Palermo.
Collabora con
il Training Lab di
Firenze e svolge
attività didattica
nel corso di
Laurea in Scienza
e Tecnica dello
Sport e delle
Attività Motorie
Preventive e
Adattative
dell’Università di
Firenze.
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 31
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.31-39
ca.it
IL LUOGO
DELL’ESERCIZIO.
Viaggio euristico per
menti allenabili.
PRIMA PARTE
CONTRIBUTO
ORIGINALE
6. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 41
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.41-48
PU
BBLICATOPE
R
LA PRIMA
VOLTAINITAL
IA
1
JAY R. HOFFMAN
è professore in
Sport and Exercise
Science program
presso l’Università
della Florida
centrale.
È attualmente
Capo dipartimento
dell’Education and
Human Sciences
e direttore
dell’Institute of
Exercise Physiology
and Wellness,
oltre che membro
della American
College of Sports
Medicine e della
National Strength
and Conditioning
Association
(NSCA).
Il Dr. Hoffman ha
pubblicato oltre
200 articoli e ha
partecipato a più
di 380 conferenze
e convegni
nazionali ed
internazionali.
Jay R. Hoffman, Ph.D., FNSCA, FACSM
upplementazione
proteica e prestazione
di forza/potenza
S
Le proteine sono sostanze contenenti azoto co-
stituite da aminoacidi. Formano la componente
strutturale principale del muscolo e degli altri
tessuti corporei. Le proteine non sono la princi-
pale fonte di energia, né quella preferita; tuttavia,
durante periodi di penuria di nutrienti, possono
essere utilizzate per produrre energia. Affinché
l’organismo possa utilizzarle, le proteine devono
dapprima essere degradate nella loro forma più
semplice, gli aminoacidi. Sono stati identificati
una ventina di aminoacidi necessari alla crescita
e al metabolismo e suddivisi in essenziali e non
essenziali. Gli aminoacidi non essenziali sono sin-
tetizzati dall’organismo e non è necessario as-
sumerli attraverso l’alimentazione, mentre gli
aminoacidi essenziali non possono essere sinte-
tizzati in modo endogeno e devono essere intro-
dotti nell’organismo con la dieta. Tuttavia, vi sono
aminoacidi non essenziali che sono considerati
“condizionalmente essenziali”, il che significa che
vi possono essere casi in cui l’assunzione di alcuni
di questi aminoacidi non essenziali è considerata
indispensabile per il mantenimento della salute.
La mancanza nell’alimentazione di un aminoacido
essenziale può limitare la capacità di crescita o di
riparazione del muscolo.
FABBISOGNO PROTEICO GIORNALIERO
Durante periodi di intenso allenamento fisico e di
sovraccarico dell’allenamento è importante con-
sumare un elevato livello di proteine e mantenere
la massa magra. Durante periodi di stress e/o di
attività molto intensa, la sola dieta può non es-
sere sufficiente a mantenere l’equilibrio proteico
muscolare. I supplementi proteici possono, o forse
devono, essere utilizzati per ridurre la proteolisi
muscolare e promuovere l’accrescimento protei-
co nel muscolo (Hoffman et al., 2015). I fabbisogni
proteici giornalieri sono determinati dalla capacità
di mantenere un bilancio positivo tra la degrada-
zione e la sintesi delle proteine. Se la degradazio-
ne delle proteine supera la loro sintesi, si ritiene
che l’organismo si trovi in stato catabolico, men-
tre se la sintesi proteica supera la degradazio-
7. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 49
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.49-53
INTRODUZIONE
Le parallele asimmetriche (PA) sono, in-
sieme a salto volteggio, trave e corpo
libero con accompagnamento musicale,
uno dei quattro attrezzi della ginnasti-
ca artistica femminile. Ogni precisazione
tecnica ed esecutiva al riguardo è conte-
nuta nel “Codice dei Punteggi”.
La Federazione Internazionale di Ginna-
stica – F.I.G. tramite bollettino ufficiale
IV W.A.G. 2, 01.01.2015 ufficializza i
dettagli tecnici delle PA.
L’obiettivo è quello di provvedere a dare
pari ed eque opportunità a tutte le atlete
che competono di utilizzare attrezzatu-
re controllate e con le stesse proprietà
funzionali delle parallele riducendo (il più
possibile) le differenze che ci possono es-
sere tra diverse attrezzature.
Le misurazioni principali delle PA sono
principalmente tre:
• Test A- Static traction stress: sfor-
zo di trazione statica; il centro dello
staggio viene tirato da una forza ver-
ticale verso il basso, viene misurato
lo spostamento, poi lo staggio deve
ritornare nella stessa posizione di
partenza (Fig.1);
• Test B- Stress by pendulum swing:
stress causato dall’oscillazione del
pendolo, viene misurato lo sposta-
mento dello staggio durante diverse
oscillazioni del pendolo;
Per la corrispondenza
claudio.scotton@gmail.com
INES CAMILLA
Docente di
Scienze Motorie
nelle scuole medie
e superiori.
Tecnico Federale
di Ginnastica
Artistica femminile
e Allenatore
presso A.s.d.
Cuneoginnastica.
CLAUDIO
SCOTTON
Docente di
Ginnastica
artistica e di
Tecniche degli
sport presso
Centro Servizi-
SUISM, Università di
Torino.
Tecnico Federale
e Responsabile
Centro di
Documentazione
della FGI.
ome regolare le
Parallele Asimmetriche
C
Ines Camilla, Claudio Scotton
Fig. 1 Test condotto dagli operai Continental su uno
staggio appena prodotto.
8. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 55
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.55-58
Il presente lavoro comprende una serie
di proposte didattiche elaborate dal prof.
Alfio Cazzetta e dal maestro Fabrizio Faz-
zi. Esso potrebbe avere come sottotitolo
proprio il seguente: “Esercizi per il buon
uso dei piedi, ovvero coordinazione e re-
attività degli arti inferiori e in particolar
modo, dei piedi, con particolare riferimen-
to al tennis”.
Cominciamo con il dire che gli esercizi
di rapidità debbono essere eseguiti alla
massima velocità. Le andature e le eser-
citazioni specifiche possono essere ese-
guite per la velocità (in pochi secondi) o
per la resistenza alla velocità (tempo più
o meno prolungato, in base alla maturità
dell’allievo).
ALFIO CAZZETTA
Insegnante di
educazione fisica
ormai in pensione.
Già docente di
metodologia
dell’allenamento
presso Scienze
Motorie di Catania
e Messina.
Allenatore di
atletica leggera
e responsabile
nazionale
giovanile di
mezzofondo.
Tecnico di basket
e già preparatore
dell’Isab Priolo
(basket femminile
di serie A).
Preparatore
di tennis. Già
collaboratore
nella riabilitazione
del Calcio
Catania (serie A).
Già docente della
Scuola Regionale
dello Sport della
Sicilia.
Ha pubblicato:
- “Traumi e
Rieducazione
Funzionale”, Ed.
Cooperativa
Dante, Vigevano
- “Il Tennista”, Ed.
Greco, Catania
- “Sapersi muovere
per mantenere
e recuperare
la migliore
condizione”,
Calzetti e Mariucci
Editori.
- “La resistenza
negli sport
individuali e di
squadra” Calzetti
e Mariucci Editori.
a rapidità e la velocità nel
tennis. Note di didattica
L
Alfio Cazzetta
ESERCIZI COORDINATIVI E RAPIDITÀ A CARATTERE GENERALE
(SENZA RACCHETTA)
1. “Scrivere con i piedi”
All’interno di un metro quadrato, “scrivere” con i piedi, in un tempo prestabilito, nu-
meri o lettere, con appoggi rapidi e brevi:
a) numeri singoli o una serie di numeri;
b) lettere dell’alfabeto o parte di esso;
c) vocali;
d) nomi a piacere del tecnico o degli allievi (persone, animali o altro).
2. “Saltelli a croce”
Segnare una croce, quindi partire a piedi pari da uno degli angoli
posteriori effettuando saltelli, avanti diagonale, indietro diritto,
avanti diagonale dall’altro lato, indietro dritto, per alcuni secon-
di, in modo rapidissimo.
9. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 59
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.59-66
ALLENAMENTO
S&C
Peter Lenhart, Wolfgang Seibert
Allenamento
di forza
INDICAZIONI E METODI
DI ALLENAMENTO
Il risultato dell’allenamento di forza
dipende non solo dall’osservazione
delle indicazioni di allenamento,
ma in modo particolare dalla cono-
scenza e dal corretto impiego del
metodo di allenamento. Prima di
poter volgere l’attenzione ai meto-
di di allenamento, è utile, innanzi-
tutto, fare un cenno alle tre princi-
pali espressioni di forza muscolare.
Esse sono (secondo Harre, 1975):
• Forza massimale.
• Forza rapida.
• Resistenza alla forza.
Per forza massimale s’intende la
massima forza che una persona è
in grado di esercitare durante una
contrazione volontaria massimale.
Per forza rapida s’intende la capa-
cità di superare delle resistenze
con un’elevata velocità di contra-
zione.
Per resistenza alla forza s’intende
la capacità dell’organismo di resi-
stere alla fatica durante presta-
zioni di forza di lunga durata.
ALLENAMENTO DI FORZA PER
IL MIGLIORAMENTO DELLA
STABILITÀ ARTICOLARE
L’incremento delle singole espres-
sioni di forza è particolarmente
significativo per le diverse attivi-
tà sportive e, per questo, vengo-
no utilizzati metodi di allenamento
mirati, in modo da garantire uno
sviluppo funzionale della forza. Il
rinforzo muscolare dovrebbe rap-
presentare lo scopo principale
dell’allenamento funzionale. Solo in
questo modo, la muscolatura può
assolvere i propri compiti: condur-
re, sostenere e proteggere le ar-
ticolazioni.
ALLENAMENTO FUNZIONALE
DELLA FORZA E
ALLENAMENTO PREVENTIVO
Nell’allenamento funzionale della
forza e in quello preventivo, così
come nell’allenamento con gli anzia-
ni, la prima scelta consiste nell’u-
tilizzo di macchine per il fitness e
nell’esecuzione di movimenti mo-
noarticolari. Dopo aver raggiunto
l’obiettivo del miglioramento della
percezione del corpo e l’elimina-
zione dei deficit muscolari, l’alle-
namento dovrebbe proseguire con
l’esecuzione di movimenti multiarti-
colari. In questa fase, possono es-
sere utilizzate ancora le macchine
per evitare movimenti di deviazione
e compenso.
Solo quando migliorano gli aspet-
ti legati al controllo e alla stabili-
tà della posizione del corpo, si può
passare all’esecuzione di esercizi
con l‘utilizzo di pesi liberi. L’allena-
mento con le macchine, che viene
consigliato in maniera esclusiva da
molte catene di palestre, secondo
gli Autori è invece da ricusare in
quanto non funzionale. Quasi tut-
ti gli esercizi alle macchine sono
eseguiti da seduti, senza richieste
di prestazioni di coordinazione e,
spesso, non consentono la comple-
ta ampiezza di movimento. Un alle-
namento di forza legato all’utilizzo
esclusivo delle macchine riduce la
trasferibilità degli effetti di miglio-
ramento di questa capacità sui ca-
richi di lavoro quotidiani.
10. STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 67
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.67-73
INTRODUZIONE
Il ginocchio è un’articolazione comunemente colpi-
ta da infortuni che si caratterizzano per un tem-
po prolungato di lontananza dalla attività sportive
(Agel et al.2007).
Gli infortuni al ginocchio sono circa il 15-20%
degli infortuni nelle high school, nei college e nei
giocatori professionisti statunitensi praticanti fo-
otball, basket, pallavolo e rugby (Agel et al.2007;
Dallalana et al.2007; Deitch et al.2006).
La lesione del LCA (legamento crociato ante-
riore) è un infortunio frequente nello sport (Yu
et al 2007) a cui sono soggetti atleti di sport
come il basket, il calcio, la pallavolo, la pallamano
lo sci alpino soprattutto (Bahr, & Holme, 2003;
Paszkewicz, et al 2012).
Le atlete sono maggiormente soggette a lesio-
ni capsulo-legamentose del ginocchio rispetto ai
maschi, in particolare il rischio di lesione del LCA.
Secondo uno studio di Agel et al. (2005), è di circa
4 volte più alto il numero di infortuni nelle femmine
rispetto ai maschi della stessa età, soprattutto
in età collegiale.
Questa elevata incidenza di infortuni e tutti i fat-
tori ad essi connessi, come gli alti costi sociali
e la lunga lontananza dall’attività agonistica, ha
fatto sì che venga data ancora più importanza alla
prevenzione; recenti studi dimostrano che svolge-
re prima dell’allenamento un programma specifico
di prevenzione consente di offrire prestazioni mi-
gliori, grazie soprattutto ai cambiamenti che si
ottengono dal punto di vista biomeccanico (Boden
et al. 2000; Pollard et al 2006; Lim et al. 2009;
Boden et al.2009).
I FATTORI DI RISCHIO DELLE LESIONI DEL
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA)
NELLE DONNE
Per “fattore di rischio” si intende una condizione
che a livello probabilistico (“causa”) può favorire lo
sviluppo o il decorso di un determinato infortunio.
La presenza o meno dei fattori di rischio rappre-
senta solamente un insieme di variabili che au-
mentano oppure diminuiscono la probabilità di in-
fortunarsi.
Questi fattori vengono generalmente divisi (Ha-
shemi et al.2011) in:
S&C
ROBERTO BENIS
Laurea in
Scienze Motorie
con dottorato
di ricerca di
Scienze dello
Sport, docente di
educazione fisica,
certificato CSCS
(NSCA).
È stato
preparatore fisico
delle nazionali
femminili di
pallavolo della
Bulgaria e della
Germania e
della squadra
nazionale Italiana
di basket, della
Foppapedretti
volley Bergamo e
volley Conegliano.
Attualmente è
preparatore fisico
della Metalleghe
Montichiari,
militante nella
serie A1 di volley
femminile.
Docente per le
federazioni di
pallavolo e di
tennis e per il
Coni Scuola dello
Sport nei corsi
di formazione
per allenatori e
preparatori fisici
sul tema del
condizionamento
fisico e
prevenzione
agli infortuni.
Ha pubblicato
numerosi studi
scientifici, riferiti in
particolare alle
misure preventive
da adottare con
gli atleti di sport di
squadra.
Ha conseguito
il Bachelor in
Osteopatia,
specializzandosi
poi in
massofisioterapia,
posturologia e
kinesiologia.
a prevenzione delle
lesioni del crociato
anteriore nelle atlete
L
Roberto Benis
11. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 75
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.75-78
BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA
Le evidenze scientifiche confermano che, indi-
pendentemente dall’età, dall’etnia e dal genere,
praticare regolarmente attività fisica (AF) riduce
i rischi di contrarre/sviluppare le principali patolo-
gie. Uno stile di vita attivo allontana il rischio di
sviluppare la sindrome metabolica (SM) e - negli
individui che già si trovano in questa condizione
- previene o attenua gli effetti ad essa correlati.
I benefici si estendono anche alla protezione del
sistema cardiovascolare, di quello respiratorio,
dell’apparato mio-scheletrico e alla diminuzione
del rischio di contrarre alcuni tipi di cancro. Diver-
si studi hanno supportato l’ipotesi che l’AF giochi
un ruolo importante nella prevenzione/attenuazio-
ne del decadimento mentale e dei sintomi legati
alla componente somatica ed alla percezione del
dolore. È possibile quindi affermare che l’AF con-
tribuisce ad aumentare la durata della vita e la sua
qualità (1). Analizzando i molti studi che hanno in-
dagato gli effetti dell’AF sulla menopausa, si nota
che le caratteristiche individuali rendono arduo, in
questo ambito, abbinare ad ogni fase del climate-
rio una precisa età anagrafica. Proprio per questo
emerge la necessità di considerare questo parti-
colare periodo della vita della donna abbracciando
una visione bio-psico-sociale ed estendendo que-
sto approccio anche alla prescrizione dell’eserci-
zio fisico. Questo metodo razionale è fondamen-
tale per giustificare la metodologia espositiva dei
successivi paragrafi che analizzeranno gli effetti
dell’AF sui principali fenomeni legati alla fase pe-
rimenopausale, senza dimenticare le ricadute nei
successivi periodi della menopausa.
Luca Marin, Matteo Vandoni, Erwan Codrons, Luca Correale, Marco Del Bianco, Sara Ottobrini
ttivitàfisica
eperimenopausa
LUCA MARIN
Dottore Magistrale
in Scienze
Riabilitative,
Fisioterapista
Laboratorio
Attività Motoria
Adattata (LAMA)
Università di Pavia.
A
ERWAN CODRONS
Psicologo
Laboratorio
Attività Motoria
Adattata (LAMA)
Università di Pavia.
MATTEO VANDONI
PhD, Ricercatore
Laboratorio
Attività Motoria
Adattata (LAMA)
Università di Pavia.
12. S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 19 / Gennaio-Marzo 2017 81
S&C(Ita)n.19,Gennaio-Marzo2017,pp.81-86
GiocosaMente
IN QUESTO NUMERO:
COSTRUIRE UN REPERTORIO:
il ruolo del gioco motorio
nello sviluppo della
“Physical Literacy”
Patrizio De Rossi, Antonio Mazzoni
PATRIZIO
DE ROSSI
Insegnante di
educazione
fisica in scuole
dell’infanzia,
primarie e
secondarie.
Allenatore di
secondo livello
FIH, autore di
Fiabe
Motorie.
Attualmente
ricercatore presso
the School of
Education,
Faculty of
Social Sciences
alla University of
Stirling (UK) con
una borsa di
studio
dell’ESRC
(Economical and
Social Research
Council).
INTRODUZIONE
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO,
2010, p.7) considera: “L’inattività fisica è ora
identificata come il quarto fattore di rischio di
mortalità globale”, quindi aumentare i livelli di at-
tività fisica nella popolazione dovrebbe costituire
una priorità a livello internazionale.
Secondo i dati di uno studio che comprende più di
40 Paesi, l’Italia figura all’ultimo posto come nu-
mero di ragazzi e ragazze dagli 11 ai 13 anni che
compiono 60 minuti di attività fisica da moderata
a intensa giornaliera. Solo l’8% delle ragazze di
11 anni e il 17% dei ragazzi raggiungono l’ora di
attività fisica quotidiana contro la media degli altri
Paesi rispettivamente del 21% per le ragazze e
30% per i maschi. La partecipazione ad attività
fisiche diminuisce a 13 anni con il 6% delle ragaz-
ze e 14% dei ragazzi che dichiarano di raggiun-
gere l’ora di attività fisica giornaliera (15% per
le ragazze e 25% per i ragazzi la media degli altri
Paesi) (WHO, 2016).
Sulla base dei risultati di un progetto di ricerca
partecipativa di seguito riportato, questo articolo
esamina il ruolo che ha il gioco motorio nello svi-
luppo della “Phyiscal Literacy” nei bambini.
Nella prima parte, si propone la tesi che per man-
tenere uno stile di vita attivo, parte integrante di
uno sviluppo olistico ed equilibrato della persona,
dovrebbero essere considerate e sviluppate non
solo le capacità fisiche, ma anche quelle cognitive,
sociali ed emotive (le abilità di vita /le Life Skills)
(Marchetti, Bellotti & Pesce, 2016).
Nella seconda parte, viene esaminato il concetto
di “Physical Literacy” e il suo collegamento con il
gioco motorio.
Nella terza parte, vengono presentati i risultati
della ricerca, con considerazioni sul ruolo che po-
trebbe avere il gioco motorio nello sviluppo della
“Physical Literacy” e anche sull’importanza del
coinvolgimento dei bambini in ricerche su questio-
ni che riguardano la loro vita e il loro futuro.
LA PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTIVO
La partecipazione regolare ad attività fisiche è un
fattore fondamentale nella prevenzione primaria e
secondaria di diverse malattie croniche (Warbur-
ton, Nicol e Bredin, 2006).
Linee guida nazionali e internazionali, così come
la gran parte di studi e ricerche, si concentrano
prevalentemente su fattori quantitativi dell’attivi-
tà fisica, come la frequenza e l’intensità fisiologica
cui arrivare o da sostenere; i consigli, per bambini
e adolescenti, di “almeno 60 minuti quotidiani di
attività fisica di intensità da moderata a vigorosa”
(WHO, 2010, p. 7) si riferiscono solo a quantità
e intensità. Non vengono prese in considerazio-
ne, invece, la qualità dell’attività fisica, la gamma
di abilità o di coordinazioni motorie coinvolte e la
promozione delle abilità di vita, prestando atten-
zione come queste abilità sono correlate al gioco,
rendendo la persona più efficace alla vita e nella
vita, che sarà più partecipata, condivisa, felice,
gioviale.
Garber (2011) afferma che è importante parte-
cipare ad attività che incorporano diverse abili-
tà motorie, “soprattutto attività che richiedono
agilità, equilibrio e altre abilità motorie” (Garber,
2011, p.1345).
La percezione di competenza motoria è correlata
positivamente alla partecipazione ad attività fisi-
che (Barnett, 2009). L’acquisizione e lo sviluppo
delle competenze motorie negli anni della scuola
primaria hanno un’influenza positiva sulla parte-
cipazione ad attività fisiche in età adolescenziale
(Barnett, 2009). Fino agli 11 anni è essenziale
“costruire un repertorio motorio sufficientemen-
te diversificato che consentirà poi un successivo
apprendimento di abilità motorie più complesse e
adattabili che potranno essere utilizzate in modo
flessibile e su misura ai diversi e specifici contesti
motori” (Clark, Metcalfe, 2002, p.176) e questo
faciliterà lo svolgimento di nuove prassie. Agire
sul mondo esterno e conoscerlo significa costru-
ire strutture motorie (sequenze di movimenti or-
dinati rispetto ad uno scopo e a specifiche esigen-
ANTONIO
MAZZONI
Insegnante di
educazione fisica
presso nidi, scuole
dell’infanzia
e primarie,
psicomotricista,
esperto CONI e
docente della
Scuola dello Sport
del CONI Lazio,
collaboratore
del CIP,
Comitato Italiano
Paraolimpico,
formatore della
FGIC, tecnico di
primo livello FIDAL,
tutor del progetto
Alfabetizzazione
motoria e Sport di
classe del CONI
Lazio, autore di
Fiabe Motorie.
Docente al master
di psicomotricità
presso il Consorzio
Humanitas e
Università Lumsa
di Roma.
13. www.calzetti-mariucci.it
Visita il nostro sito
Collegandoti al sito
puoi visionare nel
dettaglio e acquista-
re gli articoli (libri,
video, dvd, riviste),
grazie ad un sistema
di ricerca semplice
ed intuitivo.
CATALOGO ON LINE
Inoltre il sito è sempre
aggiornato con sezioni
specifiche di approfon-
dimento su tutti gli
argomenti più interes-
santi legati
allo sport, come eventi,
convegni e corsi di
aggiornamento.
APPROFONDIMENTI
Iscrivendoti e
dando la preferen-
za alla disciplina
sportiva che più ti
interessa potrai
ricevere tutte le
news al tuo indiriz-
zo e-mail.
NEWSLETTER
libri,videoerivisteperlosportlibri,videoerivisteperlosport