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Matteo Giuriato
NON SOLO PLANK
Educazione motoria nella scuola primaria
attraverso 52 giochi per il CORE
3
PRESENTAZIONE
di Valentina Biino 5
INTRODUZIONE 7
CAPITOLO1-Il CORE 10
Fatti e misfatti dell’allenamento del core 11
Scientificamente, cosa significa allenare il core? 16
Parole chiave 19
CAPITOLO2-GIOCO E SPORT 20
Perché utilizzare delle attività divertenti
per lo sviluppo della forza: elementi di programmazione 21
Parole chiave 27
CAPITOLO3-ALLENARE LA FORZA IN GIOVANE ETÀ 28
Perché allenare la forza fin da giovani:
regole e linee-guida 29
Linee guida per allenare il core 32
Parole chiave 35
INDICE
4
CAPITOLO4-ESERCIZIARIO 36
Posizioni corrette per ogni esercizio fondamentale 37
• Facilitazione 38
• Stabilizzazione 42
• Incremento delle difficoltà (Complicazione) 47
I giochi 55
Legenda in base al grado di difficoltà dei giochi 56
ESERCIZIARIO - 1. Giochidigruppo e staffette 57
ESERCIZIARIO - 2. Giochiacoppie 88
ESERCIZIARIO - 3. Giochiasquadra 121
BIBLIOGRAFIA 162
L’AUTORE 166
CAPITOLO 1
11
IL CORE
Fatti e misfatti dell’allenamento del core
L’argomento del core e della sua stabilità (core stability), oggi è presen-
te in moltissime pubblicazioni che parlano e trattano il tema dell’alle-
namento. Il termine Core Stability fu coniato da un team di fisioterapisti
dello Spine Institute di San Francisco, nel 1989, che consegnarono ai
loro pazienti una serie di schede (“Dynamic Lumbar Stabilization Pro-
gram”) per guidarli a distanza dopo un’operazione di ernia (Liemohn
et al., 2010).
Oltre ai benefici riguardanti la prevenzione a livello lombare e di infor-
tuni alla schiena, l’allenamento del core è diventato negli ultimi anni di
ampio interesse per la letteratura scientifica. La parola core, in italiano,
significa nucleo, anche se in realtà comprende, esso è molto di più del-
la parte centrale del corpo, comprendendo anche i muscoli del tronco
È vitale per la stabilità tra anca e spalla, e include ossa, articolazioni, e
gruppi muscolari come: retto addominale, addominali trasversi, obli-
qui, pavimento pelvico, psoas, diaframma, erettore spinale, gran dor-
sale, molti altri piccoli muscoli che stabilizzano la spina dorsale, come
ad esempio il multifido (Verstegen & Williams, 2014). Il core è l’unità
preposta alla regolazione dei meccanismi di equilibrio, adattamento, e
stabilizzazione; inoltre aiuta a distribuire e smistare la forza.
L’importanza della funzione core per la stabilizzazione e la generazione
di forza in tutte le attività sportive viene sempre più riconosciuta (Kibler
et al, 2006). La “stabilità del core” (o core stability) è considerata fon-
damentale per un’efficiente funzione biomeccanica al fine di massimiz-
zare la generazione di forza e minimizzare i carichi articolari in tutti i tipi
di attività che vanno dalla corsa al lancio, e quindi in tutti gli sport, ma
anche in tutti gli ambiti della vita, come ad esempio sollevare lo zaino
di scuola, oppure fare una corsa per prendere il bus, spostare un vaso,
saltare ed atterrare, spingere, e così via; una componente fondamenta-
le per la vita di tutti i giorni.
20 Capitolo 1 - Il Core
CAPITOLO 2
21
Capitolo 2 - Gioco e sport
GIOCO E SPORT
Perché utilizzare delle attività divertenti per lo sviluppo della
forza: elementi di programmazione
Questo libro è dedicato ad una fascia d’età in fase di sviluppo e a una
categoria: maestre/i, insegnanti, allenatori, ecc., ossia a tutti quelli che
hanno a cuore la salute dei propri bambini/ragazzi; tale fascia è quella
che va dai 6 anni in su. È chiaro che il gioco è un mezzo che coinvolge
tutti, piccoli e grandi e il nostro obiettivo è quello di proporre e fare
svolgere attività che possono essere considerate “noiose”, ma fonda-
mentali per i motivi precedentemente spiegati, in maniera ludica. Ad
esempio, prendiamo un esercizio di postura per lo sviluppo del core
chiamato plank (vedi eserciziario); il plank è un esercizio statico che in
età adolescenziale viene svolto ed accettato senza problemi, perché la
persona è più matura, ma comunque viene sempre fatto con una certa
riluttanza, perché monotono, e statico. L’idea è quella di rendere que-
sto tipo di esercizi divertenti, in modo che il bambino possa crescere
sviluppando adeguatamente la forza e la massa muscolare, attraverso
un approccio giocoso. Di seguito delle linee guida che spiegano nel
dettaglio tutto questo e come programmarlo.
PROGRAMMAZIONE
È di primaria e fondamentale importanza per ogni insegnante/al-
lenatore stabilire obiettivi adeguati all’età delle persone che si tro-
vano di fronte, ai materiali e allo spazio che si hanno a disposizio-
ne ecc. Queste semplici precauzioni sono nella mente di tutti e
possono essere sintetizzate in una sola parola: programmazione.
La pianificazione è fondamentale perché aiuta tutti a tracciare la strada
per raggiungere la destinazione. Nelle sezioni seguenti, suggeriremo
che cosa potrebbe aiutare e influenzare positivamente l’impegno degli
alunni o degli atleti durante attività fisica.
CAPITOLO 3
29
Capitolo 3 - Allenare la forza in giovane età
ALLENARE LA FORZA
IN GIOVANE ETÀ
Perché allenare la forza fin da giovani: regole e linee-guida
Quando sentiamo parlare di allenamento di forza in età giovanile,
spesso ci mettiamo in allerta: “Ma farà bene? Ma si potrà fare? No, sono
troppo giovani, ecc. Esistono molti miti sulla forza, alcuni dei quali molti
diffusi, una cosa è certa: non esiste nessuna una pubblicazione scien-
tifica degna di questo nome che affermi che allenare la forza nei gio-
vani è sbagliato! Al contrario, tutta la letteratura scientifica supporta
la teoria che l’allenamento di forza in età giovanile porti dei vantaggi
(Faigenbaum & Myer, 2010 a,b).
È chiaro che se per allenamento di forza si intende far eseguire un cle-
an and jerk ad un bambino di 7 anni con 50 Kg di peso, senza che
abbia mai preso in mano un bilanciere, allora lì il problema siete voi,
non lo sviluppo della forza. L’allenamento della forza, se ci pensiamo, è
in tutti i gesti quotidiani: alzare lo zaino da terra, ad esempio, equivale
ad uno squat; spostare una caraffa d’acqua significa spostare un peso
che varia da 1 a 2 Kg; il pallone da basket pesa 500 g; salire le scale o
oppure saltellare significa applicare una forza agli arti inferiori, e così
via. La questione è quindi determinare quando nei giovani è realmente
troppo presto per avviare un lavoro allenante per la forza.
Questo concetto è particolarmente importante per tutti: sia per i gio-
vani che si approcciano ad uno sport (senza illusioni di grandezza, spe-
riamo e affermiamo tutti) perché non arrivino mal preparati per le esi-
genze fisiche della pratica sportiva e della competizione; sia per chi
lo sport non significa solo attività fisica organizzata, ma anche pratica
libera, pratica in cui si cresce e si creano legami e si impara ad essere
anche accettati socialmente in un ambiente di bambini. L’insufficiente
preparazione alla pratica sportiva e alla competizione può essere una
conseguenza dell’attuale declino dell’attività fisica non strutturata tra
i bambini e gli adolescenti con una ricaduta nel rischio di lesioni e/o
infortuni.
CAPITOLO 4
37
Capitolo 4 - Eserciziario: posizioni corrette per ogni esercizio fondamentale
ESERCIZIARIO
Posizioni corrette per ogni esercizio fondamentale
All’interno di questo capitolo troverete
tutti gli esercizi che sono presenti nella
sezione dedicata ai giochi, ma in forma
analitica, quindi con la postura corretta
da mantenere ed il relativo nome.
È importante ricordare che tutti i giochi
devono essere considerati degli spunti
per le vostre programmazioni; quindi,
non un punto di arrivo fatto e finito da
propinare ai vostri atleti/studenti, ma un
punto di partenza da cui partire per cre-
are il vostro planning, modificandoli a
vostro piacimento in base al livello ed al
gruppo che avete a disposizione.
RICORDATE, ogni esercizio ha un “anda-
ta e ritorno” che vanno insegnate e spie-
gate ai vostri atleti.
Di seguito vengono presentate numero-
se posture corredate di descrizioni per
una corretta esecuzione.
Si consiglia di dare un nome univoco a
ciascun specifico esercizio con i sogget-
ti sui quali si opera, in particolare con i
bambini, in modo da creare una memo-
ria terminologica e rendere il lavoro più
chiaro e rapido nelle spiegazioni e so-
prattutto nell’esecuzione.
Ogni esercizio prevede un numero mas-
simo di appoggi, citiamo ad esempio
quello con posizione di plank a sei ap-
poggi, due avambracci, un gomito, una
mano, due piedi: per renderlo più im-
pegnativo da svolgere e quindi con una
maggiore richiesta di impegno muscola-
re, sarà sufficiente togliere un appoggio,
ad esempio quello su un piede portan-
dolo a cinque appoggi. Ogni program-
mazione potrà ovviamente prevedere le
giuste gradualità con cui aumentate il ca-
rico di lavoro, sulla base dell’età, livello e
maturazione dei più giovani o più maturi
atleti coinvolti.
È importante nel corso delle esercitazio-
ni controllare ed esortare i partecipanti
a mantenerle, in particolar modo quella
lordotica in zona lombare. Un accorgi-
mento-trucco per istruire in particolare i
bambini è quello, prima delle lezioni ini-
ziali, di invitarli così: “Bambini, bambine,
provate a passarvi una mano sulla schie-
na, la sentite? Provate a scendere, vicino
al sedere sentite che c’è una curva? Ecco
quella curva deve rimanere sempre così!
Ok?!
Saranno loro i primi a comprendere e ad
approvare.
122 ESERCIZIARIO
Posizione di base
Plank, side plank,
push up plank,
bridge, supine plank
Età (anni): 8+
Difficoltà
Partecipanti
Almeno quattro partecipanti.
Esecuzione
Assegnare una o più figure al gruppo, da realizzare
attraverso l’assunzione delle posizioni indicate dall’i-
struttore. Esempio: disegnare un quadrato unendo
i corpi di tutti partecipanti, assumendo però ognuno
una posizione in plank. Altre regole e disposizioni
realizzative delle figure dovranno tenere conto del
livello di abilità dei ragazzi.
ESERCIZIO 33
COSTRUISCI UNA FIGURA!
123
ESERCIZIARIO
VARIANTE
In base al livello dei bambini/atleti si possono modu-
lare le richieste attraverso le posizioni di plank.
130 ESERCIZIARIO
Posizione di base
Stella marina
Età (anni): 8+
Difficoltà
Partecipanti
Almeno due giocatori per due gruppi.
Esecuzione
Due gruppi lavorano a tempo alternando compiti diversi. Il
gruppo A si dispone a comporre la cipolla: tutti proni con le
braccia intrecciate tra loro (possono mettersi in cerchio così
da richiamare la forma della cipolla). L’altra squadra si di-
spone in una fila o in due (a seconda del numero di bambini)
con tutti i suoi componenti lateralmente alla squadra che
forma la cipolla. All’inizio del tempo, il primo bambino del-
la fila corre verso la cipolla e afferrando ogni bambino per
i piedi, prova a “sbarbarla”. Di seguito altri componenti del
suo gruppo correranno verso la cipolla e cercheranno di fare
lo stesso. Terminato il tempo a disposizione, definito prima
di iniziare, si vedrà quanta ne è rimasta e poi si invertiranno i
ruoli. Se invece la cipolla è disfatta, si conterà il tempo impie-
gato a sbarbarla e poi, comunque, si invertiranno i ruoli.
Tratto dal libro Giocosamente in movimento – sbarbacipolla (Biino, 2018)
ESERCIZIO 37
SFOGLIA LA MARGHERITA
131
ESERCIZIARIO
VARIANTE
Solamente due componenti del gruppo “sfogliatore”
devono togliere tutti i “petali”.
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  • 1. Matteo Giuriato NON SOLO PLANK Educazione motoria nella scuola primaria attraverso 52 giochi per il CORE
  • 2. 3 PRESENTAZIONE di Valentina Biino 5 INTRODUZIONE 7 CAPITOLO1-Il CORE 10 Fatti e misfatti dell’allenamento del core 11 Scientificamente, cosa significa allenare il core? 16 Parole chiave 19 CAPITOLO2-GIOCO E SPORT 20 Perché utilizzare delle attività divertenti per lo sviluppo della forza: elementi di programmazione 21 Parole chiave 27 CAPITOLO3-ALLENARE LA FORZA IN GIOVANE ETÀ 28 Perché allenare la forza fin da giovani: regole e linee-guida 29 Linee guida per allenare il core 32 Parole chiave 35 INDICE
  • 3. 4 CAPITOLO4-ESERCIZIARIO 36 Posizioni corrette per ogni esercizio fondamentale 37 • Facilitazione 38 • Stabilizzazione 42 • Incremento delle difficoltà (Complicazione) 47 I giochi 55 Legenda in base al grado di difficoltà dei giochi 56 ESERCIZIARIO - 1. Giochidigruppo e staffette 57 ESERCIZIARIO - 2. Giochiacoppie 88 ESERCIZIARIO - 3. Giochiasquadra 121 BIBLIOGRAFIA 162 L’AUTORE 166
  • 5. 11 IL CORE Fatti e misfatti dell’allenamento del core L’argomento del core e della sua stabilità (core stability), oggi è presen- te in moltissime pubblicazioni che parlano e trattano il tema dell’alle- namento. Il termine Core Stability fu coniato da un team di fisioterapisti dello Spine Institute di San Francisco, nel 1989, che consegnarono ai loro pazienti una serie di schede (“Dynamic Lumbar Stabilization Pro- gram”) per guidarli a distanza dopo un’operazione di ernia (Liemohn et al., 2010). Oltre ai benefici riguardanti la prevenzione a livello lombare e di infor- tuni alla schiena, l’allenamento del core è diventato negli ultimi anni di ampio interesse per la letteratura scientifica. La parola core, in italiano, significa nucleo, anche se in realtà comprende, esso è molto di più del- la parte centrale del corpo, comprendendo anche i muscoli del tronco È vitale per la stabilità tra anca e spalla, e include ossa, articolazioni, e gruppi muscolari come: retto addominale, addominali trasversi, obli- qui, pavimento pelvico, psoas, diaframma, erettore spinale, gran dor- sale, molti altri piccoli muscoli che stabilizzano la spina dorsale, come ad esempio il multifido (Verstegen & Williams, 2014). Il core è l’unità preposta alla regolazione dei meccanismi di equilibrio, adattamento, e stabilizzazione; inoltre aiuta a distribuire e smistare la forza. L’importanza della funzione core per la stabilizzazione e la generazione di forza in tutte le attività sportive viene sempre più riconosciuta (Kibler et al, 2006). La “stabilità del core” (o core stability) è considerata fon- damentale per un’efficiente funzione biomeccanica al fine di massimiz- zare la generazione di forza e minimizzare i carichi articolari in tutti i tipi di attività che vanno dalla corsa al lancio, e quindi in tutti gli sport, ma anche in tutti gli ambiti della vita, come ad esempio sollevare lo zaino di scuola, oppure fare una corsa per prendere il bus, spostare un vaso, saltare ed atterrare, spingere, e così via; una componente fondamenta- le per la vita di tutti i giorni.
  • 6. 20 Capitolo 1 - Il Core CAPITOLO 2
  • 7. 21 Capitolo 2 - Gioco e sport GIOCO E SPORT Perché utilizzare delle attività divertenti per lo sviluppo della forza: elementi di programmazione Questo libro è dedicato ad una fascia d’età in fase di sviluppo e a una categoria: maestre/i, insegnanti, allenatori, ecc., ossia a tutti quelli che hanno a cuore la salute dei propri bambini/ragazzi; tale fascia è quella che va dai 6 anni in su. È chiaro che il gioco è un mezzo che coinvolge tutti, piccoli e grandi e il nostro obiettivo è quello di proporre e fare svolgere attività che possono essere considerate “noiose”, ma fonda- mentali per i motivi precedentemente spiegati, in maniera ludica. Ad esempio, prendiamo un esercizio di postura per lo sviluppo del core chiamato plank (vedi eserciziario); il plank è un esercizio statico che in età adolescenziale viene svolto ed accettato senza problemi, perché la persona è più matura, ma comunque viene sempre fatto con una certa riluttanza, perché monotono, e statico. L’idea è quella di rendere que- sto tipo di esercizi divertenti, in modo che il bambino possa crescere sviluppando adeguatamente la forza e la massa muscolare, attraverso un approccio giocoso. Di seguito delle linee guida che spiegano nel dettaglio tutto questo e come programmarlo. PROGRAMMAZIONE È di primaria e fondamentale importanza per ogni insegnante/al- lenatore stabilire obiettivi adeguati all’età delle persone che si tro- vano di fronte, ai materiali e allo spazio che si hanno a disposizio- ne ecc. Queste semplici precauzioni sono nella mente di tutti e possono essere sintetizzate in una sola parola: programmazione. La pianificazione è fondamentale perché aiuta tutti a tracciare la strada per raggiungere la destinazione. Nelle sezioni seguenti, suggeriremo che cosa potrebbe aiutare e influenzare positivamente l’impegno degli alunni o degli atleti durante attività fisica.
  • 9. 29 Capitolo 3 - Allenare la forza in giovane età ALLENARE LA FORZA IN GIOVANE ETÀ Perché allenare la forza fin da giovani: regole e linee-guida Quando sentiamo parlare di allenamento di forza in età giovanile, spesso ci mettiamo in allerta: “Ma farà bene? Ma si potrà fare? No, sono troppo giovani, ecc. Esistono molti miti sulla forza, alcuni dei quali molti diffusi, una cosa è certa: non esiste nessuna una pubblicazione scien- tifica degna di questo nome che affermi che allenare la forza nei gio- vani è sbagliato! Al contrario, tutta la letteratura scientifica supporta la teoria che l’allenamento di forza in età giovanile porti dei vantaggi (Faigenbaum & Myer, 2010 a,b). È chiaro che se per allenamento di forza si intende far eseguire un cle- an and jerk ad un bambino di 7 anni con 50 Kg di peso, senza che abbia mai preso in mano un bilanciere, allora lì il problema siete voi, non lo sviluppo della forza. L’allenamento della forza, se ci pensiamo, è in tutti i gesti quotidiani: alzare lo zaino da terra, ad esempio, equivale ad uno squat; spostare una caraffa d’acqua significa spostare un peso che varia da 1 a 2 Kg; il pallone da basket pesa 500 g; salire le scale o oppure saltellare significa applicare una forza agli arti inferiori, e così via. La questione è quindi determinare quando nei giovani è realmente troppo presto per avviare un lavoro allenante per la forza. Questo concetto è particolarmente importante per tutti: sia per i gio- vani che si approcciano ad uno sport (senza illusioni di grandezza, spe- riamo e affermiamo tutti) perché non arrivino mal preparati per le esi- genze fisiche della pratica sportiva e della competizione; sia per chi lo sport non significa solo attività fisica organizzata, ma anche pratica libera, pratica in cui si cresce e si creano legami e si impara ad essere anche accettati socialmente in un ambiente di bambini. L’insufficiente preparazione alla pratica sportiva e alla competizione può essere una conseguenza dell’attuale declino dell’attività fisica non strutturata tra i bambini e gli adolescenti con una ricaduta nel rischio di lesioni e/o infortuni.
  • 11. 37 Capitolo 4 - Eserciziario: posizioni corrette per ogni esercizio fondamentale ESERCIZIARIO Posizioni corrette per ogni esercizio fondamentale All’interno di questo capitolo troverete tutti gli esercizi che sono presenti nella sezione dedicata ai giochi, ma in forma analitica, quindi con la postura corretta da mantenere ed il relativo nome. È importante ricordare che tutti i giochi devono essere considerati degli spunti per le vostre programmazioni; quindi, non un punto di arrivo fatto e finito da propinare ai vostri atleti/studenti, ma un punto di partenza da cui partire per cre- are il vostro planning, modificandoli a vostro piacimento in base al livello ed al gruppo che avete a disposizione. RICORDATE, ogni esercizio ha un “anda- ta e ritorno” che vanno insegnate e spie- gate ai vostri atleti. Di seguito vengono presentate numero- se posture corredate di descrizioni per una corretta esecuzione. Si consiglia di dare un nome univoco a ciascun specifico esercizio con i sogget- ti sui quali si opera, in particolare con i bambini, in modo da creare una memo- ria terminologica e rendere il lavoro più chiaro e rapido nelle spiegazioni e so- prattutto nell’esecuzione. Ogni esercizio prevede un numero mas- simo di appoggi, citiamo ad esempio quello con posizione di plank a sei ap- poggi, due avambracci, un gomito, una mano, due piedi: per renderlo più im- pegnativo da svolgere e quindi con una maggiore richiesta di impegno muscola- re, sarà sufficiente togliere un appoggio, ad esempio quello su un piede portan- dolo a cinque appoggi. Ogni program- mazione potrà ovviamente prevedere le giuste gradualità con cui aumentate il ca- rico di lavoro, sulla base dell’età, livello e maturazione dei più giovani o più maturi atleti coinvolti. È importante nel corso delle esercitazio- ni controllare ed esortare i partecipanti a mantenerle, in particolar modo quella lordotica in zona lombare. Un accorgi- mento-trucco per istruire in particolare i bambini è quello, prima delle lezioni ini- ziali, di invitarli così: “Bambini, bambine, provate a passarvi una mano sulla schie- na, la sentite? Provate a scendere, vicino al sedere sentite che c’è una curva? Ecco quella curva deve rimanere sempre così! Ok?! Saranno loro i primi a comprendere e ad approvare.
  • 12. 122 ESERCIZIARIO Posizione di base Plank, side plank, push up plank, bridge, supine plank Età (anni): 8+ Difficoltà Partecipanti Almeno quattro partecipanti. Esecuzione Assegnare una o più figure al gruppo, da realizzare attraverso l’assunzione delle posizioni indicate dall’i- struttore. Esempio: disegnare un quadrato unendo i corpi di tutti partecipanti, assumendo però ognuno una posizione in plank. Altre regole e disposizioni realizzative delle figure dovranno tenere conto del livello di abilità dei ragazzi. ESERCIZIO 33 COSTRUISCI UNA FIGURA!
  • 13. 123 ESERCIZIARIO VARIANTE In base al livello dei bambini/atleti si possono modu- lare le richieste attraverso le posizioni di plank.
  • 14. 130 ESERCIZIARIO Posizione di base Stella marina Età (anni): 8+ Difficoltà Partecipanti Almeno due giocatori per due gruppi. Esecuzione Due gruppi lavorano a tempo alternando compiti diversi. Il gruppo A si dispone a comporre la cipolla: tutti proni con le braccia intrecciate tra loro (possono mettersi in cerchio così da richiamare la forma della cipolla). L’altra squadra si di- spone in una fila o in due (a seconda del numero di bambini) con tutti i suoi componenti lateralmente alla squadra che forma la cipolla. All’inizio del tempo, il primo bambino del- la fila corre verso la cipolla e afferrando ogni bambino per i piedi, prova a “sbarbarla”. Di seguito altri componenti del suo gruppo correranno verso la cipolla e cercheranno di fare lo stesso. Terminato il tempo a disposizione, definito prima di iniziare, si vedrà quanta ne è rimasta e poi si invertiranno i ruoli. Se invece la cipolla è disfatta, si conterà il tempo impie- gato a sbarbarla e poi, comunque, si invertiranno i ruoli. Tratto dal libro Giocosamente in movimento – sbarbacipolla (Biino, 2018) ESERCIZIO 37 SFOGLIA LA MARGHERITA
  • 15. 131 ESERCIZIARIO VARIANTE Solamente due componenti del gruppo “sfogliatore” devono togliere tutti i “petali”.
  • 16. www.calzetti-mariucci.it Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato sulle nostre iniziative Catalogo on line Visita il nostro sito Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquistare gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie a un sistema di ricerca semplice e innovativo Newsletter Libri e video per lo sport Iscriviti alla nostra mailing list in tutta sicurezza al riparo dallo spam. Dai la tua preferenza alla disciplina sportiva che più ti interessa, riceverai tutte le news direttamente sulla tua mail Approfondimenti Il sito è costantemente in aggiornamento, con sezioni specifiche di approfondimento su tutti gli argomenti più interessanti legati allo sport, come eventi, convegni, festival, e corsi di aggiornamento