1. NON LASCIAMOCI BRUCIARE IL FUTURO!!!
Cos’è? La centrale elettrica a biomasse è un impianto industriale da alimentare
bruciando a ciclo continuo e per tutto l’anno residui vegetali del taglio dei boschi e
dell'agricoltura in genere. Senza giri di parole, un inceneritore. L'inceneritore di
vegetali, non può essere considerato un impianto ecologico nel senso che alcuni
vorrebbero farci credere: pur partendo da combustibile verde, ovvero vegetale,
questo viene bruciato lasciando residui tossici di colore grigio-nero come fumo e
ceneri che richiedono uno smaltimento speciale e costoso. Di biologico tale impianto
non ha nulla. Le centrali a biomasse non sono prive di conseguenze per l’aria la
salute e il territorio. Al contrario, le centrali solari o le pale per il vento non hanno
emissioni né residui, perché sfruttano elementi naturali ed inesauribili senza l’utilizzo
di bruciatori. Inoltre la definizione di “biomasse” è stabilita da un decreto
ministeriale che può essere cambiato in qualsiasi momento. In questo modo il
concetto di biomassa diventa davvero incerto. Chi ci garantisce che la spazzatura non
venga un giorno chiamata “biomassa”? L’inganno di questi impianti sta nel fatto che
sulla carta dovrebbero funzionare con l’utilizzo di materiali vegetali (che non ci
sono), ma nella realtà potranno funzionare bruciando rifiuti solidi urbani e tossici in
percentuali alte, come è già successo in altre centrali a biomasse localizzate in Italia
(vedasi il caso della Scotti e quello di Termoli nel Molise).
A cose serve l'impianto? Un'azienda privata realizza una centrale elettrica a
biomasse per produrre e vendere corrente elettrica all'Enel, con esclusivo beneficio
per i guadagni aziendali e senza alcun vantaggio evidente per la comunità. La
creazione di qualche posto di lavoro non può in alcun modo giustificare l’impatto
ambientale che un simile impianto comporta. Una ciminiera da cui fuoriesce
costantemente fumo non potrà agevolare il futuro sviluppo commerciale, turistico
ed edilizio del nostro territorio.
2. Rischi per la salute? Senza addentrarci in dati tecnici sulla pericolosità dei fumi della
combustione immessi nell'aria, che ricadrebbero anche per chilometri nelle zone
circostanti, le polveri sottili prodotte e l'emissione di centinaia di tonnellate di CO2
non possono non avere conseguenze. Tra le conseguenze più terribili di questo
annunciato disastro ambientale c’è la possibilità di un aumento considerevole delle
patologie tumorali e degli aborti spontanei. Neppure i filtri applicati o i controlli di
legge potrebbero garantire la salute pubblica. La qualità dell’aria non sarà più la
stessa.
Il Territorio? L’economia del territorio verrebbe fortemente penalizzata da questo
impianto perché il progetto non tiene in alcun conto la realtà economica esistente e
la vocazione turistica e agro-alimentare della zona.
Nella progettazione spesso si ignora che gli inquinanti, immessi direttamente e
indirettamente nell’ambiente dall’attività della centrale (in particolare ossidi di azoto
e ozono) possono, in modo rilevante, ridurre la produzione agricola e l’accumulo
nell’ecosistema di composti persistenti (metalli, policiclici, diossine), prodotti dalla
combustione, potrebbe risultare incompatibile con gli obiettivi di una produzione
agricola ed alimentare di alta qualità.
Le leggi? Secondo recenti leggi nazionali e regionali, impianti di questo tipo possono
essere realizzati presentando una semplice domanda al Comune. La legge è nata per
favorire le aziende agricole nello smaltimento di scarti vegetali normalmente auto-
prodotti nell'attività agricola e forestale, concedendo contributi e incentivi per la
realizzazione delle centrali a biomasse. Riteniamo che lo spirito della legge sia stato
tradito: in questo caso prima si realizza l'impianto e poi si cerca il materiale da
bruciare.
Cosa Vogliamo?
BLOCCO IMMEDIATO da parte della Giunta Regionale di tutte le autorizzazioni già con-
cesse.
PIANO ENERGETICO REGIONALE che escluda categoricamente le centrali a combustione e
quelle nucleari e favorisca fonti rinnovabili prive di combustione.
V I C H I E D I A M O
DI CONSIDERARE L'EMERGENZA DELLA SITUAZIONE E DI CONTRASTARE DECI-
SIONI NON CONDIVISE, PROPOSTE DA POLITICI E AMMINISTRATORI, CHE CON-
DIZIONANO PESANTEMENTE LA NOSTRA VITA, COMPROMETTENDO IL NOSTRO
FUTURO,MOBILITIAMOCI PER DIFENDERE LA NOSTRA SALUTE E IL NOSTRO
TERRITORIO