Osteoporosi post menopausale: il ruolo degli estrogeni ed attuali orientament...
La valutazione per l'idoneità sportiva
1. La valutazione dell’apparato
osteoarticolare per la
certificazione dell’idoneità
sportiva
Prof.ssa Antonietta Marchi
Dipartimento di Scienze Pediatriche
Centro di Medicina dello Sport
Università di Pavia
Dott Francesco Borghi
Scienze Motorie – Università degli studi di Pavia
Dott Andrea Bollini
Scienze Motorie – Università degli studi di Pavia
2. Introduzione
Sempre più adulti e adolescenti prendono parte
ad attività sportive e con loro aumenta anche
l’incidenza degli eventi traumatici.
Oltre il 65% dei traumi determina una
sospensione dell’attività sportiva per 5 giorni o
più.
L’incidenza dell’evento traumatico sembra
aumentare con l’età, probabilmente con
l’aumento dei tempi di allenamento, del livello
agonistico, della destrezza, della velocità di
esecuzione.
Ogni gruppo di età comprende prognosi, diagnosi
e terapie diverse.
3. Introduzione
È soprattutto necessario ricordare che in
medicina dello sport, che i bambini non
debbano essere considerati come piccoli
adulti:
– le articolazioni sono più mobili
– l’osso è più malleabile
– le cartilagini di coniugazione e le apofisi sono
ancora fertili
– la cartilagine articolare è molto più spessa di
quella degli adulti e quindi la risposta alle
sollecitazioni croniche e ai traumatismi acuti è
differente.
4. Piede piatto
Deformità in valgo del retropiede e
deformità in abduzione
dell’avampiede associate a un
abbassamento della volta plantare
5. Il piede del bambino è una entità
completamente differente da quella
dell’adulto:
– Un certo grado di piattismo è fisiologico
nel bambino nei primi anni di vita
8. Morbo di Scheuermann
È il dorso curvo giovanile o
osteocondrosi vertebrale dei giovani
È una deformità strutturale sul piano
sagittale caratterizzata da
osteocondrosi a livello dei piatti
cartilaginei di più corpi vertebrali
A carico del rachide dorsale o dorso
lombare
10. Morbo di Legg Calvè Perthes
O meglio osteocondrosi dell’epifisi
prossimale del femore
Osteocondrite epifisaria di origine non
infiammatoria
Alterazioni necrotico degenerative a
eziologia incerta su base vascolare dovute
a minore apporto ematico da occlusioni
vasali
Coinvolge l’anca nei bambini dai 4 agli 8
anni
13. Idoneità sportiva
Categorie Non idoneità Non idoneità Criteri
definitiva temporanea
Tutte X Angolo di Cobb
>20°
Sollevamento X
pesi
14. MALATTIA DI OSGOOD-
SCHLATTER
Patologia caratteristica dei giovani
calciatori di età compresa tra gli 11 e
i 14 anni.
Ipersollecitazioni microtraumatiche a
livello dell'inserzione tibiale del
tendine rotuleo in soggetti con
nucleo di accrescimento apofisario
tibiale non ancora saldato, con
conseguenti alterazioni strutturali del
nucleo.
15. Cure
Sospensione della pratica sportiva per
qualche settimana o di quei gesti tecnico-
atletici che provocano il dolore
tuberositario.
In rarissimi casi si ricorre
all'immobilizzazione.
16. Cure
Non opportuni il trattamento con
antinfiammatori e la fisioterapia, a meno
che il dolore non sia presente anche in
situazione di riposo.
Il trattamento antalgico, consentendo
l'attività, potrebbe provocare ripetuti
microtraumi secondari tali da favorire
lesioni inserzionali tendinee gravi.
17. Idoneità sportiva
Categorie Non idoneità Non Criteri
definitiva idoneità
temporanea
Tutte X Fino alla
risoluzione
della sindrome
dolorosa
18. Spondilolisi
è l’interruzione congenita o acquisita della parte
interarticolare dell’arco posteriore vertebrale.
Colpisce specialmente le L4 e L5 e nel 5/6% dei
casi è asintomatica.
19. Spondilolistesi
La spondilolistesi lombare rappresenta una condizione di
instabilità vertebrale, ossia lo scivolamento di una vertebra
sull'altra. Le vertebre comunemente interessate cono L5 ed
S1 (95% dei casi), più raramente i livelli superiori.
Presuppone un trauma o una "lassità" osteo articolare con
mobilità anomala delle vertebre, e può peggiorare nel
tempo. Ne risulta alla fine un "cattivo" allineamento della
colonna vertebrale, con la vertebra L5 che scivola sul sacro
e causa la spondilolistesi.
20. Idoneità sportiva
Categorie Non idoneità Non idoneità Criteri
definitiva temporanea
Tutte X Clinico
terapeutici
Sollevamento X
pesi
21. Pubalgia
La pubalgia è una miotensite che colpisce i punti di
inserzione sull'osso pubico di diversi muscoli: adduttori,
pettineo, piramidale, retti addominali, obliqui addominali,
trasversi addominali. Viene provocata generalmente da un
carico eccessivo nel corso dell'attività sportiva; colpisce
soprattutto i calciatori. Per chi pratica la corsa, la pubalgia
viene spesso provocata dal sovraccarico nei punti di
inserzione degli adduttori, dovuta a:
a) attività su fondo irregolare
b) scarpe inadeguate
c) scarso equilibrio fra la muscolatura degli arti inferiori e
quella addominale (condizione frequente in chi corre)
d) infortuni precedenti non ben recuperati
e) incremento quantitativo (o qualitativo) troppo rapido dei
carichi d'allenamento
22. Pubalgia
Il dolore colpisce la zona dell'inguine per estendersi alle
zone circostanti e può portare all'interruzione
dell'allenamento o della gara. Questa patologia può
consentire comunque la prosecuzione dell'attività; è questo
l'errore più grave che si può commettere. È necessario
invece un periodo di stop di 20 gg. che serve (oltre a
identificare la causa del problema e predisporsi a eliminarla
alla ripresa) a risolvere i casi meno gravi e a evitare il
degenerare della patologia verso quadri dove si rischia di
avere problemi anche a camminare.
Se il problema persiste dopo il periodo di stop, l'ortopedico
con l'esame obbiettivo riscontra un forte dolore a livello
inguinale alla pressopalpazione.
23. Pubalgia
Anche alcuni movimenti specifici degli
adduttori provocano dolore.
Il medico deve tenere conto del fatto che
altre patologie possono presentare sintomi
simili a quelli della pubalgia (ernie
inguinali, patologie urologiche o
ginecologiche).
La radiografia consente di individuare
eventuali lesioni a livello dell'osso pubico.
24. Pubalgia
In genere l'inefficacia del periodo di
stop dà al medico le giuste
indicazioni per comporre il cocktail di
terapie di aggressione della patologia
(massoterapia, infiltrazioni,
potenziamento dei muscoli
addominali, litotritore ecc.). La fase
riabilitativa prevede controlli medici
periodici e attività alternative alla
corsa (nuoto, corsa in acqua).
26. Sindrome da conflitto subacromiale
Comune patologia della spalla associata a
periodi di intensa attività e soprattutto a
instabilità di spalla e sofferenza della cuffia
dei rotatori
Si manifesta nei giovani atleti che
compiono movimenti dell’arto superiore al
di sopra del piano equatoriale della testa
(tennisti, lanciatori, pallavolisti, giocatori
di basket, nuotatori)
28. Instabilità di spalla
È una patologia che
colpisce nei casi
atraumatici
prevalentemente
atleti che praticano
discipline sportive
che contemplano
azioni di lancio. Nei
casi post traumatici
può verificarsi in
qualsiasi sport
29. Idoneità sportiva
Categorie Non idoneità Non idoneità Criteri
definitiva temporanea
Tutte X
X Judo
Tutti gli sport
tranne quelli per i
quali sono prescritti (da valutare dopo
accertamenti eventuale intervento
chirurgico)
X
Lanci, tuffi, baseball,
tennis, football
X
Combinata nordica, sci
alpino, freestyle, salto,
sci alpino, sci d’erba,
attività subacquea,
biathlon, pugilato, kick
boxing
30. Epicondilite
è una tendinopatia inserzionale che
interessa l'inserzione, sull'osso del
gomito (la porzione di questo detta
epicondilo), dei muscoli epicondilei
delle dita e del polso (di quei muscoli
cioè che permettono il piegamento
all'indietro).
31. Cure
In ogni caso, riposo e
ghiaccio (10-15 minuti
per più volte al
giorno) sono i primi
due ingredienti per
avviare la cura, ma
anche un tutore
antiepicondilite a
fascia, (si acquista nei
negozi di sanitari) è
utile per mettere a
riposo i muscoli
estensori, riducendo
così la tensione
sull'osso.
33. Epifisiolisi
Conosciuta anche come coxa vara
dell’adolescente
È una malattia caratteristica
dell’adolescenza (12-15 anni),
spesso associata a disturbi
endocrini (sindrome adiposo-
genitale, eunucoidismo ecc.) e a
un eccessivo peso corporeo.
Dislocazione dell’epifisi prossimale
del femore rispetto alla metafisi
attraverso la fisi
È una lesione non infiammatoria
della cartilagine di coniugazione
che in seguito ad una lisi della
cartilagine di accrescimento la
testa femorale scivola in basso e
posteriormente
34. Epifisiolisi
L'epifisiolisi del femore è una evenienza che rientra nel
capitolo delle osteo-condro-trofopatie dell'accrescimento ed
è caratterizzata dallo scollamento e dal successivo
scivolamento e distacco della cartilagine epifisaria superiore
sulla metafisi femorale tale da costituire la cosiddetta coxa
vara dell'adolescenza.
E' una malattia poco frequente ( 0,1% di tutti i ricoveri in
reparti Ortopedici ) di cui, attualmente, non se ne conosce
la causa principale.
Le condizioni predisponenti sono:
- l'età: colpisce tra i 10 - 16 anni, e cioè il periodo del
rapido accrescimento scheletrico con una incidenza
particolare verso l'11 anno di vita
- il sesso: maggiormente colpito risulta essere quello
maschile (58%)
- il lato: l'anca di sinistra risulta essere la più colpita
rispetto alla controlaterale, mentre solo nel 25% dei casi si
ha un interessamento bilaterale.
35. Epifisiolisi
lo scivolamento è un processo lento e si
manifesta con dolori, perlopiù lievi, all’inguine,
alla faccia interna della coscia e al ginocchio: di
solito compaiono dopo uno sforzo (una corsa, una
partita di pallone ecc.) e si riducono col riposo. Il
soggetto tende a zoppicare, non riesce a ruotare
esternamente né ad abdurre l’arto. In rari casi i
sintomi si possono presentare in modo grave e
all’improvviso (casi di scivolamento acuto): il
dolore intensissimo e l’impossibilità totale di
movimento fanno spesso pensare a una frattura.
38. Traumi sportivi a carico dei tendini
I fattori intrinseci più comuni I fattori estrinseci più comuni
Alcune malattie predisponenti Carichi di lavoro eccessivi
Anomalie di allineamento Condizionamenti ambientali
Antiversione del collo sfavorevoli
femorale Equipaggiamento scadente
Avampiede varo o valgo Errori di allenamento
Iperpronazione del piede
Ipopronazione del piede
Lassità articolari
Piede cavo
Piede piatto
Retropiede varo o valgo
Rotula alta o bassa
Sesso femminile
Sovrappeso
Tibia vara
39. Sport più interessati
Sport dai gesti ripetitivi
– Baseball
– Basket
– Danza
– Pallavolo
– Tennis
Sport di resistenza
– Maratona
– Nuoto
– Sci di fondo
40. Idoneità sportiva
Categorie Non Non idoneità criteri
idoneità temporanea
definitiva
Tutte X Evolutivi
in
funzione
della
patologia
41. Lesioni muscolari
Causate da forza di tipo distrattivo a carico
del muscolo in fase di contrazione o
allungamento.
Fattori favorenti:
– Allenamento o riscaldamento insufficienti
– Attrezzature inadeguate
– Alimentazione scorretta
– Sonno insufficiente
– Condizioni ambientali
sfavorevoli
42. Idoneità sportiva
Categorie Non idoneità Non Criteri
definitiva idoneità
temporanea
Tutte X Fino alla
risoluzione
della
lesione