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Parco della Caffarella
Flora e morfologia del territorio
Questo parco presenta alcuni avvallamenti naturali causati dal passaggio
   dell’affluente del fiume Almone. Quando scorreva il fiume i Romani
   costruirono, per superare il fosso del fiume, un viadotto di sei metri.




Gli altri avvallamenti si formarono in seguito alla costruzione della Metro poiché il
                comune di Roma scaricò la terra in eccesso nel parco .
Le vie che portano al parco
Via delle cave: ha questo nome dalle quattro gallerie presenti sotto la strada da
   cui si estrae il tufo e la pozzolana.

Via dei Cessati Spiriti: veniva utilizzata dai Romani per andare verso Sud.
   Questa strada fu costruita in alternativa all’Appia antica che essendo
   controllata dai signorotti per essere oltrepassata era a pagamento. I
   pellegrini quindi costruirono strade alternative nella campagna in una zona di
   depressione causata dal passaggio del fiume. Spesso mentre passavano per
   questa via di notte essendo buia venivano attaccati dai briganti che non
   essendo visti ne identificati divvenero secondo la leggenda gli spiriti che
   popolavano la via. Nel 1800 posero delle guardie a controllare la via e
   costruirono l’edicola della Madonna e in questo modo gli “ spriti” cessarono.
   E prese il nome di Via dei CESSATI SPIRITI.

Via Latina: era conosciuta fin dal Paleolitico per arrivare al sud d’Italia. Fu
   sistemata dai romani e prese questo nome perché riunificava il Lazio Vetus
   (popolazioni del Lazio Antico). I Romani sottomisero con la forza questi
   popoli che poi venivano considerati cives romanus.
LA FAUNA

• Albero del paradiso: o ailantus altissima o ailanto. E’ un
 latifoglie che fu importato dalla Cina per sostituire il gesso
      che con il baco faceva la seta, ma in Italia ciò non
                         avvenne mai.

                   • Pioppo nero: dal latino
                Populus nigra ama l’umidità e
                ciò testimonia la presenza di
                 un fiume. Da questo albero
                  prende il nome piazza del
                            popolo.
• Ciliegio: dal latino Prunus
  cerasiferas (portare le ciliegie)
  ha il tronco liscio e le foglie
  grandi e lisce. Il fiore è sacro e
  considerato la perfezione in
  Giappone.




                                       Robinia Pseudo Acacia: prende
                                       questo nome dal botanico John
                                       Robeon che nel 1600 la scoprì.
                                       Ha un tronco grande con rami e
                                       spine. Viene dal Nord America e
                                       dal Canada.
•Cipresso: è l’albero dei cimiteri per
due motivi:
-le radici sono in contatto con il
terreno
-è alto e la sua costruzione
piramidale sembra mettere in
contatto il cielo con la terra.


                             Acero: dal latino Acer mitundo, è presente
                             sulla bandiera del Canada




  Tiglio: ha la foglia cuoriforme ed è famoso
  perché da questo si produce il miele.
Cicuta: molto simile al finocchio, è una pianta infestante e libera
degli enzimi irreversibili che portano alla morte celebrale.




                             Quercia leccio: è un sempreverde dal
                             latino quercus ilex. Altri sempre sono la
                             Sughera e il Pino ad ombrello.
 •Albero di Giuda: dal latino cercis
 siliquastro, prende questo nome da
 giuda che dopo aver tradito Gesù si
 impiccò su questo albero che
 tingendosi di sanque divenne rosso.
 Quindi i frutti sono rossi
• Fiume Almone: è il fiume dove arrivano le sorgenti di Colli Albani. E’ il terzo
   fiume dopo l’Aniene e il Tevere. E’ lungo venti chilometri ed era considerato
   sacro per i Romani. Accanto c’è il colombario costantiniano (tomba)




•Bosco Sacro: secondo la legenda Numa Pompilio scrisse le leggi di Roma
sotto l’ispirazione della ninfa egeria con la quale ebbe anche una storia.
Questa zona divenne sacra ai Romani e furono piantati molti lecci anch’essi
sacri. Ciò è narrato da Ovidio. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale rimase
solo un leccio. Ora quest’area conserva il patrimonio genetico degli ultimi lecci
perché le ghiande di questa pianta sono state ripiantate.
• Fonte Egeria: è parte del patrimonio di Erode Attico. La leggenda racconta
   che l’ateniese Erode Attico padre fosse poverissimo e mentre dalla
   disperazione sbatteva la testa contro il muro si accorse che questo era
   vuoto e scavando trovò un tesoro. Perciò scrisse a Nerva che gli rispose di
   usarlo e abusarlo. In realtà Erode era un bandito che aveva nascosto i soldi
   e il figlio ereditando il fondo fece costruire lì sopra una fonte. Questa era
   una grotta artificiale che serviva per rinfrescarsi, al centro vi era una statua
   che faceva uscire l’acqua del Dio Almone e che alimentava anche la piscina
   ottagonale. Era un lacus salutaris. In seguito i Torlonia ottennero il fondo e
   costruirono il canale d’irrigazione che è posto lì vicino.
• Tufo: è una pietra lavica pordotta dal vulcano di colli
   albani. In questo vulcano la lava era molto densa e
   per uscire produsse un’esplosione di gas e polveri e
   tutta Roma fu colpita da colate piroclastiche che
   spianarono e distrussero ogni forma di vita.
   Passarono una decina di migliaia di anni e il vulcano
   si risvegliò provocando un’altra esplosione, strati e
   strati di galate hanno dato vita al tufo (se compatto) e
   alla pozzolana (se friabile) Il tufo è un materiale
   geotecnicoovvero isolante.
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  • 1. Parco della Caffarella Flora e morfologia del territorio
  • 2. Questo parco presenta alcuni avvallamenti naturali causati dal passaggio dell’affluente del fiume Almone. Quando scorreva il fiume i Romani costruirono, per superare il fosso del fiume, un viadotto di sei metri. Gli altri avvallamenti si formarono in seguito alla costruzione della Metro poiché il comune di Roma scaricò la terra in eccesso nel parco .
  • 3. Le vie che portano al parco Via delle cave: ha questo nome dalle quattro gallerie presenti sotto la strada da cui si estrae il tufo e la pozzolana. Via dei Cessati Spiriti: veniva utilizzata dai Romani per andare verso Sud. Questa strada fu costruita in alternativa all’Appia antica che essendo controllata dai signorotti per essere oltrepassata era a pagamento. I pellegrini quindi costruirono strade alternative nella campagna in una zona di depressione causata dal passaggio del fiume. Spesso mentre passavano per questa via di notte essendo buia venivano attaccati dai briganti che non essendo visti ne identificati divvenero secondo la leggenda gli spiriti che popolavano la via. Nel 1800 posero delle guardie a controllare la via e costruirono l’edicola della Madonna e in questo modo gli “ spriti” cessarono. E prese il nome di Via dei CESSATI SPIRITI. Via Latina: era conosciuta fin dal Paleolitico per arrivare al sud d’Italia. Fu sistemata dai romani e prese questo nome perché riunificava il Lazio Vetus (popolazioni del Lazio Antico). I Romani sottomisero con la forza questi popoli che poi venivano considerati cives romanus.
  • 4. LA FAUNA • Albero del paradiso: o ailantus altissima o ailanto. E’ un latifoglie che fu importato dalla Cina per sostituire il gesso che con il baco faceva la seta, ma in Italia ciò non avvenne mai. • Pioppo nero: dal latino Populus nigra ama l’umidità e ciò testimonia la presenza di un fiume. Da questo albero prende il nome piazza del popolo.
  • 5. • Ciliegio: dal latino Prunus cerasiferas (portare le ciliegie) ha il tronco liscio e le foglie grandi e lisce. Il fiore è sacro e considerato la perfezione in Giappone. Robinia Pseudo Acacia: prende questo nome dal botanico John Robeon che nel 1600 la scoprì. Ha un tronco grande con rami e spine. Viene dal Nord America e dal Canada.
  • 6. •Cipresso: è l’albero dei cimiteri per due motivi: -le radici sono in contatto con il terreno -è alto e la sua costruzione piramidale sembra mettere in contatto il cielo con la terra. Acero: dal latino Acer mitundo, è presente sulla bandiera del Canada Tiglio: ha la foglia cuoriforme ed è famoso perché da questo si produce il miele.
  • 7. Cicuta: molto simile al finocchio, è una pianta infestante e libera degli enzimi irreversibili che portano alla morte celebrale. Quercia leccio: è un sempreverde dal latino quercus ilex. Altri sempre sono la Sughera e il Pino ad ombrello. •Albero di Giuda: dal latino cercis siliquastro, prende questo nome da giuda che dopo aver tradito Gesù si impiccò su questo albero che tingendosi di sanque divenne rosso. Quindi i frutti sono rossi
  • 8. • Fiume Almone: è il fiume dove arrivano le sorgenti di Colli Albani. E’ il terzo fiume dopo l’Aniene e il Tevere. E’ lungo venti chilometri ed era considerato sacro per i Romani. Accanto c’è il colombario costantiniano (tomba) •Bosco Sacro: secondo la legenda Numa Pompilio scrisse le leggi di Roma sotto l’ispirazione della ninfa egeria con la quale ebbe anche una storia. Questa zona divenne sacra ai Romani e furono piantati molti lecci anch’essi sacri. Ciò è narrato da Ovidio. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale rimase solo un leccio. Ora quest’area conserva il patrimonio genetico degli ultimi lecci perché le ghiande di questa pianta sono state ripiantate.
  • 9. • Fonte Egeria: è parte del patrimonio di Erode Attico. La leggenda racconta che l’ateniese Erode Attico padre fosse poverissimo e mentre dalla disperazione sbatteva la testa contro il muro si accorse che questo era vuoto e scavando trovò un tesoro. Perciò scrisse a Nerva che gli rispose di usarlo e abusarlo. In realtà Erode era un bandito che aveva nascosto i soldi e il figlio ereditando il fondo fece costruire lì sopra una fonte. Questa era una grotta artificiale che serviva per rinfrescarsi, al centro vi era una statua che faceva uscire l’acqua del Dio Almone e che alimentava anche la piscina ottagonale. Era un lacus salutaris. In seguito i Torlonia ottennero il fondo e costruirono il canale d’irrigazione che è posto lì vicino.
  • 10. • Tufo: è una pietra lavica pordotta dal vulcano di colli albani. In questo vulcano la lava era molto densa e per uscire produsse un’esplosione di gas e polveri e tutta Roma fu colpita da colate piroclastiche che spianarono e distrussero ogni forma di vita. Passarono una decina di migliaia di anni e il vulcano si risvegliò provocando un’altra esplosione, strati e strati di galate hanno dato vita al tufo (se compatto) e alla pozzolana (se friabile) Il tufo è un materiale geotecnicoovvero isolante.