Sceneggiatura realizzata dall'IISS Rosa Luxemburg di Acquaviva delle fonti nell'ambito del progetto-concorso "Dal palcoscenico alla realtà @ scuola di prevenzione".
Per saperne di più
www.scuoladiprevenzione.it
2. Quali sono le motivazioni più comuni di morte sul lavoro?
Malattie respiratorie, ictus, cardiopatie e infortuni costituiscono le cause più frequenti di
morte associata al lavoro: ad esse sono ascrivibili quasi 2 milioni di decessi all'anno nel mondo.
Quali sono i fattori umani che contribuiscono a causare incidenti sul lavoro?
Si stima che circa il 90% degli infortuni sul lavoro dipendano da errori umani e che la maggior
parte di essi (l'80%) scaturiscano principalmente da due fattori: la scarsa consapevolezza e la
cattiva organizzazione.
25 giugno 2016
Marilisa, madre di due figli, uno di tre anni e uno di otto, divorziata, riesce, riceve la notizia
del superamento del concorso per diventare Operatrice Socio Sanitaria (OSS) per il quale si è
preparata a lungo con fatica e non pochi sacrifici. Il superamento del concorso le permetterà
di ottenere, molto presto, un sospirato posto di lavoro nel reparto infettivologia al Policlinico
di Bari.
La sistemazione lavorativa le consentirà di guadagnare, finalmente, una stabilità economica
dignitosa nonostante non riceva alcun contributo dall’ex marito – padre dei suoi figli – per il
loro mantenimento.
Il 27 giugno, Marilisa - ancora felicemente frastornata per il conseguimento dell’importante
traguardo - inizia il suo nuovo lavoro con una preliminare fase di inserimento e
familiarizzazione durante il quale non mostra alcuna difficoltà.
Narratore: Da qui tutto ha inizio:
Marilisa: Buongiorno, sono Marilisa Rossi e sono qui per il mio primo giorno di lavoro
Giacomo: Buongiorno Marilisa, benvenuta e auguri per il tuo nuovo inizio. Mi chiamo Giacomo
anch'io sono un OSS e lavoro in questo settore da ormai circa 10 anni. Permettimi di descriverti
l''inizio” di questo lavoro con una frase: lasciate ogni speranza voi che entrate, ma con il
tempo tranquilla tutto migliorerà.
Marilisa: ciao Giacomo, mi fa piacere conoscerti. Ti ringrazio per l’incoraggiamento e
l’augurio. Io ce la metterò tutta e farò del mio meglio.
Narratore: Marilisa inizialmente non prende sul serio le parole di Giacomo e vive con
spensieratezza il suo lavoro fin quando:
Segretaria: ciao Marilisa. Come va? Tutto ok con il tuo primo turno di notte? Spero sia andato
bene.
3. Marilisa: si, si. Grazie per esserti interessata e avermelo chiesto. È filato tutto liscio nonostante
la stanchezza della notte passata in bianco
Segretaria: è uno dei lati negativi di questo lavoro, purtroppo! Un’ultima cosa, Marilisa: il
direttore che ti aspetta nel suo ufficio.
Narratore: Marilisa un po preoccupata si reca nell'ufficio del direttore
Direttore: buongiorno Marilisa, posso darle del tu? Vorrei innanzitutto congratularmi per
l'ottimo lavoro svolto in questa settimana. E, visto che ci siamo, vorrei anche chiederti se
stanotte potessi coprire tu il turno di Laura che ha preso un permesso.
Marilisa: ehmm… certo, va bene. Nessun problema, anche se la giornata è stata abbastanza
pesante.
Narratore: Marilisa, dopo aver terminato gli straordinari torna a casa per riposarsi, ma…
Babysitter: scusami Marilisa ho avuto un contrattempo e non ho potuto cucinare il pranzo per
i bambin. Devo scappare. Scusami ancora. Ciao.
Marilisa: ah, va bene provvederò io.
Figlio di otto anni: ciao mamma menomale che sei tornata. Noi abbiamo fame e vogliamo la
pizza.
Narratore: Marilisa, pur di passare un po' di tempo con loro e, soprattutto, di non deluderli,
decide di mettere, ancora una volta, la stanchezza da parte e improvvisando un gran sorriso
li accontenta.
Rientrati dalla pizzeria finalmente Marilisa si può riposare, ma nel cuore della notte:
Figlio tre anni: (pianto disperato)
Figlio otto anni: mamma, mamma, svegliati! Michele piange e non smette
Marilisa: che succede? Arrivo subito
Narratore: Marilisa, spaventata, corre da Michele, e dopo aver posato per qualche istante la
mano sulla fronte del piccolo intuisce che ha la febbre alta ed è così costretta a trascorrere
l’ennesima notte sveglia.
Giunte le sei del mattino Marilisa chiama sua madre per chiederle se possa tenere Michele
fino alle dodici, poiché a quell’ora finirebbe il suo turno.
4. La mamma accetta, e Marilisa, preoccupata, si dirige a lavoro. La sua situazione economica
non le permette di chiedere permessi o di rischiare di perdere il lavoro appena ottenuto.
Narratore: Marilisa giunge in ospedale
Giacomo: Marilisa che faccia pallida e stanca che hai, sembri uno zombie!
Marilisa: lo so Giacomo, ma non posso farci nulla. Non puoi capire come mi sento: ho gli occhi
che bruciano dalla stanchezza, le gambe che tremano e il mio cervello vorrebbe solo spegnersi.
Ma ho così tanti pensieri che non riuscirei a fare neanche quello.
Giacomo: tranquilla Marilisa, non devi giustificarti con me. Come già ti ho accennato il primo
periodo è difficile, ma lo supererai! Non perdere mai le speranze perché sei brava, lo stai
dimostrando e sai svolgere perfettamente il tuo lavoro.
Narratore: all’improvviso Marilisa si rende conto che è giunta l’ora di iniziare il turno ma…
alzandosi per indossare il camice perde conoscenza e, cadendo, urta la nuca allo spigolo del
tavolo.
Narratore: La morte così lontana dalla mente
Forse, perché proprio a me deve capitare, e poi il buio, un pianto una parola di conforto ma
una voce dimenticata, e per cosa? Per un mondo senza regole dove la vita passa in secondo
piano.
Marilisa, con ancora un futuro davanti, intrappolata nei doppi turni con due figli da crescere
svanisce nell'oblio della compiacenza rinunciando alla sua vita privata e al suo bene fisico.