2. LA QUESTIONE DEI TERMINI
Dottrina sociale cristiana…
Etica sociale cristiana….
Magistero sociale….
Insegnamento sociale della Chiesa….
FONTI
Bibbia – Vangelo
Insegnamento dei Padri della Chiesa
Magistero (Papa, Concilio, Chiese locali, Pontifici Consigli, Commissioni
episcopali), lettura «paastorale di epoche, eventi storici, situazioni,
condizioni sociali di vita civile…
OGGETTO: IL NUCLEO
Il valore della persona e la sua dignità illuminate dal
“Vangelo sociale”
3. COSA OFFRE
●Orientamento ideale
● Funzione “critica” = denuncia
● Funzione “profetica” = annuncio evangelico del “Piano di Dio”
●“Stimola e testimonia”
COSA NON È / NON OFFRE
● Ideologia
● Modelli
● Terza via
● Ricette pratiche
● Sociologia cristiana
COME “SAPERE”
● Non è un sapere scientifico
● Sapere sapienziale di tipo teologico-morale –> Pastorale
● Apertura alla Interdisciplinarità con Scienze Umane / Filosofia
● Stimolo per il dialogo, nella laicità, «nel Cortile dei Gentili»
NON è INFALLIBILE!!!
4. Le principali encicliche sociali
Rerum Novarum
Leone XIII
Pacem Dei Munus
Benedetto XV
Quadragesimo Anno
Pio XI
Radiomessagio per il 50° d. Rerum Novarum Pio XII
Mater et Magistra
Giovanni XXIII
Pacem in Terris
Giovanni XXIII
Gaudium et Spes
Dignitatis Humanae
Concilio Vaticano II
Concilio Vaticano II
15.05.1981
25.05.1920
15.05.1931
01.06.1941
15.05.1961
11.04.1963
07.12.1965
07.12.1965
5. Populorum Progressio
Octogesima Adveniens
Paolo VI
Paolo VI
Laborem Exercens
Sollicitudo Rei Socialis
Centesimus Annus
Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II
Caritas in Veritate
Benedetto XVI
26.03.1967
14.05.1971
14.09.1981
30.12.1987
01.05.1991
29.06.2009
6. Per La
comPrensione
La dinamica del «discernimento» «Gaudium et Spes»,1 e 11 vedi testi
= condivisione –critica-profezia, nello Spirito presente nel mondo per
cogliere i segni dei tempi… del disegno di salvezza di Dio per il mondo
Stare alle «regole» del dialogo tra due C e due D:
◙ condivisione dei principi, dei valori, dei diritti di tutti
◙ convergenza operativa
◙ differenziazione delle giustificazioni e delle motivazioni
◙ discussione, dibattito «democratico» per la riduzione problematica, l’imprevisto,
la concretizzazione «legale», nel pluralismo civile….
Sullo sfondo:
-cristiani sono come l’“anima del mondo” (Lettera a Diogneto);
-l’uomo e la sua cultura quale “prima via” della Chiesa (Cent. Annus) ;
-dialogo di ragione e fede muovendosi secondo “un amore ricco di
intelligenza e una intelligenza piena d’amore”—dilatare la razionalità e
la fede (Benedetto XVI)
-la «legittima autonomia delle realtà terrene» (GS, n. 36) e, nella proceduralità della
«sana laicità» (Benedetto XVI) vedi testi
7. TESTI FONDATIVI
L’atteggiamento di fondo che idealmente muove – o
meglio dovrebbe muovere – l’azione della Chiesa è quello espresso
all’inizio della “Gaudium et Spes”: «Le gioie e le speranze, le tristezze e
le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro
che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce
dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non
trovi eco nel loro cuore» (GS, n.1).
Rispetto alle “res novae”, cioè alla cultura e alle innovazioni
contemporanee, la strategia di fondo è quella del “discernimento”:
«Il popolo di Dio, mosso dalla fede con cui crede di essere condotto
dallo Spirito del Signore che riempie l'universo, cerca di discernere negli
avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte
insieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni
della presenza o del disegno di Dio. La fede infatti tutto rischiara di una
luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale
dell'uomo, orientando così lo spirito verso soluzioni pienamente
umane» (GS, n. 11)
8. Testi fondativi
Per ciò che riguarda il procedere nel civile e nel socio-politico, il riferimento è
individuabile, per un verso, nel richiamo alla «legittima
autonomia
delle realtà terrene» (GS, n. 36) e, per altro verso, in una
proceduralità che può essere legittimamente detta “laica”: secondo essa – cito
frasi tratte dal discorso di papa Benedetto XVI ai giuristi cattolici del 9 dicembre
2006 – «non può essere pertanto la Chiesa a indicare quale
ordinamento politico e sociale sia da preferirsi, ma è il popolo che
deve decidere liberamente i modi migliori e più adatti di organizzare
la vita politica. Ogni intervento diretto della Chiesa in tale campo
sarebbe un’indebita ingerenza». D’altra parte la «SANA LAICITÀ –
così la qualifica il papa – comporta che lo Stato non consideri
la religione come un semplice sentimento individuale, che
si potrebbe confinare al solo ambito privato. [Essa ha il
diritto di] difesa dei grandi valori che danno senso alla vita
della persona e ne salvaguardano la dignità».
9. alcune priorità e principi di fondo comuni a tutte le encicliche,
1) Il primato della persona sulle strutture
2) Il primato della cultura sull'economico
3) Il primato della verità sulla libertà
4) Il primato della fede sulle ideologie
5) Il primato dell'educazione sul comportamento
Alcuni criteri/principi della vita economica
1) il principio dell'uomo-persona
2 )Il principio della proprietà privata e dell'universale desti-nazione dei beni
3) il principio della verità "oggettiva" e della fede in Dio connessione tra
ateismo e mali del socialismo/capitalismo)
4) Il principio dello stato di diritto
5) Il principio del bene comune
6) Il principio della soggettività personale/sociale e della partecipazione
7) il principio della sussidiarietà
8) il principio della solidarietà per lo sviluppo e la pace
10. IL LAVORO DECENTE (Caritas in Veritate, n. 63)
Che cosa significa la parola «decente» applicata al lavoro?
«Significa un lavoro che, in ogni società, sia l'espressione
della dignità essenziale di ogni uomo e di ogni donna: un
lavoro scelto liberamente, che associ efficacemente i
lavoratori, uomini e donne, allo sviluppo della loro
comunità; un lavoro che, in questo modo, permetta ai
lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni
discriminazione; un lavoro che consenta di soddisfare le
necessità delle famiglie e di scolarizzare i figli, senza che
questi siano costretti essi stessi a lavorare; un lavoro che
permetta ai lavoratori di organizzarsi liberamente e di far
sentire la loro voce; un lavoro che lasci uno spazio
sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale,
familiare e spirituale; un lavoro che assicuri ai lavoratori
giunti alla pensione una condizione dignitosa».