1. “Sociologia dei nuovi media”
di Jan Van Dijk
Corso di Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, 2013
Presentazione di Cristaldi Arianna
2. Capitolo 5: Struttura Sociale
• La teoria del libro è che
l'infrastruttura tecnologica
delle reti influenzi la
struttura sociale
• Ma è anche vero che la
struttura sociale influenza la
progettazione e l'uso
dell'infrastruttura
3. Consideriamo ora le 3 dimensioni della
struttura sociale:
• Verticale: è la dimensione della stratificazione sociale,
come la divisione dei poteri;
• Orizzontale: è la dimensione dell'infrastruttura della
comunicazione, come la relazione fra reti di media e reti
sociali;
• Coesione sociale: questa dimensione si interseca con le
prime due, come i media contribuiscono alla coesione
sociale? Portano all'individualizzazione oppure creano dei
legami?
4. Le reti possono migliorare la diffusione di informazione
e conoscenza e diminuire la distanza fra le classi sociali;
ma allo stesso tempo però rimangono dei “vuoti di
informazione”
• Lo sviluppo globale è caratterizzato da una
globalizzazione contemporanea di produzione,
distribuzione e consumo;
• “A partire dai centri di direzione delle imprese
multinazionali e degli stati sviluppati, la divisione del lavoro
è diventata più selettiva e più globale che in ogni altra
epoca.” [Barnett et al., 1998]
• Le reti dei media sono l'infrastruttura più importante di
questo processo.
5. Nel campo dell'elaborazione dell'informazione
• Avviene un processo di trasferimento di occupazione
molto selettiva e limitata;
• Il risultato è la diffusione e la divisione dei posti di lavoro in
tutto il mondo (sviluppo combinato);
• Ma la quantità e la qualità di lavori nell'economia globale
nei vari paesi stanno diventando più diseguali;
• Questo perché seguono gli interessi del CENTRO e non
delle regioni.
6. • La distanza spaziale tra parti ricche e povere sta
diminuendo, e questo porta delle conseguenze per la
coesione sociale;
• Nella gestione delle reti bisogna fare una distinzione fra la
funzione di vettore e quella di operatore:
• Vettore: l'occupazione diminuisce una volta che la
rete è stata costruita, perché è un sistema automatico
che necessita di poca manutenzione;
• Operatore: l'occupazione è maggiore nell'offrire
servizi telefonici, di rete e interattivi come valore
aggiunto.
Reti e occupazione
7. • I settori quali la posta ordinaria e dei quotidiani non
scompariranno, ma forniranno meno occupazione;
• Solo dopo che la nuova infrastruttura si sarà stabilizzata le
innovazioni di prodotto causeranno nuova occupazione;
• La tecnologia di rete sarà il cuore della tecnologia
dell'informazione e della comunicazione, che sono la spina
dorsale di ogni economia della tecnologia avanzata.
Conclusioni sull'occupazione
8. • Il tipo di occupazione è persino più importante della
quantità, poiché le reti influenzano la struttura di classe;
• Secondo E.O. Wright (1985), è possibile definire le classi
sociali attraverso queste dimensioni:
• Proprietà dei mezzi di produzione. Caratterizzata dal
decentramento produttivo nel settore ICT (no barriere, bastano un
piccolo capitale e una connessione a internet per fornire servizi).
• Controllo organizzativo. Polarizzazione tra dirigenza di alto
livello e gruppo esecutivo che lavora in condizioni di flessibilità (no
promozione all'interno dell'organizzazione).
• Capacità e qualifiche. Possederle sarà più importante, ma le
vecchie abilità degli artigiani non sono rese inutili.
Reti e struttura di classe
9. «L'applicazione delle nuove tecnologie va a
braccetto con la polarizzazione
dell'organizzazione del lavoro. Ha luogo una
divisione: un segmento che comprende lavoro
difficile da un lato, e un segmento che consiste
in lavoro standardizzato, relativamente
semplice,dall'altro». [Huijgen, 1988].
• I settori che impiegano maggiormente le
donne come la sanità e l'educazione non
possono essere facilmente automatizzati,
questo porta ad una loro presenza
maggiore nel secondo segmento.
• La società delle reti richiederà abilità
comunicative, didattiche e commerciali; ruoli
di particolare affinità per le donne.
La posizione delle donne
10. 1. Pensare che sia troppo difficile: differenza fra anziani e
giovani e in base al livello d'istruzione. Provoca una
sensazione di fallimento personale e insicurezza.
2. Non avere accesso al pc o alla rete: il paradigma di
adozione segue una curva a “S”. Motivi:
• I nuovi media sono più costosi (aggiornamenti + software);
• I vecchi media non scompaiono (effetto cumulativo);
• TV e telefoni introdotti nel boom economico, mentre ora siamo in
una situazione di stagnazione.
3. Difficoltà d'uso: con hardware, software e periferiche.
● Eccezione per i genitori di bambini in età scolare, che
imparano l'uso del computer con l'aiuto dei figli.
Ostacoli ai nuovi media
(per i potenziali consumatori)
13. 4. Mancanza di esperienza nell'uso delle applicazioni. Le
più usate sono nell'ordine:
1.Elaboratore di testi (computer come macchina da scrivere potenziata);
2.Internet;
3.Posta elettronica;
4.Videogiochi per i giovani;
• Introduzione della certificazione ECDL, che verte proprio
su: concetti di base dell’ICT, uso del computer e gestione dei file,
elaborazione testi, fogli elettronici, uso delle basi di dati, strumenti di
presentazione, navigazione web e comunicazione e recentemente
aggiunti i moduli sulla collaborazione e la sicurezza.
Ostacoli ai nuovi media (continua)
14. • Reti = villaggio globale?
• Contrazione di spazio e tempo li rende più importanti;
• È presente un’evoluzione di questi concetti:
• Tempo naturale → tempo costruito dalla società
• Dimensione spaziale → distacco della società dalla geografia
• Avvengono due fenomeni opposti:
• Socializzazione dello spazio individuale. «Comunità senza
vicinanza» [Webber, 1963];
• Indivudualizzazione dello spazio sociale. «Colonizzazione del
mondo della vita quotidiana da parte del sistema» [Habermas,
1981];
• Minaccia della privacy vs. soddisfacimento del bisogno di
comunicazione e informazione sociale.
L’infrastruttura della società delle reti
15. Le comunità virtuali
• Nasce un nuovo tipo di comunità, quella
virtuale, che non ha un legame con lo spazio
ed il tempo, ma solo con l’individuo ed i media
che sendono possibile questa affiliazione;
• Al contrario le comunità organiche sono legate
allo spazio ed al tempo, agli ambienti e alla
comunicazione faccia a faccia;
• Accade che le persone portano con sé la
realtà che conoscono anche nelle comunità
virtuali;
• Nelle comunità virtuali manca la
comunicazione non verbale (paralinguaggio
artificiale delle emoticons).
16. Unità e frammentazione: la coesione sociale
ricostruita
«La tendenza attuale è verso l’integrazione di tutti i gruppi in
una sfera esponenziale relativamente comune, con un nuovo
riconoscimento di speciali bisogni e delle idiosincrasie degli
individui» [Meyerowitz, Maguire, 1993]
• Le divisioni tra gruppi sociali sono visibili e permeabili
(internet connette con un’interazione diretta persone della
stessa origine o di ambienti differenti);
• Secondo la «teoria dei media» [Meyerowitz, 1997], i media
hanno caratteristiche proprie che producono contesti
sociali i quali incentivano certe forme di interazione ed
identità sociali;
17. La teoria dei media
• Media orali: creano un’omogeneizzazione delle piccole
comunità;
• Media scritti: producono una segmentazione e una
specializzazione dei gruppi sociali, ma hanno favorito
l’unificazione delle nazioni per mezzo di una lingua
unificata;
• Tutto torna nella storia del broadcasting:
• Radio e TV nazionali: unificano;
• Radio e TV locali: frammentano;
• Il computer è basato sull’interazione del singolo con la
macchina, ma viene usato collettivamente nel momento in
cui esso viene collegato in rete.
18. Il commercio elettronico
• Il commercio elettronico sfrutta queste dualità per creare un
nuovo concetto di comunità virtuale attraversi i profili di
marketing diretto;
• Esse sono
categorie
concettuali
costruite dal
marketing, non
gruppi organici.
19. Conclusioni
• I nuovi media ci faranno stare insieme o dividere di più?
• Si protende per la frammentazione…
• Nuova idea di sfera pubblica, formata da un mosaico di
sfere pubbliche più complesse e differenziate;
• Internet è il modello perfetto di questo mosaico;
• Vengono a mancare:
• Il collegamento tra la sfera pubblica con il luogo ed il
territorio;
• Il suo presunto carattere unitario;
• La distinzione pubblico-privato.
20. Capitolo 6: Cultura
• L’ipotesi è che la società di massa
e la cultura di massa si stiano
sfaldando;
• Ma questo pone fine alla
comunicazione di massa?
• Nascono nuovi tipi di
comunità e la
comunicazione avviene a
cavallo tra quella di massa e
quella intrapersonale;
21. Comunicazione di massa
• Pubblica (TV, stampa): MA in futuro sarà disponibile solo
per chi sarà disposto a pagare;
• Monodirezionale (mittente → ricevente): SOSTITUITO
da comunicazioni bi-direzionali e multilaterali. I media
sono interattivi, anche se i partecipanti passivi sono
ancora in netta maggioranza («zapping» sul web);
• Vasto pubblico: il pubblico si sta frammentando, ma il
numero di frammenti è alto;
22. Il termine «massa» assume nuove
connotazioni:
• Segmentazione in componenti di massa più piccole, ma
resiste anche un termine di massa globale;
• La massa è meno anonima;
• La massa è meno passiva;
• La massa non si identifica nella folla, è una comunità
fondata sulle comunicazioni mediali;
• La massa non è frazionata tra gli individui che la
compongono;
• Comunicazione interpersonale ≈ comunicazione di massa
23. • Nella società delle reti avviene una perdita dei confini
macro, meso e micro della vita sociale;
• Uso multifunzionale degli spazi e del tempo fa svanire i
confini fra le sfere di vita;
• Esempi: telelavoro e telestudio.
La confusione delle sfere di vita
24. • Pro: meno bisogno di viaggiare, organizzazione libera
delle giornate, può essere combinato col lavoro domestico
e la cura dei bambini;
• Contro: scarsa possibilità di far carriera all’interno
dell’azienda, impoverimento della comunicazione con la
direzione e con i colleghi, isolamento sociale, difficile
separare il lavoro dalle attività domestiche, serve una
rigida disciplina;
• Pro e contro validi anche per il telestudio;
Telelavoro
26. • Rimangono comunque legate ad un luogo particolare,
anche se in teoria potrebbero essere svolte in molti luoghi
e con molti strumenti diversi;
• Sono dipendenti da un centro esterno;
• Impediscono la separazione delle attività;
• Necessitano di una quantità limitata di comunicazione;
• Questi sono anche i sintomi del lavoro al terminale;
• Conclusioni: vanno bene come AGGIUNTA, non come
sostituzione.
Limitazioni strutturali alle teleattività
27. • Quale caratteristica dei nuovi media ha un maggiore
impatto culturale? Il fatto che siano digitali;
• La digitalizzazione è caratterizzata dal trasferimento di dati
in byte e quindi dalla possibilità di immagazzinamento e
recupero in quantità e velocità – pressoché – illimitate;
• La digitalizzazione incrementa la possibilità di:
1. Standardizzazione e differenziazione della cultura;
2. Frammentazione e collage della cultura;
3. Accelerazione culturale;
4. Visualizzazione culturale;
5. Maggior quantità di cultura;
Vivere una cultura digitale
28. • «C’è la possibilità per le persone di esprimere loro stesse
tramite opportunità artistiche e scientifiche per una nuova
generazione di geni». [Bill Gates, 1995]
• Il multimediale permette agli utenti di realizzare video, CD,
musica dando luogo a nuove forme di arte popolare;
• I media digitali sono stati programmati in precedenza e
lavorano in modo parzialmente automatico. Essi devono
solo essere adattati all’utente perché questi acquisisca
una qualche abilità. «Tutto si risolve nello scegliere
all’interno di un menù».
Programmazione e creatività
30. • «La digitalizzazione e l’elaborazione di fonti analogiche da
parte delle applicazioni multimediali ha già avuto un effetto
di frammentazione della nostra cultura». [H. Heim, 1987]
• Esempi:
• Elaboratore di testi (periodi, contenuti,…);
• Web (documenti e link);
• L’elaborazione non è lineare, ci sono legami, salti e
associazioni.
Frammentazione e collage
31. • La digitalizzazione consente un considerevole aumento
della produzione, diffusione e consumo dell’informazione;
• «La fame di velocità non viene mai appagata».
• L’importanza del tempo si sta radicalizzando;
• «Cultura della velocità» [Miller e Schwartz, 1998]:
• Le espressioni culturali invecchiano in fretta, le tendenze si
susseguono a gran velocità;
• L’informazione viene inviata in quantità crescenti;
• La comunicazione ed il linguaggio si accrescono velocemente
(gergo + abbreviazioni);
• Aumenta l’importanza delle immagini nella nostra cultura;
Accelerazione
32. • «Gli schermi non saranno solo la finestra sul nostro
mondo, ma una seconda porta di ingresso».
• Conseguenze probabili del dominio dello schermo:
• Sostituzione dei vecchi mezzi di comunicazione (carta);
• Pressione cumulativa e unilaterale (accumulare attività simili).
8-10 ore davanti ad uno schermo, coseguenze fisiche e mentali;
• Limitazione selettiva e articolazione dei contenuti della
comunicazione, influenzati dalle caratteristiche del medium;
• Diluizione delle fonti di informazione, mezzi di comunicazione
integrati, fatica a distinguere i diversi paradigmi;
• Le immagini come un sostituto delle esperienze personali, vivere
una realtà artificiale;
• Il fascino dello schermo, ipnotizza, è potente a catturare
l’attenzione.
Visualizzazione
33. • Aumento di informazione e comunicazione, ma aumenta
anche la qualità?
• Informazione: dati e segnali;
• Comunicazione: trasmissione consapevole delle info;
• L’offerta dell’informazione sta crescendo in modo
esponenziale [Pool et al., 1984];
• «Inutilità informativa». [Van Cuilenberg, 1984];
• «Smog di dati». [D. Schenk, 1997];
• Eccesso di comunicazione, messaggi ridondanti e senza
valore;
Un massiccio incremento
34. • Criteri di qualità in termini di sostanza e pragmatismo: «la
piramide dell’eleborazione dell’informazione»
Migliore qualità?
SAGGEZZA
CONOSCENZA
INFORMAZIONE
DATI
BIT E BYTE
Qualità Quantità
35. • La scalata verso la cima della piramide è difficile per la
grande quantità di dati inutili ed il sovraccarico
dell’informazione;
• La qualità pragmatica – efficienza – relazione costi-
benefici;
• I costi iniziali della comunicazione mediata sono più alti
(costruzione dell’infrastruttura), poi i costi dell’investimento
vengono recuperati;
• Efficienza anche in termini di tempo e capacità di
trasmissione.
Conclusioni sulla qualità