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“Sociologia dei nuovi media”
di Jan Van Dijk
Corso di Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, 2013
Presentazione di Cristaldi Arianna
Capitolo 5: Struttura Sociale
• La teoria del libro è che
l'infrastruttura tecnologica
delle reti influenzi la
struttura sociale
• Ma è anche vero che la
struttura sociale influenza la
progettazione e l'uso
dell'infrastruttura
Consideriamo ora le 3 dimensioni della
struttura sociale:
• Verticale: è la dimensione della stratificazione sociale,
come la divisione dei poteri;
• Orizzontale: è la dimensione dell'infrastruttura della
comunicazione, come la relazione fra reti di media e reti
sociali;
• Coesione sociale: questa dimensione si interseca con le
prime due, come i media contribuiscono alla coesione
sociale? Portano all'individualizzazione oppure creano dei
legami?
Le reti possono migliorare la diffusione di informazione
e conoscenza e diminuire la distanza fra le classi sociali;
ma allo stesso tempo però rimangono dei “vuoti di
informazione”
• Lo sviluppo globale è caratterizzato da una
globalizzazione contemporanea di produzione,
distribuzione e consumo;
• “A partire dai centri di direzione delle imprese
multinazionali e degli stati sviluppati, la divisione del lavoro
è diventata più selettiva e più globale che in ogni altra
epoca.” [Barnett et al., 1998]
• Le reti dei media sono l'infrastruttura più importante di
questo processo.
Nel campo dell'elaborazione dell'informazione
• Avviene un processo di trasferimento di occupazione
molto selettiva e limitata;
• Il risultato è la diffusione e la divisione dei posti di lavoro in
tutto il mondo (sviluppo combinato);
• Ma la quantità e la qualità di lavori nell'economia globale
nei vari paesi stanno diventando più diseguali;
• Questo perché seguono gli interessi del CENTRO e non
delle regioni.
• La distanza spaziale tra parti ricche e povere sta
diminuendo, e questo porta delle conseguenze per la
coesione sociale;
• Nella gestione delle reti bisogna fare una distinzione fra la
funzione di vettore e quella di operatore:
• Vettore: l'occupazione diminuisce una volta che la
rete è stata costruita, perché è un sistema automatico
che necessita di poca manutenzione;
• Operatore: l'occupazione è maggiore nell'offrire
servizi telefonici, di rete e interattivi come valore
aggiunto.
Reti e occupazione
• I settori quali la posta ordinaria e dei quotidiani non
scompariranno, ma forniranno meno occupazione;
• Solo dopo che la nuova infrastruttura si sarà stabilizzata le
innovazioni di prodotto causeranno nuova occupazione;
• La tecnologia di rete sarà il cuore della tecnologia
dell'informazione e della comunicazione, che sono la spina
dorsale di ogni economia della tecnologia avanzata.
Conclusioni sull'occupazione
• Il tipo di occupazione è persino più importante della
quantità, poiché le reti influenzano la struttura di classe;
• Secondo E.O. Wright (1985), è possibile definire le classi
sociali attraverso queste dimensioni:
• Proprietà dei mezzi di produzione. Caratterizzata dal
decentramento produttivo nel settore ICT (no barriere, bastano un
piccolo capitale e una connessione a internet per fornire servizi).
• Controllo organizzativo. Polarizzazione tra dirigenza di alto
livello e gruppo esecutivo che lavora in condizioni di flessibilità (no
promozione all'interno dell'organizzazione).
• Capacità e qualifiche. Possederle sarà più importante, ma le
vecchie abilità degli artigiani non sono rese inutili.
Reti e struttura di classe
«L'applicazione delle nuove tecnologie va a
braccetto con la polarizzazione
dell'organizzazione del lavoro. Ha luogo una
divisione: un segmento che comprende lavoro
difficile da un lato, e un segmento che consiste
in lavoro standardizzato, relativamente
semplice,dall'altro». [Huijgen, 1988].
• I settori che impiegano maggiormente le
donne come la sanità e l'educazione non
possono essere facilmente automatizzati,
questo porta ad una loro presenza
maggiore nel secondo segmento.
• La società delle reti richiederà abilità
comunicative, didattiche e commerciali; ruoli
di particolare affinità per le donne.
La posizione delle donne
1. Pensare che sia troppo difficile: differenza fra anziani e
giovani e in base al livello d'istruzione. Provoca una
sensazione di fallimento personale e insicurezza.
2. Non avere accesso al pc o alla rete: il paradigma di
adozione segue una curva a “S”. Motivi:
• I nuovi media sono più costosi (aggiornamenti + software);
• I vecchi media non scompaiono (effetto cumulativo);
• TV e telefoni introdotti nel boom economico, mentre ora siamo in
una situazione di stagnazione.
3. Difficoltà d'uso: con hardware, software e periferiche.
● Eccezione per i genitori di bambini in età scolare, che
imparano l'uso del computer con l'aiuto dei figli.
Ostacoli ai nuovi media
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Alfabetizzazione informatica per i «nonni»
da parte dei giovani
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4. Mancanza di esperienza nell'uso delle applicazioni. Le
più usate sono nell'ordine:
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2.Internet;
3.Posta elettronica;
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• Introduzione della certificazione ECDL, che verte proprio
su: concetti di base dell’ICT, uso del computer e gestione dei file,
elaborazione testi, fogli elettronici, uso delle basi di dati, strumenti di
presentazione, navigazione web e comunicazione e recentemente
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Ostacoli ai nuovi media (continua)
• Reti = villaggio globale?
• Contrazione di spazio e tempo li rende più importanti;
• È presente un’evoluzione di questi concetti:
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• Avvengono due fenomeni opposti:
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vicinanza» [Webber, 1963];
• Indivudualizzazione dello spazio sociale. «Colonizzazione del
mondo della vita quotidiana da parte del sistema» [Habermas,
1981];
• Minaccia della privacy vs. soddisfacimento del bisogno di
comunicazione e informazione sociale.
L’infrastruttura della società delle reti
Le comunità virtuali
• Nasce un nuovo tipo di comunità, quella
virtuale, che non ha un legame con lo spazio
ed il tempo, ma solo con l’individuo ed i media
che sendono possibile questa affiliazione;
• Al contrario le comunità organiche sono legate
allo spazio ed al tempo, agli ambienti e alla
comunicazione faccia a faccia;
• Accade che le persone portano con sé la
realtà che conoscono anche nelle comunità
virtuali;
• Nelle comunità virtuali manca la
comunicazione non verbale (paralinguaggio
artificiale delle emoticons).
Unità e frammentazione: la coesione sociale
ricostruita
«La tendenza attuale è verso l’integrazione di tutti i gruppi in
una sfera esponenziale relativamente comune, con un nuovo
riconoscimento di speciali bisogni e delle idiosincrasie degli
individui» [Meyerowitz, Maguire, 1993]
• Le divisioni tra gruppi sociali sono visibili e permeabili
(internet connette con un’interazione diretta persone della
stessa origine o di ambienti differenti);
• Secondo la «teoria dei media» [Meyerowitz, 1997], i media
hanno caratteristiche proprie che producono contesti
sociali i quali incentivano certe forme di interazione ed
identità sociali;
La teoria dei media
• Media orali: creano un’omogeneizzazione delle piccole
comunità;
• Media scritti: producono una segmentazione e una
specializzazione dei gruppi sociali, ma hanno favorito
l’unificazione delle nazioni per mezzo di una lingua
unificata;
• Tutto torna nella storia del broadcasting:
• Radio e TV nazionali: unificano;
• Radio e TV locali: frammentano;
• Il computer è basato sull’interazione del singolo con la
macchina, ma viene usato collettivamente nel momento in
cui esso viene collegato in rete.
Il commercio elettronico
• Il commercio elettronico sfrutta queste dualità per creare un
nuovo concetto di comunità virtuale attraversi i profili di
marketing diretto;
• Esse sono
categorie
concettuali
costruite dal
marketing, non
gruppi organici.
Conclusioni
• I nuovi media ci faranno stare insieme o dividere di più?
• Si protende per la frammentazione…
• Nuova idea di sfera pubblica, formata da un mosaico di
sfere pubbliche più complesse e differenziate;
• Internet è il modello perfetto di questo mosaico;
• Vengono a mancare:
• Il collegamento tra la sfera pubblica con il luogo ed il
territorio;
• Il suo presunto carattere unitario;
• La distinzione pubblico-privato.
Capitolo 6: Cultura
• L’ipotesi è che la società di massa
e la cultura di massa si stiano
sfaldando;
• Ma questo pone fine alla
comunicazione di massa?
• Nascono nuovi tipi di
comunità e la
comunicazione avviene a
cavallo tra quella di massa e
quella intrapersonale;
Comunicazione di massa
• Pubblica (TV, stampa): MA in futuro sarà disponibile solo
per chi sarà disposto a pagare;
• Monodirezionale (mittente → ricevente): SOSTITUITO
da comunicazioni bi-direzionali e multilaterali. I media
sono interattivi, anche se i partecipanti passivi sono
ancora in netta maggioranza («zapping» sul web);
• Vasto pubblico: il pubblico si sta frammentando, ma il
numero di frammenti è alto;
Il termine «massa» assume nuove
connotazioni:
• Segmentazione in componenti di massa più piccole, ma
resiste anche un termine di massa globale;
• La massa è meno anonima;
• La massa è meno passiva;
• La massa non si identifica nella folla, è una comunità
fondata sulle comunicazioni mediali;
• La massa non è frazionata tra gli individui che la
compongono;
• Comunicazione interpersonale ≈ comunicazione di massa
• Nella società delle reti avviene una perdita dei confini
macro, meso e micro della vita sociale;
• Uso multifunzionale degli spazi e del tempo fa svanire i
confini fra le sfere di vita;
• Esempi: telelavoro e telestudio.
La confusione delle sfere di vita
• Pro: meno bisogno di viaggiare, organizzazione libera
delle giornate, può essere combinato col lavoro domestico
e la cura dei bambini;
• Contro: scarsa possibilità di far carriera all’interno
dell’azienda, impoverimento della comunicazione con la
direzione e con i colleghi, isolamento sociale, difficile
separare il lavoro dalle attività domestiche, serve una
rigida disciplina;
• Pro e contro validi anche per il telestudio;
Telelavoro
Telelavoro
• Rimangono comunque legate ad un luogo particolare,
anche se in teoria potrebbero essere svolte in molti luoghi
e con molti strumenti diversi;
• Sono dipendenti da un centro esterno;
• Impediscono la separazione delle attività;
• Necessitano di una quantità limitata di comunicazione;
• Questi sono anche i sintomi del lavoro al terminale;
• Conclusioni: vanno bene come AGGIUNTA, non come
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• Quale caratteristica dei nuovi media ha un maggiore
impatto culturale? Il fatto che siano digitali;
• La digitalizzazione è caratterizzata dal trasferimento di dati
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recupero in quantità e velocità – pressoché – illimitate;
• La digitalizzazione incrementa la possibilità di:
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• «C’è la possibilità per le persone di esprimere loro stesse
tramite opportunità artistiche e scientifiche per una nuova
generazione di geni». [Bill Gates, 1995]
• Il multimediale permette agli utenti di realizzare video, CD,
musica dando luogo a nuove forme di arte popolare;
• I media digitali sono stati programmati in precedenza e
lavorano in modo parzialmente automatico. Essi devono
solo essere adattati all’utente perché questi acquisisca
una qualche abilità. «Tutto si risolve nello scegliere
all’interno di un menù».
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Un esempio
• «La digitalizzazione e l’elaborazione di fonti analogiche da
parte delle applicazioni multimediali ha già avuto un effetto
di frammentazione della nostra cultura». [H. Heim, 1987]
• Esempi:
• Elaboratore di testi (periodi, contenuti,…);
• Web (documenti e link);
• L’elaborazione non è lineare, ci sono legami, salti e
associazioni.
Frammentazione e collage
• La digitalizzazione consente un considerevole aumento
della produzione, diffusione e consumo dell’informazione;
• «La fame di velocità non viene mai appagata».
• L’importanza del tempo si sta radicalizzando;
• «Cultura della velocità» [Miller e Schwartz, 1998]:
• Le espressioni culturali invecchiano in fretta, le tendenze si
susseguono a gran velocità;
• L’informazione viene inviata in quantità crescenti;
• La comunicazione ed il linguaggio si accrescono velocemente
(gergo + abbreviazioni);
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• «Gli schermi non saranno solo la finestra sul nostro
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• Pressione cumulativa e unilaterale (accumulare attività simili).
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• Limitazione selettiva e articolazione dei contenuti della
comunicazione, influenzati dalle caratteristiche del medium;
• Diluizione delle fonti di informazione, mezzi di comunicazione
integrati, fatica a distinguere i diversi paradigmi;
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• L’offerta dell’informazione sta crescendo in modo
esponenziale [Pool et al., 1984];
• «Inutilità informativa». [Van Cuilenberg, 1984];
• «Smog di dati». [D. Schenk, 1997];
• Eccesso di comunicazione, messaggi ridondanti e senza
valore;
Un massiccio incremento
• Criteri di qualità in termini di sostanza e pragmatismo: «la
piramide dell’eleborazione dell’informazione»
Migliore qualità?
SAGGEZZA
CONOSCENZA
INFORMAZIONE
DATI
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Qualità Quantità
• La scalata verso la cima della piramide è difficile per la
grande quantità di dati inutili ed il sovraccarico
dell’informazione;
• La qualità pragmatica – efficienza – relazione costi-
benefici;
• I costi iniziali della comunicazione mediata sono più alti
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vengono recuperati;
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  • 1. “Sociologia dei nuovi media” di Jan Van Dijk Corso di Teoria e Tecniche dei Nuovi Media, 2013 Presentazione di Cristaldi Arianna
  • 2. Capitolo 5: Struttura Sociale • La teoria del libro è che l'infrastruttura tecnologica delle reti influenzi la struttura sociale • Ma è anche vero che la struttura sociale influenza la progettazione e l'uso dell'infrastruttura
  • 3. Consideriamo ora le 3 dimensioni della struttura sociale: • Verticale: è la dimensione della stratificazione sociale, come la divisione dei poteri; • Orizzontale: è la dimensione dell'infrastruttura della comunicazione, come la relazione fra reti di media e reti sociali; • Coesione sociale: questa dimensione si interseca con le prime due, come i media contribuiscono alla coesione sociale? Portano all'individualizzazione oppure creano dei legami?
  • 4. Le reti possono migliorare la diffusione di informazione e conoscenza e diminuire la distanza fra le classi sociali; ma allo stesso tempo però rimangono dei “vuoti di informazione” • Lo sviluppo globale è caratterizzato da una globalizzazione contemporanea di produzione, distribuzione e consumo; • “A partire dai centri di direzione delle imprese multinazionali e degli stati sviluppati, la divisione del lavoro è diventata più selettiva e più globale che in ogni altra epoca.” [Barnett et al., 1998] • Le reti dei media sono l'infrastruttura più importante di questo processo.
  • 5. Nel campo dell'elaborazione dell'informazione • Avviene un processo di trasferimento di occupazione molto selettiva e limitata; • Il risultato è la diffusione e la divisione dei posti di lavoro in tutto il mondo (sviluppo combinato); • Ma la quantità e la qualità di lavori nell'economia globale nei vari paesi stanno diventando più diseguali; • Questo perché seguono gli interessi del CENTRO e non delle regioni.
  • 6. • La distanza spaziale tra parti ricche e povere sta diminuendo, e questo porta delle conseguenze per la coesione sociale; • Nella gestione delle reti bisogna fare una distinzione fra la funzione di vettore e quella di operatore: • Vettore: l'occupazione diminuisce una volta che la rete è stata costruita, perché è un sistema automatico che necessita di poca manutenzione; • Operatore: l'occupazione è maggiore nell'offrire servizi telefonici, di rete e interattivi come valore aggiunto. Reti e occupazione
  • 7. • I settori quali la posta ordinaria e dei quotidiani non scompariranno, ma forniranno meno occupazione; • Solo dopo che la nuova infrastruttura si sarà stabilizzata le innovazioni di prodotto causeranno nuova occupazione; • La tecnologia di rete sarà il cuore della tecnologia dell'informazione e della comunicazione, che sono la spina dorsale di ogni economia della tecnologia avanzata. Conclusioni sull'occupazione
  • 8. • Il tipo di occupazione è persino più importante della quantità, poiché le reti influenzano la struttura di classe; • Secondo E.O. Wright (1985), è possibile definire le classi sociali attraverso queste dimensioni: • Proprietà dei mezzi di produzione. Caratterizzata dal decentramento produttivo nel settore ICT (no barriere, bastano un piccolo capitale e una connessione a internet per fornire servizi). • Controllo organizzativo. Polarizzazione tra dirigenza di alto livello e gruppo esecutivo che lavora in condizioni di flessibilità (no promozione all'interno dell'organizzazione). • Capacità e qualifiche. Possederle sarà più importante, ma le vecchie abilità degli artigiani non sono rese inutili. Reti e struttura di classe
  • 9. «L'applicazione delle nuove tecnologie va a braccetto con la polarizzazione dell'organizzazione del lavoro. Ha luogo una divisione: un segmento che comprende lavoro difficile da un lato, e un segmento che consiste in lavoro standardizzato, relativamente semplice,dall'altro». [Huijgen, 1988]. • I settori che impiegano maggiormente le donne come la sanità e l'educazione non possono essere facilmente automatizzati, questo porta ad una loro presenza maggiore nel secondo segmento. • La società delle reti richiederà abilità comunicative, didattiche e commerciali; ruoli di particolare affinità per le donne. La posizione delle donne
  • 10. 1. Pensare che sia troppo difficile: differenza fra anziani e giovani e in base al livello d'istruzione. Provoca una sensazione di fallimento personale e insicurezza. 2. Non avere accesso al pc o alla rete: il paradigma di adozione segue una curva a “S”. Motivi: • I nuovi media sono più costosi (aggiornamenti + software); • I vecchi media non scompaiono (effetto cumulativo); • TV e telefoni introdotti nel boom economico, mentre ora siamo in una situazione di stagnazione. 3. Difficoltà d'uso: con hardware, software e periferiche. ● Eccezione per i genitori di bambini in età scolare, che imparano l'uso del computer con l'aiuto dei figli. Ostacoli ai nuovi media (per i potenziali consumatori)
  • 11. Alfabetizzazione informatica per i «nonni» da parte dei giovani
  • 12. Infanzia e nuove tecnologie
  • 13. 4. Mancanza di esperienza nell'uso delle applicazioni. Le più usate sono nell'ordine: 1.Elaboratore di testi (computer come macchina da scrivere potenziata); 2.Internet; 3.Posta elettronica; 4.Videogiochi per i giovani; • Introduzione della certificazione ECDL, che verte proprio su: concetti di base dell’ICT, uso del computer e gestione dei file, elaborazione testi, fogli elettronici, uso delle basi di dati, strumenti di presentazione, navigazione web e comunicazione e recentemente aggiunti i moduli sulla collaborazione e la sicurezza. Ostacoli ai nuovi media (continua)
  • 14. • Reti = villaggio globale? • Contrazione di spazio e tempo li rende più importanti; • È presente un’evoluzione di questi concetti: • Tempo naturale → tempo costruito dalla società • Dimensione spaziale → distacco della società dalla geografia • Avvengono due fenomeni opposti: • Socializzazione dello spazio individuale. «Comunità senza vicinanza» [Webber, 1963]; • Indivudualizzazione dello spazio sociale. «Colonizzazione del mondo della vita quotidiana da parte del sistema» [Habermas, 1981]; • Minaccia della privacy vs. soddisfacimento del bisogno di comunicazione e informazione sociale. L’infrastruttura della società delle reti
  • 15. Le comunità virtuali • Nasce un nuovo tipo di comunità, quella virtuale, che non ha un legame con lo spazio ed il tempo, ma solo con l’individuo ed i media che sendono possibile questa affiliazione; • Al contrario le comunità organiche sono legate allo spazio ed al tempo, agli ambienti e alla comunicazione faccia a faccia; • Accade che le persone portano con sé la realtà che conoscono anche nelle comunità virtuali; • Nelle comunità virtuali manca la comunicazione non verbale (paralinguaggio artificiale delle emoticons).
  • 16. Unità e frammentazione: la coesione sociale ricostruita «La tendenza attuale è verso l’integrazione di tutti i gruppi in una sfera esponenziale relativamente comune, con un nuovo riconoscimento di speciali bisogni e delle idiosincrasie degli individui» [Meyerowitz, Maguire, 1993] • Le divisioni tra gruppi sociali sono visibili e permeabili (internet connette con un’interazione diretta persone della stessa origine o di ambienti differenti); • Secondo la «teoria dei media» [Meyerowitz, 1997], i media hanno caratteristiche proprie che producono contesti sociali i quali incentivano certe forme di interazione ed identità sociali;
  • 17. La teoria dei media • Media orali: creano un’omogeneizzazione delle piccole comunità; • Media scritti: producono una segmentazione e una specializzazione dei gruppi sociali, ma hanno favorito l’unificazione delle nazioni per mezzo di una lingua unificata; • Tutto torna nella storia del broadcasting: • Radio e TV nazionali: unificano; • Radio e TV locali: frammentano; • Il computer è basato sull’interazione del singolo con la macchina, ma viene usato collettivamente nel momento in cui esso viene collegato in rete.
  • 18. Il commercio elettronico • Il commercio elettronico sfrutta queste dualità per creare un nuovo concetto di comunità virtuale attraversi i profili di marketing diretto; • Esse sono categorie concettuali costruite dal marketing, non gruppi organici.
  • 19. Conclusioni • I nuovi media ci faranno stare insieme o dividere di più? • Si protende per la frammentazione… • Nuova idea di sfera pubblica, formata da un mosaico di sfere pubbliche più complesse e differenziate; • Internet è il modello perfetto di questo mosaico; • Vengono a mancare: • Il collegamento tra la sfera pubblica con il luogo ed il territorio; • Il suo presunto carattere unitario; • La distinzione pubblico-privato.
  • 20. Capitolo 6: Cultura • L’ipotesi è che la società di massa e la cultura di massa si stiano sfaldando; • Ma questo pone fine alla comunicazione di massa? • Nascono nuovi tipi di comunità e la comunicazione avviene a cavallo tra quella di massa e quella intrapersonale;
  • 21. Comunicazione di massa • Pubblica (TV, stampa): MA in futuro sarà disponibile solo per chi sarà disposto a pagare; • Monodirezionale (mittente → ricevente): SOSTITUITO da comunicazioni bi-direzionali e multilaterali. I media sono interattivi, anche se i partecipanti passivi sono ancora in netta maggioranza («zapping» sul web); • Vasto pubblico: il pubblico si sta frammentando, ma il numero di frammenti è alto;
  • 22. Il termine «massa» assume nuove connotazioni: • Segmentazione in componenti di massa più piccole, ma resiste anche un termine di massa globale; • La massa è meno anonima; • La massa è meno passiva; • La massa non si identifica nella folla, è una comunità fondata sulle comunicazioni mediali; • La massa non è frazionata tra gli individui che la compongono; • Comunicazione interpersonale ≈ comunicazione di massa
  • 23. • Nella società delle reti avviene una perdita dei confini macro, meso e micro della vita sociale; • Uso multifunzionale degli spazi e del tempo fa svanire i confini fra le sfere di vita; • Esempi: telelavoro e telestudio. La confusione delle sfere di vita
  • 24. • Pro: meno bisogno di viaggiare, organizzazione libera delle giornate, può essere combinato col lavoro domestico e la cura dei bambini; • Contro: scarsa possibilità di far carriera all’interno dell’azienda, impoverimento della comunicazione con la direzione e con i colleghi, isolamento sociale, difficile separare il lavoro dalle attività domestiche, serve una rigida disciplina; • Pro e contro validi anche per il telestudio; Telelavoro
  • 26. • Rimangono comunque legate ad un luogo particolare, anche se in teoria potrebbero essere svolte in molti luoghi e con molti strumenti diversi; • Sono dipendenti da un centro esterno; • Impediscono la separazione delle attività; • Necessitano di una quantità limitata di comunicazione; • Questi sono anche i sintomi del lavoro al terminale; • Conclusioni: vanno bene come AGGIUNTA, non come sostituzione. Limitazioni strutturali alle teleattività
  • 27. • Quale caratteristica dei nuovi media ha un maggiore impatto culturale? Il fatto che siano digitali; • La digitalizzazione è caratterizzata dal trasferimento di dati in byte e quindi dalla possibilità di immagazzinamento e recupero in quantità e velocità – pressoché – illimitate; • La digitalizzazione incrementa la possibilità di: 1. Standardizzazione e differenziazione della cultura; 2. Frammentazione e collage della cultura; 3. Accelerazione culturale; 4. Visualizzazione culturale; 5. Maggior quantità di cultura; Vivere una cultura digitale
  • 28. • «C’è la possibilità per le persone di esprimere loro stesse tramite opportunità artistiche e scientifiche per una nuova generazione di geni». [Bill Gates, 1995] • Il multimediale permette agli utenti di realizzare video, CD, musica dando luogo a nuove forme di arte popolare; • I media digitali sono stati programmati in precedenza e lavorano in modo parzialmente automatico. Essi devono solo essere adattati all’utente perché questi acquisisca una qualche abilità. «Tutto si risolve nello scegliere all’interno di un menù». Programmazione e creatività
  • 30. • «La digitalizzazione e l’elaborazione di fonti analogiche da parte delle applicazioni multimediali ha già avuto un effetto di frammentazione della nostra cultura». [H. Heim, 1987] • Esempi: • Elaboratore di testi (periodi, contenuti,…); • Web (documenti e link); • L’elaborazione non è lineare, ci sono legami, salti e associazioni. Frammentazione e collage
  • 31. • La digitalizzazione consente un considerevole aumento della produzione, diffusione e consumo dell’informazione; • «La fame di velocità non viene mai appagata». • L’importanza del tempo si sta radicalizzando; • «Cultura della velocità» [Miller e Schwartz, 1998]: • Le espressioni culturali invecchiano in fretta, le tendenze si susseguono a gran velocità; • L’informazione viene inviata in quantità crescenti; • La comunicazione ed il linguaggio si accrescono velocemente (gergo + abbreviazioni); • Aumenta l’importanza delle immagini nella nostra cultura; Accelerazione
  • 32. • «Gli schermi non saranno solo la finestra sul nostro mondo, ma una seconda porta di ingresso». • Conseguenze probabili del dominio dello schermo: • Sostituzione dei vecchi mezzi di comunicazione (carta); • Pressione cumulativa e unilaterale (accumulare attività simili). 8-10 ore davanti ad uno schermo, coseguenze fisiche e mentali; • Limitazione selettiva e articolazione dei contenuti della comunicazione, influenzati dalle caratteristiche del medium; • Diluizione delle fonti di informazione, mezzi di comunicazione integrati, fatica a distinguere i diversi paradigmi; • Le immagini come un sostituto delle esperienze personali, vivere una realtà artificiale; • Il fascino dello schermo, ipnotizza, è potente a catturare l’attenzione. Visualizzazione
  • 33. • Aumento di informazione e comunicazione, ma aumenta anche la qualità? • Informazione: dati e segnali; • Comunicazione: trasmissione consapevole delle info; • L’offerta dell’informazione sta crescendo in modo esponenziale [Pool et al., 1984]; • «Inutilità informativa». [Van Cuilenberg, 1984]; • «Smog di dati». [D. Schenk, 1997]; • Eccesso di comunicazione, messaggi ridondanti e senza valore; Un massiccio incremento
  • 34. • Criteri di qualità in termini di sostanza e pragmatismo: «la piramide dell’eleborazione dell’informazione» Migliore qualità? SAGGEZZA CONOSCENZA INFORMAZIONE DATI BIT E BYTE Qualità Quantità
  • 35. • La scalata verso la cima della piramide è difficile per la grande quantità di dati inutili ed il sovraccarico dell’informazione; • La qualità pragmatica – efficienza – relazione costi- benefici; • I costi iniziali della comunicazione mediata sono più alti (costruzione dell’infrastruttura), poi i costi dell’investimento vengono recuperati; • Efficienza anche in termini di tempo e capacità di trasmissione. Conclusioni sulla qualità