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GIOVANI & WEB
Dott. Eugenio Bedini, psicologo e psicoterapeuta
Eidos, 06/04/2019
DI COSA PARLEREMO:
•Internet: chat, social network, blog, …
•Effetti sul sé e sulle relazioni
•Nuove realtà e nuovi disagi: cyberbullismo,
hikikomori, dipendenze, …
•Linee guida
«Internet è un fenomeno sempre più diffuso (Riva, 2010;
Tosoni, 2004) che ha influito in molteplici aspetti della
nostra vita (Bedini, Curto e Skarzynska-Sernaglia, 2013) e
molto probabilmente in futuro sarà ancora più presente
(Bedini, 2012, 2015, 2017; Bedini e Zampieri, 2017)».
«Verrà un giorno, e non è molto lontano, in cui potremo
concludere affari, studiare, conoscere il mondo e le sue
culture, assistere a importanti spettacoli, stringere
amicizie, visitare i negozi del quartiere e mostrare
fotografie a parenti lontani, tutto senza muoverci dalla
scrivania o dalla poltrona.»
(Bill Gates, La strada che porta a domani, 1995)
COS’È INTERNET:
• È una rete ad accesso pubblico che connette vari
dispositivi o terminali in tutto il mondo. Dalla sua
nascita rappresenta il principale mezzo di
comunicazione di massa, che offre all’utente una vasta
serie di contenuti potenzialmente informativi e di
servizi. È un’interconnessione globale tra reti
informatiche.
•1969: Arpanet
•Anni ‘90: Web 1.0 o Web statico
•2005: Web 2.0 o Web dinamico
•2006: Web 3.0 o Web semantico
COSA SONO I SOCIAL NETWORK:
• Boyd & Ellison (2007):
a) Presenza di uno spazio virtuale (profilo)
b) Possibilità di creare una lista di utenti (amici)
c) Possibilità di analizzare la propria rete
• Teoria dei sei gradi di separazione (Milgram, 1967)
• Dal 2003 nacquero uno dopo l’altro: Friendster, LinkedIn,
YouTube, Orkut, Messenger, Facebook, Twitter, Ask, Tumblr,
Pinterest, Instagram, …
LE CHAT:
• Sistemi di messaggistica istantanea che permettono di
condividere messaggi, file multimediali, chiamate in
tempo reale
• Negli ultimi anni si sono spostate dalla stanza (Zafra,
2012) ai dispositivi mobili (Bedini, Curto e Skarzynska-
Sernaglia, 2013)
• Es: Messenger, WhatsApp, Facebook Messenger,
Snapchat, Instagram, …
USO DEI SOCIAL: ALCUNI DATI
FACEBOOK:
• con quasi 2.1 miliardi di utenti continua a dominare lo scenario social
mondiale.
• In Italia ci sono 34 milioni di utenti su Facebook ed il 52% dei profili sono
maschili.
• La fascia di età più rappresentata è quella tra i 25 e 35 anni con il 23%
degli utenti, seguita a ruota dagli utenti con età compresa tra i 35 e i 45
anni (22%). Quindi le persone tra i 25 e i 45 anni rappresentano il 46%
dell’intera base. La fascia anagrafica nemo presente è quella dei
teenagers dai 13 ai 17 anni che sono solo il 4% degli utenti Facebook in
Italia.
FACEBOOK:
E IN ITALIA?
• Nel 2018 il social media più utilizzato in Italia è Youtube (62% degli utenti),
segue Facebook (60%), WhatsApp (59%), Facebook Messenger (39%),
Instagram (33%), Google+ (25%), Twitter (23%), Skype (21%), Linkedin (18%),
Pinterest (15%), Snapchat (9%), Tumblr (8%).
• Il 73% della popolazione è online (43 milioni di persone), con 34 milioni di
utenti attivi sui social media.
• Nel 2017 si è registrata una crescita di 4 milioni di persone connesse ad internet
e una crescita di 3 milioni di utenti social media rispetto all’anno precedente.
• Il tempo di permanenza online è di circa 6 ore al giorno (quasi il doppio rispetto
a quello passato davanti alla tv) e di queste 6 ore quasi 2 vengono trascorse
utilizzando social media.
ALTRI PORTALI:
• Blog
• Wiki
• Forum
• News
• …
In che modo tutto questo ha influenza sul
nostro Sé e sulle relazioni?
IL SÉ:
• De-individuazione (Tosoni, 2004; Turkle, 1997)
• Identità in rete come un foglio bianco (Tosoni, 2004)
• Sé frammentato, non unitario (Turkle, 1997)
• Aspetti del sé inibiti nella vita reale (Joinson et al, 2007)
LE RELAZIONI:
• Effetti della de-individuazione: riduzione dell’autoregolazione e
della consapevolezza di sé, mancanza di norme sociali (es:
flaming [Turkle, 1997])
• Mancano tutti gli indicatori analogici tipici della comunicazione
vis-a-vis (Gamba, 2006; Tosoni, 2004)
• Teoria democratica della CMC (Herring, 1993)
LA TERAPIA:
• E-therapy: tutti quei servizi psicologici offerti attraverso e-mail,
chat, telefono e videotelefono.
• Vantaggi: meno ansia, meno limiti, meno impegno, più tempo,
più disponibilità, più economico
• Limiti: necessaria dimestichezza con gli strumenti, limiti degli
strumenti stessi, privacy a rischio, cambiamento nel trattamento.
NUOVI DISAGI:
• Cyberbullismo
• Hikikomori
• Dipendenze (computer, videogiochi, Facebook, smartphone, …)
• Comportamenti a rischio: web challenge, furti di identità (fake),
stalking, sexting, …
CYBERBULLISMO:
• Secondo la definizione di Peter K Smith (2006), per
cyberbullismo si intende “una forma di prevaricazione
volontaria e ripetuta agita contro un singolo o un gruppo
tramite mezzi di comunicazione elettronici con l’obiettivo di
ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che
non riesce a difendersi”
• Flaming, Harassement, Denigrazione, Impersonation, Trickery,
Esclusion, Cyberstalking, Doxing, Porn Revenge, …
• Danni maggiori nella vittima, a causa del cambiamento di
spazio e tempo.
• Ricerca in progress
STATISTICHE:
• Crescita esponenziale ovunque
• Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non
rispettosi e/o violenti più gli 11-13enni (22,5%) che i 14-17enni
(17,9%); più femmine (20,9%) che maschi (18,8%). I liceali sono in
testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%)
e quelli degli istituti tecnici (16%).
• Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti
soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto
fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione
per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci
e pugni (3,8%).
HIKIKOMORI:
• Termine coniato dal dott. Tamaki Saito, direttore del Sofukai Sasaki
Hospital
• letteralmente “ritiro, stare in disparte, isolarsi”: adolescenti e post-
adolescenti che tendono ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale.
Internet è il loro unico mezzo di comunicazione (Bedini, 2017). Gli
hikikomori sembrano soffrire di depressione e di comportamenti
ossessivo compulsivi, ma non è facile comprendere se questi siano una
conseguenza o una causa della loro reclusione (Mastropaolo, 2011).
• Uso improprio per i ragazzi nel nostro contesto socio-culturale (Bedini,
2017; Bedini e Volpato, in progress)
STATISTICHE:
• Primi segnali: 15 anni
• Età media: 20 anni
• Sono per lo più maschi
• Solo il 14,2% è ritirato da meno di un anno. Il 34% si
trova in tale condizione da 1 a 3 anni, il 41,7% dai 3 ai 10
anni e, nel 10,1% dei casi, il ritiro si protrae da oltre un
decennio
DIPENDENZE:
• Es: dipendenza da Internet, dipendenza da videogiochi,
dipendenza da computer, dipendenza da smartphone,
nomofobia, …
• 2014: Internet Gaming Disorder
• Internet Addiction Disorder (Young, 1998)
• Difficile parlare di dipendenza in questi casi! (Bedini, 2017; Bedini
e Volpato, in progress)
ALTRI COMPORTAMENTI:
• Sexting: termine nato nel 2005 in un articolo sulla rivista
australiana Sunday Telegraph Magazine; indica l'invio di
messaggi, testi e/o immagini sessualmente espliciti,
principalmente tramite il cellulare o altri mezzi informatici.
• Gruppi pro-ana: vere e proprie sette per poter accedere alle
quali devi rispettare determinate regole; prima tra tutte «non
mangiare!»
• Incel: celibi involontari
• Web Challenge: «sfide che, grazie alla condivisione sui
social, diventano virali. Lo scopo di una Challenge è
quella di sopravvivere per il maggior tempo possibile e
coinvolgendo il maggior numero di utenti in quelle che,
per buona parte, sono delle vere e proprie follie su
video» (Scapin e Bedini, in progress).
• Milk Challenge
• Cinnamon
• Ice Bucket
• Fire
• I Tre Re
• Mannequin
• Blue Whale
• Black-out
• Knockout Game
• Nek Nominate
• Salt & Ice
• Daredevil Selfie
• Balconing
• InMyFeelings
• Bird-box
• …
ALCUNI DATI:
• Sexting: in appena 2 anni, la pratica del sexting sia letteralmente esplosa
passando da una incidenza del 10.2%, al 25.9%: praticamente, 1 ragazzo
su 4 ha inviato foto o video. Sei ragazzi su dieci non hanno problemi a
dichiarare di essersi divertito nel ricevere o inviare foto o video hot, con il
22,7 per cento che dichiara di aver ricevuto materiale inerente il sesso da
sconosciuti. Il 14 per cento dei ragazzi ha incontrato le persone
conosciute sul web, mentre il 13 per cento di ragazzi tra i 14 e i 20 anni
ha scambiato il suo numero di cellulare con estranei via chat.
• Web challenge: non ci sono dati certi
LINEE GUIDA:
• Per gli insegnanti: conoscenza dell’alunno, attenzione a
indicatori, tenersi aperti a più spiegazioni,
comunicazione aperta.
• Per i genitori: attenzione a indicatori, tenersi aperti a
più spiegazioni, comunicazione aperta, educazione
alle emozioni, preparazione su linguaggio e strumenti
usati, disponibilità a chiedere aiuto.
• Per i ragazzi: consapevolezza delle dinamiche, attenzione
ai feedback, disponibilità a chiedere aiuto, richiesta
sostegno ai pari.
• Per gli operatori: ascolto della persona, approccio
neutrale, consapevolezza dei propri pregiudizi,
disponibilità a chiedere aiuto.
(Bedini e Bonato, in progress)
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE!
eugeniobedini@libero.it

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Giovani & Web

  • 1. GIOVANI & WEB Dott. Eugenio Bedini, psicologo e psicoterapeuta Eidos, 06/04/2019
  • 2. DI COSA PARLEREMO: •Internet: chat, social network, blog, … •Effetti sul sé e sulle relazioni •Nuove realtà e nuovi disagi: cyberbullismo, hikikomori, dipendenze, … •Linee guida
  • 3. «Internet è un fenomeno sempre più diffuso (Riva, 2010; Tosoni, 2004) che ha influito in molteplici aspetti della nostra vita (Bedini, Curto e Skarzynska-Sernaglia, 2013) e molto probabilmente in futuro sarà ancora più presente (Bedini, 2012, 2015, 2017; Bedini e Zampieri, 2017)».
  • 4.
  • 5.
  • 6. «Verrà un giorno, e non è molto lontano, in cui potremo concludere affari, studiare, conoscere il mondo e le sue culture, assistere a importanti spettacoli, stringere amicizie, visitare i negozi del quartiere e mostrare fotografie a parenti lontani, tutto senza muoverci dalla scrivania o dalla poltrona.» (Bill Gates, La strada che porta a domani, 1995)
  • 7. COS’È INTERNET: • È una rete ad accesso pubblico che connette vari dispositivi o terminali in tutto il mondo. Dalla sua nascita rappresenta il principale mezzo di comunicazione di massa, che offre all’utente una vasta serie di contenuti potenzialmente informativi e di servizi. È un’interconnessione globale tra reti informatiche.
  • 8. •1969: Arpanet •Anni ‘90: Web 1.0 o Web statico •2005: Web 2.0 o Web dinamico •2006: Web 3.0 o Web semantico
  • 9. COSA SONO I SOCIAL NETWORK: • Boyd & Ellison (2007): a) Presenza di uno spazio virtuale (profilo) b) Possibilità di creare una lista di utenti (amici) c) Possibilità di analizzare la propria rete • Teoria dei sei gradi di separazione (Milgram, 1967) • Dal 2003 nacquero uno dopo l’altro: Friendster, LinkedIn, YouTube, Orkut, Messenger, Facebook, Twitter, Ask, Tumblr, Pinterest, Instagram, …
  • 10. LE CHAT: • Sistemi di messaggistica istantanea che permettono di condividere messaggi, file multimediali, chiamate in tempo reale • Negli ultimi anni si sono spostate dalla stanza (Zafra, 2012) ai dispositivi mobili (Bedini, Curto e Skarzynska- Sernaglia, 2013) • Es: Messenger, WhatsApp, Facebook Messenger, Snapchat, Instagram, …
  • 11. USO DEI SOCIAL: ALCUNI DATI
  • 12.
  • 13.
  • 14. FACEBOOK: • con quasi 2.1 miliardi di utenti continua a dominare lo scenario social mondiale. • In Italia ci sono 34 milioni di utenti su Facebook ed il 52% dei profili sono maschili. • La fascia di età più rappresentata è quella tra i 25 e 35 anni con il 23% degli utenti, seguita a ruota dagli utenti con età compresa tra i 35 e i 45 anni (22%). Quindi le persone tra i 25 e i 45 anni rappresentano il 46% dell’intera base. La fascia anagrafica nemo presente è quella dei teenagers dai 13 ai 17 anni che sono solo il 4% degli utenti Facebook in Italia.
  • 16. E IN ITALIA? • Nel 2018 il social media più utilizzato in Italia è Youtube (62% degli utenti), segue Facebook (60%), WhatsApp (59%), Facebook Messenger (39%), Instagram (33%), Google+ (25%), Twitter (23%), Skype (21%), Linkedin (18%), Pinterest (15%), Snapchat (9%), Tumblr (8%). • Il 73% della popolazione è online (43 milioni di persone), con 34 milioni di utenti attivi sui social media. • Nel 2017 si è registrata una crescita di 4 milioni di persone connesse ad internet e una crescita di 3 milioni di utenti social media rispetto all’anno precedente. • Il tempo di permanenza online è di circa 6 ore al giorno (quasi il doppio rispetto a quello passato davanti alla tv) e di queste 6 ore quasi 2 vengono trascorse utilizzando social media.
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20. ALTRI PORTALI: • Blog • Wiki • Forum • News • …
  • 21. In che modo tutto questo ha influenza sul nostro Sé e sulle relazioni?
  • 22. IL SÉ: • De-individuazione (Tosoni, 2004; Turkle, 1997) • Identità in rete come un foglio bianco (Tosoni, 2004) • Sé frammentato, non unitario (Turkle, 1997) • Aspetti del sé inibiti nella vita reale (Joinson et al, 2007)
  • 23.
  • 24. LE RELAZIONI: • Effetti della de-individuazione: riduzione dell’autoregolazione e della consapevolezza di sé, mancanza di norme sociali (es: flaming [Turkle, 1997]) • Mancano tutti gli indicatori analogici tipici della comunicazione vis-a-vis (Gamba, 2006; Tosoni, 2004) • Teoria democratica della CMC (Herring, 1993)
  • 25.
  • 26. LA TERAPIA: • E-therapy: tutti quei servizi psicologici offerti attraverso e-mail, chat, telefono e videotelefono. • Vantaggi: meno ansia, meno limiti, meno impegno, più tempo, più disponibilità, più economico • Limiti: necessaria dimestichezza con gli strumenti, limiti degli strumenti stessi, privacy a rischio, cambiamento nel trattamento.
  • 27. NUOVI DISAGI: • Cyberbullismo • Hikikomori • Dipendenze (computer, videogiochi, Facebook, smartphone, …) • Comportamenti a rischio: web challenge, furti di identità (fake), stalking, sexting, …
  • 28.
  • 29. CYBERBULLISMO: • Secondo la definizione di Peter K Smith (2006), per cyberbullismo si intende “una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta agita contro un singolo o un gruppo tramite mezzi di comunicazione elettronici con l’obiettivo di ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che non riesce a difendersi” • Flaming, Harassement, Denigrazione, Impersonation, Trickery, Esclusion, Cyberstalking, Doxing, Porn Revenge, … • Danni maggiori nella vittima, a causa del cambiamento di spazio e tempo. • Ricerca in progress
  • 30. STATISTICHE: • Crescita esponenziale ovunque • Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più gli 11-13enni (22,5%) che i 14-17enni (17,9%); più femmine (20,9%) che maschi (18,8%). I liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%). • Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%).
  • 31. HIKIKOMORI: • Termine coniato dal dott. Tamaki Saito, direttore del Sofukai Sasaki Hospital • letteralmente “ritiro, stare in disparte, isolarsi”: adolescenti e post- adolescenti che tendono ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale. Internet è il loro unico mezzo di comunicazione (Bedini, 2017). Gli hikikomori sembrano soffrire di depressione e di comportamenti ossessivo compulsivi, ma non è facile comprendere se questi siano una conseguenza o una causa della loro reclusione (Mastropaolo, 2011). • Uso improprio per i ragazzi nel nostro contesto socio-culturale (Bedini, 2017; Bedini e Volpato, in progress)
  • 32. STATISTICHE: • Primi segnali: 15 anni • Età media: 20 anni • Sono per lo più maschi • Solo il 14,2% è ritirato da meno di un anno. Il 34% si trova in tale condizione da 1 a 3 anni, il 41,7% dai 3 ai 10 anni e, nel 10,1% dei casi, il ritiro si protrae da oltre un decennio
  • 33. DIPENDENZE: • Es: dipendenza da Internet, dipendenza da videogiochi, dipendenza da computer, dipendenza da smartphone, nomofobia, … • 2014: Internet Gaming Disorder • Internet Addiction Disorder (Young, 1998) • Difficile parlare di dipendenza in questi casi! (Bedini, 2017; Bedini e Volpato, in progress)
  • 34. ALTRI COMPORTAMENTI: • Sexting: termine nato nel 2005 in un articolo sulla rivista australiana Sunday Telegraph Magazine; indica l'invio di messaggi, testi e/o immagini sessualmente espliciti, principalmente tramite il cellulare o altri mezzi informatici. • Gruppi pro-ana: vere e proprie sette per poter accedere alle quali devi rispettare determinate regole; prima tra tutte «non mangiare!» • Incel: celibi involontari
  • 35. • Web Challenge: «sfide che, grazie alla condivisione sui social, diventano virali. Lo scopo di una Challenge è quella di sopravvivere per il maggior tempo possibile e coinvolgendo il maggior numero di utenti in quelle che, per buona parte, sono delle vere e proprie follie su video» (Scapin e Bedini, in progress).
  • 36. • Milk Challenge • Cinnamon • Ice Bucket • Fire • I Tre Re • Mannequin • Blue Whale • Black-out • Knockout Game • Nek Nominate • Salt & Ice • Daredevil Selfie • Balconing • InMyFeelings • Bird-box • …
  • 37.
  • 38.
  • 39.
  • 40. ALCUNI DATI: • Sexting: in appena 2 anni, la pratica del sexting sia letteralmente esplosa passando da una incidenza del 10.2%, al 25.9%: praticamente, 1 ragazzo su 4 ha inviato foto o video. Sei ragazzi su dieci non hanno problemi a dichiarare di essersi divertito nel ricevere o inviare foto o video hot, con il 22,7 per cento che dichiara di aver ricevuto materiale inerente il sesso da sconosciuti. Il 14 per cento dei ragazzi ha incontrato le persone conosciute sul web, mentre il 13 per cento di ragazzi tra i 14 e i 20 anni ha scambiato il suo numero di cellulare con estranei via chat. • Web challenge: non ci sono dati certi
  • 41. LINEE GUIDA: • Per gli insegnanti: conoscenza dell’alunno, attenzione a indicatori, tenersi aperti a più spiegazioni, comunicazione aperta. • Per i genitori: attenzione a indicatori, tenersi aperti a più spiegazioni, comunicazione aperta, educazione alle emozioni, preparazione su linguaggio e strumenti usati, disponibilità a chiedere aiuto.
  • 42. • Per i ragazzi: consapevolezza delle dinamiche, attenzione ai feedback, disponibilità a chiedere aiuto, richiesta sostegno ai pari. • Per gli operatori: ascolto della persona, approccio neutrale, consapevolezza dei propri pregiudizi, disponibilità a chiedere aiuto. (Bedini e Bonato, in progress)