Presentazione di Giuseppe Longhi alla conferenza "ECONOMIA CIRCOLARE" del 24 Febbraio 2016 presso la Camera di Commercio di Milano

1. CCIAA Milano INU Lombardia
Giuseppe Longhi
IUAV+VoD Umbrella Think Tank
Il metabolismo urbano
Conferenza: ECONOMIA CIRCOLARE:produzione e riuso nelle poliCche
europee e nell’esperienza locale
Milano, Palazzo TuraC - 24 Febbraio 2016

2. La ci/à è un sistema metabolico chiuso
che deve essere ges9to a/raverso modelli
di complessità organica
Il percorso:
Jane Jacobs, La natura dei problemi urbani, in: Vita e morte
delle grandi ci/à, 1961
Kennet E. Boulding, La terra come una navicella spaziale, 1966
Jay Forrester, Urban dynamics, 1971
Nicolas GeorgescuRoengen, 1976
IFF, The transforma9on of society’s natural rela9ons:
from the agrarian to the industrial system, 2003
Encyclopedia of earth, Urban metabolism, 2007

4. Fonte: P.Senge, D. Seville, A, Lovins e C. Lotspeich, Systems thinking primer for natural capitalism,
the four basic shiXs, Se/embre 2000
Il metabolismo urbano secondo l’RMI Ins9tute

6. La nuova dimensione della ricchezza
Lo sviluppo, anche economico, deve essere accompagnato
alla compa9bilità con lo sviluppo della biodiversità e
con le priorità sociali.
In sintesi deve essere antropocene9co
Il percorso:
W.D. Nordhaus, J.Tobin, Is growth obsolete? 1971
Amartya Sen, Human development report, 1990
J.S9glitz, A.Sen, Fitoussi, Commission on the measurement
of economic performance and social progress, 2009
A.A.V.V., Sustainability “Made in Germany”, 2009
E. Morin, P. Viveret, Come vivere in tempi di crisi?, 2010
Martha C. Nussbaum, Creare capacità, 2012

7. Il decoupling è la regola di proge/o:
l’aumento del reddito si accompagna al diminuire
del consumo di risorse naturali

8. La riduzione del consumo di materia implica
la rivoluzione dei processi produ_vi
Il percorso:
Wuppertal Ins9tut, Regional and Na9onal Material Flow Accoun9ng:
From Paradigm to Prac9ce of Sustainability, 1997
Wuppertal Ins9tut, Policy review on decoupling, 2005

9. Fonte: Wuppertal Institute
Decoupling ed evoluzione del modo di produrre
1800- 1960
ciclo aperto
‘70
selezione emissioni
‘80
riciclo
‘90
dematerializzazione
2000
cyber-bio
non si considera
il costo delle emissioni
selezione emissioni
(rifiu9, acqua, gas)
riciclo: acqua, materiali,
calore
riduzione input
(materia, acqua, energia)
e sperimentazione
di nuove teck
proge/o secondo
regole bio a bilancio
ambientale posi9vo
OUTPUT
QuanCtà
di
INPUT
Intensità di sapere
nella
PRODUZIONE
MODO DI PRODUZIONE

10. “Alleggerimento”
materia x produrre lo
stesso bene
-20% entro il 2020 -50% entro il 2050 -75% entro il 2050
Sostituzione di
materia
Sostituzione del 10%
dei materiali carbon
intensive entro il 2020
Sostituzione del 20%
dei materiali carbon
intensive entro il 2030
Sostituzione del 40%
dei materiali carbon
intensive entro il 2050
Riduzione dei rifiuti di
commercio e industria
Del 15% entro il 2020 Del 50% entro il 2050 I rifiuti non superano il
10% entro il 2050
Riduzione materiali in
discarica
Riciclo del 20% entro
il 2020
Riciclo del 50% entro
il 2050
Il materiale in
discarica non supera
il 10% entro il 2050
Dematerializzazione
dei servizi
Entro il 2020 un terzo
degli imballaggi è
eliminato, i rifiuti
alimentari sono
dimezzati, eliminata la
posta spazzatura
Entro il 2050 il 90%
delle merci sarà
tecnologicamente
obsoleta, i rifiuti
alimentari saranno
pari a 0
Questi obiettivi sono
anticipati al 2030
Strategia per edilizia
sostenibile
Il 2% degli edifici sarà
modulare entro il
2020
Il 5% degli edifici sarà
modulare entro il
2050
Il 10% degli edifici
sarà modulare entro il
2050
Riqualificazione
infrastrutture
Riqualificazione 20%
di edifici ritenuti da
demolire o non
occupati entro il 2020
La quota sale al 50%
entro il 2030
Entro il 2050 il 90%
del patrimonio è
recuperato
Le strategie per il contenimento del flusso di materia

11. London metabolism

12. Amsterdam Buiksloterham

13. Circular Economy – Ellen MacArthur Founda9on

14. La metrica della rigenerazione urbana è data dagli standard
obie_vo delle convenzioni internazionali in materia
ambientale.
Essi si propongono di rivoluzionare l’uso delle risorse per
salvaguardare il capitale naturale grazie a un “rivoluzione
industriale” basata su dematerializzazione, bio-produzione,
conne_vità.
Un obie_vo raggiungibile solo a condizione di uno sviluppo
sostanziale delle risorse umane.
Da questo principio discende la metrica dei programmi
europei, base a loro volta degli gli a_ pianificatori dei nostri
en9 locali, a pena della loro perdita di efficacia

15. La rigenerazione delle infrastru/ure urbane:
un’opportunità per il pubblico e il privato

16. Calibrare le opportunità metropolitane rispe/o
agli obie_vi delle Convenzioni internazionali

17. Milano 0 Carbon Agenda
Obiettivi 2011 2030 2050
Footprint 4,3 2,1 1,0
Biodiversità:
Superficie di produzione di beni e servizi(ha.)
Aumento delle aree protette
Aumento dei servizi
Aumento dei prodotti
Quota di produzione alimentare urbana
21.00
0 40%
20%
60%
20%
200%
Green energia:
Efficienza
Rinnovabili
Cogenerazione
Rinnovo rete
Consumo totale elettricità kWh/pers/anno
Consumo domestico kWh/pers/anno
16,60
2,70
60%
20%
20%
20%
4,00
0,40
100%
20%
20%
40%
20%
Traffico:
Consumo carburante/Emissioni
Elettrico 20%
0
80%
Edifici:
Consumo energia (0 net energy building)
Emissioni
RicicloRecuperoRiuso
0
0
60%
Materie prime non rinnovabili:
Cemento
Ghisa
Alluminio
Cloro
Materie prime rinnovabili:
Legno
- 20%
- 20%
- 20%
- 25%
- 15%
- 85%
- 85%
- 90%
- 100%
- 15%
Emissioni totali compresi
residenze, lavoro, mobilità e
cibo in t/pers
10,41 - 26% -80%
TLC:
Capacità di rete 40 Mb 100 Mb
Servizi urbani:
u-sanità
u-scuole
u-governance
u- commercio&logistica
X
X
X
X
Cultura:
long life learning
scuola interattiva+spazi creativi
low
low
high
high
ObieWvi 2011 2030 2050

18. Pensare poli9che proa_ve per generare nuove
opportunità legate alla qualità della vita urbana

19. Pensare poli9che resilien9 per contrastare
cambiamen9 imprevedibili

20. Infa_ la rigenerazione delle nostre ci/à è uno strumento
per evidenziare le nostre capacità innova9ve ed accedere
così al grande mercato internazionale della realizzazione
delle nuove metropoli.
Solo in India sono previste 200 nuove ‘smart city’, ciascuna
con più di 2 milioni di abitan9

21. La rigenerazione per esportare: un’occasione
per nuova occupazione

22. L’esigenza di nuove infrastru/ure.
Le nuove tecnologie hanno reso possibile una nuova
infrastru/ura abilitante cos9tuita dai big data.
I big data perme/ono, grazie alla “nuvola”, di archiviare
e manipolare informazioni e soXware e di distribuirli a basso
prezzo. Questa è la condizione di base per una ci/à e
un’economia distribuita, coopera9va, genera9va.
I big data sono a crescita esponenziale, ad alta produ_vità
e prevalentemente di proprietà pubblica.
Quindi la rigenerazione urbana (e la ripresa del paese)
dipendono dalla rapidità e dall’efficienza con cui le pubbliche
amministrazioni si dotano di ‘nuvole’ e di metodi
di governance adegua9 alla loro ges9one.

23. La nuova materia prima per la rigenerazione:
i big data

24. I big data: nuova infrastru/ura abilitante
della pubblica amministrazione

25. I big data: per offrire strumen9 di lavoro
gratuitamente in rete

26. La disponibilità di big data è anche la premessa
per la realizzazione della nuova industria basata
su “internet delle cose”, ossia des9nata alla produzione
di ogge_ e servizi intera_vi, capaci di dialogare con
chiunque, dovunque e in qualsiasi momento

27. Supportare nuove produzioni urbane basate
sulla connessione di persone e ogge_

28. La creazione di nuove fabbriche metropolitane
Le nuove infrastru/ure abilitan9 sono la premessa
per la creazione di una nuova ‘industria’ urbana ar9colata
in impian9 complessi, anche di grande dimensione:
_ i data center, per il ricovero e la manipolazione di big data;
_le stru/ure des9nate alla produzione e distribuzione del
sapere per aumentare il valore del capitale umano grazie
all’apporto di is9tu9 di ricerca, mondo del non profit,
venture capital e imprese;
‘brilliant factories’ des9nate a conne/ere mondo
dell’ideazione e della produzione;
_una nuova generazione di imprese per la produzione
di beni di consumo iper-connessi

29. La nuova industria di base urbana:
Malaysia data center

30. La nuova industria di base urbana:
Washington data center

31. La nuova industria di base urbana: il sistema del sapere rinnovato
l sistema del sapere rinnovato

32. Il nuovo modo di produrre:
GE, the ‘brilliant’ factory, Firenze

33. La nuova industria manifa/uriera:
i prodo_ di consumo iper-connessi

34. Si viene a realizzare così una nuova morfologia urbana fru/o
della sinergia fra nodi e flussi fisici e immateriali des9na9
a produrre valore grazie allo stoccaggio, manipolazione e
trasporto di enormi flussi di da9 e di soXware.
La catena del valore è dato dalla capacità relazionale,
dai servizi deriva9 dalla ges9one dei flussi,
i prodo_ fisici hanno valori fortemente decrescen9.

35. La nuova morfologia urbana:
The Cloud - The Fog – The Func9ons
The Fog

36. Le nuove infrastru/ure: la strada intera_va

37. Le nuove infrastru/ure: le smart grid

38. Ma l’adeguamento della le/ura morfologica non può
limitarsi all’integrazione fra capitale fisico e flussi
immateriali, deve essere integrata con la rivalutazione
Del capitale naturale in una visione antropocene9ca
del proge/o.
Si completa così un percorso proge/uale basato sulla
rivalutazione della natura e sulla consapevolezza
di un uso del territorio su basi biologiche e non meccaniche.

39. S9ma dei valori degli ecosistemi

40. Il proge/o metabolico della ci/à di Almere

41. La rivalutazione del patrimonio naturale:
le miniere urbane

42. h/p://www.vodblogsite.org
Grazie per la vostra a/enzione!
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