ACQUA AMBIENTE E PAESAGGIO: ETICA O PROFITTO Bergamo (Città Alta) - Sant’Agostino 20/09/2018
Acque, paesaggio e identità lombarda, tra storie interrotte e innovazione.
UniAcque - Water Seminar - 20 settembre 2018 - Ferlinghetti
1. International Meeting – I maestri del Paesaggio 2018
Water Seminar
Acqua Ambiente e Paesaggio: etica o profitto?
UniAcque
Acque, paesaggio e identità lombarda, tra
storie interrotte e innovazione
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo 20 settembre 2018
2. Noi Prigionieri del tempo e dello spazio
La dimensione storica e quella spaziale si impongono come
componenti imprescindibile di ogni situazione presente
allorquando si indaga su una realtà territoriale, soprattutto in
paesi di vecchi popolamento e poveri di spazio come l’Italia,
dove è difficile operare al di fuori delle strutture già esistenti, dove
il paesaggio si fa e si rifà incessantemente, dove il nuovo
viene edificato sull’esistente, trasformandolo, cancellandone le
tracce o ricalcandone
3. Per una cultura dei luoghi
La conoscenza sottintende che si sappia dare un significato agli
oggetti territoriali, riconoscerne le valenze storiche, culturali,
fisiche e ambientali, in modo che ogni azione o nuovo interventi
si saldino armonicamente e funzionalmente con il contesto
preesistente
4. La montagna non è il luogo della natura incontaminata, ma un
paesaggio costruito con sapienza territoriale e lungimiranza
ecologica, generatore di varietà paesaggistica, di diversità
ambientale e di contesti di elevato valore identitario
Troppe letture contemporanee sono frutto di narrazioni
soggette al potere mediatico che spesso omologa e
appiattisce conducendoci all’indistinto mare dei luoghi
anonimi
5. Lo sguardo geografico strumento primario
per la lettura e la comprensione del
territorio
• “Diciamo spazio un’estensione della
superficie terreste dotata di meri attributi
fisici e chiamiamo territorio uno spazio
sopra cui si è esercitato un qualche lavoro
umano; il processo attraverso il quale
questo artefatto si costruisce ed evolve è
la territorializzazione.” (A. Turco, 1988)
A. Turco, Verso una teoria geografica della complessità,
1988.
6. Teoria della territorializzazione
• - Il processo di territorializzazione si articola in
tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che
riguarda la sfera intellettuale
• Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che
riguarda la sfera materiale
• Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che
riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
• Strutturazione
Cu cu
9. Nomi e luoghi generati dall’acqua
Brembate, Seriate, Villa di Serio, Rivolta, Ripalta, Levate, ecc.
10. Il reticolo idrografico lombardo un sistema a forte specificità
I Ghiacciai
I laghi prealpini
I fontanili
Il Po, l’asse drenate
11. Gli effetti della civiltà idraulica lombarda, La costruzione di un reticolo idrografico
artificiale trasversale a quello naturale, un enorme deposito di fatiche promotore
della ricchezza economica, sociale e culturale lombarda
Il Po, l’asse drenate
12. La creazione di un reticolo idrico artificiale trasversale a quello
naturale la realizzazione di un ‘progetto’ impossibile
13. Il naviglio Martesana tra Vaprio d’Adda e Cassano. Cartolina
di una gita lungo il canale nel 1918
Il naviglio Martesana costruito in soli 7 anni (1457-1463) da Bertola da
Novate per Francesco Sforza
18. Cariolanti e badilanti, le
mani di una sfida
impossibile
Cariolanti impegnati
nella realizzazione del
canale Bisatto (VI)
19. Le eredità storiche dell’ingegneria idraulica lombarda
Alla base del successo economico contemporaneo
Elevata capacità progettuale
Elevata capacità ingegneristica
Elevata capacità di investimento
Elevata capacità di collaborazione e fondazione di
consorzi per la gestione delle acque
20. L’attenzione alla risorsa idrica, una priorità nella
gestione delle Possessioni della comunità d’Astino
• 1186
• L’Imperatore conferma a D. Mauro Abate di Astino la possessione di
due acquedotti che ‘erano di detto Monasterio e principavano dal Serio
correndo fino a Levate adacquando le nostre possessioni’.
• 1464
• D. Silvestro ottiene facultà da Papa Pio II di alienare molti beni del
Monasterio… per comprare Acqua, et Acquedotti per adacquare le Terre
e Possessioni della Badia e rendere le condizioni del Monasterio
migliore.
• 1492
• Nel rinunciare alla Badia d’Astino in mano di Papa Alessandro VI, D.
Silvestro Abate chiede al Monastero 600 Ducati ch’egli ha speso nel
Fabbricare il Vaso della Seriola del Pomperduto .
• Facchinetti Maggi M.. Marchetti V., Il Monastero Vallombrosano del Santo Sepolcro do
Astino in Bergamo, Bergamo 2013
24. I salti lungo i fiumi, il punto di nascita di rogge e canali, i cuori
pulsanti della civiltà idraulica lombarda
25. Bergamo città d’altura
• Peculiarità delle città d’altura
• - mancanza di superficie piane
• - mancanza di fiumi fornitrici di acqua
per la vita e per il lavoro
• - stretta relazione del costruito con le
forme e i materiali del sito
• - l’espansione urbana non avviene a
macchia d’olio intorno a un nucleo
centrale, ma per parti e piani distinti
26. Profilo-storico urbanistico della città di
Bergamo
• Peculiarità della città d’altura:
• città senza fiumi,
• L’acqua per la vita raccolta nelle sorgenti dei
versanti settentrionale di colli, condotta in città
con acquedotti, accumulata in cisterne e
distribuita con fontane.
• L’acqua per il lavoro condotta alla città
mediante canali
29. L’acqua per la vita a Bergamo: acquedotti, cisterne, fontane
Cisterna del Lantro
30. L’acqua per il lavoro: il canale Serio a Torre Boldone. Il canale
porta l’acqua del Serio a Bergamo e il suo corso ha
profondamente inciso nello sviluppo storico urbanistico della città
31. Il canale Serio generatore dei luoghi e della toponomastica
urbana legata ai siti del lavoro
36. Comun Nuovo (1253) la fondazione di un
nuovo centro nella tarda età comunale
• Politica di privatizzazione dei beni collettivi attuata dal
Comune di Bergamo nella sua fase matura finalizzata a:
• Consolidamento istituzionale, controllo economico e
difesa della popolazione rurale, rifornimento alimentare
• Crescita demografica tumultuosa nel Duecento
(espansione dei nuclei oltre le mura, costruzione della
Roggia Serio), pericolo di un insufficiente produzione di
derrate alimentari e conseguente lievitazione dei prezzi o
dipendenza dai territori vicini con i quali perdurava uno
stato continuo di ostilità.
40. La trama antica
Il disegno moderno:
scontro o incontro?
I segni della storia nel territorio moderno, opportunità o peso?
41. Le acque ‘sortive’ da limite a risorsa
• Perché li terreni di Fara pativano per le
acque nascenti in essi, si è riputato
espediente escavar diversi occhi o
fontane, dando a quelle essito con formar
fossi profondi continuati li quali trasportano
le dette acque verso le parti inferiori et
quindi nel territorio cremonese: con la qual
provvisione si sono resi li terreni più
fruttiferi et più si cava fitto delle acque,
come si dirà appresso’ MIA sec. XVI
52. Dalla città ‘estesa’ alla megalopoli, il nostro ambiente di vita, il
sistema urbano di maggior complessità territoriale
Le anime della megalopoli padana: 1 le fasce a maggiore urbanizzazione, 2 Il
cuore verde, 3 Gli ambiti a grande naturalità, 4-7 Le polarità urbane.
Da E. Turri, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000, pp. 18-19.
53. La nostra realtà territoriale un palcoscenico in continua evoluzione
Una fotografia aerea dell’Isola Bergamasca alla soglia del 1954
L’assetto romano
L’assetto medievale
L’assetto moderno
54. L’Isola Bergamasca alla soglia del 2000. Gli esiti dell’evoluzione
contemporanea, un nuovo e inedito ambiente di vita
55. • Attualmente le forze di trasformazione sembrano andare per lo più
nella direzione di un uniformismo funzionale ed estetico, cioè
verso un’entropia globale. …La competizione tra le regioni
metropolitane dovrebbe ora più che mai creare una ‘cultura della
differenza’! Al primo posto c’è la cura del patrimonio geostorico,
della base topografica, vegetativa e climatica del paesaggio urbano,
che rappresenta al contempo il fondamento naturale della regione.
Questa base naturale deve però essere sviluppata e consolidata
attivamente.
• Thomas Sieverts, Al centro del margine: da periferia a paesaggio
urbano regionale: passando per la città intermedia (2003)
Per una cultura dei luoghi
Contro L’entropia regionale – per una cultura della differenza
56. MODELLI DI GESTIONE DELLA QUALITA’ ECOLOGICA DEL TERRITORIO
Modello a “qualità diffusa”, dove parchi e riserve costituiscono
maglie di appoggio di un sistema di elementi di qualità tra loro
interconnessi. Questa è la soluzione resa possibile dalla realizzazione
di reti ecologiche.
57. ALCUNI TIPI DI CORRIDOI ECOLOGICI
Sistemi di siepi
Sistemi ripariali
Fasce arboree e arbustive
a fianco di strutture lineari
Corridoi lineari di vegetazione
erbacea entro matrici boscate
58. DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONALE
7 APRILE 2000 – N. 6/49509
Approvazione delle linee generali di assetto del territorio lombardo
ai sensi dell’art. 3, comma 39, della legge regionale 5 gennaio 2000 n.1
LE AREE VERDI
DAL SISTEMA DEI PARCHI ALLA RETE ECOLOGICA
Realizzazione di una rete verde territoriale
- continuità ecologica
- qualità dell’aria
- fruibilità
- ridisegno delle città nei loro territori urbani e periurbani
- limitazione delle forme di conurbazione
- mitigazione dell’impatto delle attività umane sul territorio
- valorizzazione della viabilità storica e delle risorse ambientali e
paesistico-culturali
I segni territoriale, fili di una trama da tessere e ritessere con consapevolezza
e creatività
59. Dalla fatica del trasporto al piacere del loisir
Le ciclabili dei navigli lombardi, un esempio di
rigenerazione degli spazi aperti
60. I navigli una rete verde-azzurra di rilevante valore storico-
paesaggistico e naturalistico
61. I segni e la storia della civiltà idraulica un patrimonio ancora da
riscoprire e valorizzare
I canali artificiali i luoghi della comprensione
62. Le aree spondali, un ambiente a
elevato gradiente ecologico e di
elevatissima diversità biologica
66. I margini dei canali verso una
rifunzionalizzazione piuttosto che
una mera sostituzione con
conseguente marcato
indebolimento del palinsesto
paesaggistico locale.
I margini del canale Serio, uno dei più antiche
d’Europa segno primario della civiltà idraulica
lombarda
67. I canali minori, da luogo della negazione a luoghi di una nuova e
virtuosa ‘comprensione’
Prima e dopo la
valorizzazione,
meglio o peggio?
Dal canale vivo al canale ‘negato’
68. Il reticolo idrico minore il luogo della comprensione, generare i
luoghi della narrazione ‘idraulica’
69. Da ‘acqua chiara della valle’ a ‘sistema di acqua sporca’ e ritorno
70. 4 km di autostrada demoliti, sette
miglia di asta fluviale recuperata, 700
milioni di euro finora spesi
75. I nostri reticoli idrici minori il luogo di una nuova e virtuosa comprensione
Le aste dei canali i nuovi boulevard urbani
76.
77. Chiesa e monastero del Santo Sepolcro e valle d’Astino,
un esempio di altissimo valore di rigenerazione e
risignificazione urbana di spazi aperti
78. Raccordare la rete storico-paesaggistica locale
ai grandi sistemi di scala sovracomunale
79. • Le Ville di delizia
• Il sistema delle rogge
• Sistema delle strutture difensive
• I coni visuali su Città alta
• Il sistema degli spazi aperti e delle colture orticole
• Nuclei rurali
• I luoghi del lavoro
• I luoghi della fede (Oratori e santuari)
• Le cascine suburbane
• L’uso del borlante di fiume invece della pietra come
materiale da costruzione nell’edificato tradizionale
Rileggere la bellezza e le persistenze dei Corpi
Santi dentro la matrice della città diffusa
80.
81. Le ville di delizia, dei Corpi Santi, una presenza non riconosciuta
come sistema territoriale
Perché non considerata come una sistema territoriale
Villa Celati, Frizzoni ora Zavaritt
82. 3 luglio 2016, il
nuovo record
mondiale di
Abbraccio! A
sostegno della
candidatura delle
opere di difesa
veneziane a sito
patrimonio
dell’Umanità
La costruzione di una
memoria identitaria collettiva
83. • Verso la rigenerazione della centralità dei margini, in una visione
di città pienamente reticolare e policentrica
• Percorsi di alta complessità e di forte tensione civile dovuti a una
serie di cofattori:
• - presenza di personalità portatrici di innovative visioni urbane,
• - forte sinergia tra i centri culturali cittadini e l’amministrazione
pubblica,
• - promozione grazie allo scalo aereoportuale di dinamiche
(spontanee e non!) che perseguono la qualità del paesaggio urbano
a scala vasta,
• - azione di attivo stimolo delle associazioni ambientaliste che
perseguono un’azione propositiva e attiva verso i decisori politico-
amministrativi più che una contrapposizione rigida,
• - forte adesione della popolazione alle proposte di riqualificazione
urbana a base geo-storica e identitaria.
Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
84. • Verso la rigenerazione della centralità dei margini, in una visione di
città pienamente reticolare e policentrica
• Queste forti energie endogene non sono disgiunte da altre qualità più
sfuggenti
• quella collettiva, di recuperare la centralità delle periferie e del reticolo
idrografico minore,
• di riconoscerne il loro ruolo creativo e sperimentale
• di porre la loro riqualificazione come sfida urbanistica del XXI secolo.
• di sentire l’anima dei luoghi e di generare bellezza attraverso la buona
vivibilità, nella consapevolezza che la bellezza è in buona parte opera
degli uomini e che lo spazio ci plasma in modo almeno analogo a
quanto noi plasmiamo lo spazio
• di agire con coraggio, di coltivare la speranza, di perseguire i sogni,
• di associare la crescita culturale individuale a quella collettiva.
Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
85. «La rapidità, l’intensità,
l’irreversibilità di alcuni processi
chiedono che ci si muova nella
direzione della comprensione dei
valori, che ci si attrezzi per seguire
e guidare i cambiamenti, che si
agisca responsabilmente,
adeguatamente, dentro i luoghi.»
L. Pagani, 2002