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International Meeting – I maestri del Paesaggio 2018
Water Seminar
Acqua Ambiente e Paesaggio: etica o profitto?
UniAcque
Acque, paesaggio e identità lombarda, tra
storie interrotte e innovazione
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo 20 settembre 2018
Noi Prigionieri del tempo e dello spazio
La dimensione storica e quella spaziale si impongono come
componenti imprescindibile di ogni situazione presente
allorquando si indaga su una realtà territoriale, soprattutto in
paesi di vecchi popolamento e poveri di spazio come l’Italia,
dove è difficile operare al di fuori delle strutture già esistenti, dove
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viene edificato sull’esistente, trasformandolo, cancellandone le
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La conoscenza sottintende che si sappia dare un significato agli
oggetti territoriali, riconoscerne le valenze storiche, culturali,
fisiche e ambientali, in modo che ogni azione o nuovo interventi
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La montagna non è il luogo della natura incontaminata, ma un
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ecologica, generatore di varietà paesaggistica, di diversità
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Troppe letture contemporanee sono frutto di narrazioni
soggette al potere mediatico che spesso omologa e
appiattisce conducendoci all’indistinto mare dei luoghi
anonimi
Lo sguardo geografico strumento primario
per la lettura e la comprensione del
territorio
• “Diciamo spazio un’estensione della
superficie terreste dotata di meri attributi
fisici e chiamiamo territorio uno spazio
sopra cui si è esercitato un qualche lavoro
umano; il processo attraverso il quale
questo artefatto si costruisce ed evolve è
la territorializzazione.” (A. Turco, 1988)
A. Turco, Verso una teoria geografica della complessità,
1988.
Teoria della territorializzazione
• - Il processo di territorializzazione si articola in
tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che
riguarda la sfera intellettuale
• Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che
riguarda la sfera materiale
• Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che
riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
• Strutturazione
Cu cu
Il territorio il cuore dell’interesse geografico
L’acqua elemento primario dei processi di denominazione,
reificazione e strutturazione territoriale
Nomi e luoghi generati dall’acqua
Brembate, Seriate, Villa di Serio, Rivolta, Ripalta, Levate, ecc.
Il reticolo idrografico lombardo un sistema a forte specificità
I Ghiacciai
I laghi prealpini
I fontanili
Il Po, l’asse drenate
Gli effetti della civiltà idraulica lombarda, La costruzione di un reticolo idrografico
artificiale trasversale a quello naturale, un enorme deposito di fatiche promotore
della ricchezza economica, sociale e culturale lombarda
Il Po, l’asse drenate
La creazione di un reticolo idrico artificiale trasversale a quello
naturale la realizzazione di un ‘progetto’ impossibile
Il naviglio Martesana tra Vaprio d’Adda e Cassano. Cartolina
di una gita lungo il canale nel 1918
Il naviglio Martesana costruito in soli 7 anni (1457-1463) da Bertola da
Novate per Francesco Sforza
Il Naviglio Grande (XII- XIII secolo), a San Cristoforo, anni ‘50
La rete di ‘seriole’ che si dipartono dall’Oglio
L’asta dell’Oglio sublacuale, un richiamo al fiume che non c’è
L’acqua per il lavoro e la costruzione della civiltà idraulica
lombarda, il caso Bergamasco
Cerchia dei Navigli in Via Senato; Domenico Aspari, 1792.
Cariolanti e badilanti, le
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Cariolanti impegnati
nella realizzazione del
canale Bisatto (VI)
Le eredità storiche dell’ingegneria idraulica lombarda
Alla base del successo economico contemporaneo
Elevata capacità progettuale
Elevata capacità ingegneristica
Elevata capacità di investimento
Elevata capacità di collaborazione e fondazione di
consorzi per la gestione delle acque
L’attenzione alla risorsa idrica, una priorità nella
gestione delle Possessioni della comunità d’Astino
• 1186
• L’Imperatore conferma a D. Mauro Abate di Astino la possessione di
due acquedotti che ‘erano di detto Monasterio e principavano dal Serio
correndo fino a Levate adacquando le nostre possessioni’.
• 1464
• D. Silvestro ottiene facultà da Papa Pio II di alienare molti beni del
Monasterio… per comprare Acqua, et Acquedotti per adacquare le Terre
e Possessioni della Badia e rendere le condizioni del Monasterio
migliore.
• 1492
• Nel rinunciare alla Badia d’Astino in mano di Papa Alessandro VI, D.
Silvestro Abate chiede al Monastero 600 Ducati ch’egli ha speso nel
Fabbricare il Vaso della Seriola del Pomperduto .
• Facchinetti Maggi M.. Marchetti V., Il Monastero Vallombrosano del Santo Sepolcro do
Astino in Bergamo, Bergamo 2013
La praticoltura tra
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• Peculiarità delle città d’altura
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L’acqua per il lavoro: il canale Serio a Torre Boldone. Il canale
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Il canale Serio un asse organizzatore della città
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Le anime della megalopoli padana: 1 le fasce a maggiore urbanizzazione, 2 Il
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La nostra realtà territoriale un palcoscenico in continua evoluzione
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verso un’entropia globale. …La competizione tra le regioni
metropolitane dovrebbe ora più che mai creare una ‘cultura della
differenza’! Al primo posto c’è la cura del patrimonio geostorico,
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Questa base naturale deve però essere sviluppata e consolidata
attivamente.
• Thomas Sieverts, Al centro del margine: da periferia a paesaggio
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Contro L’entropia regionale – per una cultura della differenza
MODELLI DI GESTIONE DELLA QUALITA’ ECOLOGICA DEL TERRITORIO
Modello a “qualità diffusa”, dove parchi e riserve costituiscono
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interconnessi. Questa è la soluzione resa possibile dalla realizzazione
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Sistemi di siepi
Sistemi ripariali
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DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONALE
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Approvazione delle linee generali di assetto del territorio lombardo
ai sensi dell’art. 3, comma 39, della legge regionale 5 gennaio 2000 n.1
LE AREE VERDI
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e creatività
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rigenerazione degli spazi aperti
I navigli una rete verde-azzurra di rilevante valore storico-
paesaggistico e naturalistico
I segni e la storia della civiltà idraulica un patrimonio ancora da
riscoprire e valorizzare
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Le aree spondali, un ambiente a
elevato gradiente ecologico e di
elevatissima diversità biologica
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una esasperata ricerca di
funzionalità monospecifica
Sostituzione o integrazione?
Integrare ovunque possibile, separare solo quando necessario
I margini dei canali verso una
rifunzionalizzazione piuttosto che
una mera sostituzione con
conseguente marcato
indebolimento del palinsesto
paesaggistico locale.
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d’Europa segno primario della civiltà idraulica
lombarda
I canali minori, da luogo della negazione a luoghi di una nuova e
virtuosa ‘comprensione’
Prima e dopo la
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luoghi della narrazione ‘idraulica’
Da ‘acqua chiara della valle’ a ‘sistema di acqua sporca’ e ritorno
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Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
Vitoria Gasteiz, Spagna European Green Capital 2012
Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
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Le ville di delizia, dei Corpi Santi, una presenza non riconosciuta
come sistema territoriale
Perché non considerata come una sistema territoriale
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3 luglio 2016, il
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veneziane a sito
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La costruzione di una
memoria identitaria collettiva
• Verso la rigenerazione della centralità dei margini, in una visione
di città pienamente reticolare e policentrica
• Percorsi di alta complessità e di forte tensione civile dovuti a una
serie di cofattori:
• - presenza di personalità portatrici di innovative visioni urbane,
• - forte sinergia tra i centri culturali cittadini e l’amministrazione
pubblica,
• - promozione grazie allo scalo aereoportuale di dinamiche
(spontanee e non!) che perseguono la qualità del paesaggio urbano
a scala vasta,
• - azione di attivo stimolo delle associazioni ambientaliste che
perseguono un’azione propositiva e attiva verso i decisori politico-
amministrativi più che una contrapposizione rigida,
• - forte adesione della popolazione alle proposte di riqualificazione
urbana a base geo-storica e identitaria.
Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
• Verso la rigenerazione della centralità dei margini, in una visione di
città pienamente reticolare e policentrica
• Queste forti energie endogene non sono disgiunte da altre qualità più
sfuggenti
• quella collettiva, di recuperare la centralità delle periferie e del reticolo
idrografico minore,
• di riconoscerne il loro ruolo creativo e sperimentale
• di porre la loro riqualificazione come sfida urbanistica del XXI secolo.
• di sentire l’anima dei luoghi e di generare bellezza attraverso la buona
vivibilità, nella consapevolezza che la bellezza è in buona parte opera
degli uomini e che lo spazio ci plasma in modo almeno analogo a
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• di agire con coraggio, di coltivare la speranza, di perseguire i sogni,
• di associare la crescita culturale individuale a quella collettiva.
Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
«La rapidità, l’intensità,
l’irreversibilità di alcuni processi
chiedono che ci si muova nella
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L. Pagani, 2002

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  • 1. International Meeting – I maestri del Paesaggio 2018 Water Seminar Acqua Ambiente e Paesaggio: etica o profitto? UniAcque Acque, paesaggio e identità lombarda, tra storie interrotte e innovazione Renato Ferlinghetti Università degli Studi di Bergamo Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’ Bergamo 20 settembre 2018
  • 2. Noi Prigionieri del tempo e dello spazio La dimensione storica e quella spaziale si impongono come componenti imprescindibile di ogni situazione presente allorquando si indaga su una realtà territoriale, soprattutto in paesi di vecchi popolamento e poveri di spazio come l’Italia, dove è difficile operare al di fuori delle strutture già esistenti, dove il paesaggio si fa e si rifà incessantemente, dove il nuovo viene edificato sull’esistente, trasformandolo, cancellandone le tracce o ricalcandone
  • 3. Per una cultura dei luoghi La conoscenza sottintende che si sappia dare un significato agli oggetti territoriali, riconoscerne le valenze storiche, culturali, fisiche e ambientali, in modo che ogni azione o nuovo interventi si saldino armonicamente e funzionalmente con il contesto preesistente
  • 4. La montagna non è il luogo della natura incontaminata, ma un paesaggio costruito con sapienza territoriale e lungimiranza ecologica, generatore di varietà paesaggistica, di diversità ambientale e di contesti di elevato valore identitario Troppe letture contemporanee sono frutto di narrazioni soggette al potere mediatico che spesso omologa e appiattisce conducendoci all’indistinto mare dei luoghi anonimi
  • 5. Lo sguardo geografico strumento primario per la lettura e la comprensione del territorio • “Diciamo spazio un’estensione della superficie terreste dotata di meri attributi fisici e chiamiamo territorio uno spazio sopra cui si è esercitato un qualche lavoro umano; il processo attraverso il quale questo artefatto si costruisce ed evolve è la territorializzazione.” (A. Turco, 1988) A. Turco, Verso una teoria geografica della complessità, 1988.
  • 6. Teoria della territorializzazione • - Il processo di territorializzazione si articola in tre fasi: • 1) Controllo intellettuale; manifestazione che riguarda la sfera intellettuale • Denominazione • 2) Controllo materiale; manifestazione che riguarda la sfera materiale • Reificazione • 3) Controllo strutturale; manifestazione che riguarda la sfera dell’organizzazione sociale • Strutturazione Cu cu
  • 7. Il territorio il cuore dell’interesse geografico
  • 8. L’acqua elemento primario dei processi di denominazione, reificazione e strutturazione territoriale
  • 9. Nomi e luoghi generati dall’acqua Brembate, Seriate, Villa di Serio, Rivolta, Ripalta, Levate, ecc.
  • 10. Il reticolo idrografico lombardo un sistema a forte specificità I Ghiacciai I laghi prealpini I fontanili Il Po, l’asse drenate
  • 11. Gli effetti della civiltà idraulica lombarda, La costruzione di un reticolo idrografico artificiale trasversale a quello naturale, un enorme deposito di fatiche promotore della ricchezza economica, sociale e culturale lombarda Il Po, l’asse drenate
  • 12. La creazione di un reticolo idrico artificiale trasversale a quello naturale la realizzazione di un ‘progetto’ impossibile
  • 13. Il naviglio Martesana tra Vaprio d’Adda e Cassano. Cartolina di una gita lungo il canale nel 1918 Il naviglio Martesana costruito in soli 7 anni (1457-1463) da Bertola da Novate per Francesco Sforza
  • 14. Il Naviglio Grande (XII- XIII secolo), a San Cristoforo, anni ‘50
  • 15. La rete di ‘seriole’ che si dipartono dall’Oglio L’asta dell’Oglio sublacuale, un richiamo al fiume che non c’è
  • 16. L’acqua per il lavoro e la costruzione della civiltà idraulica lombarda, il caso Bergamasco
  • 17. Cerchia dei Navigli in Via Senato; Domenico Aspari, 1792.
  • 18. Cariolanti e badilanti, le mani di una sfida impossibile Cariolanti impegnati nella realizzazione del canale Bisatto (VI)
  • 19. Le eredità storiche dell’ingegneria idraulica lombarda Alla base del successo economico contemporaneo Elevata capacità progettuale Elevata capacità ingegneristica Elevata capacità di investimento Elevata capacità di collaborazione e fondazione di consorzi per la gestione delle acque
  • 20. L’attenzione alla risorsa idrica, una priorità nella gestione delle Possessioni della comunità d’Astino • 1186 • L’Imperatore conferma a D. Mauro Abate di Astino la possessione di due acquedotti che ‘erano di detto Monasterio e principavano dal Serio correndo fino a Levate adacquando le nostre possessioni’. • 1464 • D. Silvestro ottiene facultà da Papa Pio II di alienare molti beni del Monasterio… per comprare Acqua, et Acquedotti per adacquare le Terre e Possessioni della Badia e rendere le condizioni del Monasterio migliore. • 1492 • Nel rinunciare alla Badia d’Astino in mano di Papa Alessandro VI, D. Silvestro Abate chiede al Monastero 600 Ducati ch’egli ha speso nel Fabbricare il Vaso della Seriola del Pomperduto . • Facchinetti Maggi M.. Marchetti V., Il Monastero Vallombrosano del Santo Sepolcro do Astino in Bergamo, Bergamo 2013
  • 21. La praticoltura tra Loreto, la Trucca e Dalcio, una specializzazione colturale urbana
  • 22. Quando la valle era città Acque, lavoro, cultura, i frutti di una montagna di alte qualità urbane
  • 23. Il Serio il più generoso tra i fiumi lombardi
  • 24. I salti lungo i fiumi, il punto di nascita di rogge e canali, i cuori pulsanti della civiltà idraulica lombarda
  • 25. Bergamo città d’altura • Peculiarità delle città d’altura • - mancanza di superficie piane • - mancanza di fiumi fornitrici di acqua per la vita e per il lavoro • - stretta relazione del costruito con le forme e i materiali del sito • - l’espansione urbana non avviene a macchia d’olio intorno a un nucleo centrale, ma per parti e piani distinti
  • 26. Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo • Peculiarità della città d’altura: • città senza fiumi, • L’acqua per la vita raccolta nelle sorgenti dei versanti settentrionale di colli, condotta in città con acquedotti, accumulata in cisterne e distribuita con fontane. • L’acqua per il lavoro condotta alla città mediante canali
  • 27. Alla ricerca dell’acqua per la vita, l’acquedotto dei Vasi
  • 28. Scendere in città alta, una inedita prospettiva di Bergamo….
  • 29. L’acqua per la vita a Bergamo: acquedotti, cisterne, fontane Cisterna del Lantro
  • 30. L’acqua per il lavoro: il canale Serio a Torre Boldone. Il canale porta l’acqua del Serio a Bergamo e il suo corso ha profondamente inciso nello sviluppo storico urbanistico della città
  • 31. Il canale Serio generatore dei luoghi e della toponomastica urbana legata ai siti del lavoro
  • 32. Il canale Serio un asse organizzatore della città
  • 33. L’acqua per il lavoro costruttrice anche del volto della città
  • 34. Il canale della città, la città del canale….
  • 35. Campagnola,1236 Comun Nuovo, 1253 Le grandi bonifiche idrauliche urbane energie e risorse per la nascente città stato
  • 36. Comun Nuovo (1253) la fondazione di un nuovo centro nella tarda età comunale • Politica di privatizzazione dei beni collettivi attuata dal Comune di Bergamo nella sua fase matura finalizzata a: • Consolidamento istituzionale, controllo economico e difesa della popolazione rurale, rifornimento alimentare • Crescita demografica tumultuosa nel Duecento (espansione dei nuclei oltre le mura, costruzione della Roggia Serio), pericolo di un insufficiente produzione di derrate alimentari e conseguente lievitazione dei prezzi o dipendenza dai territori vicini con i quali perdurava uno stato continuo di ostilità.
  • 37.
  • 38. Segni antichi in un territorio moderno, opportunità o peso?
  • 39. La bonifica duecentesca dentro la città contemporanea, un patrimonio storico dalle enorme potenzialità
  • 40. La trama antica Il disegno moderno: scontro o incontro? I segni della storia nel territorio moderno, opportunità o peso?
  • 41. Le acque ‘sortive’ da limite a risorsa • Perché li terreni di Fara pativano per le acque nascenti in essi, si è riputato espediente escavar diversi occhi o fontane, dando a quelle essito con formar fossi profondi continuati li quali trasportano le dette acque verso le parti inferiori et quindi nel territorio cremonese: con la qual provvisione si sono resi li terreni più fruttiferi et più si cava fitto delle acque, come si dirà appresso’ MIA sec. XVI
  • 42. Fascia della bassa pianura: fontanile a Fontanella
  • 43. La trama dei fontanili nel territorio di Fontanella
  • 44. I fontanil Lombardi tra i più belli della pianura padana Fontana Frera a Cologno al Serio
  • 45. Fontanile nella bassa pianura vercellese, un’opera idraulica povera di architetture murarie
  • 47. I fontanili e il sacro, un rapporto ancora leggibile e diffuso
  • 48. I fontanili una risorse idrica dalle primarie implicazioni agricole
  • 49.
  • 50. I fontanili ‘punti caldi’ della biodiversità Rana latastei
  • 51. I fontanili ecosistemi dalle risorse ambientali ancora da esplorare
  • 52. Dalla città ‘estesa’ alla megalopoli, il nostro ambiente di vita, il sistema urbano di maggior complessità territoriale Le anime della megalopoli padana: 1 le fasce a maggiore urbanizzazione, 2 Il cuore verde, 3 Gli ambiti a grande naturalità, 4-7 Le polarità urbane. Da E. Turri, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000, pp. 18-19.
  • 53. La nostra realtà territoriale un palcoscenico in continua evoluzione Una fotografia aerea dell’Isola Bergamasca alla soglia del 1954 L’assetto romano L’assetto medievale L’assetto moderno
  • 54. L’Isola Bergamasca alla soglia del 2000. Gli esiti dell’evoluzione contemporanea, un nuovo e inedito ambiente di vita
  • 55. • Attualmente le forze di trasformazione sembrano andare per lo più nella direzione di un uniformismo funzionale ed estetico, cioè verso un’entropia globale. …La competizione tra le regioni metropolitane dovrebbe ora più che mai creare una ‘cultura della differenza’! Al primo posto c’è la cura del patrimonio geostorico, della base topografica, vegetativa e climatica del paesaggio urbano, che rappresenta al contempo il fondamento naturale della regione. Questa base naturale deve però essere sviluppata e consolidata attivamente. • Thomas Sieverts, Al centro del margine: da periferia a paesaggio urbano regionale: passando per la città intermedia (2003) Per una cultura dei luoghi Contro L’entropia regionale – per una cultura della differenza
  • 56. MODELLI DI GESTIONE DELLA QUALITA’ ECOLOGICA DEL TERRITORIO Modello a “qualità diffusa”, dove parchi e riserve costituiscono maglie di appoggio di un sistema di elementi di qualità tra loro interconnessi. Questa è la soluzione resa possibile dalla realizzazione di reti ecologiche.
  • 57. ALCUNI TIPI DI CORRIDOI ECOLOGICI Sistemi di siepi Sistemi ripariali Fasce arboree e arbustive a fianco di strutture lineari Corridoi lineari di vegetazione erbacea entro matrici boscate
  • 58. DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONALE 7 APRILE 2000 – N. 6/49509 Approvazione delle linee generali di assetto del territorio lombardo ai sensi dell’art. 3, comma 39, della legge regionale 5 gennaio 2000 n.1 LE AREE VERDI DAL SISTEMA DEI PARCHI ALLA RETE ECOLOGICA Realizzazione di una rete verde territoriale - continuità ecologica - qualità dell’aria - fruibilità - ridisegno delle città nei loro territori urbani e periurbani - limitazione delle forme di conurbazione - mitigazione dell’impatto delle attività umane sul territorio - valorizzazione della viabilità storica e delle risorse ambientali e paesistico-culturali I segni territoriale, fili di una trama da tessere e ritessere con consapevolezza e creatività
  • 59. Dalla fatica del trasporto al piacere del loisir Le ciclabili dei navigli lombardi, un esempio di rigenerazione degli spazi aperti
  • 60. I navigli una rete verde-azzurra di rilevante valore storico- paesaggistico e naturalistico
  • 61. I segni e la storia della civiltà idraulica un patrimonio ancora da riscoprire e valorizzare I canali artificiali i luoghi della comprensione
  • 62. Le aree spondali, un ambiente a elevato gradiente ecologico e di elevatissima diversità biologica
  • 63. Acqua e costruito un rapporto di alta sensibilità spesso smarrita
  • 64. Dal canale negato - Le trasformazioni moderne una esasperata ricerca di funzionalità monospecifica
  • 65. Sostituzione o integrazione? Integrare ovunque possibile, separare solo quando necessario
  • 66. I margini dei canali verso una rifunzionalizzazione piuttosto che una mera sostituzione con conseguente marcato indebolimento del palinsesto paesaggistico locale. I margini del canale Serio, uno dei più antiche d’Europa segno primario della civiltà idraulica lombarda
  • 67. I canali minori, da luogo della negazione a luoghi di una nuova e virtuosa ‘comprensione’ Prima e dopo la valorizzazione, meglio o peggio? Dal canale vivo al canale ‘negato’
  • 68. Il reticolo idrico minore il luogo della comprensione, generare i luoghi della narrazione ‘idraulica’
  • 69. Da ‘acqua chiara della valle’ a ‘sistema di acqua sporca’ e ritorno
  • 70. 4 km di autostrada demoliti, sette miglia di asta fluviale recuperata, 700 milioni di euro finora spesi
  • 71. Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
  • 72. Vitoria Gasteiz, Spagna European Green Capital 2012
  • 73. Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
  • 74. Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
  • 75. I nostri reticoli idrici minori il luogo di una nuova e virtuosa comprensione Le aste dei canali i nuovi boulevard urbani
  • 76.
  • 77. Chiesa e monastero del Santo Sepolcro e valle d’Astino, un esempio di altissimo valore di rigenerazione e risignificazione urbana di spazi aperti
  • 78. Raccordare la rete storico-paesaggistica locale ai grandi sistemi di scala sovracomunale
  • 79. • Le Ville di delizia • Il sistema delle rogge • Sistema delle strutture difensive • I coni visuali su Città alta • Il sistema degli spazi aperti e delle colture orticole • Nuclei rurali • I luoghi del lavoro • I luoghi della fede (Oratori e santuari) • Le cascine suburbane • L’uso del borlante di fiume invece della pietra come materiale da costruzione nell’edificato tradizionale Rileggere la bellezza e le persistenze dei Corpi Santi dentro la matrice della città diffusa
  • 80.
  • 81. Le ville di delizia, dei Corpi Santi, una presenza non riconosciuta come sistema territoriale Perché non considerata come una sistema territoriale Villa Celati, Frizzoni ora Zavaritt
  • 82. 3 luglio 2016, il nuovo record mondiale di Abbraccio! A sostegno della candidatura delle opere di difesa veneziane a sito patrimonio dell’Umanità La costruzione di una memoria identitaria collettiva
  • 83. • Verso la rigenerazione della centralità dei margini, in una visione di città pienamente reticolare e policentrica • Percorsi di alta complessità e di forte tensione civile dovuti a una serie di cofattori: • - presenza di personalità portatrici di innovative visioni urbane, • - forte sinergia tra i centri culturali cittadini e l’amministrazione pubblica, • - promozione grazie allo scalo aereoportuale di dinamiche (spontanee e non!) che perseguono la qualità del paesaggio urbano a scala vasta, • - azione di attivo stimolo delle associazioni ambientaliste che perseguono un’azione propositiva e attiva verso i decisori politico- amministrativi più che una contrapposizione rigida, • - forte adesione della popolazione alle proposte di riqualificazione urbana a base geo-storica e identitaria. Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
  • 84. • Verso la rigenerazione della centralità dei margini, in una visione di città pienamente reticolare e policentrica • Queste forti energie endogene non sono disgiunte da altre qualità più sfuggenti • quella collettiva, di recuperare la centralità delle periferie e del reticolo idrografico minore, • di riconoscerne il loro ruolo creativo e sperimentale • di porre la loro riqualificazione come sfida urbanistica del XXI secolo. • di sentire l’anima dei luoghi e di generare bellezza attraverso la buona vivibilità, nella consapevolezza che la bellezza è in buona parte opera degli uomini e che lo spazio ci plasma in modo almeno analogo a quanto noi plasmiamo lo spazio • di agire con coraggio, di coltivare la speranza, di perseguire i sogni, • di associare la crescita culturale individuale a quella collettiva. Avere coraggio, perseguire i sogni, rigenerare i luoghi
  • 85. «La rapidità, l’intensità, l’irreversibilità di alcuni processi chiedono che ci si muova nella direzione della comprensione dei valori, che ci si attrezzi per seguire e guidare i cambiamenti, che si agisca responsabilmente, adeguatamente, dentro i luoghi.» L. Pagani, 2002