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Dott.ssa Stella Emmanuele
Pedagogista e
Progettista educativa,
Collaboratrice alla Ricerca;
UNICT
OGGETTO: Studio e organizzazione dei processi di
insegnamento /apprendimento e, più in generale, dei
processi formativi nei confronti dei soggetti con deficit
e che vivono condizioni di handicap. Studio dei metodi
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integrazione delle persone diversamente abili nei
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Alla luce di quanto detto, QUINDI
La disabilità viene definita come la conseguenza o il risultato di
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VALUTAZIONE E DISABILITA’
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di sovrastima: assunzione di un gran
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strumenti e procedure corrette, ma non
pertinenti alla valutazione di un
percorso personalizzato
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Didattica integrata e strategie di intervento-3

  • 1. Dott.ssa Stella Emmanuele Pedagogista e Progettista educativa, Collaboratrice alla Ricerca; UNICT
  • 2. OGGETTO: Studio e organizzazione dei processi di insegnamento /apprendimento e, più in generale, dei processi formativi nei confronti dei soggetti con deficit e che vivono condizioni di handicap. Studio dei metodi e delle tecniche, degli strumenti e dei processi di integrazione delle persone diversamente abili nei contesti scolastici e socio-educativi. OBIETTIVO: Conquista delle autonomie, riduzione dell’handicap, sviluppo della capacità di servirsi degli aiuti nei diversi contesti.
  • 3. Inserimento: diritto di poter essere iscritti e frequentare le scuole comuni di ogni ordine e grado anche essendo in situazione di handicap e di poter usufruire delle forme di sostegno previste. Socializzazione: possibilità di far parte di un gruppo di pari e di adulti con i quali stabilire relazioni e attivare scambi comunicativi. Integrazione: possibilità di condividere un percorso educativo e didattico, partecipando alle attività del gruppo secondo le proprie possibilità ed attraverso l'aggiustamento di programmi, obiettivi, contenuti e strumenti. NO assistenza, Sì autonomia Partecipazione di tutti gli “attori sociali”
  • 4. Alla luce di quanto detto, QUINDI La disabilità viene definita come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali, e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo. NON PIU’ APPROCCIO “SANITARIO” MA “GLOBALE” Accogliere il deficit e ridurre l’handicap
  • 5. Dall’Osservazione al PEI PEI vengono descritti gli Equipe multidisciplinare+ interventi integrati docenti + famiglia PROGETTO DI VITA: dimensione identitaria obiettivi orientati alla vita adulta analisi degli ecosistemi valutazione della qualità della vita Bisogni Educativi Speciali “far parti uguali tra disuguali”????
  • 6. Metodologie d’insegnamento Lezione frontale Nuova didattica: - metodo operativo - metodo investigativo - metodo euristico-partecipativo - metodi individualizzati -sviluppare processi di apprendimento diversi e più autonomi -garantire un’offerta formativa personalizzabile -promuovere e/o consolidare l’interesse e la motivazione degli studenti
  • 7. METODO OPERATIVO Laboratorio Problem solving Ricercare risposte e soluzioni originali Spazio fisico, operativo e concettuale Caratteristiche: manipolazione concreta operazioni cruciali no una soluzione “spiazzamento” cognitivo giusta distanza dal noto vari livelli di interpretazione livelli metaforici sapere è conoscenza in azione Docente: regista, conoscitore che collabora
  • 8. METODO INVESTIGATIVO Ricerca sperimentale 1- individuazione e definizione del problema 2- analisi e selezione delle ipotesi 3- delimitazione del campo della ricerca 4- campionatura 5- selezione delle fonti 6- registrazione ed elaborazione dei dati raccolti 7- confronto e verifica delle ipotesi 8- definizione del principio generale
  • 9. METODO EURISTICO-PARTECIPATIVO Ricerca-azione 1-identificazione del problema , delle cause, del contesto e dell’ambiente in cui il problema si colloca, delle risorse a disposizione e dei vincoli 2-formulazione delle ipotesi di cambiamento 3-applicazione delle ipotesi nei contesti-obiettivo (inizia la fase di azione) 4-valutazione del cambiamento e revisione del progetto 5-approfondimento e diffusione delle applicazioni Conoscenza contestualizzata e migliorativa
  • 10. METODO INDIVIDUALIZZATO Diversi ritmi e tempi di apprendimento MASTERY LEARNING FRAMES Sequenza lineare Sequenza ramificata Abilità, Padronanza, più qualità meno quantità
  • 11. Tecniche attive d’insegnamento Tecniche simulative: il soggetto impara immerso nelle situazioni. Tra esse il role playing, l’in basket, e l’action maze. Tecniche di analisi della situazione: il soggetto impara dalle situazioni, leggendole. Tra esse lo studio di caso e l’incident. Tecniche di riproduzione operativa: il soggetto impara operando sulle situazioni come nel caso di dimostrazioni ed esercitazioni. Tecniche di produzione cooperativa: il soggetto impara a modificare le situazioni o a inventarne. Tra esse il brainstorming e il cooperative learning.
  • 12. Role playing -Simulazione di atteggiamenti e comportamenti in situazione -No copione -Obiettivo: acquisire la capacità di impersonare un ruolo e di comprendere ciò che il ruolo richiede -Grande forza catalizzatrice e coinvolgimento emotivo In basket La gestione della comunicazione richiede l’attivazione di processi mentali quali: -l’ analisi e la comprensione -la scelta delle priorità -la presa di decisione sui problemi affrontati.
  • 13. Action maze -decisioni sulle strade da intraprendere o da scartare in ambienti cognitivi sconosciuti -competenze decisionali, orientative e autovalutative Studio di caso -individuare e posizionare il problema e le sue componenti -sviluppo delle capacità analitiche -processo di analisi non soluzione in sé -interazione che crea conoscenza e abitua alla discussione
  • 14. Incident -situazione reale ma di emergenza -alto grado di autonomia nell’analisi e nelle scelte -competenze analitiche e abilità decisionali Dimostrazione -«guarda come faccio», ossia, si insegna a fare qualcosa -è importante: individuare una procedura da dimostrare significativa per la disciplina, analizzare la sua struttura, suddividere la procedura in fasi, individuare i punti critici, indicare la sequenza delle fasi, predisporre un elenco di possibili problemi o rischi, assicurarsi che tutti gli allievi vedano e ascoltino tutte le fasi della dimostrazione -acquisizione di conoscenze procedurali di tipo operativo
  • 15. Esercitazione -attività complementare alla dimostrazione -«prova tu», ossia, eseguire operazioni e procedure uguali a quelle che incontreranno sul lavoro -serie di esercizi programmati, di graduale difficoltà, brevi, semplici e chiari -è importante: individuare esercizi significativi, adeguarli alle caratteristiche degli allievi, dosarli per difficoltà e complessità crescenti, fissare i criteri di completezza di ogni esercizio, predisporre una guida per lo studente Brainstorming -“tempesta di cervelli”, idee -tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema -risultato molto produttivo: può consistere in una completa soluzione del problema o in una lista di idee per un approccio successivo
  • 16. Cooperative learning -apprendimento in piccoli gruppi -cooperazione -interdipendenza positiva -responsabilità individuale e di gruppo -interazione costruttiva -attuazione di abilità sociali specifiche -valutazione di gruppo -vantaggi: migliori risultati, relazioni più positive, maggiore benessere psicologico, aumento dell’autostima, accettazione delle debolezze proprie e altrui -docente facilitatore e organizzatore dell’attività
  • 17. La valutazione La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Assume funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo oltre che di miglioramento continuo Indicazioni 2007 La valutazione ha per oggetto: -il processo di apprendimento -il comportamento -il rendimento scolastico. E’ espressione dell’autonomia propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità, trasparenza,nel rispetto del principio della libertà
  • 18. VALUTAZIONE E DISABILITA’ Errori da evitare: di sottostima: rifiuto circa l’impiego di strumenti e procedure atti a controllare esiti e processi dell’apprendimento; di sovrastima: assunzione di un gran numero di dati con l’impiego di strumenti e procedure corrette, ma non pertinenti alla valutazione di un percorso personalizzato
  • 19. La valutazione degli alunni con disabilità è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del PEI ed è espressa con voto in decimi. La valutazione in decimi va rapportata al P. E. I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’ alunno con disabilità. Si rammenta inoltre che la valutazione dovrà essere riferita ai processi e non solo alla prestazione. Linee-guida agosto 2009 Tenendo conto: -del livello di partenza -della crescita personale -dell’interesse -dell’attenzione -della partecipazione -della continuità nell’impegno e nella frequenza
  • 20. I CRITERI DELLA VALUTAZIONE DIDATTICA CRITERIO ASSOLUTO: si basa sul confronto tra i risultati di una prova e un modello di riferimento prefissato CRITERIO RIFERITO AL SE’: si basa sul confronto delle prestazioni del singolo alunno rispetto alla situazione iniziale. L’attenzione è posta sul progresso individuale CRITERIO RIFERITO AL GRUPPO: si basa sul confronto tra le prestazioni di ciascuno e quelle della classe
  • 21. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI CHE: Raggiungono gli obiettivi previsti per la classe PROVE UGUALI ALLA CLASSE PROVE EQUIPOLLENTI SECONDO PEI Diploma esame di qualifica Diploma esame di Stato Non raggiungono gli obiettivi previsti per la classe PROVE DIFFERENZIATE SECONDO PEI Attestato del Credito Formativo Certificato di Credito Formativo Modelli ai sensi della C.M. 125/2001