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Titolo: La strutturazione di un progetto in
pacchetti di lavoro, output, outcome e
deliverable e indicatori
Modulo: Strumenti di progettazione
europea e gestione progetti
Nome docente: Laura Casta
REFRESH: Una proposta progettuale di successo
Rilevanza
Impatto
Innovazio
ne
Sostenibilità
Partenariato
Monitoraggio
Costi e
benefici
Progetto
vincente
Moltiplicazione
dei risultati
Disseminazione
Valore
aggiunto
europeo
«Un progetto è un’impresa complessa,
unica e di durata determinata, rivolta al
raggiungimento di un obiettivo chiaro e
predefinito mediante un processo
continuo di pianificazione e controllo di
risorse differenziate e con vincoli
interdipendenti di costi – tempo –
qualità»
R.D. Archibald, Project Management. La
gestione di progetti e programmi complessi,
Franco Angeli, Milano 2004
REFRESH: Elaborazione dell’idea progetto
Un progetto è il
perfetto
equilibrio tra
Progetto
Obiettivi
del bando
Bisogno
problema
REFRESH: Elaborazione dell’idea progetto
Problema
Ipotesi di
soluzione
Percorso di
attuazione
Risorse economiche e
strumentali
Tempi
Risorse professionali
Condizioni esterne/interne
REFRESH
Albero dei problemi
La raffigurazione sintetica
della realtà attuale con tutti i
suoi aspetti negativi
Albero degli obiettivi
Essa semplicemente descrive una
raffigurazione positiva della realtà
(della situazione) qualora tutti i
problemi fossero risolti
il progetto potrà o dovrà scegliere
di raggiungere solamente alcuni
degli obiettivi così raffigurati.
REFRESH: Il quadro logico
• Le attività portano Ai risultati
• I risultati conducono al raggiungimento
Dello scopo del progetto
• E lo scopo contribuisce al raggiungimento
Degli obiettivi generali
Dall’idea progetto al formulario
• Definire obiettivi chiari – PERCHE’?
• Obiettivi NON sono i risultati!!
• Definire i risultati – COSA?
• “results” misurabili
• Responsabilità – CHI?
Ogni partner = ruolo e responsabilità per i risultati
• Pianificare e descrivere le attività – QUANDO e COME?
WBS, WP’s e attività, gannt chart.
• Allocare risorse – QUANTO?
Budget
Pianificare e descrivere le attività
QUANDO e COME?
•Dividere le attività in fasi distinte
•Descrivere le attività in modo chiaro e immediato:
• Work Breakdown Structure (WBS)
• Work Packages (WP)
• Tasks (T) – Bar/Gantt chart
Work Breakdown Structure (WBS): sono delle Fasi es. 3 o 4 (es. definizione,
sviluppo, dimostrazione, valutazione)
Work Packages: all’interno della WBS un WP per ogni risultato principale del
progetto. Struttura e numero dei WP dipendono dalla complessità del lavoro e
dalla divisione dei ruoli. Sono numerati (WP1, WP2) e riportano una
descrizione dettagliata del lavoro attraverso i Tasks (Attività) WP 1 – Task 1.1,
Task T 1.2
Output : per ogni Task/Attività dovrà essere indicato un Output/ che concorre
al raggiungimento del risultato. Per ogni Tasks/Attività va numerato un Output
Task 1.1. – Output O.1.1
OUTPUT
Esempi di WP
• WP0: Preparation costs (opzionale)
• WP1: Project Management (obbligatorio)
• WP2: Project Communication (mandatory)
• Per Module 1 projects: one thematic WP: “Studying”
• Per Module 2 projects: two thematic WP: “Testing” + “Transferring”
• Per Module 3 projects: one thematic WP: “Capitalising”
• Per Module 1+2 projects: three thematic WP: “Studying” + “Testing”
+ “Transferring””
Esempi di Attività e output
Attività Output
Metodologie comuni per la gestione
delle azioni di comunicazione
Piano di Comunicazione
Diffusione delle informazioni Press Kit, Brochure, Newsletter,
Social Network
Visibilità esterno del progetto (kick-
off)
Report Evento
Esempi di Attività e output
Attività Output
Gestione finanziaria del progetto Report finanziario
semestrale/Report narrativo
semestrale
Gestione giornaliera del partenariato Mail/Drive folder
Formazione di base del partenariato Mini tutorial, ppt
Esempio pratico
Formulario
Ciclo di vita del progetto
Dalla Progettazione al finanziamento: l’importanza
del Project Management
metodologia fondata su principi rigorosi e regole
sistematiche
Fare un buon utilizzo del Project Management non
significa non avere problemi, eliminare tutti i rischi,
evitare le sorprese
Obiettivi del Project Management
• Dare una visione realistica del progetto durante tutto il ciclo di vita
• Responsabilizzare tutti gli attori coinvolti su obiettivi specifici
• Evidenziare situazioni critiche e proporre valide alternative in modo
tempestivo
• Tracciare un quadro previsionale dell’evoluzione futura del progetto
• Proporre e imporre una normativa comune a tutti gli attori coinvolti
• Assicurare la coerenza tra gli obiettivi parziali assegnati e quelli
generali di progetto
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• L’esplicitazione delle responsabilità per l’integrazione
dei singoli apporti al progetto
• I sistemi di pianificazione e di controllo, per la
predizione e l’integrazione dei singoli apporti al
progetto
• Il team di progetto, come luogo d’integrazione degli
apporti di tutti i partecipanti al progetto
Il governo del progetto
• La presenza di una regia centrale, chiara e esplicita.
• come se fosse un elemento superfluo per il fatto che vi è già un
soggetto formalmente responsabile.
• Quello che spesso manca è la definizione e formalizzazione della
struttura a cui affidare la responsabilità gestionale e organizzativa
dell’intero processo.
Elemento essenziale MA spesso trascurato
IL PIANO DI LAVORO
• Ordinare le azioni, eventualmente arricchite di “sottoazioni”
• Non trascurare i dettagli: considerare tutte le azioni preparatorie
o conclusive
• Collocarle in un’unica matrice: “Piano di operativo di lavoro”
IL PIANO DI LAVORO
1. Il partner (o i partner) responsabile di quell’azione
2. Il prodotto/output dell’azione: in certi progetti, esiste un prodotto
“fisico” quale risultato dell’azione (es. brochure, piani, documenti
ecc.)
3. La data in cui l’azione sarà terminata
Nel caso in cui si tratti dell’elaborazione di uno studio, è importante
stabilire entro quale data lo studio sarà disponibile. Per quanto
riguarda eventi particolari, come riunioni, convegni, etc., è
necessario definire il giorno esatto in cui ciò avverrà.
IL PIANO DI LAVORO
Attività 1
Prodotto
Responsabile
Data
scadenza
Attività 2
Prodotto
Responsabile
Data
scadenza
Attività 3
Prodotto
Responsabile
Data
scadenza
Suggerimenti
• Tenere d’occhio i tempi
GANTT
Suggerimenti
La gestione delle persone
• difficoltà che possono insorgere non soltanto nel caso di modifiche,
ma più in generale nella gestione delle persone che a diverso titolo
partecipano al progetto
• Nessun progetto può essere gestito, infatti, senza governare le
relazioni interpersonali tra i suoi diversi partecipanti, in primis il
responsabile di progetto, il gruppo di lavoro e il partenariato.
La gestione delle persone
Il partenariato rappresenta una
grande risorsa per l’attuazione dei
progetti, ma, al tempo stesso, anche
un’occasione di conflitto e una ragione
dell'eventuale fallimento dei progetti stessi
Governare la spesa
Progetto:
insieme di interventi caratterizzati da tre
elementi circoscritti, definiti e vincolanti
- oggetto, tempi e risorse –
Governare la spesa
La pianificazione delle spese dovrebbe essere
considerata un aspetto centrale della
progettazione, come un qualcosa che va al di
là della semplice redazione del budget
inteso come il piano finanziario preventivo
del progetto
Governare la spesa
Le specifiche del programma di finanziamento rappresentano gli
elementi di maggiore attenzione nella definizione della proposta
progettuale e, soprattutto, del piano finanziario. Sono aspetti che
incidono in maniera rilevante sia nella progettazione, sia nella gestione
del piano economico degli interventi.
• ammissibilità delle spese (cosa può essere finanziato e cosa è
escluso),
• eleggibilità (entro quale arco di tempo le spese sono rimborsabili),
• quota di cofinanziamento (in quale percentuale è richiesta una
partecipazione del beneficiario al progetto), ecc.
Connettere la spesa all'andamento del
progetto
• Generalmente la gestione finanziaria e amministrativa del progetto
quasi mai è considerata materia che compete al management. Si
ritiene che governare le finanze di un progetto sia questione
eminentemente contabile, tutt'al più connessa all'attività di
rendicontazione delle spese.
• Anche per questa ragione, forse, chi si trova a valutare un progetto
dal punto di vista finanziario, si trova spesso a fare i conti con
situazioni nelle quali "i conti tornano", ma la coerenza tra obiettivi ex
ante e risultati ex post appare difficilmente riscontrabile.
Connettere la spesa all'andamento del
progetto
• Avere una buona capacità di governo della spesa, grazie al fatto di
essersi dotati di un piano finanziario efficace in sede di progettazione,
consente di intervenire in modo virtuoso nella rimodulazione del piano
dei costi in itinere, agendo in modo opportuno a fronte di cambiamenti
intervenuti (es. risparmi, nuovi costi, imprevisti), avendo chiara qual è
l'evoluzione della spesa in relazione alle attività
• Per far questo, occorre dotarsi di strumenti di monitoraggio della spesa
e di controllo di gestione che consentano di intervenire in modo
flessibile e dinamico, in stretta relazione con quanto accade
Tips
•il budget preventivo, al quale il rendiconto
consuntivo dovrà avvicinarsi il più possibile
•le regole stabilite dal programma e dall’ente
finanziatore
•le spese previste per le singole azioni del
progetto e le eventuali rimodulazioni.
Gestire la rendicontazione
Lo scopo di produrre rendiconti sull'uso delle risorse
finanziarie, prassi indispensabile nel caso di finanziamenti che
debbono essere giustificati, assume una rilevanza particolare
sia nell'ambito delle relazioni interne al partenariato, sia nel
caso in cui l’organizzazione responsabile del progetto si sia
dotata di (o abbia l’intenzione di adottare) strumenti per
"rendere conto" ai beneficiari e agli stakeholders sull’utilizzo
delle risorse economiche a disposizione.
Gestire la rendicontazione
• Nel caso di progetti realizzati in partenariato è indispensabile,
inoltre, coinvolgere sin da subito i responsabili amministrativi
degli enti partecipanti nel processo di rendiconto.
• La gestione e rendicontazione creano spesso qualche
apprensione, specie negli enti di piccole dimensioni o non
abituati a procedure rendicontative che richiedono attenzioni
particolari.
Gestire la rendicontazione
• dotarsi di strumenti che permettano di quantificare per tempo i costi
eleggibili pro quota (segnatamente il personale dedicato in modo non
esclusivo alle attività del progetto e gli eventuali beni strumentali soggetti
ad ammortamento).
• Da questo punto di vista, anche quando non espressamente richiesto, può
essere d'aiuto l'adozione di timesheet per la quantificazione del monte ore
dedicato al progetto e di prospetti di calcolo delle quote di ammortamento
dei beni strumentali, i quali andranno rendicontati per la quota di
ammortamento riferita all'arco temporale di realizzazione del progetto.
Monitoraggio e valutazione
Il monitoraggio e la valutazione
costituiscono elementi chiave nel ciclo di
vita di un progetto e dovrebbero essere
quindi parte integrante ed essenziale del
processo di attuazione. Nella realtà,
tuttavia, questo non sempre avviene.
Il monitoraggio
Il monitoraggio è l’esame continuo e sistematico della
realizzazione delle attività che si svolge periodicamente nel corso
del progetto.
È un processo continuativo che inizia con l’avvio della fase di
realizzazione e si conclude al termine delle attività.
La finalità del monitoraggio è conoscitiva, serve cioè a raccogliere i
dati sullo stato di avanzamento del progetto e a segnalare gli
eventuali scostamenti rispetto a quanto previsto
• risponde alla domanda “stiamo facendo le cose come
avevamo progettato di farle?”
Il monitoraggio
Affinché sia possibile svolgere l’attività di controllo
dell’avanzamento è necessario che ci sia una raccolta
metodica delle informazioni. Per questo, è necessario
definire a priori la periodicità della raccolta dei dati:
tale frequenza è strettamente collegata alle fasi di
sviluppo delle attività e al livello di dettaglio con cui si
vuole monitorare il progetto.
Il monitoraggio
 la verifica dell’andamento delle azioni (quali azioni sono state svolte? vi è
stata un’attività di ri-progettazione? Quali azioni non sono state realizzate?
quali variazioni al piano di lavoro sono necessarie?)
del rispetto delle tempistiche (le azioni svolte hanno rispettato le tempistiche
previste? ci sono state difficoltà? come sono state superate?)
 del funzionamento del partenariato (tutti i partner sono coinvolti
attivamente? vi sono variazioni o criticità all’interno del partenariato che
rischiano di compromettere il progetto?)
del livello di utilizzo delle risorse economiche (il livello di utilizzo delle risorse
è coerente con il grado di realizzazione delle azioni e con le previsioni? vi sono
criticità nell’utilizzo delle risorse?).
Il monitoraggio
• Il monitoraggio può essere svolto attraverso la predisposizione di
documenti periodici sullo stato di avanzamento e attraverso
modalità informative e comunicative informali tra il referente e i
partner.
• il controllo costituisce una fase importante del riconoscimento
della leadership del responsabile del progetto; questo lavoro
richiede di fare il punto sull’avanzamento rispetto al piano di
lavoro, di analizzare formalmente gli scostamenti e decidere le
azioni per ridurre il loro impatto sul progetto.
La valutazione
• La valutazione è il giudizio, il più sistematico e obiettivo
possibile, su un intervento che tiene conto di tutti i suoi
elementi qualificanti: l’impianto, la realizzazione, i risultati e
gli impatti
risponde alle domande
“stiamo facendo la cosa giusta? e “la stiamo facendo nel modo
giusto?”
La valutazione
4 momenti in cui può essere effettuata, a seconda che si
svolga prima, durante o dopo lo svolgimento di un intervento
 valutazione ex-ante (quando viene fatta nella fase precedente la
decisione di elaborare una proposta progettuale)
 in itinere (quando viene fatta nel corso dell’attuazione del progetto)
 finale (quando è effettuata contestualmente alla conclusione del
progetto)
 ex-post (quando avviene dopo un certo periodo di tempo dalla
conclusione del progetto)
La valutazione
Nella quasi totalità degli interventi di norma la
valutazione è fatta esclusivamente alla fine del
progetto. Raramente e solo in determinate condizioni
si procede anche ad una valutazione in itinere. Questa
può essere un utile momento di verifica interna al
progetto
La valutazione
efficienza: indica la misura dell’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse per conseguire i risultati prefissati.
Per valutare l’efficienza, è utile considerare le seguenti domande: i risultati sono stati conseguiti con i costi
previsti? I risultati sono stati raggiunti nei tempi previsti? La strategia di realizzazione seguita poteva essere
realizzata in un modo più efficiente (minori costi o minori tempi)? C’erano alternative migliori?
efficacia: misura il grado di raggiungimento degli obiettivi. Per valutare l’efficacia, è utile considerare le
seguenti domande: in che misura gli obiettivi sono stati raggiunti? In che misura le caratteristiche della
realizzazione sono coerenti con gli obiettivi? Quali sono stati i fattori che hanno influenzato (positivamente o
negativamente) il raggiungimento degli obiettivi?
impatto: misura gli effetti, previsti e non previsti, del progetto sul contesto di riferimento. Per valutare
l’impatto, è utile considerare le seguenti domande: qual è l’impatto ottenuto? Quali sono i cambiamenti
determinati dal progetto?
sostenibilità: indica la capacità del progetto di continuare a produrre effetti al di là della conclusione delle
attività. Per valutare la sostenibilità, è utile considerare le seguenti domande: in quale modo i benefici del
progetto continuano dopo la conclusione delle attività? In che modo si è valutata la sostenibilità
dell’iniziativa?
Comunicare e Valorizzare i risultati
•Attenzione a pianificare un’azione di
valorizzazione che attraverso specifici supporti e
attività accompagni la realizzazione delle attività
e valorizzi le tappe fondamentali.
Comunicare e diffondere
• la promozione e diffusione dei risultati è un’azione continuativa che
va di pari passo con l’implementazione del progetto, è evidente che
essa debba poter contare su un efficace sistema di collaborazione e
comunicazione tra i partner di progetto
• La comunicazione in chiave di diffusione è un processo finalizzato a
dare visibilità al progetto e ai suoi risultati sia all’interno del
partenariato sia dei relativi territori, a coinvolgere i destinatari o i
beneficiari diretti delle azioni previste, e infine a promuovere i
prodotti realizzati nel corso del progetto affinché questi possano
raggiungere i destinatari interessati.
Comunicare e diffondere
• Possono essere previsti strumenti di comunicazione diversi, dalla
definizione di un logo alla pubblicazione di una newsletter o del sito
del progetto, fino alla presentazione finale dei risultati e alla
divulgazione del materiale conclusivo attraverso canali tradizionali o
innovativi (social media).
Esempio Progetto Diart
Disseminazione
• Si tratta di espressioni nate nell’ambito dei progetti
europei che sono oramai entrate a far parte del
linguaggio comune di chi si occupa di progetti.
• Esse fanno riferimento alle azioni messe in campo alla
fine del progetto e finalizzate a rendere visibili e
disponibili i risultati, nonchè a diffondere i prodotti
finali.
Progetto Procure Urbact
Disseminazione
• Disseminazione indica il processo pensato e progettato allo
scopo di fornire informazioni sulla qualità, la rilevanza e
l’efficacia dei risultati del progetto in maniera ampia. È un
processo che, avviatosi nel corso del progetto, trova la sua
massima espressione al momento della sua conclusione.
Valorizzazione
• La valorizzazione, è un’attività che va al di là della semplice
comunicazione e diffusione, con cui tuttavia spesso viene confusa.
La finalità della valorizzazione è sì quella di rendere visibili e
facilmente accessibili i risultati raggiunti, ma anche e soprattutto di
favorire il loro trasferimento e utilizzo da parte di altri soggetti,
facilitandone la messa a sistema. I risultati dei progetti non
dovrebbero rimanere confinati nei contesti di chi li ha realizzati, ma
essere trasferiti e condivisi con altri potenziali "utilizzatori".
Valorizzazione e risultati
• la valorizzazione ha che fare con la diffusione e il trasferimento dei
risultati finali di un progetto. Il termine “risultato” è qui inteso nella
sua accezione più ampia, che comprende le diverse tipologie di
prodotti realizzati al termine di un progetto, siano essi tangibili o
intangibili.
• La valorizzazione dei risultati può avvenire sia a livello individuale nei
confronti di altri potenziali utilizzatori (il cosiddetto effetto
moltiplicatore), sia a livello di politiche mediante il trasferimento dei
risultati a livello locale, regionale, nazionale o europeo
Valorizzazione e risultati
Progetto One Deer Two Islands
Valorizzazione
•Nella realtà, tranne qualche eccezione, la maggior parte
dei progetti termina con la fine del finanziamento, il
valore dei risultati è spesso trascurato e si preferisce
ricominciare da capo con progetti nuovi piuttosto che
capitalizzare quanto prodotto da esperienze pregresse,
sprecando così tempo e denaro.
Grazie per l’attenzione!
Laura Casta
Project Work e tutoraggio
Al termine del ciclo dei laboratori,
organizzazione in gruppi di lavoro per la
realizzazione di un progetto concreto che
potrà scaturire da una reale necessità o
richiesta di intervento
Project Work e tutoraggio
Tutoraggio in presenza: 2 volte per
gruppo
Tutoraggio da remoto: servizio Esperto
risponde alle PA
Definizione del tema
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La strutturazione di un progetto in pacchetti di lavoro, output, outcome e deliverable e indicatori (Laura Casta)

  • 1. Titolo: La strutturazione di un progetto in pacchetti di lavoro, output, outcome e deliverable e indicatori Modulo: Strumenti di progettazione europea e gestione progetti Nome docente: Laura Casta
  • 2. REFRESH: Una proposta progettuale di successo Rilevanza Impatto Innovazio ne Sostenibilità Partenariato Monitoraggio Costi e benefici Progetto vincente Moltiplicazione dei risultati Disseminazione Valore aggiunto europeo «Un progetto è un’impresa complessa, unica e di durata determinata, rivolta al raggiungimento di un obiettivo chiaro e predefinito mediante un processo continuo di pianificazione e controllo di risorse differenziate e con vincoli interdipendenti di costi – tempo – qualità» R.D. Archibald, Project Management. La gestione di progetti e programmi complessi, Franco Angeli, Milano 2004
  • 3. REFRESH: Elaborazione dell’idea progetto Un progetto è il perfetto equilibrio tra Progetto Obiettivi del bando Bisogno problema
  • 4. REFRESH: Elaborazione dell’idea progetto Problema Ipotesi di soluzione Percorso di attuazione Risorse economiche e strumentali Tempi Risorse professionali Condizioni esterne/interne
  • 5. REFRESH Albero dei problemi La raffigurazione sintetica della realtà attuale con tutti i suoi aspetti negativi Albero degli obiettivi Essa semplicemente descrive una raffigurazione positiva della realtà (della situazione) qualora tutti i problemi fossero risolti il progetto potrà o dovrà scegliere di raggiungere solamente alcuni degli obiettivi così raffigurati.
  • 6. REFRESH: Il quadro logico • Le attività portano Ai risultati • I risultati conducono al raggiungimento Dello scopo del progetto • E lo scopo contribuisce al raggiungimento Degli obiettivi generali
  • 7.
  • 8. Dall’idea progetto al formulario • Definire obiettivi chiari – PERCHE’? • Obiettivi NON sono i risultati!! • Definire i risultati – COSA? • “results” misurabili • Responsabilità – CHI? Ogni partner = ruolo e responsabilità per i risultati • Pianificare e descrivere le attività – QUANDO e COME? WBS, WP’s e attività, gannt chart. • Allocare risorse – QUANTO? Budget
  • 9. Pianificare e descrivere le attività QUANDO e COME? •Dividere le attività in fasi distinte •Descrivere le attività in modo chiaro e immediato: • Work Breakdown Structure (WBS) • Work Packages (WP) • Tasks (T) – Bar/Gantt chart
  • 10. Work Breakdown Structure (WBS): sono delle Fasi es. 3 o 4 (es. definizione, sviluppo, dimostrazione, valutazione) Work Packages: all’interno della WBS un WP per ogni risultato principale del progetto. Struttura e numero dei WP dipendono dalla complessità del lavoro e dalla divisione dei ruoli. Sono numerati (WP1, WP2) e riportano una descrizione dettagliata del lavoro attraverso i Tasks (Attività) WP 1 – Task 1.1, Task T 1.2 Output : per ogni Task/Attività dovrà essere indicato un Output/ che concorre al raggiungimento del risultato. Per ogni Tasks/Attività va numerato un Output Task 1.1. – Output O.1.1
  • 11.
  • 13. Esempi di WP • WP0: Preparation costs (opzionale) • WP1: Project Management (obbligatorio) • WP2: Project Communication (mandatory) • Per Module 1 projects: one thematic WP: “Studying” • Per Module 2 projects: two thematic WP: “Testing” + “Transferring” • Per Module 3 projects: one thematic WP: “Capitalising” • Per Module 1+2 projects: three thematic WP: “Studying” + “Testing” + “Transferring””
  • 14. Esempi di Attività e output Attività Output Metodologie comuni per la gestione delle azioni di comunicazione Piano di Comunicazione Diffusione delle informazioni Press Kit, Brochure, Newsletter, Social Network Visibilità esterno del progetto (kick- off) Report Evento
  • 15. Esempi di Attività e output Attività Output Gestione finanziaria del progetto Report finanziario semestrale/Report narrativo semestrale Gestione giornaliera del partenariato Mail/Drive folder Formazione di base del partenariato Mini tutorial, ppt
  • 17. Ciclo di vita del progetto
  • 18. Dalla Progettazione al finanziamento: l’importanza del Project Management metodologia fondata su principi rigorosi e regole sistematiche Fare un buon utilizzo del Project Management non significa non avere problemi, eliminare tutti i rischi, evitare le sorprese
  • 19. Obiettivi del Project Management • Dare una visione realistica del progetto durante tutto il ciclo di vita • Responsabilizzare tutti gli attori coinvolti su obiettivi specifici • Evidenziare situazioni critiche e proporre valide alternative in modo tempestivo • Tracciare un quadro previsionale dell’evoluzione futura del progetto • Proporre e imporre una normativa comune a tutti gli attori coinvolti • Assicurare la coerenza tra gli obiettivi parziali assegnati e quelli generali di progetto
  • 20. Fondamenti del Project Management • L’esplicitazione delle responsabilità per l’integrazione dei singoli apporti al progetto • I sistemi di pianificazione e di controllo, per la predizione e l’integrazione dei singoli apporti al progetto • Il team di progetto, come luogo d’integrazione degli apporti di tutti i partecipanti al progetto
  • 21. Il governo del progetto • La presenza di una regia centrale, chiara e esplicita. • come se fosse un elemento superfluo per il fatto che vi è già un soggetto formalmente responsabile. • Quello che spesso manca è la definizione e formalizzazione della struttura a cui affidare la responsabilità gestionale e organizzativa dell’intero processo. Elemento essenziale MA spesso trascurato
  • 22. IL PIANO DI LAVORO • Ordinare le azioni, eventualmente arricchite di “sottoazioni” • Non trascurare i dettagli: considerare tutte le azioni preparatorie o conclusive • Collocarle in un’unica matrice: “Piano di operativo di lavoro”
  • 23. IL PIANO DI LAVORO 1. Il partner (o i partner) responsabile di quell’azione 2. Il prodotto/output dell’azione: in certi progetti, esiste un prodotto “fisico” quale risultato dell’azione (es. brochure, piani, documenti ecc.) 3. La data in cui l’azione sarà terminata Nel caso in cui si tratti dell’elaborazione di uno studio, è importante stabilire entro quale data lo studio sarà disponibile. Per quanto riguarda eventi particolari, come riunioni, convegni, etc., è necessario definire il giorno esatto in cui ciò avverrà.
  • 24. IL PIANO DI LAVORO Attività 1 Prodotto Responsabile Data scadenza Attività 2 Prodotto Responsabile Data scadenza Attività 3 Prodotto Responsabile Data scadenza
  • 27.
  • 28. La gestione delle persone • difficoltà che possono insorgere non soltanto nel caso di modifiche, ma più in generale nella gestione delle persone che a diverso titolo partecipano al progetto • Nessun progetto può essere gestito, infatti, senza governare le relazioni interpersonali tra i suoi diversi partecipanti, in primis il responsabile di progetto, il gruppo di lavoro e il partenariato.
  • 29. La gestione delle persone Il partenariato rappresenta una grande risorsa per l’attuazione dei progetti, ma, al tempo stesso, anche un’occasione di conflitto e una ragione dell'eventuale fallimento dei progetti stessi
  • 30. Governare la spesa Progetto: insieme di interventi caratterizzati da tre elementi circoscritti, definiti e vincolanti - oggetto, tempi e risorse –
  • 31. Governare la spesa La pianificazione delle spese dovrebbe essere considerata un aspetto centrale della progettazione, come un qualcosa che va al di là della semplice redazione del budget inteso come il piano finanziario preventivo del progetto
  • 32. Governare la spesa Le specifiche del programma di finanziamento rappresentano gli elementi di maggiore attenzione nella definizione della proposta progettuale e, soprattutto, del piano finanziario. Sono aspetti che incidono in maniera rilevante sia nella progettazione, sia nella gestione del piano economico degli interventi. • ammissibilità delle spese (cosa può essere finanziato e cosa è escluso), • eleggibilità (entro quale arco di tempo le spese sono rimborsabili), • quota di cofinanziamento (in quale percentuale è richiesta una partecipazione del beneficiario al progetto), ecc.
  • 33. Connettere la spesa all'andamento del progetto • Generalmente la gestione finanziaria e amministrativa del progetto quasi mai è considerata materia che compete al management. Si ritiene che governare le finanze di un progetto sia questione eminentemente contabile, tutt'al più connessa all'attività di rendicontazione delle spese. • Anche per questa ragione, forse, chi si trova a valutare un progetto dal punto di vista finanziario, si trova spesso a fare i conti con situazioni nelle quali "i conti tornano", ma la coerenza tra obiettivi ex ante e risultati ex post appare difficilmente riscontrabile.
  • 34. Connettere la spesa all'andamento del progetto • Avere una buona capacità di governo della spesa, grazie al fatto di essersi dotati di un piano finanziario efficace in sede di progettazione, consente di intervenire in modo virtuoso nella rimodulazione del piano dei costi in itinere, agendo in modo opportuno a fronte di cambiamenti intervenuti (es. risparmi, nuovi costi, imprevisti), avendo chiara qual è l'evoluzione della spesa in relazione alle attività • Per far questo, occorre dotarsi di strumenti di monitoraggio della spesa e di controllo di gestione che consentano di intervenire in modo flessibile e dinamico, in stretta relazione con quanto accade
  • 35. Tips •il budget preventivo, al quale il rendiconto consuntivo dovrà avvicinarsi il più possibile •le regole stabilite dal programma e dall’ente finanziatore •le spese previste per le singole azioni del progetto e le eventuali rimodulazioni.
  • 36. Gestire la rendicontazione Lo scopo di produrre rendiconti sull'uso delle risorse finanziarie, prassi indispensabile nel caso di finanziamenti che debbono essere giustificati, assume una rilevanza particolare sia nell'ambito delle relazioni interne al partenariato, sia nel caso in cui l’organizzazione responsabile del progetto si sia dotata di (o abbia l’intenzione di adottare) strumenti per "rendere conto" ai beneficiari e agli stakeholders sull’utilizzo delle risorse economiche a disposizione.
  • 37. Gestire la rendicontazione • Nel caso di progetti realizzati in partenariato è indispensabile, inoltre, coinvolgere sin da subito i responsabili amministrativi degli enti partecipanti nel processo di rendiconto. • La gestione e rendicontazione creano spesso qualche apprensione, specie negli enti di piccole dimensioni o non abituati a procedure rendicontative che richiedono attenzioni particolari.
  • 38. Gestire la rendicontazione • dotarsi di strumenti che permettano di quantificare per tempo i costi eleggibili pro quota (segnatamente il personale dedicato in modo non esclusivo alle attività del progetto e gli eventuali beni strumentali soggetti ad ammortamento). • Da questo punto di vista, anche quando non espressamente richiesto, può essere d'aiuto l'adozione di timesheet per la quantificazione del monte ore dedicato al progetto e di prospetti di calcolo delle quote di ammortamento dei beni strumentali, i quali andranno rendicontati per la quota di ammortamento riferita all'arco temporale di realizzazione del progetto.
  • 39. Monitoraggio e valutazione Il monitoraggio e la valutazione costituiscono elementi chiave nel ciclo di vita di un progetto e dovrebbero essere quindi parte integrante ed essenziale del processo di attuazione. Nella realtà, tuttavia, questo non sempre avviene.
  • 40.
  • 41. Il monitoraggio Il monitoraggio è l’esame continuo e sistematico della realizzazione delle attività che si svolge periodicamente nel corso del progetto. È un processo continuativo che inizia con l’avvio della fase di realizzazione e si conclude al termine delle attività. La finalità del monitoraggio è conoscitiva, serve cioè a raccogliere i dati sullo stato di avanzamento del progetto e a segnalare gli eventuali scostamenti rispetto a quanto previsto • risponde alla domanda “stiamo facendo le cose come avevamo progettato di farle?”
  • 42. Il monitoraggio Affinché sia possibile svolgere l’attività di controllo dell’avanzamento è necessario che ci sia una raccolta metodica delle informazioni. Per questo, è necessario definire a priori la periodicità della raccolta dei dati: tale frequenza è strettamente collegata alle fasi di sviluppo delle attività e al livello di dettaglio con cui si vuole monitorare il progetto.
  • 43. Il monitoraggio  la verifica dell’andamento delle azioni (quali azioni sono state svolte? vi è stata un’attività di ri-progettazione? Quali azioni non sono state realizzate? quali variazioni al piano di lavoro sono necessarie?) del rispetto delle tempistiche (le azioni svolte hanno rispettato le tempistiche previste? ci sono state difficoltà? come sono state superate?)  del funzionamento del partenariato (tutti i partner sono coinvolti attivamente? vi sono variazioni o criticità all’interno del partenariato che rischiano di compromettere il progetto?) del livello di utilizzo delle risorse economiche (il livello di utilizzo delle risorse è coerente con il grado di realizzazione delle azioni e con le previsioni? vi sono criticità nell’utilizzo delle risorse?).
  • 44. Il monitoraggio • Il monitoraggio può essere svolto attraverso la predisposizione di documenti periodici sullo stato di avanzamento e attraverso modalità informative e comunicative informali tra il referente e i partner. • il controllo costituisce una fase importante del riconoscimento della leadership del responsabile del progetto; questo lavoro richiede di fare il punto sull’avanzamento rispetto al piano di lavoro, di analizzare formalmente gli scostamenti e decidere le azioni per ridurre il loro impatto sul progetto.
  • 45.
  • 46. La valutazione • La valutazione è il giudizio, il più sistematico e obiettivo possibile, su un intervento che tiene conto di tutti i suoi elementi qualificanti: l’impianto, la realizzazione, i risultati e gli impatti risponde alle domande “stiamo facendo la cosa giusta? e “la stiamo facendo nel modo giusto?”
  • 47. La valutazione 4 momenti in cui può essere effettuata, a seconda che si svolga prima, durante o dopo lo svolgimento di un intervento  valutazione ex-ante (quando viene fatta nella fase precedente la decisione di elaborare una proposta progettuale)  in itinere (quando viene fatta nel corso dell’attuazione del progetto)  finale (quando è effettuata contestualmente alla conclusione del progetto)  ex-post (quando avviene dopo un certo periodo di tempo dalla conclusione del progetto)
  • 48. La valutazione Nella quasi totalità degli interventi di norma la valutazione è fatta esclusivamente alla fine del progetto. Raramente e solo in determinate condizioni si procede anche ad una valutazione in itinere. Questa può essere un utile momento di verifica interna al progetto
  • 49. La valutazione efficienza: indica la misura dell’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse per conseguire i risultati prefissati. Per valutare l’efficienza, è utile considerare le seguenti domande: i risultati sono stati conseguiti con i costi previsti? I risultati sono stati raggiunti nei tempi previsti? La strategia di realizzazione seguita poteva essere realizzata in un modo più efficiente (minori costi o minori tempi)? C’erano alternative migliori? efficacia: misura il grado di raggiungimento degli obiettivi. Per valutare l’efficacia, è utile considerare le seguenti domande: in che misura gli obiettivi sono stati raggiunti? In che misura le caratteristiche della realizzazione sono coerenti con gli obiettivi? Quali sono stati i fattori che hanno influenzato (positivamente o negativamente) il raggiungimento degli obiettivi? impatto: misura gli effetti, previsti e non previsti, del progetto sul contesto di riferimento. Per valutare l’impatto, è utile considerare le seguenti domande: qual è l’impatto ottenuto? Quali sono i cambiamenti determinati dal progetto? sostenibilità: indica la capacità del progetto di continuare a produrre effetti al di là della conclusione delle attività. Per valutare la sostenibilità, è utile considerare le seguenti domande: in quale modo i benefici del progetto continuano dopo la conclusione delle attività? In che modo si è valutata la sostenibilità dell’iniziativa?
  • 50. Comunicare e Valorizzare i risultati •Attenzione a pianificare un’azione di valorizzazione che attraverso specifici supporti e attività accompagni la realizzazione delle attività e valorizzi le tappe fondamentali.
  • 51. Comunicare e diffondere • la promozione e diffusione dei risultati è un’azione continuativa che va di pari passo con l’implementazione del progetto, è evidente che essa debba poter contare su un efficace sistema di collaborazione e comunicazione tra i partner di progetto • La comunicazione in chiave di diffusione è un processo finalizzato a dare visibilità al progetto e ai suoi risultati sia all’interno del partenariato sia dei relativi territori, a coinvolgere i destinatari o i beneficiari diretti delle azioni previste, e infine a promuovere i prodotti realizzati nel corso del progetto affinché questi possano raggiungere i destinatari interessati.
  • 52. Comunicare e diffondere • Possono essere previsti strumenti di comunicazione diversi, dalla definizione di un logo alla pubblicazione di una newsletter o del sito del progetto, fino alla presentazione finale dei risultati e alla divulgazione del materiale conclusivo attraverso canali tradizionali o innovativi (social media).
  • 54. Disseminazione • Si tratta di espressioni nate nell’ambito dei progetti europei che sono oramai entrate a far parte del linguaggio comune di chi si occupa di progetti. • Esse fanno riferimento alle azioni messe in campo alla fine del progetto e finalizzate a rendere visibili e disponibili i risultati, nonchè a diffondere i prodotti finali.
  • 56. Disseminazione • Disseminazione indica il processo pensato e progettato allo scopo di fornire informazioni sulla qualità, la rilevanza e l’efficacia dei risultati del progetto in maniera ampia. È un processo che, avviatosi nel corso del progetto, trova la sua massima espressione al momento della sua conclusione.
  • 57. Valorizzazione • La valorizzazione, è un’attività che va al di là della semplice comunicazione e diffusione, con cui tuttavia spesso viene confusa. La finalità della valorizzazione è sì quella di rendere visibili e facilmente accessibili i risultati raggiunti, ma anche e soprattutto di favorire il loro trasferimento e utilizzo da parte di altri soggetti, facilitandone la messa a sistema. I risultati dei progetti non dovrebbero rimanere confinati nei contesti di chi li ha realizzati, ma essere trasferiti e condivisi con altri potenziali "utilizzatori".
  • 58. Valorizzazione e risultati • la valorizzazione ha che fare con la diffusione e il trasferimento dei risultati finali di un progetto. Il termine “risultato” è qui inteso nella sua accezione più ampia, che comprende le diverse tipologie di prodotti realizzati al termine di un progetto, siano essi tangibili o intangibili. • La valorizzazione dei risultati può avvenire sia a livello individuale nei confronti di altri potenziali utilizzatori (il cosiddetto effetto moltiplicatore), sia a livello di politiche mediante il trasferimento dei risultati a livello locale, regionale, nazionale o europeo
  • 59. Valorizzazione e risultati Progetto One Deer Two Islands
  • 60. Valorizzazione •Nella realtà, tranne qualche eccezione, la maggior parte dei progetti termina con la fine del finanziamento, il valore dei risultati è spesso trascurato e si preferisce ricominciare da capo con progetti nuovi piuttosto che capitalizzare quanto prodotto da esperienze pregresse, sprecando così tempo e denaro.
  • 62. Project Work e tutoraggio Al termine del ciclo dei laboratori, organizzazione in gruppi di lavoro per la realizzazione di un progetto concreto che potrà scaturire da una reale necessità o richiesta di intervento
  • 63. Project Work e tutoraggio Tutoraggio in presenza: 2 volte per gruppo Tutoraggio da remoto: servizio Esperto risponde alle PA
  • 64. Definizione del tema JOIN SLI.DO Enter code #Tema

Notas do Editor

  1. Per gestire adeguatamente un progetto è indispensabile applicare una metodologia fondata su principi rigorosi e regole sistematiche, abbandonando l’illusione che gli stessi risultati possano essere raggiunti ricorrendo alla propria fantasia, all’estro del momento, all’intuizione personale, all’esperienza individuale maturata significa gestire il progetto in modo standardizzato e controllato anziché portarlo avanti continuando a gestire le emergenze con interventi improvvisati
  2. L’espressione “governo del progetto” è particolarmente adatta per sottolineare quanto la gestione di un progetto necessiti di una direzione politico-istituzionale al di là di quella puramente organizzativa. Uno degli elementi che contribuisce in misura rilevante alla buona riuscita di un progetto è
  3. È molto importate attribuire responsabilità precise nella fase di fattibilità. Il partner responsabile sarà da considerarsi il partner “iniziatore” di quella azione, a cui potranno eventualmente associarsi anche altri ma sarà cura del partner “responsabile” il completamento di quell’azione; se il partner in questione non dispone delle competenze tecniche per svolgere l’azione potrà avvalersi di consulenti esterni ma dovrà garantire sulla qualità e sui tempi di svolgimento dell’azione
  4. Un esempio di matrice del piano di lavoro comune:
  5. Le difficoltà che possono influire negativamente sull’operatività dei partner dipendono dalla loro numerosità (più sono i soggetti coinvolti, maggiori sono le difficoltà che possono sorgere), eterogeneità (far lavorare insieme soggetti molto diversi richiede uno sforzo maggiore per trovare un linguaggio e modalità operative comuni), dal possibile diverso rapporto con il soggetto capofila(soggetti che hanno sviluppato forme di collaborazione stabile in altri campi o in precedenti progetti e soggetti che sono nuovi) e infine dalle dinamiche che si instaurano tra di loro (collaborative, cooperative, conflittuali).
  6. è evidente che soltanto la pianificazione e il governo di tutti questi aspetti possono assicurare il buon esito degli interventi previsti, adottando al contempo le misure per l’eventuale riprogettazione in itinere
  7. è, infatti, in sede di progettazione che vanno pensate e definite tutte le misure necessarie al governo della spesa in relazione ai tempi e ai modi di realizzazione degli interventi.
  8. Considerare sempre 3 vincoli esistenti 2, quanto riguarda ad esempio l’importo massimo del progetto e delle voci di spesa, i limiti per le variazioni e gli spostamenti tra voci di spesa, eventuali spese obbligatorie previste (es. le spese per la certificazione del bilancio, per la valutazione esterna, per la garanzia fideiussoria, etc..);
  9. La rendicontazione delle spese sostenute nella realizzazione di un progetto, che avviene solitamente alla fine delle attività, è tra le attività più rilevanti che coinvolgono la gestione contabile e amministrativa.
  10. È compito fondamentale del soggetto capofila assicurarsi che vi sia la massima chiarezza e informazione su questi aspetti, fornendo tempestivamente ai responsabili amministrativi tutte le indicazioni necessarie alla corretta registrazione delle spese, alla definizione di sistemi di raccolta e organizzazione della documentazione rilevante, e alla predisposizione del rendiconto finale. Ciò consente di mantenere un costante controllo sulle operazioni gestionali e procedurali e quindi di evitare situazioni che possano dare luogo a contestazioni in sede di verifica.
  11. non dovrebbe essere un'azione discrezionale, soprattutto oggi che si va sempre più affermando l’esigenza di rendere conto internamente e nei confronti di soggetti terzi (soggetto finanziatore, stakeholder, la comunità nel suo complesso, etc) delle attività svolte, dei risultati ottenuti e dell'impiego di risorse. Se la valutazione di un progetto è necessaria in tuti i casi, essa diviene ancor più fondamentale nei progetti pilota o sperimentali
  12. Effettuare il monitoraggio di un intervento significa quindi descrivere e verificare l’andamento delle azioni in momenti programmati sulla base di un’attività di rilevazione ed elaborazione continua.
  13. Una raccolta di dati con una frequenza troppo accentuata rischia di essere improduttiva e a portare a dati non rilevanti, o alla mancanza di comunicazione degli stessi.
  14. Al di là delle peculiarità di ogni progetto, un monitoraggio efficace si basa sulla disponibilità di un insieme di dati che consentono:
  15. Un sistema di monitoraggio è molto utile sul piano operativo poiché contribuisce a facilitare il processo di gestione, rafforza la credibilità del progetto, motiva i partecipanti, ed è in grado di trasferire i benefici ottenuti. Le analisi condotte sulla base dei dati raccolti forniscono indicazioni fondamentali per chi deve coordinare e gestire il progetto.
  16. È, inoltre, uno strumento di apprendimento e dialogo per gli attori coinvolti nell’intervento che fornisce indicazioni volte a orientare progettualità future sulla base degli esiti dell’esperienza fatta
  17. A differenza del monitoraggio che è un’attività continua, la valutazione è puntuale, viene effettuata generalmente una tantum e in un momento preciso e definito del progetto.
  18. quando i dati raccolti dal monitoraggio segnalano criticità particolari o uno scostamento molto significativo rispetto a quanto era stato programmato (ad esempio dovuto a inadeguate previsioni iniziali, alla sottostima dei tempi per la realizzazione, alla sovrastima dei risultati da raggiungere), quando si è in presenza di un progetto di grande dimensioni o con un’elevata componente di innovazione e di rilevanza strategica
  19. Perché sia efficace, l’attività di diffusione e promozione non deve soltanto essere progettata ex ante, ma anche essere un supporto costante e continuo all’intero progetto; al contrario molto spesso avviene che, nei casi in cui è prevista quest’azione, essa sia circoscritta alle sole fasi finali dell’intervento con il rischio di tralasciare aspetti significativi del progetto che meriterebbero di essere valorizzati. Un’azione di diffusione ben costruita si fonda invece su un processo continuo che permette di definire quali strumenti possano promuovere e valorizzare al meglio gli elementi di innovazione e trasferibilità presenti in tutte le diverse fasi del progetto, non solo in quelle finali. Pianificare un’azione di questo tipo ha ovviamente anche un risvolto sulla pianificazione economica del progetto dal momento che le spese per la diffusione dei risultati andranno previste e inserite nel budget, così come qualsiasi altra azione.
  20. In questi ultimi anni sta crescendo la consapevolezza da parte di alcune organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Europea, sulla rilevanza strategica di queste attività. Nei programmi comunitari nel campo dell’educazione e dell’apprendimento permanente, ad esempio, sono state di recente introdotte iniziative trasversali a sostegno delle attività di divulgazione dei risultati allo scopo di massimizzare l’impatto e la ricaduta degli interventi finanziati in ambito europeo.
  21. Sono compresi anche i risultati rappresentati da elementi immateriali come esperienze, pratiche, metodologie, e forme di cooperazione.
  22. Sono compresi anche i risultati rappresentati da elementi immateriali come esperienze, pratiche, metodologie, e forme di cooperazione.
  23. Sono compresi anche i risultati rappresentati da elementi immateriali come esperienze, pratiche, metodologie, e forme di cooperazione.
  24. Condividere e capitalizzare le buone pratiche sviluppate da altri, invece, è un metodo efficace per “contaminare” tra loro diversi contesti, adattare i risultati a realtà differenti, e introdurre elementi di cambiamento e miglioramento.