2. Basi focus group
1) La caratteristica (e il pregio) del focus group sta proprio nell’interazione che si crea tra
i partecipanti (se ben fatta genera maggiori possibilità e idee)
1) Strumento qualitativo
1) Discussione attentamente pianificata
2) una tecnica di ricerca applicabile quando si ritiene opportuno
• ricorrere a valutazioni, giudizi, opinioni espressi da professionisti, esperti o
utenti/clienti
• per accoglierne i diversi punti di vista su un argomento
• Per reperire le informazioni per creare un questionario
3) Guidata da un moderatore
4) Ricevere un feedback per:
• conoscere gli effetti di prodotti, progetti, programmi, servizi, istituzioni o altri
argomenti di interesse;
• generare ipotesi di ricerca;
• testare in via preliminare il disegno di questionari e di altri strumenti di ricerca di
tipo quantitativo;
5) Per socializzare i risultati di una ricerca (back-talk)
3. Storia focus group
Robert K.Merton il quale, nel 1941, fu invitato da Paul F. Lazarsfeld ad assisterlo a una sessione di
lavoro del Lazarsfeld-Stanton Program Analyzer finalizzata a verificare l’efficacia di alcuni
programmi radio sponsorizzati dal governo
Naque così, in quell’occasione, la tecnica dell’intervista di gruppo focalizzata:
un’intervista collettiva a venti persone, riunite in uno stadio ascoltare un programma
studio della radio per ascoltare un programma registrato esprimere il proprio parere
attraverso due pulsanti posizionati sulle sedie, (verde per le sensazioni positive evocate
rosso per quelle negative)
Al termine di questa fase gli ascoltatori vennero intervistati da Merton sui motivi delle
loro scelte.
Tale metodologia nel corso degli anni ha cambiato vari nomi ma Presenta una serie di elementi
comuni:
• la centralità del gruppo come fonte di informazioni,
• l’interazione dei soggetti,
• la focalizzazione su uno specifico argomento, le informazioni di natura qualitativa
• la presenza di un intervistatore
5. Caratteristiche del gruppo
La Composizione:
• gruppo costruito dai ricercatori secondo gli obiettivi della ricerca
• numero dei soggetti che partecipano comprendono tra i 6 e i 10 partecipanti, ( l’ampiezza può variare anche tra i 4 e i
12)… più è grande il gruppo più è difficile la condivisione l’importante
Gruppi più numerosi
Vantaggi
-favorisce una discussione più produttiva in quanto l’interazione tra i membri stimola lo scambio di idee e commenti
- riproduce in modo più realistico il processo che presiede alla formazione delle opinioni
Svantaggi
-una maggiore difficoltà di condividere le idee tra i soggetti e una conseguente frammentazione del gruppo (Morgan,
Mini-focus group
Vantaggi:
- quattro o cinque soggetti possono essere riuniti in ambienti più confortevoli (ristoranti o case private)
- permette l’esplorazione di diversi argomenti
- maggiore possibilità di scambio di esperienze e punti di vista.
Svantaggi
- gamma di idee e opinioni ristretta.
6. Caratteristiche del gruppo
Finalità:
Principale Finalità
“Quando si ritiene opportuno ricorrere a valutazioni, giudizi, opinioni espressi da professionisti, esperti o utenti/
clienti per accoglierne i diversi punti di vista su un argomento, un processo, un risultato, un prodotto” (Bertin, 1986)
Altre Finalità
• offrire a tutti l’opportunità di esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie idee con gli altri riguardo a un
determinato argomento(attraverso lo scambio reciproco,l’interazione tra i membri, lo scambio di idee e commenti
presiede alla formazione delle opinioni)
• conoscere gli effetti di prodotti, progetti, programmi, servizi, istituzioni o altri argomenti di interesse;
• generare ipotesi di ricerca;
• testare in via preliminare il disegno di questionari e di altri strumenti di ricerca di tipo quantitativo;
• aggiungere profondità di analisi all’interpretazione di risultati quantitativi;
• confermare o testare un’ipotesi di lavoro;
• assumere informazioni complesse riguardo motivazioni, attitudini, abitudini, esperienze, conoscenze, aspettative del
target;
• testare e analizzare gli effetti di campagne di comunicazione;
• scandagliare in profondità un argomento in tempi brevi e a costi relativamente bassi.
8. Figure di riferimento
Sono 3 ( mediatore, osservatore/osservatori, partecipanti)
Mediatore:
• deve possedere abilità comunicative (linguaggio semplice e lineare
per poter essere compreso da tutti i partecipanti) psicologiche di gestione di gruppo (gestire le personalità dominanti e
stimolare la partecipazione degli introversi)
• un buon clima di gruppo e di mettere a proprio agio i partecipanti
• non esprimendo giudizi e opinioni personali riguardo l’argomento di discussione
• facilitatore della comunicazione
Alcune caratteristiche
• un buon livello di cultura generale,
• una conoscenza e padronanza delle dinamiche di gruppo e delle tecniche di gestione,
• empatia,
• apertura mentale,
• flessibilità (per seguire l’andamento della discussione senza abbandonare
l’obiettivo della ricerca),
• capacità analitiche, sintetiche, spontaneità, intuizione
9. Figure di riferimento
Osservatore/osservatori:
•Annotare le dinamiche e le informazioni principali che emergono dall’interazione tra i componenti
• analizzare le reazioni verbali e non verbali dei partecipanti,
• trascrivere i commenti e i dialoghi dei soggetti durante le fasi dell’interazione.
• Può essere presente o nella “stanza a specchi”(esterno)
Partecipanti
•Selezionati in base a determinate caratteristiche in comune e in relazione con il tema della ricerca
• Per la creazione di un buon gruppo è fondamentale che i partecipanti non si conoscano ( più ampia e libera trattazione
degli argomenti)
•Non devono essere eccessivamente omogenei tra loro
•Variabili da considerare: l’età, il titolo di studio, la professione,
le caratteristiche rispetto all’argomento (utenti/consumatori), il genere, l’area geografica, la situazione familiare, il reddito.
•La partecipazione dei soggetti deve essere volontaria. La motivazione dei soggetti alla partecipazione è molto importante
(stimolare)
•Gruppo deve essere composto da persone che abbiano familiarità e competenza riguardo al tema
12. Fasi del Focus Group
1) Pianificazione e definizione degli interventi:
1.1) Determinare l’obiettivo atteso (analisi del contesto e costruendo delle ipotesi di lavoro)
1.2) Individuare il pubblico di riferimento e il moderatore definire la struttura dell’intervista e il setting
• Il testo guida è formato da alcune domande chiave (al massimo 10) messe in campo con flessibilità in quanto il
perché obbiettivo è approfondire gli argomenti oggetto della ricerca)
• domande «a imbuto»: dal generale allo specifico
• cinque tipologie di domande:
-domande di apertura che permettono la creazione del gruppo (mediatore si presenta e dimostra di essere una
persona autorevole e con esperienza in modo da essere ascoltato, partecipanti si presentano per sciogliere le
tensioni iniziali);
-domande di introduzione che portano i partecipanti a riflettere sull’oggetto della discussione;
-domande di transizione che conducono alla chiave del tema di studio;
-domande chiave che rappresentano il cuore del tema trattato e per questo motivo richiedono maggiore attenzione
da parte del moderatore;
-domande finali che portano alla chiusura della discussione e permettono ai partecipanti di riflettere sui precedenti
commenti.
1.3) Definire la composizione del gruppo rispetto alla numerosità e alle variabili prese in considerazione
13. Fasi del Focus Group
2) Fasi della conduzione:
2.1) Accoglienza o riscaldamento: il moderatore si presenta al gruppo e illustra:
- Il motivo per cui le persone sono state convocate (Argomento su cui si focalizzerà il focus group),
- Esplicita gli obiettivi della ricerca
- Esplicita come sono state selezionate le persone
- Le regole del focus
- La durata della seduta (max 3ore min 1ora)
- Dispone i partecipanti secondo il Setting
2.2) è fondamentale mettere a proprio agio instaurare un clima di fiducia e spontaneità durante il quale i partecipanti si
presentano al gruppo
2.3) Discussione:
- stimoli che possono essere presentati individualmente o al gruppo nel suo insieme (film, fotografie, spot, oggetti
concreti,disegni, vignette oppure utilizzare stimoli verbali come libere associazioni, definizioni,domande dirette o
frasi da completare)
- la modalità di risposta «verbale pura» o utilizzare la tecnica scritta o «metodo dei foglietti» (permettono di chiarire il
proprio pensiero e permette anche alle persone più timide di esprimersi in quanto le opinioni vengono scritte su
fogli e successivamente lette e discusse in gruppo).
2.4) Fase di conclusione:
- domande aperte per permettere ai partecipanti di esprimere la propria opinione e dimostrare la propria
soddisfazione/insoddisfazione nell’aver partecipato alla discussione
2.5) Distribuzione di un incentivo (es certificazione, buoni pasti, rimborso spese, crediti formativi, riconoscimento) per la
collaborazione dei partecipanti che deve essere studiato a seconda del tipo di ricerca e del gruppo
N.B: Un focus group ha una durata media di circa due ore (spesso solo 1 ora/ 1 ora e mezza), in ogni caso è necessario
pattuire a priori con i partecipanti una durata massima (tre ore) e minima (un’ora).
Quindi importante saper gestire le tempistiche e i materiali (Predisporre il setting: aula, fogli con penne e matite,
disposizione dei banchi e delle sedie, segnaposto con nome) .
14. Fasi del Focus Group
3) Registrazione e analisi dei dati
-è necessario avere il consenso dei partecipanti.
-Si possono utilizzare supporti video per ricostruire successivamente atteggiamenti ed espressioni
non verbali e verbali
- audio per recuperare ogni informazione utile in fase di analisi dei dati.
- La presenza di un osservatore o verbalizzatore, non sempre è possibile, ma in ogni caso il suo contributo consiste nel
prendere appunti sui contenuti della discussione (interventi particolari, frasi significative) e registrare le interazioni e le
dinamiche che si creano.
-Il vantaggio di questi supporti consiste:
nella ricostruire le influenze nello sviluppo della discussione,
individuare i fenomeni di gruppo e l’eventuale condizionamento del focus group.
15. Fasi del Focus Group
4) Report finale
Presentazione dei risultati per Morgan (1988) può:
1) seguendo un approccio qualitativo o etnografico:
- un resoconto ordinato tematicamente supportato dalle verbalizzazioni del gruppo (Ricolfi, 1997)
-utilizza le citazioni dirette del gruppo di discussione,
2) approccio sistematico attraverso l’analisi del contenuto (Amaturo, 1993; Losito, 1993;Amaturo, 1998),
- con una codifica metodica della trascrizione.
-produce tipicamente descrizioni numeriche dei dati.
Guglielmi sostiene che «solamente l’integrazione dei due approcci in un modello ibrido che cerca di integrare quantitativo
e interpretativo permetterà di eliminare gli svantaggi derivati da entrambi» (1999, pp. 230-231).
Per un rapporto di ricerca esplorativa:
- è sufficiente la stesura di un rapporto con una descrizione narrativa tratta dalla trascrizione dell’intervista correlata dalle
osservazioni del moderatore e/o osservatore.
Nel caso di un’analisi approfondita occorre seguire alcune procedure (Bovina, 1998):
- trascrivere fedelmente l’intervista;
- identificare gli argomenti rilevanti;
- assegnare un simbolo per ogni argomento;
- unificare gli argomenti per categorie secondo livelli evolutivi;
- discutere e interpretare i risultati;
- prendere in considerazione le osservazioni del moderatore e/o osservatore;
- valutare i risultati.
La stesura del report finale consiste in:
-elaborato presentato per aree tematiche supportato dalle verbalizzazioni dei partecipanti
al gruppo di discussione.
16. Riflessioni
- Focus Group viene continuamente rimodellato in itinere
- La griglia delle domande deve solo fungere da percorso guida che però il conduttore deve impegnarsi ad approfondire
quando si troverà sul campo.
- Aggiungere profondità di analisi all’interpretazione di risultati quantitativi; (es si potrebbe chiedere a chi ha già fatto altri
corsi)
- I risultati ottenuti attraverso i focus group non possono essere proiettati sull’intera popolazione
in quanto il numero complessivo dei partecipanti non è sufficiente a tale scopo
- La peculiarità e potenzialità di questo strumento risiede nella possibilità di essere utilizzato insieme a strumenti
quantitativi per spiegare il perché e il come di specifici eventi,
Per pianificare al meglio un focus group/questionario dobbiamo tener sempre ben presente lo scopo.
La fase di pianificazione precede la costruzione di un questionario/focus group. Tale operazione, infatti, consiste nel
discutere tra gli operatori per pensare su cosa, come, perché, focalizzare il focus group e solo dopo tale fase si potrà
stilare una griglia di domande su cui centrare il focus group (che comunque deve essere sempre aperta a eventuali
rivisitazioni).
Conduttore (comunicazione):
- All’inizio deve sempre presentarsi dicendo la propria esperienza in modo da essere visto come persona competente,
autorevole e degna di ascolto
- Deve chiedere a ognuno di presentarsi
- Rimanere sul focus (evitare di ampliare troppo il campo e perdere di vista l’obbiettivo)
- Deve fermare persone che cercano sempre di essere al centro dell’attenzione per stimolare tutti a partecipare
(soprattutto i più timidi e introversi)
- Non deve mai dimenticarsi di favorire la comunicazione e l’interazione tra i partecipanti
Osservatore/i:
- Prima di iniziare il focus group si confronta con il conduttore per definire al meglio come condurre
- E’ meglio che non sappia/sappiano le domande per essere imparziale/i incrementando cosi il loro livello di attenzione.
- Durante la fase di discussione deve aiutare il conduttore a gestire l’aula (spostare il microfono per far parlare i
partecipanti, dare suggerimenti durante i momenti di pausa, far notare livelli di partecipazione e chi incentivare di più a
parlare
17. Simulazione focus group
Ci hanno chiesto di mettere a punto un questionario sulle motivazioni e interessi rispetto al corso di
laurea di scienze dell’eduazione permanente e formazione continua cosa bisogna fare:
1)domande
2) Tempi
3) Spazi e predisposizione setting
4) Moderatore
5) Osservatore
6) Partecipanti: iscritti al CDL (max 12 x evitare assenze)
7) Materiali (eventuali strumenti, scale)
8) Consensi(audio registrazione, avvertire chi di dovere)
9) Linee guida (come si comunica tra mediatore e partecipanti, mediatore deve sempre presentarsi per
primo, )
10) Definire le domande:
9.1) cosa vi ha subito colpito nella presentazione del corso
9.2) quali sono i dubbi rispetto alle prospettive future
9.3) chiedere a quali esperienze vi hanno indotto a questa scelta
9.4) rapporto tra tempo dedicato allo studio e tempo dedicato al pratico
9.5) quali strumenti pensi questa ti dia per un rapporto più efficace con la realtà professionale
9.6) quali mancanze pensi quale corso abbiamo colmato
9.7) Qual è stato il tuo percorso precedente?
9.8) Quali competenze hai acquisito e pensi di dover acquisire per affrontare al meglio questo percorso
formativo?
9.9) Conosci la situazione del mercato del lavoro in questo ambito professionale?
9.10)