1. Prof. ing. Sabino DE GISI
ANALISI AMBIENTALE INIZIALE:
PRESENTAZIONE DI CASI REALI
CORSO DI
ANALISI E MIGLIORAMENTO DELLE
PRESTAZIONI AMBIENTALI (2012/2013)
2. Framework della lezione
Introduzione: l’Analisi Ambientale Iniziale (alcuni
richiami);
Obiettivo della lezione;
Caso studio 1 (Analisi ambientale iniziale per un’azienda
del settore chimico: Identificazione e valutazione degli
aspetti ambientali);
Caso studio 2 (Analisi ambientale iniziale per un parco:
identificazione e valutazione degli aspetti ambientali. Il
caso studio del parco fluviale del Po e dell’Orba
Riferimenti bibliografici.
Nome relatore
Sabino DE GISI
3. Introduzione: AAI
Alcuni richiami
L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI) o preliminare (AAP),
obbligatoria per il regolamento EMAS, consigliata dalla
ISO 14001, che la considera utile alla comprensione dei
problemi ambientali legati all’organizzazione,
rappresenta il primim movens della certificazione
ambientale (Butelli e Perotto, 2002).
L’Analisi Ambientale Iniziale è una “Diagnosi
sistematica e standardizzata, nella quale si verificano e
si studiano in profondità tutti gli elementi che
qualificano la collocazione ambientale dell’azienda,
tenendo pienamente conto dell’insieme dei vincoli ai
quali essa è sottoposta, di tutti gli elementi di
sensibilità e di fragilità ambientali, del quadro di
riferimento legislativo, sociale, economico e di
mercato”
Nome relatore
Sabino DE GISI
4. Introduzione: AAI
Alcuni richiami
Aspetto ambientale
“Elemento di un'attività, prodotto, servizio di
un'organizzazione che può interagire con
l'ambiente"
Impatto ambientale
“Qualunque modificazione dell’ambiente negativa
o benefica, totale o parziale, conseguente ad
attività, prodotti o servizi di un’organizzazione"
CAUSA EFFETTO
ASPETTI IMPATTI
Nome relatore
Sabino DE GISI
5. Introduzione: AAI
Qual è l’argomento di
Oggi parleremo di
questa lezione?
Analisi Ambientale
E’ possibile vedere alcuni Iniziale!
casi reali di analisi
Vedremo dei casi reali:
ambientali iniziali?
(1) azienda;
(2) ente pubblico
(Parco)
Nome relatore
Sabino DE GISI
6. Caso studio 1
Analisi ambientale iniziale
per un’azienda del settore
chimico:
identificazione e valutazione
degli aspetti ambientali
Nome relatore
Sabino DE GISI
7. Il Gruppo SIAD
SIAD
Società Italiana Acetilene e Derivati
Nome relatore
Sabino DE GISI
8. Il Gruppo SIAD
L’organizzazione
Il gruppo SIAD opera nel settore dei gas tecnici;
I gas tecnici sono utilizzati in tutti i processi
produttivi: dall’industria alimentare a quella
automobilistica, dalla chimica alla metallurgia,
dalla lavorazione dei metalli alle applicazioni
ambientali e medicinali;
L’attività principale svolta da SIAD consiste nella
produzione e commercializzazione di gas tecnici
(gas industriali, speciali e medicinali) e nella
fornitura dei servizi ad essi connessi.
Nome relatore
Sabino DE GISI
9. Il Gruppo SIAD
L’organizzazione
Lo stabilimento di Osio Sopra (Bergamo), sorto nei
primi anni 60, è il più articolato insediamento
nazionale nel settore dei gas tecnici e costituisce
la maggiore tra le unità produttive del gruppo
SIAD;
Vi lavorano 210 dipendenti, dei quali parte svolge
attività a giornata e parte attività articolata su 2 e
3 turni;
Occupa una superficie di 240.000 m2 di cui 24.500
occupati da aree impiantistiche e fabbricati.
Nome relatore
Sabino DE GISI
11. Il Gruppo SIAD
L’organizzazione
Il sito di Osio Sopra rientra nel campo di applicazione
della direttiva 96/82/CE (Seveso), recepita
nell’ordinamento italiano dal D.Lgs 334/99 e smi,
per la presenza di sostanze pericolose in quantità tali
da poter potenzialmente causare incidenti rilevanti;
In particolare il sito è soggetto agli obblighi di cui
agli artt. 6 (Notifica), 7 (Politica di prevenzione degli
incidenti rilevanti) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del
D.Lgs 334/99 per la presenza di ossigeno, ossido di
etilene e sostanze/preparati comburenti e
infiammabili.
Nome relatore
Sabino DE GISI
12. Il Gruppo SIAD
Il contesto
Il settore dei gas tecnici, nel panorama delle produzioni
chimiche, è caratterizzato dall’assenza di apprezzabili
impatti sull’ambiente;
L’attività principale è, infatti, costituita dalla depurazione
e separazione dell’aria atmosferica, principale materia
prima, nei gas che la compongono;
L’introduzione, lo sviluppo e la successiva certificazione di
un SGA è stata perseguita come la naturale evoluzione
delle precedenti esperienze di sviluppo di sistemi Qualità e
Sicurezza;
L’approccio aziendale verso l’ambiente può essere
riassunto al meglio dei 5 principi guida di Responsable
Care, programma volontario dell’industria chimica
mondiale, gestito per l’Italia da Federchimica e al quale
SIAD aderisce dal 1995.
Nome relatore
Sabino DE GISI
21. I cicli produttivi
Cicli produttivi in esercizio
Impianti di frazionamento aria (T300 e T1000) per la
produzione di ossigeno, azoto e argon sotto forma di
gas liquefatti e di gas compressi;
Impianti di produzione idrogeno (SR600 e SR1500)
mediante il processo di steam reforming;
Impianto di produzione di ossido di carbonio allo
stato gassoso;
Produzione di Massa Porosa per bombole di
acetilene.
Nome relatore
Sabino DE GISI
22. I cicli produttivi
Altre attività e servizi connessi
Stoccaggio, trattamento/miscelazione
(imbombolamento, ecc.) e movimentazione
(autocisterne, autocarri per trasporto bombole, pacchi
o cestelli, carri bombolai, gasdotti) di gas tecnici, puri o
in miscela, di vario tipo inclusi quelli infiammabili e/o
tossici;
Laboratorio chimico in cui si svolgono attività di analisi
e campionatura dei gas e delle miscele speciali, sia per
uso interno sia per conto terzi;
Attività varie: reparto collaudi, ufficio tecnico, servizio
distribuzione gas e liquidi, officine manutenzione
meccanica ed elettrica, magazzino, servizi vari, area
addestramento antincendio e mensa aziendale.
Nome relatore
Sabino DE GISI
24. Aspetti Ambientali (AA)
Descrizione
Per ogni singolo processo o servizio, sono stati
considerati tutti gli elementi che possono interagire, sia
direttamente (ad esempio, le emissioni in atmosfera, gli
scarichi di effluenti idrici, il rumore, la produzione dei
rifiuti e il consumo di risorse naturali) che
indirettamente (il comportamento ambientale degli
appaltatori e dei fornitori di beni e servizi, il trasporto
di prodotti liquidi e gassosi e le questioni legate al
prodotto quali qualità ambientale, sicurezza, gestione
del fine di vita, ricerca di prodotti innovativi) con
l’ambiente.
L’AAI ha preso in considerazione le condizioni operative
normali e quelle anomale o di emergenza.
Nome relatore
Sabino DE GISI
25. Aspetti Ambientali (AA)
Riepilogo dei dati significativi
Bilancio Ambientale al 2006 (Entrate e Uscite) pubblicato nel Rapporto Ambientale
Nome relatore
Sabino DE GISI
30. Significatività degli AA
Procedura adottata – Passo 1
Una volta individuati gli aspetti ambientali delle
attività, prodotti e servizi del sito, la valutazione della
loro significatività è effettuata considerando 5 criteri
(A, B, C, D ed E) a loro volta che comprendono 4
elementi (vedi tabella allegata);
In totale, il numero di indicatori risulta pari a 5x4 = 20;
Per ogni quesito (la domanda del criterio), è attribuito
un punteggio in una scala da 0-5 tanto più elevato
quanto maggiore è lo scostamento della situazione
riscontrata rispetto a quella ottimale (che assume
valore pari ad 1);
Ai quesiti relativi ad AA non presenti o non applicabili
all’aspetto considerato, è attribuito un valore pari a 0.
Nome relatore
Sabino DE GISI
31. Significatività degli AA
Criteri di significatività
Matrice per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali (AA)
Nome relatore
Sabino DE GISI
32. Significatività degli AA
Procedura adottata – Passo 1
Il punteggio totale calcolato per ogni aspetto
ambientale è la somma dei punteggi attribuiti ai singoli
criteri.
Il valore del punteggio totale oscillerà nell’intervallo 0-
100 (5x4x5) corrispondente, quest’ultimo alla
situazione peggiore.
Nome relatore
Sabino DE GISI
33. Significatività degli AA
Procedura adottata – Passo 2
Il livello di significatività emerso viene quindi
confrontato con una seconda serie di criteri:
1. criterio della conformità normativa: nel caso in
cui un aspetto ambientale abbia riportato un
punteggio maggiore o uguale a 3 in almeno uno
dei quesiti del criterio A, la significatività di tale
aspetto ambientale è considerata ALTA;
2. criterio della frequenza: nel caso in cui un
aspetto ambientale sia associato a più di 6
processi/servizi, la significatività di tale aspetto
è aumentata di un livello rispetto a quello
attribuibile sulla sola base del punteggio totale
(ad esempio, dal livello basso a quello medio).
Nome relatore
Sabino DE GISI
34. Significatività degli AA
Procedura adottata – Passo 3
Sulla base del punteggio totale ottenuto si determina la
scala della significatività:
Ptot ≥ 20 (aspetto NON significativo);
21 ≤ Ptot ≤ 25 (aspetto con significatività BASSA);
26 ≤ Ptot ≤ 35 (aspetto con significatività MEDIA);
Ptot > 35 (aspetto con significatività ALTA).
L’ultima fase del processo di valutazione consiste
nell’ordinare gli AA secondi il livello conseguito (in
ordine decrescente) in modo da definire le priorità degli
interventi di miglioramento.
Più elevato è il livello, più alta sarà la priorità
d’intervento.
Nome relatore
Sabino DE GISI
35. Significatività degli AA
Valutazione della significatività
Matrice di valutazione della significatività degli aspetti ambientali (AA) – Esempio
relativo all’impianto SR1500
Nome relatore
Sabino DE GISI
37. Caso studio 2
Analisi ambientale iniziale
per un parco:
identificazione e valutazione
degli aspetti ambientali.
Il caso studio del parco fluviale
del Po e dell’Orba
Nome relatore
Sabino DE GISI
38. Il parco fluviale
Area del parco
Zona Umida
Acqua corrente
Nome relatore
Sabino DE GISI
39. Il parco fluviale
Comparto ABIOTICO di un
ecosistema
Esempio di distribuzione della
vegetazione in un ambiente umido poco
profondo (da Romagnolli, 2013)
Nome relatore
Sabino DE GISI
40. Il parco fluviale
Aree agricole
Nucleo urbano
Nome relatore
Sabino DE GISI
43. Introduzione
Il progetto «Parchi in Qualità»
Il progetto è stato condotto da ENEA, su incarico del
Ministero dell’Ambiente e del Territorio, nel Parco
fluviale del Po e dell’Orba in regione Piemonte;
Condotto tra il 1999 ed il 2003, obiettivo del progetto è
stato quello di verificare l’applicabilità della norma ISO
14001 alle Aree protette;
Per la predisposizione del SGA è stato necessario
eseguire un’approfondita analisi ambientale iniziale che
ha preso in considerazione, oltre al territorio del Parco
come sorgente di valori e risorse ambientali, un
territorio più esteso in quanto sede di attività
antropiche.
Nome relatore
Sabino DE GISI
44. Introduzione
Il progetto «Parchi in Qualità»
Il principale problema che si è posto è stato quello di
definire una procedura di analisi e valutazione che
permettesse di affrontare una situazione complessa,
come quella di un territorio cosi vasto e articolato dal
punto di vista delle attività che in esso si svolgono;
Si è voluto evitare di avere un approccio riduzionistico,
che considerasse esclusivamente le attività proprie
dell’Ente (come spesso avviene nel caso di Pubbliche
Amministrazioni con responsabilità territoriali), che
non avrebbe risposto all’obiettivo finale del progetto.
Nome relatore
Sabino DE GISI
45. Introduzione
Il progetto «Parchi in Qualità»
Parco
Parte Parte Parte
ecosistemica socio-economica ente pubblico
Ecosistema
Flora
Area attività antropiche Fauna
Geologia e
Ecosistema geomorfologia
Idrologia
Area urbana Attività antropiche
Ente parco
(organizzazione
pubblica)
Sede parco
Nome relatore
Sabino DE GISI
46. L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI)
Impostazione dell’AAI
L’Analisi Ambientale Iniziale si è articolato in 3
diverse parti:
l’Analisi ecologica;
l’Analisi socioeconomica;
l’Analisi dell’organizzazione (cioè dell’Ente di
Gestione del Parco).
Nome relatore
Sabino DE GISI
47. L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI)
Impostazione dell’AAI
Analisi ecologica
Individuare la significatività e la vulnerabilità
delle componenti ambientali bersagli potenziali
degli impatti ambientali determinati dalle attività
antropiche condotte nel territorio esteso (impatti
indiretti) e dalle attività dell’ente parco (impatti
Area del Parco diretti)
Analisi socioeconomica
Caratterizzazione del Area turistica del
Individuare gli aspetti ambientali indiretti (quelli
territorio Parco
sui quali il Parco non ha il controllo diretto) e di
individuare le modalità che consentissero all’Ente
Parco di esercitare influenza su tali aspetti
All’Ente Parco ambientali
Analisi dell’organizzazione
L’Analisi dell’Organizzazione è stata condotta al
fine di individuare gli aspetti ambientali diretti,
ossia direttamente sotto il controllo
dell’organizzazione.
Nome relatore
Sabino DE GISI
48. L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI)
Analisi Ecologica
L’Analisi Ecologica è stata condotta nel territorio
del Parco (circa 14.000 ettari per circa 90 km
lungo l’asse del Po nelle province di Alessandria e
Vercelli);
L’obiettivo prioritario è stato quello di individuare
la significatività e la vulnerabilità delle
componenti ambientali bersagli potenziali degli
impatti ambientali determinati dalle attività
antropiche condotte nel territorio esteso (generati
da aspetti ambientali indiretti) e dalle attività
dell’Ente Parco (generati da aspetti ambientali
diretti).
Comparti ambientali Bersaglio
Nome relatore
Sabino DE GISI
50. Analisi Ecologica: Fasi
Fasi dell’Analisi Ecologica
L’Analisi Ecologica è stata realizzata con l’obiettivo di
definire lo Stato dell’ambiente attraverso un
processo che ha avuto la finalità di:
(i) caratterizzare e descrivere il territorio, con scale
proporzionate alla dimensione dell’area da
considerare e tali da mettere in evidenza le criticità
ambientali;
(ii) definire e localizzare i valori e le sensibilità
ambientali;
(iii) valutare i valori ambientali;
(iv) individuare i possibili ambiti di miglioramento.
Nome relatore
Sabino DE GISI
51. Analisi Ecologica: GIS
Caratterizzazione del territorio
Per la caratterizzazione del territorio si è ritenuto
fondamentale effettuare indagini relativamente ai settori:
clima
geologia e geomorfologia
idrogeologia
flora e vegetazione
uso del suolo
fauna
qualità dell’aria
qualità delle acque sotterranee e superficiali
ecosistema fluviale
Elaborazione di un Sistema Informativo
Geografico (GIS)
Nome relatore
Sabino DE GISI
59. Analisi Ecologica: Conclusione
Conclusione dell’Analisi Ecologica
A conclusione dell’analisi
ecologica, sulla base
dell’individuazione degli
ambiti territoriali di
maggiore interesse e
degli ambiti di
miglioramento prioritari,
sono stati definiti i
«comparti ambientali
bersaglio» ossia
componenti ambientali
la cui integrità deve
essere preservata anche
ai sensi istitutivi del
Parco. (vedi tabella)
Nome relatore
Sabino DE GISI
60. Analisi Ecologica
Conclusione dell’Analisi Ecologica
A conclusione dell’analisi ecologica, sono stati
individuati gli ambiti territoriali di maggiore
interesse e quelli di miglioramento prioritari.
Le aree di principale importanza nel territorio del
Parco sono risultate:
il corridoio fluviale;
la rete idrografica minore;
gli ambienti ripari;
le zone umide;
l’agroecosistema di risaia.
Nome relatore
Sabino DE GISI
61. L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI)
Analisi socioeconomica
L’Analisi socioeconomica ha avuto come area di studio un
territorio più ampio, ovvero l’Area Turistica del Parco del
Po (definita dal Piano socioeconomico del Parco), che
comprende il territorio di tutti i comuni rivieraschi, di
quelli della fascia retrostante (per una superficie totale di
96.000 ettari ripartiti in 47 Comuni di 4 Province, sul cui
territorio vive una popolazione di circa 118.000 abitanti).
L’obiettivo dell’analisi è stato quello di individuare gli
aspetti ambientali indiretti, ossia quelli sui quali il Parco
non ha controllo diretto;
In aggiunta, ulteriore obiettivo è stato quello di
individuare le modalità che consentissero poi all’Ente
Parco di esercitare influenza su tali aspetti ambientali.
Attività antropiche signifiative
Nome relatore
Sabino DE GISI
63. Analisi socioeconomica: fasi
Fasi dell’Analisi Socioeconomica
L’Analisi socioeconomica, relativa alle attività
produttive e di servizio ed alle attività delle
Amministrazioni locali, è stata condotta attraverso una
prima fase consistita nell’individuazione,
caratterizzazione e valutazione delle attività presenti
che ha previsto, ovviamente, una catalogazione delle
tipologie di tali attività.
Le attività censite nel territorio esteso (circa 12.900)
sono state raggruppate secondo la Classificazione delle
attività economiche dell’ISTAT.
Sono quindi state selezionate le tipologie di attività
produttive o di servizi che possono avere interazioni
con l’ambiente del Parco (escludendo, quindi, le attività
commerciali ed il terziario immateriale).
Nome relatore
Sabino DE GISI
64. Analisi socioeconomica: fasi
Fasi dell’Analisi Socioeconomica
A valle della selezione delle attività (che sono passate da
12.900 a circa 7.000), si è provveduto a definire una
metodologie in grado di valutare ciascuna tipologia di
attività.
La metodologia ha previsto la definizione di un set di
indicatori di seguito riportati:
La rappresentatività della tipologia di attività nel territorio
considerato;
La potenzialità di generare impatti su ambiti e comparti di rilievo
(derivanti dalle evidenze dell’analisi ecologica);
La relazione con gli obiettivi istituzionali e le competenze
dell’Ente Parco;
La relazione con gli obiettivi individuati dagli strumenti di
gestione del Parco (Piano d’Area, Piano socioeconomico);
La possibilità di attivare in breve tempo un processo condiviso di
miglioramento.
Nome relatore
Sabino DE GISI
65. Analisi socioeconomica: indicatori
Indicatori analisi socioeconomica
I criteri/indicatori utilizzati per la valutazione della
significatività delle attività produttive o di servizi,
comprensivi di descrizione del criterio e del relativo
punteggio numerico, sono riportati in tabella:
Il nome del
criterio
Il punteggio
(1, 2 o 3)
La descrizione
del criterio
Nome relatore
Sabino DE GISI
66. Analisi socioeconomica: attività
Attività Significative
La somma dei valori attribuiti a ciascuna tipologia di
attività può quindi variare in un intervallo compreso tra 5
e 12.
La soglia di significatività è stata definita per valori
maggiore o eguale di 8, per cui sono state definite come
significative (e quindi prioritarie) le seguenti tipologie di
attività (con relativo codice ISTAT):
L’agricoltura (01 e 02);
Il turismo (55);
L’attività estrattiva (14);
Le attività di servizio condotte primariamente sotto la responsabilità
delle amministrazioni comunali (41 e 90).
Nella tabella successiva, è possibile vedere lo stralcio della
matrice di valutazione della significatività delle tipologie di
attività.
Nome relatore
Sabino DE GISI
67. Analisi socioeconomica: attività
Attività Significative
Criteri
Attività
significative
ordinate in
base al
valore
dell’indice
totale
Nome relatore
Sabino DE GISI
68. Aspetti e Impatti Ambientali
Identificazione degli Aspetti/Impatti
ambientali
Per poter valutare successivamente in maniera accurata i
possibili impatti ambientali, si è proceduto alla scomposizione
delle attività selezionate in:
Fasi;
Sottofasi (intese in senso lato, comprendendo anche porzioni
spaziali, oltre che temporali, di attività).
In tal modo, si è potuta rendere più semplice e puntuale la
procedura di identificazione degli aspetti ambientali generati
dalle attività nel loro complesso, individuando separatamente
quelli generati da ciascuna fase e/o sottofase.
A titolo di esempio, la tabella successiva riporta la matrice di
individuazione degli aspetti ambientali, a livello aziendale,
per le attività agricole.
Nome relatore
Sabino DE GISI
69. Aspetti e Impatti Ambientali
Identificazione
degli
Aspetti/Impatti
ambientali
Esempio per
l’attività
agricola
Nome relatore
Sabino DE GISI
70. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Il confronto tra Aspetti Ambientali e
Comparti Ambientali Bersaglio
Infine, l’ultima fase dell’AAI riguarda l’individuazione degli
aspetti ambientali significativi.
Il processo di valutazione è stato condotto attraverso la
redazione di matrici per l’individuazione degli impatti.
Queste matrici riportano nella prima colonna i comparti
ambientali bersaglio, mentre nella prima riga, per ciascuna
attività analizzata, le fasi (e/o sottofasi) e gli aspetti
ambientali ad esse collegati.
Nella compilazione di queste matrici si è proceduto per
prima cosa valutando l’esistenza o meno di un possibile
impatto (di uno specifico aspetto su uno specifico
comparto).
Nome relatore
Sabino DE GISI
71. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Il confronto tra Aspetti Ambientali e
Comparti Ambientali Bersaglio
Successivamente, per caratterizzare e valute l’impatto
sono stati utilizzati i 5 parametri riportati in tabella:
Nome relatore
Sabino DE GISI
72. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Il confronto tra Aspetti Ambientali e
Comparti Ambientali Bersaglio
Attribuendo ai 5 parametri, semplici valori numerici, è
possibile giungere ad una caratterizzazione
ragionevolmente approfondita dell’impatto in questione.
Sommando per ogni impatto, i valori dei 5 parametri, si ha
un valore risultante che consente di valutare l’indice di
rilevanza (R) di ciascuno impatto secondo la seguente
formula:
R=I+E+F+D+V
Il valore che R assume vale nel range 5-15.
Nome relatore
Sabino DE GISI
73. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Il confronto tra Aspetti Ambientali e
Comparti Ambientali Bersaglio
La definizione degli impatti rilevanti, mediamente rilevanti
o poco rilevanti è stata effettuata in funzione del valore
assunto dal valore risultante che descrive ciascun impatto,
secondo la seguente scala di giudizio:
R ≥ 12 (impatto rilevante);
9 ≤ R ≤ 11 (impatto di media rilevanza);
R ≤ 8 (impatto poco rilevante).
Nome relatore
Sabino DE GISI
74. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Il confronto tra Aspetti Ambientali e
Comparti Ambientali Bersaglio
Sono stati considerati significativi gli impatti risultati
rilevanti e, di conseguenza, tutti gli aspetti ambientali per
i quali è stato individuato almeno un impatto significativo
sono considerati significativi.
Gli aspetti significativi possono, inoltre, essere ordinati
secondo una scala di priorità sulla base del numero di
impatti significativi ad essi associati e, tra gli aspetti cui è
associato lo stesso numero di impatti significativi, si può
stabilire un ulteriore ordine di priorità calcolando la
rilevanza media degli impatti associati a quell’aspetto.
Di seguito, sono mostrate le matrici comparti ambientali
bersaglio/aspetti (impatti) ambientali per il caso studio
affrontato.
Nome relatore
Sabino DE GISI
75. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Nome relatore
Sabino DE GISI
76. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Nome relatore
Sabino DE GISI
77. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Nome relatore
Sabino DE GISI
78. Il confronto tra Aspetti e Comparti
Dettaglio delle tabelle Fasi e sottofasi
Comparti Ambientali
Bersaglio
Significatività degli impatti
Nome relatore
Sabino DE GISI
79. Aspetti Ambientali diretti
E per gli Aspetti Occorre individuare gli
Ambientali diretti? aspetti ambientali dell’ente
parco, inteso come
organizzazione.
Successivamente occorre
considerare anche le fasi e le
relative sottofasi nelle
matrici comparti ambientali
bersaglio/aspetti (impatti)
ambientali.
Nome relatore
Sabino DE GISI
80. Bibliografia
Bruzzesi F., Adamoli R., Castorina M., Naviglio L., Paci S., Rossi G.L., Varone P. (2001), Documento
di riferimento per il processo di qualifica dei “Fornitori di qualità ambientale” in Area Protetta.
Contributi di idee e metodi per sviluppare i Sistemi di Gestione Ambientale nelle Aree Protette.
(ed. Naviglio L.), RT ENEA ISBN 88-8286-021-3, pp. 65-86.
D.Lgs 17 agosto 1999 n. 334, Controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate
sostanze pericolose-cd. “Seveso bis” (S.O. n. 177/L alla Gazzetta Ufficiale 28 settembre 1999 n.
228) e smi.
Dragonero M., Rossi G.L., (2003), Il Repertorio Cartografico: organizzazione e schede descrittive
delle carte. Rapporto tecnico ENEA Progetto “Applicazione pilota dei Sistemi di Gestione
Ambientale nelle Aree naturali protette”. Sito ENEA: http://qualitypark.casaccia.enea.it/.
Minciardi M.R., Rossi G.L., (2004), L’analisi ambientale del Parco Fluviale del Po, Rapporto tecnico
ENEA Progetto “Applicazione pilota dei Sistemi di Gestione Ambientale nelle Aree naturali
protette”. Sito ENEA: http://qualitypark.casaccia.enea.it/.
Minciardi M.R., Bergoglio M.T., Cristaldi L. e Rossi G.L., (2003), L’individuazione e la valutazione
degli aspetti ambientali significativi, Rapporto tecnico ENEA progetto “Applicazione pilota dei
Sistemi di Gestione Ambientale nelle Aree naturali protette”. Sito ENEA:
http://qualitypark.casaccia.enea.it/.
Perotto, E., Canziani, R., (2008), Aspetti ambientali nei sistemi di gestione e di certificazione,
ISBN978-88-464-9136-7, FrancoAngeli Editore.
Nome relatore
Sabino DE GISI
81. CORSO DI
ANALISI E MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI AMBIENTALI
Sabino DE GISI
Ingegnere Ambientale, Ph.D.
Politecnico di Milano, DIIAR - Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale,
Infrastrutture Viarie, Rilevamento
Piazza Leonardo da Vinci, 32, 20133 Milano, ITALIA
http://www.polimi.it/ – sabino.degisi@polimi.it