1. Elementi giuridici del rapporto di
lavoro (II parte)
Lavorare con la Pubblica
Amministrazione
2. Part time e flessibilità
• I contratti collettivi di lavoro prevedono nel caso del part-time
un'organizzazione dell'orario concentrata
– solo su alcuni giorni lavorativi
– su alcuni giorni del mese
– in determinati periodi dell'anno (part-time verticale) ,
– su alcuni o tutti i giorni della settimana (part -time orizzontale).
• Elementi di flessibilizzazione del rapporto di lavoro nella Pubblica
Amministrazione, forme particolarmente vantaggiose quando si
sperimentano o si organizzano nuovi servizi.
• Tra le nuove tipologie lavorative introdotte ricordiamo le seguenti:
• Il telelavoro: La prestazione dell’attività è effettuata a domicilio
attraverso l’utilizzo di strumenti telematici;
• Il contratto di formazione lavoro: attivabile nei casi stabiliti dai
contratti collettivi
3. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:
DIRITTI E DOVERI
• considerevoli differenze rispetto al datore di lavoro privato:
– il dipendente si muove nell'ambito di un'organizzazione che ha quale fine
principale quello di rispondere ai bisogni dei cittadini.
• La Costituzione, stabilisce, all'art. 54 che quello che viene definito “dovere
di fedeltà'” per i dipendenti pubblici si concretizza nel “rispettare le leggi e
adempierle con disciplina ed onore”.
• Altri obblighi generali
– mantenere un comportamento consono al ruolo ricoperto ed essere diligenti
nel disimpegno delle mansioni affidate,
– mantenere il segreto sugli affari riguardanti il servizio,
– astenersi da attività che possano servire a terzi nei rapporti con l'Ente (ad
esempio informare terzi su fatti che accadono nell'Ente creando situazioni
conflittuali ecc..),
– mantenere un rapporto di lavoro esclusivo con l'Ente (non possono essere
svolte altre attività oltre all'impiego pubblico se non con esplicita
autorizzazione dell'Ente ),
– dovere di subordinazione che si concretizza nel rispetto dei rapporti gerarchici
previsti nell'organizzazione.
4. Ordini e doveri
• Nella P.A. gli ordini dei superiori devono essere rispettati sia
se impartiti verbalmente che in forma scritta.
– L'unico caso nel quale il dipendente non deve eseguire ordini
dei superiori è quando questi violano la legge penale.
• Altri doveri rilevanti:
– il dovere di condotta irreprensibile (che viene violato quando i
comportamenti privati della persona rivelano la mancanza di
senso dell'onore ecc.),
– dovere di legalità che consiste nell'osservare, nello svolgimento
dei propri compiti leggi e regolamenti, il dovere di
aggiornamento professionale previsto nei Regolamenti del
personale.
5. Dovere di residenza
• Le leggi vigenti tra gli altri obblighi prevedono anche quello
della residenza nel luogo (Comune) nel quale ha sede l'
Amministrazione o l'Ente da cui si dipende.
• Tale obbligo, ritenuto dai più superato per la facilità delle
comunicazioni e per la mobilità della popolazione, è tuttora
valido.
• Di solito le Amministrazioni concedono deroghe ai propri
dipendenti, permettendo loro di risiedere in luoghi diversi
purché ciò non comporti impedimenti all'espletamento
della prestazione lavorativa.
• Per altri specifici obblighi (rispetto orario di lavoro,
giustificazioni assenze ecc..) valgono le norme stabiliti dalla
disciplina di ogni singolo settore della P.A. che peraltro, non
presentano differenze sostanziali rispetto al settore privato.
6. I diritti del dipendente dalla P.A
DIRITTI PATRIMONIALI
• Diritto alla retribuzione
• Diritto al trattamento di fine rapporto (TFR)
• Diritto al trattamento di quiescenza (pensione) in
rapporto al periodo di servizio svolto.
• Diritto all'equo indennizzo per la perdita
dell'integrità fisica dipendente da causa di lavoro.
7. I diritti del dipendente dalla P.A
DIRITTI NON PATRIMONIALI
• Diritto alle mansioni ed alla qualifica: la persona
deve essere impiegata in lavori attinenti al profilo
professionale per il quale è stata assunta.
• Diritto alla permanenza in servizio fino
raggiungimento dei limiti di età e/o di servizio per
il collocamento a riposo.
• Diritto alla carriera.
• Diritti sindacali in genere (sciopero ecc..)
8. Estinzione del rapporto di lavoro
• fatti estranei alla volontà delle parti
– es. morte o pensionamento
• fatti derivanti dalla volontà del dipendente
– dimissioni volontarie,
– collocamento a riposo anticipato
• fatti derivanti dalla volontà dell'ente
– dispensa dal servizio,
– decadenza dal servizio in seguito a procedimento
disciplinare,
– collocamento a riposo d'autorità per raggiunti limiti di
età e/o servizio ).
9. La dispensa dal servizio
può intervenire per
• infermità
– una commissione medica costituita presso il
competente servizio pubblico dichiara il
dipendente non più idoneo a svolgere le mansioni
previste per il suo posto
• riduzione di ruoli organici
– quando vengono eliminati posti in organico e non
è possibile collocare il dipendente in un servizio
diverso
10. Violazioni dei doveri
• I dipendenti che violano i doveri e gli obblighi inerenti al
rapporto di impiego sono soggetti a varie sanzioni
disciplinari a seconda della gravità:
– rimprovero verbale
– rimprovero scritto
– multa non superiore a 4 ore di retribuzione
– sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino ad un massimo
di 10 giorni
– licenziamento con preavviso
– licenziamento senza preavviso.
• Sono soggetti al potere disciplinare sia i dipendenti assunti
contratto a tempo indeterminato che quelli assunti con
contratto a tempo determinato.
11. Sanzioni disciplinari
• I comportamenti che danno luogo all’applicazione delle
sanzioni disciplinari sono elencati nel contratto collettivo di
lavoro e costituiscono quello che viene definito il “codice
disciplinare” che viene reso noto a tutti i lavoratori
mediante affissione in luogo accessibile a tutti.
• Le sanzioni sono inflitte tenendo conto della gravità delle
violazioni effettuate.
– Il richiamo verbale che è la sanzione più lieve e viene inflitta di
solito direttamente dal responsabile della struttura da cui
dipende il dipendente;
– tutti gli altri provvedimenti , data la gravità che rivestono, sono
adottati dagli organi di governo dell'Amministrazione, dopo aver
preso visione della proposta presentata dalla struttura
competente per i provvedimenti disciplinari.