1. News 18/SA/2014
Lunedì,01 settembre 2014
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Nella settimana n°33 del 2014 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo
per alimenti e mangimi sono state 45 (6 quelle inviate dal Ministero della salute
italiano).L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende tre casi:
presenza di Bacillus subtilis nel latte aromatizzato dalla Germania della Mars (leggi articolo);
Salmonella spp. in peperoncino in polvere di origine sconosciuta, via Svizzera; Salmonella
spp. in pancetta refrigerata dai Paesi Bassi.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento
urgente troviamo: presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in carni
bovine congelate (Bos taurus) dall’Argentina; cattivo stato igienico (macchie nere) per latte
fresco dall’Ungheria.Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: piatti biodegradabili
provenienti dalla Cina non idonei per l’utilizzo a contatto con gli alimenti; contenuto troppo
alto di zinco in aceto dalla Cina; migrazione di nichel e di manganese da grill e da padelle
con gocciolamento dalla Turchia.
Fonte: www.ilfattoalimentare.it
Patatine fritte in busta, occhio alle informazioni fantasiose
Le patatine fritte sono un alimento molto gradito a piccoli e grandi. Si tratta di un armonico
incontro di croccantezza e sapore considerato spesso un insostituibile complemento di
aperitivi, anche se le occasioni per consumarle sono veramente tante. I pricipali “nei”
nutrizionali sono rappresentati dal fatto di essere ricche di grassi e di avere un elevato
contenuto di sodio. In generale, quindi, si consiglia di limitarne il consumo e di ridurlo
drasticamente o eliminarlo del tutto per le persone con problemi di peso e/o di ipertensione.
2. Acquistando le patatine raramente si fa caso al numero di calorie contenute per ogni cento
grammi di prodotto o al contenuto di sale di cui si è accennata la pericolosità; le differenze
tra i vari prodotti in commercio non sono comunque molto rilevanti anche perché le tecniche
di produzione sono simili.
Un pericolo è rappresentato dall’acrilammide, sostanza potenzialmente tossica, che può
formarsi nei casi di fritture prolungate o con uso di oli di non buona qualità (vedi alla voce
“come si forma l’acrilammide” su questo blog ). Questo pericolo è però ben conosciuto dalle
industrie alimentari che adottano misure preventive e controlli accurati: è quindi ragionevole
ritenere che i prodotti in commercio siano sicuri.
Altrettanto simile si deve considerare la qualità ”merceologica”, in quanto le materie prime e
gli impianti per la produzione utilizzati dalle diverse aziende sono equivalenti.
Non bisogna dimenticare inoltre che i vigenti Regolamenti impongono a tutte le aziende
alimentari severe misure di autocontrollo a tutela della qualità e della sicurezza dei loro
prodotti. In pratica quindi, fatte salve le precauzioni indicate, le patatine fritte in busta
possono essere acquistate con tranquillità.
Un aspetto sorprendente è rappresentato dal costo che può essere molto differente in
funzione della marca. Basta visitare un paio di supermercati e guardare il costo al kg; le
oscillazioni dei prezzi sono impressionanti e si può passare da circa 2,50 euro al Kg fino ai 20
euro al Kg.
Anche se non si tratta di un alimento di prima necessità e che potrebbe essere considerato
un bene voluttuario, diviene difficile riuscire a capire la notevole differenza nei prezzi.
Agli occhi del consumatore fanno probabilmente molta presa le informazioni che sono
riportate sui pacchetti, alcune delle quali veramente originali come, ad esempio, “fatte a
mano”, “fritte con olio di oliva”, “con peperoncino e pomodoro”, “al pollo”, “con un
contenuto minore di grassi”, ecc.
Nella maggior parte dei casi di tratta di affermazioni non facilmente dimostrabili ed alle volte
anche poco credibili. Leggendo attentamente le etichette si capisce facilmente che i vari
sapori sono quanto meno “rafforzati” dall’impiego di aromatizzanti. In alcuni casi si legge che
nel grasso di frittura c’è l’olio di oliva, ma in concentrazioni modeste. E’ difficile anche
immaginare che ci siano delle persone intente ad affettare quintali di patatine per poi
seguirne la cottura in padella.
3. Insomma sembrerebbe che la vera competizione commerciale non si giochi sulla base di una
reale qualità e sicurezza, quanto sulle “informazioni” che vengono veicolate ai cittadini con la
pubblicità o più semplicemente con i “claims” riportati sulle confezioni.
L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di vederci chiaro e ha segnalato all’Autorità
Antitrust alcuni tra i casi più eclatanti di informazioni che appaiono quantomeno fantasiose e
proprio in questi giorni l’Authority ha aperto un procedimento a carico delle aziende
produttrici di patatine Pata S.p.A., Ica Foods S.p.A. e Amica Chips S.p.A.
Quello che dirà il Garante potrà aiutare i cittadini a scegliere con maggiore consapevolezza le
patatine in busta che desidera acquistare e anche a capire se il prezzo che viene pagato
corrisponde veramente alla qualità del prodotto.
Fonte:sicurezzaalimentare.it
Il Miele
Il Corpo Forestale dello Stato (CFS) ha scoperto un traffico illegale di miele, propoli e pappa
reale che venivano importati dalla Serbia e dalla Cina. Due aziende del Nord del nostro Paese
provvedevano alla “italianizzazione” delle partite per poi inviarle in Puglia dove altre aziende
le trasformavano in prodotti biologici oppure tipici con tanto di denominazione. Come è
noto tutti gli alimenti biologici possono fregiarsi di questo appellativo soltanto se sono
certificati da enti riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura che ne attestano la produzione in
ambienti in cui non viene fatto uso di sostanze chimiche e nel rispetto dell’ambiente. I
prodotti tipici sono anch’essi certificati da un consorzio di produttori che tengono sotto
controllo l’intera filiera di produzione per garantirne l’autenticità della loro origine.
Naturalmente questi alimenti, incluso il miele, hanno dei costi di produzione più elevati ed il
prezzo finale al consumatore ne risente in modo significativo.
Il miele viene prodotto dalle api che suggono il nettare dai fiori e vanno a depositarlo negli
alveari dove subisce dei processi di maturazione per essere trasformato in miele e propoli. Le
api sono importanti anche perché passando di fiore in fiore trasportano il polline e quindi
consentono la fecondazione.
In Italia l’apicoltura si trova in una situazione di forte crisi a causa della pesante
urbanizzazione che sta restringendo gli spazi in cui far crescere e fiorire le piante. Esiste poi il
problema dell’uso degli insetticidi (in agricoltura e per combattere insetti molesti come la
zanzara tigre) che uccidono le api con cui vanno in contatto.
4. Esistono anche numerosi contaminanti chimici ambientali molto pericolosi per le api che
possono comprometterne la sopravvivenza. Infine ci sono alcune malattie infettive che
stanno decimando gli alveari e per le quali non è facile trovare farmaci efficaci.
La legislazione in materia di sicurezza del miele è molto rigorosa ed i particolare per quanto
riguarda i residui di sostanze chimiche. I limiti di “tolleranza” previsti sono infatti
estremamente bassi ed il loro rispetto conferisce al miele la pressoché totale assenza di
pericoli per i consumatori. Purtroppo però le quantità che si ottengono sono insufficienti a
fare fronte alle richieste del mercato nazionale per cui le importazioni divengono una scelta
obbligata.
Anche il miele di importazione deve essere sicuro e privo di pericoli per i consumatori, ma
non possiede le caratteristiche richieste ai mieli biologici e quelli tipici italiani. Quanto è stato
accertato dal CFS è quindi una truffa che danneggia pesantemente le produzioni di qualità
nazionali mediante una concorrenza sleale.
Esiste poi il sospetto che trattandosi di scambi commerciali illegali, potrebbero essere saltati i
sistemi di controllo previsti. Considerando che la Serbia e la Cina sono paesi extracomunitari
non è escluso che i produttori di miele di questi paesi sono controllati in modo più blando di
quelli comunitari e magari qualche residuo di sostanze chimiche possa sfuggire ai controlli.
Una frode che viene fatta nella produzione del miele è quella di mettere del comune
zucchero vicino agli alveari che le api scambiano per il nettare dei fiori e quindi è possibile
ottenere un prodotto che non ha niente a che vedere con il miele.
I prodotti dell’alveare (miele, propoli, pappa reale) possiedono ottime caratteristiche
nutrizionali e sono utili anche per la profilassi e la terapia di alcune malattie senza avere
effetti collaterali per la salute. E’ però necessario che si tratti di prodotti di ottima qualità,
ottenuti da api che vivono in ambienti idonei e che abbiano la possibilità di trovare nettare
autentico ed in abbondanza.
Una garanzia per fare acquisti sicuri viene fornita dal nuovo sistema sulla etichettatura che
dovrebbe consentire di distinguere i diversi tipi di miele ed anche lo loro origine. Purtroppo
però esistono situazioni di illegalità come quella riscontrata dal CFS, ma quello che è
successo dovrebbe essere considerata una eccezione che conferma la regola del miele
italiano di ottima qualità.
Fonte:sicurezzaalimentare.it
Etichette alimentari: cosa c’è da sapere
5. Le etichette alimentari rappresentano una vera e propria carta d’identità dei prodotti che
acquistiamo: la scelta di alimenti e bevande condiziona la nostra dieta in termini di apporti
ed equilibrio nutrizionale e leggere e comprendere le etichette degli alimenti è importante
perché ci consente di fare scelte più sane e consapevoli. L’etichetta riporta informazioni sul
contenuto nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di indicazioni per comprendere
come i diversi alimenti concorrono ad una dieta corretta ed equilibrata. Il Regolamento (UE)
1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori aggiorna e
semplifica le norme precedenti sull’etichettatura degli alimenti.
Lo scopo di tale innovazione è quello di tutelare ulteriormente la salute dei consumatori e
assicurare un’informazione chiara e trasparente. Il Regolamento introduce alcune importanti
novità.
Altro aspetto importante dell’etichettatura degli alimenti sono le indicazioni nutrizionali e
sulla salute (claims), disciplinate dal Regolamento (CE) 1924/2006 relativo alle indicazioni
nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari.
Fonte: Unione Nazionale Consumatori
Mars ritira dal mercato italiano bevande al cioccolato contaminate da Bacillus Subtilis
Ritirati dal mercato alcuni tipi di bevande al cioccolato della Mars perché contaminate. Si
tratta delle bibite pronte da bere nei quattro gusti:
Mars Milk
Bounty Drink
Snickers Shake
Milky Way Milk
tutte sono vendute nel formato in bottiglia con tappo per sport, da 350 ml (vedi foto). La
causa é la presenza di elevate quantità di un batterio, il Bacillus subtilis.
La società Mars Chocolate UK ha sospeso la produzione e la consegna di questo prodotto
che risulta distribuito oltre che in Italia anche in altri 9 paesi: Inghilterra, Paesi Bassi,
Lussemburgo, Francia, Irlanda, Grecia, Germania, Belgio e Austria.
6. Anche sul sito del Ministero della salute c’é l’avviso di non consumare, a scopo
precauzionale la bevanda, ma viene nominato solo il gusto Snickers Shake.
Prodotto oggetto di richiamo: Snickers Shake 350ml
Termine minimo di conservazione: dal 19/12/2014 al 11/4/2015
Rischio: Bacillus subtilis
Produttore: prodotto per Mars Chocolate UK Ltd da Milchwerke Mittelelbe GmbH (Germania)
Fonte: www.ilfattoalimentare.it