2. Apprendimento
Si verifica quando chi apprende decide di mettere in
relazione nuove informazioni con le conoscenze
che già possiede, rielaborando da sé il materiale di
studio, organizzando reti concettuali che collegano i
concetti chiave in una struttura unitaria e significativa
(J.D. Novak)
3. Apprendimento
È come un attaccapanni: se non si trova il
gancio a cui appendere il cappotto, questo
cade a terra (J.Bruner)
4. Didattica per l’apprendimento
Conflitto
cognitivo
Co-costruzione della conoscenza
Dimensione operativa
Monitoraggio
Motivazione, autostima
Senso di autoefficacia / stile di attribuzione
Sfida ottimale
Metacognizione
Autoconsapevolezza
5. SE IO FOSSI IL RE DELLA SCRITTURA ….
Lascerei le ventuno lettere dell’alfabeto perché tutte
servono e sono necessarie.
Mi piacerebbe eliminare la V e usare solo la F, però
non potrei più riconoscere la parola Foglia dalla parola
Voglia.
Userei, però una magia . Tutte le volte che io scrivo,
le lettere si “autocorreggono” in modo da rappresentare la
parola esatta, che corrisponde a quella che avevo pensato
io. Le parole scritte dovrebbero conoscere il mio pensiero
e andare d‘accordo con lui. Potrebbero lavorare secondo
il principio del tele-trasporto.
Quando io scrivo delle frasi con le parole con i suoni
sbagliati, la P da un posto dovrebbe andare ad un altro
posto dove magari ho messo la B .
6. Autoconsapevolezza
“ Io confondo la N e la M e anche la F e la V e anche la P e la
B. non le confndo quando le vedo, le confonto quando le vevo
scrivere. Questo problema celo dalla prina e ancora non sono
riuscito a superarlo e anche confonto la O con la U. se mi
confnto scrivo una parolo, ma chi legge ne legge unaltra o legge
una non-parolo” ( prod. scritta classe III° )
“Le lettere mi combinano scherzi . Sono birichine, smemorate
perché non si ricordano che suoni sono. Si travestono per non
farsi riconoscere. Mi sono nemiche perché mi fanno sbagliare”
(dettato alla maestra)
“Mi confondo il suono di alcune lettere e poi le sbaglio a
scrivere. Adesso ho preso il “toro per le corna” e l’ho
immobilizzato.
Il toro sono le lettere che mi danno noia (l, h v, f, n, m, d, t, p, b,
a, o , u)” (intervento orale “Le difficoltà nella scrittura”)
7. Lettura e scrittura:
processo di apprendimento
“I bambini hanno la cattiva abitudine di non
chiedere il permesso per imparare”
(Emilia Ferreiro)
8. Fasi di acquisizione
della lingua scritta
Scrittura
preconvenzionale
Scrittura sillabica
Scrittura sillabico-alfabetica
Scrittura alfabetica
9. Scrittura preconvenzionale
Non c’è corrispondenza
fra segni tracciati e i
suoni delle parole da
scrivere, mentre è
presente una relazione
tra la parola scritta e le
caratteristiche del
referente.
12. Scrittura alfabetica
In questa fase i
bambini capiscono
che la quantità di
lettere della parola
scritta deve
corrispondere alla
quantità di suoni
della parola detta
13. Come conoscere il livello
di concettualizzazione
della lingua scritta
posseduto dal bambino?
14. Scrittura spontanea
Attività nella quale il bambino viene sollecitato
a scrivere parole e frasi “Così come sai!”
si individua l’evoluzione del livello di
concettualizzazione della scrittura
si controlla l’esecutività della scrittura
(direzione, orientamento lettere, occupazione spazio
foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)
15. Lo spazio per la lettura e scrittura
nella scuola dell’infanzia
“La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i
bambini
una sperimentazione libera sui segni della scrittura in
un ambiente ricco di scritture diverse,
un ascolto della lettura ad alta voce,
di vedere gli adulti scrivere,
di cercare di leggere,
di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e
differenze sonore”
(E. Ferreiro)
22. Processo di
acquisizione della scrittura
(Uta Frith 1985)
Fase logografica
VOCABOLARIO VISIVO
Fase alfabetica
CONVERSIONE GRAFEMA/FONEMA
Fase ortografica
Fase lessicale
ASSOCIAZIONE
GRUPPI GRAFEMICI /SUONO SINGOLO
SCRITTURA DIRETTA DELLA PAROLA
PROCESSO AUTOMATICO
23. Le due vie per la lettura
Via fonologica indiretta
conversione
M . A . T . I . T .A
fusione
MATITA
recupero del significato
MATITA
Via diretta lessicale
confronto
MATITA
riconoscimento
-dizionario immagazzinato
-parole in forma visiva
MATITA
25. ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola dell’infanzia
Disturbo di linguaggio
Inadeguatezza nei giochi metafonologici
Difficoltà a memorizzare filastrocche
Difficoltà nella manualità fine
Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,….
Inadeguato riconoscimento destra/sinistra
26.
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola primaria
Difficoltà a memorizzare sequenze ( mesi, giorni,
ordine alfabetico,…)
Difficoltà a copiare dalla lavagna
Utilizzo difficoltoso dello spazio-pagina
Lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e
della corrispondenza grafema/fonema
Scrittura speculare di grafemi e numeri
Errori fonologici nella fase alfabetica della scrittura
(inversioni, sostituzioni, omissioni, intrusioni)
Difficoltà con i digrammi e trigrammi
Scarsa competenza metafonologica
Difficoltà grafo-motorie
27. ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola primaria
Lettura lenta con errori (salti di riga, ripetizione di
riga, confusione tra grafemi p/b/d; a/e/o; u/n; m/n)
Difficoltà di calcolo a mente entro il 10
Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da
20 a 0
Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una
cifra
Difficoltà a memorizzare le procedure delle
operazioni aritmetiche
Difficoltà di attenzione
28. Dall’identificazione precoce alla diagnosi
SERVIZI SANITARI
diagnosi
SCUOLA
formazione
osservazione sistematica
monitoraggio processo apprendimento
screening
FAMIGLIA
29. IL BAMBINO CON D.S.A
NELLA SCUOLA PRIMARIA
Lentezza nella lettura
(con progressi
nella correttezza)
Comprensione del testo non sempre adeguata
Errori fonologici (scambio di grafemi, omissione o
aggiunta di grafema o di sillaba, inversione, grafema
inesatto) errori semantico lessicali (separazioni,
fusioni illegali, uso dell’h, parole omofone non
omografe), altri errori (accento, doppie)
30. IL BAMBINO CON D.S.A
NELLA SCUOLA PRIMARIA
Difficoltà
nell’organizzazione
di un testo scritto.
Prestazioni grammaticali
inadeguate
Contenuti di apprendimento
dimenticati
Difficoltà nell’acquisizione del lessico speciale
nei testi di studio
Difficoltà nella lingua scritta straniera (per la
differenza tra scrittura e pronuncia es.:inglese)
31. IL BAMBINO CON D.S.A
NELLA SCUOLA PRIMARIA
Difficoltà
memorizzazione
delle tabelline
Difficoltà
nei sistemi di
calcolo scritto e “a mente”
Difficoltà
nell’imparare
le procedure delle operazioni aritmetiche
Difficoltà
nelle abilità esecutive della scrittura
32. IL MIO MANDO MASCUSSO
(Il mio mondo nascosto)
IN AMMAM DAI UNA MANO
(Mamma mi dai una mano).
ASPETTA UN NINOTO (minuto)
CHE NOTO (metto) LA CROSTATA IN FORNO.
CHE IO SO CON FARE DELL COSSECHE MESSONO SA FARE .
SOLTANDO IO SO FARE COSE PELLISSINE ME IO SONO UN
GEMIO DELLA LEGO EVO ANCHE LE PISTE CON LA LEGO.
MATTEO A PAURA TEL BUGLIO E A LORA A PAURA ANCHE TELL
UONO MERO
33. CHE COSA FARE?
Procedere con gradualità (presentazione inizialmente solo dello
stampato maiuscolo,….)
Utilizzare differenti mediatori didattici
Fare uso di organizzatori grafici della conoscenza (mappe,
schemi, tabelle…)
Favorire l’impiego di strategie individuali (ascolto, lettura,
comprensione, produzione scritta, calcolo, studio, memoria,
attenzione,…)
Curare la continuità educativa in verticale e in orizzontale
Evitare di far leggere a voce alta (promuovere il piacere di
condividere un testo letto)
Evitare la scrittura veloce sotto dettatura
Evitare lo studio della lingua straniera scritta
Non richiedere lo studio a memoria delle tabelline
Sollecitare l’uso di strumenti compensativi e dispensativi
Favorire l’uso del computer
34. A proposito
di strategie….
Promuovere una
relazione positiva con il bambino
“Io nella mente di…”
“Per mia sorella io leggo male,
il mio babbo dice che faccio male le “o”; la mamma
che guardo sempre la tv. Per la maestra di
matematica, io sono disordinato.
Per la maestra di italiano, ha capito che mi piace
scrivere.”
(da registrazione)
35. PERCHE’?
Al lettore adulto dite:
“E’ faticoso frequentare i bambini”.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
“Perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi,
farsi piccoli.”
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca…
“E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi all’altezza
dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.…
per non
ferirli.”
Janusz Korczak . Quando ridiventerò bambino