SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 245
Prof. Paola Panarese – 31 ottobre 2015
Brand codes,
poduct
development,
trends
 Precisazioni
 Il mercato della moda, del lusso e dei
prodotti lifestyle
 Il marketing della moda e del lusso
 Il branding
 La comunicazione di marketing
Indice
 Di cosa parliamo, quando
parliamo di moda?
Precisazioni
 Fino a non molto tempo
fa, la moda coincideva
con il settore tessile e
dell’abbigliamento
 Oggi lusso e prodotti
lifestyle
La nuova moda
 Le imprese di moda hanno
esteso offerta e raggio
d’azione
 Alcune aziende tradizionali
di moda oggi sono
difficilmente definibili come
tali (YSL Beautè)
La nuova moda
Calvin Klein: «uno dei leader
mondiali del lifestyle design»
La nuova moda
Ralph Lauren si definisce
leader nel design, nel
marketing e nella
distribuzione di prodotti
lifestyle esclusivi
La nuova moda
Valentino Fashion Group:
«protagonista della moda
e del lusso»
La nuova moda
Conseguenze:
• espansione dell’offerta
delle aziende di moda
 Estensione del campo
d’azione di aziende non di
moda
La nuova moda
 Uno dei maggiori player della moda mondiale.
 Nel 2014: 2,5 miliardi di fatturato
 Redditività al 20%, + 1,7%
 Crescita di ricavi e margini di tutti i brand e i canali distributivi
del gruppo, in particolare Armani Casa (+20%) e Armani Privé
(+30%) e, a livello geografico, in Asia e Medio Oriente
In quale settore opera Armani?
 Azienda d’abbigliamento negli anni
Settanta
 Oggi: abbigliamento donna, uomo,
bambino (Giorgio Armani, Armani Collezioni,
Emporio Armani, AJ Armani Jeans, AX Armani
Exchange, Armani Privè, Armani Junior),
profumi, cosmetici, orologi, occhiali,
gioielli, accessori, mobili e accessori per
arredamento (Armani Casa), Armani Dolci,
Armani Fiori, Emporio Armani Caffè,
Armani Hotel & Resorts
In quale settore opera Armani?
 Obiettivo: «costruire un
marchio di stile di vita
globale» perché «la moda
coinvolge il nostro stile di
vita, non solo come
vestiamo, ma anche dove
viviamo, i ristoranti in cui
mangiamo, le auto che
guidiamo, le località dove
trascorriamo le vacanze e
gli hotel in cui scegliamo di
stare»
In quale settore opera Armani?
 Precisazioni
 Il mercato della moda, del lusso e dei
prodotti lifestyle
 Il marketing della moda e del lusso
 Il branding
 La comunicazione di marketing
Indice
 Quantitativamente, il mercato
del lusso del secondo decennio
del 2000 è simile a quello pre-
crisi
Qual è lo stato di salute del
lusso?
 Qualitativamente,
concentrazione nei mercati
emergenti, accelerazione di
trend pre-crisi, nuovi
comportamenti di consumo
Qual è lo stato di salute
del lusso?
Due posizioni:
 Newsweek, The new normal,
18 gennaio 2010 
contrazione dei redditi, dei
consumi, declino
 Bloomberg Business Week,
The new abnormal, 2 agosto
2010  non una rinuncia al
lusso, ma polarizzazione
acquisti
Il lusso dopo la crisi
Il consumatore della società
post-crescita (Fabris 2010) non è
né frugale, né austero, ma
attento a spendere bene, a
pagare cioè il prezzo giusto in
relazione al valore percepito
Trend e focus
Rimane una disponibilità a
spendere per scelte ritenute
«psicologicamente o
socialmente rilevanti» (Fabris
2010, p. 115)
Trend e focus
 Il consumo ha un ruolo più sociale e
psicologico che economico
 È un modo per costruire e comunicare la
propria identità mutevole
Trend e focus
 Si riduce il legame tra consumo e
reddito (jeans Diesel) o classe sociale
 Prevale il mix and match
Trend e focus
Dietro l’apparente schizofrenia
del consumatore è possibile
individuare alcuni trend che si
riflettono sui comportamenti di
consumo:
1. Aumento del reddito disponibile
(aumento dei percettori di
reddito, crescita dei redditi nelle
fasce alte)
Trend e focus
L’aumento del reddito
disponibile ha alcune
implicazioni importanti per la
moda, soprattutto se
accostato alla riduzione dei
costi di produzione e
distribuzione del settore, alla
diffusione del low cost di
qualità e alla
democratizzazione di un
certo lusso
Trend e focus
2. Cambiamento del ruolo della
donna in ambito familiare e
lavorativo
Conseguenze:
 allungamento del periodo in cui ci
si dedica alla vita sociale
 aumento dello stress nelle
famiglie multireddito
Trend e focus
3. Aumento del livello di
istruzione e competenza del
consumatore e apertura
culturale
Alcune ricerche dimostrano
che il livello culturale spiega i
comportamenti di consumo
meglio del reddito (Nunes,
Johnson, 2004)
Trend e focus
4. Diverso atteggiamento nei
confronti del consumo
 Neutralizzazione ideologica
 Rinnovato edonismo
Trend che si affianca a una
maggiore responsabilità
sociale
Trend e focus
Questi trend socio-culturali
sono alla base delle 4
motivazioni di fondo che
orientano i consumi del lusso
nel terzo millennio (Fiske,
Silverstein, 2004)
Trend e focus
1. Prendersi cura di sé, viziarsi
Deriva dalla sensazione di
avere poco tempo a
disposizione, di essersi sudati
il guadagno, dalla volontà di
autogratificarsi
Trend e focus
2. Desiderio di stabilire e
coltivare relazioni
Prima della famiglia, consumi
come indicatore di gusti,
personalità, valori
Dopo, miglioramento dei
momenti da trascorrere in
famiglia
Trend e focus
3. Esplorazione, ricerca,
arricchimento di esperienze
Sperimentazione, apertura
all’avventura, ricerca di stimoli
intellettuali
Trend e focus
4. Espressione del proprio
stile
Motivazione apparentemente
tradizionale, ma lontana
dall’esibizione di uno status
symbol (luxury shame), vicina
alla ricerca dello style symbol
Trend e focus
I nuovi comportamenti di
consumo si riflettono anche sul
concetto di lusso, non più
necessariamente esclusivo e
costoso
D’altronde, il consumatore
intelligente è quello che trova
l’affare, il miglior rapporto
qualità-prezzo
Il nuovo lusso
Il nuovo lusso si
differenzia da quello
tradizionale per la varietà
delle categorie
merceologiche coinvolte,
poiché i beni di lusso
sono quelli che
trasmettono emozioni o
esprimono uno stile
(automobili, vestiti, accessori, prodotti
tecnologici, viaggi, cibo, trattamenti
per il corpo, cosmetici, ecc.)
Il nuovo lusso
In questa prospettiva, è
inutile tentare di definire
i confini del lusso, dal
momento che le
percezioni e lo stile che
ne sono alla base
possono essere
soggettive
Il nuovo lusso
Altra differenza è nelle
caratteristiche del lusso.
I beni di lusso non sono
necessariamente costosi, ma
eccellenti, apprezzati sul
piano tecnico, funzionale,
estetico e di design, oltre che
in sintonia con il
consumatore
Il nuovo lusso
Le scarpe Tod’s o le
giacche Pal Zileri sono
prodotti di lusso perché
riflettono un processo
creativo radicato nello
stile italiano, perché sono
realizzati accuratamente,
quasi artigianalmente,
perché sono confortevoli.
Il nuovo lusso
Dietro la qualità dei processi ci
sono anche aziende attente alle
condizioni lavorative.
Il prezzo dei prodotti è l’effetto
di questa ricerca della qualità.
Il nuovo lusso
Per Pierre Alexis Dumas,
direttore creativo di Hermès,
«Hermès non è un’azienda
di moda e non è nemmeno
un’azienda che realizza
prodotti di tendenza. Siamo
un’azienda di artigiani
concentrati sul realizzare
prodotti di qualità che
durano.»
Il nuovo lusso
Le aziende della moda
hanno diversificato il loro
raggio d’azione in
conseguenza de
cambiamento nei
comportamenti di
consumo e nell’accezione
di lusso.
La competizione è tra
categorie merceologiche
diverse
Il mercato del lusso
Ne derivano strategie di
diversificazione dei
prodotti lifestyle che
seguono modelli di
business diversi e hanno
come focus la marca
Il mercato del lusso
Esempio di
diversificazione è
Bulgari, che partendo
dalla gioielleria si è
aperto alla produzione
di orologi, profumi,
accessori e alberghi
Il mercato del lusso
La diversificazione
consente sia di ridurre il
rischio d’impresa,
bilanciando la variabilità
dei vari mercati, sia di
mantenere elevati i tassi di
crescita
Il mercato del lusso
Poiché il lusso è associato
all’eccellenza, un’azienda che
intende diversificare deve valutare
se produrre internamente o
delegare la produzione di una
nuova linea o di un nuovo prodotto
Il mercato del lusso
Le aziende che hanno esteso il proprio
brand nel settore del capospalla maschile,
che richiede lavorazioni di tipo sartoriale
specifiche, spesso hanno stretto alleanze
con gli specialisti del settore:
 Tom Ford con Zegna
 Moschino con Pal Zileri
 Ralph Lauren con Corneliani
Il mercato del lusso
Quasi tutti i grandi marchi
della moda internazionale
si affidano per la
produzione e la
distribuzione degli occhiali
a quattro aziende venete
leader mondiali del
settore: Luxottica, Safilo,
De Rigo, Marcolin
Il mercato del lusso
Le ragioni
dell’integrazione
sono:
 la volontà di
controllare il
processo
produttivo per
mantenere alti gli
standard di qualità
 la riduzione dei
tempi tra ideazione
e distribuzione
Il mercato del lusso
Tra subfornitura e
integrazione ci sono le
joint venture, entità
intermedie destinate a
integrare risorse
strategiche di imprese
diverse
Es. Bulgari e Armani per
alberghi
Il mercato del lusso
Non esiste un percorso ideale,
tanto che aziende diverse
compiono scelte differenti
per prodotti simili.
Per i profumi, Valentino e Gucci si
affidano a P&G, Zegna a YSL Beautè,
Bulgari e Ferragamo hanno invece
una divisione propria che se ne
occupa.
Il mercato del lusso
Negli alberghi, Bulgari ha la
maggioranza della joint venture,
Armani no.
Per le linee sportswear, la
maggior parte delle aziende
ricorre a licenze con specialisti
come le vicentine SINV e Staff
International, ma Armani e
Dolce & Gabbana hanno
internalizzato la produzione
Il mercato del lusso
Il tema del presidio dei processi
produttivi si lega a quello della
localizzazione geografica della
produzione, importante per prodotti che
promuovono uno stile di vita
Es. Champagne californiani e prodotti made in
Italy o in specifiche zone di un territorio (Lardo di
Colonnata, Parmigiano Reggiano, Bottega Veneta)
Il mercato del lusso
Tuttavia, per qualcuno il Made
in Italy è un falso mito, che può
non avere valore per il
consumatore, se solo dichiarato
(es. fabbrica italiana con operai cinesi) e
in assoluto (Prada Made in Scotland,
Japan, India)
Il mercato del lusso
Alcune imprese hanno sviluppato strategie
di diversificazione utilizzando marchi
diversi, a volte internamente (Fay in Tod’s,
Victoria’s Secret in Limited Brands, Massimo Dutti in
Inditex/Zara, Hollister in Abercrombie & Fitch) altre
volte con acquisizioni (Marzotto con Hugo Boss,
Valentino, MCS Marlboro Classics e M Missoni in
Valentino Fashion Group; Gucci con Bottega Veneta, YSL,
Sergio Rossi e altri)
I poli del lusso
I poli del lusso presidiano mercati
diversi e si giovano di risorse comuni
 Calvin Klein nel Gruppo Phillips-Van Heusen
Corporation ha visto raddoppiare il suo giro di
affari in 7 anni, da 3 a 6 milioni di dollari dal
2003 al 2020.
 Bottega Veneta, nell’anno di acquisizione da
parte di Gucci, ha visto crescere il fatturato di 8
volte.
I poli del lusso
Ma ci sono anche casi di
insuccesso
 Mariella Burani Fashion Group, in
amministrazione straordinaria dopo
alcune acquisizioni in settori diversi da
quallo dell’abbigliamento
 Fin.part, fallito dopo l’acquisizione di
brand prestigiosi come Moncler.
I poli del lusso
 Nel 2014 fatturato record
di 30,6 mld di €
 Mission «rappresentare le
più raffinate qualità
dell’Art de Vivre
occidentale nel mondo»
presentandosi come
sinonimo di «eleganza e
creatività»
 Traino: star brands come
LV, Bulgari e Dior
LMVH, il grande polo del lusso
 Tag Hauer, Dom Pérignon,
Hennessy, Sephora,
specialisti e tra i leader nei
rispettivi settori
 Su altri investimenti (es.
Fendi)
 Strategia: massima
autonomia creativa ai
singoli marchi, condivisione
delle competenze
manageriali
LMVH, il grande polo del lusso
LMVH, il grande polo del lusso
 Precisazioni
 Il mercato della moda, del lusso e dei
prodotti lifestyle
 Il marketing della moda e del lusso
 Il branding
 La comunicazione di marketing
Indice
«Il marketing è il
processo che permette
di pianificare e
realizzare il concetto, la
politica di prezzo, la
promozione e la
distribuzione di idee,
beni e servizi per creare
scambi che soddisfino
gli obiettivi di individui e
di organizzazioni»
American Marketing
Association
Il marketing
4 P
1. Prodotto
2. Prezzo
3. Place
4. Promozione
8 P
1. Prodotto
2. Packaging
3. Prezzo
4. Place
5. Personal selling
6. Pubblicità
7. Promozione
8. Publicity
Ha tre dimensioni:
 Funzionale, legata alla
prestazioni
 Semiotica, legata al ruolo
come strumento di
comunicazione verso gli
altri
 Psicologica, relativa alla
sfera affettiva ed
emozionale
Il prodotto di lusso
La dimensione funzionale è sempre
più sottolineata (Jeans Liu Jo bottom-up,
scarpe Geox, scampe MBT – Masai Barefoot
Technology)
I processi produttivi sono valorizzati
(LV, Gucci, Rolex)
La qualità dei materiali è centrale
(Bottega Veneta, Loro Piana)
Il prodotto di lusso
 L’attività di consumo, però, riguarda
sempre meno gli aspetti tangibili e
più quelli intangibili
 Per Robert Polet, ex Ad di Gucci, l’azienda
non vende borse, ma sogni
 Per Chanel Italia, la mission è «fare sognare
le persone, sia che scelgano lo smalto da 21
euro, sia che optino per un orologio (…) da
oltre 210 mila».
Il prodotto di lusso
Il prodotto di lusso
 Il prodotto di lusso è
percepito poi in modo
diverso in mercati differenti
 In quelli occidentali è riferito
alla ricerca individuale di
emozioni e identificazioni
affettive
 In quelli emergenti è legato
alla dimensione sociale e
ostentativa
Il prodotto di lusso
 Ciò favorisce
diverse scelte di
acquisto e pone
delle sfide per il
marketing
Il prezzo del lusso
 Tradizionalmente definito
con il metodo del cost plus
pricing/mark up (ma costi
variabili non sempre prevedibili e
meno rilevanti oggi)
 In alternativa, definito sulla
base della domanda (ma nella
moda la domanda non ha
un’elasticità standard di -1)
Sconti, saldi e prezzi mobili
 La gestione del prezzo è
un’attività dinamica
(prezzo di lancio più alto,
aumento graduale del
prezzo/antimarketing, saldi e
sconti)
Saldi e sconti favoriti da:
 La rinnovata sensibilità
del consumatore per il
prezzo e l’affare
 Le vendite online
Sconti, saldi e prezzi mobili
 La gestione dei saldi è
però diversa dal
comparto del non lusso
(inviti e saldi ad personam)
Prezzi e prodotti
 I beni di lusso sono tali oggi non
tanto perché inaccessibili, ma
perché rari o unici
 È questo un trend che si
accompagna alla ricerca di
personalizzazione e al rifiuto
della massificazione
 Di qui edizioni limitate, capsule
collection, collaborazioni tra
stilisti e brand low cost
Prezzi e prodotti
 Oltre a edizioni limitate e
capsule collection, è
sempre più diffusa la
personalizzazione (LV “Mon
monogram”, Pal Zileri “abito
privato”, interior design su misura
di Armani Casa)
 Precisazioni
 Il mercato della moda, del lusso e dei
prodotti lifestyle
 Il marketing della moda e del lusso
 Il branding
 La comunicazione di marketing
Indice
Il branding
 Nel sistema della moda, la
marca è un attributo
importante
Cos’è il brand?
«Progetto che consiste nella
costruzione attorno al
prodotto di un mondo di
marca immateriale, ma tale
da sedurre irresistibilmente il
consumatore. Si tratta di un
mondo autonomo, che
rimanda soltanto a se stesso e
dove del prodotto contano
non tanto le prestazioni,
quanto le componenti
simboliche»
Vanni Codeluppi
Il branding
 Il processo di branding
consiste nel differenziare i
prodotti dotandoli del
potere di un brand.
 Ciò avviene nella mente del
consumatore (brand image)
Il valore dei brand
 Il valore di un brand è dato
dalla differenza di prezzo
che il consumatore è
disposto a pagare per avere
prodotti di una certa marca
rispetto a quelli senza
marca
Il valore dei brand
 Il valore di un brand
dipende dalla capacità di
«attribuire un cuore e
un’anima a un prodotto»,
trasformando, per esempio,
una borsa da un contenitore
a un «comportamento
dotato di senso» (Fabris,
Minestroni, 2004, p. 20)
Il valore dei brand
Il valore dei brand
La gestione dei brand
Tre fasi:
 Il posizionamento e la definizione
dei valori del brand
 La definizione di strategie di
marketing che portino il brand al
consumatore e stabiliscano con lui
un’associazione durevole e unica
 Lo sviluppo e il sostegno della
brand equity
La gestione dei brand
L’obiettivo è quello di
generare la brand
knowledge, l’insieme di
pensieri, sensazioni,
atteggiamenti associati al
brand e che favoriscono
fedeltà alla marca, minore
sensibilità alle offerte della
concorrenza o alla variazione
dei prezzi e maggior efficacia
della comunicazione
Posizionamento
Il posizionamento si definisce innanzitutto
in base al prezzo.
Nella moda:
Haute couture (10 volte il prezzo medio di
mercato)
Prêt-à-porter (3-5 volte e forte contenuto
di creatività)
Diffusion (2-3 volte, seconde e terze linee)
Bridge (marchi industriali di fascia alta, 1,5
volte)
Mass (all’interno del quale si può
individuare il better fino a 1,5 volte sopra
la media)
Posizionamento
Nel lusso:
Extra lusso o lusso esclusivo (pezzi unici,
realizzazioni artigianali, accessibili a pochi)
Lusso (mercato più ampio, prodotti in serie, ma
edizione limitata o stile estetico peculiare,
distribuiti in un numero limitato di punti vendita)
Lusso accessibile (forte contenuto moda ed
elevata qualità, prezzi accessibili e importante
ruolo della comunicazione)
Posizionamento
Il posizionamento in questi settori dipende
però anche dalla percezione che del brand
ha il target
Il target viene “segmentato” dalle aziende
in relazione a variabili socio-demografiche
(meno il reddito o professione, sempre età
e genere) e psicografiche
Posizionamento
La segmentazione socio-
demografica resta importante
per alcuni brand di moda (es.
bambino) o per quelli molto
connotati (es. Abercrombie &
Fitch o Luisa Spagnoli)
Per altri contano più gli stili di
vita (Es. Diesel)
 Precisazioni
 Il mercato della moda, del lusso e dei
prodotti lifestyle
 Il marketing della moda e del lusso
 Il branding
 La comunicazione di marketing
Indice
La comunicazione
Data l’importanza della marca nel
settore della moda e del lifestyle,
la comunicazione – ossia la voce
del brand - ha un ruolo
fondamentale nel marketing mix
(circa il 10% dei ricavi per Bulgari, Hugo
Boss e altri).
La comunicazione
Tra le leve e i veicoli più
utilizzati:
 advertising soprattutto su
stampa e affissioni, PR,
eventi, testimonial, punti
vendita
 Meno unconventional,
web e social media, tv
commercials
La pubblicità
Ha il compito di
trasformare le merci in
significati e «la fisicità dei
prodotti nell’immaterialità
del sogno». (Fabris, 2003, p.
71)
Tendenze della
pubblicità di moda
 Marca come oggetto di
comunicazione.
 Piccoli passi verso la
comunicazione integrata
 Ethos e pathos
 Iconismo
 Trasgressione o mera
esibizione dello stile
della griffe
Marca come oggetto
 Campagna Levi’s anni ’80
 Brand come segnale di
riconoscimento e stile di
vita
 Il prodotto passa da
Status symbol a Style
symbol
 Il prodotto mette in
secondo piano il benefit
 Inizia la trasgressione
Comunicazione integrata
Unhate. Il progetto
 La Fondazione UNHATE, voluta e costituita dal Gruppo
Benetton, si propone di contribuire a creare una nuova
cultura della tolleranza per contrastare l'odio, a partire
dai valori fondanti di Benetton.
 Si tratta di un altro passo importante nella strategia di
responsabilità sociale del Gruppo.
 La Fondazione ha previsto iniziative volte a coinvolgere i
vari stakeholder, dalle nuove generazioni alle istituzioni,
alle organizzazioni internazionali e non governative, alla
società civile.
Unhate. Il progetto
 Si prevede un piano di
live actions a sorpresa.
Gruppi di giovani
hanno allestito e
attaccato i manifesti
con i baci tra leader sui
muri di alcuni luoghi
simbolici del
necessario processo di
pace: Tel Aviv, New
York, Roma, Milano,
Parigi.
Unhate. Il progetto
Unhate. Il progetto
 Il film UNHATE del regista
francese Laurent Chanez
racconta il precario
equilibrio e il fitto intreccio
tra la spinta all’odio e le
ragioni dell’amore.
 Il film, oltre che nel web
dove sarà visibile sul sito
UNHATE, su benetton.com e
Youtube, verrà proiettato nei
migliori cinema.
Unhate. Il progetto
 Il sito della Fondazione UNHATE
raccoglie le immagini della
campagna, dei vari eventi e due
applicazioni:
 UNHATE KISS WALL, che sceglie
in modo casuale le immagini
caricate sul web dalle persone e
le unisce in un bacio
appassionato.
 UNHATE LIST, una lista (basata
su Twitter) delle cose e delle
persone che non si odiano,
costantemente aggiornata dai
visitatori.
 L’idea di tolleranza trova
un’ulteriore applicazione
nella creazione di
un’installazione artistica
fatta con i bossoli di
proiettile inviati dagli abitanti
di zone di guerra del mondo.
L’artista cubano Erik Ravelo di
Fabrica ricicla questi “rifiuti di
guerra” per costruire una
grande e splendente colomba
di pace, UNHATE DOVE, di
quattro metri di lunghezza
Unhate. Il progetto
Global warming can’t stop our lives
Ethos e pathos
Filosofia Be Stupid
 "Stufo di sentirti dire che tutte le tue buone idee sono
'stupide'? Bene, ci sono grandi notizie per te: non c’è
niente di stupido nell’essere stupido. Dopo tutto, Diesel
è stato stupido abbastanza da pensare di vendere
jeans nuovi che sembravano già usati - e guarda che
risultato! Quando qualcuno dice 'non fare lo stupido',
quello che vuole dire davvero è: 'Non divertirti. Non
osare. Non provocare. Seppellisci il tuo senso
dell’umorismo. Fai il serio'.
 La nostra risposta?: 'Sparisci. Noi stiamo con gli stupidi'.
Stupido è l’alternativa liberatoria all’essere noioso da
morire (i cosiddetti 'intelligenti'). Stupido è la stessa parola
che usa la gente per respingere tutto quello che è
originale e genuino. Stupido è avere il coraggio di
rischiare e credere nel nuovo e nell’innovativo, anche se
pericoloso. Stupido è passione, è l’amore controverso, è
indossare la cosa sbagliata nel posto giusto,
scambiandosi i ruoli per provare qualcosa di nuovo, vuole
dire fallire, provare di nuovo… e fallire ancora di più!
Diesel è stupido e si identifica completamente con questo
concetto, vivendolo come l’espressione più chiara dei
valori per cui il brand è nato, e noto.
Filosofia Be Stupid
 È una tendenza stilistica, in
cui il linguaggio delle
immagini prende il
sopravvento sul linguaggio
verbale
Iconismo
I nuclei principali
dell’iconismo
 In passato, il
cartellonismo
 Oggi, la pubblicità di
moda
Pubblicità di moda
 Messaggio-vetrina
 Si mostra, non si
argomenta
 Si persuade solo
attraverso l’esibizione
 Spesso si propone
solo lo stile della
griffe
 Contenuto ridotto,
ma esplicito
 Ricorso a trucchi di
puro richiamo
Dalla vetrina allo
scandalo visivo
 Il vuoto è riempito da
provocazioni
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication
Fashion marketing, branding and communication

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

PRADA Marketing strategy
PRADA Marketing strategyPRADA Marketing strategy
PRADA Marketing strategy
Olya Dyachuk
 
Dolce and Gabbana Presentation
Dolce and Gabbana PresentationDolce and Gabbana Presentation
Dolce and Gabbana Presentation
Jenny Ham
 
Margiela Presentation
Margiela PresentationMargiela Presentation
Margiela Presentation
natasyalund
 
Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!
Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!
Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!
Aleena Mughal
 
Tom Ford // Case Study
Tom Ford // Case StudyTom Ford // Case Study
Tom Ford // Case Study
caseyhuth
 
Global branding gucci
Global branding   gucciGlobal branding   gucci
Global branding gucci
sujasrait
 
Massimo Dutti Digital Marketing Strategy
Massimo Dutti Digital Marketing StrategyMassimo Dutti Digital Marketing Strategy
Massimo Dutti Digital Marketing Strategy
Sona Martirosian
 
Dior swot analysis
Dior swot analysisDior swot analysis
Dior swot analysis
Cyril ZAIDAN
 

Mais procurados (20)

PRADA Marketing strategy
PRADA Marketing strategyPRADA Marketing strategy
PRADA Marketing strategy
 
Strategic Brand Management: Bottega Veneta in China
Strategic Brand Management: Bottega Veneta in ChinaStrategic Brand Management: Bottega Veneta in China
Strategic Brand Management: Bottega Veneta in China
 
Dolce and Gabbana Presentation
Dolce and Gabbana PresentationDolce and Gabbana Presentation
Dolce and Gabbana Presentation
 
Dior
DiorDior
Dior
 
Margiela Presentation
Margiela PresentationMargiela Presentation
Margiela Presentation
 
Burberry - Brand identity and artification analysis
Burberry - Brand identity and artification analysisBurberry - Brand identity and artification analysis
Burberry - Brand identity and artification analysis
 
Bottega Veneta: general overview and new business platform proposal
Bottega Veneta: general overview and new business platform proposalBottega Veneta: general overview and new business platform proposal
Bottega Veneta: general overview and new business platform proposal
 
Brand Identity Prism
Brand Identity PrismBrand Identity Prism
Brand Identity Prism
 
The Nature Of Luxury
The Nature Of LuxuryThe Nature Of Luxury
The Nature Of Luxury
 
Politique de communication de Victoria's secret
Politique de communication de Victoria's secret Politique de communication de Victoria's secret
Politique de communication de Victoria's secret
 
Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!
Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!
Project On Gucci_ Italy..by ADP's Variablezzzz!!!!!
 
Gucci: Brand Analysis
Gucci: Brand AnalysisGucci: Brand Analysis
Gucci: Brand Analysis
 
Tom Ford // Case Study
Tom Ford // Case StudyTom Ford // Case Study
Tom Ford // Case Study
 
M&m's - Stratégie de communication
M&m's - Stratégie de communicationM&m's - Stratégie de communication
M&m's - Stratégie de communication
 
Versace
VersaceVersace
Versace
 
Chanel - Brand Analysis
Chanel - Brand AnalysisChanel - Brand Analysis
Chanel - Brand Analysis
 
Global branding gucci
Global branding   gucciGlobal branding   gucci
Global branding gucci
 
Massimo Dutti Digital Marketing Strategy
Massimo Dutti Digital Marketing StrategyMassimo Dutti Digital Marketing Strategy
Massimo Dutti Digital Marketing Strategy
 
Dolce & Gabbana
Dolce & GabbanaDolce & Gabbana
Dolce & Gabbana
 
Dior swot analysis
Dior swot analysisDior swot analysis
Dior swot analysis
 

Destaque

Silvia Azzolina - Marketing online per la moda - Tesicamp
Silvia Azzolina - Marketing online per la moda - TesicampSilvia Azzolina - Marketing online per la moda - Tesicamp
Silvia Azzolina - Marketing online per la moda - Tesicamp
tesicamp
 
mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...
mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...
mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...
Hugues Bartnig
 
Portfolio progetti_PIVETTA
Portfolio progetti_PIVETTAPortfolio progetti_PIVETTA
Portfolio progetti_PIVETTA
Katia Pivetta
 

Destaque (20)

Silvia Azzolina - Marketing online per la moda - Tesicamp
Silvia Azzolina - Marketing online per la moda - TesicampSilvia Azzolina - Marketing online per la moda - Tesicamp
Silvia Azzolina - Marketing online per la moda - Tesicamp
 
Chanel
ChanelChanel
Chanel
 
Benetton - Piano di Marketing
Benetton - Piano di MarketingBenetton - Piano di Marketing
Benetton - Piano di Marketing
 
Il Doge: Brand Identity e Marketing Planning
Il Doge: Brand Identity e Marketing PlanningIl Doge: Brand Identity e Marketing Planning
Il Doge: Brand Identity e Marketing Planning
 
Storia dei consumi dal 1900 a oggi - appunti e spunti per la prima lezione (l...
Storia dei consumi dal 1900 a oggi - appunti e spunti per la prima lezione (l...Storia dei consumi dal 1900 a oggi - appunti e spunti per la prima lezione (l...
Storia dei consumi dal 1900 a oggi - appunti e spunti per la prima lezione (l...
 
Traveler Store concept
Traveler Store conceptTraveler Store concept
Traveler Store concept
 
Piano di marketing e strategia web per gruppo IDM (Innovazione di Moda)
Piano di marketing e strategia web per gruppo IDM (Innovazione di Moda)Piano di marketing e strategia web per gruppo IDM (Innovazione di Moda)
Piano di marketing e strategia web per gruppo IDM (Innovazione di Moda)
 
mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...
mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...
mercato accessori lusso seta - integrazione verticale, approci a filiera, mar...
 
Lusso emozionale
Lusso emozionaleLusso emozionale
Lusso emozionale
 
Portfolio progetti_PIVETTA
Portfolio progetti_PIVETTAPortfolio progetti_PIVETTA
Portfolio progetti_PIVETTA
 
Dom Perignon Presentation .pptx
Dom Perignon Presentation  .pptx Dom Perignon Presentation  .pptx
Dom Perignon Presentation .pptx
 
Xenesys - Gummy Industries
Xenesys - Gummy IndustriesXenesys - Gummy Industries
Xenesys - Gummy Industries
 
Marketing prodotti lusso
Marketing prodotti lussoMarketing prodotti lusso
Marketing prodotti lusso
 
Digital & Fashion: scenario, strumenti, buone pratiche
Digital & Fashion: scenario, strumenti, buone praticheDigital & Fashion: scenario, strumenti, buone pratiche
Digital & Fashion: scenario, strumenti, buone pratiche
 
Valentino antipode
Valentino antipodeValentino antipode
Valentino antipode
 
Project work moschino 2010
Project work moschino 2010Project work moschino 2010
Project work moschino 2010
 
Burberry - Social Media Strategy
Burberry - Social Media StrategyBurberry - Social Media Strategy
Burberry - Social Media Strategy
 
E fashion
E fashionE fashion
E fashion
 
Tendenze, moodboard, prodotti (e non possono mancare le storie) – Tema 3
Tendenze, moodboard, prodotti (e non possono mancare le storie) – Tema 3Tendenze, moodboard, prodotti (e non possono mancare le storie) – Tema 3
Tendenze, moodboard, prodotti (e non possono mancare le storie) – Tema 3
 
02 - brand to community - Abadir
02 - brand to community - Abadir02 - brand to community - Abadir
02 - brand to community - Abadir
 

Semelhante a Fashion marketing, branding and communication

Marketing200708 1221818541988734-9
Marketing200708 1221818541988734-9Marketing200708 1221818541988734-9
Marketing200708 1221818541988734-9
Sabrina Rotolo
 
Presentazione Nardelli Luxury Nv 1
Presentazione Nardelli Luxury Nv 1Presentazione Nardelli Luxury Nv 1
Presentazione Nardelli Luxury Nv 1
THE GHOST TEAM
 
La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008
La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008
La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008
Giulia Murolo
 

Semelhante a Fashion marketing, branding and communication (20)

Marketing200708 1221818541988734-9
Marketing200708 1221818541988734-9Marketing200708 1221818541988734-9
Marketing200708 1221818541988734-9
 
Moda, marca, consumi nella post-modernità
Moda, marca, consumi nella post-modernitàModa, marca, consumi nella post-modernità
Moda, marca, consumi nella post-modernità
 
lee parte I
lee parte Ilee parte I
lee parte I
 
Marketing
MarketingMarketing
Marketing
 
Vertical branding nella moda
Vertical branding nella modaVertical branding nella moda
Vertical branding nella moda
 
Vertical Branding nella Moda
Vertical  Branding nella ModaVertical  Branding nella Moda
Vertical Branding nella Moda
 
Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11
 
Dandy Towels
Dandy Towels Dandy Towels
Dandy Towels
 
Presentazione Nardelli Luxury Nv 1
Presentazione Nardelli Luxury Nv 1Presentazione Nardelli Luxury Nv 1
Presentazione Nardelli Luxury Nv 1
 
La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008
La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008
La Comunicazione nel fashion management. Centro Studi Levante Molfetta 2008
 
Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11
 
Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11
 
Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11Beauty Business Oct 11
Beauty Business Oct 11
 
Beauty Business June 13
Beauty Business June 13Beauty Business June 13
Beauty Business June 13
 
Milano Fashion Week 2013
Milano Fashion Week 2013Milano Fashion Week 2013
Milano Fashion Week 2013
 
Project Work Moroso-Sara Vicini
Project Work Moroso-Sara ViciniProject Work Moroso-Sara Vicini
Project Work Moroso-Sara Vicini
 
Modelli di distribuzione commerciale dei prodottti moda
Modelli di distribuzione commerciale dei prodottti modaModelli di distribuzione commerciale dei prodottti moda
Modelli di distribuzione commerciale dei prodottti moda
 
Marca e Comunicazione
Marca e ComunicazioneMarca e Comunicazione
Marca e Comunicazione
 
Kb trendwatching 2016-02 numero 36
Kb trendwatching 2016-02 numero 36Kb trendwatching 2016-02 numero 36
Kb trendwatching 2016-02 numero 36
 
Comunicazione integrata di marketing:Skema Advertising 2009
Comunicazione integrata di marketing:Skema Advertising 2009Comunicazione integrata di marketing:Skema Advertising 2009
Comunicazione integrata di marketing:Skema Advertising 2009
 

Mais de Paola Panarese

Media, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panarese
Media, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panareseMedia, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panarese
Media, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panarese
Paola Panarese
 

Mais de Paola Panarese (20)

NEW_TIMEs.pdf
NEW_TIMEs.pdfNEW_TIMEs.pdf
NEW_TIMEs.pdf
 
Genere e media.pdf
Genere e media.pdfGenere e media.pdf
Genere e media.pdf
 
Panarese 26 gennaio 2022
Panarese 26 gennaio 2022Panarese 26 gennaio 2022
Panarese 26 gennaio 2022
 
L'estetica delle virtual influencer
L'estetica delle virtual influencerL'estetica delle virtual influencer
L'estetica delle virtual influencer
 
Buone, brutte, cattive
Buone, brutte, cattiveBuone, brutte, cattive
Buone, brutte, cattive
 
Panarese_Sexualized Confidence
Panarese_Sexualized ConfidencePanarese_Sexualized Confidence
Panarese_Sexualized Confidence
 
Hcii 2020 online cultural partecipation panarese
Hcii 2020 online cultural partecipation panareseHcii 2020 online cultural partecipation panarese
Hcii 2020 online cultural partecipation panarese
 
Rischio, trasgressione, avventura
Rischio, trasgressione, avventuraRischio, trasgressione, avventura
Rischio, trasgressione, avventura
 
Le dimensioni del discorso politico sul genere in Italia
Le dimensioni del discorso politico sul genere in ItaliaLe dimensioni del discorso politico sul genere in Italia
Le dimensioni del discorso politico sul genere in Italia
 
Youth, risk taking and dangerous games
Youth, risk taking and dangerous gamesYouth, risk taking and dangerous games
Youth, risk taking and dangerous games
 
Specchi deformanti e illusioni ottiche
Specchi deformanti e illusioni otticheSpecchi deformanti e illusioni ottiche
Specchi deformanti e illusioni ottiche
 
Giovani e condotte a rischio
Giovani e condotte a rischioGiovani e condotte a rischio
Giovani e condotte a rischio
 
Micromachismo e violenza di genere panarese
Micromachismo e violenza di genere panareseMicromachismo e violenza di genere panarese
Micromachismo e violenza di genere panarese
 
La costruzione sociale della parigina_Panarese_Parisi
La costruzione sociale della parigina_Panarese_ParisiLa costruzione sociale della parigina_Panarese_Parisi
La costruzione sociale della parigina_Panarese_Parisi
 
Bullismo e cyberbullismo
Bullismo e cyberbullismoBullismo e cyberbullismo
Bullismo e cyberbullismo
 
Fertility day fertilityfake_panarese, parisi
Fertility day fertilityfake_panarese, parisiFertility day fertilityfake_panarese, parisi
Fertility day fertilityfake_panarese, parisi
 
Un'apparente libertà
Un'apparente libertàUn'apparente libertà
Un'apparente libertà
 
Media, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panarese
Media, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panareseMedia, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panarese
Media, giovani, gender e comunicazione pubblicitaria panarese
 
Slow motion_Panarese
Slow motion_PanareseSlow motion_Panarese
Slow motion_Panarese
 
A matter of ethics panarese
A matter of ethics panareseA matter of ethics panarese
A matter of ethics panarese
 

Fashion marketing, branding and communication

  • 1. Prof. Paola Panarese – 31 ottobre 2015 Brand codes, poduct development, trends
  • 2.  Precisazioni  Il mercato della moda, del lusso e dei prodotti lifestyle  Il marketing della moda e del lusso  Il branding  La comunicazione di marketing Indice
  • 3.  Di cosa parliamo, quando parliamo di moda? Precisazioni
  • 4.  Fino a non molto tempo fa, la moda coincideva con il settore tessile e dell’abbigliamento  Oggi lusso e prodotti lifestyle La nuova moda
  • 5.  Le imprese di moda hanno esteso offerta e raggio d’azione  Alcune aziende tradizionali di moda oggi sono difficilmente definibili come tali (YSL Beautè) La nuova moda
  • 6. Calvin Klein: «uno dei leader mondiali del lifestyle design» La nuova moda
  • 7. Ralph Lauren si definisce leader nel design, nel marketing e nella distribuzione di prodotti lifestyle esclusivi La nuova moda
  • 8. Valentino Fashion Group: «protagonista della moda e del lusso» La nuova moda
  • 9. Conseguenze: • espansione dell’offerta delle aziende di moda  Estensione del campo d’azione di aziende non di moda La nuova moda
  • 10.
  • 11.
  • 12.
  • 13.
  • 14.  Uno dei maggiori player della moda mondiale.  Nel 2014: 2,5 miliardi di fatturato  Redditività al 20%, + 1,7%  Crescita di ricavi e margini di tutti i brand e i canali distributivi del gruppo, in particolare Armani Casa (+20%) e Armani Privé (+30%) e, a livello geografico, in Asia e Medio Oriente In quale settore opera Armani?
  • 15.  Azienda d’abbigliamento negli anni Settanta  Oggi: abbigliamento donna, uomo, bambino (Giorgio Armani, Armani Collezioni, Emporio Armani, AJ Armani Jeans, AX Armani Exchange, Armani Privè, Armani Junior), profumi, cosmetici, orologi, occhiali, gioielli, accessori, mobili e accessori per arredamento (Armani Casa), Armani Dolci, Armani Fiori, Emporio Armani Caffè, Armani Hotel & Resorts In quale settore opera Armani?
  • 16.  Obiettivo: «costruire un marchio di stile di vita globale» perché «la moda coinvolge il nostro stile di vita, non solo come vestiamo, ma anche dove viviamo, i ristoranti in cui mangiamo, le auto che guidiamo, le località dove trascorriamo le vacanze e gli hotel in cui scegliamo di stare» In quale settore opera Armani?
  • 17.  Precisazioni  Il mercato della moda, del lusso e dei prodotti lifestyle  Il marketing della moda e del lusso  Il branding  La comunicazione di marketing Indice
  • 18.  Quantitativamente, il mercato del lusso del secondo decennio del 2000 è simile a quello pre- crisi Qual è lo stato di salute del lusso?
  • 19.
  • 20.  Qualitativamente, concentrazione nei mercati emergenti, accelerazione di trend pre-crisi, nuovi comportamenti di consumo Qual è lo stato di salute del lusso?
  • 21. Due posizioni:  Newsweek, The new normal, 18 gennaio 2010  contrazione dei redditi, dei consumi, declino  Bloomberg Business Week, The new abnormal, 2 agosto 2010  non una rinuncia al lusso, ma polarizzazione acquisti Il lusso dopo la crisi
  • 22. Il consumatore della società post-crescita (Fabris 2010) non è né frugale, né austero, ma attento a spendere bene, a pagare cioè il prezzo giusto in relazione al valore percepito Trend e focus
  • 23. Rimane una disponibilità a spendere per scelte ritenute «psicologicamente o socialmente rilevanti» (Fabris 2010, p. 115) Trend e focus
  • 24.  Il consumo ha un ruolo più sociale e psicologico che economico  È un modo per costruire e comunicare la propria identità mutevole Trend e focus
  • 25.  Si riduce il legame tra consumo e reddito (jeans Diesel) o classe sociale  Prevale il mix and match Trend e focus
  • 26. Dietro l’apparente schizofrenia del consumatore è possibile individuare alcuni trend che si riflettono sui comportamenti di consumo: 1. Aumento del reddito disponibile (aumento dei percettori di reddito, crescita dei redditi nelle fasce alte) Trend e focus
  • 27. L’aumento del reddito disponibile ha alcune implicazioni importanti per la moda, soprattutto se accostato alla riduzione dei costi di produzione e distribuzione del settore, alla diffusione del low cost di qualità e alla democratizzazione di un certo lusso Trend e focus
  • 28. 2. Cambiamento del ruolo della donna in ambito familiare e lavorativo Conseguenze:  allungamento del periodo in cui ci si dedica alla vita sociale  aumento dello stress nelle famiglie multireddito Trend e focus
  • 29. 3. Aumento del livello di istruzione e competenza del consumatore e apertura culturale Alcune ricerche dimostrano che il livello culturale spiega i comportamenti di consumo meglio del reddito (Nunes, Johnson, 2004) Trend e focus
  • 30. 4. Diverso atteggiamento nei confronti del consumo  Neutralizzazione ideologica  Rinnovato edonismo Trend che si affianca a una maggiore responsabilità sociale Trend e focus
  • 31. Questi trend socio-culturali sono alla base delle 4 motivazioni di fondo che orientano i consumi del lusso nel terzo millennio (Fiske, Silverstein, 2004) Trend e focus
  • 32. 1. Prendersi cura di sé, viziarsi Deriva dalla sensazione di avere poco tempo a disposizione, di essersi sudati il guadagno, dalla volontà di autogratificarsi Trend e focus
  • 33. 2. Desiderio di stabilire e coltivare relazioni Prima della famiglia, consumi come indicatore di gusti, personalità, valori Dopo, miglioramento dei momenti da trascorrere in famiglia Trend e focus
  • 34. 3. Esplorazione, ricerca, arricchimento di esperienze Sperimentazione, apertura all’avventura, ricerca di stimoli intellettuali Trend e focus
  • 35. 4. Espressione del proprio stile Motivazione apparentemente tradizionale, ma lontana dall’esibizione di uno status symbol (luxury shame), vicina alla ricerca dello style symbol Trend e focus
  • 36. I nuovi comportamenti di consumo si riflettono anche sul concetto di lusso, non più necessariamente esclusivo e costoso D’altronde, il consumatore intelligente è quello che trova l’affare, il miglior rapporto qualità-prezzo Il nuovo lusso
  • 37. Il nuovo lusso si differenzia da quello tradizionale per la varietà delle categorie merceologiche coinvolte, poiché i beni di lusso sono quelli che trasmettono emozioni o esprimono uno stile (automobili, vestiti, accessori, prodotti tecnologici, viaggi, cibo, trattamenti per il corpo, cosmetici, ecc.) Il nuovo lusso
  • 38. In questa prospettiva, è inutile tentare di definire i confini del lusso, dal momento che le percezioni e lo stile che ne sono alla base possono essere soggettive Il nuovo lusso
  • 39. Altra differenza è nelle caratteristiche del lusso. I beni di lusso non sono necessariamente costosi, ma eccellenti, apprezzati sul piano tecnico, funzionale, estetico e di design, oltre che in sintonia con il consumatore Il nuovo lusso
  • 40. Le scarpe Tod’s o le giacche Pal Zileri sono prodotti di lusso perché riflettono un processo creativo radicato nello stile italiano, perché sono realizzati accuratamente, quasi artigianalmente, perché sono confortevoli. Il nuovo lusso
  • 41. Dietro la qualità dei processi ci sono anche aziende attente alle condizioni lavorative. Il prezzo dei prodotti è l’effetto di questa ricerca della qualità. Il nuovo lusso
  • 42. Per Pierre Alexis Dumas, direttore creativo di Hermès, «Hermès non è un’azienda di moda e non è nemmeno un’azienda che realizza prodotti di tendenza. Siamo un’azienda di artigiani concentrati sul realizzare prodotti di qualità che durano.» Il nuovo lusso
  • 43. Le aziende della moda hanno diversificato il loro raggio d’azione in conseguenza de cambiamento nei comportamenti di consumo e nell’accezione di lusso. La competizione è tra categorie merceologiche diverse Il mercato del lusso
  • 44. Ne derivano strategie di diversificazione dei prodotti lifestyle che seguono modelli di business diversi e hanno come focus la marca Il mercato del lusso
  • 45. Esempio di diversificazione è Bulgari, che partendo dalla gioielleria si è aperto alla produzione di orologi, profumi, accessori e alberghi Il mercato del lusso
  • 46. La diversificazione consente sia di ridurre il rischio d’impresa, bilanciando la variabilità dei vari mercati, sia di mantenere elevati i tassi di crescita Il mercato del lusso
  • 47. Poiché il lusso è associato all’eccellenza, un’azienda che intende diversificare deve valutare se produrre internamente o delegare la produzione di una nuova linea o di un nuovo prodotto Il mercato del lusso
  • 48. Le aziende che hanno esteso il proprio brand nel settore del capospalla maschile, che richiede lavorazioni di tipo sartoriale specifiche, spesso hanno stretto alleanze con gli specialisti del settore:  Tom Ford con Zegna  Moschino con Pal Zileri  Ralph Lauren con Corneliani Il mercato del lusso
  • 49. Quasi tutti i grandi marchi della moda internazionale si affidano per la produzione e la distribuzione degli occhiali a quattro aziende venete leader mondiali del settore: Luxottica, Safilo, De Rigo, Marcolin Il mercato del lusso
  • 50. Le ragioni dell’integrazione sono:  la volontà di controllare il processo produttivo per mantenere alti gli standard di qualità  la riduzione dei tempi tra ideazione e distribuzione Il mercato del lusso
  • 51. Tra subfornitura e integrazione ci sono le joint venture, entità intermedie destinate a integrare risorse strategiche di imprese diverse Es. Bulgari e Armani per alberghi Il mercato del lusso
  • 52. Non esiste un percorso ideale, tanto che aziende diverse compiono scelte differenti per prodotti simili. Per i profumi, Valentino e Gucci si affidano a P&G, Zegna a YSL Beautè, Bulgari e Ferragamo hanno invece una divisione propria che se ne occupa. Il mercato del lusso
  • 53. Negli alberghi, Bulgari ha la maggioranza della joint venture, Armani no. Per le linee sportswear, la maggior parte delle aziende ricorre a licenze con specialisti come le vicentine SINV e Staff International, ma Armani e Dolce & Gabbana hanno internalizzato la produzione Il mercato del lusso
  • 54. Il tema del presidio dei processi produttivi si lega a quello della localizzazione geografica della produzione, importante per prodotti che promuovono uno stile di vita Es. Champagne californiani e prodotti made in Italy o in specifiche zone di un territorio (Lardo di Colonnata, Parmigiano Reggiano, Bottega Veneta) Il mercato del lusso
  • 55. Tuttavia, per qualcuno il Made in Italy è un falso mito, che può non avere valore per il consumatore, se solo dichiarato (es. fabbrica italiana con operai cinesi) e in assoluto (Prada Made in Scotland, Japan, India) Il mercato del lusso
  • 56. Alcune imprese hanno sviluppato strategie di diversificazione utilizzando marchi diversi, a volte internamente (Fay in Tod’s, Victoria’s Secret in Limited Brands, Massimo Dutti in Inditex/Zara, Hollister in Abercrombie & Fitch) altre volte con acquisizioni (Marzotto con Hugo Boss, Valentino, MCS Marlboro Classics e M Missoni in Valentino Fashion Group; Gucci con Bottega Veneta, YSL, Sergio Rossi e altri) I poli del lusso
  • 57. I poli del lusso presidiano mercati diversi e si giovano di risorse comuni  Calvin Klein nel Gruppo Phillips-Van Heusen Corporation ha visto raddoppiare il suo giro di affari in 7 anni, da 3 a 6 milioni di dollari dal 2003 al 2020.  Bottega Veneta, nell’anno di acquisizione da parte di Gucci, ha visto crescere il fatturato di 8 volte. I poli del lusso
  • 58. Ma ci sono anche casi di insuccesso  Mariella Burani Fashion Group, in amministrazione straordinaria dopo alcune acquisizioni in settori diversi da quallo dell’abbigliamento  Fin.part, fallito dopo l’acquisizione di brand prestigiosi come Moncler. I poli del lusso
  • 59.  Nel 2014 fatturato record di 30,6 mld di €  Mission «rappresentare le più raffinate qualità dell’Art de Vivre occidentale nel mondo» presentandosi come sinonimo di «eleganza e creatività»  Traino: star brands come LV, Bulgari e Dior LMVH, il grande polo del lusso
  • 60.  Tag Hauer, Dom Pérignon, Hennessy, Sephora, specialisti e tra i leader nei rispettivi settori  Su altri investimenti (es. Fendi)  Strategia: massima autonomia creativa ai singoli marchi, condivisione delle competenze manageriali LMVH, il grande polo del lusso
  • 61. LMVH, il grande polo del lusso
  • 62.  Precisazioni  Il mercato della moda, del lusso e dei prodotti lifestyle  Il marketing della moda e del lusso  Il branding  La comunicazione di marketing Indice
  • 63. «Il marketing è il processo che permette di pianificare e realizzare il concetto, la politica di prezzo, la promozione e la distribuzione di idee, beni e servizi per creare scambi che soddisfino gli obiettivi di individui e di organizzazioni» American Marketing Association Il marketing
  • 64. 4 P 1. Prodotto 2. Prezzo 3. Place 4. Promozione
  • 65. 8 P 1. Prodotto 2. Packaging 3. Prezzo 4. Place 5. Personal selling 6. Pubblicità 7. Promozione 8. Publicity
  • 66. Ha tre dimensioni:  Funzionale, legata alla prestazioni  Semiotica, legata al ruolo come strumento di comunicazione verso gli altri  Psicologica, relativa alla sfera affettiva ed emozionale Il prodotto di lusso
  • 67. La dimensione funzionale è sempre più sottolineata (Jeans Liu Jo bottom-up, scarpe Geox, scampe MBT – Masai Barefoot Technology) I processi produttivi sono valorizzati (LV, Gucci, Rolex) La qualità dei materiali è centrale (Bottega Veneta, Loro Piana) Il prodotto di lusso
  • 68.  L’attività di consumo, però, riguarda sempre meno gli aspetti tangibili e più quelli intangibili  Per Robert Polet, ex Ad di Gucci, l’azienda non vende borse, ma sogni  Per Chanel Italia, la mission è «fare sognare le persone, sia che scelgano lo smalto da 21 euro, sia che optino per un orologio (…) da oltre 210 mila». Il prodotto di lusso
  • 69. Il prodotto di lusso  Il prodotto di lusso è percepito poi in modo diverso in mercati differenti  In quelli occidentali è riferito alla ricerca individuale di emozioni e identificazioni affettive  In quelli emergenti è legato alla dimensione sociale e ostentativa
  • 70. Il prodotto di lusso  Ciò favorisce diverse scelte di acquisto e pone delle sfide per il marketing
  • 71. Il prezzo del lusso  Tradizionalmente definito con il metodo del cost plus pricing/mark up (ma costi variabili non sempre prevedibili e meno rilevanti oggi)  In alternativa, definito sulla base della domanda (ma nella moda la domanda non ha un’elasticità standard di -1)
  • 72. Sconti, saldi e prezzi mobili  La gestione del prezzo è un’attività dinamica (prezzo di lancio più alto, aumento graduale del prezzo/antimarketing, saldi e sconti) Saldi e sconti favoriti da:  La rinnovata sensibilità del consumatore per il prezzo e l’affare  Le vendite online
  • 73. Sconti, saldi e prezzi mobili  La gestione dei saldi è però diversa dal comparto del non lusso (inviti e saldi ad personam)
  • 74. Prezzi e prodotti  I beni di lusso sono tali oggi non tanto perché inaccessibili, ma perché rari o unici  È questo un trend che si accompagna alla ricerca di personalizzazione e al rifiuto della massificazione  Di qui edizioni limitate, capsule collection, collaborazioni tra stilisti e brand low cost
  • 75.
  • 76.
  • 77.
  • 78.
  • 79.
  • 80.
  • 81.
  • 82.
  • 83.
  • 84.
  • 85.
  • 86. Prezzi e prodotti  Oltre a edizioni limitate e capsule collection, è sempre più diffusa la personalizzazione (LV “Mon monogram”, Pal Zileri “abito privato”, interior design su misura di Armani Casa)
  • 87.
  • 88.
  • 89.
  • 90.
  • 91.  Precisazioni  Il mercato della moda, del lusso e dei prodotti lifestyle  Il marketing della moda e del lusso  Il branding  La comunicazione di marketing Indice
  • 92. Il branding  Nel sistema della moda, la marca è un attributo importante
  • 93. Cos’è il brand? «Progetto che consiste nella costruzione attorno al prodotto di un mondo di marca immateriale, ma tale da sedurre irresistibilmente il consumatore. Si tratta di un mondo autonomo, che rimanda soltanto a se stesso e dove del prodotto contano non tanto le prestazioni, quanto le componenti simboliche» Vanni Codeluppi
  • 94. Il branding  Il processo di branding consiste nel differenziare i prodotti dotandoli del potere di un brand.  Ciò avviene nella mente del consumatore (brand image)
  • 95. Il valore dei brand  Il valore di un brand è dato dalla differenza di prezzo che il consumatore è disposto a pagare per avere prodotti di una certa marca rispetto a quelli senza marca
  • 96. Il valore dei brand  Il valore di un brand dipende dalla capacità di «attribuire un cuore e un’anima a un prodotto», trasformando, per esempio, una borsa da un contenitore a un «comportamento dotato di senso» (Fabris, Minestroni, 2004, p. 20)
  • 97. Il valore dei brand
  • 98. Il valore dei brand
  • 99. La gestione dei brand Tre fasi:  Il posizionamento e la definizione dei valori del brand  La definizione di strategie di marketing che portino il brand al consumatore e stabiliscano con lui un’associazione durevole e unica  Lo sviluppo e il sostegno della brand equity
  • 100. La gestione dei brand L’obiettivo è quello di generare la brand knowledge, l’insieme di pensieri, sensazioni, atteggiamenti associati al brand e che favoriscono fedeltà alla marca, minore sensibilità alle offerte della concorrenza o alla variazione dei prezzi e maggior efficacia della comunicazione
  • 101. Posizionamento Il posizionamento si definisce innanzitutto in base al prezzo. Nella moda: Haute couture (10 volte il prezzo medio di mercato) Prêt-à-porter (3-5 volte e forte contenuto di creatività) Diffusion (2-3 volte, seconde e terze linee) Bridge (marchi industriali di fascia alta, 1,5 volte) Mass (all’interno del quale si può individuare il better fino a 1,5 volte sopra la media)
  • 102. Posizionamento Nel lusso: Extra lusso o lusso esclusivo (pezzi unici, realizzazioni artigianali, accessibili a pochi) Lusso (mercato più ampio, prodotti in serie, ma edizione limitata o stile estetico peculiare, distribuiti in un numero limitato di punti vendita) Lusso accessibile (forte contenuto moda ed elevata qualità, prezzi accessibili e importante ruolo della comunicazione)
  • 103. Posizionamento Il posizionamento in questi settori dipende però anche dalla percezione che del brand ha il target Il target viene “segmentato” dalle aziende in relazione a variabili socio-demografiche (meno il reddito o professione, sempre età e genere) e psicografiche
  • 104. Posizionamento La segmentazione socio- demografica resta importante per alcuni brand di moda (es. bambino) o per quelli molto connotati (es. Abercrombie & Fitch o Luisa Spagnoli) Per altri contano più gli stili di vita (Es. Diesel)
  • 105.  Precisazioni  Il mercato della moda, del lusso e dei prodotti lifestyle  Il marketing della moda e del lusso  Il branding  La comunicazione di marketing Indice
  • 106. La comunicazione Data l’importanza della marca nel settore della moda e del lifestyle, la comunicazione – ossia la voce del brand - ha un ruolo fondamentale nel marketing mix (circa il 10% dei ricavi per Bulgari, Hugo Boss e altri).
  • 107. La comunicazione Tra le leve e i veicoli più utilizzati:  advertising soprattutto su stampa e affissioni, PR, eventi, testimonial, punti vendita  Meno unconventional, web e social media, tv commercials
  • 108. La pubblicità Ha il compito di trasformare le merci in significati e «la fisicità dei prodotti nell’immaterialità del sogno». (Fabris, 2003, p. 71)
  • 109. Tendenze della pubblicità di moda  Marca come oggetto di comunicazione.  Piccoli passi verso la comunicazione integrata  Ethos e pathos  Iconismo  Trasgressione o mera esibizione dello stile della griffe
  • 110. Marca come oggetto  Campagna Levi’s anni ’80  Brand come segnale di riconoscimento e stile di vita  Il prodotto passa da Status symbol a Style symbol  Il prodotto mette in secondo piano il benefit  Inizia la trasgressione
  • 112.
  • 113.
  • 114.
  • 115.
  • 116.
  • 117.
  • 118.
  • 119.
  • 120.
  • 121.
  • 122.
  • 123.
  • 124.
  • 125. Unhate. Il progetto  La Fondazione UNHATE, voluta e costituita dal Gruppo Benetton, si propone di contribuire a creare una nuova cultura della tolleranza per contrastare l'odio, a partire dai valori fondanti di Benetton.  Si tratta di un altro passo importante nella strategia di responsabilità sociale del Gruppo.  La Fondazione ha previsto iniziative volte a coinvolgere i vari stakeholder, dalle nuove generazioni alle istituzioni, alle organizzazioni internazionali e non governative, alla società civile.
  • 126. Unhate. Il progetto  Si prevede un piano di live actions a sorpresa. Gruppi di giovani hanno allestito e attaccato i manifesti con i baci tra leader sui muri di alcuni luoghi simbolici del necessario processo di pace: Tel Aviv, New York, Roma, Milano, Parigi.
  • 128.
  • 129.
  • 130.
  • 131.
  • 132.
  • 133.
  • 134.
  • 135.
  • 136.
  • 137.
  • 138.
  • 139.
  • 140. Unhate. Il progetto  Il film UNHATE del regista francese Laurent Chanez racconta il precario equilibrio e il fitto intreccio tra la spinta all’odio e le ragioni dell’amore.  Il film, oltre che nel web dove sarà visibile sul sito UNHATE, su benetton.com e Youtube, verrà proiettato nei migliori cinema.
  • 141. Unhate. Il progetto  Il sito della Fondazione UNHATE raccoglie le immagini della campagna, dei vari eventi e due applicazioni:  UNHATE KISS WALL, che sceglie in modo casuale le immagini caricate sul web dalle persone e le unisce in un bacio appassionato.  UNHATE LIST, una lista (basata su Twitter) delle cose e delle persone che non si odiano, costantemente aggiornata dai visitatori.
  • 142.
  • 143.
  • 144.  L’idea di tolleranza trova un’ulteriore applicazione nella creazione di un’installazione artistica fatta con i bossoli di proiettile inviati dagli abitanti di zone di guerra del mondo. L’artista cubano Erik Ravelo di Fabrica ricicla questi “rifiuti di guerra” per costruire una grande e splendente colomba di pace, UNHATE DOVE, di quattro metri di lunghezza Unhate. Il progetto
  • 145. Global warming can’t stop our lives Ethos e pathos
  • 146.
  • 147.
  • 148.
  • 149.
  • 150.
  • 151.
  • 152.
  • 153.
  • 154.
  • 155.
  • 156.
  • 157.
  • 158.
  • 159.
  • 160.
  • 161.
  • 162.
  • 163.
  • 164.
  • 165.
  • 166.
  • 167.
  • 168.
  • 169. Filosofia Be Stupid  "Stufo di sentirti dire che tutte le tue buone idee sono 'stupide'? Bene, ci sono grandi notizie per te: non c’è niente di stupido nell’essere stupido. Dopo tutto, Diesel è stato stupido abbastanza da pensare di vendere jeans nuovi che sembravano già usati - e guarda che risultato! Quando qualcuno dice 'non fare lo stupido', quello che vuole dire davvero è: 'Non divertirti. Non osare. Non provocare. Seppellisci il tuo senso dell’umorismo. Fai il serio'.
  • 170.  La nostra risposta?: 'Sparisci. Noi stiamo con gli stupidi'. Stupido è l’alternativa liberatoria all’essere noioso da morire (i cosiddetti 'intelligenti'). Stupido è la stessa parola che usa la gente per respingere tutto quello che è originale e genuino. Stupido è avere il coraggio di rischiare e credere nel nuovo e nell’innovativo, anche se pericoloso. Stupido è passione, è l’amore controverso, è indossare la cosa sbagliata nel posto giusto, scambiandosi i ruoli per provare qualcosa di nuovo, vuole dire fallire, provare di nuovo… e fallire ancora di più! Diesel è stupido e si identifica completamente con questo concetto, vivendolo come l’espressione più chiara dei valori per cui il brand è nato, e noto. Filosofia Be Stupid
  • 171.
  • 172.
  • 173.
  • 174.
  • 175.
  • 176.
  • 177.
  • 178.
  • 179.
  • 180.
  • 181.
  • 182.
  • 183.
  • 184.
  • 185.
  • 186.
  • 187.
  • 188.
  • 189.
  • 190.
  • 191.
  • 192.
  • 193.
  • 194.
  • 195.
  • 196.
  • 197.
  • 198.
  • 199.
  • 200.
  • 201.
  • 202.
  • 203.
  • 204.
  • 205.
  • 206.
  • 207.
  • 208.
  • 209.
  • 210.
  • 211.
  • 212.  È una tendenza stilistica, in cui il linguaggio delle immagini prende il sopravvento sul linguaggio verbale Iconismo
  • 213. I nuclei principali dell’iconismo  In passato, il cartellonismo  Oggi, la pubblicità di moda
  • 214. Pubblicità di moda  Messaggio-vetrina  Si mostra, non si argomenta  Si persuade solo attraverso l’esibizione  Spesso si propone solo lo stile della griffe  Contenuto ridotto, ma esplicito  Ricorso a trucchi di puro richiamo
  • 215.
  • 216.
  • 217.
  • 218.
  • 219. Dalla vetrina allo scandalo visivo  Il vuoto è riempito da provocazioni