Alessio Rocchi La creazione e gestione della conoscenza è considerata uno dei capisaldi delle organizzazioni temporanee. Allo stesso modo, è ormai prassi che i team di progetto siano strutturati in modo iper-specialistico: la verticalizzazione della conoscenza svolge un ruolo cruciale per ragioni di efficienza, facilità di apprendimento e migliore sviluppo delle capacità del team. Questa necessità richiede di essere bilanciata da un meccanismo di coordinamento intrinseco, tanto più importante -ad esempio- quanto più il segmento di business progettuale (o aziendale) ricade in ambiti fortemente orientati all’innovazione. Gli sforzi afferenti a quest’area, caratterizzata da un elevato rischio intrinseco legato alla scarsa definizione dell’ambito progettuale, subiscono richieste pressanti di fornire un contributo sempre più efficace e tangibile agli obiettivi aziendali: per questi motivi, diventa imprescindibile saper miscelare l’approccio verticale con le necessità di convergenza tra le verticalità dei diversi ambiti operativi. Una possibile chiave di volta è costituita dalla capacità del Project Manager di essere interdisciplinare, fungendo dunque da figura centrale in questo scenario di raccordo: il fine è quello di sviluppare l’integrazione, favorire la diffusione di una base di conoscenza comune a tutti i livelli organizzativi, migliorare le possibilità di decision making e, in ultimo, creare valore.