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Il futuro della Brand Loyalty
                 e
Lo Scenario della Fidelizzazione
            nel Retail
   Sintesi Rapporto di Ricerca 2012
I trend
I consumatori: social, mobile and professional
shoppers
I programmi fedeltà: puntano ad offrire
convenienza immediata e comodità per il cliente
con carte virtuali e app
L’Industria si fa strada nel mondo dei programmi
fedeltà e CRM




                                                   2
Le Ricerche 2012
• L’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma si occupa da anni di
  delineare lo scenario delle attività di loyalty marketing della GDO in
  Italia
• Nel 2012 si è voluto disegnare un panorama più ampio in cui
  emergessero non solo le peculiarità e le tendenze evolutive delle
  strategie di fidelizzazione della distribuzione alimentare, ma anche
  dell’industria e di altre categorie di imprese quali distribuzione
  specializzata, viaggi e vacanze, farmacie, profumerie, petrol, banche e
  assicurazioni.
• Sono state condotte due indagini in parallelo, tra giugno e settembre
  2012, tramite la somministrazione di un questionario online in due
  versioni, per l’Industria e per gli altri rispondenti (Retail e servizi),
  composto di 28 domande comuni e 4 specifiche di settore:
    • Ricerca «Il Futuro della Brand Loyalty»
    • Ricerca «Lo scenario della fidelizzazione nel Retail»




                                                                        3
Le Ricerche 2012 – segue
• I marketing managers, loyalty managers e direttori commerciali
  contattati appartenevano a liste dell’Osservatorio o messe a disposizione
  dalle aziende sponsor dopo aver ottenuto il consenso degli interessati.
  Ringraziamo Catalina Marketing per l’intensa e accurata attività di
  sollecito alla compilazione,      Promotion Magazine per l’e–mailing
  dedicato, Indicod–ECR che ha esposto un banner sul proprio sito web per
  invitare alla compilazione e Nielsen, che come ogni anno, ci ha messo a
  disposizione i dati del Consumer Panel per l’approfondimento GDO

• Parallelamente alle due indagini online sono state condotte interviste
  personali e telefoniche con sei esponenti di primarie imprese del settore
  delle Ricerche di Mercato. Si ringraziano Nielsen, TNS Italia, Gfk Eurisko.
  Lo scopo delle interviste è stato di comprendere l’atteggiamento delle
  imprese italiane verso il ricorso alle ricerche di mercato, in particolare
  per l’analisi della fedeltà della clientela




                                                                          4
Chi ha risposto alla ricerca
• 212 imprese in totale
• 107 appartenenti all’Industria di marca
• 105 al Retail ovvero distribuzione grocery, specializzata e altre categorie
  di servizi (viaggi e vacanze, farmacie, profumerie, petrol, banche e
  assicurazioni)
• Ad un attento esame 24 aziende sono risultate operare prevalentemente
  nel settore B2B: si è operata la scelta di escluderle dall’analisi per
  garantire maggiore omogeneità ai risultati. Data l’eterogeneità dei settori
  B2B rappresentati, poi, e l’esiguità del numero, si è scelto di non
  presentare in questo rapporto i risultati relativi alle elaborazioni B2B
• In sintesi, 188 aziende costituiscono l’oggetto delle analisi presentate
  nella sezione “Risultati Generali” del rapporto, specificamente:
    – sottoinsieme Industria: 98 aziende rispondenti (52% del totale campione),
      responsabili di circa 150 brand del largo consumo
    – sottoinsieme Retail: 90 imprese (48%), responsabili di circa 140
      insegne/brand
        • A sua volta il Retail è costituito da GDO e Altro Retail, descritti separatamente
          quando emergono differenze statisticamente significative


                                                                                      5
Importanza della gestione della fedeltà nella
        strategia aziendale – Risultati generali
• Gestire la fedeltà è molto importante per il 47% degli intervistati, tuttavia:
• la gestione della fedeltà della clientela riceve un voto di importanza
  significativamente più elevato nel Retail rispetto all’Industria,
  indipendentemente dal fatto che si tratti di GDO o Altro Retail:
    – il 60% dei rispondenti Retail assegna la massima importanza alla gestione della
      fedeltà (mediana e moda uguale a 5), nessuno assegna valore 1 e solo il 4%
      valore 2
    – il 36% dei rispondenti Industria assegna valore massimo alla gestione della
      fedeltà. Il voto medio e mediano è 4
• L’importanza assegnata alla gestione della fedeltà non dipende dalla
  dimensione dell’azienda rispondente
• Le aziende che non fanno CRM danno valore più basso alla gestione della
  fedeltà
• Se in azienda vi è una funzione preposta alla gestione della fedeltà,
  mediamente il voto di importanza assegnato è più alto

                                                                                 6
Il budget di marketing dedicato alla gestione della
         fidelizzazione – Risultati generali
• La situazione più frequente è quella di un investimento in
  fidelizzazione fino al 10% del budget di marketing (59% dei
  rispondenti, Fig. 9)
• La percentuale investita:
    • non presenta differenze statisticamente significative tra Industria e
      Retail, né tra GDO e Altro Retail
    • non appare correlata alla dimensione aziendale né alla presenza di una
      funzione dedicata in azienda
• L’investimento risulta invece associato significativamente al
  monitoraggio abituale della fedeltà: le imprese che monitorano la
  fedeltà della propria clientela investono mediamente di più per
  gestirla
• Con riferimento al solo Retail, abbiamo approfondito l’analisi
  chiedendo di indicare la ripartizione dell’investimento in
  fidelizzazione tra varie voci, come indicato nelle tavole che seguono



                                                                               7
Fig. 9 Il budget per la fidelizzazione
           Risultati generali
                (% risposte)




           (% del budget di marketing)

                               Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   8
Il presidio della fedeltà nell’organizzazione
              aziendale – Risultati generali
• Si è chiesto alle imprese se la gestione della fedeltà è un obiettivo
  trasversale alle diverse funzioni o se è piuttosto il compito di una
  funzione dedicata
• Emerge una situazione significativamente diversa tra l’Industria, dove
  nell’81% dei casi la fedeltà è considerata un obiettivo trasversale, e il
  Retail, dove il 50% ha una funzione dedicata alla gestione della fedeltà
  (Fig. 11)
• Nelle aziende di grandi dimensioni è più frequente trovare una funzione
  dedicata
• Quando la fedeltà è un obiettivo trasversale, la funzione aziendale
  “sponsor” della stessa è il Marketing (69% dei casi) ma anche le Vendite
  e la Direzione generale, in maniera simile tra Industria e Retail
• Quando la responsabilità è assegnata ad una funzione specifica, questa è
  di nuovo il Marketing (86%), con alcune eccezioni



                                                                        9
Fig. 11 Il presidio della fedeltà nell’organizzazione
            aziendale – Risultati generali




                               Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   10
Il monitoraggio abituale della fedeltà della
         clientela – Risultati generali

• E’ svolto dal 60% delle imprese (Fig. 14)
• E’ associato ad un’elevata dimensione aziendale, sia nel
  caso dell’Industria sia del Retail
• E’ prassi abituale nella GDO
• E’ associato alla presenza di una funzione dedicata in
  azienda, e ad un voto di importanza elevato assegnato
  alla gestione della fedeltà
• Chi investe percentuali di budget elevate nella gestione
  della fidelizzazione e chi fa azioni di CRM è più probabile
  che faccia monitoraggio abituale della fedeltà




                                                           11
Fig. 14 Il monitoraggio della fedeltà
             Risultati generali




                        Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   12
Fig. 16 Gli strumenti per il monitoraggio della
                 fedeltà – Risultati generali
Numero di menzioni da parte dei
rispondenti alla domanda aperta




                                  Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   13
Fig. 17 La definizione di “cliente fedele”
            Risultati generali




                         Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   14
Fig. 19 La struttura dei KPI della fedeltà
          per Retail e Industria


    Engagement                         Engagement
   attività loyalty                    asset digitali

     Customer                           Misure di
   satisfaction                          cliente

                                        Brand
 Share of wallet                      Awareness

                                Quota nei clienti e
Frequenza & spesa
                                   frequenza


   RETAIL                             INDUSTRIA
                        Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   15
Le leve per sostenere la fedeltà
                   (risposta libera a domanda aperta)


      RETAIL                                    INDUSTRIA

1. Qualità del servizio/del           1. Comunicazione
   personale                                – ADV
2. Loyalty “micro”                          – Diretta
                                            – Digitale relazionale
3. Loyalty “di massa”
                                      2. Qualità e innovazione di
4. Comunicazione                         prodotto
5. Convenienza                        3. Presidio del punto
                                         vendita/canale
                                      4. Promozioni non di prezzo
                                      5. Lavoro coordinato su tutti
                                         i touchpoints

                                                                     16
Gli strumenti più importanti per la fidelizzazione della
               clientela – Risultati generali
• Sito web e CRM ottengono i voti più elevati in una scala da
  1=min a 5=max (Fig. 23)
• Complessivamente l’area che possiamo definire digitale
  interessa di più rispetto agli strumenti classici
• All’interno del Retail emerge la differenza significativa tra
  GDO e Altro Retail: quest’ultimo assegna più importanza al
  digitale
• La GDO dà più importanza alla raccolta punti classica e al
  CRM
• L’Industria è interessata a digital collection e pagina
  Facebook



                                                             17
Fig. 23 Gli strumenti più importanti per la
     fidelizzazione – Risultati generali
                                                    voto medio
                                               da 1= non importante
               STRUMENTO                       a 5= molto importante

sito web                                                   4.1
azioni di CRM su database clienti                          4.0
strumenti di customer care                                 3.8
pagina su Facebook                                         3.7
app o mobile website                                       3.6
e–newsletter                                               3.4
giochi e concorsi                                          3.2
club clienti                                               3.1
iniziative mobile location–based                           3.0
raccolta punti con elementi online                         2.9
customer magazine                                          2.7
digital collection                                         2.6
raccolta punti classica                                    2.6

                                     Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   18
Il ruolo dei social media
                            Risultati generali
•   L’anno scorso oltre l’80% delle imprese intervistate dichiarava l’intenzione di
    iniziare a gestire quanto prima la propria presenza sui social
•   Tra i vari modelli offerti dalla letteratura di marketing per classificare il ruolo
    assegnato ai social media, abbiamo scelto di chiedere alle imprese dove si
    posizionano oggi, e dove puntano a posizionarsi in futuro, tra quattro possibili
    opzioni (Divol, Edelman, Sarrazin, 2012):
     – Monitor: monitorare ciò che le persone dicono del brand
     – Amplify: amplificare i commenti positivi e le attività di marketing intraprese altrove
       dall’impresa
     – Respond: rispondere e gestire i commenti/richieste/lamentele dei consumatori
     – Lead: indurre cambiamenti nei comportamenti e atteggiamenti dei consumatori



•   Emerge che oggi le marche considerano la presenza social come
    un’amplificazione della brand strategy sviluppata altrove, su altri media, ancor
    prima che un canale di ascolto e monitoraggio. Situazione che contrasta con
    quanto accade nella GDO, dove sono già stati fatti molti passi per l’uso dei social
    per il monitoraggio – lo confermano anche le nostre interviste con le società di
    ricerche di mercato – e la gestione di richieste e lamentele dei clienti
•   In futuro i social avranno tutt’altra dignità nella strategia, giacchè tutti
    passeranno al lead…almeno nelle intenzioni

                                                                                        19
Il database clienti – Risultati generali
• Poco più dell’80% delle imprese possiede un database
  clienti, con differenze tra Industria (70%) e Retail (89%)
• L’83% di chi ha un database fa una manutenzione
  continuativa del medesimo
• L’eterogeneità è massima per quanto riguarda le dimensioni
  dei DB: si va da mille a cinque milioni di record clienti
• Il DB è stato costruito attraverso percorsi diversi talvolta
  utilizzati congiuntamente: un ruolo di primo piano spetta ai
  programmi fedeltà, seguiti dal consolidamento di diverse
  fonti interne e da promozioni e concorsi
• La funzione Marketing ha la responsabilità del DB clienti
  (70% dei casi) e la soluzione prevalente è la gestione in
  house (76%)

                                                          20
Importanza del CRM nel sostegno della fedeltà
                 Risultati generali
• Quasi l’80% delle imprese rivolge azioni di CRM alla propria clientela,
  almeno occasionalmente (Fig. 30)
• Le imprese di maggiori dimensioni fanno più regolarmente CRM, così
  come quelle che hanno una funzione dedicata alla gestione della fedeltà,
  e quelle che misurano abitualmente la fedeltà dei clienti
• Le aziende che fanno CRM hanno registrato incrementi della fedeltà negli
  ultimi 3/4 anni in maniera significativamente superiore alle altre
• Il CRM riveste un’importanza piuttosto elevata nel sostegno della
  fedeltà: voto medio 3,5, che aumenta per le imprese Retail e per quelle
  che fanno monitoraggio
• Possiamo quindi suggerire che siamo in presenza di un circolo virtuoso
  del loyalty management: misurare regolarmente la fedeltà sostiene la
  pratica delle azioni di CRM che a loro volta rendono evidente il valore
  economico della fedeltà, quello delle attività di CRM stesse e portano
  all’investimento di maggiori risorse, che a loro volta rialimentano il
  circolo (Fig. 31)



                                                                     21
Fig. 30 Il ricorso ad azioni di CRM
          Risultati generali




                      Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   22
Fig. 31 Il circolo virtuoso
del loyalty management




                  Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012   23
L’Osservatorio Fedeltà


 www.osservatoriofedelta.it
 info@osservatoriofedelta.it




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Estratto Rapporto di Ricerca 2012 - Risultati generali

  • 1. Il futuro della Brand Loyalty e Lo Scenario della Fidelizzazione nel Retail Sintesi Rapporto di Ricerca 2012
  • 2. I trend I consumatori: social, mobile and professional shoppers I programmi fedeltà: puntano ad offrire convenienza immediata e comodità per il cliente con carte virtuali e app L’Industria si fa strada nel mondo dei programmi fedeltà e CRM 2
  • 3. Le Ricerche 2012 • L’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma si occupa da anni di delineare lo scenario delle attività di loyalty marketing della GDO in Italia • Nel 2012 si è voluto disegnare un panorama più ampio in cui emergessero non solo le peculiarità e le tendenze evolutive delle strategie di fidelizzazione della distribuzione alimentare, ma anche dell’industria e di altre categorie di imprese quali distribuzione specializzata, viaggi e vacanze, farmacie, profumerie, petrol, banche e assicurazioni. • Sono state condotte due indagini in parallelo, tra giugno e settembre 2012, tramite la somministrazione di un questionario online in due versioni, per l’Industria e per gli altri rispondenti (Retail e servizi), composto di 28 domande comuni e 4 specifiche di settore: • Ricerca «Il Futuro della Brand Loyalty» • Ricerca «Lo scenario della fidelizzazione nel Retail» 3
  • 4. Le Ricerche 2012 – segue • I marketing managers, loyalty managers e direttori commerciali contattati appartenevano a liste dell’Osservatorio o messe a disposizione dalle aziende sponsor dopo aver ottenuto il consenso degli interessati. Ringraziamo Catalina Marketing per l’intensa e accurata attività di sollecito alla compilazione, Promotion Magazine per l’e–mailing dedicato, Indicod–ECR che ha esposto un banner sul proprio sito web per invitare alla compilazione e Nielsen, che come ogni anno, ci ha messo a disposizione i dati del Consumer Panel per l’approfondimento GDO • Parallelamente alle due indagini online sono state condotte interviste personali e telefoniche con sei esponenti di primarie imprese del settore delle Ricerche di Mercato. Si ringraziano Nielsen, TNS Italia, Gfk Eurisko. Lo scopo delle interviste è stato di comprendere l’atteggiamento delle imprese italiane verso il ricorso alle ricerche di mercato, in particolare per l’analisi della fedeltà della clientela 4
  • 5. Chi ha risposto alla ricerca • 212 imprese in totale • 107 appartenenti all’Industria di marca • 105 al Retail ovvero distribuzione grocery, specializzata e altre categorie di servizi (viaggi e vacanze, farmacie, profumerie, petrol, banche e assicurazioni) • Ad un attento esame 24 aziende sono risultate operare prevalentemente nel settore B2B: si è operata la scelta di escluderle dall’analisi per garantire maggiore omogeneità ai risultati. Data l’eterogeneità dei settori B2B rappresentati, poi, e l’esiguità del numero, si è scelto di non presentare in questo rapporto i risultati relativi alle elaborazioni B2B • In sintesi, 188 aziende costituiscono l’oggetto delle analisi presentate nella sezione “Risultati Generali” del rapporto, specificamente: – sottoinsieme Industria: 98 aziende rispondenti (52% del totale campione), responsabili di circa 150 brand del largo consumo – sottoinsieme Retail: 90 imprese (48%), responsabili di circa 140 insegne/brand • A sua volta il Retail è costituito da GDO e Altro Retail, descritti separatamente quando emergono differenze statisticamente significative 5
  • 6. Importanza della gestione della fedeltà nella strategia aziendale – Risultati generali • Gestire la fedeltà è molto importante per il 47% degli intervistati, tuttavia: • la gestione della fedeltà della clientela riceve un voto di importanza significativamente più elevato nel Retail rispetto all’Industria, indipendentemente dal fatto che si tratti di GDO o Altro Retail: – il 60% dei rispondenti Retail assegna la massima importanza alla gestione della fedeltà (mediana e moda uguale a 5), nessuno assegna valore 1 e solo il 4% valore 2 – il 36% dei rispondenti Industria assegna valore massimo alla gestione della fedeltà. Il voto medio e mediano è 4 • L’importanza assegnata alla gestione della fedeltà non dipende dalla dimensione dell’azienda rispondente • Le aziende che non fanno CRM danno valore più basso alla gestione della fedeltà • Se in azienda vi è una funzione preposta alla gestione della fedeltà, mediamente il voto di importanza assegnato è più alto 6
  • 7. Il budget di marketing dedicato alla gestione della fidelizzazione – Risultati generali • La situazione più frequente è quella di un investimento in fidelizzazione fino al 10% del budget di marketing (59% dei rispondenti, Fig. 9) • La percentuale investita: • non presenta differenze statisticamente significative tra Industria e Retail, né tra GDO e Altro Retail • non appare correlata alla dimensione aziendale né alla presenza di una funzione dedicata in azienda • L’investimento risulta invece associato significativamente al monitoraggio abituale della fedeltà: le imprese che monitorano la fedeltà della propria clientela investono mediamente di più per gestirla • Con riferimento al solo Retail, abbiamo approfondito l’analisi chiedendo di indicare la ripartizione dell’investimento in fidelizzazione tra varie voci, come indicato nelle tavole che seguono 7
  • 8. Fig. 9 Il budget per la fidelizzazione Risultati generali (% risposte) (% del budget di marketing) Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 8
  • 9. Il presidio della fedeltà nell’organizzazione aziendale – Risultati generali • Si è chiesto alle imprese se la gestione della fedeltà è un obiettivo trasversale alle diverse funzioni o se è piuttosto il compito di una funzione dedicata • Emerge una situazione significativamente diversa tra l’Industria, dove nell’81% dei casi la fedeltà è considerata un obiettivo trasversale, e il Retail, dove il 50% ha una funzione dedicata alla gestione della fedeltà (Fig. 11) • Nelle aziende di grandi dimensioni è più frequente trovare una funzione dedicata • Quando la fedeltà è un obiettivo trasversale, la funzione aziendale “sponsor” della stessa è il Marketing (69% dei casi) ma anche le Vendite e la Direzione generale, in maniera simile tra Industria e Retail • Quando la responsabilità è assegnata ad una funzione specifica, questa è di nuovo il Marketing (86%), con alcune eccezioni 9
  • 10. Fig. 11 Il presidio della fedeltà nell’organizzazione aziendale – Risultati generali Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 10
  • 11. Il monitoraggio abituale della fedeltà della clientela – Risultati generali • E’ svolto dal 60% delle imprese (Fig. 14) • E’ associato ad un’elevata dimensione aziendale, sia nel caso dell’Industria sia del Retail • E’ prassi abituale nella GDO • E’ associato alla presenza di una funzione dedicata in azienda, e ad un voto di importanza elevato assegnato alla gestione della fedeltà • Chi investe percentuali di budget elevate nella gestione della fidelizzazione e chi fa azioni di CRM è più probabile che faccia monitoraggio abituale della fedeltà 11
  • 12. Fig. 14 Il monitoraggio della fedeltà Risultati generali Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 12
  • 13. Fig. 16 Gli strumenti per il monitoraggio della fedeltà – Risultati generali Numero di menzioni da parte dei rispondenti alla domanda aperta Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 13
  • 14. Fig. 17 La definizione di “cliente fedele” Risultati generali Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 14
  • 15. Fig. 19 La struttura dei KPI della fedeltà per Retail e Industria Engagement Engagement attività loyalty asset digitali Customer Misure di satisfaction cliente Brand Share of wallet Awareness Quota nei clienti e Frequenza & spesa frequenza RETAIL INDUSTRIA Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 15
  • 16. Le leve per sostenere la fedeltà (risposta libera a domanda aperta) RETAIL INDUSTRIA 1. Qualità del servizio/del 1. Comunicazione personale – ADV 2. Loyalty “micro” – Diretta – Digitale relazionale 3. Loyalty “di massa” 2. Qualità e innovazione di 4. Comunicazione prodotto 5. Convenienza 3. Presidio del punto vendita/canale 4. Promozioni non di prezzo 5. Lavoro coordinato su tutti i touchpoints 16
  • 17. Gli strumenti più importanti per la fidelizzazione della clientela – Risultati generali • Sito web e CRM ottengono i voti più elevati in una scala da 1=min a 5=max (Fig. 23) • Complessivamente l’area che possiamo definire digitale interessa di più rispetto agli strumenti classici • All’interno del Retail emerge la differenza significativa tra GDO e Altro Retail: quest’ultimo assegna più importanza al digitale • La GDO dà più importanza alla raccolta punti classica e al CRM • L’Industria è interessata a digital collection e pagina Facebook 17
  • 18. Fig. 23 Gli strumenti più importanti per la fidelizzazione – Risultati generali voto medio da 1= non importante STRUMENTO a 5= molto importante sito web 4.1 azioni di CRM su database clienti 4.0 strumenti di customer care 3.8 pagina su Facebook 3.7 app o mobile website 3.6 e–newsletter 3.4 giochi e concorsi 3.2 club clienti 3.1 iniziative mobile location–based 3.0 raccolta punti con elementi online 2.9 customer magazine 2.7 digital collection 2.6 raccolta punti classica 2.6 Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 18
  • 19. Il ruolo dei social media Risultati generali • L’anno scorso oltre l’80% delle imprese intervistate dichiarava l’intenzione di iniziare a gestire quanto prima la propria presenza sui social • Tra i vari modelli offerti dalla letteratura di marketing per classificare il ruolo assegnato ai social media, abbiamo scelto di chiedere alle imprese dove si posizionano oggi, e dove puntano a posizionarsi in futuro, tra quattro possibili opzioni (Divol, Edelman, Sarrazin, 2012): – Monitor: monitorare ciò che le persone dicono del brand – Amplify: amplificare i commenti positivi e le attività di marketing intraprese altrove dall’impresa – Respond: rispondere e gestire i commenti/richieste/lamentele dei consumatori – Lead: indurre cambiamenti nei comportamenti e atteggiamenti dei consumatori • Emerge che oggi le marche considerano la presenza social come un’amplificazione della brand strategy sviluppata altrove, su altri media, ancor prima che un canale di ascolto e monitoraggio. Situazione che contrasta con quanto accade nella GDO, dove sono già stati fatti molti passi per l’uso dei social per il monitoraggio – lo confermano anche le nostre interviste con le società di ricerche di mercato – e la gestione di richieste e lamentele dei clienti • In futuro i social avranno tutt’altra dignità nella strategia, giacchè tutti passeranno al lead…almeno nelle intenzioni 19
  • 20. Il database clienti – Risultati generali • Poco più dell’80% delle imprese possiede un database clienti, con differenze tra Industria (70%) e Retail (89%) • L’83% di chi ha un database fa una manutenzione continuativa del medesimo • L’eterogeneità è massima per quanto riguarda le dimensioni dei DB: si va da mille a cinque milioni di record clienti • Il DB è stato costruito attraverso percorsi diversi talvolta utilizzati congiuntamente: un ruolo di primo piano spetta ai programmi fedeltà, seguiti dal consolidamento di diverse fonti interne e da promozioni e concorsi • La funzione Marketing ha la responsabilità del DB clienti (70% dei casi) e la soluzione prevalente è la gestione in house (76%) 20
  • 21. Importanza del CRM nel sostegno della fedeltà Risultati generali • Quasi l’80% delle imprese rivolge azioni di CRM alla propria clientela, almeno occasionalmente (Fig. 30) • Le imprese di maggiori dimensioni fanno più regolarmente CRM, così come quelle che hanno una funzione dedicata alla gestione della fedeltà, e quelle che misurano abitualmente la fedeltà dei clienti • Le aziende che fanno CRM hanno registrato incrementi della fedeltà negli ultimi 3/4 anni in maniera significativamente superiore alle altre • Il CRM riveste un’importanza piuttosto elevata nel sostegno della fedeltà: voto medio 3,5, che aumenta per le imprese Retail e per quelle che fanno monitoraggio • Possiamo quindi suggerire che siamo in presenza di un circolo virtuoso del loyalty management: misurare regolarmente la fedeltà sostiene la pratica delle azioni di CRM che a loro volta rendono evidente il valore economico della fedeltà, quello delle attività di CRM stesse e portano all’investimento di maggiori risorse, che a loro volta rialimentano il circolo (Fig. 31) 21
  • 22. Fig. 30 Il ricorso ad azioni di CRM Risultati generali Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 22
  • 23. Fig. 31 Il circolo virtuoso del loyalty management Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR 2012 23