1. La popolazione giornalistica italiana è al 40%, femminile ma solo il 20% riesce ad
essere visibile
DONNE E GIORNALISTE, UNA SFIDA NELL’ITALIA DI OGGI
Le ragioni "della sfida" vanno ricercate in tematiche legislative e culturali, che sfociano
in debolissime politiche di sostegno alla professione
Di Noelí Guerrero
Novembre 2015.- Venerdì scorso, nella sala verde del Palazzo di città, la Fidapa di
Corato ha organizzato un incontro dedicato alle donne proprio a pochi giorni dalla
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. L'obiettivo è stato la
valorizzazione delle donne nel giornalismo, un’attività «condotta solo dal genere
maschile fino a pochi anni fa», come ha detto la presidente e moderatrice Angela
Quinto.
Valentino Losito, presidente dell’Ordine dei giornalisti Puglia, ha dato il benvenuto alle
ospiti e ha colto l’occasione per parlare dei principi etici dell’istituzione giornalistica,
invitando a modernizzare la posizione di retroguardia di cui la professione soffre in
Italia.
Valorizzazione del genere femminile: questione legislativa, culturale o entrambe?
Nonostante per Losito il problema della valorizzazione delle giornaliste non sia
legislativo ma di mentalità e di cultura superabile per mezzo della continua formazione,
la corrispondente per la Gazzetta del Mezzogiorno Rosalba Matarrese ha aggiunto che
le politiche a sostegno delle giornaliste italiane sono piuttosto arretrate e portano a
godere meno garanzie lavorative con l’accettazione di accordi “flessibili” come
collaboratrici in luogo di contratti a tempo indeterminato nelle redazioni.
“L’Italia non è nell’anno zero”. Losito ha fatto autocritica sulla posizione della donna
contemporanea nella società e sul sessismo linguistico, «per quanto l’Italia non si trovi
nell’anno zero», riconoscendo che il giornalismo italiano «non sembra ancora molto
interessato a un’evoluzione culturale necessaria. Senza alcun dubbio le donne, i
bambini e i migranti sono tre segmenti fragili della società e i giornalisti devono saperli
2. raccontare con molta cura. Ricorrere agli stereotipi denota pigrizia professionale.
Abbiamo bisogno di un giornalismo diverso dal passato e che valorizzi i generi e siamo
chiamati a costruire la convivenza delle differenze».
“L’immagine è tutto se lavori in un giornale”. Tra le relatrici anche la presentatrice del Tg
Norba Francesca Rodolfo, che ha lasciato la frequenza di un master in lingua russa per
seguire la sua vera passione, le notizie. «Attraverso i tg - ha dichiarato uno dei volti più
noti della tv regionale - il giornalista entra nell’intimità delle famiglie italiane, per cui è
importante farlo con grazia e gentilezza per diventarne un componente in più».
La passione vince e oltrepassa le frontiere. La giornalista Mina Cappussi, coordinatrice
del distretto Sudest della Commissione nazionale comunicazione di Fidapa ed editrice
del giornale “Unmondoditaliani”, è stata l’ultima ad intervenire, definendo “emozionante”
l’esperienza del giornalismo online ed evidenziando che, «per comunicare attraverso il
web, bisogna trasmettere passione per raggiungere buoni obiettivi», evidenziando come
siano molte le giornaliste italiane all'estero che ricoprono posizioni elevate nella scala
gerarchica dei periodici.
Fiammetta Perrone, presidente Fidapa Distretto Sudest, ha donato delle rose alle
relatrici e le ha ringraziate per la partecipazione: «sappiamo che le donne hanno
un’eccellente formazione ma a volte non sono in grado di promuoverla, per cui offriamo
corsi di branding per aiutarle a mostrare le proprie abilità», ha concluso.