4. Come compaiono le Mutazioni ? Si ritrovano in quasi tutti gli habitat. Una delle chiavi del loro successo è che si duplicano rapidamente e simultaneamente: COLONIZZAZIONE
Fino al 1940 non si comprese che la velocità di un cambiamento genotipico in colture batteriche in un ambiente nuovo può essere molto rapido a causa di una moltiplicazione estremamente rapida, accompagnata da una pressione selettiva per le nuove variante. La scoperta del trasferimento genetico nei batteri ha mostrato in seguito che questi organismi possiedono unità ereditarie trasferibili (geni) unite su un cromosoma e la genetica batterica ha fornito presto strumenti essenziali per il campo della genetica molecolare che stava emergendo rapidamente.
La mutazione è la variazione della sequenza dei nucleotidi in un gene, come conseguenza della natura aploide del cromosoma batterico, una mutazione viene subito espressa nelle cellule figlie. Se ad una coltura batterica viene aggiunta streptomicina, la quasi totalità dei batteri muore entro pochi minuti. Nello stesso modo i batteri possono essere uccisi da batteriofagi. Però una piccola parte dei micrforganismi, meno di uno su un milione, può sopravvivere e risultare insieme alla sua progenie completamente resisetnte agli stessi fattori che avevano devastato la precedente popolazione. La nuova popolazione deve la propria sopravvivenza alle mutazioni.
Poiché i microrganismi mutanti si evidenziano solo con l’esposizione all’agente mutageno, per molti anni è stata discussa l’ipotesi che le mutazioni fossero il risultato dell’adattamente dell’organismo ad uno specifico agente, in grado quindi di indurre variazioni nel materiale genetico. In opposizione a questa teoria, una seconda proponeva in accordo con la visione evoluzionistica di Darwin, che le mutazioni si verificassero continuamente e spontaneamente in una popolazione batteria e che la presenza di un agene selettivo avesse la sola funzione di evidenziare ogni singolo mutante.
Questa controversia è stata definitivamente risolta nei primi anni ‘40 quando Luria e Delbrück svilupparono il test di fluttuazione che permise di dimostrare come le mutazioni fossero effettivamente eventi spontanei e indipendenti dalla selezione ambientale.
Fig. 13.16 Perry Il numbero di mutanti T1-r viene contato. Tutte le cellule T1-sensitive cells vengono uccise, per la aggiunta di fagi T1 (10 10 ). Le sole colonie che possono crescere sono quelle T1-r mutants .
Fig. 13.16 Perry Il numbero di mutanti T1-r viene contato. Tutte le cellule T1-sensitive cells vengono uccise, per la aggiunta di fagi T1 (10 10 ). Le sole colonie che possono crescere sono quelle T1-r mutants .