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Luca, M, 34 anni

Recente   riscontro di elevati valori pressori




Da  qualche anno: ipercolesterolemia,
ipertransaminasemia.
   Non riferisce patologie degne di nota.



   Aumento ponderale di circa 15 kg negli ultimi 5 anni.
   E.O.G.: vigile ed orientato nel tempo e nello spazio. Assenti edemi
    declivi.
   PA: 140/90 mmHg; Fp: 80 bpm.
   E.O.C.: toni 2 ritmici, pause apparentemente libere.
   E.O.T.: torace normoconformato e normoespandibile, FVT
    normotrasmesso, murmure vescicolare presente su tutto l’ambito
    polmonare, assenti rumori patologici aggiunti.
   E.O.A.: addome globoso, trattabile, non dolente alla palpazione
    superficiale e profonda. Fegato e milza non palpabili.
   Peso: 110 Kg

   Altezza: 175 cm

   BMI:33 Kg/m2 (obesità di I grado)

   Circonferenza addome: 112 cm

   Circonferenza braccio: 35 cm (v.n. 32 ± 5 cm)

   Circonferenza polso: 19 cm
Metabolismo glucidico
Metabolismo lipidico
Funzionalità epatica
   Tabagista

   Potus (24-48 gr/die come vino e birra)

   Non svolge alcuna attività fisica

   Lavoro: impiegato

    Pasto principale: cena (con elevato consumo di
    carboidrati)
1.   Ipertensione arteriosa

2.   Ipertrigliceridemia

3.   Basso colesterolo HDL

4.   Alterata glicemia a digiuno

5.   Iperinsulinemia

6.   Obesità
Obesità centrale
Alterato metabolismo glicidico
Alterato metabolismo lipidico
    Ipertensione arteriosa




    RISCHIO
CARDIOVASCOLARE
SINDROME METABOLICA
IL “DEADLY QUARTET”
 Obesità
 Dislipidemia
 Diabete
 Ipertensione


I “COMPAGNI DI VIAGGIO”
 Iperuricemia
 Leucocitosi ed incremento degli indici di
   flogosi
 Steatosi e Steatoepatite (NASH)
 Colelitiasi
                                                                       Eckel RH et al, Lancet 2005
 Sleep apnoea syndrome
                                              Grundy SM et al. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2004
 Sindrome dell’ovaio policistico                               Bugianesi et al.Dig Liver Dis 2004
                                                                 Grundy et al. Am j Clin Nutr 2004
 Disfunzioni sessuali                                               Wolk et al. Hypertension 2003
                                                           Jakubowski et al. Endokrinol Pol 2005
                                                              Camacho et al Int J Impot Res 2005
LE COMPLICANZE
 Cardiovascolari e cerebrovascolari
 Trombofilia
 Neoplasie
 Nefropatie
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI
                              SINDROME METABOLICA
                             WHO 1998                                  ATP III 2001          IDF 2005

                                                                       >102 cm               ≥94 cm(uomini)
                                                                       (uomini)              ≥80 cm(donne)
Circonferenza vita           /
                                                                       >88 cm                con specifici valori per altri
                                                                       (donne)               gruppi etnici

                                                                                             ≥150 mg/dl
Trigliceridi                 ≥150 mg/dl                                ≥150 mg/dl
                                                                                             (o già in terapia).

                                                                       <40 mg/dl
                                                                                             <40 mg/dl(uomini)
                             <35 mg/dl (uomini)                        (uomini)
Colesterolo HDL                                                                              <50 mg/dl(donne)
                             <39mg/dl(donne)                           <50 mg/dl
                                                                                             (o già in terapia)
                                                                       (donne)

                                                                                             Pressione sistolica ≥130
                                                                       ≥135/85 mmHg          mmHg o pressione diastolica
Pressione arteriosa          ≥140/90 mmHg
                                                                       (o già in terapia )   ≥85 mmHg
                                                                                             (o già in terapia)

                             Intolleranza al glucosio o diabete e/o    ≥110 mg/dl
Alterazioni della glicemia                                                                   ≥100 mg/dl (o già in terapia)
                             insulinoresistenza                        (o già in terapia)

                             Quota    di   escrezione urinaria    di
Microalbuminuria             albumina≥20 g/min o albumina:creatinina   /                     /
                             ratio≥30 mg/g
SINDROME METABOLICA: eziopatogenesi

FATTORI BIOLOGICI:
                                         FATTORI COMPORTAMENTALI:
Età
                                         Alimentazione
Genere
                                         Esercizio fisico
Etnia
                                         Comportamenti a rischio
Familiarità
                                         Tabagismo
Predisposizione genetica
                                         Potus



                                          FATTORI AMBIENTALI E
                                          SOCIALI:
                                          Background familiare
                                          Istruzione
                                          Reddito
                           Output
      Input
La dieta “western style” ipercalorica,
iperlipidica induce:
•Incremento ponderale
•Dislipidemia
•Lipoperossidazione
•Accumulo di radicali liberi

con conseguente insorgenza della SM
Gardner, et al., 2007
Rutter, et al., 2001           MODIFICAZIONI NUTRIZIONALI
                                Il consumo di acidi grassi monoinsaturi

                                   ◦   Riduce la glicemia postprandiale e la trigliceridemia
                                   ◦   Incrementa il colesterolo HDL


                                  Diete ipolipidiche
                                   ◦   inducono calo ponderale, ma non migliorano sostanzialmente il quadro
                                       metabolico
                                   ◦   Sono associate a rapida ripresa del peso alla sospensione

                                   Morgan, Griffin et al., 2008;Gardner, Kiazand et al., 2007
Un overload di carboidrati, specie ad alto
indice glicemico, induce:
•Iperglicemia
•Iperinsulinemia
•Ipertrigliceridemia
•Obesità viscerale

con conseguente sviluppo di SM
Jenkins et al, 1994
van Dam & al, 2007            MODIFICAZIONI NUTRIZIONALI
                               Diete ipoglicidiche sono associate a riduzione di:

                                 ◦ Peso
                                 ◦ Grasso viscerale
                                 ◦ Glicemia, insulinemia, HbA1c
                                 ◦ Colesterolemia
                                 ◦ Rischio cardiovascolare
                                 e ad effetti metabolici più duraturi nel tempo delle diete ipolipidiche
                                 Hayes et al, 2007; Gardner, et al, 2007; Morgan, et al, 2008
+                                         GLUCOSIO
                                                          GLICOLISI
                                                 +
                                                 PIRUVATO
                           ChREB
                             P



                                    Acetil CoA
                  SREBP-                SREBP-
                    2                     1C



    +               +
                                    2                    SR
                                  P-                       EB
                             EB                              P-
                           +
                                                               1C
                        SR


                                                 EFFETTI DI UNA DIETA RICCA DI


                             Co                           T
                                                 CARBOIDRATI SULLA SINTESI
                                                 DEI TRIGLICERIDI E DEL
                                                 COLESTEROLO
Colesterolo
                              l                           G
   L’inattività fisica predispone a:
    ◦ morbilità e la mortalità cardiovascolare

    Batty, et al., 2002; Gibbons et al., 2000 Ford & DeStefano, 1991
Epinephrine
Nor-epinephrine
Cortisol
Dieta ipercalorica   Sedentarietà
COMUNE COMPORTAMENTO
 ALIMENTARE DELLA OBESITA’


Gli stili alimentari degli individui obesi
sono assai eterogenei

Gli aspetti più comuni sono:

    • difficoltà a controllarsi
    • difficoltà a sentirsi sazi
    • confusione del senso di fame
DCA NEL PAZIENTE OBESO
BED (Binge Eating Disorder: Disturbo da
alimentazione incontrollata)
Digiuno alternato ad abbuffate
Emotional Eating
Night Eating
Carbohydrate craving
Frequente piluccare
Mangiare velocemente ed in maniera avida
Idea confusa del senso di fame e/o di sazietà
Vomito ciclico
BINGE EATING DISORDER
                   caratteristiche principali

     Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive
     (alimentazione incontrollata)
     Associati a 3 (o più) delle seguenti caratteristiche
1)   mangiare molto più rapidamente del normale
2)   mangiare sino ad avere un penosa sensazione di pienezza
3)   mangiare grandi quantità di cibo pur non avvertendo fame
4)   mangiare in solitudine per l’imbarazzo associato alle
     quantità di cibo ingerite
5)   provare disgusto di sé, depressione o intensa senso di
     colpa dopo aver mangiato troppo

     Le abbuffate compulsive
     . suscitano sofferenza e disagio
     . si verificano in media almeno 2 giorni per settimana da 6
     mesi
     . non sono associate all’uso regolare di comportamenti
     impropri di compenso (vomito autoindotto, lassativi,
     clisteri, diuretici, digiuno, esercizio fisico eccessivo)
Caratteristiche delle pazienti
         obese con BED
Confronto con pazienti obese non-BED


• Maggiore BMI
• Maggiore peso massimo raggiunto
• Comparsa della obesità in età più giovane
• Più frequente weight cycling
• Più frequente depressione
• Più frequente alessitimia (difficoltà
nell’identificare, capire e verbalizzare i propri
stati emotivi)




          Stunkard & Costello Allison, Int J Obesity, 27: 1-12, 2002
DCA NELLA OBESITA’
 DISTURBI MINORI
EMOTIONAL EATING
                  STRESS EATING

Il cibo viene usato per gestire lo stress derivante da:

 1) situazioni sociali (ad es., si viene incoraggiati a mangiare)
 2) emotive (stress, noia, stanchezza, ansia, depressione, rabbia,
    solitudine = riempire il vuoto)
 3) situazioni specifiche (trovarsi al ristorante, in una pasticceria, al
    cinema)
 4) particolari pensieri
 5) sintomi fisici (ad es.: cefalea)
Night Eating
1) Il paziente non ha fame al mattino ed è arrabbiato per
   quanto ha mangiato la sera prima.


2) il 50% o più dell’introito energetico giornaliero è consumato
dopo l’ultimo pasto serale

3) Ripetizione di tali criteri da almeno 2 mesi

4) Quando il paziente mangia è ansioso o nervoso o arrabbiato,
ma non presenta le caratteristiche del binge eater, ed ha sensi
di colpa.

5) Il paziente assume preferibilmente carboidrati

6) Insonnia caratterizzata da:
                almeno un risveglio per notte
                 risvegli in almeno tre notti per settimana
                 consumo di snack calorici durante i risvegli
CARBOHYDRATE CRAVING

Interessa soggetti che tendono a frequenti snack a base
di carboidrati:
. dolci (che sono spesso ricchi anche di lipidi)
. frutta
. bevande zuccherine (aranciata, coca cola, succhi di
frutta, ecc.)
. pane, pasta, cereali, patate



Questi alimenti stimolano la   secrezione di:
1) serotonina (che riduce il   dolore, l’ansia e i sintomi da
   stress)
2) insulina
CARBOHYDRATE CRAVING

Questi soggetti riferiscono di sentirsi fisicamente e
psicologicamente meglio dopo aver assunto carboidrati.



Se tale fenomeno è presente nella maggior parte dei pazienti
    obesi, il carbohydrate craving riguarda con maggiore
    frequenza:
a) pazienti con tendenza alla depressione (spesso stagionale:
    inverno)
b) quelli con tendenza a comportamenti compulsivi
c) quelli che hanno smesso di fumare
d) le donne affette da sindrome premestruale
CONTINUO PILUCCARE

L'atto di piluccare consiste in un'attività alimentare che
si produce al di fuori dei pasti e che può durare tutta la
giornata.
Questo comportamento può accompagnarsi ad altre
attività come: studio, gioco, etc.




Il “piluccare” continuo si esprime soprattutto durante le
ore in cui si soggiorna in casa o in ambienti di lavoro dove
è presente cibo e, nelle forme più tipiche, solo nelle ore
diurne.
1. MODIFICA DELLO STILE DI VITA




 2. TERAPIA FARMACOLOGICA
   DIETA

   ATTIVITA’ FISICA

   ASTENSIONE DAL FUMO DI SIGARETTA

   ASTENSIONE DAL CONSUMO DI BEVANDE
    ALCOLICHE
Dieta
 h8
               Colazione (Latte, cereali, frutta, carboidrati semplici)
                                                                          Consigli Dietetici:
               Snack (Frutta, carboidrati semplici, yogurt magro)
                                                                          •Ridurre l’apporto glicidico
Carboidrati




                                                                          •Limitare i grassi saturi
               Pranzo (Carboidrati complessi, verdura)                    •Usare pasta/pane
                                                                          integrale
               Snack (Spremuta d’arancia, yogurt magro, verdura)          •Riduzione dell’assunzione
                                                                          di alcol
                                                                          •Usare solo olio
                                                                          extravergine di oliva (crudo)
               Cena (Proteine, verdura)                                   •Preferire metodi di cottura
                                                                          salutari
h20                                                                       •Bere almeno 2 L di
                                                                          acqua al giorno
                                                                          •Limitare l’uso del sale
              + Esercizio Fisico Moderato
L’ATTIVITA’ FISICA

Già dagli anni ’70 è stato dimostrato che l’attività fisica riduce la
mortalità e la morbilità da patologie cardiovascolari.
                                  Batty,Shipley et al.,2002;Pekkanen et al.,1987;Gibbons et al.


L’esercizio cronico aerobico ha diversi effetti sul metabolismo:
Riduce i valori pressori
Aumenta il consumo energetico
Promuove il calo ponderale
Favorisce la ridistribuzione del tessuto adiposo
Migliora l’assetto glucidico e lipidico
Riduce il rischio di SM


CONSIGLI :
Accumulare almeno 30 minuti di attività fisica moderata al giorno
Attività fisica più graduale per i soggetti sedentari o non allenati
                                                     Pate, Pratt et al.,1995
L’ATTIVITA’ FISICA

Oltre alla dieta….:

  fare dell’esercizio fisico in forma moderata, ma in maniera regolare;

  negli spostamenti quotidiani muoversi a piedi o in bicicletta;

  ridurre il tempo dedicato ad attività sedentarie;

  non eccedere con il riscaldamento nelle abitazioni e/o sui luoghi di lavoro;

  effettuare periodicamente il controllo del peso.
1.   TERAPIA ANTIPERTENSIVA

2.   METFORMINA
   dopo 1 anno

          Peso: 85 Kg

          Altezza: 175 cm

          BMI: 27.7 Kg/m2 (Sovrappeso)
                        2



          Circonferenza addome: 104 cm

          Circonferenza braccio: 32 cm (v.n.
          32 ± 5 cm)

          Circonferenza polso: 18.5 cm
   dopo 1 anno
          ESAMI BIOUMORALI

          Glicemia: 86 mg/dl

          Insulinemia: 16 microUI/ml

          Trigliceridi: 110 mg/dl

          Colesterolo totale: 185 mg/dl

          Colesterolo HDL: 44 mg/dl

          Colesterololo LDL: 135 mg/dl

          AST: 30 U/l;    ALT : 54 U/l
CONCLUSIONI
Un overload di carboidrati ad alto indice glicemico induce:
Iperglicemia
Iperinsulinemia
Ipertrigliceridemia
Obesità viscerale
con conseguente sviluppo della sindrome metabolica.

La dieta ipoglicidica associata ad attività fisica:
Calo ponderale significativo
Riduzione del grasso viscerale
Miglioramento dei parametri ematochimici ( HbA1c,glicemia, insulinemia)
Riduzione della colesterolemia
Riduzione del rischio cardiovascolare
Grazie per l’attenzione…..

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Casi clinici 2 - Prof. Sasso

  • 1.
  • 2. Luca, M, 34 anni Recente riscontro di elevati valori pressori Da qualche anno: ipercolesterolemia, ipertransaminasemia.
  • 3. Non riferisce patologie degne di nota.  Aumento ponderale di circa 15 kg negli ultimi 5 anni.
  • 4. E.O.G.: vigile ed orientato nel tempo e nello spazio. Assenti edemi declivi.  PA: 140/90 mmHg; Fp: 80 bpm.  E.O.C.: toni 2 ritmici, pause apparentemente libere.  E.O.T.: torace normoconformato e normoespandibile, FVT normotrasmesso, murmure vescicolare presente su tutto l’ambito polmonare, assenti rumori patologici aggiunti.  E.O.A.: addome globoso, trattabile, non dolente alla palpazione superficiale e profonda. Fegato e milza non palpabili.
  • 5. Peso: 110 Kg  Altezza: 175 cm  BMI:33 Kg/m2 (obesità di I grado)  Circonferenza addome: 112 cm  Circonferenza braccio: 35 cm (v.n. 32 ± 5 cm)  Circonferenza polso: 19 cm
  • 9.
  • 10.
  • 11.
  • 12. Tabagista  Potus (24-48 gr/die come vino e birra)  Non svolge alcuna attività fisica  Lavoro: impiegato  Pasto principale: cena (con elevato consumo di carboidrati)
  • 13. 1. Ipertensione arteriosa 2. Ipertrigliceridemia 3. Basso colesterolo HDL 4. Alterata glicemia a digiuno 5. Iperinsulinemia 6. Obesità
  • 14.
  • 15. Obesità centrale Alterato metabolismo glicidico Alterato metabolismo lipidico Ipertensione arteriosa RISCHIO CARDIOVASCOLARE
  • 16. SINDROME METABOLICA IL “DEADLY QUARTET”  Obesità  Dislipidemia  Diabete  Ipertensione I “COMPAGNI DI VIAGGIO”  Iperuricemia  Leucocitosi ed incremento degli indici di flogosi  Steatosi e Steatoepatite (NASH)  Colelitiasi Eckel RH et al, Lancet 2005  Sleep apnoea syndrome Grundy SM et al. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2004  Sindrome dell’ovaio policistico Bugianesi et al.Dig Liver Dis 2004 Grundy et al. Am j Clin Nutr 2004  Disfunzioni sessuali Wolk et al. Hypertension 2003 Jakubowski et al. Endokrinol Pol 2005 Camacho et al Int J Impot Res 2005 LE COMPLICANZE  Cardiovascolari e cerebrovascolari  Trombofilia  Neoplasie  Nefropatie
  • 17. CRITERI PER LA DIAGNOSI DI SINDROME METABOLICA WHO 1998 ATP III 2001 IDF 2005 >102 cm ≥94 cm(uomini) (uomini) ≥80 cm(donne) Circonferenza vita / >88 cm con specifici valori per altri (donne) gruppi etnici ≥150 mg/dl Trigliceridi ≥150 mg/dl ≥150 mg/dl (o già in terapia). <40 mg/dl <40 mg/dl(uomini) <35 mg/dl (uomini) (uomini) Colesterolo HDL <50 mg/dl(donne) <39mg/dl(donne) <50 mg/dl (o già in terapia) (donne) Pressione sistolica ≥130 ≥135/85 mmHg mmHg o pressione diastolica Pressione arteriosa ≥140/90 mmHg (o già in terapia ) ≥85 mmHg (o già in terapia) Intolleranza al glucosio o diabete e/o ≥110 mg/dl Alterazioni della glicemia ≥100 mg/dl (o già in terapia) insulinoresistenza (o già in terapia) Quota di escrezione urinaria di Microalbuminuria albumina≥20 g/min o albumina:creatinina / / ratio≥30 mg/g
  • 18. SINDROME METABOLICA: eziopatogenesi FATTORI BIOLOGICI: FATTORI COMPORTAMENTALI: Età Alimentazione Genere Esercizio fisico Etnia Comportamenti a rischio Familiarità Tabagismo Predisposizione genetica Potus FATTORI AMBIENTALI E SOCIALI: Background familiare Istruzione Reddito Output Input
  • 19. La dieta “western style” ipercalorica, iperlipidica induce: •Incremento ponderale •Dislipidemia •Lipoperossidazione •Accumulo di radicali liberi con conseguente insorgenza della SM Gardner, et al., 2007 Rutter, et al., 2001 MODIFICAZIONI NUTRIZIONALI  Il consumo di acidi grassi monoinsaturi ◦ Riduce la glicemia postprandiale e la trigliceridemia ◦ Incrementa il colesterolo HDL  Diete ipolipidiche ◦ inducono calo ponderale, ma non migliorano sostanzialmente il quadro metabolico ◦ Sono associate a rapida ripresa del peso alla sospensione Morgan, Griffin et al., 2008;Gardner, Kiazand et al., 2007
  • 20. Un overload di carboidrati, specie ad alto indice glicemico, induce: •Iperglicemia •Iperinsulinemia •Ipertrigliceridemia •Obesità viscerale con conseguente sviluppo di SM Jenkins et al, 1994 van Dam & al, 2007 MODIFICAZIONI NUTRIZIONALI  Diete ipoglicidiche sono associate a riduzione di: ◦ Peso ◦ Grasso viscerale ◦ Glicemia, insulinemia, HbA1c ◦ Colesterolemia ◦ Rischio cardiovascolare e ad effetti metabolici più duraturi nel tempo delle diete ipolipidiche Hayes et al, 2007; Gardner, et al, 2007; Morgan, et al, 2008
  • 21. + GLUCOSIO GLICOLISI + PIRUVATO ChREB P Acetil CoA SREBP- SREBP- 2 1C + + 2 SR P- EB EB P- + 1C SR EFFETTI DI UNA DIETA RICCA DI Co T CARBOIDRATI SULLA SINTESI DEI TRIGLICERIDI E DEL COLESTEROLO Colesterolo l G
  • 22. L’inattività fisica predispone a: ◦ morbilità e la mortalità cardiovascolare Batty, et al., 2002; Gibbons et al., 2000 Ford & DeStefano, 1991
  • 24. Dieta ipercalorica Sedentarietà
  • 25. COMUNE COMPORTAMENTO ALIMENTARE DELLA OBESITA’ Gli stili alimentari degli individui obesi sono assai eterogenei Gli aspetti più comuni sono: • difficoltà a controllarsi • difficoltà a sentirsi sazi • confusione del senso di fame
  • 26. DCA NEL PAZIENTE OBESO BED (Binge Eating Disorder: Disturbo da alimentazione incontrollata) Digiuno alternato ad abbuffate Emotional Eating Night Eating Carbohydrate craving Frequente piluccare Mangiare velocemente ed in maniera avida Idea confusa del senso di fame e/o di sazietà Vomito ciclico
  • 27. BINGE EATING DISORDER caratteristiche principali Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive (alimentazione incontrollata) Associati a 3 (o più) delle seguenti caratteristiche 1) mangiare molto più rapidamente del normale 2) mangiare sino ad avere un penosa sensazione di pienezza 3) mangiare grandi quantità di cibo pur non avvertendo fame 4) mangiare in solitudine per l’imbarazzo associato alle quantità di cibo ingerite 5) provare disgusto di sé, depressione o intensa senso di colpa dopo aver mangiato troppo Le abbuffate compulsive . suscitano sofferenza e disagio . si verificano in media almeno 2 giorni per settimana da 6 mesi . non sono associate all’uso regolare di comportamenti impropri di compenso (vomito autoindotto, lassativi, clisteri, diuretici, digiuno, esercizio fisico eccessivo)
  • 28. Caratteristiche delle pazienti obese con BED Confronto con pazienti obese non-BED • Maggiore BMI • Maggiore peso massimo raggiunto • Comparsa della obesità in età più giovane • Più frequente weight cycling • Più frequente depressione • Più frequente alessitimia (difficoltà nell’identificare, capire e verbalizzare i propri stati emotivi) Stunkard & Costello Allison, Int J Obesity, 27: 1-12, 2002
  • 29. DCA NELLA OBESITA’ DISTURBI MINORI
  • 30. EMOTIONAL EATING STRESS EATING Il cibo viene usato per gestire lo stress derivante da: 1) situazioni sociali (ad es., si viene incoraggiati a mangiare) 2) emotive (stress, noia, stanchezza, ansia, depressione, rabbia, solitudine = riempire il vuoto) 3) situazioni specifiche (trovarsi al ristorante, in una pasticceria, al cinema) 4) particolari pensieri 5) sintomi fisici (ad es.: cefalea)
  • 31. Night Eating 1) Il paziente non ha fame al mattino ed è arrabbiato per quanto ha mangiato la sera prima. 2) il 50% o più dell’introito energetico giornaliero è consumato dopo l’ultimo pasto serale 3) Ripetizione di tali criteri da almeno 2 mesi 4) Quando il paziente mangia è ansioso o nervoso o arrabbiato, ma non presenta le caratteristiche del binge eater, ed ha sensi di colpa. 5) Il paziente assume preferibilmente carboidrati 6) Insonnia caratterizzata da: almeno un risveglio per notte risvegli in almeno tre notti per settimana consumo di snack calorici durante i risvegli
  • 32. CARBOHYDRATE CRAVING Interessa soggetti che tendono a frequenti snack a base di carboidrati: . dolci (che sono spesso ricchi anche di lipidi) . frutta . bevande zuccherine (aranciata, coca cola, succhi di frutta, ecc.) . pane, pasta, cereali, patate Questi alimenti stimolano la secrezione di: 1) serotonina (che riduce il dolore, l’ansia e i sintomi da stress) 2) insulina
  • 33. CARBOHYDRATE CRAVING Questi soggetti riferiscono di sentirsi fisicamente e psicologicamente meglio dopo aver assunto carboidrati. Se tale fenomeno è presente nella maggior parte dei pazienti obesi, il carbohydrate craving riguarda con maggiore frequenza: a) pazienti con tendenza alla depressione (spesso stagionale: inverno) b) quelli con tendenza a comportamenti compulsivi c) quelli che hanno smesso di fumare d) le donne affette da sindrome premestruale
  • 34. CONTINUO PILUCCARE L'atto di piluccare consiste in un'attività alimentare che si produce al di fuori dei pasti e che può durare tutta la giornata. Questo comportamento può accompagnarsi ad altre attività come: studio, gioco, etc. Il “piluccare” continuo si esprime soprattutto durante le ore in cui si soggiorna in casa o in ambienti di lavoro dove è presente cibo e, nelle forme più tipiche, solo nelle ore diurne.
  • 35. 1. MODIFICA DELLO STILE DI VITA 2. TERAPIA FARMACOLOGICA
  • 36. DIETA  ATTIVITA’ FISICA  ASTENSIONE DAL FUMO DI SIGARETTA  ASTENSIONE DAL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE
  • 37. Dieta h8 Colazione (Latte, cereali, frutta, carboidrati semplici) Consigli Dietetici: Snack (Frutta, carboidrati semplici, yogurt magro) •Ridurre l’apporto glicidico Carboidrati •Limitare i grassi saturi Pranzo (Carboidrati complessi, verdura) •Usare pasta/pane integrale Snack (Spremuta d’arancia, yogurt magro, verdura) •Riduzione dell’assunzione di alcol •Usare solo olio extravergine di oliva (crudo) Cena (Proteine, verdura) •Preferire metodi di cottura salutari h20 •Bere almeno 2 L di acqua al giorno •Limitare l’uso del sale + Esercizio Fisico Moderato
  • 38. L’ATTIVITA’ FISICA Già dagli anni ’70 è stato dimostrato che l’attività fisica riduce la mortalità e la morbilità da patologie cardiovascolari. Batty,Shipley et al.,2002;Pekkanen et al.,1987;Gibbons et al. L’esercizio cronico aerobico ha diversi effetti sul metabolismo: Riduce i valori pressori Aumenta il consumo energetico Promuove il calo ponderale Favorisce la ridistribuzione del tessuto adiposo Migliora l’assetto glucidico e lipidico Riduce il rischio di SM CONSIGLI : Accumulare almeno 30 minuti di attività fisica moderata al giorno Attività fisica più graduale per i soggetti sedentari o non allenati Pate, Pratt et al.,1995
  • 39. L’ATTIVITA’ FISICA Oltre alla dieta….: fare dell’esercizio fisico in forma moderata, ma in maniera regolare; negli spostamenti quotidiani muoversi a piedi o in bicicletta; ridurre il tempo dedicato ad attività sedentarie; non eccedere con il riscaldamento nelle abitazioni e/o sui luoghi di lavoro; effettuare periodicamente il controllo del peso.
  • 40. 1. TERAPIA ANTIPERTENSIVA 2. METFORMINA
  • 41. dopo 1 anno Peso: 85 Kg Altezza: 175 cm BMI: 27.7 Kg/m2 (Sovrappeso) 2 Circonferenza addome: 104 cm Circonferenza braccio: 32 cm (v.n. 32 ± 5 cm) Circonferenza polso: 18.5 cm
  • 42. dopo 1 anno ESAMI BIOUMORALI Glicemia: 86 mg/dl Insulinemia: 16 microUI/ml Trigliceridi: 110 mg/dl Colesterolo totale: 185 mg/dl Colesterolo HDL: 44 mg/dl Colesterololo LDL: 135 mg/dl AST: 30 U/l; ALT : 54 U/l
  • 43. CONCLUSIONI Un overload di carboidrati ad alto indice glicemico induce: Iperglicemia Iperinsulinemia Ipertrigliceridemia Obesità viscerale con conseguente sviluppo della sindrome metabolica. La dieta ipoglicidica associata ad attività fisica: Calo ponderale significativo Riduzione del grasso viscerale Miglioramento dei parametri ematochimici ( HbA1c,glicemia, insulinemia) Riduzione della colesterolemia Riduzione del rischio cardiovascolare