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Retini AM, FM ed XM
Tradizionali, Stocastici ed Ibridi
Nov. 2010
Mauro Lussignoli
1
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Due metodi di retinatura tradizionali
AM (a modulazione d’ampiezza – “convenzionale”)
FM (a modulazione di frequenza – “stocastico”)
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Retino AM
3
© 2010 [ML].
Il retino AM - Tradizionale
Viene “Modulata” l’ “Ampiezza” dei punti.
Puntini piccoli rappresentano le alteluci…
s’ingrandiscono per rappresentare le ombre
4
© 2010 [ML].
Il retino AM - Tradizionale
LPI
45°	

Il retino AM è caratterizzato da
inclinazione e lineatura. La
sovrapposizione dei vari colori produce
il classico effetto rosetta.
5
© 2010 [ML].
Il retino AM - Tradizionale
Può variare la forma dei punti, ma tutti hanno
lineatura ed inclinazione
45°	

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© 2010 [ML].
moiré da retino moiré da soggetto rosetta basso dettaglio
Le problematiche del retino AM
7
© 2010 [ML].
Retino FM
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© 2010 [ML].
Il retino FM di seconda generazione - Stocastico
FM (a modulazione di frequenza - stocastico)
Le misura dei punti è costante, viene “Modulata” la “Frequenza” dei
punti.
Per evitare la granulosità nel mezzotono, non si usano punti casuali
ma viene utilizzata una geometria predefinita e ripetibile. Non tutti i
fornitori dispongono di retini di questo tipo.
9
© 2010 [ML].
Nessun moiré da
retino
Nessun moiré da
soggetto
Nessuna rosetta
Con FM, i problemi del retino AM scompaiono
Altissimo dettaglio
10
© 2010 [ML].
Un retino FM di prima generazione non ha una sua struttura
prestabilita, i punti vengono posizionati in maniera casuale.
Non è ripetibile e presenta granulosità nel mezzotono.
11
Il retino FM di prima generazione - Casuale
© 2010 [ML].
Retino XM
12
© 2010 [ML].
Un nuovo tipo di retino, XM (Cross Modulated)
Soluzione ibrida: Primo approccio
Il primo approccio divideva le
immagini in parti, miscelando retini
stocastici per le alteluci ed ombre
(riproducendo così i dettagli), a
retini tradizionali per il mezzotono
(evitando così la graulosità).
Sfortunatamente questo tipo di
soluzione impiega molto tempo per
calcolare il retino facendo da imbuto
per la produttività. Inoltre la
congiunzione fra retino AM e retino
FM risulta molto visibile creando un
netto salto tonale nelle immagini
retinate.
INUTILIZZABILE !
13
© 2010 [ML].
Un nuovo tipo di retino, XM (Cross Modulated)
Come nel caso precedente il retino
AM viene applicato al mezzotono,
per alteluci ed ombre viene
utilizzato un retino FM diradato. In
questo approccio il retino AM usa
alte lineature per raggiungere un
alto dettaglio nel mezzotono. Il
retino FM diradato assicura che i
minimi restino riproducibili evitando
di scendere sotto la soglia di punto
non stampabile. Come nel primo
caso l’intersezione fra retino AM e
retino FM è chiaramente visibile e
produce un forte salto tonale.
INUTILIZZABILE !
14
Soluzione ibrida: Secondo approccio
© 2010 [ML].
Un nuovo tipo di retino, XM (Cross Modulated)
Il terzo approccio distribuisce
puntini di misura AM usando una
geometria casuale di tipo FM.
Questa modalità assicura buoni
dettagli solo a lineature
mediobasse. Comunque non
permette di eliminare i limiti di
granulosità nel mezzotono tipici
del retino FM di prima
generazione.
INUTILIZZABILE !
15
Soluzione ibrida: Terzo approccio
© 2010 [ML].
Alcuni dispositivi o tipi di lastre non
riescono a riprodurre tutti i passaggi tonali
Lastre Flexo FTP
Alcuni CTP
Scala
tonale
garantita
16
La soluzione retino AM/XM - Ibrido
© 2010 [ML].
Quando il retino raggiunge il punto
minimo riproducibile in una
specifica condizione di stampa,
non viene più ridotta la misura del
punto, ma a parità di dimensione
ne viene rarefatta la frequenza
(usando un brevetto chiamato
“take-out”), garantendo la
posizione e l’inclinazione del
retino AM originario.
1%
5%
10%
17
La soluzione retino AM/XM - Ibrido
© 2010 [ML].
Retino Ibrido
in ambiente flessografico
18
© 2010 [ML].
Il retino XM – Ibrido in flessografia
Retino ibrido
Si differenzia dagli altri retini
perchè permette di
personalizzare la misura dei
punti nelle alteluci e nelle
ombre, senza dover
cambiare lineatura, angolo o
tipo di punto.
L’alternativa consiste nel comprimere la resa tonale dell’immagine,
tagliando alteluci ed ombre al punto minimo riproducibile in macchina.
19
© 2010 [ML].
Il retino XM – Ibrido in flessografia
I punti minimi
possono
cadere
o sporcare
I punti minimi
restano
inalterati
Vediamo da vicino come lavora…
20
© 2010 [ML].
Retino Ibrido
in ambiente offset
21
© 2010 [ML].
Il retino XM – Ibrido in offset
L’uso di punti minimi di grosse dimensioni risulta del tutto inutile nella
stampa offset.
Ipotizzando una soglia dell 8% per un retino a 2400dpi 150lpi, verrà
prodotto un 2% con un raggio di 54 microns.
Un simile valore usato per prodotti offest commerciali porterà disturbi e
perdita di dettaglio nelle alteluci ed ombre !
22
© 2010 [ML].
Il retino XM – Ibrido in offset
Allora come è possibile utilizzare i retini Ibridi in offset ?
La metodologia XM parte dal concetto che la macchina da stampa
è parte integrante del processo di creazione lastre. Infatti
considera CTP, lastre, chimici, macchina da stampa, caucciù ed
inchiostri come un tutt’uno.
Il settaggio richiede quindi la creazione di una curva tonale per ogni
lineatura e condizione di stampa, le impostazioni per la stampa
commerciale sono - 210, 240, 280 e 340 lpi. Da questo punto in
poi, non viene richiesto alcun tipo di lavoro aggiuntivo in
prestampa.
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© 2010 [ML].
Il retino XM – Ibrido in offset
Immagine sinistra – 2% - 175 lpi AM Immagine destra – 1%, 2%, 8% - 340 lpi XM
XM non richiede settaggi particolari in sala stampa garantendo il raddoppio della
lineatura. Il 2% a 175 lpi 2% AM a sinistra risulta più piccolo dell’ 8, 2, and 1% XM dots a
destra – a 340 lpi – avente il doppio della lineatura.
Il numero di linee e punti nell’8% XM è doppio rispetto al retino AM in entrambi gli assi X
e Y. Invece di ridurre la misura dei punti nelle alteluci il retino XM rimuove gradualmente dei
punti. Questo garantisce una corretta resa tonale garantendo nel contempo la presenza di
punti minimi stampabili. Lo stesso principio viene applicato nelle ombre. Ove ci sia una
macchina da stampa capace di riprodurre un 2% a 175lpi, è possibile raddoppiare la
lineatura di stampa senza dover apportare modifiche al processo di stampa stesso.
24
© 2010 [ML].
Il retino XM – Ibrido in offset
La soluzione consiste nell’usare il retino Ibrido abbinato ad alte lineature,
impostando la soglia di punto minimo stampabile a 20 microns.
2400dpi - 340lpi
Punto minimo stampabile 20 microns
Otterremo così un mezzontono molto dettagliato con alteluci ed ombre
stampabili.
25
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?
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Grazie.

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2010-11 Retini AM, FM ed XM

  • 1. © 2010 [ML]. Retini AM, FM ed XM Tradizionali, Stocastici ed Ibridi Nov. 2010 Mauro Lussignoli 1
  • 2. © 2010 [ML]. Due metodi di retinatura tradizionali AM (a modulazione d’ampiezza – “convenzionale”) FM (a modulazione di frequenza – “stocastico”) 2
  • 4. © 2010 [ML]. Il retino AM - Tradizionale Viene “Modulata” l’ “Ampiezza” dei punti. Puntini piccoli rappresentano le alteluci… s’ingrandiscono per rappresentare le ombre 4
  • 5. © 2010 [ML]. Il retino AM - Tradizionale LPI 45° Il retino AM è caratterizzato da inclinazione e lineatura. La sovrapposizione dei vari colori produce il classico effetto rosetta. 5
  • 6. © 2010 [ML]. Il retino AM - Tradizionale Può variare la forma dei punti, ma tutti hanno lineatura ed inclinazione 45° 6
  • 7. © 2010 [ML]. moiré da retino moiré da soggetto rosetta basso dettaglio Le problematiche del retino AM 7
  • 9. © 2010 [ML]. Il retino FM di seconda generazione - Stocastico FM (a modulazione di frequenza - stocastico) Le misura dei punti è costante, viene “Modulata” la “Frequenza” dei punti. Per evitare la granulosità nel mezzotono, non si usano punti casuali ma viene utilizzata una geometria predefinita e ripetibile. Non tutti i fornitori dispongono di retini di questo tipo. 9
  • 10. © 2010 [ML]. Nessun moiré da retino Nessun moiré da soggetto Nessuna rosetta Con FM, i problemi del retino AM scompaiono Altissimo dettaglio 10
  • 11. © 2010 [ML]. Un retino FM di prima generazione non ha una sua struttura prestabilita, i punti vengono posizionati in maniera casuale. Non è ripetibile e presenta granulosità nel mezzotono. 11 Il retino FM di prima generazione - Casuale
  • 13. © 2010 [ML]. Un nuovo tipo di retino, XM (Cross Modulated) Soluzione ibrida: Primo approccio Il primo approccio divideva le immagini in parti, miscelando retini stocastici per le alteluci ed ombre (riproducendo così i dettagli), a retini tradizionali per il mezzotono (evitando così la graulosità). Sfortunatamente questo tipo di soluzione impiega molto tempo per calcolare il retino facendo da imbuto per la produttività. Inoltre la congiunzione fra retino AM e retino FM risulta molto visibile creando un netto salto tonale nelle immagini retinate. INUTILIZZABILE ! 13
  • 14. © 2010 [ML]. Un nuovo tipo di retino, XM (Cross Modulated) Come nel caso precedente il retino AM viene applicato al mezzotono, per alteluci ed ombre viene utilizzato un retino FM diradato. In questo approccio il retino AM usa alte lineature per raggiungere un alto dettaglio nel mezzotono. Il retino FM diradato assicura che i minimi restino riproducibili evitando di scendere sotto la soglia di punto non stampabile. Come nel primo caso l’intersezione fra retino AM e retino FM è chiaramente visibile e produce un forte salto tonale. INUTILIZZABILE ! 14 Soluzione ibrida: Secondo approccio
  • 15. © 2010 [ML]. Un nuovo tipo di retino, XM (Cross Modulated) Il terzo approccio distribuisce puntini di misura AM usando una geometria casuale di tipo FM. Questa modalità assicura buoni dettagli solo a lineature mediobasse. Comunque non permette di eliminare i limiti di granulosità nel mezzotono tipici del retino FM di prima generazione. INUTILIZZABILE ! 15 Soluzione ibrida: Terzo approccio
  • 16. © 2010 [ML]. Alcuni dispositivi o tipi di lastre non riescono a riprodurre tutti i passaggi tonali Lastre Flexo FTP Alcuni CTP Scala tonale garantita 16 La soluzione retino AM/XM - Ibrido
  • 17. © 2010 [ML]. Quando il retino raggiunge il punto minimo riproducibile in una specifica condizione di stampa, non viene più ridotta la misura del punto, ma a parità di dimensione ne viene rarefatta la frequenza (usando un brevetto chiamato “take-out”), garantendo la posizione e l’inclinazione del retino AM originario. 1% 5% 10% 17 La soluzione retino AM/XM - Ibrido
  • 18. © 2010 [ML]. Retino Ibrido in ambiente flessografico 18
  • 19. © 2010 [ML]. Il retino XM – Ibrido in flessografia Retino ibrido Si differenzia dagli altri retini perchè permette di personalizzare la misura dei punti nelle alteluci e nelle ombre, senza dover cambiare lineatura, angolo o tipo di punto. L’alternativa consiste nel comprimere la resa tonale dell’immagine, tagliando alteluci ed ombre al punto minimo riproducibile in macchina. 19
  • 20. © 2010 [ML]. Il retino XM – Ibrido in flessografia I punti minimi possono cadere o sporcare I punti minimi restano inalterati Vediamo da vicino come lavora… 20
  • 21. © 2010 [ML]. Retino Ibrido in ambiente offset 21
  • 22. © 2010 [ML]. Il retino XM – Ibrido in offset L’uso di punti minimi di grosse dimensioni risulta del tutto inutile nella stampa offset. Ipotizzando una soglia dell 8% per un retino a 2400dpi 150lpi, verrà prodotto un 2% con un raggio di 54 microns. Un simile valore usato per prodotti offest commerciali porterà disturbi e perdita di dettaglio nelle alteluci ed ombre ! 22
  • 23. © 2010 [ML]. Il retino XM – Ibrido in offset Allora come è possibile utilizzare i retini Ibridi in offset ? La metodologia XM parte dal concetto che la macchina da stampa è parte integrante del processo di creazione lastre. Infatti considera CTP, lastre, chimici, macchina da stampa, caucciù ed inchiostri come un tutt’uno. Il settaggio richiede quindi la creazione di una curva tonale per ogni lineatura e condizione di stampa, le impostazioni per la stampa commerciale sono - 210, 240, 280 e 340 lpi. Da questo punto in poi, non viene richiesto alcun tipo di lavoro aggiuntivo in prestampa. 23
  • 24. © 2010 [ML]. Il retino XM – Ibrido in offset Immagine sinistra – 2% - 175 lpi AM Immagine destra – 1%, 2%, 8% - 340 lpi XM XM non richiede settaggi particolari in sala stampa garantendo il raddoppio della lineatura. Il 2% a 175 lpi 2% AM a sinistra risulta più piccolo dell’ 8, 2, and 1% XM dots a destra – a 340 lpi – avente il doppio della lineatura. Il numero di linee e punti nell’8% XM è doppio rispetto al retino AM in entrambi gli assi X e Y. Invece di ridurre la misura dei punti nelle alteluci il retino XM rimuove gradualmente dei punti. Questo garantisce una corretta resa tonale garantendo nel contempo la presenza di punti minimi stampabili. Lo stesso principio viene applicato nelle ombre. Ove ci sia una macchina da stampa capace di riprodurre un 2% a 175lpi, è possibile raddoppiare la lineatura di stampa senza dover apportare modifiche al processo di stampa stesso. 24
  • 25. © 2010 [ML]. Il retino XM – Ibrido in offset La soluzione consiste nell’usare il retino Ibrido abbinato ad alte lineature, impostando la soglia di punto minimo stampabile a 20 microns. 2400dpi - 340lpi Punto minimo stampabile 20 microns Otterremo così un mezzontono molto dettagliato con alteluci ed ombre stampabili. 25