2. pag. 2
L’artista è un’eccezione: il suo ozio è un lavoro, e il suo lavoro un riposo: è sia elegante che
trascurato; indossa, per scelta, la blusa da contadino e impone il frac indossato dall’uomo alla
moda; non subisce le leggi: le detta.
(Honoré de Balzac)
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
Nero su Bianco
Honoré de Balzac
A cura del dott.ssa Gisella Tropea
Honoré de Balzac (Tours 1799, Parigi 1850), nel
Trattato della vita elegante (1830), comparso a
puntate nella rivista parigina “Le Mode”, riuscì
mirabilmente a dipingere lo stile e il portamento
della classe dominante del tempo, la borghesia,
decantandone il buono e il cattivo gusto.
Attraverso uno spirito critico arguto lo scrittore
francese discute sull’eleganza dei borghesi,
inquadrati in una realtà sociale che rivela
un’ideologia quasi atemporale, e per questo
facilmente riscontrabile ai giorni nostri.
L’eleganza e la moda vanno vissute e interpretate
oltrepassando i limiti della ricchezza e della
caricatura, al fine di apprezzarle svincolandosi
dalla standardizzazione e dall’omologazione
sociale. Perché l’abbigliamento, secondo Balzac, è
scienza, arte, abitudine e sentimento.
3. Andamento mensile del Mps Art Market Value Index degli ultimi tre anni
(29/07/2010 – 29/07/2013)
pag. 3
Il rendimento espresso dall’MPS Art Market Value Index
resta superiore agli altri due indici considerati,
raggiungendo nel triennio la performance del +95,8%,
rispetto al +53,6% dello S&P500 e al dato del -20,5% di
Piazza Affari.
Con riferimento alle performance dei 3 indici dall’inizio
dell’anno (01/01/2013) ad oggi, si registrano le seguenti
variazioni: miglior performer il MPS Art Market Value
Index (+39,2%) seguito dal S&P500 (+34,5%), chiude il Ftse
Mib (+11,5%).
* Indice costruito su un paniere di 10 società quotate su mercati finanziari internazionali e operanti nel comparto artistico, ponderato per le capitalizzazioni medie giornaliere; l’indice è
espresso in dollari poiché il fatturato del mercato artistico è realizzato prevalentemente in tale valuta (principio di competenza territoriale).
** Tutti e tre gli indici sono espressi in dollari
(Y): MPS Index Vs. FTSE Mib
(X): MPS Index Vs. S&P 500
X Y
+78,9% +11,2%
Matrice di correlazione
Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da
info provider.
L’analisi mensile del MPS Art Market Value Index* mostra
negli ultimi tre anni (Luglio 2010 – Luglio 2013) una
correlazione con il Ftse Mib** diretta (+11,2%); rimane
positivamente correlato con il principale indice del mercato
americano (S&P 500), il dato aggiornato sull’ultima settimana si
attesta a: +78,9%.
+53,6%
+95,8%
-20,5%
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
30
50
70
90
110
130
150
170
190
210
230
250
Mps Art Market Value FTSE Mib S&P 500
4. Andamento settimanale del Mps Art Market Value Index
(22/07/2013 al 26/07/2013)
Leggermente positivo il FTSE Mib (+2,91%). La
settimana ha visto comunque una netta sovra
performance dei listini periferici a testimonianza di
una possibile rotazione dei portafogli da parte dei
gestori a favore di quei settori maggiormente colpiti
nella prima parte dell’anno come risorse di base e
bancari in testa. In Italia l’indice Ftsemib ha
archiviato la settimana con un guadagno grazie alla
buona tenuta dei titoli dei settori bancario ed utility.
La migliore azione all’interno del listino è stata però
Telecom Italia grazie alle attese di una riapertura
delle trattative con 3 Italia per una eventuale
fusione.
Settimana in calo per il Mps Art
Market Value Index (-0,95%), in
territorio leggermente negativo il
listino americano S&P 500 (-0,03%),
bene piazza affari, che registra una
decisa salita del FTSE Mib 500
(+2,91%). Causa pausa estiva, non ci
sono da segnalare rilevanti
appuntamenti nelle aste.
pag. 4
Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati
provenienti da info provider.
In rialzo la chiusura settimanale
dello S&P 500 (+0,71%), Negli Usa
seduta volatile per i principali listini
che, dopo una prima parte di
contrattazioni in calo, sono riusciti
a chiudere la giornata in territorio
leggermente negativo. La positiva
stagione delle trimestrale, ormai al
giro di boa, continua a sostenere
gli acquisti sul mercato azionario
anche se questa settimana
potrebbe registrarsi un deciso
aumento della volatilità visto il
ricco calendario di eventi.
-0,03%
-0,95%
+5,21%
98
100
102
22/07/13
apertura
lunedì
23/07/13 24/07/13 25/07/13 26/07/13 Prezzo di
chiusura
venerdì
Mps Art Market Value S&P 500 Ftse Mib
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
5. Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm
Andamento semestrale del Mps Art Global Painting Index degli ultimi sei anni
(01/01/2006 – 31/12/2012)
Il catalogo fa la differenza: la clientela è molto più attenta ed esigente
rispetto alla fase euforica del 2008, il tasso di unsold medio staziona nella
regione del 22,7% per lotto, testimoniando un livello di aspettative molto
alto.
La sostanziale stabilità del $ sulle altre due valute nel semestre, non porta
effetti valuta nella performance complessiva dell’indice globale.
Confronto
II sem 2012
VS
II sem 2011
+3,4%
pag. 5
0
50
100
150
200
250
300
350
400
I sem
2006
II sem
2006
I sem
2007
II sem
2007
I sem
2008
II sem
2008
I sem
2009
II sem
2009
I sem
2010
II sem
2010
I sem
2011
II sem
2011
I sem
2012
II sem
2012
Mps Global Painting Art Index
Fonte: il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle
principali case d’aste.
I risultati consuntivi del II semestre 2012 mostrano
numerosi fattori positivi e un ritrovato clima di fiducia
dopo la fase di assestamento degli ultimi 3 anni: il
MPS Global Painting index è in leggera crescita del
+3,4% sul secondo semestre 2011. Tuttavia il mercato
resta ancora lontano dal picco del 2008, favorito dal
boom dell’arte contemporanea e dall’effetto valuta. In
questo semestre la crescita è stata trascinata dai
comparti Old Master e Post War, in controtendenza il
Pre-war che registra una contrazione: Mps Art Post
War Index (+31,3% su II semestre 2011), Mps Art Pre
War Index (-12,11% su II semestre 2011), Mps Art
Old Masters e XIX sec. Index (-12,11% su II semestre
2011).
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
6. Prada Marfa: com’è ovvio, la porta non si apre, in quanto
sigillata.
Tra le più note installazioni orientate a coniugare
arte e moda – ad eterno suggello dell’ideale di
bellezza cui entrambe sono votate par
excellence, Prada Marfa è un’opera permanente
realizzata dagli artisti danesi Michael Elmgreene
e Ingar Dragset nell’isolamento del deserto del
Chihuahua, situato nella zona più Western del
Texas, a circa 40 km da Marfa, una cittadina di
duemilaquattrocento anime – oggi divenuta una
calamita per fashionistas, artisti e amanti del
connubio “arte & moda” in generale.
Invero, la città deve la sua notorietà all’arte
contemporanea, ed in particolare all’attività di
Donald Judd – che è stato ivi attivo sin dal 1970.
Il celebre artista minimalista ha in effetti
trasformato questo piccolo villaggio rurale in una
vera e propria Mecca artistica. L'idea di Judd era
mettere in funzione spazi in grado di ospitare
ampie collezioni ad opera di singoli artisti “in via
permanente”, come fosse un “anti-museo”
all’aperto. Di fatto, Judd riteneva che il modello
predominante di museo, dove le esposizioni
d’arte si avvicendano tra loro, non permettesse
al visitatore una comprensione piena dell'artista
o del suo lavoro. Negli anni recenti (specie a
seguito della dipartita di Judd, 1994), una nuova
ondata di artisti si è trasferita a Marfa per vivere
e lavorare, al punto che sono stati costituiti un
programma per scrittori residenti, un gruppo
teatrale e uno spazio multifunzionale per l'arte
chiamato Ballroom Marfa. Ad ogni modo, l’idea
del Prada Marfa trova le sue origini nel 2001,
quando Elmgreene e Dragset – all’epoca intenti
nell’allestimento della prima personale a New
York presso la Tanya Bonakdar Gallery –
decidono di rivestire la vetrina della galleria con
A cura della Dott.ssa Alba Cicala
pag. 6
alcuni pannelli bianchi recanti la scritta
“opening soon Prada”. Gli autori volevano
così sottolineare la trasformazione radicale
che la metropoli statunitense stava subendo
oramai da oltre un decennio: dove prima si
viveva di gallerie e studi artistici, in case a
costi ragionevoli, la cosiddetta gentrification
aveva portato urbanizzazione e commercio in
aree prima “protette” come Soho o Chelsea –
trasformandole in quartieri esclusivi, dove il
lusso determina anche il prezzo degli affitti.
La mostra personale, in effetti, non riscuote
molto successo: la maggior parte dei visitatori
– ingannati dai pannelli “Prada” – non entra
in cerca d’arte, ma piuttosto di borse e
scarpe della famosa maison. Ciononostante,
è proprio quest’ultima ad interessarsi
all’esposizione: Prada – tramite la propria
fondazione – decide di “cogliere la
provocazione” dei due danesi.
L’installazione, inaugurata nel 2005, viene
realizzata con la collaborazione degli
architetti americani Ronald Rael e Virginia
San Fratello – per un costo totale di 80.000
dollari americani. La zona desertica e
desolata texana viene scelta proprio in virtù
dell’assenza di civilizzazione visibile nel raggio
di chilometri: lungo la statale U.S. 90, l’opera
appare inizialmente come una grande
scultura minimalista. Avvicinandosi, però, si
materializza una vera e propria boutique di
lusso, con le proposte di moda Prada
Quando l’arte veste Prada: la storia di Prada Marfa (Alba Cicala) 1/2
Autunno-Inverno 2005 in bella mostra.
Prada Marfa riprende volutamente lo stile
minimal chic dei punti vendita della griffe,
utilizzando ripiani bianchi retro-illuminati
per esaltare le scarpe – già di per sé
considerate merci di culto, quasi arte, dagli
amanti della moda. Oltre a ciò, l’uso di
colori molto chiari per pareti, moquette e
tavolini espositori per le borse fornisce un
contrasto ancor più marcato con il contesto
nel quale l’opera è inserita – la natura
selvaggia dominata da colori caldi come
rosso, verde e marrone.
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
7. Prada Marfa: com’è ovvio, la porta non si apre,
in quanto sigillata.
A cura della Dott.ssa Alba Cicala
pag. 7
Nessuna manutenzione è stata preventivata,
dal momento che l’idea è di abbandonarla ad
un lento degrado – conducendo così l’opera
ad una sorta d’“integrazione” con il
paesaggio naturale circostante. La morale
quasi appare essere l’utilizzo indifferenziato
di moda e natura a fini consumistici, nonché
la caducità cui entrambi sono inevitabilmente
sottoposti.
Ed è proprio il potere e la desiderabilità della
merce imprigionata in questa sorta di capsula
sigillata – o forse anche la sua presenza
fortemente simbolica – ad aver spinto alcuni
malintenzionati ad irrompere nella finta
boutique a soli tre giorni dall’inaugurazione
dell’opera. Negli ultimi anni l'opera d'arte è
stata oggetto di numerosi atti vandalici:
scritte sulle mura, vetri imbrattati e crivellati
da colpi di pistola; alcuni balordi si sono
addirittura lanciati con un'auto contro la
porta d'ingresso fracassandola. Tali episodi
hanno richiesto un costoso ripristino dello
status quo, che lascia peraltro interrogativi
aperti circa il fine ultimo della sopravvivenza
di tale opera: nello specifico, Prada Marfa –
oggetto di scherno e di stupori – rappresenta
un fallimento dell’arte contemporanea o la
sua più compiuta celebrazione?
Quando l’arte veste Prada: la storia di Prada Marfa (Alba Cicala) 2/2
Nonostante questo conflitto cromatico,
l’installazione rimane incredibilmente
legata alla cultura locale – in quanto utilizza
materiali regionali, come il gesso bianco
texano, e richiama la land art e il
minimalismo tipici della Chinati Foundation,
una fabbrica artistica di Marfa. Ancora, è
interessante aggiungere che gli artisti sono
stati appoggiati molto da Miuccia Prada:
oltre ad aver concesso l’uso del trademark,
ha scelto e donato personalmente venti
scarpe destre (non vi sono scarpe sinistre
all’interno del negozio!) e sei borse tra
quelle esposte.
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
8. Con questa sezione del report si è voluto interrogare alcuni tra i maggiori operatori nazionali ed
internazionali del mondo dell’arte e della cultura, al fine di lasciare loro esprimere un proprio
personale punto di vista sulle tendenze attuali del settore, le aspettative future.
*****
La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli che spesso sia utile
sentire voci diverse, per riconoscere meglio la propria.
Sarpi Bridge: il ponte tra Oriente e
Occidente
Ogni anno, in Aprile, Milano si riempie di
designer, architetti, fotografi ed artisti.
E' il Salone del Mobile e la sua settimana
del Design che li attira, ma di più forse il
Fuorisalone che è quello che fa parlare di
sé per l’originalità delle iniziative.
Se il Salone è in fiera, con gli espositori di
arredi nei loro classici stand, il Fuorisalone
è ovunque nella città e nei quartieri:
Tortona, Ventura Lambrate, Brera... e da
quest'anno anche Sarpi, quartiere storico
di immigrazione cinese!
Molti desiderano esporre in un Fuorisalone
ma la selezione spesso è fatta dalle
possibilità finanziarie che si hanno.
Anche noi desideravamo parteciparvi e
speranzosi eravamo in visita per location
in un distretto di Milano, ma all'ennesimo
costo da addizionare ai precedenti
abbiamo capito che non ce l'avremmo
fatta.
Delusione e subito dopo l'intento: - il
fuorisalone lo facciamo noi!
Sarpi Bridge nasce così dall’idea di creare
un nuovo polo espositivo di design,
vincente per contenuto e per format:
design orientale e ad Oriente, format più
adeguato, con meno sprechi e più equità.
L'obiettivo è creare sinergie tra Oriente ed
Occidente, opportunità culturali ed
economiche, non per pochi ma per tutti.
Il design diventa strumento utile per
determinare attività a sviluppo sostenibile,
anche territoriale e sociale, promuovendo
la cooperazione tra le culture.
Tra tanti progetti viene presentato il
design orientale e si cerca di creare
presupposti perché tale design si sposi con
la nostra qualità artigianale.
Nel 2013 i paesi ospiti sono stati Cina,
Corea e Giappone ed è con loro che
realmente abbiamo creato, il Fuorisalone:
insieme abbiamo deciso gli spazi, condiviso
i progetti, allestito, esposto e goduto del
successo. Nel 2014 altri paesi orientali si
aggiungeranno ma non cambierà l'intento.
Sarpi Bridge è un Fuorisalone che tanti
aspettavano, che ha richiamato a sé tanti
giovani, entusiasti di approcciarsi
all'Oriente e di contribuire al nuovo
format, che ha coinvolto tanti artigiani,
orgogliosi del loro saper fare e disponibili
ad intraprendere percorsi verso nuovi
Mercati.
Annamaria Salinari, Sarpi Bridge
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013 pag. 8
www.verniceprogetti.it
9. pag. 9
Be independent everywhere: Arte e marketing il caso Italia independent
Il secondo personaggio storico
è Oscar Wilde che, grazie alla
sua frase, ha indossato per
Italia Independent gli occhiali
super sottili.
Paolo Ceccherini In collaborazione con Italia Independent
www.italiaindependent.com
William Shakespeare e Cleopatra che
hanno indossato gli innovati occhiali
I-Mirror. Il famoso drammaturgo inglese
ha meritato gli occhiali interamente
specchiati a seguito della sua famosa
affermazione.
L’ultimo personaggio storico incontrato da I-I, Galileo
Galilei, è diventato l’ambasciatore perfetto delle lenti I-
Chromic grazie alla sua frase reinterpretazione di una sua
celebre riflessione.
“Cos’è un trono? Un trono è
una panca rivestita di
velluto”
Il primo personaggio storico è
Napoleone Bonaparte che
con la sua frase è diventato
testimonial del brand
indossando gli occhiali effetto
velluto.
“Si parla
tanto del bello che è nella
certezza; sembra che si
ignori la bellezza più sottile”
La regina d’Egitto donna non bellissima ma, grande seduttrice, è
sicuramente la testimonial femminile migliore per gli occhiali in
grado di riflettere un’immagine non solo con le lenti, ma con
tutta la montatura.
“Non si è mai vista
bella donna che non
facesse smorfie
davanti ad uno
specchio”.
1
“Vedere oscuramente lo sa
fare ognuno, ma chiaro
pochissimi”,
A chiusura dell’anno che ha celebrato i 150 anni di unità
d’Italia, I-I ha augurato buone feste con Camillo Benso Conte di
Cavour che indossa gli occhiali da vista supersottili 567,
modello molto simile a quello che il primo presidente del
consiglio era solito indossare.
La necessità di un’idea
sorge dall’esigenza aziendale di
distinguere il proprio prodotto e
al tempo stesso di creare nuovi
bisogni, nuovi desideri e
necessità. E’ questo il caso
di “Italia Independent”, un nuovo
marchio di creatività e stile che
coniuga innovazione e tradizione
per rilanciare il
“Made in Italy” ed esportare lo
stile italiano in un mondo globale.
Il giovane artista, video maker,
consulente creativo e autore
televisivo Jacopo Morini, ha
reinterpretato personaggi storici
facendo indossare loro gli occhiali
Italia Independent. Jacopo Morini
ha scelto le icone della storia quali
Gandhi, Martin Luther King,
Napoleone, Oscar Wilde e la
Monna Lisa.
1
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
10. “Reaching art” è la rubrica in
collaborazione con Artribune
dedicata ad un approfondimento
sul pensiero e le opere degli artisti
esposti nelle principali mostre
organizzate sul territorio nazionale.
Questa settimana:
Sulcis Oddity. 5 anni di Cherimus
Dal 3 Agosto al 29 Settembre 2013
Museo d’Arte Contemporanea di
Calasetta
Un luogo, il Sulcis Iglesiente, che
dalla posizione marginale si
trasforma in un centro ideale per lo
sviluppo di nuovi progetti. E
un'associazione, sempre in
Sardegna, Cherimus, capace di
lavorare con artisti di tutto il
mondo e in grado di coinvolgere
attivamente il tessuto locale. Le
opere esposte al Museo d’Arte
Contemporanea di Calasetta
descrivono proprio la crescita di
uno speciale rapporto tra Cherimus
e il Sulcis: attraverso una selezione
di opere pensate e realizzate
esclusivamente per questo
territorio è possibile leggerne le
contraddizioni e la complessità che
lo contraddistinguono. Il piano per
il rinnovamento della piazza di
Perdaxius, Comune del Sulcis in cui
Cherimus ha sede, costituisce il
nucleo centrale dell’esposizione.
Il progetto, sviluppato da Diego
Perrone con Cristian Frosi, Michele
Gabriele, Derek Maria Francesco di
Fabio e Matteo Rubbi, non è mai
stato realizzato ma per alcuni mesi la
piccola piazza del paese è stata al
centro dei pensieri e delle ricerche di
molti (artisti, architetti,
amministratori) che hanno condiviso
il desiderio di creare un luogo
speciale e unico per chi lo avrebbe
vissuto. Come per esempio “Caro
Giacomo”, work in progress che si
ripete ogni anno durante la festa
patronale di Perdaxius e che vede
coinvolti i locali nella realizzazione
delle opere.
A cura di Claudia Giraud; www.artribune.com
pag. 10
Dimensione dialogica,
riappropriazione dello spazio
pubblico e dimensione estetica
caratterizzano, dunque, lo spirito
di questo corpo di opere in cui il
ruolo assunto dall’artista è
quello di liberare latenti
possibilità espressive.
Claudia Giraud
Sulcis Oddity. 5 anni
di Cherimus
Dal 3 Agosto al 29
Settembre 2013
Museo d’Arte
Contemporanea di
Calasetta
Foto: Alessandro Di Giampietro_Butterfly Etude_Caro Giacomo2010
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
11. La prima volta che il mondo conosce la
parola sincretica wabe è il 1871, per
mano, o meglio per mezzo del pensiero di
Charles Lutwidge Dodgson. Egli inventa
questo neologismo per il suo poemetto
lirico Jabberwocky, contenuto all’interno
del romanzo visionario Attraverso lo
specchio e quel che Alice vi trovò. Wabe
indica la zona erbosa che si sviluppa
attorno al passaggio di un meridiano sulla
crosta terrestre. La linearità simmetrica
generata da questa linea immaginaria è
rotta plurime volte durante il suo
percorso da infinite variabili terrene. Lo
stesso procedimento si nota all’interno
delle opere di Claudia Scarsella. Molte di
esse presentano infatti una linea
meridiana o parellela che traccia un
ipotetico asse di simmetria che inganna
l’osservatore. L’asse non rispecchia mai il
suo doppio, ma al contrario, come il
wabe, l’asse genera uno spazio che è esso
stesso generatore di forma. L’asse genera
il suo spazio complementare, che ricalca,
ma al contempo tradisce, la specchiatura
da cui proviene attraverso innovativi
giochi di immagini retoriche e tranelli
visivi. Lo spazio del wabe non è vuoto.
Esso è uno spazio pensato, voluto e
ricercato da cui nascono le forme piene
che lo contengono. Le campiture attorno
a esso altro non sono che la prosecuzione
formale di figure fatte di ritagli, incollaggi,
disegni e ricordi che compongono i
collage di Claudia Scarsella.
A cura del Dott. Andrea Carlo Alpini
http://www.theca-art.com/ pag. 11
Claudia Scarsella. WABE: a long way beyond
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
Crossed Dolce e Gabbana
Collage, mixed media, lace
and digital print on tracing
paper applied on
piezography on museum
cotton paper.50×66 cm
Claudia Scarsella sceglie come alfabeto espressivo il
collage, sia tradizionale che digitale: assembla
illustrazioni e foto, anche realizzate da lei, disegni a
mano e trame grafiche, visualità cangianti,
disparate, emozionanti. I suoi collage sono strati di
storia, emozioni sciolte e scolpite. Nel 2001 il suo
progetto “Curvaceous” è stato esposto al Victoria
and Albert Museum di Londra; nel 2010 vince il
Premio Arte Mondadori, Targa Oro sezione Grafica;
nel 2012 e 2013 il “Corriere della Sera” la inserisce
nell’elenco dei 150 artisti italiani contemporanei “da
seguire” e su cui investire. Le sue opere sono state
esposte a Lugano, Londra, Milano, Barcellona,
Berlino, Lugano.
Wabe è la sincrasi di A long way before it,
ovvero da molto prima del meridiano, e
al contempo di A long way beyond it,
ovvero molto oltre. Attaccare pezzi per
creare nuova materia che è in grado di
convivere con secoli prima e con secoli
dopo. Lo stesso procedimento è quello
utilizzato da Lewis Carroll nel suo
Jabberwocky. Accorpare suoni e strutture
linguistiche differenti, lontane tra loro, al
fine di generare nuove parole che
entreranno, poi, a far parte del linguaggio
comune. Così lavora anche Claudia
Scarsella. Taglia, accorpa, unisce,
specchia, divide. Va oltre il significato
dell’oggetto. Crea un nuovo elemento
che è portatore esso stesso di significati,
di strati del passato e di visioni future. Il
suo è un linguaggio che va oltre l’aspetto
semiotico.
Andrea Carlo Alpini
Gianni Versace Pop,
collage, mixed media,
chiffon and digital print on
tracing paper applied on
piezography on museum
cotton paper. 66×50 cm
Racconto di Alexander
McQueen, Collage, mixed
media + hand drawing and
digital print on tracing paper
applied on piezografia a
pigmenti on cotton paper.
66×50 cm., 2012
Racconto di
Jean-Paul
Gaultier,
Collage, mixed
media + hand
drawing and
digital print on
tracing paper
applied on
piezografia a
pigmenti on
cotton paper.
57x40 cm.,
2012
Racconto di Martin Margiela, Collage,
mixed media+ hand drawing and digital
print on tracing paper applied on
piezografia a pigmenti on cotton paper.
40×57 cm., 2012
12. Arte e moda eterne sorelle ? Le
continue, spesso estreme, interazioni
tra i due campi sono la testimonianza
puntuale del loro sodalizio tra
contaminazioni e reciproci furti che le
hanno viste come protagoniste di un
affascinante match.
Marie Jeanne Bertin ( 1747 Abbeville-
E. sur Senna 1813) ben lontana dai
riflettori e dalle faschion week diede
vita alla moda francese, del periodo
“pre-rivoluzione”, facendo sfilare a
Corte le sue opere d’arte.
Mademoiselle Rose Bertin passò
dall’essere arigiana ad essere artista
aprendo nel 1770 una boutique “Le
Grand Mogol”; subito la fama dei suo
modelli innovativi arrivò a Versailles
dove la frivola MariaAntonietta vide in
lei un’ottima collaboratrice per la
realizzazione dei sui vizi.
Benchè non dichiarata stilista - la
professione, infatti, venne riconosciuta
solo successivamente alla Rivoluzione
Francesce quando l’abolizione di regole
e corporazioni permisero la naturale
espressione artistica dei sarti - Rose
riuscì a portare talmente alto il livello
delle sue creazioni da ricevere il
nomignolo di Ministro della Moda. Con
la realizzazione di 61 abiti ogni tre mesi
la Ministra diede vita, attraverso
l’immagine della Regina di Francia, a
vere opere d’arte che scatenarono in
breve tempo la
A cura del Dott.ssa Nora Annesi
pag. 12
Rose Bertin, un’artigiana alle soglie dell’arte
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
“"A Napoli, tutti
vanno vestiti alla
francese, ma con
cattivo gusto! L'uso
degli uomini è di
portare quasi sempre
il cappello sulla
testa, vestiti o no.
Quanto alle donne,
non è in altezza nè in
lunghezza che si
pettinano: è in
larghezza”
tendenza della moda parigina e che la
portarono a ricoprire il ruolo di
Coutier. Interprete del Rococò nella
moda attraverso stoffe floreali e
forme decisamente sfarzose e
voluminose, si deve a lei l’invenzione
di acconciature come il toupet e il
pouf .
Accanto agli abiti la realizzazione di
tutti gli accessori necessari a far
risaltare abito e persona sono il segno
inconfondibile della mano di Rose che
venne malvagiamente copiata da
sarte contemporanee di personalità
meno spiccanti. Piume, nastri, scarpe
e acconciature turrite, più simili a
piccole architetture che a pettinature,
avvicinano l’estrosità della ministra al
carattere degli attuali stilisti per i
quali la funzionalità della creazione
ricopre un ruolo marginale rispetto
alla glorificazione di se stessi
attraverso l’opera.
Capigliature troppo alte da imporre
viaggi in ginocchio nelle carrozze così
come tacchi vertiginosi da far
pericolosamente oscillare le caviglie
furono e sono, nel trascorrere di
epoche e stili, il compenso che va
pagato per sentirsi al passo di un’arte
che sembra essere alla portata di
tutti. Le stravaganti creazioni di Rose
Bertin, così come gli abiti della
moderna Alta Moda, possono essere
più facilmente trovati in teche di
musei piuttosto che esposte in vetrine
di negozi e boutique; questo è il
segno di un vetusto e indissolubile
legame tra arte e moda.
Infine, dando un’occhiata all’
etimologia delle parole da un lato il
termine Ars poggia le radici nel
concetto di “saper fare” e di “essere
abili nel produrre”, dall’altro “Moda”,
sia in ambito sociale che scientifico, si
presenta come “valore che compare
Esempi di creazioni di Rose Bertin
più frequentemente” e
comportamento collettivo”; si può,
quindi, tradurre questo eterno
legame come la capacità di creare un
modo collettivo di vestirsi.
Nora Annesi
Esempi di
creazioni di Rose
Bertin
13. L’appuntamento In Evidenza Della Settimana
pag. 13
AMORE E PSICHE
La favola dell’anima
MANTOVA, PALAZZO TE e PALAZZO SAN
SEBASTIANO
13 LUGLIO - 10 NOVEMBRE 2013
Una mostra per ritrovare il percorso dell’anima
attraverso miti, simboli e arte.
Dai capolavori archeologici della Magna Grecia
all’arte romana,
da Tintoretto ad Auguste Rodin a Salvador Dalì
Informazioni
tel. 0376 323266
biglietteria.te@comune.mantova.gov.it
Amore e Psiche. La favola dell’anima si basa
sull’interpretazione del mito in chiave neoplatonica che
venne data nell’Umanesimo, per la quale l’errore di Psiche
consiste nel ritenere il divino come una realtà tangibile e
verificabile con i sensi, mentre è solo il cuore che può
percepirne pienamente la presenza.
“La vita attuale - sostiene la curatrice della mostra Elena
Fontanella - nega spesso all’uomo gli spazi del sacro.
Caoticamente travolti dall’esistenza, siamo impreparati ad
affrontare le immense traversate interiori, fatte di vuoti e
silenzi, che la vita ci mette davanti. Grazie all’aiuto di una
delle favole più belle sull’amore, sulla morte e sulla vita,
vogliamo accompagnare il visitatore in questi sentieri
dell’anima, sfruttando le immagini artistiche che, nei millenni,
si sono ispirate a questa storia”.
ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
14. GLOSSARIO
Mps Art Market Value Index: indice costruito su un paniere di 10 società quotate su mercati finanziari internazionali
e operanti nel comparto artistico, ponderato per le capitalizzazioni medie giornaliere; l’indice è espresso in dollari poiché
il fatturato del mercato artistico è realizzato prevalentemente in tale valuta (principio di competenza territoriale).
S&P 500: indice Standard & Poor’s della Borsa di New York calcolato sui 500 titoli a maggiore capitalizzazione nel
mercato USA.
Ftse Mib: indice che coglie circa l’80% della capitalizzazione di mercato interna italiana; è composto da società di
primaria importanza e a elevata liquidità nei diversi settori ICB.
Mps Gobal Painting Art Index: indice costruito sul fatturato realizzato dalle principali case d’asta internazionali nel
comparto dell’Arte Pittorica. In base al principio di competenza territoriale, l’indice è espresso in dollari, poiché la
maggior parte del fatturato in tale settore è realizzato in tale valuta.
pag. 14ART WEEKLY – 29 LUGLIO 2013
15. CONTATTI
Autori della Pubblicazione
Paolo Ceccherini
Responsabile Art Weekly Report
Email: paolo.ceccherini@banca.mps.it
Tel:+39 0577-29-8424
Si ringrazia, il Dott. Simone D’Onofrio e la Dott.ssa Stella Annesi per la preziosa collaborazione alla realizzazione del report
I grafici sono frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste e dai principali infoprovider.
Responsabile Area Pianificazione Strategica, Research & Investor Relations
Alessandro Santoni, PhD
Email: alessandro.santoni@banca.mps.it
Tel:+39 0577-293753
Vuoi ricevere gratuitamente via Email l’Art Weekly Report?
DISCLAIMER: La presente analisi è stata predisposta esclusivamente a fini d’informazione. Il presente documento non costituisce offerta o invito alla
vendita o all’acquisto di titoli o di qualsivoglia altro bene, esercizio o attività in esso descritti, né potrà costituire la base di alcun contratto. Nessun
affidamento potrà essere fatto per alcuna finalità sulle predette informazioni. Banca Monte dei Paschi non ha provveduto a verifica indipendente delle
informazioni e non intende fornire alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, in merito all’accuratezza o completezza delle informazioni
contenute nel presente documento. Nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, la Società (inclusi suoi amministratori, partner, dipendenti, consulenti o
altri soggetti) declina ogni responsabilità in relazione a qualsivoglia informazione ovvero omissione di cui al presente documento, ovvero all’eventuale
affidamento che possa esservi fatto da alcuno. Banca Monte dei Paschi non si assume alcun impegno a fornire al destinatario alcun accesso ad
informazioni aggiuntive ovvero ad aggiornarle o correggerle. Le presenti informazioni non potranno essere estratte, riassunte, distribuite, riprodotte o
utilizzate senza il previo consenso di Banca Monte dei Paschi. La ricezione delle presenti informazioni da parte di qualsivoglia soggetto e le informazioni
stesse di cui al presente documento non costituiscono, né dovranno essere ritenute come costituenti, prestazione di consulenza all’investimento a detto
soggetto da parte di Banca Monte dei Paschi. In nessuna circostanza, Banca Monte dei Paschi, ovvero qualsivoglia azionista, controllata o dipendente della
stessa, potrà essere contattato direttamente in relazione alle presenti informazioni.