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Master in
          Comunicazione Musicale



                        I business models della discografia
                                Giampiero DiCarlo




mercoledì 6 giugno 12
SI ACQUISTA MENO MUSICA – CRESCONO GLI ACQUISTI DIGITALI
       Fatturato in MLD $ al netto dell’inflazione




                                                                                   Consumi di musica per formato



                                                                                               I business models della discografia
                                                                                     Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Definiamo “musica”

      	
   Pre 20° secolo:
      	
   Un’esperienza artistica inseparabile dalla caratteristica di evento; un’esperienza
           inscindibile dal contesto sociale e dalla partecipazione: dall’intrattenimento a corte
           alla musica ecclesiastica, dalle cerimonie militari alla musica da ballo, tutto accadeva
           in quanto espressione di specifiche funzioni sociali.
      	
   Non esistevano ‘copie’ della musica; per riascoltarla occorreva un altro evento dal
           vivo; pagando, si partecipava ad un avvenimento unico.
      	
      	
   20° secolo:
      	
   La musica, con l’introduzione delle tecniche di registrazione, diventa un prodotto e,
           come tale, replicabile, commerciabile, distribuibile. La confezione della musica
           all’interno di un formato, di un pacchetto, di un contenitore, ha introdotto un’economia
           musicale che prima non esisteva, aprendo a scenari nuovi e più complessi (nascita
           della discografia come industria, introduzione e gestione dei diritti d’autore), senza
           però mai cancellare l’aspetto sociale della musica, che si è evoluto nei termini pratici
           senza mai mutare nella propria natura.
      	


                                                                         I business models della discografia
                                                               Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Il ruolo e le funzioni tradizionali di una casa discografica

      	
   Una casa discografica tradizionalmente:
      -    Finanzia le registrazioni
      -    Produce i supporti
      -    Distribuisce i prodotti
      -    MKTG
      -    Anticipa fondi spese promozionali (es.: tour, video, viaggi)
      -    Consulenza artistica
      -    Amministrazione e contabilità


      Driver di cambiamento:
      •    Crollo dei costi di registrazione: si può produrre un album su un PC
      •    Drastica riduzione dei costi di produzione: per il supporto, la stampa, le spedizioni
           in valore assoluto; per la sempre minore necessità di operare con volumi ingenti per
           ammortizzare gli investimenti come conseguenza
      •    Costi di distribuzione tendenti a zero: prodotto digitale




                                                                         I business models della discografia
                                                               Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Discografia: tra evoluzione e estinzione

      	
   Alcune funzioni dell’industria discografica sono destinate a rimanere fondamentali
           nella catena del valore:
      -    Scouting
      -    Finanza
      -    Amministrazione
      -    …
      	
   Altre funzioni saranno appannaggio di altri attori e guideranno un processo di
           trasformazione del ruolo delle case discografiche che, a seconda della struttura e del
           posizionamento che le caratterizza, evolveranno o scompariranno, liberando risorse
           che saranno parzialmente ridistribuite e assorbite dall’industria musicale nel suo
           complesso.
      	
   Meno label e staff più ristretti significa anche roster più contenuti: gli artisti, quindi,
           dovranno imparare a uscire dallo schema economico e contrattuale tradizionali e
           potranno scegliere tra diverse alternative e modelli di business.




                                                                             I business models della discografia
                                                                   Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Modelli di business e livello di controllo artistico




         MODELLI DISTRIBUTIVI IN BASE AL LIVELLO DI CONTROLLO ARTISTICO




                                                                                                    E’
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                 MINORE CONTROLLO                           MAGGIORE CONTROLLO




                                                                           I business models della discografia
                                                                 Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Modelli di business e livello di controllo artistico

      1. CONTRATTO A 360° ( ‘Equity deal’)
      	
   La label o la società di management o la società di live promotion gestisce l’intera
           catena del valore dell’artista e partecipa a ogni aspetto e fonte di ricavo che l’artista,
           che è un ‘brand’ a tutti gli effetti, può generare: vendite discografiche, biglietti di
           concerti, merchandise, sponsorship, sfruttamento dell’immagine.


      2. ACCORDO DI DISTRIBUZIONE STANDARD
      	
   E’ l’accordo tradizionale tra casa discografica e artista, nel cui ambito la prima
           assolve a funzioni di finanziamento (registrazione, produzione, promozione) ed il
           secondo guadagna royalties sulle vendite discografiche al netto dei costi sostenuti,
           rinunciando ai diritti fonografici a favore della label per sempre. La capacità di fornire
           servizi così estesi e capillari presume dimensioni e livelli di costi fissi elevati per la
           label, con relative ripercussioni sui costi del prodotto e sui profitti dell’artista.


      3. LICENZA:
      	
   Rispetto alla distribuzione standard, si estrapolano finanza e apporto promozionale e
           creativo e si massimizza la licenza. Maggiore libertà creativa contro il rischio di un
           minore impegno della label, meno motivata: il successo dell’accordo dipende infatti
           proprio dalla categoria di casa discografica, il cui business model può massimizzare o
           meno la’spetto licenza.
                                                                           I business models della discografia
                                                                 Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Modelli di business e livello di controllo artistico

      4. PROFIT SHARING:
      	
   Condivisione dei profitti in uno scenario ibrido, nel quale la label concede un piccolo
           anticipo all’artista in termini di promozione e produzione ma condivide tutti i profitti
           derivanti dalla vendita del prodotto con l’artista, che però mantiene la proprietà del
           master.


      5. M&D: Manufacturing & Distribution:
      	
   Alla label spetta esclusivamente il compito di produrre e distribuire il prodotto: offre,
           cioè, un servizio all’artista che si concentra sul processo creativo. E’ un ruolo
           generalmente poco idoneo per le majors; rispetto al controllo acquisito, l’artista
           scommette e rischia in proprio.


      6. AUTO DISTRIBUZIONE
      	
   I CD sono venduti direttamente dall’artista (via web e/o ai concerti), i servizi
           promozionali sono autogestiti e ‘artigianali, si punta molto sul virale e tutti i servizi
           sono esternalizzati (es. server per i download) in modo da rappresentare costi
           variabili e non fissi di struttura.
      	
   L’artista trattiene per sé la più elevata percentuale di margini dalle vendite e,
           rinunciando ai grandi numeri della produzione e distribuzione su scala industriale,
           può avere un senso economico anche con iniziative di nicchia.
                                                                            I business models della discografia
                                                                  Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12
Conclusioni



      -   I modelli non sono né definitivi, né assoluti
      -   L’approccio cambia molto a seconda dello status dell’artista (da
          ‘emergente’ a ‘superstar’)
      -   Le label sono destinate a evolvere: la loro stessa struttura, le loro
          caratteristiche, varieranno da quelle di un’industria a quelle diuna piccola
          agenzia di servizi
      -   Aumentano per gli artisti le possibilità di detenere i propri diritti, anche quelli
          fonografici
      -   Nella pratica, è probabile che più modelli coesistano per varie tipologie di
          artisti




                                                                     I business models della discografia
                                                           Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale
mercoledì 6 giugno 12

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  • 5. Discografia: tra evoluzione e estinzione Alcune funzioni dell’industria discografica sono destinate a rimanere fondamentali nella catena del valore: - Scouting - Finanza - Amministrazione - … Altre funzioni saranno appannaggio di altri attori e guideranno un processo di trasformazione del ruolo delle case discografiche che, a seconda della struttura e del posizionamento che le caratterizza, evolveranno o scompariranno, liberando risorse che saranno parzialmente ridistribuite e assorbite dall’industria musicale nel suo complesso. Meno label e staff più ristretti significa anche roster più contenuti: gli artisti, quindi, dovranno imparare a uscire dallo schema economico e contrattuale tradizionali e potranno scegliere tra diverse alternative e modelli di business. I business models della discografia Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale mercoledì 6 giugno 12
  • 6. Modelli di business e livello di controllo artistico MODELLI DISTRIBUTIVI IN BASE AL LIVELLO DI CONTROLLO ARTISTICO E’ N ’ D O R ’ G ’ ZI ZA A IN U D TR - EN IB R IS O N ’ °’ D A D UT TA 60 C & SH LI M ‘S A ‘3 MINORE CONTROLLO MAGGIORE CONTROLLO I business models della discografia Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale mercoledì 6 giugno 12
  • 7. Modelli di business e livello di controllo artistico 1. CONTRATTO A 360° ( ‘Equity deal’) La label o la società di management o la società di live promotion gestisce l’intera catena del valore dell’artista e partecipa a ogni aspetto e fonte di ricavo che l’artista, che è un ‘brand’ a tutti gli effetti, può generare: vendite discografiche, biglietti di concerti, merchandise, sponsorship, sfruttamento dell’immagine. 2. ACCORDO DI DISTRIBUZIONE STANDARD E’ l’accordo tradizionale tra casa discografica e artista, nel cui ambito la prima assolve a funzioni di finanziamento (registrazione, produzione, promozione) ed il secondo guadagna royalties sulle vendite discografiche al netto dei costi sostenuti, rinunciando ai diritti fonografici a favore della label per sempre. La capacità di fornire servizi così estesi e capillari presume dimensioni e livelli di costi fissi elevati per la label, con relative ripercussioni sui costi del prodotto e sui profitti dell’artista. 3. LICENZA: Rispetto alla distribuzione standard, si estrapolano finanza e apporto promozionale e creativo e si massimizza la licenza. Maggiore libertà creativa contro il rischio di un minore impegno della label, meno motivata: il successo dell’accordo dipende infatti proprio dalla categoria di casa discografica, il cui business model può massimizzare o meno la’spetto licenza. I business models della discografia Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale mercoledì 6 giugno 12
  • 8. Modelli di business e livello di controllo artistico 4. PROFIT SHARING: Condivisione dei profitti in uno scenario ibrido, nel quale la label concede un piccolo anticipo all’artista in termini di promozione e produzione ma condivide tutti i profitti derivanti dalla vendita del prodotto con l’artista, che però mantiene la proprietà del master. 5. M&D: Manufacturing & Distribution: Alla label spetta esclusivamente il compito di produrre e distribuire il prodotto: offre, cioè, un servizio all’artista che si concentra sul processo creativo. E’ un ruolo generalmente poco idoneo per le majors; rispetto al controllo acquisito, l’artista scommette e rischia in proprio. 6. AUTO DISTRIBUZIONE I CD sono venduti direttamente dall’artista (via web e/o ai concerti), i servizi promozionali sono autogestiti e ‘artigianali, si punta molto sul virale e tutti i servizi sono esternalizzati (es. server per i download) in modo da rappresentare costi variabili e non fissi di struttura. L’artista trattiene per sé la più elevata percentuale di margini dalle vendite e, rinunciando ai grandi numeri della produzione e distribuzione su scala industriale, può avere un senso economico anche con iniziative di nicchia. I business models della discografia Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale mercoledì 6 giugno 12
  • 9. Conclusioni - I modelli non sono né definitivi, né assoluti - L’approccio cambia molto a seconda dello status dell’artista (da ‘emergente’ a ‘superstar’) - Le label sono destinate a evolvere: la loro stessa struttura, le loro caratteristiche, varieranno da quelle di un’industria a quelle diuna piccola agenzia di servizi - Aumentano per gli artisti le possibilità di detenere i propri diritti, anche quelli fonografici - Nella pratica, è probabile che più modelli coesistano per varie tipologie di artisti I business models della discografia Giampiero Di Carlo - Master in Comunicazione musicale mercoledì 6 giugno 12